mercoledì 30 aprile 2008

Policoro - Convalidato sequestro Marinagri , e non si escludono ulteriori provvedimenti restrittivi.

Convalida dal gip di Catanzaro, Antonio Rizzuti del complesso di marinagri di Policoro, sottoposto a sequestro nell'ambito dell'inchiesta Toghe Lucane su un presunto comitato d’affari che avrebbe operato in Basilicata di cui sono coinvolti il Senatore del Pd Filippo Bubbico ,il governatore della Basilicata Vito De Filippo, Nicola Lopatriello sindaco di Policoro , Nicola Montesano consigliere Provinciale, con la complicità di magistrati, professionisti e imprenditori.Sembrerebbe tra l’altro che vi sarebbero depositati ulteriori richieste restrittive ( notizia di cui attendiamo conferme) avanzate dal PM De Magistris , che il gip sta valutando , per cui si spiegherebbe la ragione della sentenza di conferma fatta al fotofinish dello scadere dei termini. Il legale di Vincenzo e Marco Vitale, titolari di Marinagri, l'avv. Aldo Casalinuovo ha già annunciato che presenterà ricorso al Tribunale del riesame di Catanzaro non appena il provvedimento di convalida gli sarà notificato. Il villaggio turistico Marinagri era stato gia' sequestrato, nel marzo 2007, su provvedimento del Gip Antonio Rizzuti e dissequestrato nello stesso anno dai giudici del Tribunale della liberta' del capoluogo calabrese. Il 22 ottobre del 2007 la Corte di Cassazione respinse il ricorso della Procura di Catanzaro contro l'ordinanza del Tribunale del riesame fino all'ultimo disposto da De Magistris dopo avere ricevuto la perizia tecnica realizzata dal consulente da lui nominato nella quale erano contenuti elementi che hanno indotto il pm ad emettere il nuovo provvedimento. Nella relazione sono ricostruite le procedure burocratiche per le autorizzazioni alla costruzione del centro turistico e quelle relative alla concessione di fondi pubblici per un importo pari a 26 milioni di euro. Le indagini si sono arricchite anche di alcune intercettazioni telefoniche tra il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, che e' indagato per truffa e abuso d'ufficio, ed il legale rappresentante della societa' Marinagri, Vincenzo Vitale, nelle quali quest'ultimo chiedeva al presidente della Regione di intervenire per evitare che i funzionari dell'ente potessero intralciare alcuni lavori nel centro. In occasione del sequestro del villaggio, la guardia di finanza ha perquisito gli uffici della Regione e l'abitazione di De Filippo e di altre sette persone alcune delle quali ritenute vicine all'ex sottosegretario all'Economia ed attuale parlamentare del Pd Filippo Bubbico, che e' gia' indagato nell'inchiesta Toghe Lucane. Il Marinagri e' un villaggio turistico dal valore di 200 milioni di euro. La struttura comprende villette, posti barca, porticciolo, due alberghi, strutture sportive, sullo Ionio lucano.

martedì 29 aprile 2008

Lopatriello più forte di Mandrake


Annuncia a Radio Bierre le dimissione , e oppla le ritira ,con un colpo alla Mandrake destituisce da assessore Moira Cusimano , nomina assessore Lasaponara . Alla grande entra a far parte del guiness dei primati con la più veloce nomina e revoca di un assessore. Altro che decisionismo , siamo di fronte al miglior Mandrake.

News:Lopatriello indeciso tra le dimissioni o rifare la giunta con dentro Lasaponara


Il Dovere di Governare di Lopatriello


Si sbaglia se qualcuno pensasse che noi siamo contenti del ripetersi di un rituale , quello di rivivere una crisi dell’ amministrazione prima ancora che cominci a governare . Questa città ha bisogno di governabilità e non di rivincite politiche , ed il popolo in modo plebiscitario ha scelto un programma ed un sindaco che devono garantire risposte ai tanti problemi che affliggono la nostra comunità. Ma siamo anche consapevoli che tale governabilità in una società complessa come la nostra si ottiene solo se prevale la Politica , e se ad essa si da legittimità . Invece i primi passi di questo sindaco , non solo mortifica questo ruolo , con la rinuncia della ricerca di una mediazione, sostituita con un decisionismo senza avere il carisma del Leader , che mina dalle fondamenta la coesione costruita attorno a lui ed a un progetto programmatico. Se a questo aggiungiamo che Lopatriello , fa di tutto affinché intorno a lui si annidino sospetti e chiacchiericci alimentati molte volte da comportamenti e dichiarazioni , incurante della forma con cui presenta certe posizione che creano un clima difficile e rendono ingovernabili processi politici che invece avrebbero bisogno di un clima sereno e costruttivo. Come fare finta che tiene per se l’urbanistica sapendo che indagato per reati collegati alle autorizzazioni di Marinagri , quando sarebbe stato opportuno per lui e l’amministrazione che desse questa delega a qualcuno altro , visto anche che egli non può vantare nessuna esperienza in tale settore . Avrebbe evitato un possibile cortocircuito con la magistratura , additando ulteriori sospetti su di se da parte dei ben pensanti e falsi moralisti come noi. Che senso ha , aver mortificato le aspettative di un movimento come Insieme per Policoro deridendo e mettendo alla berlina l’unico consigliere eletto in quella lista. Quali risultati potrà dare il rapporto costruito con Forza Italia , di cui non si vuole riconosce il ruolo Politico di partito fondamentale per l’esistenza di una alleanza di centrodestra , relegando la questione a un dato puramente elettorale , con un ruolo secondario in giunta con un assessorato di serie B. Come fare finta di non vedere che la maggioranza della giunta e formata da A.N. o ex consiglieri di A.N. con una super delega a Rocco Leone ed ’assessorato più importante per un comune in mano a Ierone ex consigliere comunale di A.N.? Certo questi sono problemi loro , ma noi pensiamo che da questa analisi nascono i dissensi e le difficoltà di questa amministrazione , l’incapacità ancora una volta , di trovare una sintesi politica con la politica. Le stesse ragioni che hanno determinato la fine del centrosinistra e ancor prima la crisi degli ultimi anni di governo della prima giunta Lopatriello. Noi peraltro avremo un altro ruolo , quello di informare , criticare e vigilare senza sconti per nessuno, sempre Pericolosamente ,Lopatriello quello di governare e governare bene , questo è il nostro sincero augurio nell'interesse di tutti.

lunedì 28 aprile 2008

Lopatriello come Mandrake : nomina la giunta , manda Vigorito all'opposizione e mette all'angolo F.I.


Soprendendo tutti , anche i suoi stessi consiglieri , a Radio Bierre Due Lopatriello nomina la giunta cosi composta : Ierone (lavori Pubblici) Trupo (Att.Produttive) Di Cosola (Manutenzione) Leone (Servizi Sociali , sanità , Pubblica istruzione e Vice Sindaco) Moira Cusimano Ambiente e Sport , Siepe (Turismo e Spettacolo) Carbone (Agricoltura) , tenendosi per se sia la delega al personale che all’urbanistica . Se consideriamo quest’ultima delega nel contesto dell’indagine nei suoi confronti ai sensi del cp 434 nell'inchiesta su Marinagri , comprendiamo bene il rischio che la vicenda personale e quella amministrativa intrecciandosi , possono determinare: una situazione esplosiva e difficilmente gestibile, se la situazione dovesse precipitare. Ma Lopatriello lo ha fatto capire , lui sarà un sindaco tipo Mandrake , decisionista , poco incline alla mediazione e non avrà paura di affrontare con determinazione tutti coloro che cercheranno di ostacolarlo , a cominciare da De Magistris a finire a quelli dell’opposizione. Ed i primi segnali forti li ha già lanciati , per primo a Vigorito , “se rimane in maggioranza potrebbe affrontare i suoi problemi” ( ci dica il sindaco quali) con serenità altrimenti si accomodi con gli altri suoi amici (De Santis , Rosa Mastrosimone ecc..) all’opposizione. Riguardo a Forza Italia , il massimo che è disposto a concedere è la nomina di Felice Latronico a City Manager; sulla Leadership Politica non si discute ,tutti debbono riconoscere che Lopatriello non solo è il sindaco ma anche il leader del PDL a Policoro . Gli altri cosa dicono ? Forza Italia è scioccata , tramortita quasi incredula per queste sparate pasticciate , che non aiutano il movimento a trovare la giusta serenità per ricercare un equilibrio interno. Vigorito di Policoro Insieme , non solo si sente offeso per le parole del Sindaco ma è arrabbiato per il tono di Lopatriello , ed accetta senza esitazione la sfida del sindaco : se non arrivano le scuse e la nomina di De Santis come assessore , andrà all’opposizione . Gli altri , l’opposizione , non credono ai propri occhi , a tanto in così poco tempo , nessuno lo avrebbe nè sperato nè previsto.

domenica 27 aprile 2008

Forza Italia a muso duro verso Lopatriello: scelte Politiche non di potere , e giunta di alto profilo


Sempre più difficile trovare la quadratura del cerchio per chiudere la partita della giunta. Non è solo una questione di poltrone, ma vi è di mezzo il riconoscimento politico che con forza chiede Castelluccio per Forza Italia. Il partito che più di ogni altro in questi mesi si è sacrificato, non solo nel far digerire agli alleati la candidatura di Lopatriello , ma per aver contribuito in modo determinante a far trovare i giusti equilibri, per vincere una partita non del tutto scontata. Vorrebbero essere considerati non solo per il peso elettorale ma anche quello politico. Come ci dice un importante dirigente della Casa della Libertà , "Dopotutto Lopatriello, uomo senza partito , o si affida a noi che governiamo l’Italia , o lo mandiamo a casa senza tanti complimenti" . Quindi non solo una questione di poltrone , riconoscimento politico , ma anche garanzie programmatiche a partire dalla revoca della revoca sulla D7 , individuazione del dirigente ufficio Tecnico e nomine degli amministratori della Muse. E proprio riguardo la Muse, che il consigliere Rocco Leone alla precedente amministrazione chiedeva non fosse una società per accontentare i politici e in tal senso aveva avuto garanzie da Serafino che sarebbe stata gestita da management provenienti dall’imprenditoria locale , sta diventando la prateria dove parcheggiare gli scontenti e i delusi (si parla di De Santis , Corbino ecc. ), si contano almeno una 20 di pretendenti. Dopotutto è il prezzo che si deve pagare quando si vince con 195 candidati e nessun progetto in testa. Ma Forza Italia ha aperto un fronte di dissenso importante con questo modo di procedere , e da questo capiremmo se prevarrà la faciloneria Lopatrelliana , o il buon senso della mediazione politica che non è fatta di soli numeri , l’unica che consentirebbe la governabilità per 5 anni .

giovedì 24 aprile 2008

Primi problemi per Lopatriello, Insieme per Policoro minaccia di passare all’opposizione

E’ stata una giornata convulsa per il neo Consigliere di Insieme per Policoro Mario Vigorito. Sembrava che tutto filasse per il verso giusto, lui si sentiva a posto, così come gli aveva richiesto il Sindaco aveva dato prima la disponibilità a farsi carico della quota rosa, rifiutata dal neo sindaco , successivamente il movimento con un documento votato all’unanimità, aveva indicato nell’ingegnere De Santis il proprio assessore. Ma il Sindaco, non ne vuole sapere, vuole nominare Corbino assessore: a nulla è valso neanche l’autorevole intervento della consigliera regionale Mastrosimone. E’ arrabbiato Vigorito , il suo sfogo è tutto politico “ ma come, faccio io stesso un passo indietro, unitariamente indichiamo un nome che per esperienza e capacità non è secondo a nessuno e questo in sfregio ai più elementari principi di Democrazia sceglie un pinco pallino qualunque per conto nostro. Nulla in contrario a Corbino, ma deve maturare un po’ di esperienza in consiglio e dopo potrebbe anche assumere l’incarico di assessore: adesso, vista la fase delicata che il paese sta vivendo, abbiamo bisogno che nelle istituzioni ci siano gli uomini migliori che abbiamo".
Nella Riunione del movimento, ancora in corso mentre scriviamo, vi è delusione per questo atteggiamento di Lopatriello e non si esclude che il movimento passi all’opposizione.
Se a questo aggiungiamo che il Sindaco non è intenzionato a rispettare l’indicazione dello statuto comunale che prevede la presenza in giunta della quota rosa, approvato dalla sua precedente amministrazione, capiamo bene che l’attuale gruppo amministrativo non nasce zoppo, ma monco. Un’altra indiscrezione che abbiamo avuto è che il sindaco terrebbe per se la delega dell’urbanistica. Nulla di strano in una situazione normale , ma egli è indagato a Catanzaro da De Magistris per la questione di Marinagri anche ai sensi dell’art. 434 (crollo di costruzioni o altri disastri dolosi: Chiunque, fuori dei casi preveduti dagli articoli precedenti, commette un fatto diretto a cagionare il crollo di una costruzione o di una parte di essa ovvero un altro disastro e' punito, se dal fatto deriva pericolo per la pubblica incolumita', con la reclusione da uno a cinque anni. La pena è della reclusione da tre a dodici anni se il crollo o il disastro avviene) Sarebbe opportuno, nell’interesse sia della comunità che sua , che tale delega fosse gestita da altra persona, per garantire competenza ed esperienza nel settore e soprattutto per non acuire ulteriormente lo scontro insulso che il sindaco ha aperto contro la magistratura.

mercoledì 23 aprile 2008

Manifestazione pro marinagri ,la città e i movimenti studenteschi assenti

Una manifestazione sotto tono , poche centinaia di persone come testimonia il filmato , con la città distratta o assente ,che cerca di capire da che parte sta la verità. Le opinioni dei policoresi sono tra chi vede con preoccupazione il fermo dei lavori di marinagri , che comunque potrebbe rappresentare un traino importante per una economia in crisi , considerazioni che comunque non fa a cazzotti con la fiducia nei confronti di De Magistris, rivendicando in silenzio il diritto alla verità. Tra le verità decantate e giurate dei politici soprattutto di Lopatriello , la gente saggiamente cerca di capire , e noi ci chiediamo cosa aspetta il Sindaco a convocare un consiglio Comunale istituire una commissione ispettiva , a chiedere per i lavoratori la cassa integrazione ed istituire una unità di crisi con il concorso della prefettura che consenta alle imprese di bloccare i crediti e gli interessi vantati dalle Banche?.Un modo concreto per dare risposte ai problemi, cercando di non alimentare una guerra con la magistratura , che avrebbe effetti devastanti per la città


lunedì 21 aprile 2008

Di Maurizio Bolognetti, Segretario Radicali Lucani


Ma quando l’arch. F. Bubbico, Presidente della Regione Basilicata, ha firmato l’accordo di programma per il villaggio di Marinagri (30 milioni di euro ottenuti dal CIPE), e ha certificato che il F. Agri non è a rischio idraulico e la costa non è soggetta ad erosione, non è stato informato dai suoi collaboratori dell’Autorità di Bacino della Basilicata di cose di pubblico dominio, e cioè che la costa ionica è in erosione ormai da anni, e che questa è più accentuata proprio alla foce dei fiumi, come quella dell’Agri ?

Nel fasullo gioco che vede contrapposti giustizialisti e garantisti, creato ad arte per distogliere l’attenzione dall’arrosto al fumo, noi ci schieriamo dalla parte di chi vuole capire cosa sia accaduto in questa regione e continuiamo, testardi, a difendere il diritto di chi svolge una difficile attività inquirente a poterlo fare senza subire attacchi gratuiti. Su Marinagri abbiamo più volte concentrato la nostra attenzione a partire dal lontano 2003, presentando interrogazioni a Bruxelles e Roma.Ma gioverà fare una breve cronistoria di tutte le domande che in questi ultimi mesi abbiamo posto.
14 settembre 2007 – Ci rechiamo sul sito dove sta sorgendo Marinagri per realizzare un reportage fotografico, che tra l’altro documenta l’erosione costiera in atto sul tratto di litorale ionico dove sta sorgendo Marinagri. Nel presentarlo scrivevamo: “Abbiamo deciso di dedicare questo reportage a tutti i progettisti, i partitocrati, gli autori delle valutazioni di impatto ambientale, gli ambientalisti con il bollino blu, gli architetti, gli ingegneri, i geometri e gli imprenditori a carico della collettività, che stanno partecipando allegramente alla devastazione del litorale ionico. Una dedica rivolta a quelli che trovano sempre una buona ragione per rilasciare un’ autorizzazione, a chi ha ritenuto di dover autorizzare una colata di cemento a pochi metri dalla foce di un fiume e a pochi metri da una fascia costiera in erosione.
7 settembre 2007 – Ci interroghiamo su uno stralcio del decreto di archiviazione inerente il procedimento 121/03, datato 23 settembre 2005. In quel decreto è dato leggere: “…Con riguardo alla conformità dell’intervento urbanistico rispetto al Piano di Assetto Idrogeologico disciplinante le aree(come quella della foce del fiume Agri) soggette all’Autorità di Bacino della Basilicata in relazione al rischio idraulico e idrogeologico, il divieto di realizzare nuovi manufatti edilizi (atteso il livello di pericolosità idraulica elevata dell’intera foce del fiume Agri) veniva contemperato dall’inoltro di un’istanza da parte di Marinagri, di “modifica alla perimetrazione della fascia di pertinenza del fiume Agri e di soppressione del relativo vincolo di cui al Piano Stralcio per l’assetto idrogeologico” e dalla seguente approvazione di variante al P.A.I. che “sembrerebbe” a giudizio dei CT “aver risolto la questione a favore della società Marinagri.”
E, dopo aver letto e consultato alcuni esperti in materia, chiedevamo: davvero si è modificato il Piano Stralcio per l’assetto idrogeologico di una zona ad alto rischio idraulico per contemperarlo, e cioè adattarlo, alle esigenze di Marinagri?
15 settembre 2007 – Ci rivolgiamo all’ADB affermando: l’operato dell’Autorità di Bacino(AdB) della Basilicata sembra obbedire ai vecchi metodi di governo del territorio degli anni 50’- 80’, con cui attraverso opere di ingegneria idraulica si è cercato di sottrarre ai fiumi le aree destinate al deflusso e al contenimento naturale delle piene, cementificandoli e canalizzandoli con muraglioni e massicciate, per destinarle all’urbanizzazione selvaggia. L’accettazione da parte dell’AdB Basilicata della richiesta di variante della società Marinagri s.p.a., in merito alla riduzione della Fascia di Pertinenza Fluviale(FTP) del F. Agri, è in netta contrapposizione allo spirito con cui le AdB sono state istituite con la legge per la difesa del suolo 183/89, e all’approccio adottato in altri Stati Europei e da altre AdB, conforme alle linee della Direttiva Quadro Acque europea.”
18 settembre 2007 – Rivolgendoci a Marinagri Spa e alla Regione Basilicata scrivevamo: che dire del modus operandi della Regione Basilicata, che prima concede il parere di compatibilità ambientale per Marinagri, ignorando che l’area preposta è a rischio idrogeologico e di erosione costiera (fatti di pubblico dominio), poi, quando un mese dopo l’AdB vincola quest’area nella fascia protetta di pertinenza fluviale (cioè soggetta ad inondazioni), immediatamente si adopera per accogliere la richiesta di variante di Marinagri?
21 settembre 2007 – Parlando della fascia di pertinenza fluviale del fiume Agri scrivevamo: Lascia increduli e attoniti quanto abbiamo appreso circa la concessione da parte dell’Autorità di Bacino della Basilicata alla società Marinagri di variante della Fascia di Pertinenza Fluviale (FPF) del fiume Agri, avvenuta il 10 luglio 2007. In pratica, invece di tutelare la FPF del fiume Agri dagli insediamenti urbanistici e di procedere al recupero e alla salvaguardia delle caratteristiche naturali ed ambientali degli alvei, consentendo al corso d'acqua di riconquistarsi i suoi spazi, com’è compito delle Autorità di Bacino nell’ambito dei Piani di Bacino, l’AdB Basilicata, per privilegiare interessi particolari legati ad esigenze di edificazione, ha letteralmente stravolto gli obiettivi del Piano di Bacino, consentendo che un villaggio cementificato occupasse la FPF del fiume Agri, quella cioè soggetta alle inondazioni durante le piene. In questa maniera, grazie ad un’opera di ingegneria idraulica, sembra essere scomparsa sulla carta tutta l’ampia FPF in destra orografica del fiume Agri prevista nel PAI 2007 (Piano di Assetto Idrogeologico).
10 settembre 2007 – In una interrogazione parlamentare rivolta al Ministero dell’Economia e delle Finanze, il deputato Maurizio Turco scrive in riferimento a Ittica Val D’Agri e Consirys: nel 1973, con decreto no 9346, del 12 novembre 1973, il Prefetto di Matera dispose l'espropriazione, a favore della società Ittica Val D'Agri, di alcune centinaia di ettari di terreno di proprietà demaniale o comunque di enti pubblici, posti alla foce del fiume Agri. L'espropriazione venne pronunciata affinché la società Ittica Val D'Agri realizzasse attività industriale consistente in allevamento e inscatolamento del pesce; la società beneficiaria dell'esproprio (ottenuto con poche lire a metro quadrato) realizzò delle vasche per allevamento del pesce ma mai pervenne ad un'attività industriale.
Da poche ore si è abbattuto sulla nostra regione un nuovo ciclone giudiziario che vede coinvolta una parte importante del ceto dirigente del PD lucano, magistrati e imprenditori. L’inchiesta, come noto, è quella denominata “Toghe Lucane”, che ipotizza la presenza in Basilicata di consorterie e comitati d’affari, laddove gioverà ricordare quanto era dato leggere nel decreto di perquisizione del 5 giugno 2007: “La Procura della Repubblica di Catanzaro sta procedendo ad indagini preliminari con riferimento, tra l’altro, alla sussistenza di un sodalizio criminoso in grado di condizionare l’attività delle istituzioni attraverso la collusione di intranei alle stesse (magistratura, forze dell’ordine, amministrazioni comunali, Regione Basilicata, Ministero dello Sviluppo già Ministero delle Attività Produttive, Ministero della Giustizia).”Come detto, a questo punto, i cittadini di questa regione hanno il diritto di capire cosa sia successo e, dunque, osiamo sperare che contro l’attività investigativa non si levi il fuoco di fila registrato nei mesi passati.Ci concediamo con una riflessione: quanto è opportuno che coloro che sono coinvolti in questa vicenda continuino a trincerarsi dietro l’immunità parlamentare? Il sottosegretario Mario Lettieri, il 16 aprile, all’indomani del voto, parlando delle candidature nel PD ha dichiarato: “…persone indagate cui garantire le eventuali immunità parlamentari.”Spero che il segretario regionale del PD, oltre a minacciare querele nei confronti del sottoscritto, voglia aprire una riflessione sulle dichiarazioni di Mario Lettieri

sabato 19 aprile 2008

Lopatriello è un bugiardo

Il neo sindaco di Policoro , ha affermato di aver invitato tutte le forze politiche di Policoro alla manifestazione indetta venerdi sul caso Marinagri. Noi possiamo affermare senza possibilità di smentita che questa è un’altra bugia di Lopatriello
Noi non siamo stati invitati. Ma tale affermazione è grave in quanto ha avuto la faccia tosta di insultarci , che mentre lui si batteva per marinagri noi stavamo bivaccati in P.zza ripoli a ridere delle disgrazie altrui.
La verità è un’altra, ancora una volta cerca di strumentalizzare una vicenda , che avrebbe bisogno non solo dell’unità delle forze politiche di Policoro , ma anche quella di risposte concrete e non populiste e di parte , rispetto a una vicenda complicata e preoccupante. Proprio consapevoli di ciò , noi lanciamo una proposta che quella di istituire una commissione consiliare ispettiva e dare un incarico a un perito sopra le parti , che verifichi nell’interesse della comunità la legittimità degli atti. Questo secondo noi è l’unico modo per dare certezza e verità senza aspettare i tempi della giustizia , e ci consentirebbe di prendere le opportune iniziative a tutela dell’interesse generale. Tra l’altro riteniamo opportuno che il sindaco non leghi i suoi problemi giudiziari con il destino del comune , ma li tenga separati nell’interesse della comunità

Circolo PRC P.Martello Policoro

Marinagri, parla il presidente Enzo Vitale “Cose già viste e accuse senza fondamento”

del complesso turistico Marinagri, decretato d’urgenza dal pubblico ministero di Catanzaro, Luigi De Magistris, ha preso posizione il presidente della società, Enzo Vitale. «Nonostante il suo precedente sequestro del marzo 2007 - dice Vitale - sia stato definitivamente annullato, il pm De Magistris ha ritenuto di dover reiterare la misura cautelare basandola sulle stesse ipotesi accusatorie. Non vorremmo che i nuovi provvedimenti siano riconducibili a finalità diverse da un reale accertamento della verità, per noi, peraltro, già accertata. È palese il tentativo di colpire, più che un singolo imprenditore, un’intera comunità, la sua classe dirigente e le sue aspettative di sviluppo». Ribadita la determinazione a ultimare il progetto del «centro turistico ecologico integrato» che «rappresenta per la Regione Basilicata un fondamentale volano di sviluppo». «Dimostreremo - ha continuato - l’assoluta infondatezza di tutte le ipotesi accusatorie (basate su compiacenti informative di pentiti, confidenti, falliti, pregiudicati e condannati in via definitiva), in ragione della nostra buona fede e onestà, prima ancora della obiettiva e serena valutazione dei fatti da parte degli organi giurisdizionali. Nel frattempo, come in passato, tutte le società del gruppo mantengono la loro piena operatività, sicure del tempestivo ritorno alla normalità, garantendo il pieno assolvimento degli obblighi assunti». Vitale ha concluso riassumendo nei numeri tutta la valenza economica e produttiva della iniziativa .

Dopo il sequestro bis le smentite di Polidrica e l'intervento di Vitale

sequestro bis da parte del pm Luigi De Magistris del complesso Marinagri. È il giorno delle smentite. Cosimo Guida, 55 anni, è il presidente della cooperativa Polidrica, fondata, con altri, nel 1972 da Bernardo Fabbris. Polidrica - associata alla Legacoop ed ha un fatturato (2007) di 8 milioni di euro. La crisi, tuttavia, si fa sentire. «Attualmente - dice Guida - non abbiamo in corso nessun lavoro pubblico». Da qui il riversarsi sull'edilizia privata ed il rapporto con Marinagri spa. «Siamo stati invitati ed abbiamo fatto la nostra offerta. Abbiamo quindici dipendenti diretti in cantiere e subappaltatori per alcune categorie di lavori». Guida smentisce ogni contatto tra l’ex sottosegretario alle attività produttive, Filippo Bubbico, e la sua cooperativa: «La Polidrica fatta da soci che sono operai ed impiegati. Siamo ventidue. Il sen. Bubbico non è nostro socio e non lo è mai stato». Voi siete aderenti alla Legacoop, definita «rossa». Avete rapporti politici con l’esponente del Pd? «No. Lo stimiamo come persona e come esponente delle istituzioni. Questo fatto delle coop rosse o bianche, poi, non esiste più. Noi siamo aderenti ad una associazione che fa solo gli interessi dei suoi associati in un quadro di libero mercato». Che rapporti avete con la società «Uomo e territorio » tra i cui soci rientravano i professionisti dello studio associato Bubbico? «Si tratta di una società costituita nel 1986 di cui noi eravamo soci al 50% non che «Uomo e territorio» era nostra socia al 50%. Una società che non ha fatto un centesimo di lavori o di progettazione. Ne siamo usciti nel 2004. Dal 25 gennaio scorso, infine, è stata sciolta. Smentisco anche, dunque - conclude Guida – le ricostruzioni fatte da alcuni organi di stampa sui nostri rapporti con professionisti dello studio associato Bubbico». E smentisce anche l’ex presidente del Consiglio comunale di Policoro, Nicola Montesano, attuale consigliere provinciale del Pd: «Sono sorpreso per quanto mi sta accadendo ma sono completamente tranquillo dal momento che mi ritengo del tutto estraneo ai fatti. Mi auguro che gli sviluppi delle indagini siano rapidissimi e chiarificatori. Esprimo tutta la mia solidarietà alle persone che ho appreso essere coinvolte nell’indagine e rivolgo loro l’augurio che si possa giungere quanto prima a far definitiva chiarezza». Per l’avvocato di Montesano, Gianni Di Pierri, «si tratta di un’indagine farraginosa
nell’ambito della quale il mio assistito ha una posizione di totale estraneità, come risulta dagli atti in nostro possesso. Di tanto, ritengo, la Procura di Catanzaro dovrebbe esserne consapevole e assumere le più opportune determinazioni

». [fi.me.]Gazz. del Mezzogiorno

comizio di Lopatriello su marinagri


Comizio di Lopatriello per marinagri
Caricato da prcpolicoro

venerdì 18 aprile 2008

Telefonata tra De Filippo e Digilio dopo il primo blitz


Presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo e il consigliere regionale Egidio Digilio in data
10 marzo del 2007. Trascrizione integrale della conversazione telefonica intercorsa in uscita sull'utenza telefonicaintestata a Giuseppe Antonio Capoluongo.
C: ti passo il Presidente ti vuole
sentire.
Allora un secondo solo

De Filippo : sei impazzito nei tempi il primo a criticare, il primo a solidarizzare…
Digilio: ma che devo fare…
De Filippo: ma no per la verità … quello i giornali come al solito esagerano, questi sono due amici di Don Marcello Cozzi, questi di Cestrim
Digilio: non lo so…
De Filippo: e hanno confessato molto… il clima è brutto, è vero

Digilio: tu stai facendo un errore storico… gliel' ho detto anche agli altri questa situazione affrontala subito… secondo me non ne usciamo bene Vito
De Filippo: vediamo un po' se si può accelerare ma penso di no… la cautela è venuta, innanzitutto stà ai DS che forse pensavano che ci doveva essere questa cosa…
Digilio: è meglio, ma è meglio quello… Folino no? E' un capo a zappone… mò che Bubbico ha avuto l'avviso digaranzia io devo per forza commentare…
De Filippo: ma non è una puttanata, tu ti sei letto gli articoli del Corriere? I primi dieci righi sono devastanti, descrivono la Basilicata come se fosse la Sicilia… ieri c'è stato Loiero che ha spiegato ai ragazzi cos'è la Ndrangheta. Ma insomma siamo in queste condizioni noi in Basilicata?
Digilio: ho capito ma tu ti ricordi gli articoli di fuoco che uscirono quando c'è stato il fatto di Mario Altieri? Ti ricordi che voevo fare l'ordine del giorno? Mi diceste non è competenza del Consiglio… chi semina spine non può camminare scalzo
De Filippo: hai ragione, hai ragione
Digilio: appariva quello che appare, veramente una cupola affaristica
De Filippo: io credo che insomma il Consiglio fa una discussione non può non uscirsene con…

Conversazione tra Capoluongo Giuseppe e l'ing. Esposito Giuseppe intervenuta in data 25/3/2007 ovvero dopo che il consigliere Digilio aveva indicato Esposito in Consiglio Regionale come favorito nella nomina a Direttore Generale della Regione a seguito della firma degli atti quale Commissario ad Acta nominato da Bubbico a favore di Marinagri. Dalla conversazione emerge che Esposito non è convinto nel fare un comunicato stampa a sua difesa, ritenendo che dovrebbe essere difeso dai politici ed in particolare da Bubbico, ricevendo in risposta da Capoluongo che questi è la persona meno indicata a farlo, aggiungendo che si era anche incazzato con Vincenzo (riferendosi verosimilmente a Folino) che in Consiglio (avrebbero dormito). Dalle interecettazioni emerge il contatto diretto tra il Presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo e Marinagri, attraverso Vincenzo e Marco Vitale, padre e figlio e principali interessati alle opere ed ai finanziamenti già in parte erogati. Il contatto diretto, da quanto emerge dalle conversazioni è finalizzato
a provocare un intervento di De Filippo su funzionari regionali della Sovrintendenza che stavano creando, a detta del Vitale, problemi in merito ai lavori. A tal proposito si segnala la pronta disponibilità di De Filippo il quale al fine del suo intervento chiede a Vitale l'invio di un fax con il quale questo gli doveva “spiegare un po' di più” che cosa doveva chiedere, facendo emergere la volontà di intervento per agevolare Vitale. Questo indicato è da ricollegare ad altri interventi agevolativi che sarebbero stati posti in essere prima da Bubbico e poi da De Filippo nell'iter amministrativo attraverso il quale è stato possibile l'ottenimento da parte di Marinagri delle autorizzazioni

Il sindaco Lopatriello: «È tutto a posto e rifarei tutto quello che ho fatto


POLICORO . Ore 11.30 di ieri, presso lo studio di commercialista di via Sinisi del neo-sindaco Nicola Lopatriello, ci sono tre uomini della Guardia di finanza in borghese che stanno ultimando una perquisizione. Ci apre Lopatriello in persona.
Sindaco, ci rilascia una dichiarazione su quanto sta accadendo?
«Sono tranquillo - dice - e sereno come possono confermare gli stessi finanzieri qui presenti. Sono atti che ho adottato e che adotterei perchè li ritengo leciti. Atti che hanno procurato vantaggi e benefici alla comunità. C'è qualcuno che ritiene che il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, e io (nella legislatura precedente a quella guidata da Serafino Di Sanza, ndr), come sindaco di Policoro, abbiamo prodotto atti tesi a favorire la realizzazione di Marinagri. Sono tranquillo e sereno come i miei dirigenti degli uffici e come, sono sicuro, l’ex presidente del nostro Consiglio comunale, Nicola Montesano, e lo stesso “gover natore” De Filippo. Non abbiamo mai preso, del resto, villette, moli e barche da nessuno. La mia è e sarà solo una battaglia politica poichè credo in questo investimento per lo sviluppo di Policoro e della Basilicata
» .
Lei parla davanti ai finanzieri che le stanno perquisendo lo studio. Non ha paura?
«E di che? Lei scriva che io sono tranquillo e sereno».
Come considera la coincidenza che dopo solo due giorni dalla sua trionfale vittoria alle elezioni amministrative accada tutto questo?
«Non c'entra nulla. Ritengo che tutto sia legato a vecchie note informative con cui qualcuno si faceva “seghe mentali”... Si può dire, avvocato? No, non si può dire... De Magistris le avrà lette ed avrà preso le sue decisioni. Ho letto il fascicoletto che mi è stato notificato e mi ritrovo in poche pagine. L’unica accusa è che Giunta regionale e Comune avrebbero favorito Marinagri con degli atti.... Si parla anche di finanziamenti pubblicimami risulta che questi stiano costruendo senza aver preso un euro di contributo».
Cosa le hanno sequestrato?
«Un telefonino ed alcune agendine».
Le hanno perquisito anche l’abitazione?
«È ovvio...».
Ha avuto un avviso di garanzia?
«Sì».
Con quali ipotesi di reato?
Il sindaco passa la parola, a questo punto, al suo legale, Piermaria Lista: «Abuso di ufficio e falso ideologico». Lopatriello:
«Grande reato. Scriva che io rifare itutti gli atti che ho fatto».
[fi.Me) gazzetta del Mezzogiorno

Interrogatorio di Altieri su Marinagri

ALTIERI Mario – Come no. Come sindaco sono stato uno dei due protagonisti nella
gestione di questa vicenda, perché la vicenda Marinagri parte dal piano d’ambito Foce Agri. Il piano d’ambito Foce Agri è un piano di gestione intercomunale tra Policoro e Scanzano perché si trova a cavallo del confine tra i due comuni e precisamente per le proprietà fondiarie si trova al 70% nel comune di Scanzano e al 30% nel comune di Policoro. Invece per la progettazione edilizia del piano (incomprensibile) si invertono i valori, 70%-80% in territorio di Policoro e 20-30 in territorio di Scanzano. Però ciò non significa che il piano è unitario e appartiene ai due comuni. Io mi sono subito opposto alla approvazione del piano, infatti avevamo fatto una prima delibera di approvazione del piano, poi ci siamo resi conto che era manchevole di un documento essenziale il piano, che era la tavola di perequazione, per cui abbiamo revocato l’approvazione del piano come Comune di Scanzano e da allora, se vuole le posso citare anche le delibere che le ho portato…
P.M. dott. DE MAGISTRIS – Magari alla fine, se ce le può esibire.
ALTIERI Mario – Poi gliele consegno.
P.M. dott. DE MAGISTRIS - Perfetto.
ALTIERI Mario – E quindi il comune di Scanzano non ha mai approvato il piano perché il piano era pubblico, quindi a gestione intercomunale e da subito invece, sono comparse richieste progettuali della Marinagri e il sindaco di Scanzano, cioè il sottoscritto, si è subito esposto, dichiarando che il piano, per poter passare da pubblico a privato, era necessario seguire una certa procedura. Innanzitutto dovevamo verificare l’iter approvatorio del piano stesso, perché il piano violava tutti i vincoli ambientali presenti in regione Basilicata e cioè il piano SIC; era in piena area SIC e il ministero dell’ambiente è stato sanzionato, attraverso la procedura europea – e il documento glielo lascio perché gliel’ho portato – perché la regione Basilicata ha violato questo piano SIC. Non solo. Il piano si trova all’interno di un vincolo idrogeologico, che è una legge regionale, che definisce l’area di intervento del piano – quindi dell’intervento Marinagri successivo – l’area più a rischio della regione Basilicata da un punto di vista inondazioni. E chi conosce il territorio – chi c’è nato, tra l’altro, come me sul posto – sa che ciclicamente, ogni quindici venti anni, quell’area si completamente allaga perché con forti piogge si ingrossa il fiume, le dighe ammontano, non reggono più e quindi sono costrette a scaricare acqua e tutto quel bacino fluviale si allaga. Ecco perché opportunamente tutti gli studiosi che hanno elaborato il piano idrogeologico l’hanno definita l’area più a rischio della regione. Quindi viola l’area SIC, viola il piano idrogeologico. E qui parliamo di sicurezza delle persone, perché violare un piano dove c’è il più alto rischio di inondazione, significa mettere a repentaglio l’incolumità delle persone che domani possono utilizzare beni immobili in quell’area. Allora, alla luce di questi aspetti. E poi per un fatto sostanziale, perché il progetto mancava della tavola di perequazione, perché nel decreto di approvazione della Regione Basilicata – e precisamente il DPR 762 del 90 approvato – dichiarava di asservire tutte le arre ricadenti nel piano d’ambito alla trasformazioni previste dal piano. Del resto non poteva essere diversamente, perché il piano d’ambito è un piano di protezione ambientale, non è un piano edificatorio. E questo è importantissimo, questo passaggio, perché le dirò poi, la Regione Basilicata, con chi ho dovuto combattere e tutti i miei guai personali da dove scaturiscono. Perché la Regione Basilicata ha completamente, nei suoi atti, diciamo, innanzitutto non ha adempito ad alcuni provvedimenti impostigli dal Tar, ma addirittura, non ottemperando a questo, ha dichiarato il falso in un passaggio fondamentale. Io le voglio, con molta chiarezza però, percorrere tutte le tappe, perché mi rendo conto che la materia è così complessa che a lei necessita una puntigliosa descrizione cronologica degli avvenimenti. Allora, il sindaco di Scanzano si oppone alla approvazione del piano, dichiara pubblicamente, sulla stampa, su atti amministrativi, che il piano violava questi due importanti fattori, per cui non potevamo parlare di approvazione di piano se prima non veniva risolto a monte il problema che si trovava in piena area SIC; e c’è una procedura complessa per potersi svincolare dal vincolo dell’area SIC, non ci possiamo entrare nelle aree SIC a meno che non siamo autorizzati attraverso una procedura che è complessa. Infatti c’è una denuncia della LIPU, la Lega di Protezione degli Uccelli – che io le lascerò qui – che ha portato al sanzionamento del governo italiano per duecento milioni di vecchie lire, eccola qua: “Denuncia alla commissione della Comunità Europea riguardante inadempimenti del diritto comunitario relativo ai siti Natura 2000” (queste sono le aree SIC sulla costa ionica lucana), e poi le lascerò questi documenti. Questo che cosa comporta? Questa disputa comporta alla… Spinge il Presidente della Regione a convocare una conferenza di servizio in data 4 dicembre 2000, che è fondamentale quella tappa, perché in quella conferenza di servizio – io le lascerò il verbale che ho portato opportunamente per lei – in quella conferenza del 4 dicembre 2000, che cosa dice, a quali conclusioni arriva la conferenza? Arriva a queste conclusioni che le voglio leggere. “Piano particolareggiato esecutivo con specifiche considerazioni dei valori ambientali Foce Agri”. Vediamo un po’. Erano presenti l’amministrazione comunale, il sindaco di Policoro e il dirigente dell’ufficio tecnico, il sindaco di Scanzano con il dirigente dell’ufficio tecnico, poi c’era l’ufficio urbanistico della regione nella persona dell’architetto Balsepre e l’ufficio legale della Regione nella persona dell’avvocato SANTORO. Io brevemente, per tre righe, le voglio dire che cosa dichiara il sindaco di Scanzano. “Prende la parola il sindaco di
Scanzano, dottore ALTIERI, il quale dice che nel decreto di approvazione della giunta regionale, c’è la prescrizione di asservire tutte le aree inserite nell’ambito alla trasformazione in esso previste. Chiede di verificare la legittimità delle procedure in ordine all’individuazione del progetto...” Perché? Perché violava quegli aspetti lì. “…Chiede che comunque il progetto venga integrato con la tavola di perequazione per consentire un giusto indennizzo a tutti i proprietari, compresi gli enti pubblici”. Perché io quando tutelo l’interesse pubblico… Perché qui c’è un assurdo. Che il sindaco di Scanzano tutela l’interesse pubblico, la regione e il comune di Policoro tutelano un presunto interesse privato che già c’era negli atti – perché poi vi spiegherò – e che poi è uscito ufficialmente. Perché non accettando la tavola di perequazione, per quale motivo non accettavano in questa fase la tavola di perequazione? Quando la regione aveva dichiarato a pagina 34 del proprio decreto – troviamolo un secondo perché è fondamentale – vediamo che cosa dichiara la regione nel decreto: “Dichiara di asservire tutte le aree ricadenti nel piano d’ambito alle trasformazioni previste nel presente piano” e lo dichiara nel decreto proprio perché si tratta di un piano di tutela ambientale. Perché quando il Presidente BUBBICO poi, successivamente, quando si accorge…, allora io dichiaro questo. Vediamo quali sono state le conclusioni dell’ufficio legale della regione che è importantissimo: “Interviene la dottoressa SANTORO, ufficio legale, dirigente regionale, chiarendo che la giunta regionale, con l’approvazione del piano in questione, ha dettato delle prescrizioni tra cui l’asservimento delle aree intrasformabili alle quali occorre necessariamente uniformarsi perché il provvedimento approvato possa dispiegare i propri effetti”. Perché qui c’è il piano. Giustamente il progettista – lasciamo stare se è stato avvicinato o non è stato avvicinato – ma qualsiasi progettista, se noi quattro abbiamo delle aree confinanti all’interno di un piano regolatore di Catanzaro e diciamo che abbiamo 5.000 metri a testa, non è che solo perché il piano regolatore elenca le percentuali edificatorie – cioè il 30% dell’area deve essere di civile abitazione, il 20% di verde pubblico, il 20% di urbanizzazione secondaria (cioè scuole, uffici pubblici) – non è che in ogni proprietà fondiaria noi possiamo andare a realizzare queste cose, perché esistono piccoli proprietari fondiari di cento metri quadrati, questo è impossibile e poi diventerebbe un accampamento indiano lo sviluppo urbano. Per cui arriva il progettista e dice: “Nell’area di De Magistris ci facciamo case a vendere (perché? perché la logica dello sviluppo urbano porta a questo); nell’area di Altieri ci facciamo una villa comunale”. Non significa che De Magistris si arricchisce e
Altieri si impoverisce, significa che il comparto è un comparto edificatorio unitario, tutti quanti concorriamo a quei volumi che sviluppano quelle quattro aree e in modo percentuale rispetto alle proprietà fondiarie. E’ un fatto di diritto urbanistico. Per cui la SANTORO dice attenzione – richiama che il piano già prescrive questo, proprio nella gestione unitaria. “In particolare chiarisce che la prescrizione maggiormente contestata di asservimento delle aree intrasformabili a quelle trasformabili, si spieghi con la caratteristica genetica unitaria del piano in oggetto, il cui ambito, così come previsto dall’articolo 4 della legge regionale 390, è inteso come un insieme di elementi diversi, tra i quali alcuni dei valori eccezionali la cui tutela e valorizzazione richiede scelte progettuali di tipo complesse ed integrate. In proposito l’assembramento va inteso, così come ha chiarito la dottoressa Balsepre, che ha materialmente provveduto alla stesura…, quale assorbimento volumetrico, rapportando, previo accordo tra le due amministrazioni, la gestione delle aree intrasformabili alla gestione delle volumetrie edificabili”. Quindi chiarisce questo. Che cosa avviene? Che quando la giunta regionale si accorge che è stata incastrata dalla propria conferenza di servizio, noi siamo convocati – cioè noi, il sindaco di Scanzano e il sindaco di Policoro – dal Presidente BUBBICO, il quale ci dice: “Ma qui dobbiamo gestire per comparti il piano”. Dico: “Presidente, lei è un architetto, lei sa benissimo che se cambiamo le modalità di gestione del piano, noi trasformiamo, in pratica, il piano di valorizzazione ambientale in un piano di lottizzazione edilizia e se non lo gestiamo per comparti finiremo per costruire solo i comparti edilizi, senza più… Chi spenderà mai? Chi prenderà i soldi per sviluppare il resto del piano, che è solo di spese perché si tratta di valorizzazione ambientale? Ma per fare questo è necessario cambiare il decreto approvativo del piano, se volete raggiungere questo obiettivo, voi dovete cambiare il decreto, perché questa è legge”. Dice: “No, ma possiamo fare una delibera regionale”, etc., etc. “Presidè io le comunico che non firmerò mai questi atti. Siccome mi state accusando che chi sa per quali ragioni non voglio firmare questi atti – ragioni subdole, circolazioni di voci che chiedo tangenti, circolazioni di voci che voglio favorire altri gruppi imprenditoriali, come se questo che riguarda il mio comune non mi dovrebbe interessare – quando io sono per fare le cose, per lo sviluppo e non per ostacolare, però lo sviluppo nella tutela delle procedure amministrative, altrimenti non andiamo da nessuna parte. Se voi volete gestire in una maniera diversa rispetto a questo decreto, avvaletevi dei poteri sostitutivi che potete applicare, io non li
impugno, perché se li impugno ho ragione e vi distruggo pure – insomma diventa una barzelletta che la giunta regionale, il Presidente mi fa un provvedimento di questo tipo e io glielo faccio stroncare – io non lo impugno e voi firmate gli atti e così mi tiro fuori dalle polemiche che sono accusato per varie ragioni di affossare questa iniziativa”. Così fece il Presidente, cioè applicò i poteri sostitutivi, io non li ho impugnati – come promesso – e nominano quale commissario ad acta il Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Matera, l’ingegnere SANTARSIA. SANTARSIA, viene al comune, si legge gli atti, prende carta e penna e si dimette e io le ho portato qui le dimissioni di SANTARSIA, poi gliele darò. Si dimette, la Regione prende due dipendenti, a quel punto – perché SANTARSIA non era dipendente regionale, era Presidente dell’Ordine degli Ingegneri, anche se, devo dire, molto vicino all’area politica della giunta regionale, però evidentemente si è reso conto che non poteva…, non lo so, si è dimesso – nominano due dipendenti regionali. Questi due dipendenti regionali vengono al comune, prendono gli atti, etc., etc., e firmano la convenzione con le concessioni, non rendendosi manco conto che dovevano prima approvare il piano, perché il comune non lo aveva mai approvato. Quindi un grave reato. E devo dire che anche recentemente il comune di Scanzano ha rilasciato una concessione edilizia che è di una gravità unica. Cioè il comune di Scanzano non ha approvato il piano. Prima…, allora, per poter…, deve fare una ricognizione degli atti per procedere alle concessioni, quindi deve approvare il piano, c’è tutta una procedura, deve acquisire le proprietà fondiarie se sono di proprietà, etc., etc., cioè deve fare tutta quella storia che non si è mai fatta nel comune, proprio perché dall’inizio noi non abbiamo mai assecondato la cosa. E allora i commissari ad acta firmano e parte il progetto. Ma che cosa è avvenuto intanto? Che uno dei privati, che fino a quel punto venivano tutelati dal sindaco di Scanzano… Cioè questa è una di quelle storie dove il pubblico ruba ai poveri per dare ai ricchi. Cioè, attenzione, tutte le aree asservite al piano hanno perso anche la volumetria agricola. Sa che cosa significa? Cioè che c’erano lì quattrocento ettari di gente che non poteva fare manco un capanno per ricoverare gli attrezzi agricoli. Proprio questo! Cioè, il fatto che hanno perso pure la volumetria agricola, ecco come si sposa in pieno l’asservimento. Cioè qui c’è al danno la beffa. Non solo non gli riconosciamo i volumi, ma poi gli abbiamo pure tolto il diritto che avevano fino a prima della partenza del piano, che era quello della volumetria agricola. Allora che cosa fa un privato? (il figlio tra l’altro di un mio assessore proprietario di agri). Fa ricorso al Tar e vince al Tar, il Tar boccia… Ah, perché nel frattempo, per potere attuare questo, la Regione aveva fatto un altro decreto (il Presidente BUBBICO), dicendo che si poteva gestire per comparti, il 15 ottobre 2001…
M.llo MUSARDO – Il 299?
ALTIERI Mario – Sì, il 299. Il 299 non poteva essere emesso, non poteva essere emesso, perché bisognava cambiare l’approvazione del piano. Cioè, il piano è legge, cioè non esiste livello amministrativo o politico che possa derogare dalla legge. Quindi con il decreto questi ti vanno a fare una serie di cambiamenti – soprattutto il cambiamento essenziale che si può gestire per comparti – e quindi partono i comparti edilizi della Marinagri. Poi io faccio una domanda al magistrato: “Ma spiegatemi attraverso quale atto pubblico e quale procedura, il piano da pubblico è passato a privato. Io lo voglio sapere”. Perché io mi sono battuto sempre dicendo che se vogliamo arrivare alla Marinagri, visto che già dal ’99 era Marinagri, quando non c’era nessun…, già presentava progetti timbrati Marinagri. E chi lo autorizzava a presentare questi progetti…?
P.M. dott. DE MAGISTRIS – Lei prima ha parlato di un presunto interesse privato che già
si vedeva. A chi si riferiva?
ALTIERI Mario – Alla Marinagri che…
P.M. dott. DE MAGISTRIS – Vogliamo spiegare come lo ha collegato?
ALTIERI Mario – L’ho collegato perché…
P.M. dott. DE MAGISTRIS – Questa volontà di realizzare questo piano?
ALTIERI Mario – Un giorno mi vedo arrivare al comune – e parlo del 99, 99-2000, adesso non ricordo – tutti i progetti del piano Marinagri che voi conoscete attualmente, timbrati Marinagri, compresa una lettera del sindaco di Policoro che aveva convocato il consiglio comunale per il giorno…
M.llo MUSARDO – Chi era sindaco? LOPATRIELLO
ALTIERI Mario – No, era DI SANZA. Fino al maggio, aprile - maggio del 2000, il sindaco era DISANZA, dopodiché è cambiato ed è diventato LOPATRIELLO, però io sto parlando nella fase che era fine 99 inizi 2000, ma forse fine 99. Mi arriva tutto il plico, un metro cubo di progetti Marinagri, con una lettera del sindaco di Policoro, questa la potete acquisire, che aveva convocato per il giorno dopo il consiglio comunale per l’approvazione dei progetti Marinagri. Io, quando mi sono visto arrivare sti plichi con sta lettera, mi metto in macchina e vado dal segretario comunale di Policoro, gli sottopongo l’ordine del giorno e dico: “Che mi sapete dire di questo?”. Dice: “No, tutto normale”, etc., etc. E dico: “Dottò, ma spiegatemi, da quando il piano da pubblico è diventato privato?” “Madonna mia!” Ha chiamato il sindaco, ect, etc. Revocano il punto all’ordine del giorno, infatti non l’hanno discusso, perché, cioè, non era possibile! Poteva essere Marinagri, ma poteva essere pinco pallino a quel punto lì. Allora quando parlo già di costruzione di un presente…, di atteggiamenti e quindi quando gente che…, quando gente come la giunta regionale, come l’amministrazione di Policoro, non tutela l’interesse pubblico… perché a quel punto lì tutelare la tavola di perequazione significava tutelare l’interesse pubblico… anche perché c’erano delle particelle pubbliche dentro che appartenevano ad un ente pubblico che si chiamava Alsia e alla agenzia delle entrate, che avevano diritto ai volumi che sviluppava i piani.
P.M. dott. DE MAGISTRIS – E perché c’è questa volontà di andare avanti ad ogni costo?
ALTIERI Mario – Perché tutto il piano è stato pensato, concepito, ideato, dall’amministratore delegato della Marinagri.
P.M. dott. DE MAGISTRIS – Cioè ?
ALTIERI Mario – Cioè non è stata una volontà pubblica…, non è stata una volontà pubblica, i comuni non si sono mai riuniti per dire: “Beh, facciamo questo piano, etc., etc.”
P.M. dott. DE MAGISTRIS – Anche perché lei, non solo lei, ma anche quello che abbiamo ricostruito noi, ci fa emergere, appunto, questo concreto e grave rischio per l’incolumità pubblica, quindi ci deve stare una volontà veramente ferma se si vuole superare…
ALTIERI Mario – Vi posso dire io, per poter toccare il piano idrogeologico ci vuole una procedura che dura tre quattro anni, perché ci sono pubblicazione, contropubblicazione, approvazione, delibere di consigli comunali, ripubblicazioni… Questo è stato fatto…, cioè è stato… non modificato, non si è potuto modificare perché nessun professionista si mette nelle condizioni di andare ad azzerare quell’area che ha dichiarato, perché prima o poi c’è una alluvione, muoiono decine o centinaia di persone e non so che succede. Però sono andati a modificare a monte dell’area, sono andati a prevedere un argine che tra l’altro io dico, per essere cittadino di Scanzano nato a due chilometri da questo intervento, che è di grave incolumità per i cittadini di Scanzano che abitano quell’area. Perché sono andati a prevedere eccolo qui – sono andati a prevedere un argine… questo è il piano idrogeologico… un argine qui per evitare che il fiume… vede il fiume storicamente è stato sempre così, poi, per costruire l’Ittica Val D’agri qui, venticinque anni fa, trenta anni fa, hanno deviato – adesso questo lo dico… non ho nessuna prova, però è così, io sono nato qui, immagini un po’ che sono vissuto qua fino a venticinque anni fa… – ad un certo punto il fiume è stato deviato per cui ha preso quest’altro corso, non ha più seguito questo per creare questo bacino e quindi per proteggere questo intervento. Adesso siccome il fiume… – come sempre la natura tende sempre di riappropriarsi delle proprie cose – …hanno fatto una variante sul piano idrogeologico per fare un argine qui, alzare un argine qui, per evitare che il fiume prima o poi tagli questo e naturalmente questo argine, prima o poi, può portare il fiume – vede qui, dove ci sono tutti questi alloggiamenti queste case? – cioè facendo una diga con un argine qui, prima o poi con una grande alluvione può sfociare qui mettendo a repentaglio l’incolumità di questi cittadini.
M.llo MUSARDO – Che lei sappia quest’argine è stato fatto o è stato solo previsto?
ALTIERI Mario – Penso che finora sia stato ancora solo previsto, penso che si faccia ancora in tempo. Tra l’altro voglio dire una cosa. Che attenzione, questa è una di quelle cose dove c’è il ripristino dello stato dei luoghi per le violazioni che hanno fatto, però come sempre accade in Italia, il ripristino dello stato dei luoghi può avvenire fino a quando non c’è gente dentro, sennò diventa pure difficile. Chiaro?
P.M. dott. DE MAGISTRIS – Vediamo i rapporti con VITALE.
ALTIERI Mario – Poi ci torniamo un po’ meglio sopra, perché io non ho nessun motivo di rancore verso VITALE. Cioè io dico soltanto che il piano è stato sollecitato… Noi abbiamo tanti piani d’ambiti, cioè solo Scanzano, ad esempio, ne ha tre, ogni comune ne ha due, tre di media, ma non ci sogniamo mai di partire per dire: “Lottizziamo, normiamo un piano d’ambito”, a meno che non c’è un interesse particolare o l’interesse che ci può venire dal privato. Questo piano non è stato mai concepito come una volontà pubblica, è stato il VITALE a suggerire un intervento, ecco dove c’è a monte la volontà di gestire il piano. Dove sono state fregate tutte queste previsioni? Dal decreto… che numero è il decreto? 711…
M.llo MUSARDO – 711 del 97.
ALTIERI Mario – Sì, da questo decreto è stato fregato, quando in questo decreto nessuno si è accorto che c’è stato un professionista eventualmente illuminato che ha detto: “Tutte le aree sono asservite al piano”, perché se avesse detto che le aree sono asservire per comparto, il gioco era fatto, cioè non staremmo qui oggi a discutere di questo. Perché il comparto poi il progettista glielo aveva comunque disegnato su un’area, siccome il piano di area vasta sviluppa un metro cubo o un metro quadro, quindi nel comparto, asservendo le aree per comparto il gioco era fatto. Invece chi ha stilato questo decreto ha messo che tutte le aree del piano sono asservite al piano e quindi è li che si sono trovate… Del resto devo aggiungere però che se attuiamo, come la legge vuole, l’asservimento delle aree, il piano diventa ingestibile, cioè non diventa più economicamente vantaggioso, perché quel metro quadro di volume che sviluppa il piano dovrebbe costare cinquantamila euro al metro quadrato, cioè una cosa impossibile per i costi che ha la complessità della perequazione, cioè il piano non ha più un interesse economico. Ecco perché non è stato accettato. Qualcuno potrebbe dire: “Ma come, ma alla fine, da una perequazione su un investimento di questo tipo, perché non si è fatto?”. Perché non ha più un interesse, non ha valenza economica, di interesse economico il piano. Ma le voglio dire – perché ancora non siamo arrivati alla cosa più importante – dopo questa conferenza di servizio e dopo che il TAR ha bocciato, ha accolto in pieno il ricorso del TUCCI: “Per questi motivi annulla l’atto impugnato con ricorso introduttivo” – annulla l’atto, tutto, non c’è più niente, annulla non in una parte l’atto, tutto l’atto, quindi annulla tutto questo decreto 299 – che succede? Che la Marinagri e la Regione Basilicata fanno ricorso al Consiglio di Stato… in Cassazione… fanno ricorso in Cassazione… va bene?
P.M. dott. DE MAGISTRIS – Al Consiglio di Stato.
ALTIERI Mario – Sì, pardon, al Consiglio di Stato, sì, ho fatto confusione io. Fanno ricorso al Consiglio di Stato. Nel luglio 2006 il Consiglio di Stato si esprime sul primo ricorso della Marinagri e glielo boccia, glielo respinge. Il 7 ottobre 2006 si doveva discutere quello della Regione Basilicata. Giustamente gli avvocati – qualcuno illuminato della Regione – dice: “E’ inutile andare a prendervi pure voi una bocciatura dal Consiglio di Stato, fate un atto…” Così ti fanno un atto che è uno dei reati più gravi che io abbia mai verificato! Qui rincorrete reati, ma più reato di questo! Che cosa fa la Regione? Fa un nuovo decreto. E come lo giustifica? Dicendo il falso. Quindici giorni prima che si dovesse discutere – il 7 ottobre si doveva discutere del 2005 quello della Regione, quello della Marinagri si era già discusso a luglio e aveva perso, quindi perdeva la Regione – il 19 vanno lì e ti fanno una nuova delibera in pratica, come quella di prima, dichiarando una cosa falsa totalmente, sulla scorta degli argomenti: Il giudicato si riferisce alla sola parte relativa all’attribuzione della volumetria… cioè noi abbiamo visto la sentenza che ha annullato tutto, non una sola parte – … per cui viene confermata in tutte le sue parti la vecchia delibera”. Ma questo è falso ed è un tentativo di aggirare vergognosamente la legge. Attenzione, qui la Giunta Regionale ha aggirato la legge inducendo in errore tutte quelle pubbliche amministrazioni, quei professionisti che non avevano tutti gli atti a disposizione per fare una cronistoria, pensando che questo avesse sanato, dato, pensando che questo nuovo decreto avesse dato ottemperanza ad una sentenza del TAR e nello stesso tempo sanato i vizi che conteneva il primo decreto, senza sapere che è totalmente falso questo. Ed è chiaro, è lampante. Per cui, alla luce di questo decreto, Policoro si mette a rilasciare – e i commissari ad acta di Scanzano – le relative concessioni. Adesso il TUCCI che ha vinto questa, ha impugnato e ha notificato, anche di recente, alla Regione e al comune di Policoro e al comune di Scanzano, la revoca delle concessioni date relative a questo. Mi sono spiegato? Le ha notificate e mi è giunta voce – io ho parlato pure con l’avvocato del TUCCI, che è la figlia poi gli segue le cose – che pare che sia stata fatta una riunione in Regione dove dicono che hanno bloccato tutte le concessioni relative ancora che ci sono… Però come se ne devono uscire non lo so a questo punto, cioè non esiste una via d’uscita, perché l’unica via d’uscita, preso atto della cosa, è quella della revoca totale di tutte le concessioni fatte, se c’è buona fede, però è chiaro che qui poi la commistione tra politica etc… Allora, torniamo un pochettino ai rapporti. Innanzitutto cominciamo a sapere che cosa è successo al sindaco di Scanzano…
M.llo MUSARDO – Scusate, prima di passare a questi fatti qua, lei ha mai avuto corrispondenza con il Ministero dello Sviluppo Economico relativamente ai fondi di cui stiamo parlando (incomprensibile).
ALTIERI Mario – Sì, mi pare che ho avuto.
M.llo MUSARDO – Ma si ricorda qual’era l’oggetto?
ALTIERI Mario – L’oggetto è sapere se era cantierabile l’opera. E io ho fatto una lettera molto dettagliata su questi temi, dicendo che l’opera non era cantierabile perché violava questi siti, etc., etc. e quindi la potete avere agli atti la lettera – non so se ce l’avete già – cioè una lettera molto dettagliata dove ho segnalato lo stato dei fatti, perché quelli, per avere l’anticipazione, per potere approvare tutto il finanziamento, avevano la necessità che qualcuno dichiarasse… che si dichiarasse da parte dei due comuni la cantierabilità dell’opera.
M.llo MUSARDO – Quindi lei, in qualche maniera, “ostacolava” l’emissione di questi
finanziamenti…
ALTIERI Mario – Io per natura non ostacolo… – chiedo scusa non è una polemica con lei, è una precisazione, non è una polemica con lei.. – non ostacolo per natura le iniziative, io tendo solo di tutelare, di agevolare tutte le iniziative nell’interesse pubblico e quindi nella tutela delle procedure. Al Ministero dello Sviluppo Economico…
P.M. dott. DE MAGISTRIS – Ministero delle Attività produttive.
ALTIERI Mario - …ho fatto una lettera molto dettagliata sullo stato dei fatti, però, nonostante tutto, non so come l’hanno giustificata e come se ne sono usciti, non so…
M.llo MUSARDO – Lei ha avuto risposta a quella lettera?
ALTIERI Mario – Nessuna risposta.
M.llo MUSARDO – E lei ha idea, nelle aree del comune di Scanzano, quali opere erano previste?
ALTIERI Mario – Sì, sì, certamente, ma c’è il piano poi che è molto dettagliato. Ma nel comune di Scanzano venivano prevalentemente…, c’era una parte delle opere di urbanizzazione che ricadevano… che è questa concessione che è stata data di recente e che non poteva essere data anche se (…parole incomprensibili…) proprio perché non è stato mai approvato il piano e c’era poi, per esempio, un grosso campo da golf che ricadeva come infrastruttura e poi c’era tutto l’intervento di natura ambientale.
M.llo MUSARDO – In parte anche un Hotel?
ALTIERI Mario – Adesso non ricordo, penso di sì, perché…
M.llo MUSARDO – Hotel Palace.
ALTIERI Mario – C’è il comparto F)…
M.llo MUSARDO – Era a metà diciamo?
ALTIERI Mario – No, per una parte ricadeva nel comune di Scanzano, quindi automaticamente… Poi io perché ho dovuto sempre sostenere sta cosa? Pure per un fatto di giustizia nei confronti dei cittadini interessati, ma poi anche per tutelare gli interessi del mio comune, perché la tavola di perequazione prevede che tutti gli oneri al 70% vengano al comune di Scanzano e al 30 al comune di Policoro. Cioè forse non ci capiamo! Cioè immaginate fino a che punto io ho dovuto sostenere una cosa. Che cosa è successo?
…………………………………..OMISSIS……………………………………….
Nel prosieguo delle dichiarazioni l’Altieri, poi, ricollegava tutte le sue vicende giudiziarie ed il suo arresto ad un disegno posto in essere da Vitale, Genovese,Galante e Gentili per “toglierlo di mezzo” in quanto si opponeva a tale progetto

giovedì 17 aprile 2008

TOGHE LUCANE/ NUOVI SEQUESTRI E PERQUISIZIONI DEL PM DE MAGISTRIS


Indagati oltre Lopatriello l 'ex presidente del consiglio comunale Nicola Montesano el'ex capo ufficio del comune Viceconte
Potenza, 17 apr. (Apcom) - Si allarga l'inchiesta "Toghe Lucane" che ormai ha squassato il mondo politico-imprendittoriale della Basilicata. Il PM Luigi De Magistris, già sotto processo a Roma anche per questa inchiesta, ha notificato questa mattina nuovi atti di perquisizioni e sequestri. Le accuse formulate dal sostituto procuratore della Repubblica del Tribunale di Catanzaro, Luigi De Magistris, sono basate anche sulle dichiarazioni di un testimone di giustizia detenuto in carcere con l'accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso. Secondo quanto scritto nelle pagine del provvedimento, l'uomo avrebbe ricostruito al magistrato che conduce l'inchiesta sul presunto comitato di affari che agirebbe in Basilicata, alcuni particolari relativi alle società e ai personaggi interessati dalle indagini, tra i quali anche alcuni magistrati. Nelle dichiarazioni del detenuto, sarebbero ricostruite anche alcune vicende che ruotano intorno alla società Marinagri, al villaggio sequestrato a Policoro, in provincia di Matera, e ad alcune società con interesse economico nel settore della pesca.
Il provvedimento di perquisizione e sequestro riguarda personaggi di spicco della politica e delle istituzioni della Basilicata, ma anche dirigenti di importanti uffici statali. Nell'inchiesta, come si legge nel provvedimento, figurano anche i magistrati Giuseppe Chieco, Felicia Angelica Genovese a Paola Morelli; il sindaco di Policoro Nicolino Lopatriello; ex presidente del Consiglio comunale di Policoro oggi consigliere provinciale , Nicola Montesano; il dirigente del Comune di Policoro, Felice Viceconte; l'ex colonnello dei carabinieri, Pietro Gentili; gli imprenditori Vincenzo Vitale e Marco Vitale; i dirigenti delle agenzie del demanio e dell'autorità di bacino Giuseppe Pepe, Elisabetta Spitz e Michele Vita. Il provvedimento notificato oggi, è composto da oltre 420 pagine, ruota intorno alla realizzazione del villaggio "Centro turistico ecologico integrato Marinagri" di Policoro e a cospicui finanziamenti attraverso fondi Cipe. A completare il quadro di accuse che coinvolge il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, nell'ambito dell'inchiesta "Toghe lucane", che oggi ha portato i militari della Guardia di finanza a notificare un provvedimento con perquisizioni e sequestri, ci sono anche alcune intercettazioni. Nel corso dell'attivita' investigativa, per la quale il sostituto procuratore della Repubblica del Tribunale di Catanzaro, Luigi De Magistris, contesta al presidente della Regione i reati di truffa e abuso di ufficio, sarebbero emersi collegamenti diretti tra De Filippo e la società "Marinagri", attraverso Vincenzo e Marco Vitale, padre e figlio.
Sarebbero questi ultimi due, secondo l'accusa, gli interessati principali alle opere e ai finanziamenti in parte erogati. Nel corso di una delle intercettazioni, in particolare, emergerebbe la disponibilità di De Filippo a intervenire su alcuni funzionari regionali della sovrintendenza che, per quanto trapela da fonti investigative, avevano creato problemi per la realizzazione di alcuni lavori. De Filippo avrebbe, quindi, chiesto ai Vitale di inviare un fax con le richieste che avrebbe dovuto avanzare ai funzionari. Per quanto riguarda gli atti deliberativi della Regione che avrebbero favorito la "Marinagri", vengono contestati i contenuti del Dpgr 19/2005, con la quale si sarebbe permesso alla società di procedere, sempre secondo le accuse, nei lavori per la realizzazione della mega struttura turistica in costruzione, oltre allo sblocco della fase di stallo che si era creata dopo la decisione del Tar Basilicata di annullare la precedente deliberazione nella fase relativa all'erogazione dei finanziamenti pubblici ammessi dal Cipe.

Perquisizione nella Casa del Sindaco N. Lopatriello e de Filippo

Toghe lucane - Sigilli a complesso turistico Si tratta della struttura Marinagri di Policoro (Matera) al centro di un'inchiesta del sostituto procuratore Luigi De Magistris. L'indagine su un presunto comitato d’affari che avrebbe operato in Basilicata
CATANZARO - I militari della guardia di finanza di Catanzaro hanno sequestrato stamani il complesso turistico Marinagri di Policoro (Matera) al centro di una inchiesta del sostituto procuratore Luigi De Magistris, sulle cosiddette «Toghe Lucane». Si tratta di un’indagine su un presunto comitato d’affari che avrebbe operato in Basilicata con la complicità di uomini politici, magistrati, professionisti e imprenditori. Il provvedimento di sequestro del complesso turistico è stato emesso per urgenza dal sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro, Luigi De Magistris. Il villaggio turistico Marinagri era stato già sequestrato il 3 marzo del 2007 su provvedimento del Gip del tribunale di Catanzaro, Antonio Rizzuti. Successivamente il 20 marzo 2007 i giudici del tribunale della libertà del capoluogo calabrese ne avevano disposto il dissequestro. Il sequestro preventivo del villaggio turistico fu adottato nell’inchiesta «Toghe Lucane» nell’ambito della quale sono indagati il legale rappresentante della società Marinagri, Vincenzo Vitale; il responsabile della sicurezza della società, Pietro Gentili, ex responsabile della sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Potenza, ed il procuratore della Repubblica di Matera, Giuseppe Chieco. Vitale, Gentili e Chieco sono indagati, in concorso, per il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Per Chieco si aggiunge l’ipotesi di abuso d’ufficio. Il provvedimento di sequestro adottato dal gip si basava sul presupposto che «il progetto per la costruzione del complesso turistico Marinagri abbia superato con modalità anomale una serie di ostacoli di carattere tecnico ed amministrativo, derivanti dai vincoli territoriali gravanti sull'area in cui è stato realizzato il villaggio». Il 22 ottobre del 2007 la Corte di Cassazione respinse il ricorso della Procura di Catanzaro contro l’ordinanza del Tribunale del riesame, che annullò il sequestro del complesso turistico. La Guardia di Finanza ha fatto perquisizioni anche nell’abitazione e negli uffici di Nicolino Lopatriello, che due giorni fa è stato eletto sindaco di Policoro (Matera). Lopatriello – che alle amministrative ha capeggiato la coalizione di centrodestra – aveva ricoperto la carica di sindaco di Policoro anche nel periodo compreso tra il 2000 e il 2006.

MARINAGRI, UN VILLAGGIO DA 200 MILIONI DI EURO
Il 'Marinagri' è un villaggio turistico dal valore di 200 milioni di euro. La struttura comprende villette, posti barca, porticciolo, due alberghi, strutture sportive, sullo jonio lucano. L'inchiesta del sostituto procuratore di Catanzaro, Luigi De Magistris, riguarda l'acquisizione da parte della società "Marinagri" di alcune particelle di terreno e ad un cambio di destinazione. Secondo l'accusa, le costruzioni edilizie del grande villaggio turistico erano frutto di "atti amministrativi illegittimi, comportanti gravi rischi anche sotto il profilo idrogeologico e per la salute e sicurezza pubblica". La Marinagri, secondo l'accusa, avrebbe ottenuto dal Comune di Policoro il permesso a costruire la struttura turistica prima ancora che la società ne avesse acquisito la proprietà. La Procura di Catanzaro, inoltre, ipotizza anche delle irregolarità per la concessione di finanziamenti da parte del Cipe
PERQUISIZIONI PER PRESIDENTE REGIONE BASILICATA L'abitazione del Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, del Pd, è stata perquisita stamani dalla Guardia di Finanza nell'ambito dell'inchiesta Toghe Lucane, condotta dalla Procura di Catanzaro. Nell'ambito dell'operazione c'é stato stamattina il sequestro del complesso turistico Marinagri di Policoro. Nei confronti del presidente della Basilicata la Procura ipotizza il reato di abuso d'ufficio e truffa. Sono in corso altre otto perquisizioni, tutte in Basilicata, che riguardano secondo quanto si è appreso anche persone ritenute vicine all'ex sottosegretario ed attualmente parlamentare del Pd Filippo Bubbico. Perquisizioni - si è appreso a Catanzaro - sono in corso a Potenza in alcuni uffici della Regione Basilicata
DOMANI PUBBLICHEREMO L'ESPLOSIVO INTERROGATORIO DI DE MAGISTRIS A MARIO ALTIERI SU MARINAGRI

mercoledì 16 aprile 2008

Gli eletti al Comune di Policoro

Insieme per Policoro 1 Consigliere
Vigorito Mario voti 103
Primo dei non eletti Corbino Francesco voti 94

Citta Nuova 4 Consiglieri
Ierone Cosimo 337
Ripoli Antonio 185
Trupo Nicola 133
Suriano Pasquale 128
Primo dei non eletti Galante Antonio 113
Casini UDC 1 Consigliere
Simone Cosimo 74
Primo dei non eletti Carbone Saverio 68
Casa dei Moderati 1 Consigliere
Ferrara Giuseppe 151 voti
Primo dei non eletti Di Cosola Vincenzo 143 voti
Forza Policoro 3 Consiglieri
Marsano Otello 191 voti
Siepe Tommaso 142 voti
Bianco Domenico 140 voti
Alleanza per Policoro 2 Consiglieri
Leone Rocco 463 voti
Callà Giuseppe 114voti
primo dei non eletti Lauria Livia 100 voti
Consiglieri dell'Opposizione
Antonio Di Sanza
PD 4 Consiglieri
Montesano Fabiano 261 voti
Vetere Carmine 223 voti
Marrese Gianluca 196 voti
Labriola Francesco 159 voti
primo dei non eletti Buongiorno Nicola 130 voti
Policoro Democratica 2 eletti
Di Brizio Beatrice Maria 155 voti
Santoro Antonio Felice 123
Popolari Uniti 1 eletto
Nigro Antonio 70 voti

Risultati Comune di Policoro


domenica 13 aprile 2008

Dichiarazione di Voto


Voterò per chi difenderà lo stato laico. Proprio perchè sono cattolico.

Voterò per chi incentiverà la solidarietà.

Voterò per chi crede nell'innovazione come volano dell'economia.

Voterò per chi cambierà ciclicamente i quadri dirigenti del partito ma non metterà mai voce nelle nomine dei manager pubblici.

Voterò per chi incentiva la meritocrazia ma garantrà l'accesso allo studio e alla carriera scolastica a tutti.

Voterò per chi garantirà processi giusti, tempi veloci e pene certe per i colpevoli

.Voterò per chi difende la libertà di espressione, il pluralismo dell'informazione e l'editoria indipendente

.Voterò per chi difende l'ambiente

Voterò per chi ha senso dello stato e rispetto delle istituzioni. E per chi crede in un Italia unita, indivisibile e sovrana.

Voterò per chi garantirà un sistema sanitario nazionale che non discrimini l'accesso alle prestazioni e alle prevenzioni ai più deboli.

Voterò per chi pretenderà una contribuzione fiscale equa e compatibile con il reddito percepito.

Votero per chi erogherà servizi pubblici uguali per tutti e non discriminati in base alla capacità contributiva.

Voterò per chi si batterà contro ogni precarietà

Voterò per chi crede nei giovani e non nei "propri figli".

Voterò, statene certi, ora sapete anche per chi!

giovedì 10 aprile 2008

Ricevo da Grazia e pubblico

MILANO - Davanti all'ipotesi di una nuova vittoria elettorale del capo dell'opposizione Silvio Berlusconi, il settimanale britannico Economist rinnova le critiche già avanzate nel 2001, quando definì inadatto ("unfit") il leader politico e si domanda se l'Italia meriti davvero un suo ritorno al potere."L'Italia ha già abbastanza problemi: ha veramente bisogno un'altra volta di Silvio Berlusconi?", titola il giornale in un editoriale che uscirà nel numero in edicola domani e che è stato anticipato alla stampa.Il settimanale economico di Londra definisce il quinquennio passato da Berlusconi a Palazzo Chigi "disastroso". Nonostante il giornale riconosca che Berlusconi ha stabilito alla guida del suo passato governo un primato di stabilità e durata, lo critica per non aver approfittato di una maggioranza solida e obbediente per riformare il paese."Ha sprecato la sua opportunità, usando tutto il capitale politico per proteggere i suoi interessi nei media e bloccare le azioni giudiziarie nei suoi confronti, ed è stato ondivago nelle riforme economiche", si legge nell'editoriale che definisce una "pillola avvelenata" la riforma elettorale in senso proporzionale approvata dal suo esecutivo verso la fine del mandato.Il vero problema del nostro paese, per l'Economist, è l'assenza in Italia di veri leader riformisti e pro-liberalizzazioni.La più giovane età di Walter Veltroni, secondo il settimanale, potrebbe dare al segretario del Partito Democratico qualche chance in più, ma l'Economist ritiene che le credenziali riformatrici del sindaco di Roma non siano ancora state testate e neanche la sua capacità di tenere insieme una maggioranza indisciplinata.Ma se il centrosinistra non dà certezze, il centrodestra ne dà in senso opposto, sostiene il settimanale."Non c'è neanche un barlume di speranza che il ritorno di Berlusconi possa dimostrarsi una scommessa migliore di Prodi. Anzi, a giudicare da quanto fatto in passato, potrebbe rivelarsi peggiore e smontare i progressi fatti dal governo Prodi nel settore dell'evasione fiscale", si legge nell'articolo."Pur essendo un uomo d'affari di successo, (Berlusconi) rimane inadatto per ricoprire il ruolo (di presidente del Consiglio) cui tanto aspira", conclude l'Economist.

lunedì 7 aprile 2008

Ferrara : Sono sbigottito

Franco Ferrara l'imprenditore di Policoro ritrovatosi a sua insaputa al centro dell'inchiesta avviata dal Pm Woodcock sul ministro Pecoraro scanio ha chiamato ieri la Nuova da fuori regione . dal Tono della voce si sentiva lo sbigottimento dell'imprenditore. . Sono molto sorpreso ci ha detto l'imprenditore , per quello che sta accadendo e di come il mio nome viene tirato in ballo. in assenza di atti ufficiali che giustifichino l'interesse della stampa. Sono stupito di apprendere dalla stampa e non degli organi di giustizia certe informazioni , con conseguenti danni alla mia immagine ed alle mie imprese , che vedono occupati circa 350 dipendenti , precisa l'imprenditore. Breve pausa , un sospiro e poi tutto di un fiato : mi sono dimesso da tutte le cariche dalla Sogesa srl. perché anche il solo sospetto di smaltimento di sostanze illecite la ritengo cosa molto grave per chi opera nel settore dell'ambiente. A tal proposito a voluto far sapere l'imprenditore , gli stessi organi inquirenti non hanno mai contestato all'azienda traffici illeciti di sostanze nocive pur avendo in passato monitorato la SOGESA come altre aziende. E ancora come già dichiarato non conosco purtroppo o per fortuna il ministro Pecoraro Scanio.. Soprattutto non ho mai lavorato nel settore dell'ambiente con enti pubblici ne tanto meno con il ministero dell'ambiente. Netta anche la smentita in riferimento ad alcune voci riportate dalla stampa circa un suo coinvolgimento per la costruzione di un termovalorizzatore ed affari in Grecia. Ad ogni modo se sarò informato in maniera chiara e precisa degli addebiti che la magistratura a mio carico mi presenterò subito alle autorità giudiziarie. Ho già dato mandato al mio avvocato di verificare se vi è l'iscrizione del mio nome sul registro degli indagati. , al quale mi difenderò nei modi e nelle sedi opportune con la coscienza tranquilla avendo sempre operato in modo limpido e trasparente

Dalla parte del PM Woodcock


Policoro- all’incontro a Scanzano Jonico con il Ministro Pecoraro Scanio non ci sarei andato .Questione di coerenza e di stile.Ventiquattro ore dopo dal coinvolgimento del titolare dell’ambiente del governo Prodi all’inchiesta di Potenza su presunti illeciti nell’affidamento degli appalti per i rifiuti , Ottavio Frammartino segretario cittadini del PRc e candidato Sindaco della sinistra l’arcobaleno e tra i pochi se non l’unico n nell’itero circuito politico a non esprimere solidarietà a Pecoraro Scanio.Anzi non lo difende proprio.. Cosa alquando singolare , vista la medesima squadra di appartenenza , a ridosso delle elezione per giunta. Più che sconvolgermi , mastica amaro Frammartino la notizia mi ha fatto arrabiare moltissimo .L’ho appresa al bar , mentre sorbivo un caffè Frammartino non ha dubbi : sta con il pm Woodcock e non con il suo compagno di partito . “ Pecoraro Scanio rinuncia all’immunità parlamentare ?Fa bene.Ma è il minimo che potesse fare” Categorico l’esponente Bertinotiano “ Si è perso ormai il bandolo della matassa . Il malcostume strisciante si consuma da tempo immemorabile a livello trasversale . In parlamento come alla Regione basilicata . Viaggi gratis e alberghi di lusso sono alla portata di tutti . Ancor più grave però , se il sospetto cade su chi della questione morale né ha fatto da sempre un vessillo .Una presa di posizione netta quella sull’eticità , che due anni fa costo la fuoriuscita dalla maggioranza regionale del PRC . Votammo un documento all’unanimità dell’allora segretario regionale Giacomo Schettini..Non possiamo adesso rivoltare le carte in tavolaIl nocciolo della discordia è limpido : chi sbaglia paga .Costi quel che costi.So bene che queste mie dichiarazioni susciteranno come sempre , mugugni , proteste e polveroni. Non importa sono fatto così. Chi mi conosce sa che non posso far finta di niente.quando si intaccano le basi del mio credo politico e sociale e politico. Se sono rigoroso con gli altri , lo debbo essere di più con me stesso e con quegli altri vicino a me. ( La nuova del Sud)