domenica 28 febbraio 2010

Candidati e liste di Matera

PARTITO DEMOCRATICO
Luca Braia,
Giuseppe Dalessandro,
Antonio Di Sanza,
Vito Di Trani,
Adeltina Salierno,
Vincenzo Santochirico,
Vincenzo Viti,
Maridemo Giammetta.

ITALIA DEI VALORI:
Giovanni Agresti,
Nicola Benedetto,
Piero Ditaranto,
Rosa Mastrosimone,
Antonio Montemurro,
Gianbattista Parciante,
Giovanni Alfredo Ricci,
Antonio Vitucci.

POPOLARI UNITI:
Mario Morea,
Antonio Capistrano,
Alfredo Cinnella,
Francesco Loperfido,
Domenico Mostacci,
Anna Scarnato,
Ignazio Tornetta,
Lucia Valicenti.

IDEA:
Rocco Mario Appella,
Angelo Domenico Colucci,
Mauro Marchiello,
Donato Michele Olivieri,
Antonio Palazzo,
Antonio Tammone,
Pasqualino Truncellito,
Mauro Rocco Vespe.

PARTITO SOCIALISTA ITALIANO:
Innocenzo Loguercio,
Gaetano Dimatteo,
Mariano Nicola Benedetto,
Antonio Colaiocovo,
Nisio Lopergolo,
Angelo Lunati,
Leonardo Persiani,
Bartolo Tota.

SINISTRA ECOLOGIA LIBERTÀ:
Giovanni Rondinone,
Francesco Pio Acito,
Francesco Bitondo,
Francesco Caivano,
Pietro Ditaranto,
Virgilio Linfante,
Rosa Rivelli,
Angelo Scandiffio.

FEDERAZIONE DELLA SINISTRA:
Francesco Mandile,
Pietro Giannasio,
Vincenzo Rago,
Vincenzo Ritunnano,
Giacomo Passavanti,
Antonio Grieco,
Giuseppe Bertugno,
Maria Leonarda Continanza.

UDC:
Vincenzo Ruggiero,
Pietro Buonsanti,
Nicola Maria Fiore,
Pancrazio Gagliardi,
Vito Gaudiano,
Rocco Libutti,
Nicola Stigliano,
Raffale Trezza.

ALLEANZA PER L’ITALIA:
Luciano Adorisio,
Italo Blotti,
Giovanni Bonelli,
Michele Cetera,
Paolo Giannasio,
Carmine Nigro,
Sante Pantano,
Rocco Zito.

PER NICOLA PAGLIUCA

PDL PER PAGLIUCA:
Nunzio Calicchio,
Michele Casino,
Paolo Castelluccio,
Giovanni Battista D’Onofrio,
Leonardo Giordano,
Annunziata Pizzolla,
Romeo Sarra, Mario Venezia.

PER LA BASILICATA PER PAGLIUCA:
Saverio D’Amelio,
Antonio Quarato,
Giuseppe Brandi,
Vincenzo Carlomagno,
Rocco Dabraio,
Arcangelo Ippolito,
Giovanni Lavieri,
Francesco Massimo Romito.

MPA:
Pasquale Stella Brienza,
Nicola Andrisani,
Liborio Nicoletti,
Carmine Ruggi,
Davide Ingusci,
Massimo D’Arino Bitonte,
Vito Vincenzo Basentini,
Filomena Manicone.

PER MAGDI CRISTIANO ALLAM

IO AMO LA LUCANIA:
Francesco Paolo Ettorre,
Magdi Cristiano Allam,
Francesco Amendola,
Pietro Mazzoccoli,
Francesco Antonio Rizzo,
Maria Carmela D’Adamo,
Maria Cristina Dimauro,
Grazia Lasalvia.

IO SUD:
Maurizio Aliano,
Ermanno Giannini,
Gerardo Graziano,
Luigi Memoli,
Concetta Nigro.

PER ANTONIO CANDELA

SUI GENERIS:
Antonio Candela,
Domenico Ferrara,
Ferdinando Groia,
Angelo Iula,
Giovanni Battista Panio,
Gaetano Urso.

giovedì 25 febbraio 2010

Viale Salerno interviene l'assessore Ierone


POLICORO - «Il blocco del doppio senso di marcia in via Salerno è momentaneo ( meno male visto come stanno procedendo i lavori eravamo preoccupati) e presto sarà percorribile almeno in un senso di marcia, mentre per la fine di marzo, salvo ulteriori contrattempi ( scommetiamo che ci saranno) , contiamo di riaprirla al traffico in ambedue le carreggiate». A precisarlo, in una nota, dopo la protesta dei residenti è l’assessore comunale ai Lavori pubblici, Cosimo Ierone:«Ci scusiamo con i cittadini e commercianti per il disagio causato - spiega Ierone- però siano stati anche noi colti di sorpresa da una serie di imprevisti. Il primo è legato al ritrovamento di molte tombe sulla strada ( talmente impreviste che si sapeva già che la strada cadeva in una zona con vincoli archeologici), area nella vicinanza della quale si trova il museo della “Siritide”, che di fatto hanno rallentato i lavori del raddoppio, primo stralcio, della via per la quale c'è stato in itinere la necessità di presentare una seconda perizia di variante, che è puntualmente avvenuta da parte del tecnico incaricato. Inoltre, le cattive condizioni meteo (i lavori sono fermi da novembre e noi avremmo contato a memoria da allora 10 giorni di pioggia ) degli ultimi giorni ha portato l'impresa aggiudicatrice a sospendere momentaneamente i lavori. Ecco da dove nascono i contrattempi, con un aggravio di costi ( piccolo aggravio, ci costerà quasi il doppio), che hanno fatto slittare il completamento dell'opera pubblica fondamentale per il suo collegamento con l'ospedale civile papa “Giovanni Paolo II” e i comparti di nuova costruzione. Vorrei, però, ricordare - prosegue Ierone- che la strada è chiusa ( questo è l'unica cosa certa) da pochi giorni e ci sono dei percorsi alternativi ( quali Ierone li omette) per raggiungere i luoghi di destinazione, seppur allungando un po' il tragitto. I disagi di questi giorni saranno benefici nel futuro prossimo ( quando prossimo ci stiamo chiedendo) , quando i lavori saranno terminati con la strada che sarà a doppia corsia, là dove è previsto anche il secondo stralcio di lavori che porterà l'importante arteria ad essere a scorrimento veloce». Poi aggiunge:«Potevamo chiudere la strada dall'agosto scorso, quando sono iniziati i lavori, invece proprio per non danneggiare cittadini e commercianti della zona abbiamo garantito il passaggio di veicoli fino a venerdì. ( Grazie assessore per la gentile concessione , lei è veramenteeeee buooono) Pertanto, non accetto lezioni di buona amministrazione da chi in passato si è distinto per immobilismo politico. Noi abbiamo appaltato i lavori, i cui ritardi e disagi sono dipesi dalla passata amministrazione ( chi sa come la pensa Vigorito? ma poi noi ci chiediamo , se loro non governano da più di due dicasi due anni . Il bello che sia il progetto che le risorse li hanno trovati pronti , forse sbagliano gli appalti , o li sanno fare bene.....) ) di cui Marrese faceva parte e non ha titoli per dare patenti di buona politica. La documentazione è a disposizione presso l'ufficio tecnico (scusi assessore la nostra ignoranza , se no dove dovevano essere?) degli organi competenti, e poi mi riservo di agire in giudizio contro chi mi ha diffamato in questi mesi, ( rivolgiamo anche a lei la stessa preghiera accolta da Lopatriello , che le querele le facciate con i vostri soldi , se no al danno si potrebbe aggiungere la beffa, che oltre che pagare la strada due volte , i cittadini debbano pagarvi anche gli avvocati) non avendo credibilità politica e morale, parlando a sproposito ».
Nella mattinata di ieri per chi legge anche il sindaco, Nicola Lopatriello, ha incontrato l'impresa appaltatrice e il dirigente comunale dell'area tecnica per un sollecito immediato ( c'è voluto tutto sto casino per far svegliare il nostro amatissimooo sindaco) sia della conclusione dei lavori che dell'apertura al traffico di almeno una parte dell'arteria, ed ha invitato anche le forze politiche che hanno strumentalizzato la vicenda ad un maggiore senso di responsabilità ed equilibrio poiché il problema è tecnico e non politico ( la delibera di saldo all'impresa in deroga al patto di stabilità è una scelta tecnica o politica , la conduzione dell'appalto in quella modalità è stata dettata dalla politica o no ecc...) .
Adesso attendiamo le querele e se non c'è li fate ci incaz...o
provinciamt@luedi.it (tratto dal quotidiano)

martedì 23 febbraio 2010

La Vergogna di policoro: Scoppia la protesta dei commercianti per via Banesti ex Sia salerno




Ormai i cittadini di Policoro l’hanno battezzata via Banesti immaginando le povere strade delle campagne Rumene, quell’arteria di via Salerno che collega il centro con la zona nuova di Policoro , una delle strade più trafficata della città che è stata chiusa creando notevoli disaggi sia ai cittadini che procurando enormi danni economici ai commercianti. Lippo, Favale , Leone , Azzone Elio ecc..persone che si alzano presto la mattina per sbarcare il lunario, che tutti i giorni oltre a vedersela con una crisi generale che coinvolge la città devono subire quelli provocati dalla chiusura di questa strada, che ormai è l’emblema del totale fallimento di questa amministrazione. I lavori sembrano interminabili. Il tutto doveva essere consegnato alla fine dell’estate scorsa , ma siamo a Febbraio e si prevedono tempi lunghi. Sulle modalità e sui costi di questa strada su questo blog abbiamo ampiamente scritto nei mesi scorsi , domani articoleremo un altro post e consegneremmo il tutto ai Carabinieri , perché secondo noi non è solo una storia di incapacità ma c’è dell’altro……

Corruzione & Protezione


Nelle 20 mila pagine dei verbali la fotografia del “sistema gelatinoso”:
DI PIETRO GOMEZ-appalti truccati, auto di lusso e massaggiatrici

Quanto sia seria la situazione lo raccontano le facce scure e le dichiarazioni di chi lavora tra Palazzo Grazioli e Palazzo Chigi. "Sono turbato e preoccupato", dice il sottosegretario Gianni Letta. "Approveremo nuove norme contro la corruzione" gli fa eco un po’ bugiardo il premier, Silvio Berlusconi, dopo aver esaminato i focus group e i sondaggi riservati che ormai lo assimilano alla Casta. "Posso aver commesso errori e omissioni", si giustifica il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso. "È vero il sistema di potere esiste, ma non è illegale" assicura il coordinatore nazionale del Pdl, Denis Verdini, atterrito dalle intercettazioni che hanno svelato la sua vera passione: non la politica, ma gli affari.

A dieci giorni esatti dagli arresti per corruzione di tre importanti funzionari pubblici, Angelo Balducci, Fabio De Santis, e Mauro Della Giovampaola, e dell’imprenditore romano Diego Anemone, la politica italiana entra in una fase nuova, diversa, mai vista prima. In attesa che la magistratura faccia di nuovo scattare le manette ai polsi di qualche protagonista del "sistema gelatinoso" attraverso cui vengono assegnati gli appalti nella Penisola, diventa chiaro perché nel nostro paese le opere pubbliche costino molto più che all’estero e perché spesso non vengano mai terminate.

Per rendersene conto basta leggere le 20.000 pagine, piene zeppe di omissis, dei rapporti del Ros dei carabinieri alla base delle 4 ordinanze di custodia cautelare e dei 40 avvisi di garanzia emessi mercoledì 10 febbraio. Il Fatto Quotidiano, dopo averle esaminate tutte, ha deciso di fornire ai suoi lettori un’ampia sintesi.

Già ora, in attesa che i giudici stabiliscano chi è colpevole e chi è innocente, è così possibile trarre dalle carte qualche conclusione. Anzi, sette punti fermi.
1) Nel corso degli anni, e sotto diversi governi, si è deciso di derogare per legge alla normativa europea sugli appalti. Ufficialmente la scelta è stata presa per permettere di concludere celermente una serie di opere pubbliche. In realtà la discrezionalità con cui vengono assegnati i lavori si è rivelata criminogena.
2) Alla Protezione civile di Bertolaso sono stati affidati compiti che non hanno nulla a che vedere con la salvaguardia delle popolazioni e del territorio: per esempio il G8 alla Maddalena, i Mondiali di Nuoto, la Celebrazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia (tutti eventi ora sotto i riflettori degli investigatori).
3) Intorno a Bertolaso (oggi indagato) si è coagulato un gruppo di gran commis dello Stato che andava a braccetto con le imprese a cui erano stati affidati gli appalti. Esemplare è il caso di Balducci, fino a pochi giorni fa presidente del Consiglio superiore delle opere pubbliche. La famiglia Balducci era socia della famiglia Anemone, proprietaria di un’azienda di soli 26 dipendenti, a cui sono stati affidati più di 100 milioni di euro di lavori per il G8 e i mondiali di nuoto. Insomma il controllore faceva affari con il controllato.
4) In una situazione per certi versi analoga si trovano molti parlamentari. Verdini era legato a doppio filo alla Baldassini Tognozzi Pontello di Riccardo Fusi. Il suo collega di partito Rocco Girlanda si muoveva invece in favore del gruppo Barbetti. Ma l’elenco è lungo. E comprende aziende vengono considerate "di riferimento" per importanti esponenti del centro-sinistra. Nelle carte spuntano, a questo proposito, i nomi di Francesco Rutelli e Walter Veltroni, che però smentiscono e annunciano querele.
5) Il sistema delle "aziende di riferimento" rende spesso (ma non sempre) inutile le mazzetta. Il rapporto del Ros elenca piuttosto una serie di favori. Che possono andare da quelli sessuali (escort), fino alle raccomandazioni per concorsi o esami. In pratica il funzionario dello Stato, che ha bisogno della politica per far carriera, ha tutto l’interesse a favorire l’impresa segnalata dal politico di turno.
6) Questo metodo di spartizione degli appalti è esteso anche a lavori che non riguardano la Protezione Civile. Nella documentazione si parla spesso di gare che riguardano l’Anas. E di riunioni, tra imprenditori, politici e funzionari, in cui vengono discussi business rimasti per ora misteriosi.
7) Anche la ricostruzione del post terremoto abruzzese, fiore all’occhiello di Bertolaso e del governo, è in qualche modo entrata nella partita.

La Baldassini, per esempio, costituisce un consorzio, che lavorerà all’Aquila, dopo un incontro a Palazzo Chigi con il sottosegretario Letta. E Gianni, come dice Verdini per telefono, "ha portato tutto a Guido".

Se questo è il quadro, ecco che diventa chiaro come sia del tutto inutile cercare la “pistola fumante”, cioè la prova incontrovertibile di eventuali passaggi di denaro. Perché i soldi ci sono. E sono i 1000 euro in più di tasse che ogni cittadino è costretto a versare per far fronte a spese inutili o gonfiate. Il malaffare, dicono le statistiche, costa al Paese 60 miliardi all’anno. E a fumare in Italia ormai non sono le pistole, ma qualcos’altro.

lunedì 22 febbraio 2010

Da Lopatriello a De Magistris...tutti i candidati di Policoro alle Regionali


Si comincia con Antonio Di Sanza consigliere Regionale Uscente , che per la terza volta dovrà farsi eleggere nell’assisi Regionale , sostenuto dal suo gruppo e dal consigliere Provinciale Serafino Di Sanza nel nome della rappresentanza della territorialità, Antonio se la dovrà vedere non solo contro gli altri candidati degli altri partiti e schieramenti , ma anche all’interno del PD, con il duo Labriola – Montesano Nicola schierati a sostenere il vicepresidente uscente nonché assessore all’ambiente Santochirico originario di San mauro Forte e Marrese che lavorerà per sostenere ex sindaco di Miglionico G. Dalessandro e attuale assessore al turismo alla provincia . I chiuraziani punteranno sul materano Vincenzo Viti attuale assessore del dipartimento agricoltura. Subito dopo vengono i nomi dei bocciati alle provinciale , a cominciare da Paolo Castelluccio che ormai ha tappezzato in modo selvaggio la città di manifesti , proprio lui candidato della PDL, partito che in parlamento ha presentato una legge contro i Writers che sporcano le città . Un’Altra candidata bocciata alle provinciale che ci riprova e Mery Padula che alle scorse elezioni si era candidata con il partito Polpolare ed oggi la ritroviamo nell’API segue Francesco Rizzo che ieri come oggi , coerentemente lo ritroviamo contro i due poli sia di centrosinistra che di centrodestra nel Partito di Magdi Allam Cristiano in Io amo la Lucania. Un discorso a parte meriterebbe la candidatura nell’ IDV Maria Antonietta La Viola , candidata alle comunale a sostegno di Lopatriello che la voleva addirittura assessore, nomina bloccata per il veto del consigliere comunale Vigorito , candidata alle provinciale per la lista della Mastrosimone oggi ritenta l’avventura con Di Pietro. Da Lopatriello a De Magistris di strada ne avrà fatto molta……….ma veramente moltaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

sabato 20 febbraio 2010

Simone e Carbone abbandonano UDC e UDC abbandona Lopatriello.



Nell'UDC Provinciale la notizia del consigliere Simone di abbandonare il partito era nell'aria da tempo , ancor prima della richiesta di sostituzione dell'assessore Carbone con il segretario cittadini N. Viola . Era da tutti risaputo che alle regionali il capogruppo dell'udc in Consiglio Comunale Simone si era impegnato con Lopatriello di sostenere la candidatura di Castelluccio, è questo era veramente inaccettabile per il partito di Casini. Certo questo fatto isola ulteriormente il nostro lopy, soprattutto se la sinistra uscirà vincitrice da questa competizione elettorale così come si prevede, perchè Ruggieri uomo sanguigno e temperamento forte, non ha gradito certamente i giochetti da furbetto del nostro Mandrake. Ci chiediamo perche rispondere in quel modo arrogante " Ruggieri chi è " a una richiesta politica di sostituzione di un assessore. Bastava che
Lopatriello si appellasse al suo diritto di sindaco di scegliersi gli assessori , e spiegare serenamente che tra l'altro considerava l'assessore Carbone insostituibile per l'ottimo lavoro svolto ed elencasse i meriti ed i risultati. Perche deridere e sfottere il segretario dell’UDC nonchè consigliere Regionale e presidente della comunita Basso Sinni ? Lui non è un qualunque cittadino o o segretario di unpartito , lui è il sindaco di questa città , e i suoi atteggiamenti devono essere consoni e sobri al ruolo e alle responsabilità a cui i cittadini gli hanno attribuito con il voto. Questo sconsiderato atteggiamento del nostro lopy , qualche prezzo lo sta già facendo pagare alla nostra comunità , basti pensare che nei PIOT, gestita proprio dalla comunità Montana presieduta da Ruggieri, da comune capofila per un grande progetto culturale di svariati milioni , ci siamo dovuti accontetare ad aggregarci ad altri ridimensionando le nostre richieste di Finanziamentro. E non è perchè siamo amministrati da una amministrazione di destra , visto che alcuni comuni con sindaci targati PDL sono riusciti ad ottenere di più , ma paghiamo quell'atteggiamento da sgradasso e superuomo che il nostro sindaco manifesta in tutte le occasione , che potranno appagare il suo io , ma danneggia la nostra comunità.
(nella foto a destra Carbone e a sinistra Simone)

venerdì 19 febbraio 2010

Di Pietro, ripensaci .

Mentre la Federazione della Sinistra decide di correre da sola con Ferrero capolista
M. Travaglio
Tutto si può dire di Paolo Mieli, tranne che non misuri le parole. L’altra sera ad Annozero ha lanciato un vaticinio che somiglia tanto a una maledizione, o a una benedizione: “Come alla vigilia del 1992, sta per saltare il tappo”. Emma Bonino l’ha definito un timore, ma Mieli l’ha gelata: “Non è un timore, è una previsione”. Ieri, sulla Stampa, il direttore Mario Calabresi ha scritto: “Per cancellare il ricordo, ogni prudenza e la paura, per ricostruire la spavalderia, il senso di impunità e di arroganza, sono serviti 18 anni. Una generazione. Un giro completo di giostra che sembra riportarci alla casella di partenza: 17 febbraio 1992”. Diciotto anni fa – mercoledì prossimo –, Mario Chiesa finiva in galera per una mazzettina di 7 milioni pattuita con un impresario di pulizie in cambio di un appalto al Pio Albergo Trivulzio. Anche allora, come oggi l’arresto di Milko Pennisi per una tangentucola di 5 mila euro, il caso Chiesa finì nelle pagine interne dei quotidiani, trattato come un caso di ordinaria corruzione. Come oggi Pennisi dalla Moratti e da Formigoni, Chiesa fu scaricato da Craxi come “mariuolo” e “mela marcia”. Poi Chiesa cominciò a parlare e descrisse il marciume di tutto il cestino. E venne giù tutto. Saltò il tappo.
Anche allora c’era la recessione. La spesa pubblica era fuori controllo, così come il debito. La corruzione era una tassa impropria sui cittadini che si mangiava – calcolò l’economista Mario Deaglio – 10 mila miliardi di lire all’anno. E si vedeva a occhio nudo, grazie alla spavalda imprudenza e impudenza dei ladri di Stato che rubavano sotto gli occhi di tutti. Proprio come oggi. Solo che oggi, per la Banca mondiale, la tassa-corruzione è arrivata a mangiarsi 40 miliardi di euro e, per la Corte dei Conti, addirittura 60. Da otto a 12 volte rispetto al 1992. Anche allora una classe politica decrepita, autoreferenziale e screditata tentò di salvarsi con l’impunità: negava tutte le autorizzazioni a procedere ai giudici, varava leggi salva-ladri come il decreto Amato-Conso.
Poi la gente scese in piazza e li mandò tutti a casa, almeno per un po’. Anche oggi, a Milano come a Firenze, a Bari come a Palermo, ci sono inchieste che non si limitano a singoli episodi, ma hanno tutte le potenzialità per “sfondare” fino a far saltare il tappo del sistema. Un sistema ampiamente screditato, indebolito, dilaniato da guerre intestine (la crescente insofferenza dei finiani e della Lega nella maggioranza, per non parlare dello scontro nella cruciale Sicilia tra gli amici di Schifani e Alfano e il clan Dell’Utri-Micciché che ha dato vita al Partito del Sud di Lombardo; e, dall’altra parte, la putrefazione del Pd e l’estinzione della sinistra radicale).

Anche i poteri forti della Confindustria e del Vaticano sembrano vacillare, la prima per la crisi e il secondo per la guerra dei dossier. Lo scandalo che ha travolto Bertolaso è, se possibile, ancor più destabilizzante dei processi a Berlusconi: perché Bertolaso, uomo di Gianni Letta molto amato da una porzione del Pd e ben introdotto Oltretevere, è il punto d’intersezione di poteri ancor più antichi e inossidabili di quelli che sostengono l’eterno parvenu Berlusconi. Intanto la mafia dà segni di crescente insofferenza per le “promesse tradite”. Solo chi non vuole o non può vedere quel accade se ne resta asserragliato nella sua piccola trincea, in attesa che “passi ‘a nuttata”, blindandosi con improbabili legittimi impedimenti, lodi e lodini, nuove immunità. Chi ha occhi per vedere, invece, dovrebbe prepararsi a raccogliere i cocci del pentolone che sta per saltare e a fornire un approdo di chi, verosimilmente, resterà presto senza punti di riferimento. Fino a una settimana fa, Di Pietro aveva più di una chance in questo senso. Poi se l’è giocata con l’operazione De Luca. I nostri lettori e migliaia di cittadini della Rete continuano a chiedergli di tornare indietro, finché è in tempo. Ammettere di avere sbagliato è molto meglio che perseverare nell’errore.

da Il Fatto Quotidiano

mercoledì 17 febbraio 2010

Policoro, bloccato scippatore dopo aggressione a pensionata. Per Lopatriello è " un episodio isolato"

il post che che seguirà riguarda l'ennesimo atto criminale subito da un cittadino Policorese pochi giorni dopo la vile aggressione del Bar di Elio e l'arresto di un pregiudicato colpevole di aver chiesto il pizzo ad un imprenditore. Atti questi che messi insieme agli svariati furti che si sono consumati nell'anno passato nella nostra città e al taglieggiamento subito dai nostri agricoltori fanno della città di Policoro una delle meno sicure della provincia di Matera. Si tratta di timori confermati anche dal prudentissimo procuratore generale Tufano all'apertura dell'anno giudiziario. Al contrario il nostro sindaco risponde con un comunicato che minimizza gli evidenti segnali di una ripresa della criminalità così crescente per aggressività da far ricordare i drammatici anni 90, quando criminali grandi e piccoli spadroneggiavano e furono debellati solo grazie al lungo e coraggioso lavoro investigativo svolto dai carabinieri guidati dal capitano Zaccheo.
Molti cittadini denunciano che la villa comunale ed i giardini Murati dopo una certa ora sono off limits, la droga dilaga tra i giovani, alcune zone del territorio sono completamente abbandonate , mai un vigile nè un carabiniere che, rappresentando un segnale della presenza dello stato, almeno fungerebbero da deterrente. E il sindaco invece risponde con una proposta estemporanea e puerile, quella di aumentare il numero dei vigili in servizio vicino all'ufficio postale nei "giorni caldi", come se il comando della polizia urbana non fosse distante solo pochi metri. Ma poi come credergli visto il presidio fantasma al secondo piano di zona, di vigili neanche l'ombra ma la casetta abusiva è ancora la, ci è è costata per istallarla bei soldini ( sempre a spese nostre) e a spese nostre pagheremmo gli avvocati per difendere gli amministratori e tecnici per l'accusa di abuso.
Il vero problema da noi più volte sollevato è che l'organico dei vigili risulta sottodimensionato e insufficiente, e sembrerebbe quasi volutamente, alcune unità sono state spostate negli uffici. Il comune di Policoro e il prefetto hanno sottoscritto un protocollo di intesa sulla sicurezza che è rimasto lettera morta; ripetutamente il sindaco aveva promesso delle postazioni video nelle zone sensibili della città, ma di questi impegni sono rimaste solo parole vuote. Non è che per avere più vigili urbani e più sicurezza dobbiamo raccogliere le firme, come si sta facendo per i Vigili del Fuoco? Chi sa se al consigliere Ferrara questa idea piace................


Policoro (MT), sono quasi le quattro del pomeriggio, quando una signora, una pensionata di 71anni del posto, si reca presso il locale Ufficio Postale per ritirare la propria pensione e poter pagare, quindi, qualche bolletta.

Come sua consuetudine e così come fatto da anni, la pensionata, effettuate le operazioni di ritiro della pensione, ripone nella borsa i contanti, poco più di 1.550 euro e si allontana in direzione di casa, ignara di essere stata osservata da qualcuno. Infatti, uno sconosciuto ha attentamente osservato le sue mosse e decide di seguirla.

Giunta in via Siris, scatta l’aggressione: lo sconosciuto, un giovane, l’aggredisce alle spalle e le strappa con forza e violenza la borsa.

L’anziana donna, nonostante la veemenza dell’aggressione, resiste, si oppone come può, ma in vano, in quanto viene scaraventata a terra dalla furia del malfattore che, così, riesce ad appropriarsi della borsa e fugge. La malcapitata, per fortuna, resta quasi illesa e ha la forza di informare i Carabinieri.

I militari dell’Arma, guidati personalmente dal Capitano Carbone, giunti sul posto, effettuano, subito, i primi accertamenti e, acquisiti i primi elementi testimoniali, avviano le ricerche dell’autore, un ragazzo con un giubbotto a quadri, bianchi e neri, notato mentre si allontanava dal posto dell’aggressione con stretto al petto qualcosa.

Si decide così di bloccare i principali accessi alla Città e, soprattutto, viene effettuato un capillare controllo presso la locale stazione degli autobus, nell’ipotesi che il fuggitivo potesse salire su qualche mezzo in partenza e allontanarsi.

L’ipotesi così formulata si svela fondata.

Proprio presso la fermata degli autobus, i carabinieri notano un giovane che, di fatto, corrisponde, alla descrizione fatta del rapinatore.

Senza indugiare, i militari lo raggiungono e, nonostante questi tenti una disperata fuga, riescono a bloccarlo.

Il fermato, non pago, pur di sottrarsi al controllo, reagisce, cerca di divincolarsi, scalcia, si agita forsennatamente, ma ciò nonostante viene immobilizzato definitivamente ed ammanettato.

I carabinieri lo perquisiscono, rinvenendogli, nella tasca anteriore dei jeans, il bottino della rapina, i soldi della pensione della signora.

Da segnalare che l’arresto è stato effettuato personalmente dal Comandante della Compagnia di Policoro, Capitano Carbone, unitamente agli altri militari che hanno concorso nell’operazione.

Al rientro in caserma, la signora è ancora lì che sta denunciando l’episodio e, quando i Carabinieri le restituiscono i soldi, scoppia in lacrime, abbraccia e bacia tutti, ringraziandoli e, così, d’un tratto, i dolori, dovuti alla caduta e all’aggressione subita, sembrano scomparsi.

Il referto medico del Pronto Soccorso le riconoscerà una prognosi di 7 giorni, per contusione e distorsione al polso destro ed all’anca destra.

Il ragazzo, un albanese di 19 anni, domiciliato a Tursi (MT), confessa l’evidenza, anche se ad inchiodarlo, ulteriormente, alle sue responsabilità vi è finanche il filmato di una delle telecamere di sicurezza di un negozio di via Siris, che lo aveva ripreso proprio mentre seguiva la signora, poco prima dell’aggressione.

Lo stesso è stato tratto arrestato per rapina e resistenza a pubblico ufficiale e accompagnato in carcere a Matera.

Da evidenziare che, nel 2008, la stessa signora aveva già subito un altro scippo, questa volta ad opera di due altri giovani, poi identificati dai carabinieri in due fratelli minorenni del posto e denunciati.

Citta Nuova : dal coraggio della libertà al liberi di votare chi vogliamo


Comunicato stampa:
GLI ASSESSORI IERONE E TRUPO E I CONSIGLIERI RIPOLI, SURIANO, GALANTE E SPANO DEL MOVIMENTO CIVICO CITTA’ NUOVA, IN VISTA DELLA PROSSIMA COMPETIZIONE ELETTORALE DEL 28 E 29 MARZO 2010, TENUTO CONTO DEL MANCATO COINVOLGIMENTO NELLA SCELTA DEI CANDIDATI DEL PDL, PUR AVENDO AVUTO PROPOSTE DI CANDIDARE UN ESPONENTE DEL MOVIMENTO IN ALTRE LISTE, HA DECISO DI NON PARTECIPARE DIRETTAMENTE CON UN PROPRIO CANDIDATO LASCIANDO AI NOSTRI SIMPATIZZANTI LA POSSIBILITA’ DI ESPRIMERE IL PROPRIO VOTO LIBERAMENTE.
POLICORO, LI 16/02/2010

Una decisione quella del movimento inaspettata dai più, ci si aspettava una discesa in campo di qualche loro esponente , insistentemente erano stati contattati da l'UDC da MPA e l'Api. Questa scelta , che è stata una mediazione per tenere unito il movimento tra i chi come il consigliere Suriano era per un aperto sostegno a Castelluccio e chi invece come il consigliere Galante e molti simpatizzanti erano per la terza via, nel rispetto di quello spirito fondativo del movimento , che è nato come movimento di rinnovamento della politica Policorese , spirito che sarebbe venuto meno se si fosse fatto una scelta di campo. Inutili sono stati i tentativi di Magda Allam che fino all'ultimo ha sperato di trovare nel movimento un punto di riferimento, ha inciso su questa scelta anche la considerazione che una candidatura alternativa alla PDL avrebbe ulteriormente messo in fibrillazione l'amministrazione, che già cosi naviga in acque agitate

lunedì 15 febbraio 2010

Spunta il nome di Viceconte , non perchè hanno dimezzato la benzina , ma perchè sarebbe coinvolto nello scandalo della protezione civile


Spunta anche la Basilicata nell'inchiesta di Firenze sul presunto intreccio tra gli uomini che circolavano intorno alla Protezione civile e un gruppo di imprenditori. A rivelarlo è un articolo di Giovanni Bianconi pubblicato oggi sul Corriere della Sera. Riportando l’informativa del Raggruppamento operativo speciale dei carabinieri, sezione Anticrimine di Firenze, che il 15 ottobre scorso riferiva ai magistrati su questo presunto intreccio nell'articolo si legge: «Nel corso dell’attività d’indagine sono stati raccolti numerosi elementi riferiti all’operatività di una struttura facente capo a due alti funzionari del ministro delle Infrastrutture, Angelo Balducci e Fabio De Santis, finalizzata all’illecita ripartizione dei lavori appaltati nell’ambito dei Grandi eventi». Bianconi scrive: "Dalle intercettazioni racchiuse nel rapporto emergono i nomi dei parlamentari del Pdl Denis Verdini, Altero Matteoli, Mario Pepe e Guido Viceconte. Ascoltati mentre s’intrattengono al telefono con alcuni dei principali inquisiti dell’inchiesta, che a loro volta hanno rapporti privilegiati con chi gestisce gli appalti fuori controllo per la realizzazione dei Grandi eventi, a partire da Balducci e De Santis". In particolare per quanto riguarda Viceconte nell'articolo si legge: "Un capitolo dell’informativa dei carabinieri è intitolato «I rapporti dell’ing. Fabio De Santis e dell’ing. Angelo Balducci con l’imprenditore Guido Ballari, a sua volta in rapporti con il senatore Guido Viceconte e con l’onorevole Mario Pepe», nel quale si spiega: «Lo sviluppo investigativo consentirà di rilevare che l’on. Mario Pepe, a cui si aggiungerà anche il senatore Guido Viceconte, sono interessati nel far aggiudicare lavori pubblici all’imprenditore Guido Ballari». Gli investigatori riferiscono che fino al dicembre 2003 Ballari e Pepe comparivano (il primo amministratore unico e il secondo socio) nella Eurogruppo servizi".

Nell'elenco ENEL-EDF sui siti delle centrali nucleari risulterebbe anche Scanzano Jonico

I Verdi hanno diffuso oggi una lista di presunti siti destinati a ospitare centrali nucleari in Italia, affermando che sono il frutto di un accordo stipulato nel novembre scorso tra Enel e la sua omologa francese Edf.
Nella lista, inclusa in un comunicato stampa, sono compresi siti in più rispetto a quelli indicati dal Sole-che-ride a dicembre.
"Tra le regioni che Enel-Edf hanno identificato come siti potenziali per i reattori ci sono: Monfalcone (Friuli Venezia Giulia), Chioggia (Venezia), Caorso (Emilia Romagna), Fossano e Trino (Piemonte), Scarlino (Toscana), San Benedetto del Tronto (Marche), Montalto di Castro e Latina (Lazio), Termoli (Molise), Mola di Bari (Puglia) o un sito tra Nardò e Manduria, Scanzano Ionico (Basilicata), Oristano (Sardegna), Palma (Sicilia)".
Un portavoce di Enel non ha voluto commentare la notizia.
Nel comunicato, il presidente dei Verdi Angelo Bonelli ha detto che "il 19 novembre 2009 Enel e Edf, in un incontro romano, hanno chiuso la lista delle proposte dei siti dove realizzare le centrali nucleari in Italia, che presenteranno al governo italiano e all'agenzia nucleare".
Il 10 febbraio scorso il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legislativo che definisce i criteri per la scelta delle aree adatte alla localizzazione delle nuove centrali nucleari. Il ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola ha detto che i primi lavori per i cantieri cominceranno nel 2013, con l'obiettivo di produrre energia elettrica dal 2020.
In basse alla legge che punta a reintrodurre il nucleare in Italia, dopo il referendum del 1987 che ha portato alla chiusura delle centrali, saranno gli operatori a proporre la localizzazione dei nuovi impianti alla costituenda agenzia per l'energia nucleare.
"Enel e Edf consegneranno la lista dei siti alcuni giorni dopo l'insediamento dell'agenzia nucleare italiana che avverrà successivamente alle elezioni regionali", dice Bonelli, secondo cui "il rallentamento nell'istituzione dell'agenzia nucleare è dovuta ad una precisa strategia del governo che vuole assumere le decisioni solo dopo le elezioni regionali per non danneggiarne il risultato".

domenica 14 febbraio 2010

Policoro:Incontro sul Potenziamento dei Vigili del Fuoco

Ieri mattina si è tenuta presso la sala consiliare di Policoro l'incontro tra amministratori e cittadini del Metapontino , a sostegno dell'ampliamento della locale caserma dei Vigili. L'iniziativa Partita dal consigliere comunale Giuseppe Ferrara anche con una raccolta di firme e di sensibilazione alla cittadinanza con cartelloni pubblicitarie e volta ad ottenere l'elevazione dell'attuale caserma dei vigili di Policoro dalla categoria D1 a quella di D2 , portando le unita dei vigili del fuoco dagli attuali 5 a 9.Al dire il vero la sala era quasi vuota, pur essendo l'invito rivolto a tutta la cittadinanza. Scarsa la presenza dei sindaci , abbiamo registrato solo la partecipazione dei sindaci di Scanzano ,Rotondella , Valsinni e Montalbano, al dir il vero mancava anche Lopatriello impegnato in faccende istituzionale come si sa il sabato e la domenica i ministeri sono aperti esclusivamente per il nostro amato primo cittadino. L'incontro presieduto dal vice Sindaco Rocco Leone vedeva al tavolo della presidenza la presenza del senatore Latronico , del consigliere Di Sanza , del presidente de Consiglio Comunale Otello Marsano e dello stesso promotore dell'iniziativa Ferrara. Latronico ha annunciato l'interessamento sulla questione del sottosegretario Nitto Palma e di come una delegazione Bipartisan sarebbe pronta ad essere ricevuta , ma non ha dato nessuna garanzia sulla possibilità che la richiesta venga accolta, ma per capire questo basta leggere la finanziaria 2010 e i tagli anche in questo settore previsti dal governo Berlusconi. Ed è proprio Di Sanza, cosciente degli ostacoli della finanziaria , che chiede di affrontare tale argomento dopo la tornata elettorale perché la questione non venga utilizzata solo a fini elettorali per poi cadere nel cassetto delle cose promesse e non mantenute.Non sarebbe la prima volta visto che sulla Benzina a metà Prezzo , tutti ricordano il comizio in pompa magna a policoro della banda dei Bugiardi Viceconte-Lopatriello - Latronico nella passata tornata elettorale. Ad oggi grazie a loro ( e non solo) la benzina a costo zero la estraggono solo i petrolieri.Salvatore Jacobellis di Scanzano si è soffermato sui tagli al personale dei servizi pubblici operato in modo indiscriminato da questo governo soprattutto a danni del sud , mentre il suo collega Vincenzo Francomano di Rotondella ha dichiarato come l’incremento di personale serve a dare un’anima a tutto la zona.
In ultimo registriamo l'intervento dei due consiglieri Provinciali del Metapontino , Stigliano e Serafino Di Sanza , militano in due partiti diversi, ma una cosa li unisce che è l'essere poco avvezzi a un linguaggio politico molte volte inconcludente, dire a fare cose concrete ed una presenza sul territorio e sui problemi veramente ammirevole. Tanto è vero che è proprio Serafino a centrare il problema , chiedendo il coinvolgimento dei vertici dei comando dei vigili del Fuoco su questa iniziativa, perché sarebbe importante che soprattutto loro sostengano il potenziamento della caserma come necessaria ed inderogabile per garantire i livelli minimi di sicurezza ed efficienza per coprire i bisogni del comprensorio , se no rimarrà solo un'altro sogno ... e noi siamo stanchi solo di sognare..............

sabato 13 febbraio 2010

Nucleare: i sindaci del Metapontino pronti alla guerriglia


di FILIPPO MELE
Il Metapontino, senza mezzi termini, è sceso già sul... piede di guerra
contro il Decreto sul nucleare approvato dal Consiglio dei ministri. L'epicentro delle azioni di contrasto è, come avvenne già nel novembre 2003, il comune che allora fu individuato come Deposito unico delle scorie radiottive d'Italia. Ma cosa ha impressionato opinione pubblica, forze politiche, amministratori, del Decreto varato dal gabinetto Berlusconi? Soprattutto il capitolo «Smantellamento impianti e deposito». In esso è prevista «la creazione di un Deposito nazionale realizzato in un più ampio Parco tecnologico che conterrà anche un centro di ricerca sul trattamento delle scorie nucleari». In moltissimi vi hanno visto una fotografia del Metapontino. Un Metapontino già immaginato come un grande Parco tecnologico sul nucleare con l'impianto Itrec della Trisaia, già specializzato nello studio del riprocessamento (trattamento) delle scorie, e con i giacimenti di salgemma di Terzo Cavone, già individuati come Deposito di rifiuti atomici 7 anni fa.

Ma i sindaci di Scanzano J., Salvatore Iacobellis, e di Rotondella, Vincenzo Francomano, entrambi del Pd, hanno minacciato, tra le altre iniziative, che «se occorrerà ci faremo schiacciare dai carri armati. Sarà una nuova Tienanmen se il Governo deciderà di ubicare il cimitero atomico qui da noi». Iacobellis, inoltre, ha dichiarato che con lui «si schiereranno i Premi Nobel amici di Betty Williams», la pasionaria della pace in Irlanda che a Terzo Cavone vuole costruire la Città dei bambini vittima dei conflitti. Ma non è finita. Da qualche giorno, prima del Decreto di ieri, la sezione dell’Udc di Policoro ha promosso una petizione con cui «si impegna la Regione a garantire la normativa regionale che stabilisce il divieto di installare sul suo territorio impianti di produzione di energia nucleare, di fabbricazione di combustibile atomico, di stoccaggio e deposito di combustibile irraggiato e di rifiuti radioattivi».

Ma anche il Comune di Policoro, amministrato dal centrodestra, ha manifestato la sua contrarietà ricordando, con il sindaco Nicola Lopatriello, che quando nel 2003 venne indicato Scanzano J. sito unico delle scorie «il nostro municipio fu il primo a scendere in campo perché ritenevamo sbagliata quella scelta e non in linea con gli investimenti in agricoltura e turismo». E contro il nucleare «senza se e senza ma» si è schierato anche il segretario provinciale di Matera del Prc, Ottavio Frammartino.
(tratto dalla Gazzetta del Mezzogiorno)

venerdì 12 febbraio 2010

Ci fanno schifo

Fortunatamente non sono ancora state rimosse tutte le macerie che dal 6 Aprile rendono caratteristico il panorama aquilano, così avremo modo di tirarle sui denti agli allegri comari che se la ridevano sfregandosi le mani e pensando a quanti bei soldini sarebbero entrati nei loro portafogli mentre noi, incredibilmente, ci disperavamo perchè vedevamo intere famiglie , zii, genitori, figli, amici, erano sotto cumuli di sassi, sotto le briciole rimaste dei palazzi venuti giù. Ridevano e sentivano l'odore dei soldi alle immagini delle macerie della casa dello studente, quei figli che noi tutti sentiamo come nostri figli immaginando il dolore immenso dei genitori, ridevano perchè la ci avevano quadagnato due volte, la prima risparmiando sui pilastri la seconda sulle loro vite sarebbe ripartita la ricostruzione.
Abbiamo visto di dolore alla ricerca, troppo spesso vana, di un amico sopravvissuto, si riesce a comprendere quanto sia dolorosa una risata. Come sia assurda, incredibile, ingiustificabile un anche minimo sentimento di gioia, dovuto solo all'idea di far soldi. Metto da parte la diplomazia, il senso civico, il pacifismo: fatemi stare da solo con questi ominucoli, vorrei fargli capire qualcosa.
Non sto giudicando i reati che potrebbero aver commesso perchè, ne sono convinto e l'ho spesso ribatido, un avviso di garanzia, così come un arresto cautelare, non significano nulla ai fini della colpevolezza, alla fine della storia. Ma le parole sono quelle, si sentono e si leggono. Difficile interpretarle in altro modo. Stavano festeggiando perchè da noi finiva il mondo. Punto, non c'è altro da aggiungere.
Che questo succeda tra degli imprenditori, è intollerabile. Ma che queli imprenditori siano invischiati come in una fonduta con il Sottosegretario nonchè Commissario-a-tutto nonchè direttore del DPC nonchè futuro ministro nonchè Dott. Guido Bertolaso, è una cosa a cui vorrei tanto non credere. Ditemi vi prego, che non è vero: non ho mai apprezzato l'operato di quest'uomo nè la santificazione che per mesi se ne è fatta. Ma erano comunque critiche legate all'operatività, alle decisioni strategiche che lui ha preso nella gestione del post-sisma (Le avesse prese anche nel pre-sisma.....). La cosa peggiore che noi potessimo pensare, che magari qualcuno abbia addirittura sperato che il terremoto ci fosse per poi venire a far soldi, è al limite con l'inimmaginabile - un po' come dire 'gli asini che volano'.
Pensare che solo un giorno prima dello scandalo DPC-G8-Maddalena (che è un'isola, mentre la ragazza di turno è Francesca) si era costituito un gruppo consiliare al Comune di L'Aquila la cui prima iniziativa sarebbe stata quella di promuovere la pratica per assegnare la cittadinanza onoraria a Bertolaso. Onoraria, cioè dovuta a cause di grande onore, lealtà, asservimento allo Stato ed ai suoi cittadini. Adesso scopriamo che il Dott. Guido era si asservito, ma magari più ad imprenditori e - anche lui - al sesso, che al popolo bisognoso.
In tutta lealtà, avrei preferito di gran lunga che lo fosse divenuto cittadino aquilano, piuttosto che scoprire cosa hanno combinato dietro.
Non vorrei iniziare a questo punto a pormi dubbi, a riflettere, a chiedermi quanto altro c'è dietro, quante magagne compiute magari addirittura prima del terremoto - e qui sarebbe veramente il peggio, pensare che ci si organizzava da prima.
Nella speranzosa attesa che esca fuori una verità 'rassicurante' - e sono disposto a sacrificare l'onore della magistratura tutta pur di sapere che tutto ciò non è vero - ho il bisogno fisiologico di vomitare.

giovedì 11 febbraio 2010

Lopatriello contro città nuova e la sezione locale dell’UDC.

Fresco vincitore di un bando lautamente pagato dai cittadini di Policoro , linguetta leggendo un sms via radio fa capire a quelli di città nuova che il gioco si fa duro. In sintonia con Mandrake e nella radio dove lavora Mandrakino , manda a dire a Ierone e i suoi prodi per conto del suo amico : state attenti o vi allineate o vi sputtano nel raccontare con dovizia di particolari fatti e misfatti tale da portarvi alle mie condizioni . La partita per Madrake è importante e non può fallire , l’ eventuale mancato appoggio di Ierone al candidato della PDL Castelluccio mette a rischio un risultato onorevole per lo stesso ,e questo probabilmente farebbe saltare l’accordo della vicepresidenza dell’acquedotto lucano promessogli con il relativo lauto compenso che ammonterebbe a circa 5000 euro , impegno preso dai vertici della PDL solo a condizione che tutti al di la delle elezioni di Paolo sostengano la PDl portando la loro dote di voti. Ierone sembrerebbe che a tale messaggio voglia rispondere a muso duro, anzi contrattaccando e non trascurando anche querele. Stesso metodo viene attivato nei confronti dei vertici del UDC , Mandrake che a dire la verità è anche un po’ vigliachetto , non avendo la faccia di difendere in prima persona l ‘assessore Carbone a cui la segreteria dell’udc provinciale chiede un’alternanza con il segretario cittadino N. Viola , manda il consigliere meglio conosciuto come il gravinese ad attaccare e difendere la posizione dell’inopportunità di tale avvicendamento , tra l’altro con un vocabolario da guerra . Come vedete un tutti contro tutti , tranquilli cittadini loro non ci rimettono una lira , paghiamo tutto noi.

mercoledì 10 febbraio 2010

Lopatriello dica no senza se e senza ma alle centrali Nucleari in Basilicata

Mentre tutti gli osservatori nazionali i movimenti ambientalisti e le forze politiche anche della stessa maggioranza di policoro sono preoccupanti dell’eventuale indicazione del governo nazionale di Scanzano come sito per l’istallazione di una centrale Nucleare come scritto dall’ansa pochi giorni fa , Lopatriello per giustificare la scellerata scelta del governo sul ritorno al nucleare attacca tutte le forze politiche che in questi giorni stanno allertando la popolazione contro l’eventuale individuazione della nostra terra come discarica nucleare. Tra l’altro a sostegno delle sue fregnacce se ne esce che a Policoro c’è uno dei porti più grandi del mediterraneo , quello di Marinagri , ma per non dire no a qualsiasi insediamento nucleare , quindi per giustificare i provvedimenti del governo e della PDL sul nucleare , dove ormai lui è parte integrante se ne viene con un’altra delle sue strambellerie , quelle che le centrali devono essere costruite ai confini della Francia , mentre lui meglio di tutti sa che è già pronto decreto Scaloia con l’individuazione dei siti , che saranno resi noti dopo le elezioni. Allora noi chiediamo che sia chiaro , intanto se sa qualcosa la dica subito , perche questa suo comportamento ci insospettisce , e dica senza se e senza ma no a qualsiasi coinvolgimento della Basilicata nei programmi del governo della Basilicata sull’energia Nucleare

martedì 9 febbraio 2010

Riceviamo e pubblichiamo

Sulla Strada in via salerno:
per la realizzazione di via Salerno è stata autorizzata la seconda perizia di variante in poche parole altri soldi.
il geom direttore dei lavori paga all'impresa lavori che sembrerebberò mai realizzati:
1) demolizione di ossatura stradale ( pagata ma sembrerebbe mai realizzata )
2) scavo a sezione obbligata
( pagato ma sembrerebbe mai realizzato )
3) fornitura e posa in opera di misto stabilizzato ( pagato ma sembrerebbe mai realizzato )
4) sistemazione e compattazione
( pagati sembrerebbe mai realizzati )
Sono state scattate le foto dei lavori adesso bisogna consegnarle agli organi competenti perche facciano i dovuti accertamenti .

Sull' emergenza sicurezza
Spero che quest'ultimo avvenimento serva all'Amministrazione ad alzare il livello di guardia.
E' inutile trincerarsi dietro l'ostinata volontà di affermare che sono eventi episodici, bisogna avere il coraggio, senza creare allarmismo, di dire chiaramente che c'è la necessità di un intervento immediato delle forze dell'ordine, per debellare lo spaccio di droga nella villa, i nuovi fenomeni di tangenti ed infine la violenza associata alle rapine.
P.S. fateci sapere su questi due temi la vostra opinione. Saremo lieti di Pubblicarli
Il materiale mandatelo a questo indirizzo E-Mail: blogottavio@libero.it

lunedì 8 febbraio 2010

Policoro: aggredito nel Bar con un bastone




"Sono anni che chiedo al comune che la stradina venga illuminata"


All’apertura dell’anno giudiziario il procuratore generale di Potenza aveva lanciato l’allarme sul Metapontino definendola un area che preoccupa per il livello di atti delinquenziali messi in atto, dove è presente una infiltrazione della malavita in alcuni importanti settori dell’economia. L’epicentro di questa nuova recrudescenza sembrerebbe che si concentri tra la città di Policoro e Scanzano Jonico. In questo contesto si inserisce l’aggressione subita dal proprietario del Bar in viale Salerno vicino al Liceo Scientifico 2 E. Fermi” , conosciuto da tutti come il Bar di Elio Erano verso le 3,30 del mattino di Ieri , quando Elio Oriolo è stato violentemente aggredito da un malvivente incappucciato e armato di Bastone entrato dal retrobotega adiacente in una stradina buia con il quale è stato violentemente colpito , l’aggressore si e fatto poi consegnare circa 4.200 euro , proventi dell’incasso della settimana . Elio che ha riportato ferite e ecchimosi alla schiene è stato giudicato guaribile in 20 giorni. Subito sono stati avvertiti i carabinieri della stazione di Policoro che hanno avviato le indagine non trascurando nessuna traccia. Elio si lamenta , perchè non è la prima volta che subisce un furto , e sono anni che chiede al comune che la stradina del retrobottega venga illuminata, tenuto conto che la ci sono altre attività commerciali, ed il pericolo è sempre in agguato. Con rabbia rivolge un'altro appello all'amministrazione , aiutateci, provvedete ad illuminare questa strada, altrimenti saremmo facili vittime dei delinquenti. Speriamo che Lopatriello e Ierone raccolgano questo appello , tra l’altro starebbe nello spirito dell’intesa approvata con la prefettura e deliberata dal consiglio comunale, quella che attraverso una serie di strumenti , tipo l’ illuminazione e videocamere delle zone ritenute a rischio sono da considerare opere prioritarie per il contrasto alla criminalità.

domenica 7 febbraio 2010

L’area agricola di Bosco Soprano è seduta su una bolla di metano. Mentre pochi diventeranno ricchi a noi non lasceranno neanche le molliche


Ha dato esito positivo la ricerca che ha effettuato la società Gas Plusdalità di
Enzo Palazzo
• P O L I C O R O. L’area agricola di Bosco Soprano siede sopra una bolla di metano. Pozzo Morano ha dato esito positivo alla ricerca della Gas Plus. Una fiamma ben viva e ben visibile anche da lunga distanza, ha di fatto certificato la presenza di un giacimento di metano tra i ricchi aranceti nella valle del Sinni. L’ultimo diaframma di roccia che divideva la perforazione dal giacimento, molto probabilmente, è stato fatto saltare domenica con una carica di esplosivi. Il lunedì successivo è poi apparsa la fiamma rivelatrice del giacimento rimasta accesa, come da prassi, circa tre giorni, prima di essere spenta dai tecnici della società di perforazione. Il sospetto del ricorso agli esplosivi viene sia dalla presenza per due giorni di un camion insolito, forse di quelli abilitati al trasporto di esplosivi, e sia dal fatto che i proprietari dei fondi agricoli hanno dichiarato di aver sentito come dei tuoni, nonostante il cielo fosse sereno, seguiti da un forte odore di polvere da sparo.
Non è una novità che nei sondaggi esplorativi e nelle perforazioni si faccia ricorso a tecniche che ripropongono artificialmente piccole onde sismiche, sia per localizzare la presenza di giacimenti e sia per eliminare
fastidiosi diaframmi rocciosi. Si ricorre alle cariche di esplosivi quando la perforazione è sulla terra ferma; a colpi di aria sparati da cannoni speciali (air gun), quando la ricerca si sposta in mare. Entrambe le tecniche possono sterminare la fauna terrestre e marina nell’arco di ben 5 km. quadrati intorno ad ogni esplorazione. Muore non più del 25 per cento della fauna, secondo le società minerarie, quasi l’80 per cento, secondo gli ambientalisti. Per i quali è possibile che gli stessi capodogli spiaggiati di recente lungo le coste adriatiche della Puglia siano morti per l’implosione delle loro coronarie perché trovatisi nel raggio di 5 km. entro un sondaggio con air gun di una società mineraria olandese tra l’Adriatico e lo Jonio.
“Da questo nuovo giacimento di gas nel territorio di Policoro, quando diventerà estrattivo (oggi è solo esplorativo) non ne avremo alcun beneficio in termini economici, perché finirà nella rete centrale e lo pagheremo a caro prezzo, come sempre, nonostante l’esproprio di diritti e di autonomia che le leggi garantiscono alle società minerarie”, hanno dichiarato i cittadini del Comitato di Bosco Soprano contro la trivella di Pozzo Morano. I quali adesso chiedono al sindaco Nicola Lopatriello il rispetto della delibera municipale che chiedeva controlli ambientali sui pozzi vecchi e nuovi di Policoro, il blocco di nuove estrazioni di gas e una conferenza di sindaci del Metapontino. Inoltre, sempre il comitato Bosco Soprano, chiede di sapere che fine hanno fatto tutti questi fusti di polimeri presenti nell’area del pozzo e bloccati da un’ordinanza sindacale. “Sono stati rimossi o utilizzati nel sondaggio minerario?”.

Un tratto di via Siris riapre alle auto i negozianti sono stati accontentati

POLICORO L’ORDINANZA NON CONVINCE DEL TUTTO E C’È CHI AVREBBE PREFERITO L’ESTENSIONE DELL’ISOLA PEDONALE
NICOLA BUCCOLO
•P O L I C O R O.Cento metri di Via Siris, da piazza Eraclea alla villa comunale, che costituiva nei giorni festivi un’appendice all’isola pedonale di piazza Eraclea, con ordinanza sindacale sono stati riaperti al traffico, con la contemporanea revoca di un’altra ordinanza sindacale del 1993.
La spiegazione del sindaco Nicola Lopatriello? “Dopo aver sentito i commerciati della zona ho ritenuto opportuno aprire al traffico la porzione di strada che va da piazza Eraclea a via Kennedy, proprio per consentire a questi operatori di tenere aperto il loro negozio di vicinato anche la domenica e nei giorni festivi, in modo da rendere più vivo il centro della città, senza sacrificare il diritto legittimo di chi vuole passeggiare, avendo comunque a disposizione l’isola pedonale di piazza Eraclea”. Ma il sindaco Lopatriello non ha pensato ai tanti bambini (grazie a Dio, qui ce ne sono ancora molti), che devono spostarsi da piazza Eraclea alla villa comunale, dove stazionano anche tanti anziani, che non utilizzano la macchina? In quella “porzione di strada”, come la chiama Lopatriello, ci sono soltanto tre negozi, chiusi alla domenica come tutti gli altri negozi “della centralissima via Siris”mentre sono ed erano aperti alla domenica e nei giorni festivi i bar della stassa zona. I commercianti che abbiamo interpellato, e sono diversi, ci hanno risposto, molto cortesemente per la verità, con “abbiamo tanti problemi a cui pensare”, aggiungendo “ma qui nessuno ha mai saputo niente di quel che si è fatto”. Più di qualcuno è stato molto loquace: Tonino Manolio, titolare di un bar nella zona: “Anziché abolirla, l’isola pedonale dovrebbe essere portata fino alla traversa di Via Monte Bianco, fino al semaforo per intenderci meglio. Non solo la domenica, ma tutti i giorni. Così 500 metri di Via Siris, con tutti i suoi negozi, diventerebbe, con piazza Eraclea, il salotto di Policoro, attrezzandola come si deve. Se poi il sindaco Lopatriello preferisce il traffico veicolare, allora abolisca il senso unico dal semaforo a piazza Eraclea e ripristini il doppio senso di marcia”. Rosario Lardo, commerciante storico di Policoro, è “per un’isola pedonale fino al semaforo, ma occorre attrezzarla bene, altro che aprire al traffico quei pochi metri tra piazza Eraclea e la villa comunale. Il centro storico di Policoro che si identifica in piazza Eraclea e Via Siris ora è diventato un mortorio”. Poi pensa un po’ e aggiunge: “Ri - cordate come si stava bene, senza traffico e senza macchine, quando si sono fatte le notti bianche? Potrebbe essere così tutti i giorni con un’isola pedonale”. (tratto dalla Gazzetta del Mezzogiorno)

sabato 6 febbraio 2010

Facciamo i conti in tasca ai consiglieri regionali

ma.bra.]
• In attesa che incassino l’in - dennità di fine mandato (si veda la Gazzetta di mercoledì scorso), facciamo qualche conto in tasca ai consiglieri regionali in base alle dichiarazioni dei redditi (pubblicate sul bollettino ufficiale della Regione) e relative al 2008. Il più ricco - considerando l’imponibile - risulta l’assessore alle attività produttive, Gennaro Straziuso, primario in pensione, che dichiara 271.693 euro, seguito da Sergio Lapenna, avvocato, con 228.640 euro. Il più povero, si fa per dire, risulta M i ch e l e N ap o l i , anch’egli avvocato, con 58.382 euro. Un migliaio di euro in più dichiara Antonio Tisci. C’è da dire che Napoli e Tisci sono entrati in consiglio a giugno del 2008, così come Inno - cenzo Loguercio - che rispetto a quanto dichiarato nel 2007 (60.690 euro) ha fatto un bel balzo in avanti passando a 130.591 euro - e Adeltina Salierno (108.900 euro). (tratto dalla Gazzetta del Mezzogiorno)
Scorrendo l’elenco dei consiglieri scopriamo che in tre hanno superato il muro dei 200 mila euro di reddito: oltre a Straziuso e Lapenna, anche gli assessori Antonio Potenza (218.644) e Vincenzo Santochirico (208.015) e il consigliere Franco Mattia (201.490). Sfiora la soglia l’attuale senatore Egidio Digilio, all’epoca consigliere regionale, che dichiara 196.577 euro. Tra i consiglieri di «lunga durata», l’unico che deve accontentarsi di un reddito di poco al di sotto dei 100 mila euro è Luigi Scaglione (90.068 euro).
Sul fronte patrimoniale ci sono politici che hanno investito molto sul mattone. È il caso, ad esempio, di Digilio che possiede quote di appartamenti, locali e terreni per un valore di 5 milioni e 164 mila euro. In questa cifra è compresa anche la proprietà al 100 per cento di un’azienda agricola. Loguercio ha un parco-immobili da far invidia, molti dei quali divide al 50 per cento con la moglie. Una casa a Calciano (dove ha anche il suo studio medico di dentista), a Ginosa, ben due a Bologna e una a Roma. Oltre allo studio di Calciano ne ha altri due a Grassano e a Tricarico.
Mentre il governatore uscente Vito De Filippo risulta proprietario solo della casa in cui vive (alla moglie è intestato un altro appartamento a Sant’Arcangelo), tra gli altri consiglieri particolarmente attenti a investire nel mattone ci sono Cosimo Latronico, oggi parla mentare del Pdl, che possiede, in quota parte, diciassette terreni e quattro fabbricati a Nova Siri, Antonio Di Sanza con quattro appartamenti (tre a Policoro e uno a Perugia) e l’attuale parlamentare C a rl o Chiurazzi che possiede due immobili e un terreno in proprietà e due fabbricati in comproprietà a Nova Siri. Tra i «potentini» si difende l’avvocato Sergio Lapenna che può contare su un patrimonio costituito da tre abitazioni a Potenza e una casa a Bernalda. Ma Lapenna è anche uno dei pochi consiglieri ad aver visto diminuire il proprio reddito: è passato, infatti, da 237 mila euro del 2007 a 228.640 dell’ultima dichiarazione.

venerdì 5 febbraio 2010

Il Centrodestra ri vuole riportare le scorie in Basilicata

Riceviamo e Pubblichiamo
Dopo l’annuncio del Nucleare in Italia il governo si mette in moto per preparare il terreno su cui sorgerà il deposito di scorie nucleari. Se già il 9 dicembre era stato deciso che la centrale sarà al nord e la pattumiera al sud, con l’azione che il governo si appresta a fare è di facile intuizione dove sorgerà il deposito di stoccaggio.Le aree sottoposte a vincolo sono state soggette ad ulteriori studi e , a mio avviso, per confondere le idee si scaglia contro le leggi regionali di Puglia -Basilicata e Campania che bandiscono il nucleare. Come in una lotteria , o in un calcio di rigore , adesso partono gli oh, oh , oh per poi esplodere in un ondata di rabbia e protesta.Il no al nucleare fu detto gia nel lontano 1980!Sin dall'insediamento di qst governo Scajola, parlava di nucleare, inserendo la novità dell'abbassamento dei costi dell'energia , cosa qunto mai falsa, e vista la crisi il provvedimento diviene impellente necessità. L’autonomia delle regioni viene attaccata appellandosi alla costituzione , ma il messaggio è cristallino.
E' tutto deciso al vertice , dopo le regionali, per non compromettersi ulteriormente, il governo tirerà fuori la lista-

DA SKY 24
Il consiglio dei ministri ha deciso di impugnare dinnanzi alla Corte Costituzionale le leggi regionali di Puglia/Basilicata/Campania che impediscono l’installazione di impianti nucleari nei loro territori. Lo riferiscono fonti governative .La decisione è stata presa su proposta del ministro Claudio Scajola (sviluppo economico) e d’intesa con il ministro R. Fitto (affari regionali).”L’impugnativa delle 3 leggi , è necessaria per questioni di diritto e di merito”lo dice il ministro allo sviluppo economico riferendosi all’impugnativa dinnanzi alla corte costituzionale che il governo ha deciso di effettuare nei confronti delle leggi regionali delle tre regioni.”In punto di diritto –aggiunge Scajola- le tre leggi intervengono autonomamente in una materia concorrente con lo Stato (produzione, trasporto e energia elettrica) e ne riconoscono l’esclusiva competenza dello Stato in materia di tutela dell’ambiente della sicurezza interna e della concorrenza(art 117 comma 2 della Costituzione).Non impugnare le tre leggi –continua il ministro- avrebbe costituito un orecedente pericoloso perché si potrebbe indurre le Regioni ad adottare altre decisioni negative sulla localizzazione di infrastruttiìure necessarie per il paese”
(micky )

giovedì 4 febbraio 2010

DI SANZA: RIAPRIRE SEDE CAMERA DI COMMERCIO A POLICORO

Il consigliere comunale del Pd, Antonio Di Sanza, interviene sulla mancata riapertura della sede distaccata della Camera di Commercio presso il Comune di Policoro.“I ritardi relativi alla ristrutturazione dei locali comunali di Policoro in cui era stata distaccata la sede della Camera di Commercio di Matera, da tempo, stanno causando gravi disagi agli operatori economici ed ai cittadini del metapontino che, anche per semplici certificati, sono obbligati da quasi un anno a recarsi presso la sede centrale di Matera. Tra l’altro – dichiara Di Sanza – mentre per altri uffici dislocati presso la struttura comunale di Policoro, anch’essi in ristrutturazione, sono state trovate soluzioni alternative in attesa della risistemazione delle rispettive sedi, quella della Camera di Commercio pare non sia oggetto di attenzioni da parte dell’Amministrazione comunale, con l’elevato rischio che la CCIAA di Matera possa decidere di non riaprire più a Policoro il proprio sportello”.“Pertanto – conclude Di Sanza – è necessario ed urgente individuare una sede almeno provvisoria, in attesa della ristrutturazione, per dare la possibilità alla Camera di Commercio di riaprire il proprio sportello e ripristinarne i servizi in favore della Città di Policoro e dei comuni limitrofi.”
Noi aggiungiamo che a questo problema giustamente ripreso dal Consigliere Di Sanza c'è ne un al'altro , quello che questo comune non offre più neanche il servizio del Catasto garantito fino a pochi mesi fa. Nel silenzio assoluto dell'amministrazione , Policoro perde una una serie di uffici pubblici che ne facevano in passato una città di riferimento per tutto il Metapontino . Questo problema noi l'avevamo denunciato circa due mesi fa , promuovendo una raccolta firma con oltre 800 adesione , e che invieremo alle istituzioni comunale ed alla Provincia affinché si attivino per dare delle risposte.

La buonuscita dei consiglieri

di Massimo Brancati
POTENZA - Molti saranno ricandidati. Ma prima di tuffarsi in campagna elettorale e del «rompete le righe», previsto per il 9 febbraio, ci sarà la corsa alla preparazione di documenti per poter ottenere l’indennità di fine mandato. I consiglieri regionali, insomma, avranno una buonuscita che, magari, spenderanno per manifesti, santini e spot. In base all’articolo 10 della legge regionale 38/2002, il consigliere versa mensilmente una quota pari al 5,50 % della propria indennità di carica, pari a 482,78 euro. Al termine del mandato consiliare, riceve l'assegno di fine mandato, che è pari all'ultima mensilità dell'indennità consiliare lorda, moltiplicata per ogni anno di effettivo esercizio del mandato. Facciamo una rapida traduzione in soldoni: al presidente della giunta e del consiglio spetterà una indennità di fine mandato mensile lorda di 9.018 euro moltiplicata per gli anni di mandato. Per fare un esempio, al governatore Vito De Filippo, in carica dal 2005, spetterà una indennità lorda di 45.090 euro. Per gli assessori regionali, invece, l’indennità prevista è di 7.530 euro lordi, sempre da moltiplicare per gli anni di mandato, per i presidenti di commissione di 7.197 euro. Per il «semplice» consigliere, invece, l’assegno sarà di 6.529 euro: ma di soldati senza gradi, nel palazzo di via Anzio, non ce ne sono (si veda articolo in basso), pertanto è un «minimo tabellare» solo sulla carta. Inutile negarlo. La corsa alla poltrona del parlamentino lucano sarà pure animata dalla volontà di mettersi al servizio della collettività, dalla passione per la politica, dalla vocazione, ma l’aspetto economico c’entra. Eccome se c’entra. Ad ogni consigliere regionale spetta un’indennità di carica, uguale per tutti, a cui si aggiunge un’indennità di funzione, che varia in base all'incarico ricoperto. Da queste indennità, oltre alle tasse, vengono trattenute le quote (obbligatorie) per l'indennità di fine mandato e per l'assegno vitalizio e le quote (facoltative) per la reversibilità del vitalizio. Ci sono poi la diaria ed i rimborsi spese per attività e per le missioni.
indennità di carica L'indennità di carica dei consiglieri regionali è pari al 75 per cento dell'indennità mensile lorda dei parlamentari (11.703,64 euro) ed è corrisposta per 12 mensilità.
indennità di funzione L'indennità di funzione viene attribuita ai consiglieri che svolgono particolari funzioni e varia a seconda dell'incarico ricoperto: il presidente di giunta e consiglio avranno il 30% dell'indennità parlamentare (3.511 euro). Assessori e vice presidente del Consiglio 15% dell'indennità parlamentare pari a 1.755 euro. Presidente commissione, segretario consiglio, presidente gruppo consiliare 10% dell'indennità parlamentare (1.170 euro).
Diaria Al consigliere viene riconosciuta una diaria di 3.251,07 euro mensili per le spese sostenute per le attività e i compiti connessi con lo svolgimento del mandato. Al presidente della Giunta regionale ed al presidente del Consiglio regionale, in considerazione delle elevate funzioni di rappresentanza politico – istituzionale che svolgono, questa diaria è maggiorata, rispettivamente, del 30% e del 15%.
Rimborsi A titolo di rimborso per le spese di segreteria e di rappresentanza, al consigliere regionale viene assegnato un contributo mensile di 2.561,27 euro, con obbligo di rendicontazione.
Spese di viaggio Per le attività istituzionali è corrisposto ai consiglieri regionali non residenti a Potenza un rimborso per le spese di viaggio per 18 riunioni mensili, pari ad un terzo del costo della benzina verde necessaria per raggiungere il capoluogo

mercoledì 3 febbraio 2010

Nuovo avviso di conclusione e 5 indagati in più nel Totalgate

Tra gli indagati Ferrara , Nigro, Margiotta.
Avviso di conclusione «bis» per il Totalgate e questa volta gli indagati passano da 35 a 40. Il nuovo provvedimento, per il resto del tutto identico rispetto a quello notificato a inizio di luglio dello scorso anno, nasce da un approfondimento di indagine che avrebbe fatto emergere la presenza di altre 5 imprese nel raggruppamento interessato all’appalto per il centro Oli di Tempa rossa, per il quale, secondo l’accusa, sarebbero state sostituite fraudolentemente le buste contenenti le offerte, «alterando contestualmente la documentazione (e in particolare sostituendo il plico ed il contenuto dell’of - ferta originariamente presentati dall’Ati Ferrara con un altro plico, appositamente predisposto e recante all’esterno le sigle apocrife dei commissari di gara».
Così, nell’accusa di concorso aggravato in corruzione aggravata e turbata libertà degli incanti sono finiti anche gli imprenditori Donato Aliano, Vincenzo Bernardo, Giovanni Carone, Giovanni Leone e Rocco Mazzola, affiancandosi ai vertici Total dell’epoca, a partire dall’Ad Lionel Levha, al titolare dell’azienda capofila, Francesco Rocco Ferrara, al deputato del Pd Salvatore Margiotta, dell’ex presidente della Provincia di Matera Carmine Nigro (ex Udeur, oggi Api) e di altri imprenditori.
Oltre all’aggiunta di questi 5 nomi si tratta di un provvedimento «fotocopia» di quello di sette mesi fa che nulla cambia rispetto alle altre ipotesi di reato (la principale è sulla presunta associazione a delinquere di cui, per il Pm, farebbero parte quattro esponenti della Total, ossia Levha, il responsabile del progetto lucano Jean Paul Juguet e i funzionari Roberto Pasi e Roberto Francini e il sindaco di Gorgoglione Igniazio Giovanni Tornetta che si sarebbero associati «al fine di commettere più reati contro la pubblica amministrazione e in particolare un numero indeterminato di delitti di corruzione e turbata libertà degli incanti».
Tra gli indagati figura anche il presidente della Regione, Vito De Filippo, non coinvolto dalle ipotesi di corruzione e turbativa d’asta, ma a cui viene contestato di aver mentito in un interrogatorio «negando di aver mai visto ovvero incontrato Ferrara negli ultimi dieci anni» pur avendo «partecipato a una cena organizzata in Piacenza il 14 settembre 2007 dallo stesso Ferrara» e di aver diffuso «la notizia che Ferrara risultava indagato e sottoposto a intercettazioni (...) notizia che lo stesso De Filippo faceva arrivare, per il tramite del suo più stretto collaboratore Capoluongo, allo stesso Ferrara a cui faceva dire di non volerlo incontrare proprio in ragione della pendenza di un procedimento penale e di operazioni telefoniche». (tratto dalla gazzetta del mezzogiorno)

martedì 2 febbraio 2010

Precisazione del movimento città nuova

Il movimento citta nuova precisa quando segue:
Non c'è nessuna pregiudiziale ne siamo contro Castellucio, sulle candidature il movimento si esprimerà dopo una discussione con suoi iscritti. I consiglieri comunali del gruppo sono quattro e non tre come erroneamente scritto nell'articolo , e lo stesso Ripoli esclude una sua candidatura in alternativa a quella di Ierone, non solo perchè legati da un vincolo di amicizia e stima ma perchè lui si atterrà alle decisione che democraticamente prenderà il movimento.

Policoro. Citta nuova: nessun accordo sulla candidatura di Castelluccio.

Mentre ormai è certa la candidatura di Paolo Castelluccio a Policoro nella PDl, scelta condivisa da coordinatore locale Leone , Città Nuova la lista civica risultata il primo partito nelle precedenti amministrative che ha come Leader il superissimo assessore Ierone , smentisce a questo blog che vi sia alcun accordo con la PDL per sostenere la candidatura di Castelluccio così come avevamo riferiti ieri nel precedente post. E lo stesso Ierone che ci prega di fare la smentita , precisando che il movimento non ha ancora deciso il da farsi, non è escluso che possa esprimere una propria candidatura .Il movimento che conta 2 assessori e tre consiglieri comunali scioglierà il nodo dopo aver valutato una serie di situazione a partire dal programma e noi aggiungiamo anche alla possibilità visto il forte radicamento di Ierone a Policoro della discesa in campo del proprio Leader , tenendo conto che senza il listino e candidandosi in un partito satelitte potrebbero bastare meno di 2000 voti. Nella PDl e nell’entourage di Castelluccio il sentimento è di amarezza per questa posizione assunta dal movimento civico , consci che questa decisione potrebbe definitivamente compromettere una gia difficile possibilità di elezione di Paolo , chi come lui e il suo gruppo a partire dalla Saponara a finire a Rocco Colucci hanno sempre lealmente sostenuto l’amministrazione Lopatriello, molte volte anche su provvedimenti che non condividevano per amore del gruppo , questa scelta viene vissuta come un colpo basso. Ierone non lo dice , ma lo fa capire chiaramente che potrebbe far confluire i propri voti solo sulla candidatura di Leone , se no pur sostenendo il raggruppamento del centrodestra loro rivendicano la loro autonomia. Intanto a Ripoli bolle il telefono , ormai tutti lo cercano e tutti lo vogliono. Pensiamo che la telenovella si chiuderà il 27 di questo mese, ultimo giorno per la presentazione delle liste e non si escludono sorprese tipo Ripoli candidato in una formazione del centrosinistra e Ierone nell ‘MPA o IO SUD……… chi sa…….. noi azzardiamo una previsione poi vedremo.

Il Fruttivendolo di Lopatriello

lunedì 1 febbraio 2010

Castelluccio la spunta su Leone e Ierone

Ora siamo pronti tutti insieme ad affrontare questa campagna elettorale difficile al fianco di Nicola Pagliuca”, sono le parole finali del comunicato di Lopatriello e avrebbe potuto aggiungere che insieme a tutta la PDL e il gruppo civico di Ierone o parte del gruppo a pancia per terra sosterranno Casteluccio candidato a Policoro.E cosi Paolo la spunta su Leone che fino all’ultimo ha tentato di candidarsi sostenuto dal super assessore Ierone , ma sia i vertici del PDL nazionale che quelli regionali hanno chiuso tutti gli spazi facendo capire che la scelta sarebbe caduta costi quel che costi su Castelluccio vero ed unico Leader riconosciuto dai vertici del partito di Berlusconi. E agli altri non è rimasto che accettare trattando su future postazioni , chi all’acquedotto lucano ( vedi Lopatriello) chi in qualche altro sgabuzzino per raccogliere qualche lauta indennità , con il moto “avemmi tutti famiglia….. sa da campa “
Chi non si arrende e sostiene invece una collocazione al centro del panorama politico e Ripoli , convinto come Casini che bisogna disarticolare i due poli PDL e PD , e chi meglio di lui può dare in tal senso un contributo, visto che ha militato nei due poli. Anche Vigorito si terrà lontano dalla competizione elettorale, come Ferrara tentato dalla lista del ex sottosegretario Lettieri a cui è legato non solo da amicizia ma anche perche ha lavorato con l’onorevole per diversi anni facendogli da scorta. Lo scontro a Policoro sarà tutto il centrodestra unito contro il centrosinistra , e certamente non potrà sfuggire a nessuno che si chiederà a mo di referendum anche un giudizio sull’amministrazione , che alle provinciale ha già visto soccombere lo schieramento che sostiene lopatriello , con lo smacco dell’elezione di Serafino Di Sanza , e probabilmente sarà proprio il consigliere provinciale che ha già battuto sonoramente Lopatriello già alle amministrative a fare la differenza.