mercoledì 31 ottobre 2012

Lasciato solo dalle istituzione non ho abbandonato i lavoratori. L'ombra del voto di scambio con rumeni su Leone

Riportiamo integralmente l'ottimo articolo di A. Corrado pubblicato  ieri sul quotidiano con le dichiarazione dell'imprenditore Marrone , che si sente lasciato solo dalle istituzioni. Gravissime inoltre le dichiarazione che rilascia sul sindaco Leone , non solo perchè questi non ha fatto sentire la sua vicinanza dopo i fatti accaduti , ma per le accuse di voti dei rumeni prelevati  nelle sue campagne , per la verità a noi ha detto dell'altro in termini ancora più gravi , ma di questo scriveremo domani......

Tratto dal Quotidiano Della Basilicata 
di Antonio Corrado
 l'incendio  ha devastato la sua azienda, ma oggi è costretto a constatare la gravissima assenza  delle istituzioni, che pure si erano verbalmente impegnate in tutte le sedi a sostenerlo. Parliamo di Ciro Morrone, l'imprenditore 33enne originario di Gela, chemcon sua sorella Ilde dirige l'Organizzazione di produttori “Terre del Sud” a Tursi, cancellata un mese fa da un drammatico incendio doloso. mOggi i Morrone sono già pronti a ricominciare, senza aver licenziato neppure uno dei 380 dipendenti, quasi tutti di Tursi e Policoro, che da anni rappresentano lo zoccolo duro dell'azienda. Da qualche giorno è ripresa la raccolta degli agrumi, che vede Terre del Sud tra le Op leader nel Mezzogiorno per la fornitura alla grande distribuzione in tutta Italia. Ciro e Ilde Morrone hanno preso in affitto i capannoni di Paolo Castelluccio a Policoro, una nuova base logistica cercata e pagata solo con le loro risorse personali e familiari, senza alcun aiuto né dalle istituzioni, né tantomeno dagli istituti di credito, che oggi si permettono il lusso di stornare gli assegni di un'azienda con un fatturato da milioni di euro. «Guardano anche la 50 euro -spiega Ciro al Quotidiano, non senza una punta di sdegno dimenticando le centinaia di migliaia d ieuro che ho fatto circolare nelle loro casse». Eppure il prefetto di Matera, Luigi Pizzi, all'indomani dell'evento criminoso, si era impegnato a contattare personalmente le banche, per indurle a non chiudere le linee di credito e, sentito dal Quotidiano, ha confermato di aver inviato una comunicazione al presidente regionale dell’Abi, chiedendo la massima disponibilità nei confronti di Morrone, oltre ad aver interloquito personalmente con Equitalia per risolvere un’altra pendenza. «Evidentemente -ci ha spiegato Pizzi- alcune banche hanno tempi di reazione piuttosto lunghi, dovendo ricorrere ad autorizzazioni superiori, ma mi riprometto di capire meglio cosa sia successo». «Io -sottolinea Morrone non ho ravvisato alcuna benevolenza negli istituti di credito a cui mi sono rivolto, tanto che ho dovuto dare fondo a tutte le mie risorse personali per garantire il lavoro all'azienda ed ai miei dipendenti, non licenziando nessuno, ricorrendo solo temporaneamente a turnazioni. Sabato scorso è iniziata la campagna degli agrumi, che rappresenta la principale fonte di guadagno per la nostra Op, ma abbiamo fatto tutto da soli. Eppure ciò che è accaduto è sotto gli occhi di tutti, ma per alcuni è come se non fosse successo nulla. E’ una vergogna! Avevano ragione i rappresentanti di una grossa catena, che nei mesi scorsi avevano ricevuto referenze negative da miei concorrenti  sulla mia azienda, dicendomi che Tursi non esiste. E' vero, Tursi non esiste».Cosa vuole dire? «Semplice, il primo cittadino di Policoro, Rocco Leone,non si mai visto, non è venuto neppure a vedere cosa fosse accaduto alla mia azienda, dimenticando che nel 2011 Terre del Sud ha acquistato merce dai fornitori di Policoro per 3 milioni di euro,nel 2012 ben 3,7 di frutta con nocciolo, e la maggior parte dei miei dipendenti sono cittadini- elettori di Policoro». A proposito, qualcuno dei suoi vuole rimanere anonimo, racconta di essere stato prelevato in campagna elettorale per conto di qualcuno degli attuali amministratori
di maggioranza per recarsi alle urne; c'è chi parla di un furgone Ford Transit che girava per i suoi campi, le risulta? «Certo -replica sicuro Morrone- moltissimi rumeni residenti a Policoro, sono stati accompagnati a votare per gli attuali amministratori; basta chiederlo a loro e lo confermeranno senza problemi».In effetti non ci sarebbe nulla di illegale, «certo che no - chiarisce Morrone- resta il fatto che oggi, quei candidati chesono diventati assessori si sono completamente dimenticati di quei cittadini-elettori, cherischiano licenziamento per colpa degli effetti di un gesto criminale, non certo perché illoro datore di lavoro li vuole fuori».Poi affonda sullo Stato e sulle istituzioni locali a tutti i livelli: «Se qualcuno si fa male sul lavoro, lo Stato è subito pronto a sanzionare il datore
di lavoro, ma quando un'azienda viene distrutta dai criminali, nessuno ne parla più,
eppure pago fior di contributi e tasse. Ben vengano le manifestazioni di sensibilizzazione e solidarietà, ma noi abbiamo bisogno di gesti concreti. Appena avrò la possibilità, tramite i miei legali, sottoporrò questo caso all'attenzione del Parlamento, evidenziando l'assoluta indifferenza di Prefettura, banche ed enti locali. Ho ricevuto la graditissima visita del sindaco di Scanzano Jonico, Salvatore Iacobellis,che territorialmente non c'entra nulla con la mia azienda, ma non di quello di Policoro,Rocco Leone, dove la mia azienda opera e produce i maggiori utili, non solo per sé
Ma per la gente.Farò arrivare questo caso sui media nazionali, perché in Italia si deve sapere come Vengono trattate in Basilicata le aziende vittime della criminalità. Un'azienda
è andata in fumo –conclude ironico- e a Policoro si pensa a fare il Festival del fumetto»

martedì 30 ottobre 2012

I carabinieri sequestrano una discarica abusiva a Policoro. Il gruppo consiliare del PD boicotta la mozione per la discussione in consiglio "APERTO" sulla questione spazzatura

Scoprono un’altra discarica abusiva , una delle tante che si trovano nel circondario di Policoro , ma questa a differenza degli altri si trova nel centro del paese , nelle vicinaze dello zuccherificio. I carabinieri che sono intervenuti dopo alcune segnalazioni dei cittadini che si lamentavano del via vai e dell’immondizia a vista d’occhio , sequestrano l’area. Il consigliere Di Pierri punta il dito contro l’amministrazione ed il sindaco , che sarebbe da tempo a conoscenza , tanto  da recarsi  personalmente sul posto (nell’occasione interveniva anche la Polizia di Stato) ma nessun provvedimento risulta essere stato assunto dallo stesso, nonostante i suoi poteri di Autorità Sanitaria locale

.Di Pierro si chiede del perche di questo comportamento Omissivo ? Intanto non è il solo , la mozione presentata dallo stesso consigliere di Policoro Futura , dopo una sollecitazione in tal senso di Policoro è tua di una discussione in un consiglio aperto ,  sulla questione spazzatura , è stata boicottata dal gruppo consiliare del PD, che su questo tema ( quando si parla di spazzatura è allergico ) ad oggi dopo oltre un mese e mezzo non ha dato conferma per sottoscrivere il documento , come si dice chi tace acconsente , c’è da pensare a questo punto che a parole sono contro ma l’inciucio con l’amministrazione è all’ordine del giorno , una volta si diceva ada veni Baffo , oggi si potrebbe dire ada veni Grillo..........

lunedì 29 ottobre 2012

Elezioni in Sicilia, primi exit poll: “A Palermo in testa i 5 Stelle”


Le previsioni diffuse da Palermoreport.it e rilanciate dalla tv locale Trm sono relative al solo capoluogo. Numeri ancora tutti da confermare, dai quali emerge il crollo di Pd e Pdl, intorno al 10% sul voto di lista. Lo spoglio lunedì mattina dalle 8


Il Movimento Cinque stelle in testa con oltre il 25% dei voti: sono i sorprendenti risultati che arrivano dai primi exit poll sulle elezioni regionali in Sicilia, relativi alla sola Palermo. I numeri, ancora tutti da riscontrare con lo spoglio che inizierà domani mattina alle 8 dopo la chiusura dei seggi avvenuta alle 22,  sono stati diffusi da “Palermoreport.it” e sono stati riportati in diretta dalla tv locale Trm. Il candidato del movimento ispirato da Beppe Grillo Giancarlo Cancelleri avrebbe il 27,46% dei consensi, un risultato – se confermato – oltre ogni attesa. 
Sempre a Palermo, Pdl e Pd sarebbero tracollati intorno al 10%. Nello Musumeci, candidato del partito berlusconiano, sarebbe al 23,25% contando anche i voti della sua lista personale e di Cantiere popolare. Rosario Crocetta arriverebbe al 21,4 sommando al voto per i democratici quelli di Udc e Api.
Sempre secondo gli exit poll di Palermoreport, Gianfranco Micciché (Grande Sud, Partito dei siciliani e Nuovo polo) a Palermo e provincia avrebbe ottenuto il 14,24% delle preferenze, precedendo Giovanna Marano, candidata di Sel e Idv, ferma al 9,76%. Tutti sotto l’1% gli altri candidati.

Colpito dalla criminalità un'altro imprenditore di Policoro. La procura antimafia : i magistrati di Matera sottovalutano il problema

Sabato 10 Novembre Manifestazione a Policoro contro tutte le criminalità
Ancora fuoco nel metapontino. Ad essere stata colpita dalle fiamme, la notte tra giovedì e venerdì intorno alle 2.30 in via De Curtis, nel centrale quartiere del secondo piano di zona (difronte la scuola media Aldo Moro) di Policoro, è stata la cabina di una piattaforma aerea con cestello per ristrutturazioni edili di proprietà di Salvatore Antonicelli, titolare della New Style Colors di Scanzano Jonico Non è stata confermata al proprietario del mezzo la natura dell'incendio seppure si propende per l'origine dolosa. I primi ad intervenire sul posto, allertati durante la notte dai residenti della zona, sono stati i vigili del fuoco. Auto parcheggiate nelle vicinanze della cabina sono state messe in sicurezza e pertanto nessun altro mezzo ha subito danneggiamenti. Alcune telecamere situate lungo un fabbricato nei pressi di via De Curtis avrebbe ripreso due uomini incappucciati gettare qualcosa nell'abitacolo e poi allontanarsi non prima di aver assistito al divampare delle fiamme e gli uomini dell'Arma starebbero visionando queste cassette per verificare la dinamica. L'attenzione resta alta e quanto accaduto in Via De Curtis, dove il mezzo, acquistato solo un mese fa dal proprietario, era parcheggiato perchè sarebbe servito il giorno dopo alla pitturazione, è solo l'ultimo di una lunga serie di episodi incendiari che hanno colpito alcuni comuni del metapontino, in particolare Policoro, Scanzano e Tursi,In Basilicata la presenza della criminalità organizzata «si conferma su livelli certamente più contenuti rispetto ai fenomeni delle regioni confinanti», ma in particolare nel Metapontino  il nuovo scenario della malavita «impone una rinnovata attenzione».
Sono questi alcuni dei passaggi salienti sul Distretto di Potenza contenuti nella relazione annuale della Dna (Direzione nazionale antimafia), dalla quale arriva anche un forte richiamo alla Procura di Matera, «che sembra prigioniera di una visione molto riduttiva del contrasto antimafia».
Le associazioni per delinquere operanti in Basilicata «sono organizzazioni criminali autoctone» ma «dalle chiare connotazioni mafiose», che hanno come «attività di interesse le estorsioni, l'usura, i traffici di droga, il rinnovato tentativo di condizionamento dell'Amministrazione pubblica e gli appalti».

L'attenzione della Dna è rivolta soprattutto nel Metapontino , dove la scomparsa di molti capiclan (per morte, detenzione o scelta di collaborare con la giustizia) è «un elemento detonatore delle mire di nuovi personaggi, desiderosi di emergere e di soppiantare i vertici nell'esercizio del potere mafioso», con le «seconde linee» che, dopo la disgregazione «intravedono la possibilità di divenire protagonisti di nuovi equilibri criminali».
Uno scenario, quindi, che si va modificando e che «lascia intendere la possibilità » che si verifichino «eventi eclatanti e gravemente pericolosi per l'ordine e la sicurezza pubblica».
  Vi sono invece «insediamenti criminali di tipo mafioso» nel Metapontino , dove inoltre « risultano elementi di influenza delle organizzazioni malavitose » delle regioni limitrofe,  «in relazione alle importantissime vie di collegamento con Calabria e Campania», è «assai vigile l'azione della Procura» rispetto «ai reati in materia di sostanze stupefacenti».

Molto critico infine il giudizio della Direzione nazionale sull'operato della Procura della Repubblica di Matera, che ha «un approccio riduttivo e parcellizzato», che condiziona anche le forze di polizia. Tutto ciò nonostante «l'area del Metapontino, in particolar modo il Comune di Scanzano Jonico, sia stata caratterizzata da alcuni atti incendiari ed avvenimenti di natura intimidatoria» e «siano operativi, nel traffico delle sostanze stupefacenti sulla costa jonica, componenti residuali del clan Scarcia e uomini del gruppo Mitidieri-Lopatriello».

sabato 27 ottobre 2012

''Io non ho paura'', adesione Amministrazione Policoro. Lauria invita le scuole della città, 10 Novembre


L’Amministrazione Comunale di Policoro parteciperà alla manifestazione “IO NON HO PAURA” che si terrà sabato 10 novembre tra le strade della città ionica.
A renderlo noto, l’Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Policoro, Livia Lauria, che con una lettera indirizzata ai Direttori Didattici delle scuole dell’obbligo e delle superiori della Città ionica, invita anche le scolaresche di ogni ordine e grado a prender parte alla manifestazione, data l’importanza del tema annuale stabilito nella Commissione del Diritto allo Studio: la Legalità.
“In questi ultimi mesi – è quanto scritto nella nota dell’assessore Lauria inviata alle scuole della città -  il nostro territorio è stato oggetto di vili gesti intimidatori che hanno destato non poche preoccupazioni tra la popolazione; popolazione che però intende rispondere non con il silenzio e la chiusura, ma con la voglia di partecipare ed esprimere indignazione per tutto quanto si sta perpetrando ai danni della nostra terra, dei nostri imprenditori, dei nostri agricoltori, della nostra gente che umilmente lavora quotidianamente per far fronte alle difficoltà della vita di tutti i giorni; come sollevato in altre manifestazioni nazionali dello stesso tenore, il nostro intento è quello di “Rispondere alla Paura con la Cultura”.
“E’ infatti, assolutamente centrale per le sfide che siamo chiamati a combattere, a cominciare dalla lotta per una società più giusta e democratica, in cui tutti i cittadini siano uguali di fronte allo stesso sistema di diritti e doveri. E’ partendo da qui che questa Amministrazione, insieme agli altri 17 comuni facenti parte dell’Area Programma “Metapontino-Collina Materana” è promotrice, con Associazioni, Parrocchie e Sindacati del metapontino, di una manifestazione pubblica contro tutte le criminalità e le illegalità denominata “Io Non Ho Paura”, che si terrà sabato 10 novembre 2012; il raduno è previsto per le ore 09.00 in piazza Eraclea; da lì si snoderà un lungo corteo che attraverserà le principali vie cittadine e che culminerà in un dibattito in piazza Eraclea”.

venerdì 26 ottobre 2012

il grido del sindaco di Pisticci Di Trani : troppi morti di Tumore.Dati sulle malattie ignorati da Regione e Provincia


Ogni uno di noi ha avuto un amico , un parente un conoscente che è stato colpito da una malattia Tumorale. E' evidente rispetto la popolazione l'elevato numero di morti per tumore che registriamo nelle nostre zone , ed inutili è stato da parte nostra quello di chiedere un indagine epidemiologica , per capire questa incidenza , pur sapendo che comuni Provincia e Regione incassano soldi per la compensazione ambientale per la presenza della Sogim. I soldi vengono destinati non per fare prevenzione ed indagini , ma in opere pubbliche , basta pensare che il comune di Policoro ha destinato 500 mila euro della compensazione   per arredare i parchi , mentre non una lira è stata indirizzata sulla prevenzione e indagine , eppure parliamo della salute dei cittadini , della nostra vita.......solo un sindaco forse perchè medico sensibile ad oggi ha lanciato coraggiosamente un grido di allarme , uno dei pochi che ritiene più importante che salvare una vita è meglio di una qualsiasi opera pubblica, poi si lamentano quando i cittadini si incazzano con questa politica ,,,,,

Comunicato di No scorie
Dopo l’ennesimo sfogo del sindaco di Pisticci, Vito di Trani, che suo malgrado da medico  vede  ammalarsi e morire i suoi concittadini di tumore (55 morti di cancro su 107 decessi nel 2007-fonte  stesso sindaco), si chiede ancora dopo anni una indagine epidemiologica. Era il febbraio 2004 quando come NoScorie Trisaia iniziammo a chiedere con un volantinaggio ai sindaci dei Comuni limitrofi all’Itrec controlli ambientali, piani di emergenza per le popolazioni e una indagine epidemiologica per risalire a percentuali e natura dei tumori in Basilicata. Il  discorso iniziò con l’Itrec, ma subito dopo ci rendemmo conto che altri siti erano, se possibile, anche molto più pericolosi dell’Itrec stessa, tanto da meritare monitoraggi costanti dell’ambiente circostante.
E ci riferiamo alle attività svolte in Val Basento, alle discariche,alle estrazioni petrolifere o l’utilizzo massiccio di  pesticidi. Conoscere le cause soprattutto se ambientali e/o genetiche e/o di altra natura può essere utile nella prevenzione e indirizzare al meglio anche la spesa sanitaria regionale proprio in tempo di crisi e di liquidità per le Asl. Il problema era anche trovare i fondi, finchè arrivarono proprio dall’Itrec le compensazioni o meglio i risarcimenti ambientali per la presenza delle scorie nucleari. La provincia di Matera, che in media percepisce ogni anno circa 600 mila euro, dopo il clamore mediatico sollevato sul problema  si disse disponibile già nelle prime trance ad avviare una indagine epidemiologica retroattiva. I soldi però furono investiti per altre attività e dell’indagine epidemiologica non vi fu più traccia.
Il caso dell’Ilva di Taranto dovrebbe far riflettere i lucani sulle conseguenze letali per l’ambiente e la salute umana, quando si disattendono le attenzioni necessarie alla gestione delle attività industriali impattanti, come lo sono i rifiuti nucleari ,la chimica ,il trattamento dei rifiuti e  le attività estrattive in regione. Perché non dobbiamo dimenticare lo studio dell’Istituto dei tumori di Milano, durato 20 anni e che, appunto negli ultimi 20 anni, ha registrato un incremento dei tumori in Basilicata doppio rispetto alla media nazionale.

giovedì 25 ottobre 2012

Policoro Perde INPS. Potenza-Matera:lo strappo, Di Trani : ci vorrebbe un'altra Scanzano


L'azione dei governi in questi mesi stanno spogliando il nostro territorio di una serie di servizi. Policoro ne pagherà il prezzo più alto , dopo il catasto e la camera di commercio , anche l'INPS l'ascia la nostra città. In questi giorni i dipendenti dell'ente sono in mobilitazione , noi esprimiamo la nostra solidarietà , la cosa si aggraverà con la perdita della provincia a Matera , perderemo in un solo colpo la questura , il comando  provinciale dei carabinieri , la prefettura e cosi via , dagli uffici scolastici provinciali alla tesoreria provinciale , un danno incalcolabile per il territorio.

Segue articolo di  Antonio Corrado
 E’un “ni”, quello che proviene dalla maggioranza dei sindaci materani nei confronti della proposta di indire un referendum popolare su scala comunale, per consentire ai cittadini di decidere direttamente la loro appartenenza, o meno, alla futura Provincia
unica lucana di Potenza. Ieri mattina, alcuni primi cittadini interpellati dal Quotidiano,
neppure sapevano di questo ordine del giorno approvato a tarda sera dal consiglio
comunale del capoluogo. In tanti hanno istintivamente respinto l’idea, convinti
che si tratti di un mero braccio di ferro basato sulla fredda logica dei numeri. In effetti,
se così fosse, sarebbe realisticamente una battaglia impari con i “fratelli potentini”,
notoriamente molto più numerosi. Invece, nel suo spirito costruttivo, la proposta mira
ad esaltare i protagonismi delle singole realtà comunali, sganciandole dalla logica,
che oggi appare sempre più anacronistica, di rientrare in un unico territorio provinciale,
a sua volta incastonato nell’unica realtà regionale. Niente di tutto questo, almeno
ad immaginare lo scenario figlio di un eventuale referendum. Ma tra i primi cittadini materani serpeggia anche un certo malcontento, per come si sta evolvendo la situazione
socio-politica diquesta regione, unita solo nelle scartoffie e nella visione di una politica
più legata all’apparenza che alla sostanza. Una gestione territoriale figlia dei campanili,
completamente sganciatada ogni forma di realismo e pubblica utilità. Sì, perchè
tutti i sindaci appaiono concordi nel constatare che Matera, e la sua provincia, possono
vivere autonomamente, perchè forti di un’identità culturale, produttiva e sociale,
in grado di amalgamarsi anche con altre realtà limitrofe. Potenza, invece, storica e consolidata “sede di palazzo”, non riuscirebbe a brillare di luce propria, soprattutto se si
appoggiasse alla Campania. Tra di loro cè anche chi lancia la proposta di una “seconda
Scanzano” (nella foto), rievocando la storica rivolta del 2003 contro il deposito nucleare
unico. Su questa scia di pensiero si innestano anche provocazioni, come quella del
sindaco di Nova Siri, Giuseppe Santarcangelo, che invita a «sfatare il tabù della pseudo identità lucana», o il collega di Policoro, Rocco Leone, che esorta Potenza ad abbandonare «le logiche della vecchia Dc, perchè oggi non ci sono più vacche da mungere e l’economia si deve regge sulla sana imprenditoria, che il Materano possiede con orgoglio ». Il sindaco di Pisticci, Vito Di Trani, è invece pronto alla rivolta e bacchetta i parlamentari lucani, che «devono battere i pugni a Roma per conservare le due Province.
Quotidiano della Basilicata

La Basilicata è al tappeto , suonata di botte

di Paride Leporace
 ALL’INDOMANI dei consigli comunali di Potenza e Matera la Basilicata ricorda il macaco quarantenne senza storia di una canzone di Paolo Conte cui “certi applausi sono dovuti per amore”.
La Basilicata ad oggi è una Regione sparring partner dello Stato centralista e dei professori, non più in grado di porre strategie condivise per difendere la sua identità. Scriveva Alcide De Gasperi nel dopoguerra: "Autonomie salve solo se si dimostreranno migliori dello Stato centrale" e invece, purtroppo, il consiglio regionale e la sua leadership lucana in queste ore si mostra incapace di reggere un confronto con Roma, il governo Monti, i partiti nazionali. Ieri in consiglio regionale il presidente Folino è andato a Lagopesole "per urgenti impegni istituzionali", il presidente De Filippo non ha ritenuto affrontare il dibattito sollecitato dall'opposizione sulla questione, i consiglieri materani del Pd hanno proclamato uno strano Aventino riflessivo pericoloso per la tenuta democratica dei territori. La prima conseguenza è stata per la bulgara maggioranza regionale andare sotto in due provvedimenti. E' incredibile che in una regione dalle forti tradizioni democristiane sia mancata l'esperienza proveniente da quel partito. In quel conosciuto passato non c'era decisione che non passasse dal partito per poi essere trasferita alle articolazioni rappresentative degli enti locali. La Regione è andata per conto suo con approssimazione e arroganza, fatti salvo qualche isolato tentativo ragionato come quello di Enzo Santochirico, che ora a fronte della sconfitta sta pensando seriamente di abbandonare il suo ruolo di garante di uno Statuto e di una governance che ancora mancano in Basilicata. Il Pd si è liquefatto mostrando tutta la sua debolezza. La frittata è fatta. Oggi a Roma De Filippo tenterà con i colleghi di Umbria e Molise di mettere insieme un'azione comune per un emendamento in Parlamento. Altri sperano in inserimenti di comma che possano permettere riscritture decisive della legge. La vie appaiono molto strette a guardare certe determinazioni del Quirinale, di palazzo Chigi e la lontananza dei partiti nazionali dalla vicenda e dalle questioni in campo. Anche l'Upi diventa sempre più pletorica: ieri tutte le Province lombarde hanno abbandonato l'organismo per protesta. E la Basilicata-macaco continua a prendere legnate mentre a Matera si raccolgono firme che hanno solo il valore della protesta e nessuna possibilità di attuazione. In questa condizione è difficile raggiungere un equilibrio ragionevole per ripartire funzioni a tutti i territori della Regione. Nel dibattito pubblico avanza la retorica populista del pennacchio e l'esibizionismo muscolare da curva sud. I partiti della maggioranza sembrano sbandati e senza guida. Gran parte dei consiglieri regionali non ha voluto dar conto delle sue spese appellandosi alla privacy e ora aspetta l'esito di un'inchiesta giudiziaria che potrebbe decimarne la rappresentanza, mentre altri procedimenti aspettano esito, e in alcuni casi i reati contestati non riguardano semplici contravvenzioni della strada. La Basilicata ha già perso due tribunali, i dirigenti scolastici ammattiscono a governare la didattica, e la sua risorsa piu' redditizia, il petrolio, è da tempo ambita e puntata dallo Stato centrale che nulla media e discute. Si prenda atto della crisi. La minoranza politica priva di riferimenti nazionali non è in grado di sovvertire i rapporti di forza. Serve una rifondazione e una nuova giunta con un programma minimo affidato ad una politica diversa da quella attuale. Purtroppo questa generosità latita. Il mantra spesso recitato si sta svolgendo all'incontrario: prima le aspirazioni personali, poi la corrente, a seguire il partito e infine il bene comune della Regione. La crisi è in atto. La Basilicata è al tappeto. Come un vecchio macaco suonato di botte.
Il quotidiano della Basilicata 

mercoledì 24 ottobre 2012

Potenza avvicina Matera alla Puglia, e ora la Basilicata rischia


Una scelta scellerata quella di Potenza , un suicidio , in cui noi non possiamo stare a guardare in silenzio. Non è una questione solo di campanile , la scelta di non dare la provincia unica a Matera significherà per Matera la perdita di importanti Uffici , che vanno dal CSA ( ex provveditorato agli studi) alla prefettura IMPS ecc.. .Una spoliazione i cui costi sarà pagato da tutta la provincia. Potenza che già ha gli uffici della regione più tutti i servizi Regionali statali , poteva concedere questa opportunità a una delle città più belle e storicamente importanti del Sud , ma l’egoismo e la miopia hanno fatto maturare una scelta sbagliata. Questo è anche il fallimento del partito Padrone Lucano il PD , che prima ha votato le scellerate scelte del governo Monti , poi è stato impotente è incapace di fare una scelta che salvasse non solo Matera ma tutta la regione , perche la basilicata senza Matera è destinata a scomparire , e speriamo con essa questo PD, visto che di rappresentanti Materani in parlamento ne avevamo sia a sinistra ( Bubbico Antezza Chiurazzi ) che a Destra ( Latronico) e mi auguro che alle politiche ci ricorderemo di LORO  
Oggi pubblichiamo due articoli tratti da Sassi Live e un altro del direttore Leporace del quotidiano  che condividiamo , da subito noi saremo impegnati a promuovere il referendum  insieme ai 4000 cittadini di Matera  

La Frana del Partito regione

di PARIDE LEPORACE 

Un gigante dai piedi d'argilla il Partito-Regione. Altro che partito della Regione. Il segretario regionale Speranza distratto dalla campagna delle primarie, il presidente De Filippo che cerca di tenere insieme tutti i pezzi e va a parlare con il ministro accompagnato in segreto da due consiglieri regionali, materani e del suo stesso partito. Il capogruppo Braia che a poche ore dal consiglio decisivo di Matera chiede un impossibile rinvio: e prima la Regione che si accoda con un documento inutile e che consegna un cerino scontato ai consigli comunali di Potenza e Matera, mai convocato un vertice del centrosinistra che tra l'altro non si riunisce mai perché pochi decidono per tutti su tutto. Cantieri fermi perché non si trova l'accordo su chi nominare all'Autorità di bacino, Maratea cementata senza colpo ferire e potevamo sperare che la politica lucana sapesse agire con l'arte del possibile mentre in questo caso serviva la mobilitazione dell'impossibile?

Politica lucana assente in balia di professori centralisti che usano il Corriere della Sera e La Stampa dei poteri forti come fossero la Gazzetta ufficiale del Marchese del Grillo. Solo il presidente della Provincia di Potenza,Piero Lacorazza, ha detto delle parole adeguate, ma forse sono arrivate troppo tardi nel momento in cui anche il suo ruolo è stato commissariato. Restano solo le pulsioni da piccola patria, il piccolo cabotaggio delle poltrone e degli sgabelli da difendere ha scavalcato tutto e tutti. Assente la rappresentanza parlamentare che ha piegato la testa e la ragione ad ogni istanza locale. E' mancata la guida politica, è mancata la ragione, si è smarrito il dibattito politico, il partito-regione si è sbriciolato come un savoiardo nel latte della mattina. Siamo in balia del tanto meglio, tanto peggio. Ci si pensi molto in vista delle prossime elezioni. L'agenda è pronta. Regioni e comuni da tagliare. Ognuno dica da che parte sta. 



MATERA“Potenza vuole tutto”, ecco l’espressione più usata oggi nella città dei Sassi all’indomani del voto espresso dal Consiglio Comunale potentino, Potenza deve restare Capoluogo di Provincia, non si discute.

L’opzione che invece da Potenza si è deciso di prendere in esame è quella di insistere sulla modifica del decreto 35/2012 per evitare che le Regioni con due Province possano trovarsi nella situazioni in cui si trova la Basilicata.
La Regione Basilicata si era mossa invece per una soluzione che servisse a mediare le competenze nei due territori, mantenendo la Regione a Potenza e lasciando a Matera la sede della Provincia Unica Lucana. Una decisione decisamente bocciata dal Consiglio potentino, una soluzione che “penalizzerebbe eccessivamente Potenza”.

Ma una posizione così netta non è stata certo ben accolta a Matera. Una posizione ribadita da molti Consigliere Comunali di Potenza, anche con toni decisi, qualcuno ha parlato dell’appoggio alla candidatura a Capitale Europea della Cultura 2019 quasi fosse una concessione arrivata dal Capoluogo di Regione.

Cresce a Matera la voglia di aggregarsi alla vicina Puglia, una soluzione che raccoglie sempre più consensi in città e nel Consiglio Comunale materano, una risposta che a Potenza sicuramente prevedevano ma che forse non è stata analizzata a fondo. Se infatti Matera e i comuni limitrofi dovessero promuovere il referendum per il passaggio alla Puglia e vincesse il “Si” allora per Potenza potrebbe essere un clamoroso autogol, perché dopo il riordino delle Province si dovrebbe passare a quello delle Regioni, e a questo punto sarebbe la Regione Basilicata a rischiare grosso, a quel punto Potenza rischierebbe seriamente di dover salutare gli uffici regionali con l’accorpamento alla Calabria o alla Campania.

Una situazione complessa e tutta in evoluzione, ma l’unico dato certo è che la giornata di ieri ha scavato, tra Potenza e Matera, un solco ancora più profondo che ha generato un notevole impulso alla voglia di molti materani di guardare alla Puglia, da sempre più vicina alle caratteristiche di Matera e del suo territorio, cultura e turismo sono un punto su cui la Regione Puglia ha concentrato le proprie energie raccogliendo enormi risultati (basta pensare al Salento) o alla importanza che l’aeroporto di Bari ha per Matera e per le sinergie che si potrebbero sviluppare.

A breve si conoscerà il destino di Matera, e forse anche quello della Basilicata.


Danilo Mazzilli


martedì 23 ottobre 2012

Potenza , butta a mare Matera , adesso promuoviamo il referendum per aderire alla puglia

Il consiglio comunale di Potenza all'unanimita' DELIBERA

Ai sensi dell’articolo 17, comma 2 e comma 4 bis, del Decreto Legge n. 95/2012, convertito nella legge 135/2012, di confermare la Città di Potenza Capoluogo della Provincia.

Dopo questa scelta scellerata di una classe politica che non ha compreso il rischio per la regione , che emarginando Matera il risultato sarebbe quella di spaccare a metà la basilicata , a noi non rimane che sostenere la raccolta delle firme già avviata da una associazione " Matera si Muove"  per chiedere che si   indica il Referendum previsto dalla Costituzione, per distaccarsi dalla Basilicata ed aggregarsi alla Puglia, L'iniziativa nella sola città di Matera ha accolto già 4000 mila firme in poche settimane , e per Santarsiero e i suoi miopi consiglieri , che pensavano che noi subisso quest'ultimo atto scellerato da parte loro senza colpo infierire , diciamo che si sono sbagliati. Non ha più senso appartenere a questa Regione , che ci ha portato tra l'altro fuori dall'obbiettivo uno della UE con le se sue conseguenze , perchè il petrolio e l'insediamento della Fiat hanno alzato il nostro PIL anche se le nostre tasche sono rimaste inesorabilmente vuote. Ricordiamo che  La Cassazione ha infatti dato il via libera al referendum promosso da un comitato di cittadini di Piacenza che chiedono di passare con la Lombardia, un precedente importante così come già il Sindaco di Bari Emiliano ha manifestato l'intenzione di accogliere la città di Matera nellarea Metropolitana di Bari. In questi giorni ci metteremo in contato con i promotori del Referenduma Matera si Muove perche il Metapontino non può restare fermo...........

Basilicata, sbloccato il bonus benzina entro Natale 140 euro

di LUIGIA IERACELa Basilicata batte il Veneto. È proprio un regalo di Natale quello che il Consiglio di Stato ha fatto ai lucani sospendendo la sentenza del Tar del Lazio e di fatto dando via libera all’erogazione del bonus idrocarburi agli oltre 319 mila patentati aventi diritto. Quasi tutti, praticamente più del 95% dei patentati residenti in Basilicata. Così, entro la fine dell’anno i lucani (vecchi e nuovi aventi diritto) si vedranno caricare sulla loro card la somma di circa 140 euro. Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (sezione Quarta), riunitosi alcuni  giorni fa, ha accolto l’istanza di sospensiva presentata dall’Avvocatura di Stato e «sospeso l’esecutività della sentenza» del Tar del Lazio. Questo vuol dire, in sostanza, che in attesa del dibattimento di merito, si può procedere all’erogazione dei fondi. Ma nell’ordinanza, depositata dal  Consiglio di Stato si spinge oltre la semplice sospensiva introducendo anche qualche valutazione di merito «ritenuto che le questioni evocate dall'appello necessitano di attento approfondimento nella sede del merito, e che nelle more di ciò appare prevalente l'esigenza di evitare i gravi inconvenienti organizzativi e finanziari che discenderebbero dall'esecuzione della sentenza impugnata, con l'interruzione delle attività in corso per la distribuzione ed erogazione dei benefici di cui al Fondo per cui è causa». 

E «rilevato, per converso - come si legge ancora nell’ordinanza -, che alcun serio pregiudizio subisce la Regione ricorrente in primo grado (il Veneto, ndr) dal differimento dell'esecuzione del “decisum” giurisdizionale, in quanto nell'ipotesi di esito favorevole del giudizio potranno essere adottate le necessarie misure di conguaglio rispetto alle altre Regioni che hanno già fruito dei benefici». In sostanza, il Consiglio di Stato a fronte dei «gravi inconvenienti» organizzativi e finanziari che deriverrebbero dal blocco e dalla mancata erogazione del bonus, e che ritiene pertanto prevalenti, indica la strada da seguire nella prosecuzione delle operazioni di erogazione del bonus, nella consapevolezza che nel caso di un giudizio di merito favorevole al Veneto si potrebbe poi procedere ad un successivo conguaglio. 

Appena appreso l’esito del ricorso, il Ministero dello Sviluppo economico si è subito attivato per la nuova erogazione sospesa in attesa del giudizio. Il tempo di trasferire le somme a Poste Italiane e definire l’importo unitario preciso da assegnare ai circa 319 mila aventi diritto e già intorno alla metà di novembre, si potrebbe partire con l’erogazione delle somme. Come regalo di Natale o al massimo di fine anno, Poste permettendo, arriveranno quindi, secondo i primi conteggi circa 140 euro per patentato (nella prima annualità il bonus ammontava a 100 euro e 70 centesimi). 

Il primo round della battaglia Basilicata-Veneto per il «bonus» idrocarburi si conclude quindi con il Consiglio di Stato che accoglie le motivazioni dell’Avvocatura di Stato (in rappresentanza dei Ministeri dell’Economia e delle Finanze e dello Sviluppo Economico) contro la sentenza del Tar del Lazio che nel maggio scorso aveva dato ragione ai Veneti «scippando» quasi due terzi di quel 3% di royalty che le compagnie petrolifere che operano in Basilicata versano ogni anno per alimentare il Fondo per la riduzione del prezzo alla pompa dei carburanti delle regioni interessate dall’estrazione di idrocarburi liquidi e gassosi. Secondo il Tar del Lazio, i lucani con la nuova ripartizione del Fondo avrebbero avuto solo 50 euro a testa, il resto sarebbe andato a beneficio delle altre regioni (Veneto e Liguria) interessate da attività di rigassificazione. Ma il Consiglio di Stato ha ora accolto le argomentazioni dell’Avvocatura dello Stato che difendendo l’operato dei Ministeri e i decreti impugnati, aveva chiesto di disporre «la sospensione della sentenza considerando il pregiudizio grave e irreparabile che deriverebbe dall’esecuzione della sentenza del Tar». Sentenza sospesa, quindi, Ministero pronto alla seconda erogazione e regalo di Natale per i lucani.

Gazzetta del mezzogiorno

lunedì 22 ottobre 2012

De Filippo e il provolone


L’immagine televisiva del governatore De Filippo con un bel provolone in mano, dono di “Striscia la notizia”, rimarrà per un bel pò negli occhi dei lucani.
A Potenza si diceva una volta, ironicamente, che i provoloni si portavano a Roma, direzione Ministero competente, per “appoggiare” una richiesta. Oggi i provoloni li portano ai governatori, e a portarli sono gli unici in Italia titolati a ottenere qualcosa dalle Pubbliche Amministrazioni, e cioè quelli di Striscia la notizia.
Tanto potere non ce l’ha un consigliere regionale, un movimento, un gruppo di cittadini, un partito, una parrocchia o chi volete voi, anche se la richiesta è stralegittima.
Che i rimborsi ai consiglieri siano un qualcosa di scandaloso lo sanno tutti, ma il governatore si è guardato bene dal rivedere la squallida norma. Ora ha promesso che si provvederà in tal senso, ammettendo in TV che la disposizione normativa è vergognosa.
Sarà interessante vedere il prosieguo, se cioè un impegno televisivo verrà mantenuto o se si andrà avanti alla viva il Parroco.
Io ho provato vergogna. De Filippo pure, spero.
Ma veniamo alla performance più squisitamente televisiva del nostro governatore: barba ben fatta, capelli a posto, forse troppo a posto, abito impeccabile.
Disinvoltura insufficiente. Notato un certo disagio, dovuto, forse, non tanto all’oggetto del servizio, ma piuttosto all’impossibilità di esprimersi in defilippese. A un certo punto aveva cominciato una delle sue filippiche (anzi defilippiche) che partivano da Potenza per arrivare a Pignola facendo il giro per Strasburgo, ma il cronista l’ha zittito brutalmente, riservandogli un ruolo da vittima predestinata incapace di controbattere nulla.
Vero è che c’era niente da controbattere.
Patetica l’affermazione “io non c’ero” in riferimento alla seduta che rigettò una richiesta di riduzione dei privilegi da parte di un consigliere, affermazione che ha provocato un risolino di scherno da parte del cronista, e che poteva risparmiarcela.
E infine una domanda: ma un succoso servizio del genere non potevano idearlo in Basilicata? Fra tanti quotidiani e televisioni, nazionali incluse, proprio non è venuto in testa a nessuno? Non c’è niente da fare, restiamo sudditi.
Caro Governatore, alla prossima, e speriamo che vada meglio …. alla Basilicata, si intende

Di Luciano Petrullo


sabato 20 ottobre 2012

Poche ore prima della partenza per dire no alle trivelle , viaggio da Policoro a Crotone passando per le piattaforme delle trivelle ...

Prima della partenza verso le rivelle a mare nei pressi di Crotone , ci viene consegnato l'ampolla di acqua raccolta nei cinque fiumi della basilicata , che noi butteremo nel mare trivellato per purificarlo (simbolicamente) dall'inquinamento. vedi video su 

https://www.facebook.com/photo.php?v=3930545099466


Prime foto



Oggi alle 17 salpiamo da Policoro per crotone per dire NOOOOO alle Trivelle

Oggi salpiamo da Policoro con due Catamarani e faremo tappa nelle varie piattaforme di Trivellazione del Mar Jonio. Domani verso le 13 saremo a Crotone ed in serata di ritorno a Policoro. Con noi ci saranno amministratori e vari rappresentanti di associazioni . Vi racconteremo la traversata minuto per minuto con questo gruppo e nel mio Blog. Una traversata per prendere coscienza dello scempio delle trivellazioni e per riaffermare il no del Metapontino ad una tale eventualità. Il Capitano della traversata è il grande Mimmo Calbi dell'ass.ne Acquarius di Policoro
mentre il comandante in capo il sempre verde Santarcangelo.
Ci potete seguire anche nel gruppo:
https://www.facebook.com/groups/382117811864593/

Pochi soldi, Di Sanza lascia

Dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato indennità e rimborsi, si dimette il presidente della Commissione dei lucani all'estero. Folino: «Ci ripensi»


20/10/2012 POTENZA - Ufficialmente la notizia della richiesta di dimissioni non era
stata diffusa. La decisione di Antonio Sanza (in foto, il primo da sinistra) di lasciare la Commissione dei lucani all’estero la si è appresa dal comunicato di due membri dell’organismo, Mollica e Scaglione che hanno chiesto al presidente Folino di non accettare il passo indietro dell’avvocato, ex sindaco di Policoro, con una lunga carriera da dirigente all’interno di Forza Italia, e, dal febbraio del 2011, a capo della Commissione. Un fulmine che fa un grosso frastuono nel cielo già denso di nubi del Consiglio regionali lucano. Nei giorni del blitz alla Regione, e in un clima di caccia a sprechi e insopportabili privilegi, Di Sanza lascia per ragioni di soldi che non ci sarebbero. Né per la Commissione stessa, né per i suoi componenti, presidente incluso. Ufficialmente il diretto interessato parla di “ragioni personali” alla  basa della decisione di lasciare. Ma i toni della presa di posizione dei due consiglieri regionali lasciano intravedere ben altre ragioni. E la conferma è arrivata dalla lettera riservata inviata dalla stesso Di Sanza ai membri del comitato e ai presidenti delle associazioni nel mondo. Nel documento il presidente dimissionario parla di mancanza di “serenità necessaria” per poter svolgere “le importanti funzioni” assegnate e
“scarsa attenzione alla programmazione della Commissione”. Concretamente le questioni sono due: in bilancio non sarebbero state assegnate le risorse necessarie allo svolgimento delle funzioni; e soprattutto non sarebbe stato superato “il vuoto legislativo” che si è venuto a creare dopo che il Governo ha impugnato la legge regionale che fissava i parametri per i compensi a presidente e componenti. Cos’è successo? Che da settembre il presidente è rimasto senza indennità. E in questo lasso di tempo la Regione non si è adoperata per sbloccare la situazione determinata da una sentenza della Corte Costituzionale. Lo scorso luglio, la Suprema Corte ha dichiarato illegittimo alcuni articoli inseriti nella legge Finanziaria del 2011 che - come spiega la sentenza - ristabiliva antichi privilegi, in termini di indennità, compensi e rimborsi a carico di presidente e componenti la Commissione, e aggiungeva la previsione di un rimborso spese di viaggio per lo spostamento tra il Comune in cui ha sede la Commissione e quello dove si svolge la missione. La Regione Basilicata aveva provato un doppio espediente per non far ricadere le conseguenze della riduzione dei compensi degli consiglieri sulle indennità dei componenti la Commissione che ad essi sono ancorati. Tentativi però andati in fumo e bocciati dalla Corte Costituzionale che ha accolto le ragioni del Consiglio dei Ministri per il quale le norme in questione sono in contrasto con gli obiettivi di contenimento della spesa pubblica. A seguito della sentenza la questione non sarebbe stata più risolta, lasciando i membri della Commissione a secco di indennità. Da qui la determinazione del Presidente Di Sanza di lasciare l’incarico a un anno e mezzo dal suo insediamento. «Il presidente Folino deve respingere le dimissioni», tuonano i consiglieri Mollica e Scaglione, membri della commissione e che sottoscrivo il documento in qualità di vicepresidenti dell’organismo, anche se lo statuto non prevede tale figura. Anzi, il presidente del Consiglio regionale - aggiungono - «deve adoperarsi» per rimuovere gli ostacoli «politici e tecnici», che impediscono il buon funzionamento della Commissione. A Folino si rivolge anche il referente dei giovani lucani in Argentina, Pablo Serati. «Le improvvise dimissioni dell'onorevole, avvocato Antonio Di Sanza da presidente dei lucani nel mondo, per mancanza di finanziamenti hanno prodotto sconforto e sorpresa», si legge nella lettera. A nome del forum dei giovani lucani nel mondo si dice «dispiaciuto» e chiede una giornata di riflessione per affrontare i problemi della Commissione. Il presidente Folino non ha lasciato cadere nel vuoto gli appelli. E, in serata, è stata chiarita la sua posizione: dopo aver espresso apprezzamento per l’operato svolto da Di Sanza ha chiesto al presidente di ritirare le dimissioni. «Si tratta di un lavoro - ha scritto Folino - che deve andare avanti per mantenere e rafforzare i legami tra la nostra Regione ed i tanti lucani che vivono nel mondo e non hanno mai smesso di avere contatti con la Basilicata». In attesa di colmare quel «vuoto normativo» che ha spinto Di Sanza a mollare

Tratto dal quotidiano della Basilicata.




Mariateresa Labanca

venerdì 19 ottobre 2012

I Carabinieri in Provincia ? Scoppia il caso Tauro , promosso assessore


 Scoppia il caso Provincia , l’altro ieri in forma molto soft sembrerebbe che i carabinieri si siano affacciati al Palazzo , e scoppia nel momento in cui Stella vara la nuova giunta , assessori senza delega è promuove  Tauro , il consigliere recordem per i rimborsi . Non sappiamo che segnale ha voluto dare il presidente con questa nomina  , visto  che Tauro risiede a Potenza forse Stella già pensa alla provincia unica regionale ed ha voluto dare un segnale ai potentini oppure ha voluto premiare l'assiduità visto che ad agosto con quel caldo tropicale e gli uffici vuoti L'assessore Potentino si è recato per ben 22 volte in provincia ( ci è costato un paio di migliaia di euro ) , e tutti ci stiamo chiedendo per far che? Sarebbe bene per le nostre tasche che il presidente chiedesse conto al suo assessore del perché di quei viaggi, e c’è n’è  d’asse una spiegazione pubblica Ma non è l’unica stranezza , perché l’amministrazione provinciale rimborsa un 1/3 della benzina agli amministratori dell’ente  invece di 1/5 come previsto dai vari decreti interministeriali  , equiparando i rimborsi viaggi dei consiglieri a quelli dei dirigenti degli enti locali . L’altra stranezza perché il rimborso di un terzo mentre la legge in questo caso parla di “Spese effettivamente sostenute e documentate “  quindi un terzo o un quinto comunque è una modalità forfettaria ? E poi quei cambi di residenza , eletti in un comune ma residenti in un altro che ti consentono di raddoppiare l’indennità , non solo il malcostume si ferma qui , ma si cambia anche l’inquadramento professionale , ci si licenzia da un sindacato e ci si fa assumere da una cooperativa come dirigente  , giusto per raddoppiare l’indennità a carico della collettività  della giornata lavorativa.  Al presidente non basta dire che ha eliminato le auto blu  e che si paga il telefono ( ripetiamo questo gli fa onore) ma ha anche la responsabilità politica affinchè gli altri gestiscano in modo oculato i nostri soldi , e soprattutto deve dare fine a questo Magna Magna INACETTABILE  ancora prima che la magistratura così come sembrerebbe che stia facendo scoperchi la pignatta.  
Chiederemo formalmente l’acceso a tutti gli atti della provincia e se c’è lo negheranno chiederemo ai consiglieri di farlo per noi  , vedremmo chi sarà disponibile.  Tra l’altro chiediamo ai gruppi politici presenti in consiglio di modificare l’illegittimo regolamento sui rimborsi , recependo il principio della effettiva documentazione della spesa e 1/5 di rimborso,

giovedì 18 ottobre 2012

Anche la corte dei conti setaccia il Magna Magna Regionale. Emergono altre spese pazze per una somma complessiva di 670 mila euro


Sono arrivati in abiti civili, si sono fatti annunciare in portineria e hanno quindi varcato senza clamore l’entrata di Palazzo Verrastro  Sono quattro gli ufficiali della guardia di finanza che hanno compiuto un vero e proprio giro di ricognizione tra i lussuosi corridoi dell’Assemblea regionale Lucana . Dopo l’annuncio dei giorni scorsi le fiamme gialle sono Tornate anche ieri  formalmente al  Palazzo Regionale Lucano , per acquisire tutta la documentazione utile all’indagine sui finanziamenti ai gruppi . Prima di cominciare lo screening dei documenti, i finanzieri hanno incontrato il presidente l dirignte del consiglio  che ha rinnovato “piena disponibilità e collaborazione per ogni esigenza attinente le competenze degli uffici  in materia di trasferimenti ai gruppi Lucani. Le fiamme gialle hanno chiesto ai dipendenti dei gruppi Regionali i gli estremi dei conti correnti che saranno quindi confrontati con i dati già acquisiti , vogliono verificare se i movimenti sui conti correnti dei gruppi   corrispondono effettivamente ai bilanci interni. Dopo accerteranno, attraverso le fatture, l’effettivo utilizzo che i gruppi  hanno fatto dei fondi ricevuti dalla regione. Anche  la Corte dei Conti ha deciso di vederci chiaro , ed ha aperto un Fascicolo voluminoso è stato aperto dal procuratore regionale della Corte dei Conti, Michele Oricchio per danno erariale  e lo stesso magistrato  ha incontrato i colleghi della Procura ordinaria per fare il punto sulla situazione. In questi giorni si è tenuta  una  riunione di coordinamento  dopo l'acquisizione della documentazione contabile fatta nei giorni scorsi da guardia di finanza e carabinieri su disposizione dei magistrati della Procura potentina. . Gli accertamenti sembrerebbero concentrarsi su    ricevute, scontrini e fatture se corrispondano perfettamente alle spese fatte e poi rimborsate.  La Corte dei Conti punta a capire  se negli ultimi anni sono stati consentiti rimborsi liberi e senza controllo e se siano stati aumentati gli stanziamenti con variazioni di bilancio . Intanto,  nuovi particolari sui rimborsi emergono anche dai rendiconti presentati dagli amministratori regionali per sette mesi del 2010: dall'inizio della legislatura nel mese di maggio sino a dicembre. In particolare, cosi come segnalato ieri dalla Gazzetta del mezzogiorno dei 19mila 551 euro che ogni consigliere ha ricevuto come rimborso per l'articolo 11 sull'assolvimento del mandato c'è chi come Giannino Romaniello (Sel) ne ha spesi oltre 19mila euro per i collaboratori esterni e chi, invece, ha speso oltre 15mila euro in viaggi come l'ex consigliere regionale poi dichiarato decaduto Vincenzo Ruggiero (Udc). Sempre alla voce viaggi c’è poi il caso di Paolo Castelluccio (Pdl) che nel 2010 ha rendicontato 736 euro, mentre nel 2011 ben oltre 20mila euro. A chiedere poco più di 12mila euro in rimborsi per spese di ristorazione è stato il consigliere Gennaro Straziuso (Pd), mentre ad utilizzare di più il telefono è stato Luigi Scaglione (Pu) che ha rendicontato oltre 5mila e 400 euro. Sempre dall’articolo della Gazzetta del mezzogiorno emerge che “Ci sono, poi, oltre 8mila euro di spese postali rendicontate da Michele Napoli (Pdl)
 e oltre 8mila euro rendicontati alla voce spese per materiali di consumo dall'attuale assessore regionale alla Formazione, Vincenzo Viti (Pd).
Oltre 12mila e 600 euro di rimborsi,infine, sono stati chiesti da Mariano Pici (Pdl) con la voce spese per iniziative. Ma ai consiglieri lucani è previsto anche un rimborso per locali di rappresentanza ed a spendere di più per questo capitolo, sempre nel 2010, è stato Vincenzo Santochirico (Pd) con oltre 4mila 900 euro.
 Insomma, viaggi, pranzi, locali di rappresentanza e molto altro ancora. Tutto pagato con i fondi stanziati dal Consiglio regionale lucano, tutto rimborsato grazie agli oltre 670mila euro stanziati nel bilancio alla voce articolo 11.Come dire più si scava nei documenti più emerge il Magna Magna , non sappiamo se sotto il profilo penale o contabile ci siano delle responsabilità certo che sotto l’aspetto politico è una vera schifezza , che ti fa venire la voglia di pigliare i forconi e infilzarglielo in quel posto dove non batte mai il sole…………

mercoledì 17 ottobre 2012

Rotondella - Arancia Meccanica a Rione Mortella. Rapinano un market e colpiscono la proprietaria. Il 10 novembre manifestazione a Policoro contro la criminalità, dibattito su Jonica Tv tra don Antonio Mauri e Frammartino

La criminalità colpisce un'altra volta , ieri è toccata alla tranquilla Rotondella. L'accaduto che vi rocconteremo con un post di Pino Suriano tratto dal suo blog , colpisce per la sua efferatezza , altro che piccola  criminalità comune. E questo fatto da ragione atutti noi che stiamo lavorando per la manifestazione che si terrà il 10 novembre per dire no alla criminalità , no alla paura e rasegnazione . per chiedere più risorse e maggior controllo per il territorio alle istituzione. All'organizzazione della manifestazione stanno partecipando tutti i partiti dal PD alla PDL , diverse associazioni in primis Libera , Karakteria , Policoro eTua , Policoro Futura , Policoro per Vinci , i Trenta , Impegno Comune , Lega Ambiente , il Presidio del Libro , cittadinanza Attiva ,  i sindacati con UGL , UIL , RSU CGIL Liceo Policoro , SEL di Scanzano con la presenza assidua della consigliera comunale Pina Malvasi ,  e soprattutto il movimento studentesco del metapontino. Importante è l'adesione dei parroci di tutta l'area così come l'adesione alla manifestazione dei sindaci , rappresentati nel comitato dal presidente dell'area di programma Enzo Francomanno sindaco di Rotondella. Un gruppo di persone composto da Ivano Farina , Francesco Fortunato , Pino Giordano , e Libera , stanno limando un documento che diventerà un manifesto e volantino che distribuiremo ai cittadini, Chiediamo la partecipazione di tutti , domani (giovedì ,  siete tutti invitati ) si terrà un'altro incontro alle 19.30 nella sala della parrocchia Madre in p.zza Eraclea.


Il market rapinato

ROTONDELLA - Come l'Arancia Meccanica.Un pomeriggio di terrore ha sconvolto ieri il tranquillo borgo di Rione Mortella a Rotondella. Intorno alle 18,30 due giovani sono entrati nel negozio di Rita D'Alessandro (market e tabacchi) e col volto coperto hanno tentato di terrorizzare la proprietaria con l'intento, presumibile, di prelevare l'incasso giornaliero. Avevano in mano, a quanto pare, un bastone e un cacciavite. Per loro sfortuna, però, è intervenuto il figlio della proprietaria, che, dopo aver neutralizzato uno dei due, lo ha chiuso in uno sgabuzzino del locale per poi consegnarlo ai Carabinieri della Locale Stazione. Fuggito l'altro malvivente. Nella serata di ieri si era parlato del fermo di un giovane, ma al momento non è stato disposto alcun fermo cautelare. Le Forze dell'Ordine sarebbero comunque sulle tracce di un secondo individuo e, probabilmente, c'è anche l'ipotesi su un terzo che li avrebbe accompagnati. L'unico giovane fermato, minorenne, è stato trasferito a Potenza in una struttura per minori. 
La signora Rita, proprietaria del negozio, probabilmente a seguito di una colluttazione con uno dei due, si è ritrovata ferita ed è stata immediatamente trasferita presso il Pronto Soccorso di Policoro con un mezzo del 118. Le condizioni di salute della donna, che in un primo momento erano apparse gravi, per fortuna sono sotto controllo e non è in pericolo di vita. Danni al setto nasale e volto tumefatto. Ma davvero poteva finire peggio.

Pino Suriano 

Diretta Su Jonica Tv tra Don Antonio Mauri e Frammartino Ottavio su Manifestazione Contro la criminalità