martedì 31 marzo 2009

Il Rapporto SAeT e la Basilicata

( Di Maurizio Bolognetti)
La trasparenza è l’antidoto della corruzione e prevenire è meglio che reprimere”. La frase che ho citato è tratta dal primo rapporto del SAeT(Servizio Anticorruzione e Trasparenza). Verissimo! La trasparenza è un dato importante, e in materia di trasparenza molto c’è da fare in Italia. Non a caso noi Radicali abbiamo proposto l’istituzione di un’ Anagrafe pubblica delle attività degli eletti.Va però sottolineato che, in particolare al Sud, l’azione di contrasto alla montante corruzione risulta assai carente.In un interessante libro scritto da Piercamillo Davigo, dal titolo “La corruzione in Italia percezione sociale e controllo penale”, è dato leggere che negli ultimi 20 anni, in alcuni distretti giudiziari, le condanne comminate per fatti di corruzione si possono contare sulle dita di una mano.Suggeriamo la lettura del rapporto SAeT a tutti coloro che riferendosi ad alcune recenti inchieste lucane hanno gridato al complotto.Suggeriamo la lettura del rapporto SAeT a tutti coloro che ci propinano la favola della “Lucania Felix”.In particolare, suggeriamo un’attenta analisi della Tabella pubblicata a pag. 23: “Denunce di reati collegati alla corruzione per regione”.Basta dare un’occhiata alla sopra citata tabella per vedere che la Basilicata detiene il record nazionale di denunce per reati collegati alla corruzione in relazione al numero di abitanti, e il secondo posto nella tabella “reati ogni 1000 dipendenti pubblici”.“Niente male”, direte voi. Già, niente male, soprattutto se pensiamo che ciò che emerge dal rapporto è solo la punta dell’iceberg. L’ altro dato davvero interessante è quello riguardante il Molise, terra natale di Tonino Di Pietro.Ebbene, nonostante la presenza di cotanto moralizzatore, il Molise si piazza al terzo posto per numero di reati ogni 10000 abitanti e al quarto posto per numero di reati in relazione ai dipendenti pubblici.“Niente male”, direte voi. “Niente male”, rispondo io.Che volete farci? Come dice il proverbio latino: “Nessuno è profeta in patria”.Concludendo affermo: perché mai dovremmo stupirci del rapporto SAeT? In esso troviamo solo tracce di quel “Caso Italia” che da tempo denunciamo noi Radicali. Il Caso di un paese che da decenni produce corruzione, nega legalità, stato di diritto, conoscenza e democrazia.

lunedì 30 marzo 2009

Imprese Ue, crolla la fiduciaBorse giù, Wall Street scivola
Tonfo a Tokyo (-4,5%). Bruxelles: in Italia più marcato il calo della fiducia di imprese e consumatori.
MA PER BERLUSCONI TUTTO VA BENE.........

FEDERALISMO, FRAMMARTINO (PRC): SINISTRA LUCANA SI MOBILITI

"Il voto sul federalismo del parlamento è un “vergognoso” accordo bipartisan le cui conseguenze saranno patite principalmente dal Meridione del paese. Il disegno federalista fortemente voluta dalla Lega, rischia di spaccare ancora di più il Nord dal Sud del nostro Paese” nella logica che da ai ricchi togliendo ai poveri”. Lo afferma, in un comunicato stampa, il segretario provinciale materano del Prc, Ottavio Frammartino. “ Sia il voto favorevole del IDV che l’astensione del PD che non ha posto con chiarezza le sue ragioni, scegliendo la “più comoda” via dell’astensione, lo fanno per motivi di natura esclusivamente elettorale. Si baratta il Sud, quindi, per motivi di consenso. Dire di no a questo sistema federale, evidentemente, procura ai partiti- continua Frammartino - il timore di perdere il consenso di quegli elettori del Nord che, pur non riconoscendosi nella Lega di Bossi, sono favorevoli al sistema federale proposto perché porterà loro maggiori risorse al nord. Sotto la morsa di tale timore, i partiti perdono l’occasione per lavorare attorno ad un modello di federalismo, che diversamente da quello che sta prendendo forma, potrebbe veramente essere una opportunità per l’intero Paese. Le conseguenze anche per la nostra regione saranno gravi, per questo le forze della sinistra lucana superando ogni divisione , unitariamente devono sentirsi mobilitate per contrastare una legge che aumenterà la disuguaglianza fra nord e Sud e metterà in gioco il futuro del Mezzogiorno”.bas 02

sabato 28 marzo 2009

LA VICENDA DI MARINAGRI SEGNALATA AL CAPO DELLO STATO

27/03/2009 17.49.36
[Basilicata]
La vicenda di Marinagri di Policoro è stata segnalata al Presidente della Repubblica dal presidente della società Vincenzo Vitale con una lettera nella quale si ripercorrono le varie fasi giudiziarie e si chiede un autorevole intervento.(basilicatanet)
allegati: la lettera al presidente della repubblica
http://www.basilicatanet.it/news/allegati/719034_Marinagri.pdf

La vera storia del dissequestro (mancato) di Marinagri

Ne hanno parlato, solo alcuni, ed in maniera parziale. È la vicenda che vede il cantiere della "città lagunare" alla foce del fiume Agri sottoposto a sequestro giudiziario perdurante sin dal mese di aprile 2008. Moltissimo è stato detto e scritto, ma le ultime vicende giudiziarie e qualche improvvida presa di posizione da parte di politici ed amministratori locali richiedono un supplemento di conoscenza per essere comprese e, chissà, anche giudicate. "Marinagri", questo il nome dato all’intrapresa privata che aveva progettato di realizzare un mega villaggio turistico con alberghi, villette con annesso posto barca, piscine, campi da golf, passeggiate fra canneti selvatici e zone destinate al "bird watching", era già stato sequestrato agli inizi del 2007 dall’autorità giudiziaria di Catanzaro. Il sospetto, emergente da alcuni quintali di carte giudiziarie, era che una consorteria di politici, funzionari ministeriali, avvocati e magistrati avesse chiuso occhi, orecchi e pratiche giudiziarie; nonostante alcune circostanziate denunce, le relative indagini e persino le perizie dei Consulenti della Procura dimostrassero l’esistenza di gravissime ipotesi di reato. Basti solo il fatto che l’insediamento immobiliare insiste nell’alveo di foce del fiume Agri, per dare una idea molto sommaria ma efficace delle dimensioni del problema. Poi, come spesso accade nel meridione, si aggiungono alcune decine di miliardi di lire di contributi pubblici, l’utilizzo di suoli del Demanio (inalienabile) dello Stato, l’appropriazione indebita di altri terreni e via via sino a riempire 114 faldoni stracolmi di prove, evidenze, perizie, intercettazioni e altro ben di Dio. Tuttavia, dicono alcuni che in piena legittimità difendono l’idea e gli interessi della Marinagri, il Tribunale del Riesame annullò questo primo sequestro. Vero, ma non sarà mica sospetto il fatto che la D.ssa Adalgisa Rinardo (presidente del Collegio di Riesame) avesse un figlio coinvolto in rapporti d’affari con altri indagati del medesimo PM di "Marinagri"? Sta di fatto che Rinardo annullò e la Cassazione (giudizio di legittimità) confermò la correttezza formale della sentenza del Riesame. Purtroppo questa si rivelerà una vittoria di Pirro, infatti nuovi elementi costituiti da una specifica perizia, costringeranno il PM a disporre un nuovo sequestro del cantiere. Questa volta l’atto, analizzato da diverso magistrato in sede di Riesame, supererà tutti i gradi di giudizio restando, praticamente, indenne. Anzi la Cassazione stabilirà una pena accessoria a carico dei ricorrenti della Marinagri in virtù della valutazione di temerarietà del ricorso presentato. Ebbene, proprio in questi giorni, è accaduto che Marinagri abbia prima proposto una nuova istanza di dissequestro, respinta dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Catanzaro (previo parere negativo del PM procedente, Dr. Capomolla) e, a pochi giorni dall’atto di rigetto, avviato una nuova istanza di dissequestro "parziale". Sempre negativo il parere del Dr. Capomolla e, cosa assai rara, rapidissima risposta del Tribunale del Riesame: nuovo rigetto. È in questo clima che il sindaco di Policoro, Nicola Lopatriello, nonostante pendano sul suo capo gravissime ipotesi accusatorie proprio nel procedimento penale "Toghe Lucane" in cui v’è ampio spazio per Marinagri, ha deciso di rivolgersi direttamente al Ministro della Giustizia Angelino Alfano. Scopo dell’intervento, quello di favorire un rapido dissequestro del cantiere. Sempre in questi giorni, il senatore Cosimo Latronico (PdL) avanza altra richiesta simile. Tutti si rivolgono al Ministro, tutti gli chiedono d’intervenire in materia specifica su cui non ha alcuna competenza, tutti pongono in premessa del loro scrivere che rispettano le decisioni della magistratura. Figuriamoci se non le rispettassero! E, come al solito, spunta il drammatico problema dei lavoratori a rischio di licenziamento e quelli che avrebbero potuto essere assunti per la gestione "ordinaria" del complesso turistico. Come se le responsabilità fossero dell’autorità giudiziaria che persegue alcuni gravissimi reati a carico di importanti pezzi delle istituzioni pubbliche lucane e nazionali. Occorre sia chiaro, una volta per tutte, che la cronica deficienza occupazionale del Mezzogiorno d’Italia ha origine proprio in quei comportamenti illegittimi ed illegali, in quelle consorterie criminali, in quei circoli viziosi di miliardi e miliardi di lire partiti dalle casse dello Stato per produrre sviluppo e crescita nel meridione e finiti in qualche capiente tasca privata (magari al nord, in Svizzera o a casa del diavolo). I nemici dei lucani e del meridione in genere, non sono gli amanti delle istituzioni e della legalità, i veri nemici sono coloro che fanno passare come una cosa normale l’abuso ed il sopruso. Gli stessi che incassano a titolo privato tangenti pagate per ottenere un posto di lavoro. Sono nemici della orgogliosa gente lucana, quei personaggi che dicono mezze verità, che parlano di un solo dissequestro (richiesto e rigettato) invece di raccontare che si tratta di due diverse istanze, entrambe respinte al mittente. Sono nemici coloro che invitano a "chiudere un occhio" e magari anche le orecchie e la bocca per ottenere quello che sarebbe, invece, pieno diritto. Sono nemici quelli che minacciano e fanno apparire isolati coloro che manifestano liberamente il proprio pensiero, dispiacendo al piccolo ras di paese. Sono nemici della Lucania i parlamentari, i senatori, i consiglieri regionali, i sindaci, i consiglieri provinciali e comunali, i magistrati, gli imprenditori, i giornalisti, gli avvocati e gli elettori che continuano a non vedere, non sentire, non capire e non dire quello che accade sotto gli occhi di ciascuno. Non ci sono uomini del "destino" nel nostro futuro, solo persone consce della realtà al punto tale da rendersi protagonisti
Nino Magro (il Resto)

venerdì 27 marzo 2009

Provincia di Matera : AVVISO PUBBLICO

Selezione STRAORDINARIA di figure professionali necessarie per l’attuazione di attività formative dell’Agenzia Provinciale per l’Istruzione e la Formazione professionale, l’Orientamento e l’Impiego (AGEFORMA).
 Vista la deliberazione di Giunta Provinciale n 57 del 16/03/2009 esecutiva, con la quale
viene dato indirizzo al dirigente dell’Area Politiche Attive del Lavoro e Formazione di
promulgare l’Avviso Pubblico e di compiere gli adempimenti conseguenti;
Art. 1) L’Ageforma, con nota prot. N. 224 del 05/02/2009, ha richiesto di attingere con urgenza
all’esterno, stante la carenza nel proprio organico, i seguenti profili professionali:
 Docenti di Matematica;
 Docenti di Scienze e tecnologia;
 Docenti di Comunicare e cooperare/Imparare ad imparare;
 Docenti di Imprenditorialità/Creazione d'impresa/Mercato del lavoro;
 Docenti di Sicurezza negli ambienti di lavoro;
 Docenti di Storia della ceramica/Prodotti ceramici/tecnologia della ceramica;
 Esperti di Tutoraggio Formativo;
 Esperti Senior di Progettazione per attività di analisi, ricerca e progettazione di
interventi formativi;
 Esperti Junior di Progettazione per attività di analisi, ricerca e progettazione di
interventi formativi;
 Esperti Senior di Orientamento per attività di informazione/formazione/ consulenza
orientativa;
 Esperti Junior di Orientamento per attività di informazione/formazione/ consulenza
orientativa;
 Esperti di Counseling.

http://www.provincia.matera.it

giovedì 26 marzo 2009

SCUOLA, FRAMMARTINO (PRC): A RISCHIO NUMEROSI POSTI LAVORO

A settembre prossimo, nelle scuole della Basilicata perderanno definitivamente il posto di lavoro centinaia di docenti, che dopo anni di precariato non avranno diritto nemmeno ad ammortizzatori sociali. Allo stesso tempo, molti istituti scolastici non saranno in grado di garantire la proposta di offerta formativa, in termini qualitativi né quantitativi, richiesta dalle famiglie”. E’ quanto afferma in una nota il segretario di Federazione del Prc di Matera, Ottavio Frammartino che aggiunge: “I provvedimenti approvati definitivamente dal Governo, assieme al regolamento sul personale non docente, disegnano una drammatica perdita di posti di lavoro e un taglio nei servizi la cui gravità non è stata finora sufficientemente colta. Tagli pesanti che intervengono pur in presenza della forte domanda di scuola che hanno espresso le famiglie Lucane, sia in qualità che in quantità. Si creerà - aggiunge - ulteriore disoccupazione intellettuale soprattutto femminile, lavoratrici e lavoratori laureate che non troveranno più nella scuola una corrispondenza alle loro esigenze lavorative e difficilmente potranno trovare risposte occupazionali in una fase come l’attuale.Al presidente De Filippo e al Consiglio regionale prosegue - chiediamo che si facciano promotori di un’azione politica per rimettere in discussione questi provvedimenti, essendo il diritto allo studio materia di competenza anche regionale attivandosi con il Governo per dare delle risposte alle domande delle famiglie e nello stesso tempo evitare che centinaia di lavoratori subiscano una drammatica fuoriuscita dalla scuola, senza alcuna copertura di ammortizzatori sociali. Noi del Prc – conclude Frammartino - in questi giorni saremo mobilitati per informare i cittadini del danno che questi tagli produrranno sia sulla qualità della scuola sia sul piano sociale, compileremo un elenco con i nominativi di quanti perderanno il posto di lavoro e lo consegneremo sia al presidente della Regione che ai nostri parlamentari, in modo che tutti si rendano conto che non si parla solo di numeri ma di persone e della loro vita”. (Tratto da Basilicatanet)

Piano casa si riparte da zero


Sul Piano casa si riparte da zero. Le Regioni insieme ai Comuni a conclusione di una lunga riunione della conferenza Unificata a Palazzo Chigi con il premier Silvio Berlusconi, possono cantare vittoria.
Hanno indotto il governo a tornare sui propri passi: non ci sarà nessun decreto venerdì prossimo, né dopo. Il tutto ora è delegato ad un tavolo tecnico-politico, che da domani dovrà mettere a punto, entro martedì prossimo, un elenco di misure compatibili con le competenze di ciascuno soggetto in campo, Stato, regioni, comuni. L'obiettivo è quello di arrivare ad un'intesa per un nuovo piano per l'edilizia utile - è stato riconosciuto da tutti - al rilancio dell'economia.
«Ora la questione è stata messa sul giusto binario, ma anche sulle misure condivise - ha voluto precisare Errani - un decreto legge relativo a
materie concorrenti è uno strumento improprio. Abbiamo proposto un accordo sul modello degli ammortizzatori sociali». «Un fatto positivo»: dice la presidente dell'Umbria Maria Rita Lorenzetti. « e regioni ritengono inammissibile l'uso del decreto legge su materie come l'urbanistica e l'edilizia. La vera emergenza è costituita dalla sofferenza di chi la casa non ce l'ha, nè in proprietà, nè in affitto per via dei costi troppo alti. Per fare una cosa seria e utile il governo dovrebbe pensare ad un grande e reale Piano casa fatto di ingenti investimenti in edilizia pubblica convenzionata, ristrutturazione del patrimonio immobiliare fatiscente o degradato, disponibilità di affitti a costi accessibili per le giovani coppie e le categorie più deboli e disagiate».
Anche il presidente dell'Anci Leonardo Domenici, saluta con favore la ripresa del confronto «su basi diverse. Lo strumento del decreto non andava bene, come anche i contenuti». «Sono soddisfatto- ha detto Piero Marrazzo, presidente del Lazio - perchè non si è andati al muro contro muro. Prevalgono le ragioni sullo scontro». Il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, sottolinea che si metteranno a punto provvedimenti «utili anche al rilancio dell'edilizia, ambito importante per l'economia del paese».
Vito De Filippo (Basilicata) ha definito »positiva la posizione governo, che accoglie nella sostanza la richiesta delle Regioni. Dall'altro lato le Regioni hanno condiviso l'idea di mettere in campo una iniziativa istituzionale per semplificare e rilanciare il settore dell'edilizia». Per Michele Iorio (Molise), »è da sottolineare la disponibilità del Governo a raggiungere un'intesa per mettere in campo un provvedimento condiviso teso a rilanciare l'edilizia e a dare ai cittadini la possibilità di abitare immobili più comodi». Voglio sottolineare - ha detto Cappellacci, presidente della Sardegna - la mia soddisfazione per la decisione del governo presa relativamente allo strumento del decreto legge, sul quale le Regioni italiane nutrivano molte perplessità». «Saluto con favore - ha detto Raffaele Lombardo, governatore della Sicilia - la decisione del governo di cambiare l'ordine del giorno nel Consiglio dei ministri di dopodomani.» Mentre per Gianni Chiodi, governatore dell'Abruzzo, governo e enti locali dovrebbero agire in fretta per evitare «effetti indesiderati sul mercato immobiliare». (tratto dall'unità)

mercoledì 25 marzo 2009

Policoro ricorda Luca e Marirosa


POLICORO - Il 23 marzo di quel lontano 1988, la data più nera di cronaca della storia della città jonica, due giovani ragazzi furono trovati morti nella casa di lei, in tarda serata: Marirosa Andreotta e Luca Orioli. A distanza di ventuno anni, ci si chiede: chi? perché? Due interrogativi ai quali nessuno finora ha dato delle risposte logiche aggiungendo al triste elenco dei misteri italiani anche quello dei “fidanzatini”di Policoro. Sono trascorse poche ore dalla marcia dei 150 mila nella città di Napoli, organizzata dall'associazione nazionale “Libera” di don Ciotti, a favore delle vittime di tutte le mafie, che la sede regionale lucana dell'omonima associazione, guidata da un altro parroco di frontiera, don Marcello Cozzi, sta cercato di far luce su questo caso di omicidio. E proprio nella ricorrenza del ventunesimo anno, a poche decine di metri dalla casa che ha visto morire i due giovani, nella sala convegni di “Padre Minozzi”, don Cozzi ha cercato di squarciare con un raggio di luce di legalità tra le fitte tenebre che avvolgono ancora il caso giudiziario, un caso che negli ultimi anni proprio per il suo mistero è diventato anche un caso di giustizia divina. Quella che dovrebbe ripulire le coscienze nella vita eterna, nell'aldilà. E chissà se in questi anni qualcuno che sapeva non sia stato già perdonato dal Padreterno. Ma chi ha visto e tace ancora oggi nella sua esistenza terrena non può dirsi cristiano, nella sua accezione più ampia e non solo religiosa. Ed è a lui, o loro, che Olimpia Fuina in Orioli con al fianco don Marcello Cozzi si rivolge, alla ricerca della verità: “Le cose mai dette”. E Olimpia ricorda con grande lucidità quel giorno. Un giorno che era iniziato come tutti gli altri: «Luca mi diede un bacio come faceva sempre prima di uscire di casa per andare a scuola… in questi anni i passi in avanti fatti sono stati importanti e sono stati tutti nella direzione di cause non accidentali che hanno portato alla loro morte». Ma in questi lunghi anni passati alla ricerca della verità, Olimpia non è mai stata sola: «la partecipazione allargata della gente, la solidarietà che mi è stata
data anche dalla stessa città dove per anni sono vissuta (Policoro ndr) mi ha fatto e mi fa sperare tuttora che il giorno della verità e della giustizia non sia tanto lontano». Nella sua testimonianza di mamma coraggio contro quelli che si chiamano poteri forti, Olimpia contrappone: «la libertà interiore che mi dà la forza di lottare, di sperare, che non tutti hanno… io posso fare quello che mi sento di fare e dire quello che mi sento di dire… altri non so se hanno la mia stessa coscienza e libertà ». Nella sala c'è un silenzio tombale, di rispetto verso il dolore di una persona che nemmeno la verità, qualora saltasse fuori, potrà mai lenire. E quello che lei dice trova riscontro nei fatti narrati in sequenza dall'ex comandante della Compagnia di Policoro, Salvino Paternò, in un filmato proiettato di un convegno a Metaponto anni fa, sono agghiaccianti. L'ufficiale racconta come le indagini, siamo nei primi anni del 1990, siano state depistate e coperte perché dietro la morte dei fidanzatini, a suo dire e dopo la denuncia di una convivente di un pregiudicato
tursitano affiliato ad un clan che spadroneggiava nella fascia jonica in quegli anni, si nascondeva un giro di prostituzione e di droga in cui erano coinvolti notabili del posto a partire da magistrati e noti professionisti che si radunavano al villaggio “Heraclea”. Però la Procura di Salerno, competente, archiviò il caso, sostiene nel filmato Paternò perché non ci sarebbero gli estremi di reato. E subito dopo arriva in sala un altro ufficiale che è stato fino a qualche mese fa a Policoro, Pasquale Zacheo, reduce dal ritiro del premio Rosario Livatino in Sicilia. Il quale narra la straordinaria esperienza umana e professionale lucana: «le pallottole che fanno più male non sono quelle che ti tirano di fronte, ma quelle dell'ipocrisia di qualcuno dietro la schiena».
Gabriele Elia

lunedì 23 marzo 2009

Solidarietà al Vescovo Nolè

Esprimiamo la solidarietà del PRC provinciale al vescovo della nostra diocesi Mons.Francesco nole, per il vile attacco fatta alla sua persona da Radio Bierre Due , insultato ed offeso con toni di inconcepibile volgarità Le critiche sono sempre doverose , a me vanno bene anche gli insulti e la volgarità che questo personaggio ha rovesciato su di me e il mio partito , ma attaccare in modo inusitato una istituzione che rappresenta la fede di migliaia di cittadini cattolici nel tentativo di infangarne e delegittimare la rettitudine morale è inaccettabile.
Chiedo al consiglio comunale di Policoro , Nuova Siri e Scanzano Jonico di accogliere l’appello del vescovo “ di difendere la comunità da chi la vuole distruggere “ convocando un consiglio comunale per esprimergli solidarietà e stigmatizzare questi comportamenti. Al Sindaco Lopatriello sponsor di questa radio , di revocare la delibera di assegnazione dei contributi del comune per la pubblicità a questa emittente radiofonica , così concretamente rappresentando lo sdegno del mondo cattolico per questi atti inqualificabili.
Frammartino Ottavio
Lettera del Vescovo.
Carissimi cristiani e cittadini di Nova Siri,
in seguito alle ultime notizie poco edificanti circa presunte discriminazioni, ingiurie o ingiustizie subite da P. Riccardo, in quanto extracomunitario, ad opera di alcuni suoi Confratelli e addirittura dal vescovo, e rimbalzate al disonore della cronaca su un’emittente radiofonica privata, sento il bisogno di rivolgermi direttamente a voi con l’affetto di padre e la fermezza di Pastore.
So bene che i fatti spiacevoli sono accaduti nella Comunità di Nova Siri Paese, e non solo in questi ultimi giorni, ma siccome sono conosciuti e commentati anche alla Marina e alcuni Sacerdoti operano allo Scalo, ho ritenuto opportuno scrivere ad ambedue le Comunità dell’unico Comune.
Anzitutto va chiarito (pensavo che già lo fosse, dopo tanti anni di permanenza in mezzo a voi dei Sacerdoti – Religiosi della Fraternità Missionaria di Maria del Guatemala!) che i Sacerdoti extracomunitari non possono assumere l’ufficio di Parroco in Italia, fin quando non ottengono la cittadinanza italiana, essendo i Parroci Pubblici Ufficiali e Rappresentanti Legali presso lo Stato. Ecco perché, sia con P. Edwin che con P. Riccardo c’è stato bisogno di avere un Amministratore nelle persone di don Michele, P. Savino, don Vincenzo e ora don Antonio. E ciò in perfetta armonia con le persone interessate.
Ma, evidentemente, qualcuno, in mala fede, ha voluto pescare nel torbido, facendo passare un atto legale e dovuto, per discriminazione! Con S. Paolo «Vi prego, fratelli, di avere riguardo per quelli che faticano tra voi, che vi fanno da guida nel Signore e vi ammoniscono; trattateli con molto rispetto e amore, a motivo del loro lavoro. Vivete in pace tra voi. Vi esorto, fratelli: ammonite chi è indisciplinato, fate coraggio a chi è scoraggiato, sostenete chi è debole, siate magnanimi con tutti. Badate che nessuno renda male per male ad alcuno, ma cercate sempre il bene tra voi e con tutti. Siate sempre lieti, pregate ininterrottamente, in ogni cosa rendete grazie: questa infatti è la volontà di Dio in Gesù verso di voi» (1Ts 5, 12 ss).
Di fronte a queste parole, ognuno faccia un esame di coscienza davanti a Dio e agisca di conseguenza.
Mentre rinnovo la mia stima incondizionata e la mia fiducia piena ai suddetti Sacerdoti, fatti oggetto di una campagna denigratoria e calunniosa, richiamo con fermezza alle proprie gravi responsabilità coloro che turbano la pace, la serenità e l’unità del popolo di Dio, con insinuazioni, accuse gratuite, sospetti e allusioni sui vostri Sacerdoti che con tanto amore, passione, dedizione e generosità lavorano in mezzo a voi e per il vostro bene.
Sono convinto che voi non siete così! Non vi ho conosciuti così!
Infatti c’è chi sostiene che gli autori di tali accuse non sono di Nova Siri Paese, chi invece ritiene che proprio all’interno c’è qualcuno che irresponsabilmente riferisce in maniera distorta e interessata mezze notizie e intere falsità; una cosa è certa: chi semina vento, raccoglie tempesta!
Pertanto, vi scongiuro, nel nome di Dio, difendete la vostra Comunità da chi la vuole distruggere dividendola al suo interno, siate orgogliosi della vostra fede, non lasciatevi rubare la serenità da chi semina zizzania, non permettete che si offenda la carità e si distrugga la comunione che regna tra di voi, non date credito a sospetti e a insinuazioni! Isolate moralmente e fate uscire allo scoperto chi diffonde menzogna e sparge falsità. Se necessario e lo ritenete opportuno, segnalate alle Autorità competenti chi viola la legge e offende la verità. Siate protagonisti e custodi gelosi del vostro bene più grande che è la carità; circondate di affetto, stima e solidarietà tutti i vostri sacerdoti, così duramente provati !
Quanto sono attuali le parole di S. Pietro che oggi rivolgo ai Sacerdoti ingiustamente accusati: «E chi potrà farvi del male, se sarete ferventi nel bene? Se poi doveste soffrire per la giustizia, beati voi! Non sgomentatevi per paura di loro e non turbatevi, ma adorate il Signore nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi. Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza, perché nel momento stesso in cui si parla male di voi, rimangano svergognati quelli che malignano sulla vostra buona condotta in Cristo. Se questa infatti è la volontà di Dio, è meglio soffrire operando il bene che facendo il male». (1Pt 3, 13 ss)
Con S. Paolo dico a tutti: «Io sono fiducioso per voi, nel Signore…ma chi vi turba subirà la condanna, chiunque egli sia. Se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la legge. Del resto sono ben note le opere della carne: inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie e cose del genere. Riguardo a queste cose vi preavviso, come già ho detto: chi le compie non erediterà il regno di Dio. Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, mitezza, dominio di sé.» (Gal 5, 10 ss). E con S. Pietro vi ammonisco: «E infine siate tutti concordi, partecipi delle gioie e dei dolori gli uni degli altri, animati da affetto fraterno, misericordiosi, umili. Non rendete male per male, né ingiuria

giovedì 19 marzo 2009

PERDE IL LAVORO E SI TOGLIE LA VITA A BARI

PERDE IL LAVORO E SI TOGLIE LA VITA A BARI BARI - Perde il lavoro e sceglie di farla finita impiccandosi a un albero di un suo piccolo podere a Gravina in Puglia. Ha scelto di dare fine così ai suoi problemi un uomo di 52 anni di Gravina licenziato dieci mesi fa dall'azienda per la quale aveva fatto il corriere per anni. Dopo aver perso il lavoro, l'uomo si è cimentato in attività di carpentiere, ma la sua nuova occupazione non bastava a fare fronte alle spese familiari e a mantenere sua moglie e i suoi tre figli. Di recente si era confidato con un parente al quale aveva riferito tutto il suo scoramento parlando delle sue tante difficoltà economiche. A ritrovare ieri il suo corpo è stata sua figlia assieme a un parente. Indagano i carabinieri. (Fonte ANSA.IT)

VERGOGNA,cavalcano la crisi spendendo fiumi di parole ma la merda la lasciano spalare a noi...Pietà, commozione.E una rabbia da morire..

mercoledì 18 marzo 2009

Marinagri, Lopatriello risponde a Rifondazione

IN merito alla lettera inviata dalla Federazione provinciale di Matera del partito di Rifondazione comunista dal titolo: “Marinagri fra loquacità inopportune e silenzi ingiustificati”, interviene il sindaco di Policoro, Nicola Lopatriello, con alcune precisazioni: «quando il partito di Rifondazione parla di disinvoltura con la quale spenderei soldi pubblici, non dice il vero poiché i soldi di cui parlano si riferiscono a una transazione relativa alla costruzione di un cavalca-ferrovia che ha portato alle casse comunali benefici per 1 miliardo di lire, con un ritorno economico anche agli operai che hanno lavorato per la sua costruzione. Inoltre vorrei anche ricordare come all’epoca dei fatti il sindaco non ero io, e comunque sia la transazione è un mezzo più che lecito per chiudere un contenzioso avallato dall’allora Prefetto di Matera e dalla Cassa edile». Lopatriello ha ricordato ai tesserati e simpatizzanti dal Prc che: «Io sono il primo cittadino di questa città e mie sono le responsabilità legate alla difesa e pianificazione del territorio. Marinagri rappresenta il volano di quel famoso sviluppo turistico che tutti decantano e mai verificatosi in passato anche perché ogni forma di investimento sul territorio è stato sempre osteggiato dal Prc. Un partito che è stato bocciato prima dalla storia, seppellito sotto le macerie del crollo del Muro di Berlino, e poi dagli elettori di mezzo mondo, tranne l’unica riserva che è quella di Cuba. A differenza del Prc, io non gioisco quando qualcuno cerca di affossare il territorio dove io risiedo, indipendentemente dalla carica che ricopro, né tantomeno cerco di processare la gente in piazza o sui giornali. La presunzione di innocenza è una conquista degli Stati liberaldemocratici e di diritto a cui non appartiene, purtroppo, il Prc, nemmeno in questo inizio di terzo millennio, tanto che i suoi sostenitori continuano a praticare la politica della delegittimazione personale e della giustizia forcaiola non essendosi ancora svegliati dal lungo letargo: il Comunismo non esiste più! Infine vorrei ricordare loro come il 13/14 aprile dello scorso anno gli elettori si sono recati alle urne scegliendo democraticamente me come sindaco di Policoro e non il candidato locale del Prc, il cui partito è stato bocciato anche dagli elettori di questa città non eleggendo nemmeno un rappresentante in consiglio, e dunque io ho il diritto di essere loquace nelle sedi opportune, altri non so. Nei giorni scorsi mi sono limitato ad inviare una lettera al Guardasigilli, Alfano, per chiedergli, alla luce del trasferimento di alcuni magistrati da Catanzaro ad altra sede e funzioni, se la legge gli consente di chiedere ai nuovi inquirenti una rivisitazione più serena dell’inchiesta che ha portato al sequestro preventivo del cantiere nel rispetto dell’autonomia della magistratura come prevede la costituzione.

Nota dei Forcaioli
Per quando riguarda la sentenza di condanna la corte dei conti dice : Sulla base di tali elementi l’omessa doverosa resistenza all’ingiustificata pretesa dell’impresa appare al Collegio una grave deviazione dal modello di condotta connesso ai compiti degli amministratori che dovevano curare il pubblico interesse, di cui devono rispondere i soggetti che adottarono la D.G. n. 432/1997, nella misura indicata nell’atto di citazione in giudizio e ripartita tra essi in parti uguali. Il danno nei confronti del comune è stato calcolato in € 149.255,00. Siamo in democrazia e possiamo scegliere se credere al Magnifico o alla Corte dei Conti.

martedì 17 marzo 2009

Marinagri: fra loquacità inopportune e silenzi ingiustificati

Nei giorni scorsi, agendo all’unisono, il sindaco Lopatriello e il pubblicista di punta della Nuova del Sud, Nino Grasso, hanno nuovamente affrontato, dal loro punto di vista, la questione del sequestro del complesso turistico Marinagri chiedendo, il sindaco un intervento del Ministro della Giustizia ed il notista politico una presa di posizione da parte degli esponenti politici.
E’, quella del Lopatriello e del Grasso, una loquacità inopportuna.
Il Lopatriello, noto alla cronache giudiziarie per la disinvoltura con cui spende i soldi pubblici tanto da essere già stato condannato dalla Corte dei Conti a restituire rilevanti somme al Comune, è indagato nell’ambito della vicenda Marinagri per gravi reati.
Sarebbe quanto meno opportuno che si astenesse da prese di posizione a favore di Marinagri che implicano professione di innocenza e da invocazioni al ministro che non ha il potere di scagionarlo. Se ha giustificazioni da dare vada dai magistrati a Catanzaro. Per il resto osservi la legge e si astenga dal prendere decisioni come sindaco in questioni che lo riguardano come indagato.
Per il rispetto e la stima che abbiamo per giornalisti e pubblicisti dobbiamo evidenziare come il dott. Grasso, rispetto alla vicenda Marinagri, abbia fornito una informazione incompleta e fuorviante.
Ed infatti: a) continua ad attribuire iniziative e decisioni sul sequestro al solito De Magistris pur sapendo che quel sequestro è stato convalidato dal GIP, confermato dal Tribunale del Riesame, giudicato legittimo dalla Corte di Cassazione. La permanenza di quel sequestro, dunque, va attribuita non al solo magistrato della Procura, ma a lui e ad altri otto magistrati (uno dell’ufficio GIP, tre del Riesame, cinque della Corte di Cassazione); b) continua ad affermare che il sequestro del complesso turistico permarrebbe solo in relazione al possibile pericolo di inondazione mentre sa (o dovrebbe sapere), come la Corte di Cassazione abbia fatto rilevare (pag.15 della sentenza), che non sarebbero stati mai superati tutti gli altri motivi che lo hanno supportato tra i quali quello consistito nella acquisizione gratuita di decine di ettari di terreno, considerata illegittima; c) insiste nel ribadire che dal punto di vista della sicurezza tutto sarebbe risolto trascurando di aggiungere che i rilievi sulle questioni urbanistiche erano stati fatti non solo da due professionisti nominati dalla magistratura calabrese ma anche da altri due tecnici nominati l’uno dalla magistratura materana e l’altro dai Carabinieri su delega di magistrato della Procura di Matera.
Dopo le loquacità fuori luogo vanno evidenziati i silenzi incomprensibili da parte di:
1) Regione Basilicata ed ALSIA. C’è voluto più di un anno e la minaccia di denuncia penale per sapere dall’ALSIA che il fenomeno dell’accessione in virtù del quale a Marinagri sono state gratuitamente riconosciute estese superfici di terreno si è verificato quando Ittica Val d’Agri e Marinagri non erano ancora state costituite che sarebbe stato affidato incarico ad un giurista per consigliare il da farsi.
Chiediamo oggi al nuovo assessore all’agricoltura, on. Viti, di recuperare i ritardi del suo predecessore avviando le procedure previste dalle leggi in vigore affinché:
a) vengano restituiti all’ALSIA i terreni dati a prezzi irrisori per svolgere un’attività industriale che non è mai stata svolta;
b) vengano restituiti all’ALSIA i terreni concessi gratuitamente per un’accessione che si è realizzata quando non erano ancora nate né Ittica Val d’Agri né Marinagri, come l’ALSIA ha incontrovertibilmente accertato.
2) Ministri Brunetta e Scaiola.
Dalle indagini di Catanzaro è emerso che il direttore del Ministero dello Sviluppo Economico, più o meno nello stesso periodo di tempo in cui istruiva la pratica di finanziamento a favore di Marinagri, acquistava dalla stessa società un immobile con uno sconto, sul prezzo di listino, di oltre 80.000 euro. Chiediamo ai due ministri: è stata esaminata la posizione di quel dirigente? E che idea se ne sono fatta?
3) Consiglio Superiore della Magistratura.
A Catanzaro, per la vicenda Marinagri è indagato, per reati assai gravi, il Procuratore della Repubblica di Matera. Sappiamo che della questione si sta occupando la prima commissione del C.S.M. per accertare l’esistenza di eventuali estremi per un trasferimento per incompatibilità ambientale. Bene. Ci siamo resi conto, alcune settimane or sono, che il C.S.M., quando vuole, sa essere severo e rapido. Domandiamo al Vice Presidente: vi sono forse, in quell’ufficio, una corsia per i procedimenti lenti, un’altra per le velocità normali e un’altra ancora per quelli rapidi e di sorpasso? E se così fosse, ci si vuole dire perché mai il procedimento riguardante il Procuratore di Matera è stato dirottato sulla corsia più lenta?
Tanto è opportuno precisare e ribadire per respingere le richieste e proposte degli sponsor di Marinagri Lopatriello e Grasso secondo i quali ad ogni costo vanno tutelati lavoratori e gli appaltatori mentre tutto il resto dovrebbe passare in second’ordine.
Sia chiaro. I danneggiati incolpevoli e quindi lavoratori, appaltatori e acquirenti di immobili debbono essere tutelati. Ma i relativi oneri debbono essere posti a carico non di “pantalone” ma di chi ha violato le leggi.
Rifondadazione Comunista è convinta che il Mezzogiorno non potrà risollevarsi dalla crisi che lo colpisce se non rispetta prima di tutto le leggi. Si faccia per Marinagri tutto quel che la legalità consente. Con un’ulteriore precisazione: i terreni occupati gratuitamente a prezzo simbolico degli enti pubblici debbono essere pagati a giusto prezzo. Non è tollerabile che si neghi la cassa integrazione a tanti disoccupati e si regalino 50 milioni di euro a società private che investono per guadagnare e alle quali lo Stato ha già graziosamente concesso 25 milioni di euro di contributi.
Fed. Prov.le PRC Matera

lunedì 16 marzo 2009

Oggi sul quotidiano esce una pagina comprata dalla Federazione PRC diMatera dal titolo :fra loquacità inopportune e silenzi ingiustificati che tratta la questione Marinagri, che domani pubblicheremo sul blog

venerdì 13 marzo 2009

Frammartino -Latronico su Marinagri

Il segretario provinciale del Prc di Matera, Ottavio Frammaritno, commenta gli ultimi sviluppi della vicenda Marinagri. “ Le assicurazioni del sindaco di Policoro Lopatriello e della società che la loro richiesta di dissequestro fatta in questo periodo avrebbe avuto un buon esito, visto anche che i nuovi fatti smentivano a loro dire l’ipotesi accusatoria, è stata sconfessata dal gip. Ora è arrivato il momento di dire basta a queste mezze bugie, che servono solo a tenere buoni i creditori". Per Frammartino "bisogna chiedere alla società, perché ne ha la disponibilità, che invece di spendere soldi in dispendiose pubblicità, cominciasse a far fronte ai crediti delle aziende, ed al comune di riacquistare non il ruolo di tifoso, ma quello di tutelare gli interessi della collettività, a cominciare dalla proprietà dei terreni che devono tornare ai legittimi proprietari, che è il popolo lucano”


MARINAGRI, LATRONICO (PDL) SCRIVE AL MINISTRO ALFANO
“Confermando piena fiducia nel lavoro della Magistratura e auspicando una rapida definizione dei procedimenti pendenti, le chiedo di assumere, nei limiti delle sue competenze, ogni utile iniziativa affinchè a pagare le conseguenze di questa sconcertante vicenda non siano le imprese e le centinaia di famiglie coinvolte, loro malgrado, nonchè l’economia della Basilicata”. E’ quanto chiesto dal senatore del Pdl, Cosimo Latronico, in una lettera al ministro della Giustizia Alfano, a proposito del villaggio turistico Marinagri di Policoro, attualmente sotto sequestro. “Fermo restando l’accertamento giudiziario in corso e nel rispetto delle prerogative e dell’autonomia della Magistratura, non si può rimanere insensibili rispetto a decisioni dal forte impatto sociale che generano sconforto e preoccupazione nelle comunità locali. D’altra parte i provvedimenti amministrativi relativi alla realizzazione del centro turistico adottati dalle autorità competenti risultano validi ed efficaci, non essendo intervenuto alcun atto di revoca o di annullamento, avendo, al contrario, le amministrazioni suddette confermato la liceità dell’intervento approvato. I provvedimenti giudiziari hanno, difatti, comportato l’arresto dei lavori e hanno impedito l’avvio delle attività del centro turistico, con gravi danni e ripercussioni economiche e occupazionali sulle imprese che collaborano alla realizzazione del progetto e che in esso hanno investito ingenti risorse. Il blocco dei cantieri ha aperto una grave crisi sui livelli occupazionali, le imprese e le possibilità di sviluppo di un intero territorio. Nella realizzazione del progetto sono impegnate 47 imprese, con 1000 lavoratori, oggi sull’orlo del tracollo finanziario. L’iniziativa, nata per dare prospettive di sviluppo all’area del Metapontino e agli imprenditori e operatori locali, avrebbe dovuto migliorare la qualità e competitività dell’offerta turistica della Basilicata, promuovendo l’immagine dell’arco jonico lucano, e avrebbe dovuto costituire un volano per il rilancio economico ed occupazionale di un territorio che ancora non riesce a sfruttare a pieno il proprio potenziale turistico ambientale. A ciò si aggiunge il danno subito dai terzi che in buona fede hanno investito i propri risparmi nell’acquisto di unità immobiliari e che oggi vedono compromesso tale investimento”.

giovedì 12 marzo 2009

Policoro. Incendiato il chiosco di fiori in via Salerno.

Riceviamo e pubblichiamo
Che grande dispiacere, amarezza e senso di ingiustizia, passando in via Salerno ho visto anche io quell'immagine orribile. Francesca, sua sorella e il marito sono persone piacevolissime che hanno lavorato una vita intera onestamente e con impegno. L'economia di almeno due famiglie è distrutta. In tempi di crisi! Vergogna! Chi è stato? Nessuna omertà! Un abbraccio affettuoso, Francesca. Rimetti tutto in gioco come hai sempre fatto, ce la farai come sempre ce l'hai fatta. Forza e coraggio. Policoro intera è con te e con la tua famiglia. Un tuo cliente.

martedì 10 marzo 2009

Marinagri: No al Dissequestro

Fatti nuovi: inconsistenti
Un altro no al dissequestro di Marinagri , dopo quello della cassazione ed il riesame, il gip di Catanzaro riconferma così le accuse di De Magistris , tra l’altro ipotesi sostenute anche dal nuovo PM , che ha dato sostanzialmente parere sfavorevole al dissequestro. A nulla sono servite i nuovi pareri portate come nuovi elementi di prova, per il GIP l’ipotesi accusatoria che ha giustificato il sequestro rimangono inalterati , non essendo i fatti nuovi presentati dalla difesa , elementi tali da ribaltare il giudizio sia della cassazione che del tribunale del riesame . Tra l’altro si evidenzierebbe che l’accusa non muove nei confronti di Marinagri solo illeciti sui reati urbanistici, ma così come fatto già dalla suprema corte di cassazione , che vi siano altri reati commessi dai vari attori, come quella relativa alla proprietà dei terreni , ed anche questa giustificherebbero i sigilli al villaggio turistico. Come avevamo previsto a nulla sono servite le Delibere postume del comune o i vari tentativi di mettere le pezze su un investimenti pieno di ombre. Ma ancora una volta l’ottimismo sull’esito di questa richiesta , profusa in questo periodo da parte del comune e della società che assicuravano che tutto si sarebbe concluso positivamente è stato un’altra volta sconfessata dai fatti. Stanno perdendo ormai di credibilità le assicurazione di Marinagri e di Lopatriello. Intanto bisognerà chiedere alla società di far fronte ai creditori, perché siamo convinti che la società può far fronte a tali impegni , al sindaco ed all’amministrazione di farsi garanti della tutela degli interessi pubblici , che sono la restituzione dei terreno ai legittimi proprietari cioè al popolo Lucano.
Appena saremo in possesso della sentenza del gip la pubblicheremo in modo integrale.

lunedì 9 marzo 2009

Michela vince 48000 euro

Grande Michela Azzone , la nostra eroina. Un paese intero faceva il tifo per te , e in cuor nostro speravamo che vincessi il Pacco di 500 mila Euro. Ma va bene così, la tua saggezza di donna pratica ed intelligente ti fa fermare alla cifra di 48.mila euro, quella che basta per pagare il mutuo , non sfidando la fortuna. Hai avuto ragione, e noi abbiamo avuto la possibilità di essere fieri di una donna solare , allegra e sagace , che in tutta la trasmissione è stata all’altezza non cadendo mai nella banalità o nella stupidità , atteggiamenti ormai di norma in una TV sempre più vuota e volgare.

Alfano incontrerà Lopatriello ? Lodo Alfano bis per il Magnifico ?


Sembrerebbe che sia intercorsa una amichevole telefonata tra il Ministro della giustizia Alfano e il nostro Nicolino il magnifico. Indescrizione sulla telefonata, trapelati dalla segreteria del sindaco , parlano della possibilità che per affrontare le richieste del Magnifico ( leggere post successivo) , il ministro stia studiando la possibilità estendere il lodo Alfano al sindaco e a Marinagri , visto che non può intervenire in altro modo sull'inchiesta , almeno di non cercare di trasferire tutti i magistrati di Catanzaro, e lasciare l'organico di quella procura senza pm. Anche lo stesso Napolitano non sarebbe contrario, firmerebbe senza commentare. Unica voce contraria sembrerebbe quella di Di Pietro e i comunisti che si chiedono che ci azzecca. A noi altri non ci resta che piangere o ridere, a tutti voi l'ardua sentenza
Il Fruttivendolo di Lopatriello

MARINAGRI, IL SINDACO DI POLICORO SCRIVE A MINISTRO ALFANO.

Il sindaco di Policoro, Nicola Lopatriello, rende noto, in un comunicato stampa, di aver chiesto un incontro urgente al Ministro di Grazia e Giustizia, Angelino Alfano, per sollecitare un intervento urgente sulla questione relativa a Marinagri, il cui cantiere, ubicato sul territorio di Policoro nei pressi della foce del fiume Agri, è sotto sequestro preventivo dallo scorso 17 aprile: “Ci sono faldoni di documenti –osserva Lopatriello- che testimoniano come investimento turistico è legittimo sotto tutti i punti di vista. Da quando la magistratura calabrese ha messo i sigilli alla cittadella sul mare, intere imprese hanno dovuto chiudere i battenti con il personale puntualmente licenziato. In questo periodo di crisi Marinagri rappresenta un investimento turistico tra i più grandi del Sud, con un ritorno di immagine per tutti positivo a partire da una piccola regione come la Lucania il cui tessuto sociale è alquanto debole. Quindi chiederò ad Alfano di mettere in campo tutti i poteri che la legge gli attribuisce per fare chiarezza su questa vicenda giudiziaria anteponendo gli interessi dei cittadini, delle imprese e del territorio a tutti gli altri poichè: il Piano particolareggiato esecutivo Foce Agri è stato vagliato non solo dal Comune di Policoro, ma anche dalla stessa Regione Basilicata e lo stesso dicasi per quel che concerne le licenze e le concessioni sulla cui legittimità sono pronto a sfidare chiunque. Anche l’autorità di bacino sostiene che non esistono pericoli di esondazione per i prossimi 500 anni, quest’ultimo è il motivo del sequestro; inoltre il progetto ‘Marinagri’ ha ricevuto il placet del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) relativo al finanziamento per investimenti di così grande portata. Tuttavia non riesco ancora a spiegarmi il perchè del blocco dei lavori per la costruzione del porto, con annesse abitazioni civili e altre attività legate al turismo come alberghi, delfinaio, campi da golf e servizi vari, che hanno paralizzato l’economia di un intero comprensorio. Da qui la mia richiesta di audizione al Ministro Alfano affinché, dopo il trasferimento di alcuni magistrati ad altre funzioni e giurisdizioni, solleciti una rilettura più attenta e meticolosa degli atti processuali ai nuovi magistrati, consapevole che l’investimento presenta tutti i crismi: giuridici, sociali, economici, per essere completato senza interferire nell’operato della Magistratura”.

sabato 7 marzo 2009

CASE POPOLARI, DI SANZA E PRC POLICORO: SI ASSEGNINO LE AREE

L'interrogazione di Di Sanza
Nel comune di Policoro è stata prevista la realizzazione di 21 alloggi di edilizia popolare e 12 alloggi di quella sovvenzionata , ma l’avvio dei lavori non procedono perché manca da parte dell’amministrazione l’assegnazione dei suoli, è quando denunciato dal consigliere comunale Antonio Di Sanza con una interrogazione al sindaco.
Nella interrogazione , Di Sanza dice che essendo il comune di Policoro destinatario di risorse per la costruzione degli alloggi già finanziati queste rimangono bloccate per responsabilità dell’amministrazione.Lopatriello .Ricorda Di Sanza, nell’ultima campagna elettorale il centrodestra aveva “ come uno dei punti qualificanti del suo programma la realizzazione di alloggi popolari e molteplici sono state le promesse di "regalare" abitazione a chi ne avesse diritto, salvo fin ad oggi non aver avviato nessuna iniziativa a riguardo.La crisi economica che sta investendo la nostra comunità non ammettono questi ritardi burocratici ne tanto meno immobilismo amministrativo. Per questo motivo conclude il consigliere, ho chiesto al sindaco di conoscere i reali motivi alla base di tali ritardi e se non sia il caso di accelerare l’iter amministrativo per l’assegnazione delle aree
Il PRC
"Desta preoccupazione la mancanza dell’assegnazione da parte dell’amministrazione comunale delle aree per la realizzazione di 21 alloggi Popolari a Policoro, e la lentezza con cui si sta procedendo alla realizzazione degli altri 41 alloggi previsti nel contratto di Quartiere 2 a fronte dei 34 che si stanno realizzando”. E’ quanto si legge in una nota del Circolo Prc di Policoro.“Chiediamo - prosegue il Prc – senso di responsabilità al Comune per una situazione difficile dove il problema casa sta diventando anche da noi un’emergenza sia per il caro affitto che per il caro mutuo. Il Circolo del Prc aveva già posto all’attenzione del sindaco, la necessità di lavorare su una nuova pianificazione del territorio che prevedesse ulteriori disponibilità di aree da assegnare per l’edilizia popolare, destinate a quelle fasce deboli sempre più colpiti dalla recessione economica. Ritenendo – aggiunge la nota - gli interventi previsti insufficienti abbiamo chiesto che l’amministrazione programmasse con un’azione sinergica con regione e Ater altri 100 alloggi popolari in tre anni, in modo da affrontare con decisione l’emergenza casa, in un momento di crisi che colpisce le famiglie. Tale iniziativa – conclude il Prc - servirebbe anche a dare fiato all’industria dell’edilizia e ai lavoratori del settore oggi in crisi per il crollo del mercato immobiliare”.

giovedì 5 marzo 2009

Jonica Killer: Perdono la vita due cittadini di Policoro

Policoro in lutto
Due coniugi di Policoro Gerardo Dente di 71 Anni e la moglie Maria Marcorella di 69 anni sono morti in un incidente stradale avvenuto questa sera sulla statale Jonica 106. I due viaggiavano su una Fiat Panda bianca che si è scontrata secondo i primi accertamenti con una Fiat stilo , nell’incidente sono rimasti coinvolti anche una Mercedes ed una Fiat punto . Le persone ferite subito trasportate dal 118 al pronto soccorso di Policoro sarebbero in totale 5, nessuno di questi è in pericolo di vita. I corpi delle vitte originarie di Montalbano Jonico sono state portate alla camera mortuaria di Bernalda.. La notizia dell’incidente ha desta sconcerto nella città di Policoro, dove i due coniugi erano molto conosciuti. Gerardo Dente era prima di andare in pensione un apprezzato meccanico specializzato nella manutenzione delle pompe per motori a Diesel.

Lopatriello:non ho mai detto che sono dei Fannulloni

Riceviamo e Pubblichiamo sia un articolo di giornale che la relativa risposta segnalataci da un lettore di questo Blog
Sulla sospensione per cinque giorni dei tre vigili, è intervenuto con una sua nota il sindaco Nicola Lopatriello precisando “non sono stato io a sporgere denuncia nei confronti dei tre dipendenti comunali, ne ho mai etichettato come “fannulloni” nessuno.Sono sicuro che l’accaduto sia dipeso da un disguido tutto interno al corpo della Polizia Municipale , oltre ad esere la misura cautelativa per evitare che in futuro si possa verificare ulteriori disservizi per i cittadini. Inoltre l’amministrazione fa sapere di aver delegato il consigliere comunale Suriano ai rapporti con la Polizia Municipale , spiegando che la nomina serve come interfaccia dell’amministrazione nei confronti dei Vigili.

In merito alla sospensione carnevalesca dei tre vigili urbani di Policoro il sindaco non perde occasione per ergersi a protagonista ed apparire.
Sui vari giornali abbiamo letto varie interpretazione dell’accaduto tutte volte però a smentire che non è stato lui ad etichettarli come “ Fannulloni” anzi che ha ottimi rapporti , e che è stato tutto un disguido, la denuncia non è partita dall’amministrazione , ma omette di dirci da chi è stata fatta.
Vogliamo ricordare che per regolamento il comune prevede l’erogane del servizio di polizia urbana con due turni di lavoro, così come previsto dal contratto, uno antimeridiano e uno pomeridiano , ciascuno di sei ore, che vanno dalle 7.00 alle 22. Pertanto dopo tale orario , per andare oltre, ed anche in presenza di una ordinanza sindacale che nel caso in specie non era dovuta per esigenze imprevedibili o urgenti , bisogna retribuire i dipendenti chiamati ad effettuare lo straordinario, garantendogli tutti i diritti. Allora perché nell’articolo sul quotidiano del 27 c.m insiste che vi era una ordinanza che andava rispettata e non ci spiega perché non c’era traccia di nessun impegno di spesa per garantire il servizio oltre l’orario di lavoro?
Perché a fronte di un impegno per il carnevale che si dice sia stato speso oltre 20000 euro , non si è pensato a stanziare poche centinaia di euro di straordinario?
Se lui emette una ordinanza al giorno i dipendenti devono lavorare 9-10 ore invece delle 6 previste dal contratto ,altrimenti vengono denunciati?
Perché ci tiene a precisare che non è stato lui l’autore della denuncia visto che nessuno gli addebita Tale atto?
Quale provvedimenti si intendono prendere con chi ha organizzato il servizio, visto l’inadeguatezza rilevatasi , inadeguatezza non isolata ?
Queste sono le risposte che ci aspettiamo dal nostro Sindaco
L’amico del fruttivendolo di Lopatriello

martedì 3 marzo 2009

L'università della Basilicata rischia la chiusura

“Il nuovo grido d’allarme del rettore dell’Università degli Studi della Basilicata sui tagli indiscriminati all'università e alla ricerca (come accade già per la scuola) sollecita un’iniziativa da parte della Regione. Un’azione da prendere di intesa con tutte le altre Regioni, specie quelle del Sud dove i piccoli atenei rischiano di più. A sostenerlo è la presidente del gruppo Prc in Consiglio regionale, Emilia Simonetti, la quale sottolinea che “il fondo derivante dalle royalties sul petrolio non è sufficiente a garantire l’attivazione delle nuove facoltà di studio”. “Quanto al finanziamento di un milione di euro per il nostro ateneo, annunciato telefonicamente dal sottosegretario Pizza, a parte il metodo da Prima Repubblica, – dice Simonetti - è il caso di ricordare che era un impegno già preso con il precedente ministro del Governo Prodi, Fabio Mussi. Impegno che va quindi semplicemente onorato”. “Come dice il Presidente della Repubblica, Giorgio Napoletano – continua la consigliera - 'la ricerca e la formazione sono la leva fondamentale per la crescita dell'economia'. Se il governo Berlusconi non ha i soldi per finanziare l'università e la ricerca, e la scuola pubblica, pensi ad una tassazione seria dei grandi patrimoni, reintroduca una patrimoniale sulle grandi ricchezze e vedrà che i soldi li trova. Se i tagli venissero cancellati, ma così non è, sarebbe quantomeno interessante la riduzione posta ai limiti sul turn over con il vincolo del 60 per cento delle risorse da destinare a concorsi per il reclutamento di nuovi ricercatori. Ma consentire alle Università “virtuose” di utilizzare quelle risorse anche per contratti precari vuol dire regalare agli atenei un nuovo strumento di ricatto e precarizzazione riducendo i posti in ruolo”. “Insomma – continua Simonetti - tranne che qualche spicciolo destinato a finanziarie borse di studio e nuove residenze per gli studenti, la nuova legge del Governo Berlusconi si configura come un nuovo attacco all’università. Diritto allo studio, precarietà della ricerca, trasparenza dei concorsi, valutazione seria della qualità della produzione scientifica e dell’offerta didattica degli atenei: su nulla di tutto ciò la nuova legge sembra offrire risposte concrete”. “Per questa ragione – aggiunge la consigliera - Rifondazione Comunista, nell’ambito di un salto di qualità nelle attività di movimento, ha deciso una campagna di mobilitazioni per una Università che sia veramente un luogo di emancipazione sociale attraverso il libero accesso alla conoscenza e a una ricerca libera dal ricatto della precarietà e dal condizionamento dei mercati”. “Tutto ciò – conclude - sarà connesso a una più ampia battaglia nelle università e nella società per una radicale democratizzazione della politica e delle coscienze”.