mercoledì 30 giugno 2010

La regione finanzia per 36 milioni due nuove attività imprenditoriali a Policoro


Con soddisfazione diamo la notizia di un finanziamento cospicuo a sostegno di due iniziative imprenditoriali avanzate da due industrie agroalimentari Jonica Juice” “Arpor” su Policoro.
Ci auguriamo che questa volta ci sia un monitoraggio ed un controllo serio da parte della regione affinchè tali investimenti diano i risultati sperati in termini occupazionali e di sostegno agli Agricoltori con le conseguenti ricadute economiche sul paese. Noi seguiremo con attenzione questa vicenda , svolgendo un ruolo di informazione, ritenendo tale investimento importate per la città di Policoro e il Metapontino , un'opportunità certamente non risolutiva per i problemi occupazionali da cui siamo investiti , ma ugualmente importante per cui non è consentito sbagliare e sperperare.

Comunicato stampa della regione

La società “Jonica Juice” di Policoro, che produce e conserva succhi di frutta e ortaggi e la cooperativa “Arpor”, del Gruppo Orogel, di Cesena, operante nella surgelazione di prodotti ortofrutticoli, sono le due aziende utilmente collocate nella graduatoria dell’avviso pubblico regionale per la realizzazione di Piani di consolidamento e sviluppo delle attività manifatturiere operanti nel settore agroindustriale lucano.

Le iniziative imprenditoriali delle due aziende saranno realizzate entrambe a Policoro e in totale, prevedono investimenti per 36.015.000 euro (a 24 milioni di euro ammonta l’investimento della Jonica Suice e a 12.015.000 quello della Arpor). A regime la Jonica Suice assumerà per le nuove attività 35 dipendenti, l’Arpor 148 persone.

La graduatoria è stata approvata nell’ultima seduta della Giunta regionale, su proposta dell’assessore alle Attività Produttive, Politiche dell’impresa e Innovazione Tecnologica, Erminio Restaino. La stessa è stata redatta dalla Struttura Tecnica di Valutazione dell’Avviso Pubblico regionale, rivolto al consolidamento del settore Agroindustriale e più specificatamente a quello della Trasformazione, conservazione e lavorazione dei prodotti ortofrutticoli.
Oltre alla sede operativa nel territorio della regione Basilicata, l’avviso richiedeva, come elementi minimi, la salvaguardia e sviluppo dei livelli occupazionali ed eventuali nuove assunzioni a tempo indeterminato. Prima della sottoscrizione dall’accordo, la società “Jonica Juice” e la cooperativa “Arpor” saranno ora chiamate ad una fase di concertazione, per la piena condivisione degli obiettivi produttivi ed occupazionali.

“Le politiche regionali nel settore agro-industriale – dichiara l’assessore Restaino- mirano a migliorare la competitività complessiva dell'intera filiera, dalla produzione primaria, con particolare riferimento alle produzioni tipiche, alla trasformazione dei prodotti. Con i provvedimenti regionali si vuole perseguire, in particolare, il miglioramento delle produzioni e lo sviluppo di metodologie di qualificazione e certificazione delle produzioni agro-alimentari nelle fasi di produzione, trasformazione e conservazione. Non sono trascurate – conclude l’assessore Restaino – i processi di valorizzazione di produzioni tradizionali e tipiche, la realizzazione di prodotti ad alto valore aggiunto e naturalmente il sostegno e l’incremento della competitività della filiera agro-alimentare lucana, attraverso il potenziamento e la valorizzazione degli investimenti in infrastrutture impianti e strumentazioni avanzate”.

martedì 29 giugno 2010

Così la regione massacra la sanità pubblica e i malati .Il consigliere Vigorito chiede un consiglio comunale aperto sulla questione.


Destano preoccupazione i piani di razzionalizzazione ospedialieri annunciati dalla direzione della ASL di Matera. Ad oggi non è chiaro il ruolo e le funzioni del presidio ospedaliero di Policoro , l'unica certezza sembrerebbe quella di un suo ridimensionamento , che con la scusa del risparmio delle spese si è invece messo in atto un processo di spoliazione di servizi , con drastici tagli al personale ed a reparti. In questo senso va la scelta di spostare la fisioterapia a Tinchi , di eliminare il 118 medicalizzato da Policoro , ridurre personale dall UTIC eccc...Pur condividendo l'esigenza di una razionalizzazione del sistema sanitario Lucano essa, però, deve poter trovare in basilicata una risposta alternativa alla logica dei tagli indiscriminati a spese dei più deboli e delle comunità locali. Inoltre il presidio Ospedaliero di Policoro rappresenta per questa città una risorsa in termini sia di servizi basilari alla salute per i cittadini , sia in termini di risorse umane oltre ad essere un presidio sociale irrinunciabile. Per questi motivi nella giornata di domani avanzerò come consigliere comunale di Maggioranza la richiesta di una convocazione di un consiglio comunale aperto con all'ordine del giorno la questione della sanità Lucana in modo da discutere insieme alle forze politiche di destra e di sinistra che con i vertici sanitari e il coinvolgimento dei cittadini , iniziative politiche in difesa dell’ospedale di Policoro .

Policoro 28/06/2010

Il consigliere Comunale di Policoro

Mario Vigorito


I medici lucani in trincea

La giunta regionale vuole tagliare le reperibilità telefoniche e limitare le prescrizioni sulle ricette a un solo farmaco. Camici bianchi mobilitati
FABIO AMENDOLARA
• Sono amareggiati per le scelte «unilaterali» fatte dalla giunta regionale. Delusi: per l’assenza degli esponenti del mondo politico che «pure erano stati invitati». Arrabbiati: per «l’imposizione» dei tagli alla spesa e soprattutto per l’an - nullamento del servizio di “Pron - ta disponibilità telefonica” e per le

limitazioni alle prescrizioni sulle ricette a un solo farmaco.

Il «no» al piano di razionalizzazione dell’assessore alla Sanità Attilio Martorano arriva dall’as - semblea generale congiunta dei medici di Potenza e Matera che si è riunita ieri mattina in via Anzio e che ha deliberato lo stato di agitazione della categoria. C’erano gli esponenti della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale), della Fimp (Federazione italiana medici pediatri), dello Snami (Sindacato nazionale medici italiani), della Cisl medici,
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della Cgil medici e dello Smi (Sindacato medici italiani). Sala piena (come dimostra la foto di Tony Vece). «Nonostante non siano stati inviati gli inviti a tutti gli iscritti», spiega un membro del consiglio dell’ordine dei medici di Potenza. E aggiunge: «Non c’è stato il tempo». L’assemblea è stata convocata in fretta. Ma è bastato il passaparola a portare medici di tutta la regione a Potenza. Il tema è sentito. «E riguarda tutti», dice il dot
tor Santangelo nel corso del dibattito. Il dottor Morero ha rincarato la dose. «Nell’incontro con Martorano ci è stato detto addirittura che i conti ufficiali del ministero non rispecchiano la realtà. Perché i conti regionali sono peggio». È questa la scusa. Ma ai tagli i medici non si oppongono. E lo ribadiscono in un documento durissimoapprovatodall’assemblea.

«Disponibili alla razionalizzazione della spesa». Ma senza toccare «la Pronta disponibilità telefonica e l’istituto dell’attività integrativa di assistenza per le medicine di gruppo, in una realtà regionale orograficamente disagiata». Con i tagli, spiegano i medici, il «cittadino perderà la certezza del contatto immediato con un professionista disponibili in qualsiasi momento della giornata». Per questo motivo stanno valutando se ricorrere a uno sciopero. L’appello al consiglio regionale: «Non approvi i provvedimenti annunciati».

(Tratto dalla gazzetta del Mezzogiorno)

lunedì 28 giugno 2010

Colpito da infarto è deceduto Filippo Quinto

Un'altro lutto colpisce la città di Policoro. Ieri sera verso le 9.00 presso la propria abitazione in viale Salerno è deceduto Filippo Quinto a geometra di 44 anni. Filippo era tornato a casa dopo una partita disputata con amici e subito dopo la doccia, veniva colpito da un attacco cardiaco , nulla hanno potuto i sanitari del 118 , pur se i soccorsi sono stati immediati. Un'altro figlio strappato a questa città , in modo improvviso , nessuno si fa capace per la morte di un ragazzo giovane in ottima salute che un attimo prima giocava con i suoi amici e poi lo vediamo accasciarsi per terra e non svegliarsi piu'? Gli amici lo ricordano come una persona seria , legato alla famiglia e serio professionista , che amava la vita , e tutti continuiamo a chiederci perché. La città si stringe con affetto alla famiglia, sperando che questo possa lenire il dolore che li ha colpiti.

Allarme vandalismo:Lopatriello invita a una maggiore civiltà

Lo possiamo dire con soddisfazione , questo blog grazie a due post e un articolo apparso sulla stampa è riuscito a far aprire un un dibattito sulla condizione disastrate della città. Oggi interviene anche il sindaco , intervento tardivo ma importante perchè anche lui ammette che le cose non vanno bene, ma scarica le responsabilità sui cittadini.Ma il degrado e la carenza di manutenzione non possono essere attribuiti alla mancanza di senso civico dei cittadini. Secondo noi lui prima di chiedere ha il diritto morale di FARE.Inoltre per due volte il consiglio comunale si è riunito per approvare una serie di interventi che consentissero in alcune zone sensibili l'istallazione di strumenti di videosorveglianza in modo da dissuadere i vandali , che fine hanno fatto quei propositi? Il servizio di nettezza urbana è al collasso, dopo due anni di amministrazione ed un bando approvato ormai da oltre sei mesi perchè non si procede alla sua aggiudicazione? Viale Salerno quando sarà terminata ? C'è un piano dei lavori pubblici per ripristinare l'agibilità dei marciapiedi di Policoro ormai in gran parte fattiscenti ? Qualcuno interverrà nei quartieri per far rispettare le convezioni sulle opere di urbanizzazioni ed il verde pubblico che devono essere fatti come Dio comanda , costrigendo le imprese a consegnare da subito le aree verdi al comune e bonificando quelle zone , che ormai sono delle discariche vere e proprie? FARE , FARE sindaco al bando le chiacchere . Infine, visto che nell'articolo che il quotidiano ha pubblicato ieri il sindaco ci ricorda l'attivazione di un nuovo parco giochi difronte al comune "parco della cigogna" omette però di dire che tale intervento è stato possibile grazie al totale finanziamento della provincia e dell'impegno allora profuso in tal senso dal Consigliere Nicola Montesano e dall'allora assessore Franco Labriola.Caro Lopy è buona cosa riconoscere a Cesare quello che è di Cesare.

Il comunicato stampa di Lopatriello pubblicato ieri sul quotidiano:

POLICORO - Da qualche giorno è attivo un nuovo Parco giochi di fronte al municipio di Policoro, in una zona dove regna il verde ed è chiamata “Parco della Cicogna”. «Si tratta di un'area -osserva il sindaco Nicola Lopatriello- che serve a dare la possibilità ai residenti di due popolosi quartieri come quello Italia (ex II piano di zona) ed Europa (ex III piano di zona) di poter portare i propri figli a giocare e a trascorrere parte del loro tempo libero. I risultati sono stati finora molto positivi, avendo trovato l'apprezzamento di molti cittadini. Parallelamente, però, stiamo anche provvedendo a riqualificare villa “Cotino”, nel centro della città, che nelle ore serali spesso viene presa d'assalto da vandali che hanno danneggiato tutto l'arredo l'urbano a partire dall'erba, all'impianto di illuminazione alla pavimentazione in pietra. Non è la prima volta che spendiamo quattrini pubblici, anche delle famiglie di coloro che danneggiano la città, per tenerla in ordine,soprattutto in luoghi frequentati da famiglie con figli. Anche i Giardini Murati(nella foto) sono spesso il bersaglio privilegiato di queste bande e lo stesso lungomare centrale con cestini divelti, panchine rotte e lampioni distrutti; per non parlare poi dell'alto tasso di inciviltà che regna: mi sono recato in un quartiere dove ha trovato cumuli di spazzatura per strada e in luoghi più disparati, anziché depositati negli appositi cassonetti e campane. In questo modoci tocca fare un doppio lavoro, in prossimità della stagione estiva:tenere pulito un lungomare di 8 chilometri e impiegare operai in città per coprire scritte indecorose, pulire imuri e giardini e ripristinare panchine. Mi appello alla sensibilità di tutti i cittadini affinché sidia un'immagine civile della città».

venerdì 25 giugno 2010

Riceviamo e pubblichiamo :un piccolo pro-memoria all'assessore Lasaponara

un piccolo pro-memoria all'assessore Lasaponara:
1- vero è che il cattadino spesso sbaglia..ma è anche vero che in giro per policoro non si vedono che bidoni della pattumiera rotti e senza coperchio,
2-lungo i marciapiedi e nella stessa villa comunale mancano i porta-rifiuti e i piccoli cassonetti
3-le giostre sono rotte e in stato di squallore non solo per l'inciviltà ma anche per il degrado e la mancata manutenzione cosa che potrebbe anche lei verificare anche andando a farci un giro
4- il verde pubblico non viene tagliato se non a stagione estiva inoltrata
5-i proprietari dei suoli non vengono sollecitati al taglio dell'erba ..e quindi rimangono abbandonati
6-nella stagione estiva dell'anno 2009 nel lungo mare di policoro si è data autorizzazione a nomadi di pernottare nelle zone adibite a parcheggio. Ho io stesso assistito che dormivano sotto gli alberi a ridosso dei bagni pubblic, occupavano le panchine per pranzare, mangiavano angurie a tutta carica buttando bucce e bottiglie di birra ovunque,
Se alla mancanza di civiltà del cittadino si aggiunge l'incuria del comune è normale che la situazione diventa esplosiva.
Ah..dimenticavo..il cittadino che cerca di parlare all'assessore Lasaponara come può riuscirci se non c'è quasi mai in comune.....e dico mai...mai.....Io almeno su tantissime telefonate, a tutti gli orari d'ufficio non ci sono mai riuscito.
Il cittadino da lei citato sarà un privilegiato e gran fortunato.
Ma va laaaa''

Luisa La Saponara : il degrado di Policoro colpa dei cittadini incivili


L'assessora comunale all'Ambiente, Luisa Lasaponara, interviene dopo servizi del Quotidiano su degrado e abbandono in alcune aree della città. «Nessuno della minoranza ha puntato l'indice contro la mancanza di senso civico che spesso regna nella società. Infatti, credo che la causa principale sia proprio questa, se in zone periferiche della città si ammassano rifiuti dove non dovrebbero essere buttati, o giovani fanno cagnara fino a tarda sera in luoghi non appropriati e nelle vicinanze di centri abitati. Le sollecitazioni in via Imperia ai carabinieri sono state fatte
da me stessa, in presenza di un residente della zona che è venuto in Comune a lamentarsi,e la risposta ricevuta è quella che ci sarebbero già i controlli durante la notte; l'operatore ecologico passa da quelle parti, forse non ogni giorno come vorrebbe qualcuno, ma c'è e personalmente gli ho fatto vedere la zona in parecchie circostanze. Per quanto riguarda, invece, villa Cotino, fermo restando anche qui l'alto tasso di inciviltà di qualcuno che la frequenta e sul quale un amministratore può fare poco perché l'educazione la insegnano i genitori ai loro figli. Quindi, a distanza di pochi anni la dobbiamo riqualificare e nel frattempo abbiamo adibito
a “villa”il parco della Cicogna di fronte il Municipio. Quindi, parlare di mancanza di spazi verdi non è giusto: Policoro ne è piena e nonèun Bronx. Sulle opere di urbanizzazione il problema è sempre lo stesso: si costruiscono case e poi mancano le strade e i marciapiedi. Anche questo è un problema datato e nemmeno i politici che oggi protestano quando erano in maggioranza hanno
posto un rimedio. Tutti vogliono risolti i problemi con uno schiocco di dita ma non è possibile. Se ognuno di noi fosse più responsabile di quello che fa potremmo eliminare il 50% dei problemi di Policoro! In questi giorni parte la campagna di sensibilizzazione che vede il ripristino degliorari di conferimento dei rifiuti dalle 20 alle 6.
provinciamt@luedi

giovedì 24 giugno 2010

Policoro : via Imperia come il Bronx

Policoro Gruppi di giovani bevono e bivaccano lasciando il degrado
Residenti del Piano di zona infuriati con gli inquilini notturni

POLICORO - Non si prende pace in via Imperia a Policoro. In una piazzetta del secondo Piano di zona, o quartiere Italia, sembra la Napoli di qualche anno fa: sporcizia dappertutto. Soprattutto nelle ore notturne, comitive di ragazzi stazionano sulle panchine della piazza e passano la nottata tra un drink e una sigaretta. Così, il giorno dopo, i residenti quando si alzano trovano la spiacevole sorpresa della strada o marciapiede su cui spesso trovano anche televisori, elettrodomestici, sedie vecchie e oggetti di vario tipo cui anche l'immaginazione fa fatica a pensare. Così i residenti sono costretti a imbracciare lo scopino e pulire la loro area di competenza, vicino casa, trasformandosi così in operatori ecologici. Già, perché non ne vedono passare uno ufficiale dai tempi dei Signore, giurano tutti, e a nulla sono valse le rimostranze nei confronti della società appaltatrice la quale da quando il servizio è in regime di proroga, almeno due anni, non ha più tanto interesse come i primi anni a tenere tutta la città pulita. I controlli non ci sarebbero mai, nemmeno delle forze dell'ordine, sempre secondo i residenti, che avrebbero lasciato quest'area in balìa di ragazzi che fino a tarda notte disturberebbero la quiete pubblica con il loro agire vivace.
E due settimane fa avrebbero addirittura preso un cassonetto della spazzatura, quello di metallo, e lanciato contro un'autovettura ferma nel parcheggio il cui proprietario abita in una via parallela, via Livorno, sfondandogli uno sportello della sua autovettura. L'esasperazione ha raggiunto il livello di guardia e la protesta cova sotto la cenere di chi si sta attrezzando da solo per arginare questo fenomeno sulla falsariga delle ronde notturne. Infatti, in passato le lamentele sono fioccate
anche nei confronti di queste comitive a non alzare troppo il gomito solo che i ragazzi se ne sono infischiati. Almeno fino ad ora. La denuncia dei residenti di via Imperia fa il paio con quella pubblicata ieri sulle colonne del Quotidiano, che ha dato voce al segretario cittadino Piero Manolio, sullo stato di degrado in cui si trova soprattutto la villetta comunale, nel pieno
centro cittadino, dove sporcizia e degrado la fanno da padroni, tra giochi per bambini rotti e pericolosi e erba incolta in ogni angolo. Manolio ha evidenziato che, a suo parere, l’intera città di Policoro non gode di quel decoro richiesto a un centro turistico che si rispetti.
(tratto dal quotidiano della Basilicata)

martedì 22 giugno 2010

ESAMI DI STATO 2010/




Prima prova di maturità: i titoli ufficiali, le tracce svolte. Con Primo Levi, Ufo, Foibe, musica


Spiazzati. La scelta del Ministero dell’Istruzione di proporre Primo Levi come autore per la traccia letteraria ha preso alla sprovvista molti dei maturandi che questa mattina si sono cimentati con la prima prova degli esami del 2010. L’analisi del testo della prefazione della “La ricerca delle radici” (clicca qui per leggere il testo ufficiale della prima prova) sicuramente non era una delle ipotesi ventilate negli ultimi giorni. Ci si attendeva Pascoli, magari Foscolo, invece la scelta è caduta sullo scrittore torinese, celebre per il capolavoro “Se questo è un uomo”. Confermata la predilezione per gli autori del Novecento, dopo che nell’ultimo decennio, oltre a Dante, sono usciti Svevo, Montale, Ungaretti, Pirandello, Quasimodo, Pavese e Saba.Prova difficile, gli esperti sono stati concordi nel definire ‘azzardata’ la decisione del Miur, che non ha certo agevolato gli studenti. Ci si consola, nell’ambito artistico-letterario, con la traccia “Piacere e piaceri”, che cita autori molto gettonati nel tototema come D’Annunzio, Leopardi e Ungaretti ma anche Brecht, Mantegazza e le opere di Botticelli e Picasso.
Decisamente più intriganti e coinvolgenti la traccia storico-politica, socio-economica e tecnico-scientifica. Il ruolo dei giovani nella storia e nella politica. Parlano i leader” ha permesso sicuramente agli studenti di esprimere le proprie opinioni, basandosi su personaggi conosciuti come Togliatti, Aldo Moro e Giovanni Paolo II. Ha stupito il richiamo del Miur al celebre film di Muccino per il tema intitolato “La ricerca della felicità”, in cui si chiedeva al candidato di partire dall’articolo 3 della Costituzione e da altri documenti per discutere di un argomento sicuramente molto vasto e di difficile decifrazione ma anche estremamente coinvolgente. A catturare le simpatie degli studenti è stata però la traccia sugli Ufo, intitolata “Siamo soli?”. Già nel titolo e in quell’emblematico punto interrogativo si racchiudeva tutto il magnetismo di questo tema. Una traccia (fanta)scientifica che sicuramente ha raccolto consensi tra i maturandi.
Impegnati quest’oggi con la prima prova c’erano anche celebrità come i due campioncini dell’Inter Davide Santon, che ha scelto proprio il tema sugli Ufo, e Mario Balotelli, che ha invece optato per la traccia sulla musica, l’ultima proposta del Miur. Funzione, scopi e usi della musica nella società contemporanea”, argomento che scommettiamo avrà fatto il pienone tra i maturandi. Perché andare a sbattere contro l’astruso testo di Primo Levi o contro il complesso argomento delle Foibe (del quale trattava la traccia storica) quando si poteva discorrere di felicità, ufo o musica? Il bilancio della maturità 2010 da questo punto di vista è positivo: il Miur ha stupito proponendo argomenti probabilmente non alla portata di tutti con l’analisi del testo e il tema storico, ma ha sicuramente agevolato i ragazzi offrendo alternative di indubbio interesse e in grado di abbracciare non solo tematiche ‘di studio’ ma anche riguardati ambiti molto vicini al mondo degli adolescenti, come appunto la musica o gli extraterrestri.

Esami di Stato 2010 – La seconda prova della Maturità – Domani, mercoledì 23 giugno, sarà la gionata della seconda prova scritta, diversa a seconda della scuola. Versione di greco per il Liceo classico, matematica per il Liceo Scientifico, matematica PNI per il Liceo Scientifico ad indirizzo sperimentale (PNI), lingua straniera per il liceo linguistico, pedagogia per il liceo pedagogico, figura disegnata per il liceo artistico, economia aziendale per istituto tecnico commerciale (ragioneria), estimo per geometri, economia e gestione delle aziende ristorative per istituto professionale per i servizi alberghieri.

Nuccio Vetere: comune inerte su più fronti e fra poco arrivano i turisti


E' Nuccio Vetere consigliere comunale di minoranza , per i più l'ingegnere a raccontare al cronista della Nuova del Sud i tanti mali che affligono la nostra città . Policoro racconta l'ingegnere si è carraterizzata negli ultimi decenni per la sua vivacità economica che è stata determinata dalle tante lottizzazione ed espansione edilizia portate avanti in questi ultimi anni. Un espansione che è stata forse troppo rapida rispetto ai tempi necessari affinché le amministrazioni che si sono succedute potessero governare adeguatamente le opere di propria competenza : dai marciapiedi alla cura del verde. Proprio le aree verdi sono quelle più trascurate , basta fare un giro in via Barletta dove le opere di urbanizzazione sono terminate ma le aree verdi hanno assunto sembianze di una selva : erba secca bottiglie , lattine e buste di plastica. Vivo in questo quartiere dice l'ingegnere qui pur essendo previsto l'area verde come è accaduto in altri quartieri non è stata realizzata. Impensabile in questo degrado fare giocare i bambini. la responsabilità andrebbe individuata nell'inerzia dell'amministrazione , incapace a sollecitare i lottizzanti affinché si attivino ad ultimare le opere così come previsto dalle convenzioni. Situazioni simili si riscontrano anche nella zona del Lido dove addirittura in alcuni casi mancano i marciapiedi o dove esistenti sono lasciati all'incuria e popolati dell'erba alta. Poi Vetere racconta al giornale dei Giardini Murati e di via Salerno ( ex , oggi per i più via Banesti) , la strada che tanto ha fatto discutere ma che oggi non se ne parla più , non perché terminata ma solo perché essendo stata aperta è calata la percezione del disaggio , ma sempre un obbrobrio rimane .Basta pensare che è priva di segnaletica , i lampioni ci sono , ma senza le lampadine , e la rotonda è stata fatta solo a meta , e potrebbe per chi non conosce la strada essere un pericolo. Per finire Il consigliere segnala il degrado dei giardini murati. Questo parco che ha un grande valore architettonico , è prossimo all'abbandono. Doveva essere il biglietto da visita di Policoro, dove d'estate si svolgono importati manifestazioni per allietare le sere dei Turisti , è circondata continua il consigliere , da lamiere brutte e pericolose, impiegate come recinzione . E poi basta vedere il laghetto dove ormai si trova di tutto fuorché che i pesci , il verde avrebbe bisogno di manutenzione per rinvigorirlo , veda conclude sono queste cose che fanno la differenza tra una città ben amministrata e un'altra abbandonata a se stessa.

lunedì 21 giugno 2010

Toghe Lucane è ancora aperta e chi sosteneva il contrario diceva cose non vere

L'udienza inizia con qualche ritardo. Maria Rosaria Di Girolamo vorrebbe sapere se l'assenza del PM Capomolla è frutto di una scelta (legittima) del magistrato oppure se deve attenderlo ancora. Ma non si riesce a contattarlo, dicono sia fuori stanza. Si procede ugualmente, senza di lui. Inizia così la prima udienza in cui si discuteranno le quattro opposizioni alla richiesta di archiviazione per il procedimento “Toghe Lucane”. L'inchiesta, avviata da Luigi de Magistris, ipotizzava l'esistenza di una associazione per delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari ed alla truffa aggravata ai danni dello Stato. Coinvolti nomi grossi della politica, della magistratura, delle istituzioni. Gli stessi che avevano gridato al flop (e continuano a ripetere il ritornello) quando Vincenzo Capomolla, subentrato a Luigi de Magistris, aveva ribaltato tutto chiedendo l'archiviazione urbi et orbi. Nell'aula “C”, al piano terra del nuovo Tribunale di Catanzaro, si muovono, si raggruppano, parlottano e commentano: Michele Cannizzaro (Dir. Gen. ASL San Carlo a Potenza), Emilio Nicola Buccico (membro del Consiglio Superiore della Magistratura e successivamente Senatore componente della Commissione Antimafia), Pietro Gentili (Colonnello dei Carabinieri), Marco Vitale, Filippo Bubbico (Presidente Regione Basilicata e successivamente Sottosegretario alle Attività Economiche), Giuseppe Labriola, Felice Viceconte, Michele Vita ciascuno rappresentato da uno o più avvocati. Tutto cessa appena entra il giudice e comincia l'appello. Frasi di circostanza, elenco degli indagati e registrazione delle presenze e dei legali rappresentanti. Ciascuno precisa di avere una delega piuttosto che una nomina, qualcuno è nominato d'ufficio. Emilio Nicola Buccico ha cambiato avvocato e ci tiene a far sapere al Gip ed a tutti i presenti che il precedente, Avv. Frigo, oggi è Consigliere della Corte Costituzionale. La questione è irrilevante e non viene annotata. Risultano “non comparsi”: Vincenzo Tufano (Procuratore Generale a Potenza), Gaetano Bonomi (sostituto Proc. Gen. a Potenza), Felicia Genovese (Sost. Proc. a Potenza), Giuseppe Chieco (Procuratore Capo a Matera), Iside Granese (Presidente Tribunale di Matera), Vincenzo Vitale, Arnaldo Mariotti, Massimo Goti (dirigente Ministero Attività Economiche), Vincenzo Barbieri (Ispettore Ministero della Giustizia), Luisa Fasano (Capo della Squadra Mobile di Potenza), Vito De Filippo (Assessore Giunta della Regione e attualmente Presidente della Regione Basilicata), Elisabetta Spitz (Dirigente Ufficio Catasto), Giuseppe Pepe, Nicolino Lopatriello, Nicola Montesano, Vito Santarsiero (Presidente della Provincia di Potenza, attualmente sindaco di Potenza), Vincenzo Mauro, Massimo Cetola (Generale dei Carabinieri), Emanuele Garelli (Generale dei Carabinieri), Nicola Improta (Colonnello dei Carabinieri), Pietro Giuseppe Polignano (Colonnello dei Carabinieri), Biagio Costanzo. Anche se la D.ssa Felicia Genovese verrà avvistata nei pressi dell'aula di lì a poco. Ma l'udienza è brevissima per difetto di notifica ad alcuni degli indagati. Si proseguirà il 4 ottobre 2010 ed il Gip raccomanda formalmente alla cancelleria di seguire con attenzione le notifiche. “Ognuno dovrà potersi difendere e potrà farlo in tempi congrui”, con questa rassicurazione si chiude un'udienza appena aperta. Non è il caso di anticipare giudizi, nemmeno condanne o assoluzioni. Seguiamo il processo, fin quando la legge ce lo consentirà, e diamone contezza ai lettori. Questa è l'informazione libera. Questo è il lavoro del giornalista. Come si evince, Toghe Lucane è ancora aperta e chi ha detto il contrario diceva cose non vere.
Filippo de Lubac
Pubblicato da Filippo de Lubac

sabato 19 giugno 2010

Policoro :«Ora voglio sapere se mia madre è morta dopo la caduta in ospedale»

POLICORO CARMELA VICCARI, 79 ANNI, SCOMPARSA L’11 GIUGNO. ORA SUO FIGLIO STEFANO SANTORO CHIEDE TUTTA LA VERITÀ
l racconto dei medici non convince. L’uomo ha denunciato tutto ai cc
di Filippo Mele
P O L I C O R O. «Voglio sapere se la morte di mia madre è dipesa da quella caduta in ospedale oppure no. E se ci sono responsabilità di terzi». Così, Ste - fano Santoro, 44 anni, residente nel centro ionico, pochi giorni dopo la morte della madre, Car mela Vi c c a r i , 79 anni, di Colobraro, avvenuta l’11 giugno. Due giorni prima l’uomo aveva presentato una denuncia ai carabinieri. In essa aveva raccontato quanto riferitogli dalla madre il 6 giugno nel nosocomio dove era stata ricoverata sette giorni prima. «Poiché che non era del tutto autonoma – si legge nell’esposto – decidemmo di farla assistere da una badante. Tre giorni fa, nel corso della visita, la badante venne fatta uscire dalla stanza. Il primario riferì a mia madre che doveva prendere una pillola che si trovava sul comodino. Poiché non era in grado di fare ciò da sola chiese di fare entrare la bandante». Ottenendo, a dire del figlio, un rifiuto con l’invito a sbrigarsi. «Mia madre, che era seduta sul letto, per poter prendere la pillola si distese perdendo l’equilibrio e cadde per terra. Nel cadere si tirò addosso il comodino». Il racconto dell’uomo è circostanziato: «Mia madre precisò che alla caduta aveva assistito solo la paziente del letto accanto poichè i medici erano già usciti. Inoltre, mi fece presente che solo dopo diversi minuti era stata soccorsa e grazie alla richiesta di aiuto dell’altra ricoverata». Non è finita: «In occasione del suo raccontò accusò un dolore sul lato destro della pancia. Dopo circa due ore cominciò a vomitare un liquido di colore verde. Chiesi l’im - mediato intervento dei medici. Vennero effettuati accertamenti che appurarono che le sue condizioni si erano notevolmente peggiorate e che presentava un’ernia ombelicale strozzata. Preciso che ella già soffriva di ernia ma che dopo tale caduta tutto si peggiorò tanto che ora è quasi incosciente e non riesce più a parlare, mangiare, bere. Sicuramente mia madre non stava completamente bene quando fu ricoverata ma certo – conclude la denuncia – non stava nelle condizioni in cui si è ridotta negli ultimi due giorni e, precisamente, dopo la caduta». La signora Viccari, dopo il trasferimento in rianimazione, alle 16.15 dell’11 giugno è deceduta. «Io voglio sapere se nella morte di mia mamma c’è responsabilità di qualcuno. Perché prima di uscire dalla stanza i medici non hanno fatto mettere la doppia sbarra che era stata tolta dal letto dalla badante? Perché non le hanno somministrato la pillola tramite il personale infermieristico o ausiliario? Andrò a parlare – conclude Santoro – con un legale». (tratto dalla Gazzetta del Mezzogiorno)



Inchiesta Toghe lucane «Si riapra l’indagine»


Il Gipo gip di Catanzaro ha rinviato 4 Ottobre L'udeienza per i tre ricorsi contro l’archiviazione
Filippo Mele
Il ritorno di «Toghe lucane». Per molti la maxi - inchiesta istruita dall’ex pm di Catanzaro, Luigi De Magistris, oggi europarlamentare dell’Idv, era ormai morta e sepolta dopo la sua archiviazione richiesta dal pm Vincenzo Capomolla nello scorso mese di luglio e l’assoluzione, l’11 dicembre 2009, delle quattro persone implicate nel «filone Marinagri». Rimane in piedi solo il «corollario» della vicenda riguardante l’ex pm di Potenza, Claudia De Luca, accusata di un uso considerato «eccessivo» del cellulare di servizio. Invece, «Toghe lucane», potrebbe tornare. Si discuteranno oggi, infatti, davanti al magistrato Maria Rosaria Di Girolamo, gip del tribunale di Catanzaro, quello da dove partì il 27 febbraio 2007 lo tsunami che investì prima il complesso turistico - ecologico Marinagri di Policoro e poi quasi tutti i «palazzi» politici, giudiziari ed economici della regione, tre opposizioni all’a rchiviazione. Opposizioni presentate da due personaggi di spicco della magistratura lucana, uno, l’ex procuratore capo della Dda, Giuseppe Galante, lasciatosi decadere nell’aprile 2007 proprio dopo l’esplodere della maxi - inchiesta, l’altro, l’ex gip, Alberto Iannuzzi, oggi consigliere di Corte di appello, sempre a Potenza, patrocinati dall’avv. Vincenzo Montagna. Il terzo ricorso è stato presentato da un cittadino di Matera, Michele Zito, patrocinato dall’avv. Franco Iuele. Ma quali sono i motivi alla base dei tre ricorsi? Per rispondere alla domanda occorre una premessa. «Toghe lucane» era composta da vari «filoni» tutti, però, per De Magistris, coinvolgenti alti magistrati, politici di primo piano, imprenditori e rappresentanti delle forze dell'ordine, accusati di far parte di un presunto comitato di affari che avrebbe gestito un vasto giro di interessi, dalla sanità, al turismo, alle banche. Non tutti questi «filoni» sono oggetto delle opposizioni di Galante e Iannuzzi ma solo quelli che li riguardano come parti offese. Galante, addirittura, era entrato nelle «Toghe» come indagato. Una strana evoluzione per un magistrato che sarebbe stato delegittimato dall’azione di colleghi e di alti ufficiali dei carabinieri. Egli, perciò, chiede di proseguire le indagini perché tutto quel che è stato fatto nei suoi confronti abbia una conclusione penale. L’ex procuratore capo, infatti, si è ritenuto fortemente danneggiato davanti al Csm e per gli aspetti mediatici. L’ipotesi di reato nei confronti di quanti avrebbero tramato nei suoi confronti sono abuso di ufficio e rivelazione di atti d’ufficio. L’ex gip Iannuzzi, invece, si è lamentato del fatto che essendo egli all’epoca dei fatti un giudice non poteva essere sottoposto a vigilanza da parte di altri uffici giudiziari. Ci sarebbe stata un’attività distorta da parte di alti poteri del tribunale di Potenza che avrebbero cercato di danneggiarlo mentre non avrebbero esercitato controlli, pur avendone i poteri, su magistrati della Procura. Da qui la richiesta di accertamento di eventuali reati che sarebbero stati commessi nei suoi confronti. Poco è trapelato sui contenuti della terza opposizione. Tutte e tre saranno discusse in Camera di consiglio, alla presenza delle parti e dei legali. Sarà il gip Di Girolamo a decidere. Potrebbe accogliere o meno le opposizioni, chiedere ulteriori indagini, o, addirittura, rigettare l’archiviazione richiesta dal pm Capomolla. Non resta che attendere.(Tratto dalla Gazzetta del Mezzogiorno)

giovedì 17 giugno 2010

Policoro nel caos tra rifiuti e strade interrotte. La Fogna ha sommerso il sottopasso che porta sulla 106.


Nelle foto : 1 sottopsasso
2 -Domenica ore 12 a mare
3 Bambini che giocano nella spazzatura vicino al liceo


I quartieri di Policoro sono ormai circondati da cumuli di immondizia , basta farsi un giro in viale Salerno in adiacenza del Liceo Scientifico e a pochi metri in linea di aria dall'ospedale e da numerose abitazioni dove si scorgono montagne verdi di spazzatura di ogni genere (vedi foto) sono tra l'altro diventati luoghi frequentati da Bambini che giocano nella spazzatura , immagine che spesso vediamo in Tv ma nel terzo mondo. Ma non è il solo caso isolato , basta andare in via Massimo D'azeglio uno dei quartieri nuovi sorti in città dove gli spazzi pubblici invece di essere luoghi di giochi per fanciulli sono recitacoli per topi serpi e rifiuti pericolosi come il catrame , e pensare che nelle più civili città del nord si obbligano i costruttori, nel rilasciare le licenze edilizie, a fare prima le opere di urbanizzazione. Altro mondo…qui regna l’anarchia e fanno il bello e cattivo tempo gli amici degli amici. Inoltre i Marciapiedi sono inpercorribili in quando ricoperti di erbacce e di porcherie di ogni sorta che per mesi non vengono mai puliti. Incurie e porcherie che nessuno si è mai preoccupato di rimuovere. Strade peraltro inagibili per i pedoni , in particolare viale Salerno resa ancor più pericolosa da una semirotonda unica in Italia , e i lavori che dovevano terminare un anno fa sono ancora la , ed a tutto oggi oltre il costo raddoppiato non si sa quando sarà terminata. Come se non bastasse , così come testimoniano le foto anche a mare prevale l'incuria e la sporcizia. Più volte ma inutilmente abbiamo sollecitato l'amministrazione a dare risposte a questi problemi, ma continuano a fare orecchie da mercante. Ci chiediamo se il sindaco è consapevole o no che questa condizione di degrado della città compromette l'immagine di Policoro e quel poco di turismo che si prevede? O pensa che con gli annunci e le dichiarazioni enfatizzate e la cartellonistica 6x3 sono sufficienti per incantare le persone e risolvere i problemi dei cittadini? Pensare che anche il sottopassaggio per andare alla sua amata Marinagri è chiusa , perché allagata a causa di uno scoppio di una una tubatura che sembrerebbe collegata al depuratore. Per immettersi sulla 106 i cittadini sono costretti ad andare dall'altra parte della città . Ironia della sorte da poco è stata posta su questo ponte in caratteri cubitali la segnaletica che indica il porto , in effetti per arrivare a mare in via S.Giusto ci vuole la barca. Dopo i non lavori di via Salerno questa interruzione sta diventando l'embleama del caos che regna a Policoro. Proprio via S. Giusto la strada che secondo i propositi del Sindaco ci porta nella Dubai Policorese, è la più bisastrata, con l'immagine quotidiana nelle strade parallele di cassonetti stracolmi di rifiuti , dove all'ebrezza del mare si è sostituita quella della spazzatura. Noi diciamo che non è più tollerabile sifatta situazione chiediamo per i casi segnalati l'intervento degli organismi sanitari affinché intimino al sindaco interventi per ripristinare una condizione a tutela della salute dei cittadini e per il decoro che merita questa città .
Consiglio all'opposizione : Sarebbe bello fare su quando denunciato una interrogazione.... sapete come , capiamo che ci sono cose più importanti, che siete occupati a risorvere i problemi globali e che poi ci sono le convergenze e le equilibrature da trovare nel pd , ma ogni tanto , ma proprio ogni tanto anche occuparsi della quotidianità non vi farebbe del male.....

Anche se il contatore non segna nessun commento , apritelo ve ne sono almeno nove , alcuni veramente divertenti.....

mercoledì 16 giugno 2010

Cinema a Policoro:POLICORO MONTA LA POLEMICA DI RIFONDAZIONE COMUNISTA: “IL SINDACO NON POTEVA MAI TRATTARE L’ACQUISTO ”

FILIPPO MELE
• P O L I C O R O. Il cineteatro Hollywood, inaugurato circa 8 anni fa con annessi disco-pub ed impianto di bowling, su via Pitagora, nei pressi del lido, sarà venduto il 6 luglio su ordinanza del Tribunale di Matera, ufficio esecuzioni immobiliari, giudice Valentina Ferrara. Una decisione che pone fine, per il momento, alle querelle che si era aperta nei giorni scorsi tra il Prc ed il Comune. Motivo del contendere l’attivismo del primo cittadino, Nicola Lopatriello, in merito al destino della struttura. Era il 5 novembre scorso quando egli sollevò il problema della riapertura del cinema rimasto chiuso dopo il periodo di riposo estivo. «Chiedo agli imprenditori di riaprirlo – dichiarò – se ci sono le condizioni. In caso contrario associazioni di cittadini si sono dette possibiliste a prenderne la gestione ad un prezzo ragionevole, e non a quanto chiesto esageratamente dalla proprietà». Non avendo ottenuto risposte positive, tornò alla carica con un altro appello il 3 dicembre successivo. Infine, il 5 maggio scorso, il primo cittadino, dopo l’inaugurazione del Palaolimpia, sostenne: «Ora la nostra attenzione si sposta su un altro complesso per il tempo libero “Summer Time” (cinema, bowling e disco pub) di proprietà della società Mediterranea srl. In qualità di amministratore sto verificando la possibilità che sia lo stesso Comune, dopo una perizia dell’Ufficio tecnico erariale, ad acquistare la struttura dal privato per poi farla gestire a giovani del posto, magari costituitisi in cooperativa, anche per creare opportunità di lavoro oltre che a riaprire il cinema». A questo punto è insorto Ottavio Frammartino, della segreteria regionale del Prc: «Lopatriello non poteva mai e poi mai trattare alcun acquisto dalla Mediterranea da lui incontrata il 2 marzo. Né, tantomeno, vi erano possibilità che la società potesse affittare il cinema a terzi, come faceva credere il primo cittadino, essendo il bene pignorato e con l'immobile messo all'asta. Né il sindaco può dire che non sapesse di tale procedura avendo il curatore fallimentare chiesto al Comune l'accesso agli atti delle concezioni edilizie. Lopatriello deve alla comunità spiegazioni chiare e trasparenti della sua azione». Il sindaco ha prontamente ha replicato: «Non facciamo passi avventati. Ci siamo accorti anche noi che c’è un pignoramento sul Summer Time. Il problema, però, nell’immediato, potrebbe essere superato proprio dalla vendita all’asta. Potrebbe esserci qualche imprenditore che compra l’Hol - lywood per riaprirlo. Ma noi stiamo operando per dare un cineteatro a Policoro».( tratto dalla Gazzetta del Mezzogiorno)

martedì 15 giugno 2010

L'ultimo saluto di Policoro a "Tonino"


Una chiesa grande non è riuscita a contenere tutti i sentimenti provati dai cittadini di Policoro nei confronti di quello che rimarrà per sempre "Tonino ". Policoro ha perso un uomo la cui vita è stata parallela alla sua crescita ed al suo sviluppo , con la sua morte , simile a quella del padre avvenuta in un caldo agosto di 22 anni fa , perdiamo un pezzo importante della storia di questa città , di cui la famiglia Montesano ne sono stati i protagonisti più autorevoli.
Egli stesso è stato un personaggio unico non tanto per i ruoli pubblici che non ha mai ricoperto , ma per la sua partecipazione agli avvenimenti da dietro le quinte , una volta a sostegno del fratello Fabiano a cui lo legava un amore viscerale che egli cercava sempre di protegge sia dalle critiche che dalle aggressioni verbali, sia a sostegno del figlio Nicola che oltre che nella politica lo accompagnava per mano nella propria attività imprenditoriale. La prima cosa che ti colpiva di Tonino era quel carattere burbero e chiassoso, ma quello che tutti in modo unanime gli riconosciamo era la sua Bontà e bastava conquistare la sua fiducia , perché si donasse senza limiti. L'enorme presenza di cittadini al funerale, voleva quasi dare un ultimo compito a «Tonino» , che una volta lassù di dare un abbraccio al cavaliere e sussurrargli nell'orecchio che Policoro non li dimenticherà.....loro hanno di diritto un posto nella storia di questa città.

Motivazione del Gip assoluzione Marinagri.

Nessuna truffa ,l' ipotesi di reato era il Falso , ma Lopatriello assolto perche il reato prescritto.

abuso,nétruffa aidannidelloStato,perché la società “Marinagri”, che
sta realizzando il mega porto di Policoro, ha operato nel pieno rispetto dell'iter normativo per il percepimento dei fondi del Contratto di programma. Il Comune di Policoro, nelle persone del sindaco, NicolaLopatriello, e del dirigente del Terzo settore, Felice Viceconte, ha agito per il solo interessepubblico, vistele positive ricadute dell'investimento sul territorio. Queste, in sintesi, le conclusioni del giudice per le indagini preliminiarideltribunale diCatanzaro,Gabriella
Reillo, contenute nella motivazione della sentenza, che l'11 dicembre 2009 ha prosciolto gli indagati Lopatriello e Viceconte, insieme con Vincenzo Vitale, presidente di “Marinagri Spa”,“Ittica Valdagri Spa” e società controllate, nonché Marco Vitale, rappresentante legale della Et&M Srl, direttore e progettista
del Centro turistico ecologico integrato “Marinagri”. Una sentenza che ha, di fatto, ordinato il dissequestro del cantiere rimasto paralizzato per mesi. Il dispositivo è stato notificato venerdì alle parti. Lopatriello e Viceconte erano indagati per aver concesso e avallato una serie di atti amministrativi, alcuni dei quali ratificati anche in consiglio comunale, che secondo l'accusa avrebbero prefigurato abusi e irregolarità, in quanto difformida quanto indicato nel Piano particolareggiato esecutivo “Fo - ce Agri”, con la contestuale variazione d idestinazione d'uso d in alcuni comparti previsti nell'investimento.
il giudice Ha escluso ogni ipotesi di reato, ricostruendo minuziosamente l'iter e le interlocuzioni tra la società e il Comune di Policoro, ma anche con il Ministero e la banca incaricata di erogare il cospicuo finanziamento di oltre venti milioni di euro. Il Gip esclude il reatodi abuso edilizio, di cui gli indagati erano accusati in concorso tra loro, “dovendosi ritenere -si legge nella sentenza- che l'attività edilizia per la realizzazione del Centro turistico Marinagri è stata posta in essere in presenza di permessi a costruire e Dia (Dichiarazione di impatto ambientale ndr) legittimi ed efficaci”.A proposito dell'accusa di truffa, che si sarebbe perpetrata attraverso atti amministrativiillegittimi e false attestazioni per indurre in errore il Ministero e la banca erogatrice, quindi in danno delloStato, il giudice è partito dalla richiesta di Vitale al Comune di variare la destinazione di uso di alcuni comparti da “turisti - co alberghiero” a “ricettivo alberghiero”. In pratica al posto della dicitura villaggio, era comparsa quella di albergo, “ma -scrive il giudice in sostanza la consistenza dell'intervento non mutava”. Un apparente manovra, secondo l'accusa, finalizzata a far ricadere l'intero investimento nel territorio comunale di Policoro, e non in parte in quello di Scanzano, dove era sorta una polemica con l'allora sindaco, Mario Altieri. Il giudice scrive chiaramente che l'operato di Lopatriello e Viceconte non “era mosso da interessi diversi da quelli dettati dalla volontà politica di perseguire un progetto ritenuto valido per il territorio […] La condotta (del sindaco e del dirigente
ndr) -scrive il giudice riferendosi a un'attestazione di cantierabilità dell'opera, firmata da Lopatriello nel 2001- sotto il profilo giuridico avrebbe potuto integrare il reato di falso, che però risulterebbe estinto per intervenuta prescrizione, escludendo quello di truffa, perchè l'attestazione non ha prodotto alcuna induzione in errore del Ministero competente e della Banca convenzionata”. Insomma, secondo il Gip di Catanzaro, “i fatti non sussistono”.
Antonio Corrado
a.corrado@luedi.it

lunedì 14 giugno 2010

Stroncato da un infarto , è morto Tonino Montesano.

funerali si svolgeranno oggi alle 18,00 presso la chiesa Madre di Policoro.
Ieri alle 7.00 circa, stroncato da un infarto è deceduto Tonino Montesano di 62 anni , figlio del mitico sindaco di Policoro Nicola e Fratello di Fabiano Montesano attuale consigliere comunale del PD e padre di Nicola oggi affermato imprenditore e consigliere Provinciale nella scorsa legislatura. La casa di Montesano è affollata da tanti cittadini di Policoro a testimonianza dell'affetto che molto gente aveva nei confronti di Tonino. Noi ci stringiamo al dolore della Famiglia.

Marinagri, manca solo il collaudo per inaugurare la città portuale

MENTRE RIFONDAZIONE CHIEDE LUMI SU ALCUNI PARERI ESPRESSI DALLA SOPRINTENDENZA E SU TRE RICORSI AL TAR
FILIPPO MELE
• P O L I C O R O. Cresce l’attesa per l’inaugura - zione della città portuale Marinagri. Inaugurazione che pare incontrare alcune difficoltà. Il sindaco Nicola Lopatriello se ne è fatto carico chiedendo alla Regione, nella persona dell’assessore alle attività produttive, Erminio Restaino, di rilasciare le dovute autorizzazioni per l’attracco delle barche ricevendo risposte confortanti. Così, lo stesso primo cittadino ha sollecitato un intervento urgente per l’immediata esecutività del collaudo. «E do merito a Restaino – ha dichiarato Lopatriello – di aver agito affinché il Genio civile di Bari sostituisse il tecnico già incaricato ma, purtroppo, ammalatosi. Cosa che è avvenuta perchè il collaudo ci sarà il 23 giugno prossimo. Per quella data è attesa la commissione che collauderà il porto. Mi sembra giusto che Comune e Regione si preoccupino per far partire la vera novità della stagione del turismo lucano». Intanto, Ottavio Frammartino, della segreteria regionale del Prc, ha chiesto di conoscere i motivi di tre ricorsi al Tar presentati da Marinagri resort spa avversi al diniego al rilascio di pareri paesaggistici da parte della Sopraintendenza per i beni architettonici della Basilicata. «Vogliamo sapere – ha chiesto Frammartino – se questi dinieghi riguardano opere ancora da realizzare o se si tratta di pareri negativi per opere già realizzate. E ciò non per nostra curiosità ma per i risvolti che questa decisione ha nell’interesse pubblico. Si tratterebbe, tuttavia, di abusi edilizi che sarebbero stati commessi in alcuni comparti ed unità residenziali del piano “Foce Agri”. Ed il Comune, in mancanza dei pareri della Soprintendenza, non può concedere alcuna sanatoria tanto che avrebbe sospeso ogni determinazione sino al giudizio del Tar». Il sindaco Lopatriello, a proposito, ha molto minimizzato: «Si tratta di un ispessimento dei muri fatti nel rispetto di norme in materia di rispetto energetico da parte di Marinagri resort spa. Come al solito l’eccesso di zelo ha fatto dire a qualche burocrate che per lui non va bene. La società ha operato rispettando la legge ma non avendo ottenuto il parere di compatibilità paesaggistica ha fatto ricorso al Tar. Purtroppo, ha dovuto chiedere l’accertamento di compatibilità. Io mi auguro che queste pastoie burocratiche per le imprese vengano ridotte, come si è parlato nei giorni scorsi a livello di Governo. Ribadisco che la società realizzatrice non ha costruito unità edilizie o corpi di fabbrica in più ma ha solo rispettato una legge dello Stato in materia di risparmio energetico. Tutto questo per amore di verità». (tratto dalla Gazzetta del Mezzogiorno)

domenica 13 giugno 2010

Policoro in lutto.Deceduto a soli 14 anni Luigi Ferrara


Aveva appena 14 anni Luigi Ferrara , deceduto ieri in tarda serata nei pressi del bar di Puzzi dove si era recato insieme ad altri amici. Le cause del suo decesso non sono ancora chiare , se è dipeso da un aneurisma o da un arresto cardiaco. Certamente quella che doveva essere un sabato di divertimento si è tramutato per questo ragazzo e i suoi cari in una tragedia. Luigi nato il 28 marzo 1996 frequentava il primo anno del'Istituto Tec. commerciale Alessandro Volta di Policoro. E' descritto dai tanti suoi amici che in queste ore affollano il suo profilo su Fecebook come un ragazzo tranquillo e allegro che riusciva a tirarli su nei momenti tristi , uno che sapeva fare gruppo, un punto di riferimento per molti di loro . Dice di lui Elena Ferrara:
Io non ti conoscevo molto.. Ma Quando vedevo te mi sorrideva il cuore perchè hai sempre avuto il sorriso sulla faccia.. Un sorriso meraviglioso... Un sorriso che nessuno mai dimenticherà.. Andarsene via a 14 anni.. Orribile.. La vita con te è stata crudele.. Ti ha portato via proprio quando e...ra arrivato il momento più bello della tua vita.. Mi sarebbe piaciuto tantissimo conoscerti meglio.. Ed è ora che tutti noi siamo quì.. Riuniti per te!... Ti voglio bene Luì.. Sembra strano ma già ci manchi.. :
Piermaria invece ricorda l'amico cosi:
Lui ance se non voglio crederci perche non sembra vero,quante risate che ci siamo fatti per la maggior parte delle volte su jessica oppure per le tue stupide battute. Mi mancherai tantissimo,mi mancheranno le sere d'inverno a vedere i film horror a casa tua le lotte con i cuscini,l'anno prossimo il frasca sara diverso senza di te.

Noi non possiamo che dire che di fronte a queste tragedie ci viene voglia di gridare tutta la nostra rabbia , per dire che non si può morire a 14 anni. Sappiamo che le parole sono ben poca cosa in momenti come questi , ma ci stringiamo in segno di profondo cordoglio ai familiari. Vogliamo chiudere questo post ricordando Luigi con le parole del suo amico Antonio Cuccarese:

Nel cuore un battito
sussulto di nostalgia

nei momenti che verranno
con la mente rimpiango
...momenti trascorsi con te
e volo col pensiero...

...e mi rivedo accanto a te
modifico il mio futuro
vagando con la mente
e ti penso...

E la vita che gustavamo assieme
ha ora un aspro sapore

e tu chiuso
nella tua cella di granito
non lo sentirai mai...

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sabato 12 giugno 2010

Caso Claps, «Restivo uccise da solo, mentre tentava di violentarla»

di Massimo Brancati

potenzaOmicidio volontario aggravato perché compiuto nell’atto di commettere violenza sessuale, per motivi abietti e con crudeltà. Il mandato di cattura europeo per Danilo Restivo, accusato di aver ucciso Elisa Claps, è pesante come un macigno. Se le accuse fossero confermate, l’uomo - già detenuto in Inghilterra per l’omicidio di Heather Barnett - andrebbe incontro all’ergastolo.

Nel mandato, scritto anche in inglese («European Arrest Warrant») e firmato dal gip del tribunale di Salerno Attilio Franco Orio, l’ipotesi accusatoria si «alimenta» dei risultati della perizia autoptica sul corpo di Elisa, realizzata dal prof. Franco Introna, anche se tra i tanti reperti catalogati per l’incidente probatorio non sono state trovate finora tracce biologiche di Restivo. Nel dettaglio l’accusa all’uomo è così formulata: «... perché dopo aver dato appuntamento alla giovane Elisa Claps nella chiesa della Santissima Trinità di Potenza e dopo averla ivi incontrata, con un pretesto la induceva a seguirlo nei locali pertinenziali a detta chiesa, fino al sottotetto, dove dopo aver tentato un approccio sessuale con la giovane, venendo rifiutato, infieriva sulla stessa colpendola ripetutamente (almeno 13 volte) anche con un’arma da punta e da taglio con cui l’attingeva al torace fino a cagionarne la morte, dopo di che la trascinava in un angolo del sottotetto e qui, coprendola di materiale vario, tra cui delle tegole ivi riposte e materiale di risulta, ne operava l’occultamento del cadavere. Con le aggravanti di aver commesso il fatto per motivi abietti e per aver agito con crudeltà nei confronti della vittima. In Potenza, tra le 11.30 e 13.10 del 12 settembre 1993».

La crudeltà a cui fa riferimento il gip Orio è legata alle tredici coltellate (potrebbero essere anche di più) e, in generale, alle modalità dell’assassinio. Il killer colpì Elisa prima avendola davanti e poi mentre la vittima si accasciava. Secondo il medico legale, il carnefice stringeva nella mano destra un’arma da taglio, forse un coltello, dotato di una lama lunga circa cinque centimetri. Con il coltello colpì Elisa - che era davanti a lui e gli dava le spalle – prima al collo, poi alla parte anteriore destra del torace. I colpi furono inferti con un andamento dall’avanti all’indietro e da destra a sinistra.

Immediatamente dopo – emerge dalla relazione del professor Introna – vi fu il secondo momento dell’aggressione: mentre Elisa si accasciava in avanti, l’assassino infierì su di lei colpendola più volte alle spalle, sia nella parte destra sia in quella sinistra.

Il mandato di cattura europeo è ora in una fase di «attesa»: Restivo, infatti, non potrà essere sottoposto a estradizione in Italia fino a che non si sarà del tutto concluso il procedimento giudiziario attivato a suo carico in Gran Bretagna. Lo ha detto un portavoce del Crown Prosecution Service (Cps), vale a dire la Procura della Corona britannica. Una posizione che non ha colto di sorpresa i magistrati di Salerno, i quali confidano nei tempi brevi dei processi inglesi.

Ma nel mandato di cattura c’è anche un riferimento alle altre donne che Danilo Restivo avrebbe «tormentato» nel periodo dell’omicidio di Elisa. Alcune studentesse finite nel mirino del giovane (20enne all’epoca dei fatti) vivevano nel palazzo di fronte all’abitazione potentina di Restivo e venivano quotidianamente tempestate di telefonate e terrorizzate dalla voce anonima. Qualcuno sporse denuncia contro ignoti e il procedimento si esaurì ben presto: individuato quale autore delle telefonate, a Restivo fu inflitta una multa di 450 mila lire per molestie.

Gli orari cruciali di quella domenica

Questi gli orari cruciali di domenica12 settembre 1993, giorno della scomparsa e dell’omicidio di Elisa Claps.
A quello delle ore 13.40 fa riferimento il legale dell’ex pubblico ministero di Potenza Felicia Genovese per spiegare i motivi che non portarono al sequestro degli abiti indossati da Danilo Restivo, accusato dell’omicidio della ragazza.

Ore 11.10 circa Elisa Claps esce di casa in compagnia dell’amica Eliana De Cillis. La lascia poco dopo per incontrare Danilo Restivo.
Ore 11.30 Elisa e Danilo si incontrano nella Chiesa della Trinità di Potenza.
Ore 11.30 – 13.10 E' la fascia oraria nella quale i magistrati di Salerno collocano il delitto: Restivo sostiene che Elisa andò via dalla Chiesa intorno alle 11.45 e che lui restò lì ancora qualche minuto a pregare, poi cercò alcuni amici senza trovarli e si diresse verso casa.
Ore 13.15 circa Restivo è sotto la sua casa, dove incontra la sorella ed il fidanzato di lei. Si fa accompagnare in ospedale per la medicazione di una piccola ferita alla mano destra, che dice di essersi procurato cadendo in un cantiere di scale mobili in costruzione.
Ore 13.40 Un giovane, Giuseppe Carlone, dice di incontrare Elisa Claps in una strada del centro storico di Potenza. Saluta la ragazza che non gli risponde. A quell'ora, secondo gli inquirenti, Elisa è già morta. Restivo è in ospedale per la medicazione della ferita alla mano.
(art. Tratti dalla Gazzetta del Mezzogiorno)

venerdì 11 giugno 2010

11 giugno di 26 anni moriva Enrico Berlinguer. Il tempo non ha cancellato l'amore che avevamo per questo grande uomo


Noi siamo convinti che il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi può essere conosciuto, interpretato, trasformato, e messo al servizio dell'uomo, del suo benessere, della sua felicità. La lotta per questo obiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita.
Enrico Berlinguer

giovedì 10 giugno 2010

Policoro:la masseria Giacchino ristrutturata è in preda al degrado da dieci anni


ESEMPIO DI SPRECO DI SOLDI PUBBLICI.

La masseria Giacchino ristrutturata è in preda al degrado da dieci anni
FILIPPO MELE
• P O L I C O R O. Accade nella città considerata la “capitale”, quantomeno economica, del Metapontino. Il casone o casolare o masseria intitolata a Paolo Giacchino, forse un massaro od uno dei protagonisti della vita “baronale” del feudo Berlingieri od uno dei suoi proprietari, è stato prima ristrutturato, con fondi pubblici, e poi abbandonato al suo destino. Ed ora occorreranno nuove risorse per riadeguarlo alla sua destinazione. Il casone, che si raggiunge da via Barletta, è posto alla periferia nord-est dell’abitato su un altopiano che si affaccia su via Colombo, proprio di fronte alla collina dove sorgeva, all’epoca della Magna Grecia, l’an - tica Heraclea, ed al Museo nazionale della Siritide. Siamo andati a verificare come stanno le cose. Ebbene, la stradina di accesso al manufatto, con una sbarra che ne impedisce il passaggio ad auto e mezzi pesanti, è stracolma di erbacce. A fatica ci siamo fatti strada per circa 200 metri, con rischio di imbatterci in vipere o serpenti, sino alla struttura che qualcuno chiama anche Palazzo Giacchino. Il fabbricato presenta i segni tipici dell’abbandono. Muri ricoperti da geroglifici di graffitari, pareti stonacate, ve tri infranti, porte scrostate dal sole, erbacce tutt’intorno, fari spaccati. Nei pressi, sono ancora visibili i resti del cantiere con materiale di risulta edile, bidoni metallici, qualche attrezzo abbandonato. Una domanda ci ha assillati: com’è possibile che una struttura venga recuperata con fondi pubblici e poi abbandonata? Lo Stato non finanzia opere che hanno già una precisa destinazione d’uso? Il solito “bene informato” ci ha fatto sapere che il «Paolo Giacchino è costato circa 1,2 milioni di euro per farne qualcosa a favore dei giovani, un ostello, ma che da circa 10 anni è rimasto nella desolazione. Ora non resta che chiedere nuove somme per rimetterlo a nuovo. Per farne cosa?». Domanda che abbiamo girato al sindaco, Nicola Lopat r i e l l o, che ha riconosciuto la condizionepietosa in cui versa lo stabile. «Come è accaduto per il Palaercole ed il Palaolimpia, però – si è impegnato il primo cittadino –, così faremo per palazzo Giacchino. Il problema è che mancano le utenze, come la fogna e l’acqua. Il fine per cui era stato ristrutturato è quello turistico. L’assessore Nicola Trupo sta lavorando ad un bando per assegnarlo come ostello della gioventù poiché ha 12 camere doppie, cucina, uno spazio comune. Per quel che mi risulta ci sono già società interessate. Faremo, tuttavia, un avviso pubblico che potrebbe comprendere anche la riattazione dell’immobile. Comunque, non è che abbiamo la bacchetta magica… Ma, ripeto: come è accaduto per Palercole e Palaolimpia accadrà per Paolo Giacchino».

Labriola avanza una proposta di utilizzo «Ospitiamo la fondazione Adamesteanu» .

«Cosa fare del casolare Giacchino? Mettiamoci la Fondazione intitolata a Dinu Adamesteanu, insigne archeologo e primo cittadino illustre di Policoro». Lo ha proposto Franco Labriola, consigliere comunale del Pd, che ha continuato: «Una Fondazione che si prefigga di rilanciare gli scavi nell’antica Herakleia, di istituire un premio nazionale, di attivare borse di studio finalizzate alla ricerca archeologica». Si tratta di un’idea da concretizzare. «Usando i fondi Piot», ha concluso Labriola. [fi.me.] (tratto dalla Gazzetta del Mezzogiorno)