venerdì 30 gennaio 2009

Policoro: Portablocchi in semi pelle con doppio vano senza navigatore

Nicolino il Magnifico , si è subito posto un grande problema, affinché i neo consiglieri eletti fossero messi in condizione di dare un contributo fattivo, dotandoli di uno strumento necessario per agevolare "l’organizzazione del proprio lavoro durante l’espletamento dei compiti istituzionali"; acquistando ad ogni uno di loro dei portablocchi A/4 in semi pelle , con un doppio vano . Si si avete letto bene, doppio vano e in semipelle, una sciccheria per la modica somma di 792 Euro. Oddio mancava il navigatore incorporato ai portablocchi , che sarebbe servito per orientarli meglio in consiglio, visto che nell’ultima assisi consiliare non si capiva bene chi fosse la maggioranza e chi l’opposizione , c’è stata in effetti un po' di confusione. Ma il Magnifico è consapevole di questo è provvederà. Qualcuno di voi potrà obbiettare che si potevano risparmiare questi soldi che sono l’equivalente di un mese di stipendio di un precario , ma questo è una argomentazione stupida e populista ed anticapitalista, abbiamo un bilancio Magnifico , potevamo in questa situazione florida mortificare i nostri consiglieri facendogli utilizzare modesti Block Notes con una spesa di pochi centesimi. Che immagine avremmo dato del nostro comune ai turisti, se vedevano i nostri consiglieri che utilizzavano degli anonimi Block notes. Soprattutto si poteva correre il rischio che perdessero qualche foglio dove vi potevano essere appunti preziosi , pensieri e riflessioni profondi , soluzioni ed interrogazioni vitali per la vita amministrativa del comune. Dopotutto sono solo 792 euro , pochi spiccioli .
PS. ai consiglieri: vi chiediamo se al prossimo consiglio vi portate questi portablocchi. Almeno li vorremo vedere , visto che ve li abbiamo pagati noi.
Il fruttivendolo di Lopatriello

giovedì 29 gennaio 2009

Iop so .Marco travaglio


"Io so che ancora una volta ci stanno prendendo per il culo, soltanto che non lo fanno con le solite ballette quotidiane.Questa volta stanno organizzando una grande operazione di disinformatia di stampo sovietico o sudamericano, come volete.O italiano: diciamo pure di stampo italiano, italiota.Lo fanno perché hanno paura degli elettori che forse hanno cominciato a intuire quale gigantesca porcata debbano nascondere, o quali gigantesche porcate debbano nascondere con questa legge inciucio contro le intercettazioni.Per la prima volta, non sono riusciti, Berlusconi e i suoi complici, a convincere l'opinione pubblica che in Italia ci vogliano meno intercettazioni.Gli italiani, per motivi ovvi di intelligenza e per interesse alla loro sicurezza, sanno che è giusto e doveroso rinunciare a un pezzettino della nostra privacy per mettere qualche telecamera in giro, per acchiappare più delinquenti, per mettere dei telefoni sotto controllo per acchiappare più delinquenti.Ma anche per scoprire, eventualmente, se c'è qualche innocente che è finito ingiustamente in un'inchiesta, grazie alle intercettazioni.Si riesce immediatamente a scindere la responsabilità dei colpevoli e degli innocenti, quindi le intercettazione per chi non ha niente da nascondere è una risorsaInvece, per chi ha molto da nascondere, è un pericolo.Questo non sono riusciti a farlo passare, ancora, nemmeno l'orchestra nera che ci martella da vent'anni è riuscita a convincerci che dobbiamo accettare, per il nostro bene, meno intercettazioni per i reati di lorsignori, e dunque anche per i reati di strada.Pare che persino gli elettori leghisti – per fortuna, meglio tardi che mai – si stiano ribellando e stiano premendo sui loro rappresentanti perché non firmino la porcata che Berlusconi vuole fare.E ci raccontano, i giornali, che la partita è se entrerà o meno la corruzione fra i reati per i quali non si potrà più intercettare


La balla del Grande Orecchio
Allora, dato che la gente non l'ha ancora bevuta la bufala delle intercettazioni, stanno esagerando, stanno sfiorando il muro del suono, stanno superando i limiti della decenza, ammesso che ne abbiano.Ci stanno, cioè, rifilando un'altra super balla per convincerci che siamo in preda al Grande Fratello, il Grande Orecchio, lo spione degli spioni, l'uomo nero che, nascosto in un ufficio a Palermo, intercetta tutto e tutti con gravi violazioni della privacy.Mettendo in pericolo la democrazia.Questo mostro si chiama Gioacchino Genchi, è un vice questore della Polizia in aspettativa, fin dai tempi di Giovanni Falcone collabora con i magistrati più impegnati in tutta una serie di indagini che hanno a che fare con l'informatica e la telefonia, perché ha accumulato un'esperienza unica in Europa, in questa materia.Aiuta i magistrati a incrociare le telefonate e i tabulati telefonici nei processi di omicidio, di rapina, di mafia, di 'ndrangheta, di camorra, di tangenti, di stragePerché è utile e indispensabile una figura come la sua? Perché non basta fare come tante bestie con la penna in mano fanno sui giornali: prendere le intercettazioni, far il copia-incolla e spiaccicarle sulla pagina di giornale o farle sentire in televisione.Le intercettazioni vanno lette e soprattutto vanno capite.Al telefono, molte persone cercano anche di parlare un linguaggio convenzionale, o anche se non cercano di parlarlo finiscono per farlo: si parla molto male al telefono, si capisce poco, spesso.Ecco perché è importante capire a che ora avviene quella telefonata, in che posto, dopo quali altre telefonate e prima di quali altre telefonate avviene quella chiamata.Perché se senti dire a uno “ho parlato con Ciccio”, da sola quella telefonata non ti dice niente.Allora devi andare a vedere cosa è successo prima, se ci sono dei “Ciccio”.“Sto andando a parlare con Pippo”. Chi è Pippo? Andiamo a vedere dopo. Andiamo a vedere dove si trovava Pippo un attimo dopo che questo dicesse “sto andando a parlare con Pippo”.Allora abbiamo la prova che il Pippo era veramente lui, che i due si sono incontrati, perché stavano nella stessa cella territoriale da cui è partita la chiamata e dove, poi, c'è stato l'incontro.Dunque, gli incroci fra le telefonate intercettate e i tabulati telefonici richiedono intelligenza, perché prese così non dicono mai niente, non vogliono dire niente e nei processi non sono utili e a volte vengono assolti i colpevoli proprio perché gli investigatori non sono riusciti a far fruttare, a trasformare in prova evidente ciò che avevano nelle carte, nei tabulati e nelle telefonate.Ecco perché sono utili questi consulenti tecnici che sanno usare l'informatica e sanno incrociare i dati e arrivare a delle conclusioni, per cui anche una telefonata insignificante può diventare la prova regina per incastrare un assassino.In questi giorni si parla di Genchi come il consulente di De Magistris. Certo, è stato consulente anche nelle indagini di De Magistris, ma nessuno racconta quanti omicidi insoluti ha fatto risolvere Genchi con questo sistema, quanti assassini che stavano in libertà oggi sono in galera grazie alle consulenze di Gioacchino Genchi.Io lo posso dire tranquillamente: lo conosco da anni, lo apprezzo, penso che sia una persona estremamente perbene.E' un signore che vive del suo lavoro, che praticamente lavora sempre, giorno e notte, al servizio nostro, per renderci più sicuri: al servizio della giustizia.Questo per come lo conosco io è Gioacchino Genchi

martedì 27 gennaio 2009

NO SCORIE: BLUFF PETROLIO

POCHI CENTS DI SCONTO SULLA BENZINA PER DISTRUGGERE LE ECONOMIE LOCALI E LA SALUTE DEI LUCANI
I parlamentari con il recente emendamento sulle royalites portano a casa le lenticchie e cedono in cambio il territorio e la salute dei residenti in una regione dove una recente indagine mostra il record nazionale delle malattie tumorali.
Le trovate pubblicitarie e il markenting usato per catturare gli acquirenti sulla bontà dei prodotti è stato importato dalla politica locale per circuire voti con la promessa del buon prodotto (sconto benzina), comunicazione di alta percezione che invece nasconde il trucco commerciale che permetterà l'estrazione petrolifera da parte delle lobby che distruggeranno tutta la Basilicata e le economie collegate senza sborsare quasi nulla. La percezione dell'iniziativa apparentemente di grande effetto mediatico in prima battuta è destinata a sgonfiarsi, mostrando i suoi lati peggiori se la analizziamo nel dettaglio. Lo sconto sulla benzina dovrebbe realizzarsi con una copertura extra del 3% delle royalites che passano dal 7 al 10%. Bazzeccole in confronto alle royalites che percepiscono in Canada che sono del 50% o in Norvegia dove le royalites per il territorio sono addirittura dell’80%.
La benzina a prezzo ridotto si basa riduzione delle accise, ossia delle tasse che il governo pone sul litro di carburante e sulla produzione di idrocarburi regionale che terminerà nel medio periodo , in media altri 10 anni . La benzina con prezzo ridotto quindi non sarà corrisposta per l'eternità, ma avrà un termine legato all'esaurimento del combustibile fossile che dovrà essere estratto sempre in maggiori quantità per mantenere lo sconto.
Nella Basilicata che vive di agricoltura però la riduzione delle accise c'e' già per le attività agricole e per la pesca.Quindi la categoria che traina l'economia regionale non potrà beneficiarne. Le imprese industriali ( ormai sono tutte chiuse o in cassa integrazione) avranno poco ristoro e figuriamoci se per pochi spiccioli altre imprese verranno in Basilicata. I privati che percorrono in media 20000 Km/anno con una vettura economica che fa 15Km/lt ( ammesso che si toglieranno 10 cents/lt) avranno un risparmio medio che non arriverà neanche ai 130 euro/anno a famiglia. Parte della popolazione lucana pari a 125.000 abitanti è sui 65 anni, difficilmente percorre Km e non usufruirà dello sconto. Per il gas abbiamo già visto che la platea di chi usufruisce degli sconti regionali è molto limitata e di nuovo sono proprio escluse le aziende agricole(le più penalizzate dall’inquinamento petrolifero).
Ben poca cosa in confronto agli 80 cents su un dollaro sul valore delle estrazioni che già dal 2000 percepisce il territorio dell’Alaska e dei suoi abitanti che hanno un reddito pro capite grazie alle sovvenzioni del petrolio medio di 64.000 dollari/anno, pari a 50.000 euro/anno attuali, mentre prima erano i popoli a più basso reddito dell’America.
Nell’Alaska le estrazioni petrolifere al contrario della Basilicata sono monitorate costantemente dalle istituzioni per tutti gli inquinanti e i livelli di emissioni e di inquinamento sono 6000 volte inferiori a quelle italiane(vedi idrogeno solforato da 0,005 ppm in america secondo l’OMS a 30 ppm in Italia per l’industria petrolifera).Negli Stati uniti inoltre è proibito trivellare vicino ai bacini idrici, ai centri abitati ed è vietato estrarre petrolio nei parchi e vicino alle coste.
Lo sconto sulla benzina ha, però ha un prezzo da pagare :Abbiamo già perso i fondi obbiettivo 1 per il PIL drogato dal petrolio ( stimati in circa 350 mil.euro).
Danni ambientali, danni alle economie locali, danni alle acque, costi sociali per la salute e per lo spopolamento del territorio che non potrà più autosostenersi per le misure federaliste messe in atto perchè a petrolio estratto le economie locali saranno distrutte. L'inquinamento delle acque, del suolo, del mare e dell'aria distrugge le economie locali come l'agricoltura e il turismo. Nel solo Metapontino ci sono 10.000 addetti in agricoltura (che non hanno chiuso per cassa integrazione come fa la Fiat di Melfi).L'agricoltura in Val d'Agri sta scomparendo per far posto all'inquinamento, dove sono finite le mele della Val d'Agri che riempivano gli ipermercati di Bologna e dove finiranno i fagioli di Sarconi ( ossia il cosiddetto caviale delle leguminose)? L'acqua che soddisfa due regioni, quanto vale ? E le persone che si ammalano e che devono affrontare i viaggi della speranza per i quali non bastano i muti ipotecari ?E quali sono i costi sociali che dovrà sostenere la comunità in termini di monitoraggi e controlli ambientali? . E quelli legati alle cure mediche negli ospedali, i servizi e all'assistenza a seguito dell'esponenziale aumento di tumori in Basilicata che porta la regione ai primi posti in Italia come una recente indagine conferma? Spopolamento della regione Normalmente tra vent'anni se si mantengono le statistiche attuali i 593.00 abitanti della Basilicata diventeranno 388.000 , considerando i 12500 abitanti ultra 65 che non ci saranno più e i 4000 che in 20 anni diventeranno 80000 (593.000-125.000-80.000=388.000)Con l'aggravio che dei 388.000 i 2/3, pari a circa 260000 persone, saranno nella categoria degli ultra 60 enni (ossia una regione di vecchi ). Se il processo è accelerato dalla distruzione delle economie locali provocato dall’inquinamento la popolazione potrebbe ridursi addirittura in 10-15 anni e non più in venti come prospettato

Chi ci guadagna realmente:La lobby petrolifera( politica-imprese) per continuare a trivellare indisturbata in Basilicata, che non ha un interesse nazionale come qualcuno vuol farci credere, ma esclusivamente societario collegato alle srl e alle spa nazionali ed internazionali (schell, total, eni ecc.).La classe politica lucana bipartisan per mantenere il proprio status (visto che non avrà più fondi perché il federalismo gli taglierà le entrate).Gli industriali dei rifiuti che vogliono fare altri businnes in Basilicata con i rifiuti petroliferi e i rifiuti tossici provenienti da fuori regione.Chi pensa che la Basilicata sia un territorio da sfruttare e non valorizzare.

Il 31 Gennaio a Policoro


Petrolio e Agricoltura in Lucania
Incontro dibattito promosso dalla Grande Lucania
ore 17.00 sala P. Minozzi

interverranno:
Avv. Leonardo Pinto(Presidente)
Nicola Manfredelli(Segretario)
Avv. Antonio Rizzo(coordinatore Matera)
Avv. Giovanna Bellizzi(responsabile Policoro)

DI SANZA SU SOLUZIONE CRISI ALLA REGIONE

"L’annunciata soluzione della crisi è tutt’altro che rispondente alle istanze che l’avevano generata e acuisce la difficile situazione politica e la coesistenza all’interno del PD. Essa nasce dalla crisi di sistema e non di governo - si è detto – e, in particolare, dalla incapacità di saper intercettare le istanze di una società cambiata che esige risposte immediate a bisogni aumentati”. A sostenerlo il consigliere regionale del Pd, Antonio Di Sanza, il quale afferma che “il Pd si è candidato, anche nelle dinamiche politiche regionali, a rappresentare il messaggio di novità che emergeva, con l’ambizione di ‘svestire’ la dimensione tradizionale del modo di fare politica. Ciò purtroppo appare non realizzarsi e, quando ci si sforza di far emergere quel nuovo, esso appare più vecchio, nei metodi, del peggior modo di fare politica”.“Alla richiesta rivolta, soprattutto dalla provincia di Matera: affinché l’esigenza dei territori fosse recuperata ad un maggior protagonismo all’interno della programmazione regionale e dissipasse la sfiducia di quanti nel frattempo non avevano colto in maniera appropriata l’azione del governo De Filippo – commenta Di Sanza - si risponde con una scelta ‘salvifica’ (una di prima fila per la Presidenza della Provincia di Matera e la novità di due Assessori alla stessa provincia) inadeguata e contraddittoria”. “Come si può infatti pensare ad un riequilibrio territoriale – si chiede il consigliere - sovrabbondando di rappresentanza la città di Matera? Come si recupera il divario con il centro-destra nel metapontino? Come si può avvalorare la scelta di un esterno, sia pur dignitoso e di grande storia, ma che di fatto delegittima una classe dirigente a cui si attribuisce, prima che lo facciano gli elettori, la patente di incapace?” “È chiaro allora – aggiunge Di Sanza - che più che le ragioni del territorio e della rappresentanza valgono ancora le ragioni antiche delle correnti e, in particolare, quelle degli ex (ds e margherita) che confermano quanto è difficile l’obiettivo di tenere insieme esperienze diverse in un contenitore che si è proposto per avere esattamente tale prerogativa. Così come ‘arruolare’ l’esterno e spuntare la non candidatura da parte di alcuni è la dichiarazione ufficiale che il non decidere è la regola, in barba ai quei bisogni che hanno necessità di avere risposta e che la ‘macchina’ si mette in marcia, stranamente, non con la prima ma con il ‘folle’.“Se questi sono i presupposti - sottolinea l’esponente del PD - è naturale mettere in discussione il proprio ruolo e il proprio voto, aprendo una necessaria dialettica interna che sappia recuperare quella dimensione di novità e concretezza a cui ci siamo rivolti nella costituzione di questo nuovo soggetto politico”. “A questo – conclude Di Sanza - lavorerò nei prossimi giorni, augurandomi che ancora sia possibile salvare un grande progetto politico e che attorno ad esso si aggreghino le forze necessarie per renderlo fattibile.”

domenica 25 gennaio 2009

Policoro: Scuola, comune e ASL non assistono i banbini malati-VERGOGNA

POLICORO - Antonietta Orlando, madre di Claudia, una figlia di 5 anni iscritta alla scuola materna, segnala alla «Gazzetta» un problema la cui risoluzione servirebbe non solo alla figlia, ma a tutti i bambini che si trovano nella stessa situazione: la somministrazione di farmaci a scuola a bambini con patologie importanti. «A Milano e in altre città d’Italia la questione è stata risolta, da noi no. Forse siamo di serie B?». A luglio 2008, spiega Antonietta Orlando, «Claudia ha avuto l’esordio del diabete giovanile. Non stava bene, mangiava troppo o poco, beveva molto, dimagriva. Il pediatra, Rocco Leone, con un esame delle urine, individuò la malattia e ci invitò a recarci d’urgenza all’ospedale di Matera. Quando arrivammo la bambina aveva 500 di glicemia. Ha cominciato a fare l’insulina poiché questo tipo di diabete dipende dalla mancata produzione di questo ormone. È andata bene per due mesi, poi ci fu qualche problema. La portammo a Perugia. Ora sta bene». Deve praticare, però, tre volte al giorno l’iniezione di insulina e controllare la glicemia prima di colazione, pranzo e cena, e due ore dopo. Per evitare ipoglicemia o iperglicemia. Proprio qui sta il problema: «Alle materne c'è la refezione. Claudia vuole pranzare con gli altri bimbi e noi siamo d’accordo per non farla sentire diversa. Così, la mattina le faccio l’insulina. Poi, la porto a scuola e due ore dopo vi ritorno per la glicemia. Alle 12, nuovo rientro per l’insulina come alle 14 per la glicemia. Alle 16 vado a riprenderla». Sarà possibile continuare in questo modo per tutta la vita scolastica, quanto meno dell’obbligo, della bambina? «Io ho una attività commerciale come mio marito. Ci siamo informati per avere un supporto per la somministrazione dei farmaci in ambito scolastico. Abbiamo scoperto che ci sono linee guida firmate il 25 novembre 2005 dai ministri della Sanità e della Pubblica istruzione in cui è previsto che scuola, Asl, e Comuni, possono stilare un protocollo per inviare a scuola un’infermiera per somministrare i farmaci o per formare personale Ata o insegnanti o utilizzare esponenti di associazioni di volontariato. Abbiamo scritto a queste tre istituzioni il 17 settembre scorso chiedendo che venissero applicate queste linee guida. Ha risposto la Asl dicendo che non erano stati sottoscritti protocolli di integrazione di compiti fra i tre enti». Sono stati sottoscritti, da allora, questi protocolli? «Mi risulta che c'è stato un incontro tra Asl, Comune, e scuola. La Asl avrebbe spiegato che la risoluzione del problema non era di sua competenza e che non poteva inviare un’infermiera per un solo caso. L’infermiera avrebbe dovuto pagarla la scuola. Scuola che, però, non ha fondi. Il Comune avrebbe proposto, invano, di dividere la spesa anche perché altri genitori avevano fatto identica richiesta per bambini con allergie, epilessia ed altre patologie». Allora? «Il Comune ha chiesto aiuto alle associazioni di volontariato per avere un infermiere a scuola almeno per praticare l’insulina e misurare la glicemia. Nessuno avrebbe risposto pur di fronte ad una contribuzione economica». Le linee guide ministeriali, dunque, non sono applicate in tutta Italia? «Sì. Noi vogliamo sapere, a questo punto, se questi protocolli, di cui abbiamo inviato copia agli enti preposti, valgono per tutti i bambini d’Italia o solo per alcuni. Pretendiamo che Claudia, come ogni bimbo che si trova nella sua situazione, abbia i diritti sanciti dalla legge. Se non succederà nulla, ci rivolgeremo ad un legale. Nostra figlia - conclude Antonietta Orlando - non è di serie B solo perché vive a Policoro e non a Milano».( Tratto -gazzetta del Mezz.)

venerdì 23 gennaio 2009

Marinagri:Restituite la terra al Popolo

Dopo la diffida giudiziale e la messa in mora, attività dal segretario provinciale del PRC , finalmente la Regione e l’Alsia rispondono all’interrogazione della consigliera Simonetti sulla proprietà dei 29 ettari lasciati nell’alveo dopo l’alluvione del 59. L’Alsia con una relazione dettagliata dell’ing.Capace e una documentazione fotografica arriva alla conclusione che i 29 ettari ad oggi intestati alla Marinagri , sono stati rilasciati dal fiume prima che Ittica Valdagri fossero assegnati i terreni per la costruzione di una Industria di inscatolamento del Pesce mai sorto ,quindi non essendo confinante all’epoca dei fatti, concludiamo noi, non ha nessun titolo su quei terreni , che negli anni 50 il movimento contadino avrebbe rivendicato con lo slogan “restituite le terre al popolo” Inoltre l'ente Regionale informa la consigliera che per quando attiene le problematiche di ordine giuridico ha provveduto a dare apposito incarico ad un professionista , perché possa valutare le migliori azioni da mettere in campo per tutelare gli interessi pubblici. Ci è voluto , un interrogazione , un anno di tempo e una diffida del PRC per arrivare a una decisione che attivasse una procedura a difesa degli interessi della P.A? Perdonate il nostro scetticismo , e la poca fiducia che abbiamo maturato in questa vicenda dei nostri enti, che sembrano assoggettati agli interessi delle imprese e non alla tutela di quello dei cittadini , e per questo anche noi chiederemo un parere legale ad un avvocato di provata professionalità come il prof.re Pisapia , e ci attiveremo affinché la direzione Generale del Demanio diretta dalla dott.ssa Splitz , metta in essere tutti quei provvedimenti amministrativi di autotutela per salvaguardare gli interessi indisponibili dello stato. Nicolino il Magnifico potrebbe comunque far convocare un altro consiglio comunale per una delibera di “significazione” a tutela degli interessi della collettività , solo che qualcuno gli dovrebbe spiegare che questi non sono quelli di Marinagri , ma dello stato che lui dovrebbe rappresentare.
Segue risposta a Marco Vitale
Egregio ing. Vitale , la voglio tranquillizzare, il post inviatami da un suo ammiratore , non ha assolutamente alzato l’audience di questo blog, che è alto a prescindere, attestandosi ormai da mesi tra il 20° al 40° blog politico in Italia nelle statistiche ShinyStat , società che ha la leadership in questa paese per la misurazione ed analisi dei gradimenti in Internet, e che lei può verificare. La nostra stessa città , ormai vive con disincanto questa vicenda. Si è passati da una diffusa opinione pro Marinagri, a un comune sentire di scetticismo .A sostegno di questa opinione vi sono i fallimenti delle varie manifestazione promosse dal sindaco e la società ( ormai sono la stessa cosa , fra poco non capiremo chi governa questa città) , che chiedevano alla popolazione di mobilitarsi al loro fianco a sostegno della Dubai policorese. Sintomatico di quello che dico è stato l’ultimo consiglio “pro “ Marinagri ( quella della delibera sola), sembrava convocato quasi in clandestinità, tanto da non meritare ne un ululato ne un annuncio dalla voce del Lupo. Molti cittadini vivono Marinagri , ormai come un problema , altri chiedono verità, questi ultimi cercano di trovarla anche su questo Blog , consapevoli di chi sono, come la penso, spero anche riconoscendomi onesta intellettuale perché le mie perplessità non nascono oggi , in conseguenza di atti giudiziari , o sulla disgrazia altrui, ma sono maturate agli albori della presentazione di questo progetto. Nel merito delle questioni , voglio dire che i CT. della procura di Matera arrivarono alla conclusione dando un severo giudizio non solo sulle questioni prettamente urbanistiche ma anche sull’impatto ambientale, tanto da far scrivere al magistrato che archivio il procedimento , che comunque ci si trova di fronte ad scelte discutibili per l’ecosistema . Inesatto e anche la sua affermazione ,che la cassazione si sia occupata solo degli aspetti amministrativi, per smentirla basta leggere la sentenza, per capire che i giudici entrarono anche nel merito delle perizie dei CT sul rischio idrologico. Mi perdoni la mia presunzione ma continuo a contestarle anche che i tempi di ritorno per l’esondazione siano di 500 anni così come da lei sostenuto , in quando a tutto oggi per l’autorità di bacino questi tempi sono 200 anni. Ma anche dando per buono i suoi calcoli , lei sa bene che se io sostenessi la tesi che l’ inondazione potrebbe accadere domani , non direi una corbelleria e lei non potrebbe provare il contrario .C’è un vecchio detto dei nostri anziani, che è anche una verità scientifica, che prima o poi il fiume si riprende il suo letto , e non c’è uomo che tenga. Ma le vorrei ricordare che i pericoli non vengono solo per una possibile esondazione , si potrebbero verificare fenomeni di avulsione sorgendo quel villaggio in un delta di un fiume, come già è successo nel 72, eventualità tra l’altro non considerata neanche dal Ct della procura. .Tra l’altro temiamo anche che gli argini innalzati a protezione di Marinagri , all’altezza dell’idrovora , e la stessa canalizzazione della bonifica possano seriamente mettere in pericolo l’agro rurale e le sue abitazione che sorgono di fronte al complesso .Nessuno si è posto il problema, ma questi rompiballe di comunisti hanno conferito uno studio a un docente universitario, studioso di fama internazionale sui delta , che renderemo pubblico e metteremo a disposizione delle autorità per la tutela di questi cittadini ignari , che le posso assicurare non sono nostri elettori. Voi stessi tra l’altro appena un anno e mezzo fa, avete comunicato che ( se non mi sbaglio) il comparto E (quello dove dovevano sorgere dei servizi da dare al comune) era a rischio inondazione, e che quindi non avreste costruito niente (penso quando siamo sfigati, guarda caso i calcoli dei 500 anni non sono validi per i servizi che dovevano essere asserviti alla collettività). Le auguro buona fortuna , temo che glie ne servirà tanta .
Ottavio Frammartino

giovedì 22 gennaio 2009

Riceviamo dal'Ing. Marco Vitale e pubblichiamo

Egregio Sig. Frammartino, sono certo che, per correttezza, vorrai pubblicare questo commento sulla pagina principale, con la stessa evidenza delle tue controdeduzioni sull’articolo a mia firma pubblicato sulla Nuova del Sud.Intanto, non conosco chi ha voluto segnalarti il mio articolo, se mi avesse avvertito lo avrei sconsigliato per evitare di aumentare l’audience del tuo blog. Ad ogni modo, a seguito di quanto riportato nel blog, sento il dovere di puntualizzare due questioni, la prima di carattere tecnico, la seconda di carattere etico.Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, i due CT della Procura di Matera non hanno eseguito alcun calcolo idrologico, anzi, sulla questione PAI non hanno ravvisato alcuna violazione. In sede di ricorso in Cassazione non si è discusso di idraulica ma soltanto di procedure amministrative. Per quanto riguarda “l’errore tecnico” che hai avuto l’ardire di segnalare, circa il tempo di ritorno (200 anni e non 500 anni), non ho fatto in tempo a denunciare nell’articolo la presenza di alcuni “presuntuosi” che ne spunta subito uno (tu). Il fatto che la legge ci abbia imposto di valutare il rischio di esondazione con piene duecentennali non vuol dire che l’area non possa essere al sicuro anche con portate più rare. Come ingegnere idraulico, ho calcolato, oggi che gli argini sono stati innalzati di un ulteriore metro, che l’effettivo rischio di esondazione ha un tempo di ritorno superiore a 500 anni, tu - con grande faciloneria - me lo contesti, senza la minima cognizione tecnica.Ad ogni modo, se quanto sopra evidenziato attiene la sfera della “dialettica politica”, sia pure in presenza, nelle tue controdeduzioni, di una sequenza di accuse quale il mercimonio pubblicità – articoli, la cementificazione, il rischio per la pubblica incolumità, ciò che non è sicuramente né corretto né etico, é la pubblicazione, di cui come amministratore del blog devo ritenerti responsabile, dell’incredibile ed infamante commento di un anonimo che, in modo nemmeno surrettizio, accosta la Famiglia Vitale ai mafiosi che uccisero Impastato, riportando come “vere”, presunte minacce verso Altieri che, in realtà, non sono mai avvenute e sono il risultato di dichiarazioni, agli atti, di persone la cui fedina penale, vera carta di identità di ciascuno di noi, dovrebbe quanto meno destare qualche sospetto.Questo Egregio Frammartino non ti è consentito, le accuse di lottizzazione abusiva o di truffa, per quanto infondate, come sarà dimostrato nelle sedi deputate, sono una cosa, le accuse - più o meno velate - di utilizzare metodologie mafiose, sono un'altra cosa. La moralità della Famiglia Vitale è facilmente riscontrabile nell’opinione delle innumerevoli persone che ci conoscono da sempre e ci onorano giorno dopo giorno della loro amicizia. Non usiamo sporgere denuncia verso chi è in buona fede o chi, preso dalla foga della battaglia politica si distrae. Credo che vorrai fare ammenda di questa “distrazione” nell’amministrare il tuo blog.Marco Vitale

Ringrazio l'ing.Vitale per la lettera che pubblichiamo volentieri, cosi come facciamo per chiunque vuole testimoniare posizioni diverse da quelle sostenute dal Blog. Scrivo sopraffatto dopo una giornata proficua ma dura, e la stanchezza sta prendendo il sopravvento , domani replicherò a questo interessante post di cui non condivido quasi niente , ma da subito è senza incertezze su un punto do ragione all'ing .Vitale ( ma credetemi non per un eventuale querela ,perché non ne ravviso gli estremi) ma per una questione etica , quello di non aver evitato quel commento , del tutto inopportuno e spropositato che non ha niente a che vedere a che fare sulla discussione su Marinagri , una vicenda che ribadiamo se c'è ne fosse bisogno, non attiene a questioni di criminalità organizzata ne alla mafia ne mai vi era l'intenzione d' insinuare tale intrecci in questa vicenda . Ma mi creda l'intrepretazione che io avevo dato a quel commento era totalmente diverso dalla lettura data da lei , e me ne scuso sinceramente.

Ottavio Frammartino

mercoledì 21 gennaio 2009

Gli impuniti

Si comportano da tanti anni come i padroni della “cosa pub­blica” ma, negli ultimi anni, la cosa è degenerata. In Basilicata, per esempio, abbiamo assistito allo scioglimento anticipato del­l’amministrazione provinciale di Matera e non per una crisi politi­ca. Nemmeno per uno scandalo di tangenti e concussione (come oggi torna di “moda”). Sempli­cemente perché avevano deciso che a Carmine Nigro spettava la poltrona di Presidente della Provincia mentre al presidente in carica, Nino Carelli, toccava accomodarsi sullo scranno di assessore regionale. Purtroppo la Legge impediva all’assessore di continuare a fare il presidente provinciale ed ecco fatto, i pa­droni della cosa pubblica hanno spostato le loro pedine. Tu là, lui qui, pim e pam. Sempre qualche anno fa, era toccato al Dr. Pietro Quinto, magazziniere dalla ASL di Montalbano “subire” rapidi spostamenti. In quel caso non si trattava di scambio di pol­trone ma di cambio di funzioni. Era stato deciso, dove si puote ciò che si vuole, che il cittadi­no Quinto dovesse occupare la massima carica della ASL pres­so cui lavorava. Ma, come ormai anche gli analfabeti sanno (forse esagero) non si può essere diret­tore generale dell’ASL in cui si lavora. Lo dicono fior di Leggi e regolamenti riorganizzativi na­zionali e regionali. E così, in 24 ore, Quinto viene trasferito, pro­mosso e insediato. Potenti mez­zi della burocrazia che è come il colesterolo, c’è quella cattiva ma anche quella buona. A Quinto è toccata quest’ultima, beato lui. Sembrava che queste esperien­ze avessero “scafato” la politica, almeno avrebbero dovuto sug­gerire di programmare le sparti­zioni o, meglio, la distribuzione degli ambiti posti di massimo dirigente di questo o quel settore della “cosa pubblica”. Macché, eccoti al 31 dicembre la Giunta regionale che nomina il Dr. Vito Gaudiano alla Direzione Gene­rale dell’ASM (Azienda Sani­taria Matera), proprio la stessa per cui Gaudiano lavora. Svista non può essere, sarà un calcolo? Saranno forse masochisti? Sta di fatto che subito dopo aver con­ cluso stancamente la maratona per le nomine, la Giunta regio­nale si è dovuta riunire nuova­mente per individuare il com­missario che guiderà l’ASM sino alla cessazione dell’in­compatibilità del Dr. Gaudia­no. Cose tutte lucane che non hanno ancora imboccato la via della soluzione. O, perlomeno, la via imboccata non sembra scevra di ulteriori complicazio­ni. Infatti il commissario ASM, Dr. Giuseppe Montagano (no­minato il 1° gennaio 2009), in data 2 gennaio 2009 (delibera n. 1) “vista la nota del 2 gennaio 2009 del Dr. Vito Gaudiano con la quale chiede di essere trasfe­rito presso l’IRCS (CROB) di Rionero in Vulture… delibera 1) concedere il nulla osta al tra­sferimento… 2) dare atto che, con il trasferimento del Dr. Vito Gaudiano si rende vacante n. 1 posto di dirigente medico disci­plina Nefrologia e Dialisi…”. Ma il contratto collettivo nazio­nale per la Dirigenza Medica e Veterinaria, subordina la “mo­bilità volontaria” è chiarissimo, può avvenire “solo in presenza della relativa vacanza in orga­nico”. Esiste al CROB di Rione­ro un posto vacante di dirigente medico disciplina Nefrologia e Dialisi? No, o almeno così si evince dalle informazioni repe­ribili sul sito internet del CROB. E allora come farà Gaudiano a trasferirvisi per poi, legittima­mente, tornare a Matera a fare il Direttore Generale? È un pa­sticcio, un bel guazzabuglio di atti e carte. La solita burocrazia buona, come il colesterolo HDL, mentre ai comuni cittadini gli lasciamo il colesterolo punto e basta. Che poi si rileva anche dalle analisi del sangue. ( tratto dal Il Resto)

martedì 20 gennaio 2009

Traffico di rifiuti pericolosi. Intervenga anche il comune di Policoro.

TURSI - Il caso di «Pane e vino» è al centro di un presunto traffico di rifiuti di non precisata natura su cui sembrano che si intreccino interessi di massoneria , camorra e servizi deviati. Sembrerebbe l’inizio di inchiesta che potrebbe avere degli sviluppi interessanti . E’ questa l’ipotesi sostenuta dal pm Henry John Woodcock. Che qualcosa non funzionasse, l’ho avevano capito da tempo i residenti, che più volte avevano segnalato dei camion sospetti in quella zona. Anche la Gazzetta del Mezzogiorno si era interessata di questo via vai di rifiuti con una serie di articoli del’ottimo Filippo Mele.Nell' indagine sarebbero coinvolti a vario titoli una serie di politici, imprenditori , aderenti a logge massoniche e funzionari statali. Lo smaltimento di tale materiale nocivo verrebbe fatto nei terreni dell’azienda agricolo Camerino. I rifiuti in questione arriverebbero dalla Campania, da un salsificio di Sarno, e sarebbero misti a materiale di risulta cartaceo. Ancora non un caso che, nell’ultima inchiesta, ci siano intercettazioni fatte su persone come l’ex sottosegretario Emo Danesi (tessera 752 della loggia P2) e Giampiero Del Gamba (tessera 863 della massoneria di Gelli), sul generale dei carabinieri Carlo Mori , e tra l'altro è coinvolto nell'inchiesta anche l'imprenditore di Policoro Ferrara.
La Procura di Potenza avrebbe ipotizzato l’esistenza di un’organizzazione che avrebbe progettato di aggiudicarsi appalti nel campo delle bonifiche e dell’emergenza rifiuti per poi spartirsene i proventi.Molti cittadini hanno segnalato a questo Blog, la totale indifferenza del comune e dei vigili di Tursi , che pur essendo stati fatte delle denunce, non si sarebbero mossi in modo deciso per capire la natura del via vai dei Tir ne di cosa scaricassero in quei terreni. Riteniamo che su tale iniziativa anche il comune di Policoro debba chiedere al comune di Tursi spiegazioni , magari coordinando insieme una azione di controllo del territori di pane e vino , visto che i due territorio sono confinanti, considerando che eventuali contaminazione delle falde acquifere e l' inquinamento dell’aria potrebbero causare danni anche ai residenti di Policoro.

Riceviamo e pubblichiamo un articolo dell'Ing.Marco Vitale

Anonimo ci ha lasciato questo commento sul post"Una giornata in Via S. Giusto":
Correttezza, democrazia, principio del contraddittorio, onor del vero… blablablaPeppino Impastato si sta rivoltando nella tomba.

Articolo dell’Ing. M. Vitale, pubblicato su La Nuova Basilicata sabato 17 gennaio 2009:
“La lotta politica porta ad atteggiamenti contrari alla nostra impresa”
- “Le alluvioni non intaccano Marinagri” “I corsi d’acqua esondano, nessun problema per il villaggio turistico”
I recenti eventi meteorologici che hanno duramente colpito la costa ionica della Basilicata e determinato esondazioni dei corsi d’acqua, come era prevedibile, non hanno determinato alcun problema alle aree dell’intervento Marinagri. Tale constatazione risulta ovvia, in quanto ampiamente prevista sia dai nostri studi scientifici, sia da un recente studio specifico commissionato dall’autorità di bacino all’Università della Basilicata e redatto dai professori Sole e Fiorentino. I due accademici, specialisti della materia, responsabili di Unità Operative del Gruppo Nazionale Difesa Catastrofi Idrogeologiche, hanno dimostrato l’assoluta sicurezza delle aree suddette, con riferimento al rischio di esondazione del fiume Agri per un tempo di ritorno inferiore ai 200 anni, pertanto confutando completamente quanto riportato nella consulenza tecnica della procura di Catanzaro, redatta da un tecnico che, oltrepassando il limite della propria competenza di geologo, e spinto da inusuale “furore agonistico”, si era prodigato in alchimie probabilistiche andando ad ipotizzare, per il fiume Agri, una portata superiore a quella del fiume Po. Ultimamente, sull’argomento, alcuni professionisti della mistificazione e della disinformazione, si sono prodigati in un curioso tentativo di utilizzare gli eventi meteorologici ed i danni causati, più o meno a destra e manca, nel territorio lucano, per ipotizzare rischi idraulici nell’area di Marinagri, ovviamente in assenza di qualsiasi minimo danno o allagamento nelle aree in parola. Addirittura in presenza di allagamenti diffusi sul territorio, riportati da tutti gli organi di informazione, dalla piana di Sibari a Metaponto, si è arrivato a dire: ”meno male che gli eventi alluvionali non hanno interessato la zona Marinagri, altrimenti chissà cosa sarebbe successo,...”. Come se Policoro fosse in provincia di Brescia. È sin troppo evidente che le esigenze di lotta politica, o semplicemente l’ansia di “apparire ad ogni costo”, porta ad assumere atteggiamenti di ossessiva ed aprioristica opposizione verso la nostra iniziativa imprenditoriale, ma l’esito di tale atteggiamento è miserevole e, a parte l’approvazione di pochi adepti, lascia nella maggior parte dei lettori, che usano ragionare, un senso di sterilità, emergendo chiara la presunzione di chi si imbarca in discussioni di idraulica fluviale, citando metodologie, tempi di ritorno, “tecnicalities”, senza aver la benché minima cognizione di quanto affermato. Ma c’è di più. Chi non addiviene “idraulicamente” alle medesime conclusioni politiche, viene definito “colluso” con Marinagri. Quanto accaduto in occasione di un convegno a Matera il 17.06.2008 è emblematico. Personaggi che si spacciano per giornalisti, presumendo di poter contro dedurre tecnicamente i risultati di studi idraulici, arrivano con la “bava alla bocca” a insultare professori universitari specialisti nella materia, rei di aver studiato l’effettivo rischio di esondazione del fiume Agri e di averlo ritenuto nullo. Tutto ciò nella assurda consapevolezza che chiunque abbia un “prezzo” e possa – a cuor leggero – mettere a repentaglio la sicurezza delle persone di un territorio, prima ancora della propria professionalità o dignità di accademico. Stiano tranquilli, senza tirare il “padre eterno” per la giacchetta, tutti coloro che aspettano un evento naturale per verificare le conseguenze naturali su Marinagri. Una cosa è certa, l’evento alluvionale in grado di determinare l’esondazione del fiume Agri oltre gli attuali argini di Marinagri, ha un tempo di ritorno superiore ai 500 anni, per cui, se mai si dovesse verificare, nessuno di noi potrà mai raccontarlo.
Nell’interesse pubblico, nel blog pubblichi solo quello che ti pare?
Risposta del Blog

Come si voleva dimostrare questo blog è Fazioso.

1_Non conoscevano l'articolo.Il blog legge solo i giornali pubblicati online. E la "Nuova" è l'unico giornale che non è pubblicato anche online,questo perché è più facile per noi riportare le notizie sul blog già digitate. Un altro motivo del perché non leggiamo la Nuova è che diffidiamo sempre dei giornali che scrivono di coloro a qui vendono intere pagine di pubblicità. .

2-Non sappiamo se il compagno Impastato si sia rivoltato nella tomba , ma più volte ci siamo chiesti se fosse vivo , se starebbe con De Magistris o con una operazione di cementificazione di un alveo fluviale? La risposta la lasciamo ai tantissimi lettori di questo Blog.

3- Pur piovendo un solo giorno, la prefettura ha allertato la protezione civile ed il consorzio di Bonifica ( in effetti la zona è stata monitorata tutta la notte dal consorzio) per rischio di esondazione, in special modo nei pressi dell' idrovora di fronte a Marinagri, perché si prevedeva che la pioggia sarebbe durata per più giorni. Oggi abbiamo capito i motivi di tale preoccupazione , per cui nei prossimi giorni dopo le risultanze di una consulenze che abbiamo richiesto , ne spiegheremo le ragioni.

4-Non sappiamo se i consulenti della procura di Catanzaro siano degli emeriti ignoranti , ma a questo punto sarebbero in 4, perché alla stessa conclusione erano arrivati altri 2 CT incaricati dalla procura di Matera, indagine poi archiviata. Vogliamo ricordare che proprio dalle motivazione di queste archiviazione che parte l'indagine di Catanzaro.Ma va riconosciuto a questi mestatori della verità di essere bravi, perché hanno ingannato il gip , il tribunale del riesame ed addirittura la suprema corte di cassazione.

5-Del Lavoro svolto dagli emeriti professori Sole e Fiorentini è pagati con soldi pubblici, più volte M. Bolognetti ha chiesto che fossero resi pubblici. Ad oggi a tale richiesta non è stata data risposta.Ci spieghi qualcuno perché non vengono pubblicati integralmente questi studi?

Certo che l'agri non è il Po. Ma ci chiediamo se l'autorità di Bacino del Po consentirebbe la cementificazione del Delta del Po come è avvenuto con l'Agri? Noi la risposta c'è la siamo data,ma si sa siamo prevenuti,faziosi ecc... e allora l'ho richiederemo all'autorità del Po facendoci spiegare anche i perché ?

I pericoli di esondazioni , secondo noi non riguarderebbero solo Marinagri, ma alcuni argini artificiali messi alla sua protezione potrebbero mettere a rischio anche il lato destro (andando verso mare) di via S Giusto, interessando a questo punto anche le abitazioni rurali esistenti in quella zona , con il conseguente pericolo per quegli abitanti.

Proprio preoccupati di questa ipotesi , abbiamo commissionato una consulenza a un Docente Universitario che tra l'altro è uno dei maggiori studiosi Italiani ed internazionale di Delta dei Fiumi.Appena ne avremo i risultati le metteremo a disposizioni di tutte le autorità e dell'opinione pubblica.

Segnaliamo dell'ing.Vitale , che nel suo articolo vi è un errore tecnico, il tempo di ritorno dell'agri non è di 500 anni, ma di 200 anni, differenza non da poco, proprio per questo non vorremmo confidare sempre e soltanto nella provvidenza e in Dio , potrebbe non bastare.

Ci scusi ingegne, ma sa siamo faziosi e precisini, e vorremmo evitare anche la sola ipotesi di una tragedia quando di mezzo ci potrebbero essere le vite umane.
Video Fiume Agri

Vedi video sul fiume agri

sabato 17 gennaio 2009

Policoro, due punti di vista sul consiglio comunale


Caro direttore, leggendo l’articolo di ieri “ assemblea unità in difesa di Marinagri” del vostro corrispondente sul consiglio comunale di Policoro (l’ottimo Gabriele Delia) ho avuto la sensazione che io e il vostro giornalista abbiamo seguito due consigli comunali diversi. Dire che il consiglio comunale abbia approvato un documento modificato leggermente da quello licenziato dalla commissione, è un affermazione del tutto inesatta. La indicazioni licenziate dalla commissione presieduta dal consigliere Vigorito, conteneva delle proposte che chiamarle scandalose è un eufemismo se non fossero state eliminate dall’assise comunale , come quello al comma 4 della delibera che ritenendo valide tutte le autorizzazioni fin qui rilasciate dall’amministrazione escludeva la possibilità che il comune divenisse titolare delle aree e dei beni della società, questo anche in caso di confisca dovuta a una eventuale sentenza penale così come prevede la legge. Oppure come la bocciatura del punto dove nelle motivazioni cercava di dare un interpretazione coattiva del deliberato dell’autorità di bacino, tentando di dare una giustificazione delle concessioni edilizie rilasciate dal comune , dicendo che UTC avrebbe interpretato il provvedimento dell’autorità come immediatamente esecutiva senza tenere conto dell’ottemperanze alla prescrizione in essa contenuta. Evidente che era un tentativo grossolano di dare una giustificazione ad una delle prove utilizzata dal magistrato per sostenere i motivi del sequestro. Grossolana anche perché fu propri l’ufficio tecnico del comune di Policoro , nel 2007 a far rilevare all’autorità di bacino che sulla cartografia dell’ area su cui sorge Marinagri risultava ancora inondabile , con la conseguente risposta della stessa, che scriveva di non aver potuto fare la variante in quando la società non aveva ottemperato ancora alle prescrizioni. Cosa dire poi della premessa del deliberato proposto dalla commissione è cancellato dal consiglio, che tale delibera era necessaria perchè vi era una nota della Marinagri che minacciava azioni legali “ risarcitorie e subenti che dovessero derivare dalla denegata ipotesi di accertamento di eventuali atti illegittimi invalidanti riferiti al progetto” quasi a voler legittimare in futuro tale posizione.. Come vede le modifiche non sono state insignificanti , ma sostanziali , tanto, secondo il nostro modesto punto di vista , in questa delibera è rimasta solo l’ennesima difesa d’ufficio ( importanza dell’insediamento per l’economia della città, ecc..), del tutto insignificante e ripetitiva, essendosi i consiglieri comunali all'unanimità già espressa in questo senso in altri due consigli precedenti. Anche lo stesso aggetto della delibera che parla di “Approvazione di un atto di significazione” mentre poteva essere “ a sostegno di Marinagri” le fa capire come si è voluto dire tutto e il contrario di tutto, tanto da farci dire che il Consiglio Comunale di Policoro ha rifilato una “sola” a Marinagri., non avendo avuto il coraggio di dire di no ad un atto fortemente voluto dalla società su un testo originario che si dice da voci autorevoli, elaborato da un professionista vicino a Marinagri.
Cordiali saluti
Frammartino Ottavio
Segretario Provinciale PRC Policoro

La risposta sul Giornale di G. Elia:
L'amico Ottavio Frammartino doveva spedire la missiva non a “il Quotidiano”, bensì ai consiglieri comunali che in commissione hanno deliberato un documento e poi, legittimamente, in aula ne hanno approvato un altro con opportune modifiche. Se poi ritiene che le modifiche apportate abbiano evitato la votazione di un documento scandaloso, tutto sbilanciato a favore di “Marinagri”, è un suo legittimo e rispettabilissimo parere. Ho scritto nell'articolo che il secondo documento, quello ufficiale, l'atto ricognitivo o di significazione pro- “Marinagri”, è stato approvato all'unanimità pur se nel dibattito ci sono stati alcuni distinguo tipo l'intervento del consigliere di minoranza del Pd, Franco Labriola, che ha difeso
solo la destinazione turistica dell'area del P.P.E. “Foce Agri”. Per quanto riguarda
la Sua affermazione su un professionista vicino alla società di Vitale che avrebbe suggerito il documento originario, io non ho le prove e, dunque, non posso scrivere cose figlie della mia immaginazione che con l'articolo, per giunta, non hanno nulla a che spartire. Così come non capisco cosa centri l'articolo apparso mercoledì con la Sua personale valutazione di “sola” ri - filata dal Consiglio comunale a “Marinagri”. Io ho preso atto di una votazione, il resto sono spunti di riflessione
che possono essere oggetto di approfondimenti.
g.e. (Quotidiano Della Basilicata)

Di Sanza:«Controlli rigorosi su quelle assunzioni»

Fa discutere, negli ambienti politici regionali, il caso sollevato dal Quotidiano, raccogliendo l'allarme lanciato da Mario Cucari, ex sindaco di Rotondella, sulle assunzioni di consiglieri comunali in carica, o loro parenti, direttamente nella Sogin, o in coop che lavorano per conto della società governativa incaricata dello smantellamento di impianti nucleari all'interno dell'Itrec, presso il Centro Enea della Trisaia. E' di ieri, infatti, un'interrogazione presentata dal consigliere regionale Antonio Di Sanza (Pd) al presidente della giunta regionale, Vito De Filippo, per chiedere la garanzia di «Un corretto rapporto della società con la comunità locale interessata -scrive Di Sanza evitando ogni e qualsiasi dubbio sulla condotta della Sogin e delle società ad essa collegate anche in ragione della sua natura pubblica. É indispensabile, quindi, che il ruolo di controllo sulle attività della Sogin in un settore così delicato qual è il nucleare, e per di più dopo le vicende del 2003, siano le più rigorose possibili da parte del Comune e degli altri soggetti coinvolti in dette operazioni. Per tutte queste ragioni prosegue Di Sanza- attraverso
l'interrogazione, ho sottoposto all'attenzione del presidente della Giunta regionale la questione, affinché accerti le procedure adottate dalla Sogin per l'assunzione di personale presso l'Itrec del Centro Enea di Rotondella e se, soprattutto, non siano state assunte persone incompatibili per le funzioni svolte; verifichi l'uso dei fondi assegnati al Comune di Rotondella, per la compensazione ambientale; assicuri, altresì, un corretto esercizio del diritto al voto”. Secondo il consigliere, infatti, alcune assunzioni potrebbero essere state fatte “preferendo personale legato direttamente all'amministrazione comunale di Rotondella o indirettamente ad essa, facendo aggiudicare lavori in favore di familiari di amministratori comunali in società cooperative legate a quest'ultima o agevolandone l'avvio al lavoro. Il Comune di Rotondella è tenuto al controllo sulle attività della Sogin presso il centro Itrec dell'Enea
-chiarisce Di Sanza, riferendo una conclusione anticipata dal Quotidiano- e sarà chiamato al voto per il rinnovo dell'amministrazione nel turno elettorale del 2009”. Il consigliere fa poi riferimento al codice etico di cui si è dotata la Sogin, che al punto 4.3 vieta di «Accordare vantaggi di qualsiasi natura (per esempio promesse di assunzioni locazione
di immobili a prezzi irrisori), in favore di rappresentati della Pubblica amministrazione da cui possono scaturite vantaggi a favore della Società». La società romana, attraverso le colonne del Quotidiano, è già intervenuta sul caso, assicurando che le selezioni sono rigorose, «Senza
rispondere -puntualizza Di Sanza- all'interrogativo rivolto se vierano tra i suoi assunti o in società collegate amministratoricomunali e, soprattutto, senza garantire terzietà dinanzi all'evento elettorale smentendo quanti in questi giorni millantano relazioni con la società per finalità legate a possibili assunzioni
Antonio Corrado (il Quoidiano della Basilicata)

giovedì 15 gennaio 2009

Una giornata in Via S. Giusto

Il 14.01.2009 il Fiume Agri è esondato in più punti, a seguito di piogge durate una giornata. Non è stato possibile accedere all’area di Marinagri per verificare gli effetti alluvionali degli eventi metereologici, ma l’esondazione è stata documentata con foto e video in aree adiacenti Marinagri, ovvero in prossimità di viale S. Giusto, Policoro (MT) , e in corrispondenza di un’ansa del F. Agri e della sua sponda destra, come da figura. La freccia indica il senso della corrente fluviale che ha superato l’argine, tracimando durante l’esondazione.


La fotografia illustra la piena del Fiume Agri nel pomeriggio del 14.01.2009 in prossimità di viale S. Giusto.Si osservi come il livello dell’acqua si trovi in corrispondenza della sommità dell’argine, nonostante si sia già in fase di dissipazione dell’onda di piena, nel filmato invece non solo è invidente che gli argini a fatica contengono i flussi , ma in alcune parti il fiume è esondato.Per fortuna che è piovuto per un solo giorno.

In concomitanza con l’esondazione del F. Agri in prossimità di Marinagri, il maltempo ha causato una violentissima mareggiata che ha lambito le strutture di Marinagri. La foto mostra la mareggiata già in fase di attenuazione, ma i cumuli di alghe spiazzate fino ai piedi degli edifici di Marinagri indicano inequivocabilmente che le onde hanno lambito gli edifici di Marinagri.

Vedi Video

Ringraziamo l'autorità di Bacino, che con la sua incuria e negligenza ci permette di fare questi servizi dopo solo un giorno di acqua.Speriamo solo che ci fermiamo a questi piccoli danni, e sempre confidando nella clemenza di dio e del Tempo.

Vento forte anche a Potenza e a Matera

Il 22 novembre 2008, a Matera, si è tenuta una riunione sediziosa, che i partecipanti hanno chiamato “Assemblea popolare per la giustizia in Basilicata”. Cinquecento persone – avvocati, docenti universitari, cittadini – e una decina di associazioni hanno firmato un documento che è una radiografia impressionante dello stato dell’amministrazione della giustizia in quella regione. Dove, com’è noto, i vertici della magistratura sono in grave crisi di credibilità da tempo. E dove, tuttavia, il procuratore di Matera, Giuseppe Chieco, e il procuratore generale di Potenza, Vincenzo Tufano, ancora adesso esercitano le loro funzioni, come se nulla fosse accaduto, e come se la cosa non li riguardasse direttamente.

I due sono indagati dalla procura di Salerno (che ha ereditato dall’ex pm Luigi de Magistris l’inchiesta Toghe Lucane) per reati gravissimi, tra i quali l’associazione a delinquere, la corruzione e la corruzione in atti giudiziari. Non solo. Chieco e Tufano, secondo l’accusa, avrebbero commesso i reati per i quali sono indagati non ognuno per conto suo, ma come complici. Una circostanza ancora più inquietante, visto che l’uno (Tufano) in virtù delle sue funzioni dovrebbe “vigilare” sull’altro (Chieco).
Il documento, che per comodità chiameremo la “Mozione di Matera” è stato inviato al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, al ministro della Giustizia, Angelino Alfano, al procuratore generale della Corte di Cassazione, Vitaliano Esposito, e ai presidenti della prima e della quarta commissione del Consiglio superiore della magistratura.
Cosa chiedono, in sostanza, i firmatari della Mozione di Matera? Chiedono che Tufano e Chieco vengano trasferiti ad altra sede (com’è avvenuto per l’ex presidente del tribunale di Matera, Iside Granese, e per l’ex pm di Potenza, Licia Genovese, anche loro indagate in Toghe Lucane), in quanto non sussistono più le condizioni di serenità, credibilità e terzietà dei magistrati che consentano un’amministrazione della giustizia appena appena credibile. Chiedono anche (al ministro e al pg della Cassazione) di valutare se per i due magistrati lucani non ci siano i presupposti per un’azione disciplinare e per un’ispezione.
Il ministro Alfano - che per comodità d’ora in avanti chiameremo Bugs Bunny per la sua somiglianza al simpatico coniglio dei cartoon - e il pg Esposito non hanno finora risposto. Evidentemente erano troppo impegnati a “sistemare” i magistrati salernitani che hanno osato indagare sui magistrati calabresi (cfr. la richiesta di azione disciplinare del ministro). Magistrati salernitani per i quali, nella sua richiesta di azione disciplinare dell’8 gennaio 2009, Bugs Bunny è diventato cattivissimo, più cattivo del Coniglio mannaro.
Eppure, quel decreto di perquisizione e di sequestro dei pm di Salerno che Bugs Bunny Mannaro ha definito: “di inusitata lunghezza”, “abnorme” e “altamente invasivo”, contenente “motivazioni non pertinenti”, inficiato da “assoluta carenza di equilibrio” e da “acritica difesa del dottor de Magistris”, ecco, proprio quel provvedimento è stato confermato dai giudici del Riesame.
Ma di questo fatto nessun giornale, giornale radio, o tv pubblica o privata ha dato notizia.
Il presidente Napolitano, invece, non ha ignorato la Mozione di Matera. Il 5 gennaio 2009, a firma di Enrico Gallucci, segretario dell’Ufficio affari dell’amministrazione della giustizia, Napolitano ha fatto sapere di avere inviato la Mozione di Matera al Csm per le valutazioni del caso.
Certo, non sfugge a nessuno la singolarità di un presidente che trasmette un documento all’organismo che egli stesso presiede. Napolitano che invia a se stesso la Mozione di Matera, per giunta senza fissare un ordine del giorno o aggiungere nemmeno mezza parola sull’argomento, ci lascia tutti un po’ così.
Ma non bisogna pretendere tutto e subito. La risposta del presidente c’è stata, e questo è un fatto. E il Csm, di lino o di lana, non potrà ignorare il contenuto della Mozione di Matera. Come non potranno ignorarlo Bugs Bunny e mister Esposito Vitaliano, procuratore generale della Corte di Cassazione. Anche perché non succede tutti i giorni che una “Assemblea popolare per la giustizia” rischi di passare per una adunata sediziosa.
(Carlo Vulpio)

mercoledì 14 gennaio 2009

Policoro: Il Terminal bus cade a pezzi

Disagi dei viaggiatori costretti a rifugiarsi nelle auto
POLICORO - Ore 21.30 di domenica scorsa: Il Terminal Bus “Egeo” di via Bologna è pieno di gente. Tutti aspettano il pullman per Milano. Gocciola e fa freddo. Alcuni indossano un giubotto con il cappuccio. C'è chi entra con la macchina nel pazzale destinato agli autobus. All'interno di una delle strutture che solo 11 anni fa, quando venne aperta, doveva rappresentare il fiore all'occhiello delle stazioni lucane, non si può entrare perché le porte sono chiuse. Non c'è nessuno. Nemmeno la vigilanza privata che ha proprio lì il quartier generale. «Non possiamo nemmeno usufruire dei servizi igienici», spiega il capofamiglia Vito Scevola di Tursi con famiglia al seguito; gli fa eco l'infreddolito Capuano, diretto a Pesaro: «Ogni volta che vengo qui trovo tutto chiuso…mi sembra di stare in un luogo surreale.
Dopo le 20 c'è il coprifuoco ». Ma non solo: «Perché non vedete in che stato fatiscente è il terminal…-commenta quest'ultimo- con pezzi di intonaco che cadono di tanto in tanto e quando piove sembra una gruviera, con l'acqua che penetra tra il solaio bagnando i malcapitati! ». E domenica scorsa, all'improvviso, è caduto anche un lampadario; mentre lo scorso 28 dicembre, durante una festa, è scoppiato addirittura il pavimento. L'unico presidio serale è il ristorante pizzeria “Piccadilly” di zio Mauro, una sorta di casa del buon Gesù, accoglie tutti a volte senza chiedere mai nulla in cambio, nemmeno un centesimo di euro. Come la scorsa domenica, quando ha messo a disposizione il proprio bagno agli utenti passeggeri per i più elementari bisogni fisiologici, donando a volte anche qualche bottiglia d'acqua agli sfortunati avventori. Dal 1997, quando venne inaugurato, ad oggi sembra che non siano mai stati effettuati lavori di ristrutturazione. La società che gestisce la struttura “Grassani&Garofalo”, per bocca del suo amministratore, Franco Garofalo, sostiene: «La domenica chiudiamo prima e comunque la manutenzione straordinaria del Terminal Bus non spetta a noi ma al Comune. E a tal proposito ho provveduto a inviare tre raccomandate per sollecitarne
gli interventi. Anzi, in qualche circostanza ho provveduto io stesso e a mie
spese a lavori che non mi competevano per contratto: riparazione di buche, giardinaggio e arredo urbano più in generale. E' vero la domenica chiudiamo prima, anche perché negli anni si sono registrati atti di vandalismo che hanno danneggiato la struttura». L'assessore ai Lavori Pubblici, Cosimo Ierone, accorso subito dopo la chiamata di domenica sera assicura: «Oggi (martedì
ndr) faremo un sopralluogo con il personale dell'Ufficio tecnico e nel giro di poco tempo partiranno i lavori di manutenzione per rendere il Terminal per accogliente. Poi, contratto alla mano, per le spese di nostra competenza non ci sono problemi, mentre per i lavori che spetterebbero all'affittuario addebiteremo… non passiamo permetterci il lusso di tenere una struttura così fatiscente in pieno centro. Prima c'è l'interesse dei cittadini e poi quello
dei privati. Inoltre, farò in modo che le porte di ingresso siano aperte tutti i giorni, feste incluse, fino all'ultima corsa». Anche il sindaco, Nicola Lopatriello, messo al corrente di questo spiacevole episodio, ha tranquillizzato tutti: «Indipendentemente da quello che c'è scritto nel
contratto di gestione della struttura pubblica, è nostro compito garantire un servizio civile e, dunque, faremo partire i lavori nel più breve tempo possibile. Poi vedremo se sono di ordinaria o straordinaria amministrazione e dunque di chi sono a carico le spese. Per ora è un problema secondario. In linea generale l'ordinario è a carico del conduttore e lo straordinario del
Comune». L'unico dato certo, a oggi, è che il Terminal sarà dismesso dal patrimonio comunale per un cifra che si dovrebbe aggirare, la stima è ufficiosa a 1.100.000.
Gabriele Elia (quotidiano Basilicata)

martedì 13 gennaio 2009

Il consiglio rifila una sola a Marinagri


Sembrava il gioco delle parti. La maggioranza pressata dall’impresa presenta una bozza, che tra l’altro prevedeva nella stesura originaria la rinuncia ad ogni ipotesi che il comune divenisse titolare delle aree , sia la possibilità di riconoscere a Marinagri “ autorizzazioni successive” di conformità degli interventi realizzati con le nuove previsioni urbanistiche , in questo modo si dava la possibilità di giustificare la realizzazione degli interventi edilizi ancor prima della ottemperanza sulle prescrizione delle arginature. Questione quest'ultima che ha portato al sequestro del complesso , essendo stata , a loro dire , la deliberazione dell’autorità di bacino interpretata dagli uffici tecnici immediatamente esecutiva , dimenticando ( o facendo finta) che era stato proprio l’ufficio tecnico nel 2007 a far rilevare all’autorità di bacino ( atto acquisito della procura di Catanzaro) che vi erano degli interventi edilizi in una zona considerata dalla cartografia di ieri e di oggi inondabile , e fu lo stesso ufficio a richiedere le ragioni di tale incongruenza.La risposta fu , che la cartografia non era stata modificata, perché non vi era stata l’ottemperanza alle prescrizioni, tale atto è stato tra gli elementi utilizzati dal magistrato per sostenere le ragioni del sequestro del complesso turistico, sequestro che vogliamo ricordare è stato confermato dalla cassazione.
Questa proposta della maggioranza trova subito un grande sostenitore nel consigliere Fabiano Montesano che ne sposa subito sia l’indicazione politica , e come componente della commissione anche le argomentazioni tecniche, rassicurato dai pareri del direttore generale sia da un parere generico dell’ufficio tecnico.
Ma al Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii entusiastico di Montesano , viene smorzato da un intervento molto duro dell’assessore Labriola, che pur rivendicando di aver sempre sostenuto l’idea Marinagri, "che non è l’impresa di Marinagri" , richiama al senso di responsabilità il consiglio affinché questo deliberato venga condiviso , "rifuggendo da tatticismi che esulano dalle responsabilità personale" . Richiama la maggioranza ad avere un comportamento corretto, non si può insultare la minoranza. L’imbarazzo nel consiglio è totale , anche se non dice cosa non va , si intuisce che chiede delle modifiche al documento. Ed è il capogruppo Marrese , che prima ringrazia la commissione del buon lavoro fatto , e poi chiede che vengano emendati i punti più controversi , ma stando ben attento a non spiegare le ragioni perché si è contro quelle proposte fatte dalla maggioranza,( rinuncia alla confisca, interpretazione coatta della delibera dell’ autorità di bacino , e a questo punto noi poveri imbecilli non capiamo perché ha elogiato il lavoro fatto della commissione, se ne chiede lo stravolgimento delle decisioni) esplicitando così anche le richieste di Labriola.
A questo punto interviene il sindaco, ci aspettiamo da parte sua una difesa strenua delle ragioni della delibera nei punti più controversi, un attacco senza remore contro la miopia della minoranza, ma rimaniamo delusi, non è il nostro amato lopy, è conciliante , collaborativo , anche sul bilancio aspetta le proposte della minoranza , guarda e parla a Marrese con tenerezza , incolpa l’incauto Lutrelli degli insulti (avventore di Bische) attribuitagli , certo parla della sua difesa costi quel che costi per Marinagri, ma nulla di più . Ci domandiamo stupiti, che forse vuole lasciare le vesti del Lopy Mandrake per entrare in quelle di Nicolino il Magnifico?
Ma è nella pausa concessa , affinché i capogruppo trovassero un’intesa su un testo, capiamo che era tutto un gioco delle parti.
L’accordo lo trovano subito, sono tutti li in aula , ed è evidente che non vi era nessuna discussione , eppure la valenza degli emendamenti stravolgevano il contenuto della proposta , dandoci la sensazione che era già stato tutto concordato. La maggioranza doveva far vedere a Marinagri ( il management Vitale & figlio presenti in sala , in amichevole colloquio con il consigliere provinciale N. Montesano) che aveva fatto il possibile, l’opposizione fare la sua parte , ma senza dare l’impressione di voler contraddire Marinagri , così facendo levava una patata bollente dalle mani di Lopatriello.
In poche parole hanno rifilato una sola a Marinagri. Noi che ci siamo battuti affinchè questa delibera fosse modificata, dovremmo essere contenti, ma questa è stata una rappresentazione di quella che consideriamo una brutto modo di fare politica , una sconfitta per la politica , quindi anche una sconfitta per noi.

La politica per noi è quella che si mette in campo in modo trasparente, senza nascondersi dietro un dito , e soprattutto senza rifilare sole a nessuno, ne agli amici tantomeno agli avversari ,dicendo sempre quello che si pensa, battendosi apertamente per le ragioni che si ritiene giuste , questo ti crea inevitabilmente qualche nemico di più , ma è l'unico modo per salvare la credibilità e soprattutto per stare bene con la tua coscienza.

PS. Sul bilancio l’opposizione ha preannunciato di impugnare il provvedimento di dismissione allegato al bilancio davanti al Tar perché al voto hanno partecipato alcuni consiglieri della maggioranza che sono parenti di persone direttamente interessati al provvedimento. Si richiede per atto di coerenza alla stessa minoranza di impugnare anche questa delibera , votata da consiglieri parenti di persone con interessi a Marinagri.

lunedì 12 gennaio 2009

Vergognamoci per loro

Ogni tanto, in certi quartieri infestati dalla malavita, la gente aggredisce le forze dell’ordine per impedire l’arresto di mafiosi.Ma nessuno si sogna di parlare di “scontro tra gente e forze dell’ordine” e di punire gli uni e gli altri.Un mese fa la scena s’è ripetuta al palazzo d’ingiustizia di Catanzaro, dove i pm di Salerno hanno sequestrato le carte di Why Not che chiedevano invano da 10 mesi.Ma stavolta, a tentar di impedire il sequestro, erano i pm calabresi, i quali non han trovato di meglio che controsequestrare le carte sequestrate e indagare i colleghi che li avevano indagati.I Ponzio Pilato delle istituzioni e della stampa al seguito hanno liquidato la cosa come “guerra fra procure” invocando pene esemplari per aggrediti e aggressori.Ora, la soluzione finale.Il Pg della Cassazione e il cosiddetto ministro Alfano,fra gli applausi di Anm e partiti di destra e sinistra, chiedono di cacciare sia i pm di Salerno (la cui ordinanza di sequestro,discutibile come tutte, è stata confermata ieri sera dal Riesame), sia quelli di Catanzaro (che hanno agito fuori competenza e in conflitto d’interessi).La tortura più sadica Angelino Jolie la pretende proprio per il procuratore di Salerno, Apicella, che vorrebbe lasciare senza stipendio.Oggi, con urgenza da plotone d’esecuzione, se ne occupa il Csm, lo stesso che ha lasciato al loro posto quasi tutte le toghe calabro-lucane inquisite, riportato Carnevale in Cassazione e promosso Di Pisa, altro nemico giurato di Falcone, procuratore di Marsala.Ha ragione chi respinge i paragoni fra questo regime e il fascismo: questo è peggio.
M.Travaglio (Unità)

sabato 10 gennaio 2009

Ciao Gaetano ciao Giovanni

















nella foto Gaetano e Giovanni
La città si stringe al dolore che ha colpito le famigle Falciglia e Tarsia. Le parole non potranno mai lenire il dolore dei genitori, parentie amici. Non possiamo far altro che pregare, e che questa ennesima tragedia faccia riflette i giovani sui pericoli delle strade.

venerdì 9 gennaio 2009

Affinchè noi possiamo dire Nicolino il Magnifico (come Lorenzo)

Nell’intervista rilasciata a Lutrelli sul Quotidiano della Basilicata abbiamo trovato delle risposte interessanti del sindaco, riguardanti alcune misure approvate nel bilancio. Prendendo spunto da queste risposte e non avendo noi capito la portata epocale di questa finanziaria comunale, definita e paragonata con grande umiltà dal primo cittadino “piano Marshall , ci è venuto l’idea di fare un intervista al sindaco che gli invieremo per E Mail chiedendo spiegazioni più dettagliate delle risposte date al giornale che pubblicheremo su questo blog:
Signor Sindaco
lei ha dichiarato:
oggi siamo nella condizione che se un policorese vuole intraprendere un’attività, il Comune gli paga gli interessi passivi.
Domanda :
1) quale è la disponibilità economica in bilancio per tale iniziativa
2) quale è il limite della somma dei crediti di cui il comune si accolla l’interesse
3) Se l’accesso è consentito a tutti, o vi è un criterio di selezione.
4) Quante imprese avete più o meno calcolato di sostenere.
5) Che giudizio di fattibilità hanno dato i revisori dei conti su tale iniziativa
Lei ha dichiarato:
Se poi assume disoccupati del posto, gli applicheremo sgravi fiscali
2 Domanda:
1) che tipo di sgravi applicherete visto che per tali provvedimenti non avete previsto nessun esonero sull'addizionale IRPEF
2)Ma soprattutto questi sgravi fiscali di quanto ammonterebbero per ogni assunto ?
Che giudizio di fattibilità hanno dato i revisori dei conti su tale iniziativa?
Lei ha dichiarato:
Mi sono promesso che girerò quartiere per quartiere per spiegare la bontà delle nostre scelte strategiche.
Domanda
Le dispiacerebbe farci sapere le date perché vorremo essere presenti, specie se le sue risposte non saranno esaurienti per poterla seguire casa per casa , radio per radio , quartiere per quartiere armati di queste Domande.Se invece come crediamo ci risponderà saremo li per raccontare nel nostro piccolo ( e ai più che seguono questo blog) il nuovo Nicolino il Magnifico.

P.S. ci scusi l' ultima domanda, era necessario insultare il capogruppo della Minoranza per poter rispondere alle sue critiche , che per quanto dure fossero quelle osservazioni sul bilancio erano tutte politiche?

Grazie

giovedì 8 gennaio 2009

Un'altra tragedia colpisce Policoro

FERRANDINA (MATERA) - Due giovani - Giovanni Tarsia, di 30 anni, e Gaetano Falciglia, di 27, entrambi di Policoro ( – sono morti in un incidente stradale avvenuto ieri mattina stamani, per cause imprecisate, sulla strada statale "Basentana", nei pressi di Ferrandina (Matera). Tarsia e Falciglia erano a bordo di un’automobile "Ford Focus" che è uscita fuori strada, ribaltandosi. I due giovani sono morti all’istante.A causa dell' incidente la strada statale 407 «Basentana» è stata chiusa al traffico al km 71,600.

Marinagri fa litigare la maggioranza

Lopatriello spera nel soccorso della minoranza
E’ scontro all’interno della maggioranza per la formulazione di una delibera , da far approvare dal consiglio comunale in favore di Marinagri , dove l’amministrazione tra l’altro rinuncerebbe a priori a confiscare l’area, anche in caso di sentenza avversa all’impresa e sia in caso di grave difformità urbanistica così come prevede la legge. La bozza del testo sembrerebbe sia stata formulata da un professionista vicino al gruppo Marinagri .La delibera che doveva andare fuori sacco nel consiglio comunale del 18 dicembre , è stata su richiesta dei consiglieri dell’opposizione trasmessa alla commissione Territorio e Ambiente. Dubbi perplessità è soprattutto l’inopportunità di tale delibera , ha aperto una forte discussione prima all’interno della commissione e poi nella maggioranza. E proprio in un vertice di maggioranza tenutosi il 5 gennaio, subito dopo l’approvazione del Bilancio, che sono volate parole grosse al limite della rissa. A dissensi esplicitati, dove non sono servite neanche le assicurazioni del Direttore Generale che a Marinagri è tutto a posto, per placare le preoccupazione , si aggiungono i silenzi di atri consiglieri intenzionati a marinare la seduta se il testo non viene sostanzialmente modificato, tutti preoccupati di eventuali responsabilità personali che potrebbero scaturire dall’approvazione di un tale atto. La maggioranza spera nel soccorso della minoranza, affinché il testo possa passare all’unanimità, unico modo per tacitare e rassicurare i malumori. Lopatriello è sicuro di questo sostegno, non si capisce come, dopo averli malamente insultati sui giornali e in consiglio. Il PRC di Policoro sulla questione promette battaglia, ritenendo la formulazione originaria della delibera non solo illegittima, specie nella parte in cui si chiede di rinunciare alla confisca dei beni nell'eventualità che questi dovessero essere attribuiti al patrimonio comunale, e tale ipotesi viene definito un atto politico scellerato e una sfida insensata alla magistratura, a cui bisogna solo chiedere tempi rapidi nell'accertamento della verità.

martedì 6 gennaio 2009

Policoro: P.zza Roma Vendesi

Approvazione del Bilancio: L’opposizione abbandona l’aula
La richiesta dell’opposizione respinta dalla maggioranza, che i consiglieri che avessero degli interessi sull’allegato del piano delle dismissione non partecipassero al voto, ha scatenato una dura polemica in consiglio che ha determinato la decisione della minoranza di abbandonare l’assise. Questo comportamento è stato definito un atto di arroganza dal capogruppo Marrese , " così facendo hanno approvato un atto illegittimo, perché almeno due consiglieri si dovevano astenere nell’approvare il piano delle dismissioni avendo degli interessi diretti”. Nella discussione la minoranza ha anche evidenziato come quell’elenco non solo era datato perché vi erano beni come il campo sportivo , essendo possibile la sua alienazione solo dopo aver individuato e costruito un nuovo campo sportivo , così come prescritto dalla regione nel contratto di quartiere , ma addirittura vi è contenuta la possibilità di vendere p.zza Roma, bene evidentemente indisponibile , in pratica una operazione di bilancio alla Totò , che riuscì a vendere la Fontana di Trevi ad un ignaro turista americano per far quadrare i conti. Ed è proprio Fabiano Montesano a puntualizzare come queste siano “ artefici finanziarie” che scoppieranno come le bolle finanziarie, di una maggioranza spendacciona incapace di essere lungimirante.
Adesso la minoranza promette battaglia (qualcuno dice finalmente), e si passerà dalle aule del consiglio a quelle giudiziarie per invalidare un bilancio che potrebbe intitolarsi “ Policoro si svende” non a caso siamo in tempi di saldi.
Quello della minoranza è un giudizio negativo su tutti i fronti ,perché questo bilancio non da risposte a una serie di esigenze dei cittadini , non affronta la questione delle lsu, ma è tutto votato a uno sperpero enorme di denaro pubblico con finalità che non ha nulla a che fare con i problemi della città. Impegnare 250 mila euro per feste e festicciole da “ paese dei balocchi “ e solo un segnale preoccupante, per una gestione che si preannuncia allegra, vanificando il grande sacrificio richiesto dalla passata amministrazione ai cittadini per sanare un bilancio lasciato dalla prima giunta Lopatriello al di fuori dei parametri del patto di stabilità. Ci si aspettava comunque un segnale a sostegno delle famiglie riducendo almeno l’irpef , in un momento di difficoltà per i redditi così come proposto dal PRC con degli emendamenti, ma sul fronte delle riduzioni delle tariffe non vi è stata una minima disponibilità nel per il presente ne per il futuro. Sull’altro fronte la maggioranza difende il proprio operato con gli interventi del capogruppo di F.I Bianco che sostiene che le dismissioni servono per contenere le spese improduttive delle manutenzioni , il sindaco si ritiene disponibile a rivedere il piano dopo l’approvazione ( e allora perché approvarlo ci chiediamo noi) sostenendo tra l’altro che non vi è una lira nel bilancio del piano allegato al bilancio.

lunedì 5 gennaio 2009

Oggi consiglio comunale per approvare il Bilancio
Oggi si terrà il consiglio comunale per l’approvazione del bilancio 2009. Un bilancio ampiamente pubblicizzato con dei maxi cartelloni da parte dell’amministrazione comunale con lo slogan un comune con meno Debiti. Abbiamo intervistato il segretario del PRC locale , essendo il circolo di rifondazione l’unico partito ad aver presentato così come previsto dalla legge degli emendamenti alla proposta della giunta comunale.
Segretario il suo è l' unico partito che presenta degli emendamenti , neanche il pd e i popolari uniti presenti in consiglio hanno fatto delle proposte alternative alla bozza presentata dalla maggioranza :
In verità non hanno consentito al Pd di presentare gli emendamenti , in quando il loro capogruppo è arrivato con qualche minuto in ritardo dopo la scadenza dei termini.
Per noi era importante presentare delle proposte , prima perché così come avevamo promesso in campagna elettorale noi ci siamo e svolgeremo la nostra azione di opposizione , anche se non siamo presenti in consiglio, il secondo rivendichiamo all’amministrazione Di Sanza e al sacrificio dei cittadini il risanamento dei conti pubblici.
Inoltre era importate dire che dopo che i cittadini hanno dato, in un momento di difficoltà generalizzata è importante dare un segnale di sostegno ai redditi
Cosa avete proposto alla maggioranza?
Primo una riduzione dell’addizionale dell’irpef al 6 x mille, l’esonero a coloro che non percepiscono un reddito di oltre 12000 euro e alle famiglie con due figli a carico. Questo perché l’aumento fatto dalla precedente amministrazione, ha portato un maggior gettito rispetto al fabbisogno programmato allora , quindi una restituzione, questo per dare un segnale concreto di aiuto ed attenzione alle famiglie , visto che il 2009 sarà un anno estremamente difficile specie per Policoro.
Siete catastrofistici ?
No no, siamo realisti, basta vedere i dati delle vendite natalizie , i negozi hanno incassato un 40% in meno rispetto all’anno scorso, tenga conto che il dato nazionale è al 30%. Sarà un anno con molti lavoratori in cassa integrazione , i redditi delle famiglie saranno dimezzati , ma le tasse e i servizi si pagheranno su quello dichiarato l’anno prima. Coniando lo slogan dell’amministrazione , vogliamo poter dire : non vogliamo più debiti per le famiglie per un comune con – debiti
Ma dall’opposizione è facile dire ridurre , ma da dove dovrebbero prendere le risorse?
Veda abbiamo stimato con tale operazione una riduzione delle entrate di circa 195 mila euro , che si potrebbero trovare riducendo le spese per la promozione del territorio da 250 a 150 che è sempre una grande cifra , altri 76 mila euro da un recupero dell’evasione , stimando questa in modo prudente all’8% delle attuale entrate , altri 19 mila euro da una riduzione delle indennità degli amministratori , se non sbaglio anche questa prevista dalla finanziaria del governo.
Cosi come chiediamo una riduzione della Tarsu , anche in questo caso tale tassa fu aumentata con un impegno preciso che entro un anno sarebbe stato diminuita di almeno il trenta per cento dell’attuale tassazione con il varo della municipalizzata. Poi le cose andarono come tutti sappiamo. Oggi chiediamo una riduzione del 15% della tarsu , sarà poi compito dell’amministrazione o con un nuovo appalto o con la municipalizzata risparmiare sul servizio ( ricordo che Di Sanza con la riciclata si era impegnato ad abbassare la tassa del 30% ) visto anche che su questo c’è un impegno preciso del sindaco che all’approvazione del bilancio previsionale 2008 aveva dichiarato che la muse è " anche nel nostro programma e sarà la novità per Policoro, perché potrà offrire agevolazioni ai cittadini, con servizi migliori a prezzi inferiori”.
Come vede noi vogliamo credere in quel che dice Lopatriello, per questo essendo convinti che egli saprà dare al paese un servizio migliore con prezzi inferiori , chiediamo una ragionevole e non esagerata riduzione.
Ma crede che la maggioranza accetterà queste proposte?
Noi le facciamo con spirito costruttivo, nell’interesse della città , e ci batteremo affinché queste come le altre proposte sia sulla stabilizzazione degli LSU che l’aumento in organico dei vigili per un maggior controllo del territorio possano realizzarsi.