sabato 31 dicembre 2011

Buon Anno


Alcuni lettori mi hanno scritto chiedendo come era possibile gestire un blog così aggiornato e per così tanto tempo, senza nessun ritorno economico , che giorno dopo giorno, sottrae del tempo alle mie normali attività.
Rubo una parte del mio tempo per costruirlo ed in cambio non ricevo denaro o altri vantaggi personali ma ho in cambio molto di più, ricevo soddisfazione , la stima e l’amicizia di tanti .

Soddisfazione di fare una cosa complicata ma bella , una cosa impegnativa ma utile, una cosa nuova , non per lo strumento ma per il linguaggio che non ama ne il buonismo e non si fa condizionare dalle relazioni corti che condiziona nel dire la verità delle cose.

Io non ho né prodotti né merci da vendere o sponsorizzare.
ma ho l’ amore per il territorio, la voglia di difendere l’identità culturale della nostra comunità , il convincimento che è possibile un’altra politica , e che l’etica è l’onesta non sono un’opzional quando si amministra la cosa pubblica ma il dna di un buon politico e amministratore. Che amministrare non è un obbligo , e quando si è chiamati ad esercitare tale funzione lo si deve fare con lo spirito di una missione con la pretesa che non solo si deve essere onesti ma anche sembrarlo.
Tutto ciò lo faccio con passione e onestà e se qualcosa non funziona bene, se qualcosa non va, se qualche intervento non vi piace perdonatemi .Questo blog non è obbiettivo è di parte , e questo voi lo sapete in partenza quindi non fingiamo , ma ci seguite così in tanti perché raccontiamo le cose come nessuno ve li racconterebbe mettendo a nudo la pochezze la disonesta e il furto di legalità e opportunità. A riprova di ciò , più volte siamo stati querelati , sempre assolti addirittura in un caso mi sono state riconosciute le spese morali , perché le denunce che facevamo non erano opinioni ma corrispondevano alla verità.

Vogliamo ricordarlo assolti dalle querele di Lopatriello e quelli di Vitale ieri , oggi aspettiamo con serenità quelli promessi da Bubbico. Sempre contro i potenti , i Lopatriello , Marinagri ieri oggi Bubbico , da destra a sinistra senza riverenza . Se ci querelano da destra a sinistra con chi saremo schierati? Forse con il buon senso , con la voglia della ricerca della verità e con le persone Perbene. Cosi come vogliamo ricordare la battaglie vinte , dall’appalto vergogna del rondò vicino all’ospedale , alla decisione dell’alsia di recuperare i trenta ettari di terreni patrimonio pubblico utilizzati da Marinagri , a quella contro la dismissione dell’ospedale di policoro , sia la fisioterapia che l’accorpamento dell’UTIC sono ancora la , nulla è stato toccato , questo grazie anche ai Tanti movimenti da no scorie a 5 stelle di Grillo a cittadinanza attiva , al circolo dei pensionati al movimento degli studenti del Liceo , che insieme abbiamo fatto rete per fermare la mannaia dei Tagli . Ormai tutti ci riconoscono che siamo l’unica opposizione vera in questa città , quella consiliare e l’altra faccia della maggioranza , inconcludente e rissosa , dedita solo alla gestione fine a se stessa alla gestione del potere.

Tale opinione aumenta le nostre responsabilità , a cui non ci sottrarremo anzi……..

Cosa aspettarsi dal 2012? A parere degli analisti, sarà un anno di grandi sacrifici: l'anno in cui bisognerà tirare ancora la cinghia e probabilmente l'anno in cui la crisi toccherà il picco. Ma noi nel nostro piccolo saremo dalla parte dei deboli , contro ogni illegalità per l’affermazione dei diritti , da quello del lavoro a quello della salute . Auguriamo a tutti voi un anno ricco di opportunità e serenità e chi sa un anno di Lotta .

Maruggi nuovo direttore Generale della As di Matera. Il Flop dell’asse Marrese _Quinto.



Ieri con la nomina dei direttori generali delle aziende sanitarie di Matera e Potenza e il crob di Rionero . Si chiude una fase importante per le nomine regionali . Tutto è avvenuto o quasi nel segno della discontinuità , questo è evidente soprattutto per la nomina di Maruggi , manager che proviene dal mondo bancario , chiamato a gestire una Asl di Matera che presenta un bilancio difficile , un ospedale sovradimensionato come quello di Matera , in un momento dove scarseggiano le risorse finanziarie. Questa nomina è stata accolta con delusione dal PD Locale che sosteneva fortemente il nostro coincittadino Pierino Quinto , in verita non tutti , come è noto di Pd c’è ne sono tanti. Sembra addirittura che su questa candidatura si fosse saldato l’asse che fa capo a Chiurazzi con Montesano Fabiano a quello di Bubbico con Marrese. In poche parnole , Marrese doveva accreditare il dott.re Quinto tra i bubbichiani che avrebbero dovuto sostenere per la nomina a direttore generale dell'asm , in cambio la componente Chiurazziana di Montesano e Quinto avrebbe sostenuto la candidatura di Marrese a Sindaco di Policoro. E fino due giorni fa , questi gruppi pensavano veramente che l’operazione avrebbe avuto successo , ma si è rilevata un Flop.

venerdì 30 dicembre 2011

Istat: “Nel 2010 un italiano su 4 a rischio povertà soprattutto tra i 18 e i 24 anni”

L'indicatore sintetico del rischio di povertà e di esclusione sociale, che considera vulnerabile chi si trova in almeno una di queste tre condizioni, è pari al 24,5%. Inoltre il 12,9% delle famiglie abitanti nel Mezzogiorno è gravemente deprivato, valore più che doppio rispetto al Centro (5,6%) e più che triplo rispetto al Nord (3,7%)

Un italiano su quattro è a rischio di povertà o di esclusione sociale, dato che aumenta soprattutto per i giovani tra i 18 e i 24 anni. Questo il quadro rilevato dall’Istat, in una ricerca sul reddito e le condizioni di vita relative al 2010. Cifre alla mano, il 18,2% delle persone residenti in Italia risulta esposto al rischio di povertà, il 6,9% si trova in condizioni di grave deprivazione materiale e il 10,2% vive in famiglie caratterizzate da una bassa intensità di lavoro. L’indicatore sintetico del rischio di povertà e di esclusione sociale, che considera vulnerabile chi si trova in almeno una di queste tre condizioni, è così pari al 24,5%.Le altre due maggiori economie dell’area dell’euro, Germania e Francia, mostrano valori inferiori sia del rischio di povertà, sia dell’indicatore di grave deprivazione materiale. In Italia e in Franciaè particolarmente marcato il rischio di povertà per i giovani fra i 18 e i 24 anni, rispetto alle generazioni più anziane. In Italia, inoltre, è più alto il rischio di povertà per i minori di 18 anni. Nel 2010, inoltre, il 16% delle famiglie residenti in Italia ha dichiarato di arrivare con molta difficoltà alla fine del mese. L’8,9% si è trovato in arretrato con il pagamento delle bollette; l’11,2% con l’affitto o il mutuo; l’11,5% non ha potuto riscaldare adeguatamente l’abitazione.Nel biennio 2009-2010, evidenzia l’indagine Istat condotta nella seconda parte del 2010 su circa 19.000 famiglie (47.500 individui), risultano sostanzialmente stabili in Italia sia il rischio di povertà (dal 18,4 al 18,2 %) sia quello di grave deprivazione materiale (dal 7% al 6,9 %), mentre è aumentata dall’8,8% al 10,2 % la quota di persone che vivono in famiglie a bassa intensità di lavoro, dove cioè le persone di 18-59 anni di età lavorano meno di un quinto del tempo. Dai dati, emerge inoltre che il 12,9% delle famiglie abitanti nel Mezzogiorno è gravemente deprivato, valore più che doppio rispetto al Centro (5,6%) e più che triplo rispetto al Nord (3,7%). L’Istat spiega che le tipologie familiari più esposte al rischio di deprivazione materiale sono quelle con un alto numero di componenti e/o con un basso numero di percettori di reddito. Si trovano più frequentemente in condizioni di disagio le famiglie monoreddito, come gli anziani soli e i monogenitori, e quelle con tre o più figli minori. Il 50% delle famiglie residenti in Italia ha percepito nel 2009 un reddito netto non superiore a 24.544 euro l’anno (circa 2.050 al mese).

Nel Sud e nelle Isole, metà delle famiglie ha guadagnato meno di 20.600 euro (circa 1.700 euro mensili). La quota di reddito totale del 20% più ricco delle famiglie residenti in Italia è pari al 37,2%, mentre al 20% più povero spetta l’8,2% del reddito. Con riferimento ai redditi 2009, la disuguaglianza, misurata dall’indice di concentrazione di Gini, mostra un valore superiore alla media europea nella ripartizione Sud e Isole (0,32) e inferiore nel Centro (0,29) e nel Nord (0,29). Su scala nazionale l’indice di Gini è pari allo 0,31, lievemente superiore alla media europea (0,30). Se tuttavia si includono i fitti imputati nel reddito, la diseguaglianza risulta minore (0,29). Entrambi i valori sono stabili rispetto al 2008.


giovedì 29 dicembre 2011

Riceviamo e Pubblichiamo :La vera storia di L

MO VI RACCONTO LA VERA STORIA DI L.. L.. così lo chiamano in paese Un giorno un illustre cugino politico decise di rompere le righe , un funzionario (miracolato) decise di aprire le porte dell’Ente un giorno non lavorativo, i notai illustri come il cugino politico decisero che le firme li dovevano custodire in segreto, tutto questo perché un noto dottore disse che facevano solo chiacchiere e alcuni alleati non fecero il loro dovere . Un finto laureato colse l’occasione per proporre la sua immagine al popolo annebbiato da quello che stava succedendo , dicendo che meglio di L.. il primo cittadino nessuno lo poteva fare , L.. era la persona giusta per il popolo (annebbiato) , L.. poteva fare i manifesti giganti , L.. poteva disporre di un servizio di radio , L.. poteva far diventare i funzionari city manager (pare che così si scrive in inglese) con aumento di danaro nelle loro tasche , ed i notai potevano diventare presidenti di commissione , L.. poteva far crescere un paese in mezzo al mare , L.. lo faceva per il bene della comunità e non per i suoi interessi perché L.. avendo un figlio ereditario milionario , la casa in mezzo al mare la poteva comprare, L.. poteva far costruire cliniche, inaugurare palazzetti, rondò illuminare le strade con luci a “LED” poteva far jammerare tutto quello che voleva, L.. poteva affidare lavori , incarichi , redigere filmati a chi voleva lui (preferibilmente a persone vicino ai suoi consiglieri e collaboratori) L.. poteva andare e venire dalla Romania, L.. poteva fare feste e fuochi d’artificio da mille e una notte , L.. poteva fare assessori a chi voleva lui . Tutto questo avvenne , ma un giorno persone ligie al dovere e al loro lavoro vollero vedere cosa L.. aveva avuto di così magico tipo (mandrake ) per incantare il popolo annebbiato . Risultato tre mesi di arresti. Questa è la storia del L.. (ogni riferimento a persone o cose è puramente casuale)

Un'associazione per delinquere finalizzata ad ostacolare il procedimento penale denominato “Toghe Lucane”

Caaadeeeee! Il grido dei boscaioli nostrani o qualcosa di molto simile aleggia nei palazzi di giustizia lucani. E viene istintivo scansarsi, affinché il tronco gigantesco non travolga l'estraneo passante. Toghe Lucane non è archiviata, perlomeno non lo sono i “fatti reato” che conteneva, adesso lo sanno tutti ma forse l'hanno sempre saputo. Dire che l'avevamo detto, è un'ovvietà persino fastidiosa. Tuttavia l'avevamo pure scritto come, similmente, avevano fatto quanti raccontavano le loro opinioni su De Magistris, Toghe Lucane, Tufano, Bonomi e tanto altro. Ebbene, provate a leggere qualcosa sull'argomento trattato dalla stampa nostrana in questi giorni, se non vi crea eccessivo fastidio. A rileggere oggi i giudizi perentori e, a volte, sprezzanti di quanti si misero a cavallo dell'archiviazione di Why Not e Poseidone, prima; di Toghe Lucane, poi; si ha un'idea precisa dllo stato dell'informazione in questa regione e non solo. Inchieste che svelavano un mondo di connivenze, complicità e malaffare radicato nel tessuto politico, giudiziario ed economico della Basilicata e che in tanti si affrettarono a definire “bolle di sapone” o, addirittura, attentati all'onorabilità dei cittadini lucani. Siamo ancora in attesa che Vincenzo Folino ci sveli l'identità del “grande vecchio”, colui che avrebbe ordito quel complotto e messo in pratica una campagna denigratoria e diffamatoria tesa a colpire una regione virtuosa popolata da un popolo sano e saggio. Disse di conoscerlo e forse, oggi che riemergono tutti quei “veleni” di cui tanto si dolse, è giunto il momento di farlo conoscere a tutti noi. Dopo la scoperta che De Magistris aveva visto lungo e, soprattutto, che i vertici della politica (vedasi affaire “Fenice”) e della magistratura (vedasi Toghe Lucane) sono coinvolti in inchieste gravissime, il signor Folino e tutti i suoi amici del PD (al pari dei “finti” oppositori del PdL) dovrebbero dirci chi c'è dietro, svelare quello che dicono di sapere sin dalla prima ora. Invece tacciono, non avendo nemmeno il buongusto di fare ammenda per le solidarietà profuse abbondantemente agli indagati eccellenti. Il sostituto procuratore di Catanzaro, Francesco V. N. De Tommasi, scriveva il 28 febbraio 2008: appare allo stato astrattamente configurabile un'associazione per delinquere finalizzata ad ostacolare il procedimento penale denominato “Toghe Lucane” Vincenzo Tufano (Proc. Gen. a Potenza), Giuseppe Chieco (Proc. Capo a Matera), Annunziata Cazzetta (Sost. Proc. a Matera), Valeria Farina Valaori (Sost. Proc. a Matera) e Onorati Angelo (Giudice del Tribunale di Matera). Cosa resta di questo procedimento penale? Tutto, tranne che le iscrizioni nel registro generale delle notizie di reato. I fatti reato e le attività d'indagine svolte dagli inquirenti sono lì, evidenti e stampati nero su bianco. Le iscrizioni sono scomparse, ma non attraverso richieste di archiviazione e pronunciamenti del Gip. Sono sparite per strada, mentre quel procedimento, firmato De Tommasi, viaggiava ex art. 11 c.p.p. verso Salerno e poi, sempre ex art. 11 c.p.p., mentre tornava nuovamente a Catanzaro. Oggi resta solo l'abuso d'ufficio per quei 5 magistrati e il 23 gennaio 2012 il Gip di Catanzaro dovrà decidere se archiviare anche quello. Ma le scoperte e le inchieste degli attuali magistrati catanzaresi, dopo che i vertici di quella Procura sono stati trasferiti perché finiti sotto processo per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari, disvelano e attualizzano quelle dimenticate ipotesi di reato.

di Nicola Piccenna

mercoledì 28 dicembre 2011

Assistenzialismo, Sperpero selvaggio e Sottosviluppo a iosa. Ecco i regali natalizi del centrosinistra per i Lucani.

Che dire della finanziaria regionale 2012, è difficile trovare nuove argomentazioni dopo tutto quello che è stato detto in Consiglio e scritto sulla stampa, ed è anche troppo facile dato che è l’ennesimo copia ed incolla degli ultimi anni, sino ad arrivare addirittura alla Giunta Dinardo.

Finanziaria debole, Finanziaria senza anima, Finanziaria spendacciona, Finanziaria senza Equità ma farcita di assistenzialismo. Ennesima occasione mancata per stabilire linee guida per un possibile intervento proteso allo sviluppo e alla governance del territorio lucano.

Anche una finanziaria incuicista che nasce col voto dell’intergruppo MPA- Amo La Lucania e Per la Basilicata. Forse questa l’unica novità – anche se non c’era bisogno di Nostradamus per profetizzarlo- perchè svela un segreto di Pulcinella ovvero la forza attrattiva del Potere verso ex detentori del Potere, che giocavano a fare gli oppositori a parole; soltanto a parole. E’ anche una finanziaria che scontenta tutti gli alleati: IDV, Sel, Socialisti, Popolari Uniti. Api. Però nessuno dei piccoli partitelli mette un distinguo, pone una discontinuità per timore di perdere il sottogoverno e essere rimpiazzati da nuovi arrivati. Il vero vincitore resta De Filippo, unici sconfitti la Politica, i Lucani e La Basilicata. Ma si corre il rischio di essere una Vittoria di Pirro, ed a farne le spese saranno qualità della vita, giovani e progresso economico. L’ho definita una manovra senza Anima, partendo dal dato di fatto che si reiterano le solite voci, le solite spese, le solite politiche fallimentari. Ma colpisce il fatto che risulta evanescente in quello che dovrebbe essere il cuore della manovra: ovvero come attuare anche le disposizioni che hanno parvenza di novità.

Il Presidente De Filippo non ha svelato il mistero di chi saranno i boiardi regionali o per essere di moda i manager dello Staff impegnati l’anno prossimo a supportare quanto deciso di sperperare. Gli uomini Invisibili del Presidente insomma. Sovviene però un legittimo dubbio di natura politica; che anche questo sia collegato alla prossima crisi di giunta che arriverà a Gennaio?

Ovvero che anche i Boiardi siano parte della spartizione del Potere per poter accontentare tutti i partiti e partitelli della coalizione? Del resto con l’entrata quasi ufficiale dei Terzo Polisti anche i posti si riducono e la quadra diventa sempre più difficile per gli alchimisti del Partito Regione.L’unica crisi esistente per i signori del potere lucano è quella autoreferenziale delle poltrone, del resto che succede in Europa ed Italia interessa poco. Eppure tutti parlano di recessione e economia ferma, eppure tutti dicono essere preoccupati per il futuro dei cittadini specie per la categorie sociali più deboli. Ma nei fatti non vi è un solo provvedimento atto a dare una seppur minima possibilità di reazione alle emergenze. Compresa quella ambientale come se Fenice, Pertusillo e Noci fossero problematiche della Nuova Zelanda e non della Basilicata. Tempo fa la sinistra italiana era capace almeno di coniare slogan di effetto quali la Fantasia al Potere, ora che si sono conformati al “Grigiore al Potere” non hanno neanche un minimo di inventiva tanto da utilizzarne quelli nazionali. Ma di Equità, di Rigore e di Sviluppo in Basilicata non se ne vede neanche una sbiadita ombra. Assistenzialismo, Sperpero selvaggio e Sottosviluppo a iosa. Ecco i regali natalizi del centrosinistra per i Lucani.

di Gianni Rosa

martedì 27 dicembre 2011

Fallisce la mediazione Alsia Marinagri. L'alsia insiste, i trenta ettari sono del popolo.

Non è stato raggiunto nessun accordo così le parti si sono date appuntamento tra un mese, il 23 gennaio. Come si poteva prevedere dalle dichiarazioni dei giorni scorsi, i toni tra i rappresentanti dell’Alsia e di Marinagri spa si sono fatti subito molto accesi, durante il tentativo di mediazione in corso sulle richieste avanzate dall’Agenzia lucana per lo sviluppo dell’agricoltura. Al centro i terreni rinvenuti dall’alveo del fiume Agri dopo che ha cambiato il suo corso. E’ lì che secondo il progetto del complesso turistico integrato di Enzo e Marco Vitale dovrebbe sorgere un albergo extralusso e un campo da golf per completare i travagliati lavori per la realizzazione dell’opera fermi al 93% dell’investimento complessivo. Ma l’Alsia chiede indietro quei terreni, circa 30 ettari, o una compensazione di 4milioni di euro dal momento che una serie di consulenti hanno indicato che la proprietà rientrerebbe a pieno titolo nel patrimonio del fu Ente sviluppo dell’agricoltura. Vitale dal canto suo considera del tutto infondate le ragioni dell’Agenzia e per prima cosa nei giorni scorsi ha annunciato il blocco delle convenzioni con i Comuni di Policoro e Scanzano Jonico che prevedono degli oneri urbanistici a suo carico in forza delle autorizzazioni concesse illo tempore dalle amministrazioni su cui ricade il complesso Marinagri. Dalla sua parte si sono immediatamente schierati i sindaci dei due paesi, Nicola Lopatriello e Salvatore Iacobellis che hanno denunciato il danno che un’ini ziativa come quella dell’Alsia rischia di rappresentare per le ricadute in termini di economia e occupazione di un’ investimento come quello di Vitale. Il patron di Marinagri è arrivato addirittura a bollare le pretese nei confronti dei terreni oggetto della contesa come «infondate e temerarie» paventando una richiesta di risarcimento danni da parte sua se l’Agenzia non dovesse desistere dalla richiesta di un accertamento giudiziario della proprietà. «Si inventa - l’Alsia, così Vitale in un’intervista concessa al Quotidiano - di essere autorizzata a fare un’operazione di questo genere. Per noi non lo è. Va a rimescolare un fatto di 45 anni fa che non ha nulla a che vedere con lo stato attuale delle cose. Noi abbiamo avuto tutte le autorizzazioni in precedenza, per cui si inventano un modo litigioso. Stanno facendo una lite temeraria e noi non facciamo altro che dire: “Ehi, attenti. Perchè le liti temerarie poi le pagano chi le fa”. Nient’al tro che questo. Questo è il fatto e qui si esaurisce». D’altro canto il commissario Domenico Romaniello ha già espresso una dura reprimenda nei confronti dei due primi cittadini denunciando l’inopportunità di quanto dichiarato «perché sembra che si vogliano contrapporre interessi pubblici di serie “A” ad altri interessi pubblici per così dire minori». In sostanza anche dalle parti dell’Alsia si sentono nel giusto «una volta acquisita piena consapevolezza della proprietà in capo ad essa dell’ex alveo, che non ha mai formato oggetto di trasferimento in favore di Marinagri, né in sede di esproprio e né successivamente», da cui discende «la consequenziale azione di rilascio e di risarcimento danni per illegittima occupazione ». Insomma non si intravedono margini di trattativa, ma in questi casi non si mai. Ieri pomeriggio i commenti delle parti sono stati a dir poco laconici. Tutto rinviato a gennaio per «ulteriori accertamenti tecnici».
l.amato@luedi.it (il QUOTIDIANO DELLA bASILICATA)

lunedì 26 dicembre 2011

Parco Val d'Agri, il posto ai figli dei politici

22/12/2011 MARSICO NUOVO - Ricordate la polemica che investì il Parco dell’Appennino Val d’Agri a seguito del commissariamento da parte dell’allora ministro Prestigiacomo, che, scavalcando il presidente della Regione Vito De Filippo, nominò il commissario del Pdl, Domenico Totaro? Furono giorni di guerra, combattuta anche a colpi di ricorso nelle aule del tribunale amministrativo, che alla fine diede ragione al ministro. A ben guardare oggi si capisce ancora meglio cosa significhi avere il proprio uomo al posto giusto. E in effetti, a distanza di anni dalla risoluzione della controversia, più che alla gestione di un Parco nazionale sembra di essere di fronte alla conduzione di un’azienda familiare. Dove a entrare attraverso il portone principale sono per lo più i parenti di politici e amministratori. Insomma, la gestione dei posti di lavoro, anche al Parco dell’Appennino Val d’Agri, sarebbe funzionale al mantenimento di un certo tipo di consenso politico. Ammenoché non si voglia concludere che tutti quei nomi famosi assunti, anche se a tempo determinato dall’ente, non siano altro che una casualità. Ecco cosa è successo tra febbraio e giugno del 2011. L’ente guidato da Totaro mette a bando ben cinque concorsi per varie figure professionali: si cercano specialisti funzionari e collaboratori amministrativi, funzionari tecnici e addetti al sttore turismo . I contratti sono solo a tempo determinato ma prorogabili ulteriormente. Hanno accesso anche coloro che hanno attivato convenzioni con l’ente, per brevi periodi di lavoro. E guarda caso molti dei fortunati vincitori di concorso corrispondono ai nomi di coloro che al Parco erano già conosciuti. Ma, soprattutto, noti sono soprattutto i loro parenti. Nel gruppo infornato a giugno troviamo a esempio, la figlia del vicesindaco di Marsico Nuovo, Pasquale Casaletto; Donata Coppola è la moglie del segretario del Pdl di Tramutola, Donata Coppola, e figlio dell’ex senatore Alfredo Pierri. Simona Aulicino è invece vicina al Pdl. Teresa Orlando è la figlia dell’ex sindaco di Moliterno, Nicola Orlando, pure consigliere provinciale. E a riprova del fatto che quando si parla di posti di lavoro da spartire Pd e Pdl sanno bene come intendersi, tra i fortunati assunti troviamo anche il figlio dell’ex assessore alla Viabilità della Provincia di Potenza e attuale consigliere regionale, Pasquale Robortella, fedelissimo di De Filippo. Tutto quello che è successo in questi mesi a Marsico probabilmente è solo una coincidenza. Anche perché per tutti gli esami erano previste le prove sia scritte che orali. Eppure ci sono delle anomalie che hanno accompagnato gli iter concorsuali. A cominciare dalle selezioni del concorso per organi collegiali. Le prove sono state sostenute la prima volta, poi si è deciso di rifare il concorso. Forse perché, viene da pensare maliziosamente oggi, l’esito non è stato quello sperato. A vincere la riedizione del concorso proprio Simona Aulicino, vicina agli esponenti del Pdl. Un vero e proprio mistero aleggia, invece, intorno al concorso per addetti al turismo. Le prove sono state svolte regolarmente. Poi non se n’è saputo più niente, il bando è scomparso anche dal sito. Mistero fitto. Quel che è certo è invece che, se queste semplici coincidenze fossero confermate, ne uscirebbe il quadro un ente pubblico gestito come se fosse una cosa privata.
Tratto dal quotidiano della Basilicata

sabato 24 dicembre 2011

Auguri di buon natale a tutti voi

Lettera a Babbo Natale di No Scorie

Come nostra consuetudine anche noi ogni anno scriviamo la nostra letterina, questa però sarà l’ultima, No Scorie ha compiuto otto anni e abbandonerà questa fantastica corrispondenza per guardare una più cruda realtà. Anche quest’anno come l’anno scorso non chiederemo doni, il motivo è sempre lo stesso: c’e la crisi. La crisi per chi ha poco o nulla non finisce mai, anzi si accentua sempre di più, allo stato dei fatti i ricchi diventeranno sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. Il “sistema” o come dicono a Napoli “o sistema” è studiato in modo che chi fa i debiti possa rivenderli guadagnando sempre di più, e a pagarli sono poi quei cittadini che il debito non lo hanno nemmeno contratto. Alcuni ci classificano come cattivi,
e noi per coerenza quest’anno ti chiederemo di dispensare, risparmiare o togliere qualcosa a chi ha troppo o poco: Il cesto di frutta sulla tavola natalizia non è più buono, si è trasformato in un cesto di frutta marcia per produrre biogas nelle città della frutta; L’albero di Natale non serve più, vicino al presepe dei Sassi, i Megawatt. delle pale eoliche hanno sostituito anche le luminarie; Porta da bere al bue e l’asinello di Gorgoglione, la sorgente della montagna dopo 50 anni è diventata arida da quando le trivelle cercano petrolio;
Purifica l’acqua del Pertusillo: i potabilizzatori non tolgono i metalli pesanti e gli idrocarburi; Non dare soldi all’Università lucana, i professori sono troppo occupati a progettare le discariche tossiche sulla diga di Senise. Stacca il riscaldamento al Consiglio regionale, gli piace bruciare rifiuti e c.d.r negli impianti a "Bio-affari" (oltre 100 mw in progetto) pagati dalla Tarsu dei cittadini;Non fare più analisi in Basilicata e a Fenice, la colpa è degli abitanti di Lavello che si ammalano subito; Zero privilegi, comunque per tutti, non abbiamo bisogno del dipartimento della monnezza e dell’assessorato agli idrocarburi; Basta contratti sul lavoro, alla Sata: dopo 10 anni si torna indietro mentre il precariato all’Itrec è diventato addirittura nucleare;
Il combustibile nucleare di Elk River, Saluggia e Caorso non serve, in Italia non faremo più centrali nucleari;Per il freddo Natale porta invece tanti codici civili e penali da bruciare in Basilicata: con la nostra “ burocrazia criminale “, è più facile autorizzare una trivella e una discarica, che appendere una Stella Cometa davanti alla porta; La poltrona lucana al ministero sviluppo economico può attendere, sono 40 anni che si svende la Basilicata al nucleare, alla chimica, ai petrolieri e ora alle lobby dei rifiuti, provocando emigrazione, danni alle acque, all’agricoltura e alla salute umana; A chi vuole un libro puoi portargli il racconto del viaggio dello "Smemorandum in Camper", per ricordare agli smemorati che la Basilicata ha una storia, una coscienza e un'identità che non può essere baratta con l’incoscienza, l’incompetenza, il clientelismo, gli affari o le tessere di partito. A tutti gli altri e ai cinquemila di Policoro che si sono uniti in una grande catena umana tra il mare e la terra lucana contro le trivellazioni petrolifere in Basilicata i nostri sinceri auguri di Buon Natale.

venerdì 23 dicembre 2011

Serafino Di Sanza scende in Campo ? Voglia di liste civiche

Male che vada manca un anno e 3 tre mesi alla fine della legislature , e il tirare a campare di questa maggioranza non da nessuna certezza che concluda questa legislatura. Mentre il PD o i PD , sono immobilizzati , divisi rissosi , incapaci sia di fare un'opposizione degna di questo nome che di qualsivoglia iniziativa politica , intorno vi è una voglia di protagonismo e di politica che non si riconosce in nessuno dei partiti nazionali. Voglia di liste civiche , a conferma del fallimento sia di questa maggioranza sia dell'opposizione. Uno di questi protagonisti certamente potrebbe essere Serafino Di Sanza che cercherà di aggregare gli contenti del centro e del PD , poi noi che non ci sottrarremo al confronto elettorale su una proposta di governo alternativa facendo tesoro della spledida esperienza di De Magistris a Napoli e pensiamo che sia solo l'inizio di una campagna elettorale lunga , e speriamo che serva per dare una classe politica capace di dare una risposta ai problemi di questa città

giovedì 22 dicembre 2011


di LUIGIA IERACE (gazzetta del mezzogiorno)

POTENZA - Ora i primi lucani quella card tanto contesa ce l’hanno tra le mani. Il bonus carburanti è una realtà. Proprio in questi giorni stanno arrivando nelle case degli oltre 280mila residenti patentati della Basilicata che ne hanno fatto richiesta le carte per usufruire del beneficio: una somma che oscilla intorno ai 100 euro che saranno attinti dal Fondo preordinato alla riduzione del prezzo alla pompa dei carburanti. Salutata con favore dai suoi promotori che continuano a considerarla un fatto molto importante per i lucani che vedranno per la prima volta concretizzarsi nelle loro mani le royalty, quel 3% in più versato dalle compagnie petrolifere alle regioni interessate dalle estrazioni di idrocarburi, dall’altra parte continua ad essere oggetto di critiche e di polemiche.

Un’«elemosina», comunque con tanti questuanti, che alla luce del recente aumento delle accise sui carburanti, suscita le reazioni più varie. Dal barbiere che continua a ripetere ogni volta che il prezzo della benzina aumenta.
«Che mi importa, tanto io metto sempre dieci euro», a quanti sono in attesa di poter recarsi al distributore e almeno per una volta fare un «pieno», leggero e più pesante, senza dover mettere mano al proprio portafoglio.

Certo in un momento di crisi con un governo Monti attaccato dai sindacati per aver messo la mano nelle tasche dei poveri, fa riflettere che da febbraio potremo vedere tante auto di lusso fermarsi davanti a un distributore di carburante con quella card che non basterà neppure a riempire il serbatoio della loro berlina. I ricchi potranno farne a meno e per i poveri, i precari, i disoccupati, le aziende in crisi quella cifra rappresenta comunque uno schiaffo alla miseria. Quegli 81 milioni di royalty complessive sulle produzioni del 2009 e del 2010 che Eni e Shell hanno versato per alimentare il fondo idrocarburi della Basilicata, così parcellizzati non cambieranno la vita a nessuno, mentre avrebbero potuto essere capitalizzate insieme all’altro 7% di royalty che riceve la Basilicata sulla produzione di greggio.

Probabilmente amministratori e i parlamentari lucani avrebbero fatto meglio a fare un passo indietro e riconoscere i loro errori e smettere di difendere i vari bonus gas, il centro sinistra e quello carburanti, il centro destra. Era il momento di sedersi intorno a un tavolo, presentarsi compatti davanti al governo e ripensare insieme in maniera seria per il bene della Basilicata quell’aumento di royalty conquistato. E i parlamentari lucani insieme, in forza della ritrovata unione intorno al «memorandum», dovrebbero lavorare insieme intorno a una nuova norma.

mercoledì 21 dicembre 2011

Ritirate quella delibera , 15.000 mila euro , un regalo di Natale dalle tasche dei cittadini

Pubblichiamo un pezzo del video acquistato da comune per 15.000n euro. Non entriamo nel merito del video , lasciamo a voi ogni giudizio in merito , noi insistiamo che questo regalo a qualche consigliere della maggioranza è una vergogna. Come avevamo annunciato il ritmo è brasiliano e la trama poliziesca , se i tempi non fosserò tragici, questa operazione sfacciatamente clientelare al limite della legalità meriterebbe il premio VERGOGNA . Non c'è sfuggito neanche il particolare che tra gli assenti in giunta vi fosse anche l'avvocato Vinci , a conferma delle nostre perplessità, che forse non convincevano neppure lui di questo gli dobbiamo dare merito , a testimonianza della nostra attenzione verso chi opera bene.

L'ex centro sportivo Avis sarà intitolato a Salvatore Batta

Dopo le proteste di Franco Labriola e e quelle successive di questo blog , la consigliera Ivana Santamaria ha rinnovato la richiesta che il complesso sportivo ex Avis venisse intitolato a Salvatore Batta. Proposta subita accolta dall'assessore al patrimonio Vinci , che si è impegnato che si procederà in questo senso. In tal senso si era espresso pubblicamente anche il consigliere Suriano , che era intervenuto anche con un commento su quest blog. Riteniamo che tale decisione faccia giustizia all'onore a una persona che era giusto ricordare per il contributo che aveva dato a questa città e a quella struttura.

martedì 20 dicembre 2011

Riceviamo e pubblichiamo :Nella vita ci sono delle priorità , quei 15.000 euro per un video sono un insulto ai cittadini

Pubblichiamo il commento che è probabilmente del Petrgliano destinatario dei 15.000 Euro per il video su Policoro e la risposta di due nostri lettori. Noi d'altro canto ci ripromettiamo di tornare sull'argomento
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Prima di scrivere cavolate sul certo Petrigliano il signor Frammartino dovrebbe sapere che la realizzazione di quel video è costato al Petrigliano stesso quasi 15.000 euro, Si informi prima sui costi di produzione e sulla qualità del prodotto offerto prima di scrivere cavolate. Si informi sul costo di un operatore video professionista giornaliero e faccia per 3 mesi di lavoro. Si informi sul costo di una telecamera professionale HD spallare. Si informi sui costi e i tempi impiegati di montaggio di un materiale qualitativo.
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Il punto, caro sig. Petrigliano, non è su come si è arrivati al costo di 15000 euro! il punto è che è improponibile spendere una cifra tale in un periodo come quello che stiamo attraversando e soprattutto se si giustificano scelte impopolari effettuate in altri settori su come spendere i pochi soldi dei cittadini, con i criteri di economicità e "sobrietà"! caro sig. Petrigliano, nella vita ci sono delle priorità, si fanno delle scelte.è così anche nelle aziende, si decide cosa ha priorità rispetto ad altro.deve essere così anche nella amministrazione di un comune e con molta sincerità avrei preferito che con quei soldi fossero state aiutate famiglie in difficoltà oppure in qualche modo fossero stati investiti nelle stesse istituzioni: lei conosce per esempio quanti soldi ha a disposizione una scuola per le sue attività...?molto pochi! spesso manca la carta per stampante o cartucce di pochi euro, altre volte le famiglie non fanno mangiare i figli alla mensa scolastica per difficoltà nell'acquisto dei buoni pasto...(sono solo esempi).Le dirò di più: in una cordiale discussione con l'assessore Padula, lei stessa riferiva quanto sia difficile amministrare, proprio perchè le esigenze delle cittadinanza sono tante in materia di politiche sociali...agli amministratori si rivolgono famiglie che hanno da tempo varcato la soglia della povertà, con problemi che fanno passare in secondo luogo altre esigenze non prioritarie. Ho apprezzato tali parole ma ora è tempo di fatti! é tempo che queste parole si mettano in pratica e non è certo così che si da seguito alle ottime intenzioni. Questo non per polemizzare con il sig. Petrigliano che come imprenditore ha il giusto interesse a lavorare! Se poi quello che dice è vero, e non avrei motivo di pensare il contrario, e cioè che il ricavo è risicatissimo, quasi nullo, allora la cosa è ancora più inconcepibile. Se non c'è guadagno per l'imprenditore e se quindi ciò non può servire a dare un valore aggiunto al suo lavoro, alla sua impresa, a remunerare chi ha lavorato, a cosa è servita questa "giostra"?
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caro petrigliano, non vorrai ribaltare il costo della telecamera professionale a noi cittadini di policoro? dovresti vergognarti per questo intervento poco opportuno anche in considerazione del fatto che ormai è noto che ci siano altre persone dietro questa operazione. alcune volte è persino più dignitoso stare in silenzio, specie in un momento di ristrettezza economica come questo

lunedì 19 dicembre 2011

Lopatriello :«La casa è di mio figlio: appena 50mq. Mai convinto dell'investimento a Marinagri , a Policoro con quella cifra si compra di meglio.


E’ STATA un’idea di mio figlio comprare quella casa. Lui adesso lì ci lavora come istruttore di vela, ma io non sono stato mai così convinto dell’investimento: 160mila euro per 50 metri quadri. A Policoro con quella cifra ci si compra un grosso appartamento,e comunque 50 metri quadri sono davvero pochi per starci in famiglia. Vedremo se più avanti troveremo i soldi per una soluzione più spaziosa». Spiega tutto il sindaco di Policoro.
Nicola Lopatriello a proposito di quella proprietà all’interno del complesso turistico integrato “Marinagri”, che continua a destare sospetti e voci di paese. «Ma quale posto barca. Non c’è il posto barca, nè il giardinetto, nè la spiaggetta privata. Sono stufo di
incontrare persone che mi guardano di traverso come se avessi cose di cui vergognarmi.
Non lo nego che quando è finita la vicenda “Toghe lucane” comprare casa a “Marinagri” aveva un significato particolare, dopo tutto quello che avevamo passato, e abbiamo aiutato mio figlio che pur essendo un taccagno da solo con i soldi ereditati dal nonno non ce la faceva. Ora sta iniziando a guadagnare qualche cosa. Adesso per esempio è La Spezia dove stanno provando con Giovanni Soldini “Maserati”, la nuova barca di John Elkann». Tornando alla storia di quella proprietà Lopatriello racconta che non sarebbe stata acquistata dalla società che ha costruito il villaggio, ma soltanto opzionata da un terzo, un compratore campano, che ha deciso di ritirarsi. «L’abbiamo presa già finita con tutte le specifiche come le aveva volute lui. Così ci ritroviamo un televisore sul balcone e sinceramente non sappiamo che farcene. Per le finanze il periodo non è dei migliori e forse è meglio aspettare.

Tratto dal Quotidiano della Basilicata del 17/12/2011

Noi non commentiamo , questo articolo parla da solo.

domenica 18 dicembre 2011

Le miserie di Lopatriello. Centro Sportivo Europa, Labriola- Frammartino propongono cambio del nome: 'Batta'


Personalmente ringrazio Franco per questo intervento . che quel centro sportivo al di la dei nomi rimarrà nei cuori e nelle memorie di intere generazione di questa città come l'Avis di Batta , non sara la miseria del Lopatriello di turno a cancellarlo. Ancora una volta emerge la cattiveria di questo sindaco , il suo disprezzo per le persone perbene. Voglio ricordare chi era il professore Batta , docente di diritto prima a Torino , dove aveva anche svolto l'attività di sindacalista e poi a TURSi al professionale e per finire negli ultimi dieci anni al Liceo di Policoro. Socialista riformista vero , la politica la viveva come militante appassionato ed attento , mentre all'attività sportiva e l'avis erano la propria passione perchè vi dedicava senza risparmiarsi tempo e denaro. Prima il pattinaggio e poi il calcio a 5 . Me lo ricordo ancora come se fosse ieri , quando rincorreva i ragazzi per invitarli al centro sportivo AVIS , e sono state migliaia i ragazzi di questa città hanno calpestato il cemento di quei campetti e tanti probabilmente hanno trovato nello sport e nel professore (come lo chiamavano tutti) un punto di riferimento. Persona ONESTA , non solo a parole ma che testimoniava questo suo essere con il rigore morale ogni giorno con i suoi comportamenti , attaccato ai veri valori della vita in primis alla famiglia e poi all'amicizia, Io mi sento onorato di essere uno di quelli , la nostra è stata una amicizia unica e straordinaria. dicono i suoi alunni che "Era persona di valori. Uno di quelli che anche soltanto dopo dieci minuti che lo avevi conosciuto ti potevi fidare a tal punto da affidargli le tue chiavi di casa. Da insegnante di diritto e di economia ci aveva insegnato il senso civico, il rispetto delle istituzioni, l’importanza della partecipazione alla vita pubblica".

Voglio ricordare a Viola e Lopy , che come i carbonari hanno inaugurato quella struttura , che il finanziamento è stato ottenuto per l'impegno di Salvatore , che malato e stremato nel fisico , ma aveva nel cuore la forza di pensare agli altri , telefono a F. Mormando affinchè con l'allora commissaria candidassero alla regione il progetto di ristrutturazione del centro sportivo , che poi fu finanziato. Solo per questo si dovrebbero vergognare per quello che hanno fatto. Chiedo a Franco e prendo con me stesso l'impegno che se un giorno , chi di noi avrà la possibilità di governare questa città di rimarginare questa pagina vergognosa , dedicando quel centro a chi come Batta sono degli un esempi di vita da seguire , uomini normali dal cuore grande a dispetto degli Jammeristi.

Comunicato stampa di Labriola

Leggo sentro Sportivo Europa, perché lo stesso insistete nel rione Europa. Come definire tale iniziativa se non miserevole, l’amministrazione comunale aveva l’opportunità di recuperare la memoria storica di Salvatore Batta, uomo impegnato da sempre nella valorizzazione della pratica sportiva, scomparso qualche anno fa,
a causa di un male incurabile. Quel centro sportivo lo ricordiamo solo per questo, per essere stato negli anni il luogo delle attività di Salvatore, presidente dell’AVIS. Oggi si vuole snaturarlo ma la memoria non si cancella e quello che ognuno di noi fa nella sua breve vita terrena, lascia dei segni, positivo o negativi che siano.

sabato 17 dicembre 2011

Lopatriello su Marinagri dovrebbe tacere. Solidarietà al commissario Alsia



A proposito dell’iniziativa assunta dall’ALSIA per il recupero dei terreni illegittimamente detenuti da Marinagri, il sig. Nicolino Lopatriello, sindaco di Policoro, ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma di essere consapevole di quello che dice. Per una volta sono d’accordo con lui. Egli è consapevole di difendere interessi propri ed interessi illegittimi.
Inoltrerò nei prossimi giorni una dichiarazione di solidarietà al Commissario dell’ALSIA e gli offrirò il mio sostegno affinchè prosegua nell’iniziativa assunta e recuperi un patrimonio che è molto di più dei paventati 4 milioni di euro.
Non si preoccupi, dunque, il dr. Romaniello e vada avanti. Egli è in buona compagnia e le sue posizioni sono condivise da tre autorevoli magistrati come fra poco dirò.
Lopatriello, dal canto suo, dovrebbe tacere.
Chi è interessato personalmente ad una vicenda e ricopre cariche pubbliche, deve astenersi dal prendervi posizione, nell’esercizio del suo ministero, per i seguenti motivi:
1) la illegittimità della detenzione dei terreni ALSIA da parte di Marinagri è stata affermata da consulenti tecnici e giuridici dell’ALSIA, dal Sostituto Procuratore Generale presso la Procura di Catanzaro e dal dr. Capomolla, titolare delle indagini “toghe lucane” e dal dr. Lombardo, Procuratore capo della Repubblica a Catanzaro. Questi tre magistrati hanno impugnato la sentenza assolutoria nei confronti di Vitale Vincenzo ed altri anche con riferimento alla illegittimità della detenzione dei terreni. Tale illegittimità, se condivisa dalla Corte di Appello di Catanzaro che dovrà fissare la data del processo, avrà riverberi sull’intero complesso turistico. Si tratta, è bene ribadirlo, di indagine avviata dal dr. De Magistris e conclusa dal dr. Capomolla che invece ha chiesto l’archiviazione per gli altri 30 indagati.
2) Lopatriello in quelle indagini era indagato per reati gravi per i quali è intervenuta l’archiviazione perché non vi sarebbe stata la prova di un passaggio di fabbricati da Marinagri a Lopatriello stesso. Orbene, la Procura della Repubblica di Matera ha svolto un’indagine nell’ambito della quale il Lopatriello è stato tratto in arresto rimanendovi per ben 3 mesi fino alla scadenza del termine di custodia cautelare previsto dalla legge. Nell’ambito di quell’indagine, il giorno 17 gennaio 2011 la Gazzetta del Mezzogiorno così titolava un articolo: “Blitz a Marinagri – perquisita un’abitazione nella disponibilità del sindaco” che, appunto, era il Lopatriello.
Con tali interessi personali da difendere il Lopatriello, quando esercita le funzioni di sindaco, di Marinagri non dovrebbe più interessarsi.
Segnalerò al Prefetto di Matera questa esigenza non mancando di evidenziarne un’altra di assoluta gravità.
Nell’ambito del procedimento penale in cui è stato tratto in arresto, il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Matera accusa Lopatriello di aver falsificato atti pubblici per crearsi un alibi rispetto agli altri reati di cui è accusato. Non manca, il prestigioso magistrato inquirente, di evidenziare come ci si trovi al cospetto di un personaggio che pratica una condotta spregiudicata in totale violazione di legge.
3) Per quanto riguarda i terreni ALSIA illegittimamente detenuti da Marinagri faccio presente che il valore è di qualche decina di milioni. Una delle recenti norme anticrisi ha stabilito che gli enti pubblici possono alienare i terreni e che tale vendita, quando il valore è superiore a 400 mila euro, deve avvenire mediante asta pubblica. Sono a conoscenza che alcuni imprenditori intendono acquisire quei terreni e intendono partecipare all’asta. Invito il Commissario ALSIA ad agire in tal senso.
Tanto premesso, chiedo al nuovo Prefetto di Matera, al quale formulerò domanda di essere ricevuto nei prossimi giorni quando disporrò di un importante atto giudiziario, di esaminare concretamente la possibilità di sciogliere un consiglio comunale che ha un sindaco abituato ad agire come dice un alto magistrato, in maniera spregiudicata e senza rispettare la legge

ps ; dopo la solidarietà espressa da lopatriello a Bubbico , chi sa se Bubbico che mantiene il silenzio su questa vicenda esprimerà solidarieta a Lopatriello ? E chi sa se il suo amico Jacobellis di fede bubbichiana riterrà questo nostro post un atto squadrista e fascita , o lasceranno solo il Lopatriello ?

venerdì 16 dicembre 2011

Romaniello (alsia) lezione di etica e stile a Lopatriello e al bubbichiano Jacobellis. Le imprese rispettino la legalità e interessi pubblici.

Affare Marinagri l'alsia sempre piu decisa a fare valere i suoi interessi e quindi quelli di tutti noi. Che quei terreni sono stati acquisiti illegittimamente da Marinagri è una tesi sostenuta in primis De Magistris , poi da Capomolla , del Pm della corte di appello Facciolla ed il procuratore capo di Catanzaro Lombardi. Quindi il commissario dell'alsia non è solo , ma in buona compagnia. La sua risposta che pubblichiamo integralmente , la condividiamo non solo per le questione squisitamente tecniche , visto che siamo stati noi a sollevare la il problema delle proprietà dei terreni rilascisti dal fiume negli anni 50 , ma soprattutto per le argomentazioni etiche in risposta ai due due sindaci, che invece di tutelare gli interessi collettivi , con la solita scusa dello sviluppo del territorio sono a tutela della speculazione dei privati. Anche a noi come a Romaniello vogliamo imprenditori che mettano mano nelle proprie tasche per investire e non in quelle dei cittadini. Anche il tentativo di sminuire il ruolo ed il valore di quei terreni , viene fatto in malafede , l'importanza di quei trenta ettari per il piano particolareggito sta tutto nel fatto che senza quelli i parametri urbanistici del piano saltano , per avere conferma di questo basta chiedere al senatore con le cravatte di seta che ci dicono in questi giorni sta presidiando il territorio, cercando disperatamente di salvare la sua creatura

La nota Commissario alsia

“Trovo inopportuno quanto dichiarato sulla questione Marinagri/Alsia, da parte dei sindaci di Policoro e Scanzano Jonico”.
“Sembra che si vogliano contrapporre interessi pubblici di serie a ad altri interessi pubblici per così dire minori. Occorre, pertanto ribadire un principio generale: che è interesse dell’Agenzia, e dovrebbe esserlo anche dei due Comuni interessati, che i beni pubblici vengano utilizzati per fini meritori quali le iniziative imprenditoriali che si stanno sviluppando sulla costa Jonica, purchè ciò avvenga nel pieno rispetto della legalità e degli interessi collettivi”.
E’ quanto dichiara Domenico Romaniello, Commissario Straordinario Alsia.
“Nell’attuale quadro normativo – continua Romaniello - l’Agenzia, una volta acquisita piena consapevolezza della proprietà in capo ad essa dell’ex alveo, che è bene ricordare si è formato con l’abbandono del letto del fiume in epoca antecedente all’espropriazione dei terreni rivieraschi in favore della Ittica Valdagri e che non ha mai formato oggetto di trasferimento in favore di quest’ultima, né in sede di esproprio e né successivamente, ha giustamente promosso la consequenziale azione di rilascio e di risarcimento danni per illegittima occupazione. Tanto anche sul presupposto che, quanto in passato sostenuto dalla Ittica Valdagri, circa un ipotetico “decreto” dell’Intendenza di Finanza del 1975 che gli riconoscerebbe la proprietà dell’area è, ad avviso dell’ALSIA e dei sui legali, palesemente inconsistente, sia perchè l’ex alveo non è mai entrato a far parte del Demanio dello Stato essendo lo stesso acquisto di diritto dall’allora Ente di Sviluppo e sia perché il decreto in questione altro non è se non un parere che di certo non può essere ritenuto idoneo né a trasferire e né a riconoscere la proprietà in capo ad alcuno. Ad ogni modo ritengo che le sedi per dirimere le questioni di diritto che riguardano la vicenda in questione siano altre, in questo contesto preme soltanto ribadire che l’iniziativa assunta dall’Agenzia è stata molto ponderata e di certo non può essere liquidata né come temeraria, nè come infondata. Se, poi, come sostengono sia i Sindaci di Policoro che Scanzano, nonché la stessa Marinagri, l’azione è da considerarsi tale, possono tranquillamente proseguire nelle loro convenzioni ed iniziative imprenditoriali. Per ultimo, non posso non stigmatizzare l’operato dei due Sindaci i quali, prima di manifestarsi pubblicamente, anche in rispetto al proprio ruolo, avrebbero fatto meglio a chiedere spiegazioni e ciò per avere una migliore consapevolezza della complessa vicenda. Ci si augura – cocnlude Romaniello - che quanto affermato non sia l’ennesimo tentativo di relegare gli interessi dell’Alsia, ad u

giovedì 15 dicembre 2011

La porcata di fine anno . L'amministrazione di Policoro spende 15 mila euro per l'acquisto di un video , mentre la gente tira la cinghia .

L'atto è del tutto illegittimo , oggi formalizzeremo una denuncia alla procura e segnaleremo il tutto alla corte dei conti

Alle porcate non c'è mai limite , ma questa del video acquistato dal comune di policoro per la somma di 15 mila euro per un incarico di una fornitura di un video sulla città di policoro a un certo Petrignano Raffaele è un vero e proprio furto , un atto ed una spesa intollerabile. Gia in passato non meno di due anni fa ci occupammo di una vicenda simili , di contatti tra il sindaco ed una TV di Atella per un contratto per un video su Policoro che allora doveva costare circa 80 mila euro , una storia di Brasiliane e poliziotti o qualcosa di simili. L'accordo saltò anche per il nostro intervento e la polemica che scatenò quella vicenda , non senza costi alla comunità , perchè comunque annualmente l'amministrazione di policoro spende circa 3000 mila euro per l'affitto del video che vediamo all'entrata dell'atrio comunale . Video che nessuno vede ma ci dicono i ben informati che è il dazio che Lopatriello deve pagare con i nostri soldi per tenere salda la sua maggioranza. Sembrerebbe che ieri come oggi che i ritmi di questo video siano Brasiliani e la trama simile a un telefilm POLIZIESCO ambientata in una Policoro ritenuta CITTA NUOVA . Ieri la pubblicazione della determina n°839 per un impegno spesa di cui da subito si saldano al Petrignano 6000 euro e altri 9000 mila euro da saldare ne 2012 , con una tempistica dove non passa inosservato l'iter superveloce , passano appena sei giorni tra la deliberazione della giunta ed il saldo , mentre centinaia di fornitori di beni e servizi aspettano da mesi il pagamento delle fatture per somme anche minore a quelle impegnate in questa operazione. Non solo la pubblicazione all'albo pretorio online della determina e quindi la sua efficacia giuridica , avviene ancor prima che la delibera della giunta venga pubblicata , rendendo l'atto nullo , cosa che stammatina denunceremo alla Finanza perchè faccia luce sulla vicenda , ma soprattutto chiediamo all'opinione pubblica alle migliaia di persone che seguo questo blog di far sentire la propria indignazione. La mancato pubblicazione della delibera ci impedisce anche di capire quali assessori hanno votato questa delibera porcata , si proprio una porcata che non può passare così senza nessuna conseguenza e che faremo di tutto per impedirla , perchè è uno schiaffo alle tante persone in difficoltà alle tante famiglie che tirano a campare , a questa città e ai suoi cittadini che con dignità cercano giorno per giorno in silenzio di superare un momento difficile , ai tanti giovani che incontriamo tutti i giorni e ci chiedono di indicargli una speranza , che neanche noi intravediamo.

mercoledì 14 dicembre 2011

Caro Bubbico , aveva ragione De Magistris , anche secondo l'alsia quei terreni sono del popolo Lucano

L'alsia dopo tanto tentennare , sollecitata non solo da noi con varie diffide ma sembrerebbe anche dalla corte dei conti , chiede a Marinagri la restituzione dei terreni di sua proprietà ingiustamente asserviti al progetto turistico. Si potrebbe dire oggi senza possibilità di sbagliarci che aveva ragione Luigi De Magistris quando affermava che c'era tra le altre cose nella questione Marinagri , anche il problema della proprietà dei terreni , di sicuro, secondo l'ente regionale , i 29 ettari rilasciati dal fiume molto probabilmente dopo l'alluvione del 59 , ma sicuramente, come mostrano delle foto aeree scattate dall'Istituto Militare e di cui la stessa Alsia è in possesso, in un periodo compreso tra gli anni '50 e il 1972. Aspetto, questo, centrale, per capire perché quei terreni sono pubblici e non privati. Ha ragione il procuratore della corte di Appello Facciolla quando dice nell'appello proposto per l'assoluzione di Lopatriello e i Vitale che in quella sentenza non solo è stato violato il codice penale , ma rimane centrale la questione della proprietà dei terreni , che secondo anche questo magistrato sono di proprietà pubblica. Allora abbiamo fatto bene noi a questo punto a proporre prima con una diffida e poi con un'interrogazione della consigliera regionale Simonetti il problema di quei terreni del loro valore e che quella ricchezza andava restituita ai loro legittimi proprietari che sono i cittadini Lucani. Patetico è l'atteggiamento di Lopatriello imputato con gravi accuse nel procedimento di appello di Catanzaro , in cui all'unisono del sindaco di fede Bubbichiana Jacobellis ( due facce della stessa medaglia ) chiede all'alsia di regalare quella che lui definisce “ una piccola porzione di terreni,” cioè 29 ettari

che secondo noi hanno un valore che va dai 15 milioni di lire a 30 milioni. Se per la coppia Lopatriello - Jacobellis (famoso quest'ultimo per il concorso farsa dei vigili ) queste sono somme irrisorie , per noi queste sono risorse importati che vanno restituite alla collettività. Voglio ricordare che la regione ci ha imposto il ticket sanitario per recuperare 7 milioni di euro , che l'alsia non riesce a stabilizzare i lavoratori avendo un deficit di Bilancio e rischia di chiudere e che Monti reintroduce l'ici o IMU perché ci chiedono di fare sacrifici , e che la manovra stessa della regione Basilicata per mantenere il deficit chiede un taglio di molto inferiore a questa cifra . A noi piacciono gli imprenditori VERI , quelli che investono i propri soldi , pagando il giusto e non contrabbandando le illusioni del falso lavoro con la ricchezza di questo territorio che questa classe politica ha svenduto.

martedì 13 dicembre 2011

Quei Terreni valgono Milione. Inchiesta del giornale Basilicata 24 sui Terreni Alsia asserviti a Marinagri


quale“azione risarcitoria” si è riservata di perseguire l'Alsia (Agenzia lucana per lo sviluppo e l'Innovazione in Agricoltura) nei confronti della società Ittica Vald'Agri, per quei “29 ettari di terreno” di proprietà pubblica ma rientrati “senza titolo” nella planimetria del villaggio turistico 'Marinagri'?

Di seguito un estratto dell'inchiesta pubblicata su Basilicata24 in edicola da sabato 10 dicembre

Del contenzioso ormai si è persa ogni traccia. Ma la questione viene sollevata nel settembre 2007, con un interrogazione scritta al presidente De Filippo, dall'allora consigliera regionale Emilia Simonetti. “I 29 ettari di terreno” sono quelli rilasciati dal fiume Agri molto probabilmente a seguito dell'alluvione del '59, ma sicuramente, come mostrano delle foto aeree scattate dall'Istituto Militare e di cui la stessa Alsia è in possesso, in un periodo compreso tra gli anni '50 e il 1972. Aspetto, questo, centrale, per capire perché quei terreni sono pubblici e non privati.

I terreni acquisiti dall'Ittica Val d'Agri e l'inscatolamento di pesce “mai partito”Nel novembre del 1973 un decreto firmato dal prefetto di Matera espropria all'Ente di Irrigazione di Puglia e Basilicata (le cui proprietà sono oggi appannaggio dell'Alsia) 151 ettari, decretandone l'occupazione “d'urgenza” da parte dell'Ittica Val d'Agri. Alla società facevano capo alcuni soci tra cui VincenzoVitale. Su quei terreni avrebbe poi trovato le sue fortune il villaggio turistico Marinagri. A quei tempi, invece, la Ittica Val d'Agri avrebbe dovuto creare una società di inscatolamento di pesce. Non risulta, però, come fa notare il blogger Ottavio Frammartino, “che sia stato inscatolato un solo grammo di pesce”. Ma questo è solo un dettaglio della vicenda.


Ettari già emersi dal fiume prima del '73: questione centrale Ritorniamo ai terreni riemersi dall'alveo del fiume in seguito allo spostamento del letto fluviale e oggi asserviti a Marinagri. I famosi 29 ettari. La Ittica Val d'Agri li accatasta, in quanto “rilasciati dal fiume” solo nel 1976. In base ad una documentazione fotografica dell'Istituto Militare, però, emerge che i terreni erano già emersi prima dell'acquisizione della proprietà da parte del privato e prima del decreto prefettizio (1973) che consentiva “l'occupazione” dei 151 ettari. Il letto del fiume, ridisegnando i confini, si era spostato, come mostrano alcune foto dello stesso Istituto, prima del 1972. Aspetto, questo, che restituisce i terreni, di fatto, al demanio. E lo sa anche l'Alsia, che ne ricostruisce i passaggi chiave in una relazione tecnica datata 2 gennaio 2009.

L'Alsia, le verifiche e la delibera del maggio 2009: “Azione risarcitoria”L'Alsia, che ha ereditato il diritto alla proprietà di quegli ettari dall'ex Ente per l'Irrigazione, poi Esab, dopo l'interrogazione consiliare della Simonetti avvia le sue verifiche. Siamo alla fine del 2007. Attinge un parere tecnico dall'avvocato Garofalo, dell'Università degli Studi di Bari. E' quanto emerge in una delibera dell'Agenzia del maggio 2009. Nel documento si sottolinea: “A seguito del parere si rende necessario affidare un incarico finalizzato alla proposizione di un'azione civile e risarcitoria che tuteli il patrimonio dell'Alsia”.


Ottobre 2008: l'Alsia insisteIl 22 ottobre 2009 il commissario straordinario Paolo Galante, con una delibera affida all'avvocato Zaccagnino, di Potenza, l'incarico di “promuovere azione giudiziaria nei confronti di 'Ittica Val d'Agri, Marinagri Spa”'e delle altre società collegate. L'obiettivo, si legge a chiare lettere, è “la retrocessione dei terreni di proprietà dell'Agenzia detenuti senza titolo”. “Qualora i terreni dovessero risultare non restituibili – è scritto nella delibera – si chiede di condannare le suddette società al risarcimento dei danni, in favore dell'Agenzia, nella misura che sarà accertata in corso di causa”.

Due anni di buioA due anni da quella delibera, però, non emergono azioni penali intentate dall'Alsia. Al commissario Galante è subentrato Romaniello, nominato all'indomani delle regionali 2010. E il suo mandato è in scadenza. Ma del contenzioso non c'è traccia. A quanto ammontava il valore di quei terreni presumibilmente “occupati senza titolo” da Ittica Val d'Agri e che rientrano oggi nella planimetria del villaggio Marinagri?


Quei terreni valgono almeno 15 milioni. Intervenga De Filippo”“Quei terreni valgono almeno15 milioni di euro ”, sostiene Ottavio Frammartino, oggi blogger e ieri segretario provinciale di Matera di Rifondazione Comunista. “E di questi tempi – aggiunge - in cui non si sa che fine faranno i precari dell'Alsia, una cifra simile per loro sarebbe una boccata di ossigeno”. Ma non solo per loro, ovviamente. Ci sarebbero mille modi per impiegarli. “Si tratta pur sempre di terreni di proprietà della Regione, quindi pubblici”, fa notare Frammartino. Che lancia un invito proprio ai vertici della Giunta lucana. “In un momento in cui l'Italia e Monti ci chiedono sacrifici, sarebbe opportuno che intervenisse direttamente De Filippo, in sostituzione dell'Ente, riprendendo un bene pubblico, gli ettari asserviti senza titolo a Marinagri, per destinarli alla collettività”.

Eugenio Buonanata

lunedì 12 dicembre 2011

L'intervento di Altieri al convegno di Scanzano sui fatti del 2003. Filippo Bubbico latitante.

Pubblichiamo il video con l'intervento di Altieri che a un certo punto dice senza mezze parole , A QUALE IMBECILLE LUCANO ALL'EPOCA è VENUTO IN MENTE , DI POTER PENSARE CHE IL SINDACO SAPEVA E CHE GLI ALTRI NON SAPESSERO .... LA REGIONE HA DATO L'ASSENSO.
L'incontro organizzato sabato a Scanzano Jonico dal giornale d'inchiesta l' indipendente, ha registrato una folta presenza di pubblico e non ha deluso le aspettative visto che l'intento dell'incontro era quello di aprire una discussione aperta e franca su chi sapesse nel 2003 delle intenzione del Governo Berlusconi di individuare Scanzano Jonico come sito unico per il deposito delle scorie. Il protagonista della serata è stato senza dubbio Mari Altieri , oggi editore di una TV locale e ieri sindaco di quel comune , che con dovizia di particolari in un intervento che rimarrà un documento importate , ci svela con particolari inediti chi sapesse . Di certo afferma Altieri la Regione (allora guidata da F, Bubbico ) sapeva così come lui sapeva, hanno taciuto solo perchè sulla vicenda era stato opposto il segreto militare. Del coinvolgimento della regione , svela l'ex sindaco esiste una lettera in cui l'allora assessore all'ambiente si complimentava con Matteoli per la scelta compiuta . Non solo , ma così come mi aveva annunciato per telefono è disponibile a testimoniare a mio favore ed a portare le prove, per la querela ( che a questo punto riteniamo inevitabile ) del senatore Bubbico nei miei confronti. Il governo allora così come emerge dal verbale del consiglio dei ministri dell'epoca emano il provvedimento perchè aveva avuto assicurazione che la nostra classe dirigente non sarebbe salita sulle barricate , avrebbero fatto finta di resistere ma poi in cambio di adeguate compensazioni avrebbero ceduto , A proposito di ciò , in quel periodo , fioccavano domande di assunzione alla Sogim , tutte adeguatamente suggerite dal politico di turno. La verità e che la sollevazione popolare spontanea e trasversale , di un popolo che come poche volte ha reagito in difesa della sua terra e del suo vissuto ha spiazzato tutti , per prima la nostra classe dirigente , convinti come erano di poterci addomesticare o comprare per un piatto di lenticchie . Dice Altieri , che cosa sarebbe successo allora se il popolo avesse saputo che tutti sapevano ? Certamente quella protesta da pacifica poteva sfociare in qualcosa altro , ecco perchè il silenzio era anche un atto di responsabilità , ma oggi con un atto di coraggio ci svela l'altra novità , probabilmente stanco di passare per unico responsabile. Latitante invece Filippuccio nostro , anche se era stato invitato , visto ci aveva sfidato a chiamarlo per parlare di tutto dal baco di seta a Marinagri , perchè lui non si sarebbe sottratto al confronto . Scommettiamo che ci dice anche questa volta che non sapeva ?
A Vito De filippo continuo a chiedere che si faccia promotore di una convocazione del consiglio regionale , per discutere della vicenda e chiedere scusa a nome di quella classe politica al popolo Lucano.

domenica 11 dicembre 2011

Espode il PD ormai è guerra aperta. Restaino esplode

Restaino esplode nei confronti di Speranza: «Meschino tentativo di espulsione strisciante». Escluso da un incontro di partito sull’Industria, l’assessore al ramo definisce il Pd «un trogolo»

POTENZA - Restaino di nuovo bellicoso nei confronti dei dirigenti del Partito democratico lucano. La “tregua” non ha retto. La “polveriera” Pd è saltata. Non era difficile prevederlo. Piuttosto ha già del “miracoloso” che sia durata più di un mese. Dal dibattito in Direzione regionale a ieri.

Ma è bastata una scintilla per far “esplodere” di nuovo Erminio Restaino . E nella sostanza l’assessore regionale del Partito democratico non ha cambiato “registro” nell’usare parole durissime nei confronti di chi guida in Basilicata il Partito democratico. E cioè Roberto Speranza. Lo aveva fatto in Direzione e si “ripete” ieri nella lettera che ha inviato allo stesso Speranza, al responsabile dell’organizzazione del partito, Arduino Lospinoso, al vicesegretario regionale Marcello Pittella e per conoscenza anche al segretario provinciale di Potenza, Antonello Molinari.
Una lettera quella di Restaino che nei toni trova pochi precedenti. La miccia che ha fatto esplodere Restaino è stata la sua esclusione da un incontro del Pd che si svolgerà lunedì prossimo a Melfi. Non un incontro qualsiasi però. Si tratta della tappa della Conferenza programmatica dedicata al “Focus” sull’Industria.
Insomma nel programma pubblicato ieri sul sito ufficiale del Pd di Basilicata, è prevista la presenza i Enrico Ceccotti, responsabile nazionale Pd per le politiche industriali e quella di Filippo Bubbico, capogruppo Comissione Industria del Senato. Non solo. Ci saranno anche gli ospiti: il presidente di Confindustria Basilicata Pasquale Carrano e i rappresentanti (non sono specificati i nomi) dei sindacati, Cgil, Cilsl e Uil. E per concludere oltre ovviamente a Speranza è previsto l’intervento del presidente della giunta, Vito De Filippo.
Insomma un incontro tematico sulle tematiche industriali regionali al quale non è stato invitato “solo” l’assessore alle Attività produttive. Un non senso. Sarebbe stato uno “sgarbo” anche per un assessore che non fosse stato del Pd stesso. Ma non invitare il “proprio” assessore sulle tematiche di cui è competente per tutta la Regione è un atto di guerra.
Evidentemente (inteso che non può certo essere stata una dimenticanza) la segreteria regionale di Roberto Speranza non considera più Erminio Restaino un assessore della giunta De Filippo. Non ci sono altre spiegazioni. Ma comunque non se ne comprende la motivazione se non proprio per “provocare” la reazione di Restaino.
Puntuale. Questi alcuni passaggi della lettera dell’assessore del Pd: «Non mi sfugge il meschino tentativo di “espulsione strisciante” messo in campo, ciononostante parteciperò all’incontro in programma per offrire ai partecipanti notizie sul lavoro compiuto dal Dipartimento regionale alle Attività produttive peraltro giudicato straordinariamente positivo dal partenariato economico e sociale della Regione Basilicata».
Restaino dunque “ricordando” gli attestati sul buon lavoro compiuto alle Attività produttive ricevuti nelle scorse settimane da Confindustria e da altri soggetti del settore, non accetta l’esclusione e “promette” di presentarsi all’incontro anche senza essere stato invitato.
Visto il precedente della Direzione regionale in cui in una ventina di minuti Restaino non fece sconti a nessuno parlando di sciacallaggio politico nei propri confronti, di procure parallele alla Regione, di “congiure” di partito e tanto altro c’è da attendersi di tutto in quella sede.
Ma Restaino in ogni caso non ha atteso fino a lunedì. Perchè nella lettera non ha mancato di tuonare: «Il volgare comportamento messo in campo dalla segreteria regionale del Pd è inqualificabile e mi spinge sempre più ad una azione risoluta affinchè il Pd di Basilicata non scivoli definitivamente nel truogolo nel quale lo si sta portando. Tanto dovevo».
Difficile immaginare parole più forti. Un truogolo (o trogolo) nella più elegante delle ipotesi indica un contenitore per l’acqua piovana nella più comune indica la mangiatoia dei maiali.
In ogni caso è evidente che il “caso” è esploso. Che ci fosse “maretta” in vista in realtà lo si poteva comprendere dal volto scuro di Restaino martedì scorso in consiglio; rispetto alle ultime uscite appariva in effetti meno sereno. Ma che si arrivasse a questo, sinceramente, era difficile da prevedere. Tanto più che con la verifica di giunta aperta e con un De Filippo che evidentemente dopo i fatti della Direzione era alla ricerca di una soluzione “soft” non era lecito attendersi un’accelerazione così “drammatica” della vicenda. Strategia saltata. Ora tutto è possibile. E con un Salvatore Margiotta (il leader della Franceschini) che è in Sudafrica a nome del Parlamento per la Conferenza sul clima e che non può nemmeno tentare di mediare la situazione è a dir poco incandescente.

Salvatore Santoro