giovedì 30 settembre 2010

Annullata la gara del Rondo dell'ospedale. Viva la legalità.


Hanno la faccia di bronzo ( un eufemismo per non dire altro ) , l'altro ieri l'assessore Ierone mi querela per la questione della gara del Rondò, oggi fanno un atto di indirizzo di giunta per annullare la stessa gara. Un precedente mai capitato nella storia di questa città , come è del tutto sospetto il ribasso del 7% al di sotto delle medie di questo comune negli ultimi 25 anni. A questo punto dovrebbe essere la città a querelare l'assessore per manifesta incapacità e visto la gravità degli accadimenti dovrebbe avere il buon senso di dimettersi. ( nella foto assessore all'urbanistica Ierone insieme all' assessore dei lavori pubblici Ierone non si capisce chi dei due è il responsabile di questo inguacchio , ma visto che ci avevano promesso due querele ipotizziamo che c'è li abbiano fatti tutte due )

Domani la 1°parte delle motivazione dell'appello del PM Facciolla contro l'assoluzione di Lopatriello e Vitale

DOMANI PUBBLICHEREMO 1°PARTE DELLE MOTIVAZIONI CONTRO L'ASSOLUZIONE DI LOPY ED ALTRI PER L'AFFARE MARINAGRI. LUNEDI E MERCOLEDI SARANNO DISPONIBILI LE ALTRE PARTI DI UNA ORDINANZA DI 33 PAGINE. NATURALMENTE LO SPIRITO DI TALE INIZIATIVA E' QUELLO DI FAR CONOSCERE LA TESI DI UNA PARTE ,CHE PER QUANDO AUTOREVOLE LO RIPETIAMO E' SOLO UNA PARTE.

mercoledì 29 settembre 2010

Il re rimane nudo

Il Consigliere comunale Suriano annuncia con un comunicato stampa che abbandona città Nuova per aderire alla Dc , che così passa da un Consigliere a due. Questa presa di distanza dal movimento che fa capo all' assessore Ierone viene dopo le dure critiche di Suriano per come Ierone gestisce il movimento e per le scelte politiche. Autarchia , chiusura ad ogni processo di democrazia , scelte prese in solitudine sono le accuse rivolte all'assessore all'urbanistica , che dopo l'incontro al comune con alcuni imprenditori ( come dichiarato pubblicamente da Lui ) e il conseguente annullamento dell'appalto del rondò vicino all'ospedale ( di cui noi ci siamo beccati due querele) visto soprattutto il risultato della grande opera di Via banesti ex via Salerno , ma soprattutto come stanno procedendo le urbanizzazione nei vari quartieri di Policoro , possiamo dire che egli è la rappresentazione di quel personaggio di Hans Christian Anderson del Re Nudo.

Ritorna in auge il progetto Itaca

Ma quella dell’area «D7» si preannuncia già una autentica corsa ad ostacoli
FILIPPO MELE
• P O L I C O R O. Il sindaco, Nicola Lop at r i e l l o, ha riaperto l’affare D7. Di cosa si tratta? Dei 100 milioni di euro che doveva spendere Itaca spa su 21 ettari di territorio, la zona D7 di piano regolatore generale, siti tra via del Lido, la pineta costiera e Torremozza - Marinagri, per costruire un villaggio turistico da 2600 posti letto. Sull’investimento, però, ci sono stati e ci sono problemi. Il primo: del progetto è rimasto solo il plastico presentato nell’aprile 2007. Nel marzo 2008 l’allora commissario prefettizio, Maria Rita Iaculli, applicò la clausola risolutoria con la concessionaria per inadempienza. Il secondo problema è che tutta la D7 è detenuta da 50 anni da agricoltori che l’hanno bonificata e trasformata. E che ne rivendicano la proprietà e la facoltà ad investire su di essa. Il terzo è quello relativo al ricorso di Itaca avverso alla delibera del commissario con la richiesta di risarcimento danni dapprima di 100 milioni di euro, poi di 70, ora di 50. Una bella “gatta a pelare” nelle mani di Lopatriello che ha dato incarico ad un pool di legali, guidati da Gianni Di Pier ri, per tentare di sbrogliare la matassa. «Noi abbiamo interesse - ha detto il sindaco - che ci sia l’investimento aiutando, nel contempo, i detentori dei terreni. Né possiamo rischiare su quel che può essere l’esito della causa. E se fra 10 anni il Comune la perdesse? Rimarrebbe senza investimento, senza modifiche produttive del territorio, senza sviluppo turistico». Itaca, nel frattempo, è passata di mano: da Luciano Baiocco, un imprenditore di Civitanova Marche arrivato a Policoro nel 1973 con l’ex presidente dell’Ascoli Calcio, Costantino Rozzi, alla famiglia Longarini, proprie taria del centro sportivo “La borghesiana” e di una catena alberghiera. Così, nei giorni scorsi, Lopatriello è stato a Roma per tentare di dirimere la questione. «Ora, però, saranno i legali a tentare di riportare alla ragione Itaca. Se accordo ci sarà pretenderemo che la spa pensi agli agricoltori pagando tutti gli oneri loro spettanti. Al Consiglio comunale spetterà la parola fine». Ma i detentori sono sul piede di… guerra. «Il progetto Itaca - ha detto uno di loro che ha voluto mantenere l’anonimato - non esiste più e noi non siamo abusivi. Né siamo contro l’investimento turistico sull’area. Agiremo, perciò, perché questa spa venga estromessa dall’utilizzo della D7, come da revoca commissariale, proponendo di realizzare in proprio quel che il Piano regolatore prevede su quei 21 ettari». Chi vincerà la corsa ad ostacoli appena cominciata?

La nostra risposta ai comunicati di Lopatriello sulla D.7

E' stato un'altro viaggio inutile pagato dai cittadini quello di Lopatriello e il suo staff a Roma con la motivazione di voler tentare di dirimere la controversia legata alla D/7.Di viaggi inutili del Lopy ne possiamo elencare tanti , a cominciare da quelli in romania , ci raccontava degli enormi benefici per l'interscambio con Banesti che avremmo avuto , in effetti d' estate siamo pieni di rom sul nostro lido. Oppure quello ECCEZIUNALE in Austria allaPfanner , per gli investimenti miliardari che invece abbiamo scoperto dopo , che era frutto di attività svolta dalla Regione , o il suo di millantare di centinaia di assunzione che alla fine si tradurranno in meno di 20 posti. Lui oggi si preoccupa di una possibilità di un contenzioso infondato (perché tale è) avanzato da Itaca. Per noi sono solo dei pretesti e cominciamo a pensare male di tali rapporti. E' ormai acclarato che nulla è cambiato rispetto alle condizioni che hanno portato il commissario prefettizio alla risoluzione del contratto, il quale ha tenuto conto dei pareri espressi dall'ufficio legale del Comune e soprattutto quello del professor Agostino Meale, i qualiconcordemente si sono sempre pronunciati a favore della necessità per l'Amministrazione di applicare la clausola risolutiva espressa, atteso gli insanabili inadempimenti di Itaca.Non solo, lo stesso Lopatriello sindaco della precedente amministrazione , chiedeva un parere al coreco , che esprimeva una opinione che avvallava la risoluzione del contratto. Dice Lopatriello che questo investimento sarà complementare a Marinagri, visto le voci che giungono da Cantazaro sarebbe un'altro motivo per diffidare di questa insulsa operazione


martedì 28 settembre 2010

Nascondo la laurea per fare la cameriera

Alessia
Volevo fare la giornalista, la scrittrice, la poetessa. Non ho saputo combattere, al primo spintone sono caduta. Eppure lo sento ancora battere il mio cuore quando scrivo. Eppure l’ho ben fissa nella mente l’immagine della gloria raggiunta con i temi al liceo. Penso alle pagine consumate dei libri, al profumo della biblioteca, a quell’ineguagliabile senso di pace che per anni mi ha fatto sentire invincibile, al senso del dovere che come un buchetto si trasforma nella farfalla di nome “pas - sione”. Le domeniche passate a studiare: ma non è un sacrificio, a me piace e un giorno la vita mi ripagherà di tutto, dicevo a me stessa. La lotta per un 30 e lode che pensi possa cambiare il corso della tua esistenza: la scelta sella tesi più difficile, con il professore più stronzo, per dimostrare (ma a chi?) che tu puoi. E poi stringerla quella tesi fra le mani, stringila come una reliquia del sudore e della fatica, il trionfo del nulla che è il tuo tutto. Stringila quando la rabbia ti soffocherà e vorrai farne un falò,. Quando ti verrà un pò da ridere e un pò da piangere, sentendo parlare di scuola più severa. Stringili fra le mani i tuoi titoli, appendili al muro e ricorda di spolverarli ogni tanto. Scrivilo sulla targhetta del citofono chi sei, almeno ogni volta che tornerai a casa ti ricorderà quale percorso hai seguito. Ogni tanto mi fermo ad ascoltare un Tg che racconta le notti brave dei giovani nei più fighi locali notturni. Bugiardi: raccontate dell’Ita - lia vera e la vita di chi sogna una normalità. Dite ai giovani co stretti a dimenticarsi di se stessi, a non citare nel curriculum i propri titoli, per non essere «troppo», per essere degni di servire ai tavoli o vendere pacchetti televisivi e contratti telefonici per due mesi poi a casa, di nuovo, e ancora e ancora e ancora e ancora.
In calce una citazione:
Un comico ha detto: “Nel mio cassetto sono rimaste solo mutande, i sogni non ci sono più” una battuta, ma io ho pianto quando l’ho sentita.
Non so quanti anni ha Alessia ma sicuramente potrebbe essere mia figlia e non è bello trovare tanta tristezza e tanta disperazione nelle parole di questa giovane lucana.
Appaiono del tutto lontani quindi le parole che si spendono in Basilicata sulla questione giovanile, sul fatto che la quasi totalità dei giovani lucani non ha altre scelte che l’emig razione.
Sarebbe ora di smetterla di fare sterili dibattiti e cominciare a trovare una soluzione ai problemi delle giovani generazioni lucane.
A guardarti intorno però non vedi motivi di ottimismo, non riesci ad immaginare che tipo di lavoro potrebbe essere offerto ai tanti bravi laureati lucani. La politica continua ed essere autoreferenziale e continua a vendere fumo, l’ultima invenzione dell’establishment lucano si chiama innovazione; mi volete spiegare, o per meglio dire, volete spiegare alle migliaia di giovani lucani oggi fuori regione per studiare o che già lavorano, quali reali prospettive possono avere in Basilicata? Quanti posti di lavoro si pensa di creare con l’innovazione? In quali settori?
Per cortesia meno parole e più fatti. Un consiglio mi sento di dare ai giovani lucani: svegliatevi, il futuro ve lo hanno già rubato, non fatevi fregare pure la dignità. Lottate con un po’ più di convinzione.
Qualcuno potrebbe imputare alla crisi economica mondiale la colpa di questa situazione, in parte è vero ma nel caso della Basilicata bisogna fare delle doverose precisazioni.
Al contrario delle altre Regioni del Sud in Basilicata i governanti locali si vantano di aver speso tutti gli ingenti finanziamenti arrivati dall’Ue tant’è vero che si sono avuti fondi aggiuntivi come premio.
Ai contributi europei si sono aggiunte le cosiddette royalties, il contentino per il disturbo per lo spertugiamento della nostra terra per estrarre petrolio. Poca roba, ma sempre soldi in più, sono i fondi derivanti dalla cessione dell’acqua alla vicina Puglia. Ebbene tutto questo fiume di denaro a cosa è servito? A far precipitare la Basilicata agli ultimi posti nella classifica della povertà. È invece finita in cima alla classifica per quanto riguarda l’emigrazione. Meditiamo (tratto da un volantino distribuito in questi giorni a Potenza)

lunedì 27 settembre 2010

POLICORO :OPERAZIONE SOPPALCO CONNECTION.Comincia l'era della tolleranza zero per gli abusi edilizi.

Dopo mesi di faticose indagini dove il comune di Policoro non ha badato a spese con l'impiego di sosfisticati moderni mezzi , è stato scoperto un grosso abuso edilizio. Mentre noi comunisti invidiosi ed exstracomunitari chiedevamo conto all'amministrazione quali provvedimenti avvevano messo in atto riguardo i «piccoli» abusi di Marinagri ed altri , loro lavoravano al colpo grosso. Si tratta di un soppalco utilizzato da un artigiano per poggiarci la merce. Questo grande colpo denominato dagli agenti SOPPALCO connection , segue quello pericolosissimo e per fortuna già scoperto e deferito all'autorità giudiziaria , di un cittadino che stava rinnovando le Tegole e le colonne del proprio cancello. I termini della grande operazione preventiva per debellare gli abusi saranno spiegati in una conferenza stampa in radiovisione mondiale da Radibanesti da Lopy ed il comandante che in prima persona che ha guidato questa operazione . Ci hanno fatto sapere che non si fermeranno qui , e sono in corso nuovi accertamenti riguardo gli Armadi a Muro. Parte l'operazione tolleranza zero , anche per far tacitare le malelingue che continuano a diffamare Lopy e la sua amministrazione con l'accusa di non combattere l'abuso edilizio. Come dire , in questo paese la legalità è la legge vale per i deboli e i comuni mortali , specie se sono liberi pensatori e non asserviti a questa amministrazione , per i grossi vige il detto laico , non vedo non sento non parlo.

domenica 26 settembre 2010

Se tornassi...

Se tornassi...
Postato da Metilparaben
Oggi mi è venuto lo schiribizzo di confezionare un bel video romantico sul divorzio tra Berlusconi e Fini.
Eccovelo, e mi raccomando: non commuovetevi troppo.

giovedì 23 settembre 2010

le case degli altri e le case nostre

A Scajola avevano pagato la casa senza che lo sapesse. Si è dimesso da ministro quando lo ha saputo

Vi è un attacco forsennato del PDL per la presunta casa a Montecarlo di Fini. Per questa ragione un giorno si un giorno no ne chiedono le dimissioni.

Ma Nicolino ha la casa a Marinagri ?
e se ha la casa lui o chi per lui , qualcuno lo ha informato ?

Sapete di questi tempi a lor signori capitano delle fortune e non lo sanno nemmeno.

Stia tranquillo comunque , il PD di Marrese non ne chiederebbe mai le dimissioni , per loro vige il principio evangelico di non fare agli altri quello che non vorresti che fosse fatto a te.

"Nell'assoluzione di Marinagri è stato violato il codice penale"


(nella foto il PM Facciolla)
«l’emersione di una serie di inquietanti interferenze poste in essere da soggetti istituzionali portatori di interesse privato e favorevoli ai Vitale»

CATANZARO - E’ stata depositata dal sostituto procuratore Eugenio Facciolla, la richiesta di appello contro la sentenza di archiviazione emessa, a dicembre del 2009, dal giudice per
l’udienza preliminare di Catanzaro. Sentenza che aveva portato all’assoluzione di Vincenzo Vitale, del figlio Marco, di Felice Viceconte e di Nicolino Lopatriello, sindaco di Policoro, in merito all’inchiesta sul complesso turistico di Marinagri, sequestrato il 16 aprile del 2008 dall’allora
sostituto procuratore della Repubblica, Luigi De Magistris. Il giudice per le udienze preliminari, Gabriella Reillo, aveva assolto i titolari del villaggio turistico Marinagri di Policoro, Vincenzo e Marco Vitale; il sindaco di Policoro, Nicolino Lopatriello, e il dirigente del settore urbanistica dello stesso Comune, Felice Viceconte, «perché i fatti non sussitono». I quattro erano accusati
di concorso in truffa aggravata e violazioni edilizie nell'ambito della realizzazione del villaggio turistico Marigrani. Eugenio Facciolla, sostituto procuratore generale presso la Corte di Appello di Catanzaro, nella sua richiesta di Appello, ha così motivato la sua impugnazione avverso il procedimento di arciviazione. «Il Giudice dell’udienza preliminare - si legge nella richiesta - nel motivare le assoluzioni» di Vincenzo e Marco Vitale, di Nicolino Lopatriello e di Felice Viceconte
«ha violato al legge penale» in ordine a 4 punti. Facciolla ha ravvisato «un vizio di mancanza di
motivazione», ovvero, «le argomentazioni addotte dal giudice sono prive di completezza» per quanto riguarda «specifiche questioni » che, invece, costituirebbero «il compendio probatorio
». Non solo. Il sostituto procuratore generale presso la Corte di Appello ha anche ravvisato «una motivazione contraddittoria» che si riscontra tra le premesse e le conclusioni a cui si è giunti nella richiesta di archiviazione. Inoltre ci sarebbe il «vizio di travisamento della prova, decisiva
e specifica» ma anche un «vizio di illogicità manifesta » essendo «l’ipotesi ricostruttiva del fatto intrinsecamente incoerente». Facciolla nel suo ricorso ha anche rimarcato «l’emersione di una serie di inquietanti interferenze poste in essere da soggetti istituzionali portatori di interesse
privato e favorevoli ai Vitale». Per il sostituto procuratore tutto questo è illuminante visto che questa sorta di lobby di potere «avrebbe deviato dai suoicompiti e dai suoi fini istituzionali » arrivando ad «adottare una serie di atti amministrativi, oggetto di imputazione, destinati a
predisporre le carte in regola » in modo tale da permettere «ai Vitale la realizzazione
» del mega complesso turistico «grazie a lucrosi investimenti pubblici». Tutti elementi questi che
«sarebbero dovuti essere presi in considerazione» dal giudice «in modo da pervenire all’unica soluzione giuridacamente possibile: la sussistenza del reato». (tratto dal quotidiano Della Basilicata)
In settimana dovremmo avere la requisitoria che è di 33 pagine scritte dal Pm , appena ne saremmo in possesso pubblicheremo gli atti.Domani pubblicheremo la richiesta di appello promossa da noi.

Chi è il PM Eugenio Facciolla .

Un paio di anni fa fu accusato da alcuni magistrati della procura di Catanzato , i soliti noti (gli stessi che negli anni sono stati contro De Magistris i Spagnuolo e Lombardi) di irregolarità , fu difeso allora anche dal Giornale di Feltri che con i magistrati non è mai tenero , fu assolto dal csm con parole di elogio sul suo operato , che fu definito non solo corretto ma un magistrato "Efficace ed efficiente) Ha condotto molte inchieste contro la Ndrangheta Calabrese , minacciato più volte di morte ha avuto la scorta solo dopo che un grande movimento di cittadini si è mobilitato in suo favore ed anche grazie a due interrogazioni parlamentari una di un senatore del PDL (napoli) ed una del PD (Larrata). Da Demagistris ha ereditato anche l'inchiesta way not processo che dovrebbe tenersi a giorni con oltre 30 rinviati a giudizio i.

mercoledì 22 settembre 2010

MARINAGRI: QUEL PROCESSO S'HA DA FA

ACCOLTA LA NOSTRA RICHIESTA DI IMPUGNARE UN PROVVEDIMENTO INGIUSTO , ABNORME ED INGIUSTIFICATO

La decisione del sostituto procuratore di Catanzaro Eugenio Facciolla di richiedere l' appello alla sentenza di assoluzione di Lopatriello ed altri nel procedimento di Marinagri, accoglie in pieno la richiesta da noi avanzata il 9 luglio Scorso. Allora sollecitammo con una missiva alla procura generale di catanzaro di impugnare quella sentenza che definimmo nel nostro esposto grave ed errata. Evidenziammo che per noi era incomprensibile come fosse stato possibile da parte del PM Cianfarini in una solo ora arrivare a dare un giudizio di assoluzione in cui atti erano raccolti in 130 faldoni , ed in meno di 60 minuti (così come raccontano le cronache) sconfessare il lavoro di De Magistris e Capomolla e anche il duro giudizio della cassazione. Quelle perplessità trovano oggi conferma nella dura requisitoria del pm Facciolla quando dice che il giudici di quella sentenza hanno violato la legge Penale. Noi ieri come oggi chiediamo che si svolga il processo , unica sede che possa svelare la verità dei fatti . A De Filippo presidente della Regione chiediamo di darci risposta sulla questione della proprietà dei terreni , risorse quelle che devono tornare nella disponibilità della collettività. Infine sarebbe decoroso da parte del portavoce del presidente della Regione rassegnare le dimissione , visto le contumelie ed il fango gettato a iosa verso chi la pensava diversamente dopo la sentenza di assoluzione oggi messa in discussione , per continuare a fare i suoi editoriali ed tornare ad essere libero pensatore senza il lauto compenso a cui contribuiamo anche noi.
DOMANI TUTTO SULLE MOTIVAZIONE DEL PM CONTRO L'ASSOLUZIONE DI MARINAGRI

D7: Lopatriello dice che questo investimento sarà complementare a Marinagri, visto le voci che giungono da Cantazaro noi diciamo mai sia.

E' stato un'altro viaggio inutile pagato dai cittadini quello di Lopatriello e il suo staff a Roma con la motivazione di voler tentare di derimere la controversia legata alla D/7.Di viaggi inutili del Lopy ne possiamo elencare tanti , a cominciare da quelli in romania , ci raccontava degli enormi benefici per l'interscambio con Banesti che avremmo avuto , in effetti d' estate siamo pieni di rom sul nostro lido. Oppure quello ECCEZIUNALE in Austria alla Pfanner , per gli investimenti miliardari che invece abbiamo scoperto dopo , che era frutto di attività svolta dalla Regione , o il suo di millantare di centinaia di assunzione che alla fine si tradurranno in meno di 20 posti. Lui oggi si preoccupa di una possibilità di un contenzioso infondato (perche tale è) avanzato da Itaca. Per noi sono solo dei pretesti e cominciamo a pensare male di tali rapporti. E' ormai acclarato che nulla è cambiato rispetto alle condizioni che hanno portato il commissario prefettizio alla risoluzione del contratto, il quale ha tenuto conto dei pareri espressi dall'ufficio legale del Comune e soprattutto quello del professor Agostino Meale, i quali concordemente si sono sempre pronunciati a favore della necessità per l'Amministrazione di applicare la clausola risolutiva espressa, atteso gli insanabili inadempimenti di Itaca.Non solo, lo stesso Lopatriello sindaco della precedente amministrazione , chiedeva un parere al coreco , che esprimeva una opinione che avvallava la risoluzione del contratto. Dice Lopatriello che questo investimento sarà complementare a Marinagri, visto le voci che giungono da Cantazaro e se fossero confermate sarebbe un'altro motivo per diffidare di questa insulsa operazione

LA GUARDIA DI FINANZA DI POLICORO SEQUESTRA GENERI ALIMENTARI SCADUTI

700 prodotti alimentari di varia natura scaduti da 6 mesi a 2 anni
di GIANNI CELLURA
POLICORO: 700 prodotti alimentari di varia natura, esposti alla vendita sebbene scaduti da 6 mesi a 2 anni, sequestrati dai militari della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Matera in servizio presso la Tenenza di Policoro. Fra i prodotti sequestrati emergono anche prodotti di largo consumo (biscotti, formaggini, succhi di frutta, pasta, conserve e bibite). Quest’operazione si inserisce nella più ampia attività che la Guardia di Finanza opera diuturnamente a tutela ed a salvaguardia dei consumatori.La tutela della salute, la sicurezza e la qualità dei prodotti e dei servizi, nonché il rispetto della regole in tema di corretta pubblicità sono i capisaldi di questo tipo d’attività, che continuerà e sarà esteso su tutto il territorio della provincia di Matera.

lunedì 20 settembre 2010

Federalismo fiscale? Bella batosta per i lucani 443 euro in più per l’Irpef

Che dire complimenti a Latronico Vicevonte Di Giglio ec.. che hanno votato a favore del federalsimo fiscale ed anche a Bubbico , Chiurazzi , Luongo , Margiotta che si sono astenuti. Bravi , Bravissimi , ci state tutelando alla grande , entrerete nella storia.


• Il federalismo fiscale. I cittadini ne hanno sentito parlare più volte, relegando spesso il tema nell’ambito di una sterile e stucchevole «contesa politica». Ma in cosa si traduce per la gente l’«autofinanzia - mento» delle Regioni? C’è un’inda gine della Uil che ce lo dice. E sono dolori per i lucani: l’ipotesi contenuta nella bozza preparata dal Governo per l’attuazione del federalismo fiscale regionale, che prevede un’aliquota dell’addizionale regionale Irpef fino al 3 per cento, comporterebbe in Basilicata un aumento medio di 443 euro pro capite annui per i lavoratori dipendenti e di 373 euro per i pensionati, con una media pro-capite lavoratori dipendenti più pensionati lucani di 418 euro. Lo studio del Dipartimento Federalismo, Mezzogiorno e Politiche Regionali della Uil disegna il quadro generale in Basilicata dove l’attuale aliquota di addizionale Irpef è allo 0,9 per cento: per i 144.521 lavoratori dipendenti il gettito pro-capite passerebbe da 190 euro a 633 euro; per gli 82.599 pensionati il gettito pro capite passerebbe da 160 euro a 533 euro. Secondo l’elaborazione della Uil su dati del Ministero dell’Economia e Finanza (dichiarazioni fiscali), con l’aliquota dell’addizionale regionale Irpef al 3 per cento, il gettito complessivo ammonterebbe a 128 milioni 507 mila euro con un incremento di ben 89 milioni 955 mila euro rispetto all’attuale. Questo il raffron
to con le altre regioni: per un lavoratore dipendente l’addizionale regionale Irpef pesa mediamente 275 euro l’anno (290 per i redditi da lavoro dipendente e 250 per i redditi da pensione), con punte che partono dai 380 euro nel Lazio, passando per i 330 euro del Piemonte e dell’Emilia Romagna, per arrivare ai 179 euro della Basilicata. Se tutte le regioni applicassero l’aliquota massima del 3 per cento, si passerebbe dagli attuali 275 euro a 688 euro medi pro capite l’anno. Partendo dagli 820 euro del Veneto (+ 574 euro); 791 euro del Lazio (+ 422 euro); 724 euro della Lombardia (+ 490 euro); 713 euro del Trentino Alto Adige (+ 499 euro); 706 euro dell’Emi - lia Romagna (+ 400 euro); si arriva ai 574 euro della Calabria (+ 306 euro); 597 euro della Basilicata (+ 418 euro); 615 euro del Molise (+ 328 euro); 619 euro del Abruzzo (+ 330 euro). Oggi l’aliquota media applicata per le addizionali regionali è dell’1,2 per cento e assicura un gettito nelle casse delle Regioni di oltre 7,6 miliardi di euro, che diventerebbero oltre 18,9 miliardi nell’ipotesi prospettata dal Governo, con un aumento del 150 per cento. Per questo motivo - spiega la Uil - sarebbe insostenibile l’annunciata riduzione dell’Irap, che oggi vale oltre 36,7 miliardi di euro, «perché sarebbe pagata sostanzialmente dai contribuenti virtuosi: i lavoratori dipendenti e i pensionati. In Basilicata, lo ricordiamo, il gettito Irap è pari a 214 milioni di euro. Guglielmo Loy e Carmine Vaccaro della Uil rilevano come «il federalismo fiscale sia una riforma che incide sulle condizioni di vita di milioni di lavoratori dipendenti e pensionati. Sarebbe opportuno che il Governo aprisse un percorso preventivo di partecipazione che ad oggi non c’è stato». (tratto dalla gazzetta del mezzogiorno)

domenica 19 settembre 2010

Com'è successo?

Temporaneamente senza connessione, e quindi libero -mio malgrado- dall'urgenza delle ultimissime notizie di cronaca, colgo l'occasione per un brevissimo riepilogo alla rinfusa: mafiosi celebrati come eroi, accordi con feroci dittatori che si occupano con le cattive dei clandestini per non farli sbarcare da noi, recrudescenze clericali consistenti in crocifissi imbullonati ai muri delle scuole e migliaia di bibbie agli studenti, decine di suicidi in carceri fatiscenti e sovraffollate, scuole senza banchi e lavagne perché vengono tagliati i fondi, eserciti di precari e disoccupati senza la minima prospettiva di vita, leggi approvate nell'interesse di pochissimi quando non di uno solo, amministratori pubblici che fanno il loro comodo con l'auto di servizio, omosessuali insultati e picchiati in mezzo alla strada, stranieri imprigionati per mesi in veri e propri campi di concentramento prima di essere espulsi, donne discriminate sul lavoro e ostacolate in tutti i modi quando cercano di disporre del loro corpo, divieti di vario genere seminati a tappeto comune per comune, ronde di squadristi tracotanti a pattugliare il territorio, smanie di secessionismo spicciolo, razzismo e intolleranza a manetta, oltre a qualche altra decina di nefandezze che adesso mi sfuggono.

Come cazzo è successo, che questo paese si sia ridotto così?

sabato 18 settembre 2010

Loro sospendono l'appalto a noi ci querelano.

Ierone ci risponde e ci querela , non una volta a quello che abbiamo capito ma due volte della serie ECCEZZIUNAL VERAMENTE . Tralasciando gli insulti ai comunisti , (gli consiglierei di leggere l'intervista di Berlinquer a Scalfari sulla questione Morale , o il rapporto tra Etica e Politica di Giorgio Amendola ) Ci definisce forcaioli e giustizialisti così come sempre accade quando si parla di rispetto della legalità , ma non da una sola risposta per i fatti accaduti , anzi ci informa di una circostanza che ulteriormente aggrava la situazione . Dice con certezza che è tutto legittimo , ma comunque sospendono l'appalto , allora noi ci chiediamo se è tutto legittimo perchè si blocca l'aggiudicazione dei lavori? Ma visto che ci ha querelato speriamo che lo abbia fatto anche per quello che abbiamo scritto riguardo a quella grande opera che sono stati i lavori di via Salerno , per l' affidamenti dell' incarico a partire da quello del piano d'ambito , e metta i nomi e cognomi dei direttori dei lavori e il grado di parentela con l'assessore , possibilmente con il curriculum , così ci rendiamo conto anche del livello di specializzazione e di competenza. Ultima considerazione Lopatriello quando mi querela , così come da me richiesto , lo fa con i soldi suoi senza utilizzare i soldi del comune , lo stesso invito rivolgo a Ierone , non aggravi di ulteriore spese la comunità , il prezzo che stiamo pagando per la loro cattiva amministrazione è già alto.

venerdì 17 settembre 2010

Frammartino : C'è un furto di legalita, intercettateci tutti


Frammartino a Lopatriello : oggi l'emergenza è il furto di legalità ,intercettazione male minore alla ruberia nella pubblica amministrazione che ci sta impoverendo tutti.

nella stanza del sindaco di Policoro, Nicola Lopatriello, ieri sono state trovate delle microspie . E Lopatriello invece di preoccuparsi ed informarci di quello che è accaduto l'altro ieri riguardo la sospensione dell'appalto del Rondo di via Salerno , ieri ha cercato di sviare tale argomento occupandosi di questo che a suo dire è un atto grave. Noi che siamo tra coloro che si sono sempre battuti in movimenti tipo "Intercettateci tutti" come male minore per combattere la dilagante corruzione nella pubblica amministrazione che è ormai il vero cancro di questo tempo , c'è ne frega poco di questa storia. Anzi gli consigliamo di mettere dei megafoni che amplifichino all'esterno le discussioni e le decisioni che avvengono nel suo ufficio , la pubblica amministrazione deve essere una casa di vetro. Ci ha informato che della vicenda ha informato il prefetto, speriamo che il prefetto oltre di questo gli chieda conto dell'accaduto riguardo la gara per l'aggiudicazione dei lavori a via Salerno , perchè le circostanze degli accadimenti dei fatti sono di inaudita gravità che non possono passare inosservati. Pubblichiamo in seguito i comunicati stampa del sindaco e quelli di Frammartino.

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Nell’ufficio del sindaco di Policoro, Nicola Lopatriello, sono state trovate delle microspie audio mercoledì 15. Ad accorgersene è stato lo stesso primo cittadino: “Per motivi di salute sono stato fuori due mesi anche se venivo in Comune almeno una volta a settimana per monitorare l’attività amministrativa. Poi agli inizi di settembre sono ritornato in pianta stabile in Municipio e mi sono accorto che c’erano delle interferenze nell’impianto di video-sorveglianza di alcuni punti sensibili come il PalaErcole. Inoltre quando ho inserito la spina del mio Pc portatile nella presa elettrica mi sono reso conto che non funzionava. Così dopo un controllo fatto effettuare dai tecnici c’è stata la sorpresa di una cimice all’interno della presa. A questo punto abbiamo controllato anche la seconda presa della mia stanza al secondo piano del Palazzo di città e anche lì era posizionata una seconda microspia h24. In tutto ne abbiamo trovate cinque, le altre tre sono ancora nelle stanze di alcuni dirigenti. E’ la seconda volta (l’altra nel 2005 ndr) che si verifica un evento del genere di una gravità inaudita: a questo punto devo pensare che chiunque può entrare in un ufficio pubblico e posizionare qualunque oggetto/cosa in un cassetto o su una scrivania. Non ho mai avuto nulla da nascondere però non tutelare i cittadini, indipendentemente dal ruolo, non è da Stato civile e democratico. Sentendo le conversazioni di tanta gente che viene qui chiunque può violare la loro privacy e credo non sia corretto, o, come è stato fatto in passato, montare casi giudiziari bufala. Di questa vicenda ho già avvisato il Prefetto di Matera. Nei prossimi giorni di concerto con l’ufficio legale del Comune decideremo se sporgere denunzia contro ignoti; o se raccogliere queste costose per giunta apparecchiature in una cassetta nella speranza che qualcuno se le venga a riprendere. Escludo la matrice politica, però chiunque vuole dire qualcosa sappia che sono sempre a disposizione. Non ci faremo condizionare nella nostra azione politica e andremo avanti con il nostro programma. Dopo questa vicenda spero in una maggiore regolamentazione delle intercettazioni ambientali, (in Parlamento giace un Ddl proprio sulle intercettazioni ndr) e in qualche interrogazione da parte di parlamentari lucani del Pdl”.(Gabriele Elia )

COMUNICATO FRAMMARTINO su sospensione gara di appalto

“Quello che si è consumato ieri al comune di Policoro segna una pagina nera nella storia cinquantenaria di questa città. La sospensione della gara di appalto per l'aggiudicazione del Rondò vicino all'ospedale per sospetto turbativa nell'asta per l'aggiudicazione dei lavori è un fatto grave a cui qualcuno deve dare una risposta chiara ponendo al centro del dibattito politico la questione della legalità. Avevamo già denunciato i modi in cui vengono affidate alcuni gare e alcuni lavori per cui quanto accaduto era prevedibile”. Lo afferma in un comunicato Ottavio Frammartino, della segreteria regionale di Rifondazione Comunista.
“Questo fatto – prosegue l’esponente politico - non può passare inosservato nè impunito: noi ci appelliamo alla magistratura e al prefetto affinchè indaghino fino in fondo e diano risposte rapide e limpide. Lo stesso appello rivolgiamo anche all'opposizione consiliare poiché è arrivato il momento di porre la questione morale come tema centrale nella discussione politica in consiglio comunale ed arginare l'arroganza e la presunzione di chi si sente impunito giocando senza pudore sulla pelle e il futuro di questa città. Contemporaneamente diamo atto al segretario comunale di essere stato all'altezza della situazione arginando una situazione pericolosa quando inquietante”.

giovedì 16 settembre 2010

Ierone e Lopatriello colpiscono ancora : un Appalto Eccezziunale Veramente

Dopo tre rinvii , anche ieri l'amministrazione comunale non è riuscita ad affidare la gara dei lavori del rondò dell'Ospedale in via Salerno. Ma mentre l'altra volta il rinvio così come denunciato sul suo blog dal consigliere comunale del PD Labriola è avvenuto per una questione che possiamo dire tra il redicolo ed il tragico ( Viceconte per l'ennesima volta in gita a Roma con il nostro Eccezziunale Lopy per discutere per l'ennesima volta della D/7) si era portato le chiavi della cassaforte dove erano custodite le buste della gara , questa volta l'annullamento dell'appalto ha motivazione molto gravi , da codice penale tipo turbativa d'asta , corruzione ec.....
Già da tempo su questa gara , come sempre aveva anticipato Labriola circolavano strane voci di una una presunta turbativa d'asta "orchestrata da ignoti che rimandavamo la verifica dell'attendibilità di questa ipotesi a gara chiusa". Ieri a conferma di tale teoria , durante lo svolgimento della gara è giunta al Segretario generale una telefonata anonima che segnalava, ( a quanto dettoci dal consigliere Labriola) un tentativo di turbativa d'asta perchè sarebbero state concordate le coordinate di ribasso tra 1-10%. A quel punto al dott.re Latronico non restava altro che chiamare i carabinieri , recarsi presso l'ufficio Tecnico dove si stava svolgendo la gara e far verbalizzare l'accaduto. Lascio immaginare la scena e lo sconcerto , tra l'altro la previsione dell'eventuale imbroglio trovava riscontro visto la risultanza della gara che sarebbe stata aggiudicata con un ribasso del 7% , percentuale anomala rispetto ai ribassi medi riscontrati nelle gare del Comune di Policoro . Questa situazione faceva decidere al presidente della commissione di non aggiudicare l'appalto. Da parte nostra oltre a denunciare la gravità di quello che accaduto , che non può passare in modo inosservato , e che sintomatico del livello di degrado morale in cui ormai siamo caduti , al di la di chiedere alla procura della repubblica le dovute indagini , potendo fidare da Ottobre sul nuovo procuratore generale , abbiamo il diritto di chiedere una spiegazione su ciò che si è consumato al sindaco e all'assessore Ierone se ne hanno la faccia. Per adesso non possiamo che dire al lor signori
Vergogna Vergogna Vergogna Vergogna Vergogna Vergogna


Martorano: l'Ospedale di Policoro recuperi la serenità

Onorare la memoria della giovane madre deceduta con l'impegno di tutti a fare di più e meglio
L’Assessore alla Sanità della Regione Basilicata, Attilio Martorano, accompagnato dal direttore del dipartimento Pietro Quinto, e il direttore generale dell’ASM Vito Nicola Gaudiano insieme alla direzione strategica, hanno incontrato il personale sanitario dell’Ospedale Giovanni Paolo II di Policoro.
“L’incontro – ha tenuto a precisare il direttore generale - fa seguito all’episodio relativo al decesso della donna di 32 anni di Bernalda, deceduta dopo aver dato alla luce due gemelli. Anche se – ha proseguito – riprendendo le parole dell’assessore Martorano nulla sarà più come prima e l’impegno di tutti è quello di attuare i miglioramenti necessari. Abbiamo la consapevolezza che in medicina non esiste il rischio zero e che essa non è una scienza esatta. Pur nella drammaticità dell’evento bisogna conservare la serenità necessaria ad affrontare le situazioni con lucidità e pensando unicamente alle richieste di salute del territorio. Il fatto accaduto a Policoro è stato un problema per l’intera ASM e non per l’Ospedale di Policoro.”
L’assessore Martorano ha tenuto a precisare che: “non è intenzione del Dipartimento colpevolizzare la struttura di Policoro e il personale sanitario dell’Ospedale. Se vi sono state responsabilità individuali esse emergeranno dalle indagini in corso, mentre la vita dell’Ospedale, deve, per il bene pubblico, recuperare la necessaria tranquillità, pur nella consapevolezza che andranno attuati processi di miglioramento ed ognuno deve avere l’umiltà di mettersi in discussione per favorire il cambiamento che tutti auspicano.”
Martorano ha poi posto l’accento sull’importanza della credibilità professionale delle strutture sanitarie. Uno stesso intervento sanitario di eccellenza effettuato in una struttura del nord e in una del sud, assume una maggiore o minore importanza a seconda della credibilità che la struttura sanitaria si è guadagnata nel tempo.
“L’impegno di tutti - ha proseguito Martorano – è quello di porre in campo tutte le energie per migliorare e l’ASM ha già dimostrato nel tempo che ha la capacità di dare un contributo determinante in questa direzione, come dimostrano anche i dati sull’emigrazione sanitaria. Quello che è accaduto- con riferimento al decesso della giovane madre 32 anni - è un fatto grave e la sua memoria deve essere onorata con l’impegno di tutti a fare di più e meglio, e non verrà consentita alcun tipo di speculazione.”
In conclusione il direttore generale Gaudiano ha tenuto a sottolineare il comportamento dignitoso e di grande umanità del coniuge della giovane donna deceduta, con il quale si è realizzato un rapporto di intensa comprensione umana.
Sono seguiti gli interventi dei medici ospedalieri e dei responsabili delle direzioni sanitarie, che oltre a sottolineare il loro dolore per la tragedia accaduta, hanno assunto l’impegno a proseguire il loro lavoro con impegno.

mercoledì 15 settembre 2010

L’erosione della costa jonica è un disastro annunciato»


«Così sta scomparendo la spiaggia a sinistra della foce dell’Agri»
Un operatore turistico denuncia l’erosione costiera a Terzo Madonna
FILIPPO MELE
• SCANZANOJONICO.Allarme erosione della costa sul litorale del comune del Metapontino. Terzo Madonna, la spiaggia posta a sinistra della foce dell’Agri, sta scomparendo. Questo il “g rido” lanciato da operatori turistici e frequentatori di quel tratto di litorale. Alla Gazzetta, nei giorni scorsi, si è rivolto Vincenzo Toscano, concessionario di uno dei tre stabilimenti balneari ubicati su quel lido: «Ho letto sul vostro giornale, il 9 settembre, che un professore dell’Universtià di Basilicata, Giuseppe Spilotro, ha asserito che la zona di Terzo Madonna di Scanzano Jonico è rimasta intatta. Ora, io invito voi, gli amministratori comunali, quelli provinciali e regionali, lo stesso professore, a venire qui a rendervi conto di persona di quel che sta accadendo». E noi abbiamo accolto l’invito. Toscano ci ha accompagnati lungo l’arenile verso la foce Agri. «Potete scattare le foto. Qui, tra il mare e la pineta c’erano almeno 70 – 80 metri di spiaggia. Ora, non ci sono più. Vedete questo tronco? È caduto nell’acqua. Vedete questi alberi con le radici che pescano nello Jonio? Prima non era così». E noi abbiamo scattato fotografie osservando da vicino un fenomeno erosivo che a detta dell’operatore turistico è iniziato un paio di anni fa. Come confermato da una persona incontrata nel nostro sopralluogo. «Tento di pescare qualcosa – ha detto Giuseppe De Stefano – ma oggi non ho preso nulla. Qui c’erano almeno 70 - 80 metri di spiaggia in più. Ora, il mare sta distruggendo mese dopo mese la pineta». Insomma, al ritmo dei due inverni scorsi, oltre 30 metri l’anno, il rischio che lo Jonio invada la piana di Terzo Madonna, a forte insediamento agricolo, è reale. C’è di più. Ancora Toscano dopo che siamo ritornati al lido e mentre i suoi dipendenti stanno smontando lo stabilimento balneare: «Io ho una concessione demaniale su una determinata particella. Essa, però, si è dimezzata. Questa estate sono stato costretto ad avvicinarmi alla strada provinciale. La prossima, probabilmente, la mia particella non ci sarà più. Cosa dovrò fare?». Ma, quali, a suo giudizio, anche se egli è un operatore turistico e non un geologo, a suo parere, le cause? «Ho visto quel che è accaduto a Metaponto dopo la costruzione del porto degli Argonauti. Qui è successa la stessa cosa dopo la costruzione del porto di Marinagri». Che fare? «Non lo so. So solo, e lo dico al professor Spilotro, a cui rinnovo l’invito a venire qui di persona, che alle Maldive alla riva del mare ci sono le palme mentre qui abbiamo gli alberi della pineta. Prima che lo Jonio li inghiotta del tutto».
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ANGELO MORIZZI
• M E TA P O N TO. Erosione costiera a Metaponto. Per le associazioni "Ola" (organizzazione lucana ambientalista) e Comitato "Sos costa jonica" si tratta di "un disastro annunciato". Il perché è stato spiegato nel corso di un incontro con la stampa da alcuni esponenti delle due associazioni. In primo piano la denuncia di "omissioni e incoerenze". Sotto accusa, in particolar modo, il problema legato alla costruzione dei porti lungo il litorale jonico.
«È il caso – ha sostenuto Pino Passarelli, di "Sos costa jonica" – della spiaggia di Metaponto che, per la costruzione del porto degli Argonauti, ha subìto un ulteriore, pesante arretramento costiero». Gli attivisti dell'ambiente hanno quindi presentato un dossier in cui si evince come da recenti studi e conferenze, ultima quella del prof. Giuseppe Spilotro nel luglio scorso all'Università di Basilicata, siano riscontrabili, in Italia, altri esempi di presenze portuali con conseguente arretramento delle c o s t e.
Si è provveduto, quindi, a mostrare alcune foto di Margherita di Savoia. Il caso del centro pugliese era stato segnalato, secondo i Comitati, «già nel 2006 , all'Agrobios di Metaponto, dal prof. Antonio Petrillo, durante un con vegno sul tema, alla presenza del presidente della Regione, Vito De Filippo, e dell'ex sindaco di Bernalda Francesco Renna». Frattanto, nel nuovo studio universitario, presentato in questi giorni, con due mesi di anticipo sui tempi previsti, sono state segnalate problematiche e possibili soluzioni. Ma per "Ola" ed "Sos costa jonica" non basta. «Gradiremmo conoscere – si chiedono le associazioni – se lo studio commissionato dalla Regione abbia tenuto conto della presenza del porto degli Argonauti e se la ricerca sia stata estesa anche al litorale di Pisticci, senza concludersi alla foce del Basento, lato Metaponto». Da qui l'interpellanza ai massimi referenti istituzionali lucani. «Abbiamo girato i nostri interrogativi – ha proseguito Passarelli – direttamente all'assessore regionale alle Infrastrutture, Rosa Gentile - chiedendo di sapere se, durante la costruzione del Porto degli Argonauti, sia stato effettuato il monitoraggio dell'erosione costiera, e se la Regione intenda applicare o meno, nei confronti dei privati, la clausola fidejussoria prevista per i danni ambientali, dovuti alla presenza di porti. Una possibilità, quest'ultima, peraltro inclusa nella variante al piano paesistico, pubblicata sul Bollettino ufficiale regionale sin dal lontano marzo 2004. A tutt'oggi attendiamo ancora risposte precise». (Brani tratti dalla Gazzetta del Mezzogiorno)


lunedì 13 settembre 2010

Policoro : La legalità a senso unico.

Sembrano che siano centinaia le denunce anonime che arrivano al comune di Policoro che segnalano abusivismi e varie illegittimità. Da quel che apprendiamo , grazie anche ad una interrogazione del consigliere Labriola , sembrerebbe che questa amministrazione ne prenda in considerazione solo quelle che denunciano persone o attività , verso cittadini non molto gradite a questa maggioranza , tanto da far richiedere al consigliere del PD , quale criterio utilizza il sindaco e la sua maggioranza per attivare le necessarie verifiche. l
La cosa strana però e che semprerebbe quelle non anonime , denunce firmate , non vengano prese in considerazione , strano in una situazione normale , ma sapete noi siamo il paese dell' Eccezzziunale... veramente

Questa sensazione , tra l'altro ci è stata esposta in questi giorni da un artigiano che ci ha raccontato che vengono ispezionati solo coloro che per varie ragione non sono del tutto allineati , come dire PERSONE LIBERE non assoggettate. Sia chiaro sensazione , ma sapete come è , certe volte a pensare male ci si azzecca . E per verificare che tutte le segnalazioni anonime vengono trattate allo stesso modo , noi da questo blog ne segnaliamo ( rigorosamente in modo anonimo , lo sapete solo voi che ogni giorno ci leggete in centinaia , in questo modo verrà presa in considerazione ) un caso al sindaco Lopatriello :

1) Se egli vuole verificare se tutti coloro che hanno rapporti di appalto con il comune sono in regola sia con le concessione Edilizie che con le varie autorizzazioni , chiediamo che vengano fatte le stesse verifiche che in questi giorni si stanno attivando nei confronti di un artigiano Policorese , niente di più niente di meno.

Lei Sindaco sa meglio di me che in questo periodo di crisi , assillare i nostri artigiani vuol dire aggravare la loro situazione , queste persone per il solo fatto che ogni mattina aprono le proprie botteghe fanno un miracolo , capisco è condivido la sua nuova linea a favore della legalità , che metteremo alla prova , ma cominci dagli squali più grandi (quelli non sono mai toccati) , faccia una verifica seria sul ICi dei grandi complessi che sorgono nel nostro comune , riveda la delibere di scomputi di oneri di urbanizzazione per 350 mila di euro fatta a favore di qualche potente di turno , o veda come pagano la Tarsu altri , la prego i nostri artigiani li lasci lavorare .

Errori in sala parto

A Padova il quarto caso di malasanità nei reparti di ginecologia in due settimane

FLAVIA AMABILE

Non si placano le bufere nelle sale parto d’Italia tanto da farla considerare ormai un’«emergenza, e un «problema di sistema» o, comunque, "un bollettino di guerra". Dopo la vicenda del Policlinico di Messina, quella dell’ospedale Casilino di Roma e quella dell’ospedale di Policoro in provincia di Matera, un altro episodio di malasanità è accaduto a Padova dove una donna di 27 anni è in coma farmacologico e il bimbo che aspettava da sette mesi è morto. Sulla vicenda la Procura ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo e sia il ministero della Salute sia la Regione Veneto invieranno due gruppi di ispettori per accertare i fatti.

E’ stato il marito che in un esposto ha chiesto di verificare se i medici si siano comportati in modo corretto e a raccontare quello che è accaduto. La notte del 3 settembre la moglie aveva accusato dei dolori. L’uomo, di 28 anni, l’aveva accompagnata all’ospedale di Piove di Sacco, dove era stata visitata e sottoposta ad ecografia. Non era risultato nulla di particolare, a quanto avevano assicurato i medici ma la donna aveva continuato a non stare bene. A quel punto i medici stessi le hanno fatto capire che c’era bisogno di accertamenti più approfonditi e quindi di rivolgersi all’ospedale di Padova.

Ma, ha denunciato il marito, il trasporto doveva avvenire con i loro mezzi, non in ambulanza. La coppia, quindi, è salita in auto e si è diretta al pronto soccorso di Padova. Qui le condizioni sono apparse molto diverse e la donna è stato condotta d’urgenza in clinica ginecologica e sottoposta a parto cesareo. Il bimbo è nato morto, mentre la madre, alla quale è stata diagnosticata un’emorragia interna, ha subito l’asportazione dell’utero.

Dopo aver ascoltato il racconto dell’uomo, il pm Sergio Dini ha disposto il sequestro delle cartelle cliniche e una perizia tecnica. In Veneto arriveranno nelle prossime ore anche gli ispettori chiamati dal ministro della salute Ferruccio Fazio e dall’assessore veneto alla sanità Luca Coletto. L’obiettivo, ha spiegato Coletto, è di individuare «cosa non ha funzionato e quali sono le eventuali responsabilità».

Annuncia linea dura e rigore anche il presidente della giunta veneta Luca Zaia: «qualora emergessero negligente, leggerezze, omissioni o peggio - promette - saremo inflessibili nel colpire duramente». A parlare di un vero e proprio «bollettino di guerra» è Ignazio Marino, presidente della Commissione d’inchiesta sul Servizio sanitario nazionale, annunciando per martedì i primi risultati degli accertamenti. «Ormai si tratta di un problema di sistema - afferma - di una vera e propria emergenza, che sta mietendo vittime con una frequenza allarmante».

Anche il l Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori sanitari, l’on. Leoluca Orlando, ha chiesto una relazione alla regione Veneto e commentato che: «E’ scandaloso continuare ad assistere ad episodi del genere, in cui non si può non sospettare negligenza e leggerezza da parte del personale medico».

(tratto dalla stampa)


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Ecco alcuni dati:

Sono stati almeno 19 nell’ultimo anno i parti finiti in tragedia in un’Italia che, nelle classifiche internazionali, risulta avere un tasso di mortalità per parto tra i più bassi del mondo, con 3,9 decessi ogni 100.000 nati vivi. È anche vero, però, che l’Italia è prima in Europa per il numero di parti cesarei, da due a quattro volte piùrischiosi del parto naturale.
Eventi rari e imprevedibili, ma molto più spesso ritardi ed esitazioni nella scelta fra parto naturale e cesareo, fino ad accuse di «imperizia» e «negligenza» nei confronti dei medici sono state tra le cause più frequenti dei 19 parti drammatici avvenuti a partire dal settembre 2009. Almeno una ventina i medici indagati per gli episodi avvenuti nell’ultimo anno

domenica 12 settembre 2010

L’autopsia svelerà le cause della tragedia di Rosalba

I risultati tra 25 giorni. Polemica sul rientro in reparto di medici fuori servizio

Tre ore di esami. Il medico legale Biagio Solarino: «La situazione è chiara»
FILIPPO MELE
• « L’autopsia è durata tre ore. Sono stati effettuati prelievi per esami istologici. Quando avremo i risultati ed una volta esaminati gli atti stileremo la perizia. La situazione che abbiamo osservato è chiara».

Sono le sole parole che Biagio Solarino, medico legale e docente dell’università di Bari, ha rilasciato alla stampa nella tarda serata di giovedì al termine dell’esame autoptico condotto sulla salma di Rosalba Pascucci, 32 anni, morta nell’ospedale Giovanni Paolo II per le complicanze seguite ad un parto con taglio cesareo. Parto in cui ha dato alla luce due gemellini. Con il prof. Solarino, nominato dalla Procura di Matera, che ha aperto una inchiesta sul decesso condotta dal pm Rosanna De Fraia, collabora il ginecologo Luca Lojudice, altro docente all’ateneo barese. Ad assistere all’autopsia anche i periti di parte, il prof. Luigi Palmieri, professore universitario a Napoli, consulente del marito, Andrea Buongiorno e dei figli, Lidia, tre anni, e dei neonati Rocco e Cristiano, della sfortunata donna, e Maurizio Bresadola, perito del ginecologo Carlo Capodiferro, che eseguì cesareo assistito dal collega Giovanni Manolio. Entrambi sono stati sospesi in modo cautelativo dalle loro funzioni e risultano iscritti nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato di omicidio colposo. Sulle risultanze dell’esame, che si avranno entro 60 giorni, anche i legali delle parti sono stati attenti a non derogare dal segreto istruttorio. L’avvocato Rocca Sisto, che con il collega Pietro Di Taranto, patrocina la famiglia Buongiorno ha dichiarato: «Il nostro consulente ci ha informato della sua opinione. Per potersi esprimere compiutamente, però, occorrerà attendere l’esito degli accertamenti sui tessuti mandati a Bari. Ci vorranno 25 – 30
giorni». Si è parlato di una piastrinopenia, vale a dire di un deficit delle particelle del sangue che si attivano per la coagulazione, di cui sarebbe stata affetta Rosalba… «Le garantisco – ha puntualizzato l’avv. Sisto - che la signora Pascucci stava bene». Sono stati trovati i segni dell’emorragia di cui ha parlato il direttore generale della Azienda sanitaria, Vito Gaudiano, e ritenuta alla base dello shock emorragico che avrebbe causato la morte? «Sì. I segni dell’emorragia c’erano». Il difensore del dr. Capodiferro, Giuseppe Labriola, si è limitato ad evidenziare come «di fronte ad un fatto del genere non ci saranno proroghe ai 60 giorni concessi ai periti a meno di complicanze nelle analisi». Intanto, la segretaria di Cittadinanzattiva di Basilicata, Maria Antonietta Tarsia, ha dichiarato che si costituirà parte civile a sostegno della famiglia Buongiorno in caso di processo a carico di responsabili. E giovedì sera il magistrato ha dato il permesso perché la salma potesse lasciare Policoro per essere trasferita a Bernalda. Ieri, alle 11.10, il feretro ha varcato il cancello del Giovanni Paolo II. Su quanto accadde in sala operatoria, poi, il dr. Manolio ha affermato che lui, di guardia, si è limitato a seguire l’intervento condotto da Capodiferro. Quest’ultimo, pur se non in servizio, è rientrato in ospedale per operare la paziente che aveva seguito negli otto mesi di gestazione. Una prassi che in questo nosocomio sarebbe consentita. Ma non in altri ospedali dove ad operare o ad assistere ad un parto sono i medici in reparto. E ciò per spezzare i connubi tra visite private ed utilizzo delle strutture pubbliche. Abbiamo tentato di sapere dai vertici aziendali se tale situazione sia legittima, se sia consentita anche al Madonna delle Grazie, e del perché la percentuale di cesarei a Policoro (dati 2009) sia del 66,1 % contro il 15,3% di Matera. Ma il capo del Dipartimento donna, maternità ed infanzia, Silvio Anastasio, ci ha invitati a rivolgerci al direttore generale. Solo il numero 1 dlla AsM sarebbe deputato a parlare coi media della vicenda che ha scosso la sanità lucana. Il dr. Gaudiano, però, non era reperibile ai numeri di telefono in nostro possesso. Ci siamo rivolti, allora, al responsabile dell’ufficio stampa,Vincenzo Maida, che ci ha rinviati a quando avrà acquisito necessarie informazioni tecniche. Insomma, bocche cucite in materia (per ora) alla Asl di Matera.(tratto dalla Gazzetta del Mezzogiorno)

Il protocollo di assistenza post parto


Maria Antonietta Tarsia del Tdm: «Bisogna sospendere l’èquipe, ci costituiremo parte civile»
di ANTONIO CORRADO
Tribunale dei diritti del
malato si costituirà parte civile
nel procedimento giudiziario
a carico dei responsabili
accertati per la morte
di Rosalba Pascucci.
Lo ha reso noto ieri al
Quotidiano la presidente,
Maria Antonietta Tarsia
(nella foto), che ha seguito
fin dalle prime ore la tragica
vicenda. La Tarsia ha ribadito
di aver apprezzato la
tempestiva e concreta reazione
di Asm eRegione, soprattutto
in merito alla sospensione cautelare
dei medici
operanti.
«Casi del genere non devono
accadere mai -ha dichiarato
la rappresentante
del Tdm, segretaria regionale
di Cittadinanzattiva perché
nel 2010 non si può
ancora morire di parto. Abbiamo
chiesto all'azienda
sanitaria di disporre quanto
prima la sospensione
cautelare anche di tutta l'èquipe
che ha operato sulla
sfortunata giovane mamma,
perché secondo noi le
responsabilità potrebbero
andare oltre quelle dei due
medici sospesi. Bisogna accertare
-ha detto ancora la
Tarsia- se ci sono state negligenze
anche nell'assistenza
e nella indispensabile
vigilanza post parto.
Eventuali errori fatali di
questo genere, andrebbero
oltre la responsabilità diretta
dei medici che hanno operato
».
Chi partecipa alle operazioni
pre e post parto? Come
funzional'assistenza e la vigilanza
post parto, a chi è
demandata?
Normalmente, in ospedali
ben attrezzati e con personale
in pieno organico, alle
operazioni del parto che, lo
ricordiamo, rappresentano
un evento sanitario “acu
to”, presenziano 2 ostetriche/
o, il ginecologo di turno
e, negli ospedali che se lo
possono permettere, il neonatologo.
Dopo il parto, specie
se si tratta di un cesareo
per di più gemellare, la
puerpera deve rimanere
per due ore in uno spazio attrezzato
a questa funzione,
dove viene costantemente
controllata. In questa fase,
se lo desidera, avrà ancora
accanto a sè una persona di
sua scelta e, se le condizioni
materno-neonatali lo consentono,
si dovrebbe favorire
il contatto madre-bambino,
coinvolgendo anche il
padre nell'accoglienza del
nuovo nato. Nel frattempo,
il neonato viene lavato, ripulito
e registratoda personale
medico qualificato.
Tutti i “controlli seriati”
delle condizioni generali e
locali della puerpera sono a
cura dell'ostetrica/o, o del
responsabile del servizio di
sala parto, che sono obbligati
a segnalare allo specialista
eventuali anomalie.
Seppure il lavoro di Sala
operatoria/sala parto si possa
definire d'èquipe, questo
non cancella le singole responsabilità
professionali.
Le attribuzioni di compiti
specifici e particolari ad
ogni singola qualifica sono
stabiliti dai regolamenti interni
dei singoli enti ospedalieri,
sulla base degli accordi
nazionali. Specie nella
gestione di condizioni fisiologiche,
è prezioso il contributo
che l'ostetrica/o può
dare agli specialisti (anestesista,
ginecologo, neonatologo).
Il responsabile della
Guardiaostetrica attiva è lo
specialista in Ostetricia e
Ginecologia, che all'interno
dell'Uo di Ostetricia e, nello
specifico, dell'area travaglio-
parto presenzia sempre
all'accettazione di ogni
gravida in sala travaglio
per rivalutare il suo livello
di rischio e personalizzare il
profilo di cura idoneo; all'atto
del trasferimento dall'Unità
Operativa Ostetrica
di degenza all'Area travaglio-
parto; all'atto dell'espletamento
del parto.
In previsione di eventi patologici
inattesi, devono essere
disponibili, in ogni
Centro Nascita, tutte le risorse
necessarie ad affrontare
qualunque tipo di
emergenza.
A Policoro, mercoledì
notte, questo protocollo è
stato osservato? Rosalba
Pascucci è stata vigilata per
le due ore successive al parto?
Qualcuno si è accorto
del malessere che accusava?
Solo le indagini di Asm e
carabinieri potranno accertarlo (quotidiano della basilicata)