Per aggirare il rifiuto papale di dare la comunione anche ai divorziati, Berlusconi ha organizzato in Costa Smeralda un Eucharistic Party di riparazione: un gigantesco banchetto a base di ostie per soli divorziati, mantenute, bigami e bigame, gigolò, puttanieri, baldracche d'alto bordo e giocatori di poker. Il menù prevedeva ostia alle ostriche, tagliolini con ostie, ribollita di ostie, involtini d'ostia con salsiccia e, per concludere, un'eccellente millefoglie di ostie. "D'ora in poi", ha detto il premier che per l'occasione indossava, al posto del panama, una tiara, "farò da me. È semplicemente ver-go-gno-so che il clero comunista voglia influenzare la mia azione di governo". A chi gli faceva osservare che non c'entra un cazzo, Berlusconi ha risposto ridendo che è vero, ma non gliene frega niente. Ha poi illustrato ai suoi ospiti, deliziati e ubriachi per gli abbondanti brindisi con vino consacrato, il suo programma di riforma delle religioni mondiali: un vero liberale, ha detto, deve potere avere libero accesso a tutte le religioni, indistintamente, senza dover sottostare a odiose restrizioni.
domenica 29 giugno 2008
Eucharistic Party di Berlusconi
Per aggirare il rifiuto papale di dare la comunione anche ai divorziati, Berlusconi ha organizzato in Costa Smeralda un Eucharistic Party di riparazione: un gigantesco banchetto a base di ostie per soli divorziati, mantenute, bigami e bigame, gigolò, puttanieri, baldracche d'alto bordo e giocatori di poker. Il menù prevedeva ostia alle ostriche, tagliolini con ostie, ribollita di ostie, involtini d'ostia con salsiccia e, per concludere, un'eccellente millefoglie di ostie. "D'ora in poi", ha detto il premier che per l'occasione indossava, al posto del panama, una tiara, "farò da me. È semplicemente ver-go-gno-so che il clero comunista voglia influenzare la mia azione di governo". A chi gli faceva osservare che non c'entra un cazzo, Berlusconi ha risposto ridendo che è vero, ma non gliene frega niente. Ha poi illustrato ai suoi ospiti, deliziati e ubriachi per gli abbondanti brindisi con vino consacrato, il suo programma di riforma delle religioni mondiali: un vero liberale, ha detto, deve potere avere libero accesso a tutte le religioni, indistintamente, senza dover sottostare a odiose restrizioni.
Io sto con i cani e gli infedele
Mentre che nel frattempo il popolo pensa a incendiare baracche e a mettere in fuga gli indesiderati, dichiaro pubblicamente di essere dalla parte degli zingari, nonostante siano fannulloni, ladri, imbroglioni, puzzolenti, sfruttatori di bambini. E dalla parte dei clandestini, perché sono soli, poveri, sbandati, delinquenti. I motivi sono semplici: perché i delitti e il crimine non hanno nazionalità; perché sono spesso maltrattati e perseguitati nei loro paesi perché nessuno li vuole; perché non voglio essere annoverato tra gli Einsatzgruppen del terzo millennio; per riparare alla compravendita di sesso di donne e di minori da parte di nostri connazionali all’estero; perché anche i veri cani randagi hanno garantito un rifugio; perché sono creature umane; perché i loro bimbi hanno diritto al futuro come i nostri; perché lenire le loro sofferenze è un dovere umanitario; perché 70 mila zingari sono italiani; perché è possibile lavorare con loro; perché è possibile la convivenza umana;
Così han fatto Cristo con i ladroni e San Francesco con il lebbroso
Tra i veleni il gemellaggio con la Romania
L’opposizione: «Se pensate di organizzarvi la vacanza, non ci stiamo». Lopatriello: "È utile per le due comunità"
NICOLA BUCCOLO
P O L I C O R O. È partita nella tarda mattinata di ieri la delegazione,presieduta dal sindacoNicola Lopatriello e composta da una diecina di consiglieri comunalidi maggioranza e due assessori,oltre ad un paio di vigiliurbani e un addetto stampa, diretta
a Banesti in Romania, perriprendere i fili di un gemellaggioiniziato diversi anni anni fa,poi interrotto con il cambio diamministrazione ed ora ripresodi nuovo. Ma con tante polemiche. Sono iniziate, peraltro con toni molto aspri, già nel Consiglio comunale di martedì scorso, convocato esclusivamente per avviare i provvedimenti relativi al gemellaggio, definito dall’opposizione «grottesco, fantomatico e inutile». «Ma come - ha tra l’altro affermato il capogruppo Pd, Gianluca Marrese, attraverso un lungo documento dell’opposizione - ci sono tanti problemi da risolvere in questo paese e voi pensate ancora al gemellaggio con il piccolo centro di Banesti, che non ha alcun significato economico e culturale? Se pensate di organizzarvi la vacanza estiva, noi non ci stiamo, vi auguriamo buon viaggio ed abbandoniamo il Consiglio». Detto, fatto con l'altro componente dell’opposizione Antonio Nigro, dei Popolari uniti, presente ai lavori, lasciando solo la maggioranza in aula, che a quel punto si è scatenata. Non sono volati i “vaf fa” alla Grillo, ma poco ci è mancato. Come sempre, molto colorito l’eloquio del sindaco Lopatriello, che si è rivolto, in un’aula quasi vuota, direttamente ai cronisti presenti: «Cara stampa - ha detto Lopatriello - non me ne frega nulla di quello che pensa e dice l’oppo sizione. Noi portiamo avanti il progetto di gemellaggio con Banesti perché lo riteniamo importante dal punto di vista economico
tra i due comuni». Anche il presidente del Consiglio comunale, Otello Marsano, lasciandosi andare al di là del suo ruolo istituzionale, ha detto: «Mi vergogno di questa opposizione che rifiuta, anche in occasioni del genere, il confronto su temi di grande interesse per la comunità». E così, senza alcun altro intervento, la maggioranza di centrodestra ha approvato all’unanimità la ripresa dei contatti che saranno formalizzati nell’incontro che si terrà domani e domenica a Banesti. A Policoro è dal 2004, da quando il 21 gennaio di quell'anno è morto Dinu Adamesteanu, che si era cominciato a parlare di un gemellaggio con Toporu, paese natio dello studioso rumeno, considerato il padre dell’archeologia lucana, per onorare la memoria e l’opera di Dinu Adamesteanu. Poi spuntò il nome di Banesti al posto di Toporu, che è un piccolo villaggio, suggerito dall’A m b a s c i at a rumena, che ha la sua sede aRoma.
Si optò per Banesti, ma l’altra anima del centrodestra, in contrapposizione a Lopatriello, rappresentata dal vice sindaco Felice D’Amato, propose anche di istituire la “Fondazione Dinu Adamesteanu”. Si pensava a ben altri risvolti culturali per il centro jonico, rispetto ai gemellaggi, che sono anch’essi importanti. Ma sembra che la “fo n d a z i o n e ”, come spesso accade per le attività culturali che interessano Policoro, sia finita nel dimenticatoio. Intanto gli altri consiglieri di opposizione, assenti ai lavori dei Consiglio, si sono scagliati contro Lopatriello eMarsano per lo loro dichiarazioni. Fr ancesco Labriola (Pd), con un comunicato, invita «il presidente del Consiglio a chiedere scusa pubblicamente. In caso contrario ne chiedo le dimissioni immediate
». Secondo Labriola, «Marsano non può pensare di rappresentare l’intero Consiglio comunale, con una gestione di parte, buttando fango sui membri dell’opposizione
sabato 28 giugno 2008
Poesia Rom
giovedì 26 giugno 2008
Le Sottosegretarie
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Quella pazza della Antonella Troise si è messa in testa che io la odio. Che io ho bloccato la sua carriera artistica, ed è andata in giro a dire delle cose pazzesche... Ti chiedo questa cortesia di farle una telefonata... Perché sta diventando pericolosa". Cosa possa avere di tanto pericoloso per l'uomo più potente d'Italia una giovane senza lavoro è davvero un mistero. "
Sono partiti....Non disperate ritorneranno
La delegazione Policorese formata dagli assessori Siepe e Ierone, il sindaco Lopatriello dai consiglieri Vigorito, Simone, Calla, Lauria e Spano, dal Presidente del Consiglio Marsano accompagnati dal segretario comunale Latronico felice (felice non per il nome ma per il viaggio)da un vigile ( forse nelle vesti di a Body Gard al nostro sindaco considerato una superstar in Romania) e dall’addetto stampa (G.Elia che hanno precisato non a spese del comune, ma con soldi suoi visto che si prevede la pubblicazione di un libro di successo del giornalista dal titolo mon amour Băneşti) sono partiti per la Romania. Un viaggio della salvezza, Băneşti potrebbe rappresentare l’eldorado per Policoro, tutta la comunità policorese consapevole di questo, ha simbolicamente accompagnato la delegazione per la trasvolata della speranza per la rinascita economica di questa città. A solo poche ore dalla partenza la città era avvolta da una coltre di nostalgia per questo momentaneo distacco del sindaco, tanto che ho visto qualche lacrima da parte di un po' di cittadini per l’amato Lopy. La stessa associazione degli artigiani ed industriali di Policoro con un comunicato tra l’altro controfirmato dalla presidente nazionale della confindustria Mercegaglia augura buon viaggio ai nostri prodi eroi alla conquista della Romania speranzosi che il sindaco torni con la convinzione di far diventare Policoro zona franca ed applicare una legge molto in voga in Romania ,meno salari e più ore di lavoro per tutti , dando così impulso a una nuova industrializzazione della città ed a nuove sacche di povertà. E’ visto che l’amministrazione è rimasta senza Addetto Stampa, ci penserò io a spiegare alla città, a quei disperati di Comunisti magia trippa o come li chiama il nostro amico Labriola i “nemici di questa città”, sempre con la puzza ed il sospetto sotto il naso il senso di questo viaggio. Lopatriello utilizzerà questo gemellaggio per sottoscrivere con la poverissima Băneşti (5000 abitanti) una serie di protocolli d’intesa di partnership commerciali che aiuterà la nostra economia ad uscire dalle crisi di cui si trova. Tra i quali è previsto l’esportazione della benzina dopo che il governo avrà deciso lo sconto del 50% promesso in campagna elettorale dal PDL, noi la rivenderemo ai nostri fratelli banestesi con una maggiorazione del 20%, tenuto conto delle spese di trasporto che graveranno del 5% si avrà uno ricavo netto del 15% per le casse del comune. Tutto ciò significherà l’abolizione dell’addizionale IRPEF per i cittadini oltre che un ulteriore sconto sulla TARSU del 50%. L’apertura di un grande Market di casse da morto ( in Romania le casse ed il legno costano poco) dove la Muse avrà il 50%, e con la gestione diretta dei servizi del cimitero, potremmo garantire sia un loculo che una cassa. Sempre con il legno a buon mercato , loro fabbricheranno dei busti in varie dimensioni con le immagine del nostro Sindaco , con la scritta: tranquilli, i Rom non sono rumeni , che noi venderemo ai turisti e ai padani, già il ministero dell’interno ne ha commissionato una grande quantità per tranquillizzare i cittadini Bergamaschi. Ma si dirà che ciò non è vero, anzi la comunità rom più numerosa in Europa è quella rumena . Questa è la verità , è per questo che noi useremo il busto di LopyMandrake.
Il Fruttivendolo di Lopatriello
Si rivive la paura del racket
Lavieri: «Siamo preoccupati. Non vorremmo ritornare indietro»
«Siamo preoccupati di quel che sta avvenendo nella nostra area. Speriamo di non ripiombare negli anni 90». Gino Lavieri, responsabile di zona del Metapontino e vice presidente provinciale della Confesercenti, non nasconde i timori della sua categoria e del mondo imprenditoriale dell’ arco jonico lucano dopo il susseguirsi, da febbraio in poi, di almeno sette fatti di cronaca tutti o quasi riconducibili alla pista delle estorsioni. L’ultimo, quello accertato mercoledì quando un ordigno rudimentale è stato rinvenuto nei pressi del villaggio turistico Torre del faro, del Gruppo Soglia, sul litorale di Scanzano Jonico. Insomma, si tratta di una sorta di strategia della tensione messa in atto con studiata tempistica. Strategia inquietante contro cui le istituzioni stanno organizzando la loro reazione. Il prefetto di Matera, Carlo Fanara, infatti, già mercoledì sera ha convocato il Comitato tecnico del coordinamento interforze. La paura in zona è quella di ripiombare in uno dei periodi più bui della vita delle pur giovani comunità locali. «Ci auguriamo - continua il nostro interlocutore - che non si ripetano gli episodi che videro coinvolta tutta la costa, da Metaponto a Nova Siri, in atti intimidatori, attentati, incendi. Fu un periodo veramente brutto. La nostra fortuna fu che riuscimmo, con l’aiuto dei carabinieri e della magistratura, a venirne fuori. Dopo, abbiamo avuto quindici anni abbastanza tranquilli e calmi grazie anche alla vigile attenzione delle forze dell’ ordine. Ora, ci auguriamo che questi episodi siano isolati fra loro, con matrici diverse, frutto, magari, di qualche esagitato, e che non ci sia dietro qualcosa di organizzato. Il che sarebbe, effettivamente, molto preoccupante». La speranza degli imprenditori è che investigatori ed inquirenti abbiano “il polso” della realtà malavitosa della zona e che siano in grado di troncare sul nascere l’eventuale organizzazione, che potrebbe avvalersi di forze criminali delle vicine Calabria e Puglia, di nuovi clan. L’analisi dei singoli fatti di cronaca sotto inchiesta, tranne quello relativo all’incendio che ha distrutto, il 12 febbraio scorso, lo stabilimento della Organizzazione di produttori Verardi, a Scanzano Jonico, parla di un livello di organizzazione, come dire, primordiale con l’uso di ordigni definiti “rudimentali”. Ancora Lavieri: «Questi fatti di cronaca incidono negativamente sulla situazione economica. Nel '90 ricordiamo tutti che ci fu un periodo di forte recessione in tutto il Metapontino. La gente aveva paura di investire e di lavorare. Ne venimmo fuori. Poi, abbiamo vissuto in modo abbastanza tranquillo. Speriamo di non tornare indietro». Cosa fare? «Se avessimo la ricetta la suggeriremmo agli altri che vivono in modo molto più grave del nostro questa tensione... Serve grande attenzione da parte delle forze dell’ordine al territorio. Forze dell’ordine che debbono essere compatte fra loro. Serve, però, anche il nostro aiuto. Dobbiamo avere fiducia nello Stato».
FONTE: La Gazzetta del Mezzogiorno
mercoledì 25 giugno 2008
Marsano –Lopatriello - la minoranza :dei doppati , forse fanno uso di crack e giocano d’azzardo
Visti i problemi di droga adombrati nel consiglio, gli consigliamo di convocare la prossima seduta al SERT.
martedì 24 giugno 2008
lunedì 23 giugno 2008
Lopatriello è stato rinviato a giudizio
domenica 22 giugno 2008
Reati per i quali sarà obbligatoria la sospensione se passa l'emandamento salva Berlusconi
sabato 21 giugno 2008
Qualcuno era Comunista
Qualcuno era comunista perché credeva di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri.
Qualcuno era comunista perché aveva bisogno di una spinta verso qualcosa di nuovo, perché sentiva la necessità di una morale diversa.
Perché forse era solo una forza, un volo, un sogno. Era solo uno slancio, un desiderio di cambiare le cose, di cambiare la vita.
Qualcuno era comunista perché con accanto questo slancio ognuno era come più di se stesso: era come due persone in una.
Da una parte la personale fatica quotidiana, e dall'altra il senso di appartenenza a una razza che voleva spiccare il volo, per cambiare veramente la vita.
No, niente rimpianti.
Forse anche allora molti avevano aperto le ali senza essere capaci di volare, come dei gabbiani ipotetici.
E ora?Anche ora ci si sente in due: da una parte l'uomo inserito, che attraversa ossequiosamente lo squallore della propria sopravvivenza quotidiana, e dall'altra il gabbiano, senza più neanche l'intenzione del volo. Perché ormai il sogno si è rattrappito.Due miserie in un corpo solo.
(Testo di Giorgio Gaber)
venerdì 20 giugno 2008
Aspra polemica tra la coppia Latronico-Taddei e Filippo Bubbico_
La legge continua ad essere un'optional per il comune di Policoro?
giovedì 19 giugno 2008
Maturità, sul web le foto del problema di matematica.
mercoledì 18 giugno 2008
Impressioni degli alunni del Liceo di Policoro della 1° Prova
Stamattina prima degli inizi della 1° Prova
Prova di italiano agli esami di Stato, tra conferme e sorprese
Attesa la traccia sulla Costituzione (nel 60° anniversario dall'entrata in vigore), sorprende quella su Montale, già scelto quattro anni fa. Di grande attualità il tema sulla sicurezza sul lavoro. Un altro tema ha riguardato la condizione femminile
Riassumiamo le tracce ufficiali di questa prima prova:
Tipologia A, analisi del testo: Montale, Ripenso al tuo sorriso da Ossi di SeppiaTipologia B, saggio breve:Ambito artistico letterario: La percezione dello straniero nella letteratura e nell’arte (con passi dall'Odissea, dal Deuteronomio, da Manzoni, Baudealaire, Pirandello, Morante, Buzzati, Brown, Walcott)
Ambito Socio-economico: Il lavoro tra sicurezza e produttività
Ambito Storico-politico: 60 anni dall’entrata in vigore della nostra Costituzione. Un bilancio dei suoi valori attuali e del suo rapporto con la società italiana.
Ambito tecnico-scientifico: Quale idea di scienza nello sviluppo tecnologico della società umana.Tipologia C, testo argomentativo: Cittadinanza femminile e condizione della donna nel divenire dell’Italia del Novecento.Illustra i più significativi mutamenti intervenuti nella condizione femminile sotto i diversi profili (giuridico, economico, sociale, culturale) e spiegane le cause e le conseguenze.Puoi anche riferirti, se lo ritieni, a figure femminili di particolare rilievo nella vita culturale e sociale del nostro Paese.Tipologia D: Comunicare le emozioni: un tempo per farlo si scriveva una lettera, oggi un sms o una e-mail. Così idee e sentimenti viaggiano attraverso abbreviazioni e acronimi, in maniera veloce e funzionale. Non è possibile definire questo cambiamento in termini qualitativi, si può però prendere atto della differenza delle modalità di impatto che questa nuova forma di comunicazione ha sulle relazioni tra gli uomini: quanto quella di ieri era una comunicazione anche fisica, fatta di scrittura, odori, impronte e attesa, tanto quella di oggi è incorporea, impersonale e immediata.Discuti la questione proposta, illustrandone, sulla base delle tue conoscenze ed esperienze personali, gli aspetti che ritieni più significativi.
Maturità 2008: studenti in aula per la prima prova scritta e blog, siti, giornalisti alle prese con le informazioni che escono dalle scuole, in attesa della conferma del Ministero.
Si parla di Montale con una poesia tratta dagli Ossi di Seppia, forse Ripenso al tuo sorriso. Poi Costituzione, in particolare l'articolo 24; poi ancora il lavoro con le morti bianche; la donna e la condizione femminile; infine lo straniero nell'arte.
Dopo il Paradiso dantesco dell'anno scorso l'analisi del testo passa al novecento con un must: Montale, già uscito nel 2004, non dovrebbe causare problemi ai ragazzi nonostante in pochi si aspettassero un testo di poesia.
Ecco il testo della poesia che in questo momento si trova ad analizzare chi ha scelto la traccia A.
Ripenso il tuo sorriso, ed è per me un'acqua limpida
Ripenso il tuo sorriso, ed è per me un'acqua limpida scorta per avventura tra le pietraie d'un greto,esiguo specchio in cui guardi un'ellera e i suoi corimbi;e su tutto l'abbraccio di un bianco cielo quieto.
Codesto è il mio ricordo; non saprei dire, o lontano,se dal tuo volto si esprime libera un'anima ingenua,vero tu sei dei raminghi che il male del mondo estenuae recano il loro soffrire con sé come un talismano.
Ma questo posso dirti, che la tua pensata effigie sommerge i crucci estrosi in un'ondata di calma,e che il tuo aspetto s'insinua nella memoria grigia schietto come la cima di una giovane palma...
Ecco invece l'Articolo 24 della costituzione. Milano 2.0 ne pubblica una spiegazione molto utile. Art. 24.Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi. La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento. Sono assicurati ai non abbienti, con appositi istituti, i mezzi per agire e difendersi davanti ad ogni giurisdizione. La legge determina le condizioni e i modi per la riparazione degli errori giudiziari. Inutile dire che i fatti di cronaca negli ultimi mesi hanno dato molti spunti ai ragazzi, sia per il commento alla Costituzione che per il tema dedicato al lavoro. Morti bianche, sfruttamento ma anche disoccupazione, precariato; la donna è invece stata protagonista di fatti altrettanto cupi, basti pensare alle violenze subita da donne italiane e non. E, legato a questi fatti, il ruolo dello straniero. Intanto un grande in bocca al lupo ai ragazzi! lasciata la prima prova , domani 19 giugno si svolgerà il secondo scritto (la prova può anche essere grafica o scritto-grafica), che si differenzia a seconda della tipologia e degli indirizzi scolastici. La terza prova scritta, definita collegialmente dalla commissione, è in programma il 23 giugno.
Marinagri non era a rischio
di Gannano. A valle della traversa di Gannano sorge ora il megavillaggio di Marinagri. C’era grande attesa sulla presentazione dello studio commissionato dal Consorzio di bonifica di Bradano e Metaponto nel 1996, soprattutto dopo le ultime vicende giudiziarie che hanno interessato il complesso turistico. L’occasione è stata quella della conferenza su “Probabilità di piena, rischio idraulico e sua mitigazione nelle aree pedemontane e costiere” svoltasi nella sala Carlo Levi di palazzo Lanfranchi. E’ stata questa una delle giornate di studio del dottorato
di ricerca in metodi e tecnologie per il monitoraggio ambientale. Ad aprire i lavori, il rettore, Antonio Mario Tamburro che, sollecitato sulla stampa da parte del segretario regionale dei radicali, Maurizio Bolognetti
che chiedeva di visionare la relazione, ha chiarito che non sapeva dell’esistenza di Marinagri. Lui è uno scienziato, come ha ribadito. «Le
università - ha detto - fanno quello che ritengono giusto fare per quello che concerne l’interesse scientifico. Ciò che viene fatto dalle nostre
ricerche deve essere prodotto senza condizionamenti esterni. Non ci chiedete pareri sulle inchieste giudiziarie ». La professoressa Sole, nel suo intervento molto tecnico, ha sinteticamente detto che «l’area interessata
dall’attuale villaggio di Marinagri non era risultata a rischio inondazione
né per eventi artificiali (rottura diga Gannano) né per eventi naturali (piogge eccessive, ecc...). Lo studio - ha continuato - è stato già illustrato
in alcuni convegni internazionali, come in quello della Danimarca e a
Potenza durante la presentazione del programma pilota sul rischio idraulico nella provincia di Potenza». un’enorme responsabilità Gli interventi hanno messo in evidenza come le informazioni storiche sono utili per ricostruire la corretta conoscenza dei territori. Nella perizia
fatta dal geologo Alberto Vavalà, nominato dal pm Luigi De Magistris, dopo l’ordinanza di sequestro della struttura, si legge che «la prima alluvione si verificò il 24 novembre del 1959. A Scanzano e nell’area del
Cavone interessò diverse centinaia di ettari di terreno e l’acqua raggiunse il metro di altezza». Altri casi si verificarono nel 1979. Come dicono
gli esperti ci sono i “tempi di ritorno”. La discussione poi, per deviare l’-
attenzione, si è spostata sulla comunicazione, su come e cosa comunicare e a chi. «Non voglio negare - ha detto la professoressa Sole richiamata in causa per dare maggiori dettagli - il pericolo a valle per effetto della diga del Pertusillo. Lo studio si è concentrato sulla rottura della traversa di Gannano. In fase di piena la capacità di portata sarebbe di 4500 metri cubi al secondo, mentre a valle arriverebbero 1500 metri cubi al secondo, che sono comunque inferiori alla portata massima di 2200.
Iranna De Meo(Quotidiano della Basilicata)
martedì 17 giugno 2008
Totoesame 2008
L’Unibas relaziona su Marinagri.E’ il momento della trasparenza?
POTENZA - Anticipato di un giorno rispetto all’annuncio dato lo scorso 3 giugno durante il forum convocato dal rettore dell’ateneo lucano, Antonio Mario Tamburro. Sarà presentato oggi pomeriggio (ore 15.30) a Matera, a Palazzo Lanfranchi lo studio sul mega villaggio turistico di Marinagri. Per la precisazione, lo studio sarà illustrato durante una conferenza
su “Probabilità in piena, rischio idraulico e sua mitigazione nelle aree pedemontane e costiere” . Non è certo della trasparenza, però, come
è stato chiesto dal radicale Maurizio Bolognetti, che si apriranno i lavori. Rimane stupito l’esponente politico nell’apprendere che la data è stata anticipata. Senza divulgare la notizia. E’ stata sua la pubblica richiesta fatta al rettore di presentare ai cittadini lucani la verità su Marinagri. Il complesso turistico è ubicato in un’area sottoposta a tutela ambientale
(area comunitaria Sic e zona a protezione speciale) e ad alto rischio idrogeologico, come messo in rilievo dal consulente di geologia, Alberto
Vavalà, nominato dal sostituto procuratore di Catanzaro, Luigi De Magistris che ha disposto il sequestro della struttura. Dopo la
pubblica sollecitazione sulla stampa, l’univer sità ha deciso di illustrare. Poco si sa su cosa sarà trattato, in quanto le risposte saranno date
durante la conferenza. Navigando sul sito dell’Unibas, in evidenza, si annuncia il convegno. Ma il titolo non è del tutto esplicativo. Niente lascia intendere che si parlerà di Marinagri. «La presente conferenza - si legge nell’invito - vuole contribuire a che la connessione tra i risultati di ricerca e gli indirizzi operativi in ambito pubblico (si pensi a enti quali Autorità di bacino, regioni, Apat e Arpa, etc) divenga sempre più stretta in un quadro di più solida consapevolezza pubblica». Dopo l’aper - tura dei lavori di Tamburro, seguirà la relazione del professor Ignazio Mancini, coordinatore del dottorato di ricerca in metodi e tecnologie per il monitoraggio ambientale. Dopo sarà il preside della facoltà di ingegneria, Mauro Fiorentino (membro della commissione che il 3 maggio 2002 espresse parere favorevole alla variante del piano di assetto idrogeologico. I Pai Basilicata, entrato in vigore il 14 gennaio 2002, imponeva un vincolo di inedificabilità assoluta per l’area del progetto “Marinagri” perchè a rischio inondazione e ubicata nell’area golenale del Fiume Agri. In pochi giorni la commissione tecnica dell’Autorità di bacino dà l’ok, vincolando il parere, pena la revoca delle concessioni, al rispetto di alcune prescrizioni, a quanto sembra non rispettate) e la direttrice del dipartimento di ingegneria e fisica dell’ambiente (Difa), Aurelia Sole, a spiegare di più sul caso Marinagri. Per la cronistoria, ricordiamo che la professoressa Sole, con la professoressa Rosa Viparelli, era consulente dell’Autorità di bacino per la perimetrazione delle fasce di pertinenza fluviale dell’Agri. Lo studio di cui si chiede la presentazione è quello del luglio 2005 di cui si conoscono solo 3 pagine e intitolato “Attività di polizia idraulica e controllo del territorio. Analisi delle criticità riscontrate”. Dal documento, curato dal Dida, nella pagina
di presentazione si legge: «i rilievi, che hanno interessato i fiumi Sinni, Agri, Cavone e Basento, non si sono limitati ai casi contrassegnati in condizioni di rischio elevato, ma sono stati effettuati sulle diverse opere precedentemente censite, evidenziando situazioni di rischio non adeguatamente segnalate nella precedente campagna rilievi». Seguirà una tavola rotonda dal titolo “Società della conoscenza: quale dialogo tra gli attori». Sarà l’occasione della trasparenza? Se lo aspettano in molti. La società civile, in primis.
Iranna De Meo
«Così si spartirono la città» Coinvolti nomi eccellenti lucani nell’usura
POTENZA - C'è un testimone che è andato a Salerno, siè chiuso nell'ufficio di uno dei magistrati della procura e ha raccontato che «la città di Potenza sarebbe divisa tra quattro personaggi ». Quattro usurai che, secondo lui, si sarebbero “spartiti” il mercato occulto del credito. In realtà, dice il testimone, c'era anche un quinto personaggio. Un altro usuraio. Ma è morto. E' stato ucciso a colpi di lupara. La mappa dell'usura in città, però, non è frutto delle sue ricerche. E' un racconto. E' il racconto che ha raccolto da un imprenditore usurato. Il verbale, che il Quotidiano ha potuto leggere in esclusiva, è nei faldonidell'inchiesta della procura di Salerno sui tentativi di delegittimazione del sostituto procuratore di Catanzaro Luigi De Magistris. Ecco cosa racconta l'usurato al testimone del pubblico ministero Gabriella Nuzzi: «E sì, in pratica se l'erano divisa. C'era Gianfredi, Cannizzaro, Gigino Postiglione, Gigino Tancredi e Giovanni Quaratino». Non sa che qualcuno sta registrando. E si lascia andare. Parla per un'ora. Racconta di quei «17 mila euro», che poi sono diventati «33 mila ». E «se vado a rinegoziare - dice - diventano 60 mila». «Altrimenti?», chiede l'interlocutore. Altrimenti la questione è questa: «O paghi, o devi sapere a che cosa vai incontro dopo». Il pm di Salerno ascolta i testimoni. Poi scrive: «Si pone in evidenza, tra l'altro, quanto emerge dalle dichiarazioni di XXXXXXX, in riferimento al fenomeno dell'usura a Potenza, laddove indica, secondo quanto allo stesso riferito, che la città dal punto di vista dell'usura sarebbe divisa tra quattro personaggi e tra questi quattro indica il dottor Cannizzaro». Dichiara il testimone: «Io registro tutto registro, anche quando questo imprenditore mi dice cose che non c'entravano niente, quando lui mi dice anni fa che era stato vittima di usura, vittima di usura viene indirizzato da un usuraio, lui vuole andare a farsi prestare i soldi da questo Pinuccio Gianfredi, poi gli consigliano un tale Tedesca, che è quello a cui poi Gianfredi avrebbe invece preso la casa per usura. “Non andare da Pinuccio”, gli dice questo qui, “perché lui è legato alla 'ndrangheta, è legato ai siciliani, e poi perché lui è legato a personaggi importanti, è uno che ti strozza, vai da un altro” e lo conduce da Gigino Tancredi. Lui viene messo sotto usura, viene portato allo strozzo, alla fine non ce la fa più, parliamo di metà anni '90, e ad un certo punto lui si decide e va a denunciare. Va a denunciare e dopo una settimana però alcuni personaggi arrivano nel suo ufficio, lo mettono giù di brutto, lo lasciano a terra e lo costringono ad andare a ritirare la denuncia. Lui non aveva detto a nessuno di aver denunciato... Non ne vuol più sapere di giustizia, di denunce, per cui quando io gli presento anche lontanamente la prospettiva di denunciare per l'usura che lui sta subendo, lui neanche lontanamente ci pensa». E allora è il testimone ad andare in procura. Continua il racconto: «Io registro, registro tutto, il mese successivo, ottobre, mi presento un'altra volta alla Dia di Salerno, presento questa cassetta, faccio verbalizzare quello che ho registrato con questo imprenditore. Devo dire che nel mese di dicembre io vengo chiamato dalla Dia per approfondire, adesso non ricordo bene e viene chiamato anche lui insieme a me. Anche questo imprenditore, il quale, con mia sorpresa, conferma tutto, quindi diciamo che è stata inutile la mia registrazione, però conferma tutto. Questa è la vicenda che nel dettaglio mi ha coinvolto di-di- rettamente e che mi ha portato rogne». Ma l'inchiesta del pm Nuzzi ha anche un altro testimone. E' un magistrato e fino a qualche tempo fa lavorava a Potenza, nello stesso ufficio della moglie di Cannizzaro. Quando viene sentito dalla collega di Salerno Vincenzo Montemurro sostiene che gli erano stati consegnati«alcuni documenti riservati ». E in alcuni di questi «vi erano, tra l'altro, espressi riferimenti anche in questo campo, ancora una volta, al dottor Michele Cannizzaro ».
Totoesame maturità 2008
domenica 15 giugno 2008
L’inciucio intercettazioni
Bontà sua, il Governo ha licenziato il disegno di legge anti intercettazioni, riducendo gli anni di carcere per i giornalisti che dovessero pubblicare le conversazioni dei vari Fazio, D’Alema, Berlusconi, Ricucci, Moggi e compagnia cantando, da cinque a tre anni.Bene hanno fatto gli animatori del Blog “Uguale per Tutti” a sottolineare, nel post “l’inciucio intercettazioni”, le vere ragioni che sono alla base del provvedimento governativo. Sembra proprio che il principale problema di questo disgraziato Paese, divorato da cosche e caste, sia quello di impedire la divulgazione di conversazioni compromettenti. A contrastare l’offensiva sul tema intercettazioni, scatenata dal “ministero della verità” berlusconiano, un’interessantissima intervista di Peter Gomez al magistrato torinese Bruno Tinti, nella quale si fa giustizia dei troppi luoghi comuni diffusi ad arte in questi giorni dal Cavaliere e dai suoi sodali, non a caso sostenuti da un coro bipartisan. Il titolo che precede la chiacchierata tra Gomez e Tinti è fin troppo eloquente: “Argomenti pretestuosi. Dati falsi o infondati. Così la politica da l’assalto alle intercettazioni. Per imbavagliare le indagini. Sottrarsi ai controlli. E coprire i comportamenti illegali. Parola di PM.” Penso alla proposta di affidare l’autorizzazione ad intercettare ad un organo collegiale, e provo ad immaginare cosa sarebbe successo in una Procura della Repubblica come quella di Catanzaro se il Pm Luigi De Magistris avesse dovuto affidare le sue richieste ad un pool di magistrati. Ha proprio ragione il Ministro Alfano: il sistema è degenerato, e la fretta con cui il Governo ha inteso mettere mano alla questione intercettazioni ne è una prova lampante. Quale privacy vogliono tutelare questi signori? Quella del signor governatore Fazio, che discute al telefono di scalate bancarie?
Sì, il sistema è degenerato, e le cosche partitocratiche sembrano aver perso ogni freno inibitore, pronte ancora una volta a stabilire per gli appartenenti alla casta franchigie e inaccettabili privilegi. Quale sarà il prossimo passo oltre alla riproposizione del “Lodo Schifani”?
Rispondendo ad una delle domande postegli da Peter Gomez sulla questione della privacy, Bruno Tinti afferma: “Se fanno capo a un uomo pubblico interessano l’opinione pubblica. Quel deputato che andava a prostitute e tirava cocaina, probabilmente non ha commesso reati. Ma visto che era un sostenitore della famiglia e un proibizionista, credo che i suoi comportamenti possano essere legittimamente conosciuti da noi cittadini.” Credo proprio che questo disegno di legge dovrebbe intitolarsi “I panni sporchi si lavano in famiglia”. Intanto, torniamo a segnalare che su www.somaliagate.ilcannocchiale.it abbiamo pubblicato integralmente le conversazioni telefoniche di alcuni appartenenti a quella casta giudiziaria non meno pericolosa per i destini di questo Paese della casta partitocratica. Per onestà intellettuale occorre anche sottolineare che sono troppi i giornalisti che non hanno certo bisogno della legge bavaglio immaginata dal Governo, in quanto abituati da sempre ad autocensurarsi e a compiacere il potere. Del resto, come affermava Indro Montanelli: “La servitù in molti casi, non è una violenza dei padroni, ma una tentazione dei servi”. Noi sottoscriviamo l’appello indirizzato al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano da Oreste Flamminii Minuto, appello pubblicato dall’Unità e presente sul Blog Uguale per Tutti.
venerdì 13 giugno 2008
Farmacia Comunale : Forse si Forse no
Relazione dell'assessore Trupo
Trupo farmacia
Caricato da Consigliocomunale
Intervento del consigliere Di Sanza
Di Sanza sulla Farmacia
Caricato da Consigliocomunale
Riscrittura della delibera sulla opzione per la Farmacia
Riscrittura della libera
Caricato da Consigliocomunale
Gli altri cosa hanno scritto?
Eleonora Cesario (la nuova Basilicata)
POLICORO – L’approvazione del bilancio di previsione 2008 al centro del consiglio comunale di Policoro, svoltosi ieri pomeriggio a Palazzo d’Ercole. Durante l’assise si è deciso di discutere congiuntamente dei primi tre punti all’ordine del giorno, ovvero le aliquote Ici, l’addizionale Irpef e il bilancio di previsione. Per quanto riguarda Ici e Irpef, sono rimaste intatte rispetto allo scorso anno perché l’attuale amministrazione, capeggiata dal sindaco Nicola Lopatriello, è stata eletta appena due mesi fa e non ha avuto il tempo per rivedere le due imposte. Revisioni che comunque ci saranno nel corso del mandato, per realizzare quanto annunciato nel programma elettorale. Stesso discorso per il bilancio, essenzialmente redatto dalla precedente gestione commissariale. Anche in questo caso l’amministrazione provvederà a modificarlo nel corso dell’anno attraverso lo strumento delle variazioni.
Gabriele Delia (Quotidiano della Basilicata)
La municipalizzata “Muse” non sarà sciolta
POLICORO - La società pubblica di servizi comunale “Multiservizi Eraclea Muse” non sarà sciolta. A sancirlo è stato il consiglio comunale di mercoledì sera in cui la maggioranza di centrodestra, con una deliberazione, ha stabilito di tenerla in vita dopo che il commissario prefettizio, Mariarita Iaculli, aveva deciso di cancellarla dal registro delle imprese della Cciaa. La municipalizzata venne ideata dall'amministrazione di centrosinistra nella passata e breve legislatura 2006/2007, con la presentazione di uno statuto e un capitale sociale di10mila euro, di un amministratore, lo stesso ex sindaco, Serafino Di Sanza, per la gestione dei servizi di competenza comunale: verde pubblico, servizi cimiteriali, spazzatura ecc. Solo che la maggioranza dell'Unione terminò anzitempo il suo mandato e la Muse venne congelata prima dell'avvento del vice prefetto, che decise di scioglierla definitivamente. Ora il centrodestra, con l'atto amministrativo dell'altro giorno, blocca quella decisione del commissario e la ripropone: «Sciogliere la società - spiega il consigliere Livia Lauria (An) e riproporla con le correzioni che noi volevamo avrebbe significato far passare molto tempo prima di crearne un'altra; oltre che sperperare denaro pubblico visto che è costata 25mila euro di consulenza da parte della passata Amministrazione. Siamo convinti che la gestione di house con opportuni accorgimenti servirà ad ottimizzare i servizi e a ridurre i costi». Di parere totalmente opposto è stato l'intervento del consigliere di minoranza del Pd, Antonio Di Sanza, il quale ha dichiarato: «Si tratta di un atto politico
ben preciso, che caratterizza questa amministrazione »; sostenendo poi: «Come non ci sia un piano industriale che garantisca degli utili per il Comune e quindi vantaggi per la cittadinanza ». Poi si è detto perplesso sulla tenuta dei servizi poiché strumenti come le municipalizzate in altre realtà non sempre hanno dato buoni risultati in termini di efficienza
ed efficacia del servizio, ed anacronistica rispetto alle nuove direttive regionali di abolizione delle Comunità montane e la nascita di città comprensori. Infine, ha criticato la scelta politica bollandola come di estrema sinistra e degno di un paese a socialismo reale, che dovrebbe essere lontana anni luce dall'idea di società del centrodestra. Più ottimista il sindaco Lopatriello, quando ha affermato che la Muse gestirà moltissimi servizi, tra cui trasporto pubblico, mense scolastiche, servizio
di raccolta dei rifiuti solidi urbani, oltre a quelli citati sopra, e per ultimo la farmacia comunale di prossima apertura nella zona Lido dopo otto anni di peregrinazioni: «Nei prossimi mesi studieremo come gestirla nel migliore dei modi rendendola uno strumento operativo e innovativo per questa comunità come accade in altri Comuni anche della stessa regione». Franco Labriola (Pd) ha criticato la maggioranza di incoerenza avendo votato contro la Muse, quando la propose il centrosinistra;
mentre Giuseppe Callà (An), ha difeso il centro-destra osservando come la Muse nasce pubblica ma poi sarà aperta all'ingresso dei privati, dunque diventerà società mista, “proprio come noi proponemmo all'ex maggioranza. Non fu un no pregiudizievole ma nel merito non fummo d'accordo».
giovedì 12 giugno 2008
Bando per 3 dirigenti comune di Policoro, un' opportunità o la solita fregnaccia per i raccomandati?
2° Consiglio comunale .La Muse :forse si forse no
L’approvazione del Bilancio è stata una formalità, due mesi di amministrazione non sono bastati per fare un bilancio programmatico, la maggioranza ha approvato un bilancio senza anima, tecnico, pensato e voluto dal commissario prefettizio.La minoranza ha contestato al sindaco non solo questo , ma anche quello di non essere stato capace di elaborare un minimo di programmazione, siamo al viviamo alla giornata. Ma il vero protagonista dell’assise è stato il Consigliere Comunale Antonio Di Sanza. Brillante , propositivo ma nello stesso tempo capace di far emergere tutte le contraddizioni di una maggioranza incongrua e confusionaria. Si comincia dalla muse , quella che la Iaculli voleva sciogliere , che questa maggioranza vuole salvare ma non sa per farne che. Nella relazione della consigliera Lauria emergono le prime contraddizioni Non “ è il massimo per noi ma c'è , e la teniamo , poi la modificheremo “ senza dire come. La spazzatura? Sospendiamo poi vedremo, ma intanto non aboliamo il bando della commissaria prefettizia così come richiesto durante la campagna elettorale e gridato sui palchi .Gestirà cosa? La spazzatura forse,...no ma forse la farmacia, il verde? Dipende. E’ il consigliere Colucci che mette in chiaro la posizione della maggioranza “ questa società non sarà a totale capitale pubblico” , ma verrà trasformata in una società mista , chiedendo ed ottenendo nel merito delle sostanziali modifiche della delibera che a suo dire non rispettava gli accordi presi nella riunioni di maggioranza.. Lo stesso sindaco esprime le proprie perplessità , spiegando che lo statuto è stato redatto male perché contraddice la legge e poi tanti forse , ma una certezza , ….forse potrà gestire la Farmacia Comunale. Ma LopyMandrake è oscurato dall’ispirato Di Sanza , gli ruba la scena, lo fa con classe , disquisisce dei confini ormai abbattuti tra destra e sinistra, una società a capitale pubblico che doveva essere il modello dei comunisti sostenuta da una maggioranza di centrodestra.Con onestà intellettuale ammette che questa questione è stato il motivo della caduta della giunta di Serafino.Chiede un piano industriale capace di persuaderlo della bontà di questa società , una discussione seria ed approfondita del consiglio,anche perché per convincerlo ci vorrebbe poco, che si dimostrasse un risparmio per i cittadini , anche di sole mille lire. I suoi ex amici oggi maggioranza , lo ascoltavano in silenzio ed annuivano , e qualcuno ha sussurrato : questo si che ci ricorda il nostro miglior Antonio, quello degli anni belli .
Domani 2° parte del Consiglio Farmacia Comunale :forse si forse No
intervento di L.Lauria sulla Muse
Lauria sulla Muse
Caricato da Consigliocomunale
Intervento di A. Di Sanza sulla Muse
Di Sanza Muse
Caricato da Consigliocomunale
Intervento del Sindaco sulla Muse
Lopatriello muse
Caricato da Consigliocomunale
Intervento di R. Colucci sulla Muse
Colucci muse
Caricato da Consigliocomunale
Intervento di Labriola sulla Muse
Labriola muse
Caricato da Consigliocomunale
Intervento di Marrese sulla Muse
Marrese muse
Caricato da Consigliocomunale
Interv. di G. Callà e voto finale sulla Muse
Onorevoli a doppio stipendioo gli operai di Melfi scrivono a Napolitano
da Repubblica.MELFI - Vittorio Cilla ha due figli e 1.200 euro al mese in busta paga, assegni familiari compresi. Passa tutta la vita a realizzare sportelli che poi saranno montati sulla Fiat Punto. E un poco gli sono girate. "Perché ho fatto un conto: questi signori che cumulano il doppio incarico, quello di parlamentare e di consigliere regionale, in un mese intascano quanto me in un anno intero. Mi sembra uno scandalo, una vergogna". Per questo l'operaio Vittorio Cilla prima è sbottato in mensa, poi ne ha parlato in macchina e in piazza: infine insieme con otto colleghi - tutti dipendenti della Sata, l'azienda della Fiat di Melfi, o di ditte dell'indotto - ha deciso di prendere carta e penna e di scrivere al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. "Ci sentivamo umiliati e un poco ci vergognavamo anche" spiega Antonio D'Andrea. Loro cittadini lucani rappresentati da quattro consiglieri regionali (Mara Antezza e Carlo Chiurazzi del Pd, Cosimo Latronico ed Egidio Digilio del Pdl) che, in attesa di scegliere, cumulavano incarico e indennità. "È proprio così difficile - hanno così scritto a Napolitano insieme con Michele Manniello, Antonio Russo, Franco Di Cugno, Giovanni Carnevale - avere norme che impediscano cose di questo genere? Come si può chiedere a chi percepisce mille euro al mese di vivere onestamente se poi lo Stato permette queste cose? Presidente, speriamo in un suo autorevole intervento affinché cose come queste e tante altre (negative) che caratterizzano la pratica politica non si verifichino, se si vuole che i cittadini tornino ad avere fiducia nei loro rappresentanti". Clicca qui per leggere l'articolo del Blog sui doppi stipendi