Quello che in un qualsiasi paese europeo è normale in Italia diventa
ecceziunal, perchè in politica rubare è normale, avere amici strani tipo
trattenere rapporti con agenti dei servizi segreti deviati , commoristi e
mafiosi è normale anzi ti da dei meriti particolari , sperperare denaro
pubblico non è reato , ed escludere persone rinviate a giudizio diventa un
fatto non normale ma eccezionale, mentre in Germania senza che nessun giudice
sia intervenuto un presidente della repubblica per il solo fatto che abbia
avuto un prestito a tasso agevolato si è dovuto dimettere senza fiatare ,
chiedendo scusa al proprio popolo oppure un ministro per aver copiato anni
addietro alcune pagine della sua tesi, si è dimesso anche lui chiedendo scusa.
In Italia invece i partiti dicono che stanno facendo dei sacrifici, ci stanno
facendo un piacere levando gli impresentabili, L'unità deride i così detti
giustizialisti chiamandoli cretini e vanitosi . Molte volte mi chiedo se quello
che è successo tra Napolitano e Mancino ,fosse avvenuto in america ,che avrebbe
abbandonato la propria postazione , Obama o Ingroia , la risposta sarebbe stata
senza dubbio il primo , per molto meno Nixon dovette lasciare in fretta ed in
furia la casa bianca. Quella di ieri la cronaca nella PDl e di Cosentino è una
vera e propria VERGOGNA e pensare che a salvarlo ci ha pensato tempo fa lo
stesso PD. Pubblichiamo i nomi di tutti i candidati e l'articolo dell'espresso
di allora nel quale si racconta come il PD e Bersani in persona contribuirono a
salvare Cosentino. Certo che tra il voto Pulito e il voto Utile , io
giustizialista , cretino e vanitoso, brutto e invidioso preferisco il primo.
Anche in Basilicata è affollata la
corsa per i due rami del Parlamento. Inizia ufficialmente la campagna
elettorale.
di ANTONIO GRASSO Sassi Live
BASILICATAElezioni 2013.
Liste e candidature in dirittura di arrivo. Scade, infatti, alle ore 20 di oggi
il termine ultimo per la presentazione e il deposito delle medesime in Corte
d’Appello. E, tranne qualche ritocco finale da parte di qualcuno, il puzzle è
pressoché completato. Sia per la Camera che per il Senato. Vediamolo. Nel
centrodestra diverse son le liste che correranno a fianco al Pdl, a partire daGrande
Sud che a Montecitorio propone come capolista il vicesindaco di
Baragiano nonché presidente regionale del partito, Giuseppe
Galizia. Con lui, a seguire in lista, Giovanni Tancredi (segretario
UGL di Basilicata) eAntonio Morlino, presidente dei Cristiani per la
Nazione. Non ci sarà l’ex sindaco di Policoro, Nicola Lopatriello, che il
partito avrebbe voluto in lista. Al Senato, invece, capolista è Gianfranco
Blasi (già parlamentare di Forza Italia) e a seguire Anna
Maria Calabrese (consigliere comunale a Potenza e presidente del
Conservatorio Statale di Musica “Carlo Gesualdo da Venosa”), Nicola
Viola,Giovanni Pasciucco, Giovanni Petrocelli, Natale
D’Ambrosio. Nell’agone lucano anche i MiR(Moderati in Rivoluzione
ndr) dell’imprenditori Gianpiero Samorì. Per la Basilicata, così
come in altre regioni d’Italia, sarà capolista alla Camera lo stesso Samorì,
seguito da Salvatore Cosma, ex Pdl e vice sindaco di Tursi nonché
membro del Consiglio provinciale di Matera. Dietro di lui: Caterina
Ritorto, Antonella Massimi, Angelo Di Paolo e Angelo Vaccaro. Per il
Senato, invece, corronoDomenico Santarsiero, Antonio Mangiamele, Roberto
Capuano, Ugo D’Arco, Giovanni Dapoto, Giovanni Battista Angelucci e Rocco
Molinari. Ancora non rese note le liste de La Destra di
Storace. Ma si conoscono già i capilista: a Montecitorio sarà lo stesso leader,
seguito daTeodoro Buontempo e dall’ex consigliere regionale
dell’Udc, Vincenzo Ruggero, in terza posizione; mentre il capolista
per Palazzo Madama sarà l’ex sindaco di Grumento Nova, Antonino
Laveglia. Il Popolo delle Libertà sceglie – invece -
la linea della continuità, non inserendo alcun nome nuovo in posizione di
eleggibilità ma implementando le due liste con diversi sindaci (in carica ed
ex). E così, per la Camera, i candidati azzurri saranno nell’ordine di
posizionamento: Cosimo Latronico, Vincenzo Taddei, Fabio Mazzili,
Saverio Ciccimarra, Valeria Russillo e Marcello Maffia. A Palazzo
Madama, come in tutt’Italia, il capolista sarà Silvio Berlusconi seguito
dal coordinatore regionale del partito e parlamentare uscente Guido
Viceconte. Dietro di loroGiuseppe Moles, Nicola Pagliuca, Giuseppe
Casolaro, Leonardo Giordano e Rossella Quinto. E dopo
lo “strappo” dei consigliere regionali Gianni Rosa e Mario
Venezia coi vertici del partito e la conseguente fuoriuscita degli
stessi, pronta anche la lista dei Fratelli d’Italia. Alla
Camera la capolista sarà Giorgia Meloni, seguita nell’ordine
da Adriano Pedicini (un altro ex Pdl e capogruppo in consiglio
comunale a Matera), Giuseppe D’Armento, Gianluca Grieco, Galotta
Antonio e Giuseppe Giuzio. A Palazzo Madama, invece, in testa c’è l’ex
Sottosegretario di Stato alla Difesa, Guido Crosetto. Dietro
di lui, nell’ordine: Carlo Cosentino, Antonio Maria Rocco Coiro, Emilio
D’Andrea, Franco Di Pierro, Antonio Rendina e – dulcis in fundo
– Gianni Rosa. Il rassemblement montiano si presenterà anche in
Basilicata con un’unica lista al Senato. Sotto la dicituraCon Monti per
l'Italia (che unisce Scelta Civica, Udc e Fli ndr)
ci sarà come capolista Pier Ferdinando Casini seguito, a
ruota, da Tito Di Maggio, Gregorio Francesco Bronzino, Pasquale Di
Lorenzo, Carlo Glinni, Rocco Costanzo e Giuseppe Gandi. Candidati alla
Camera dei Deputati della stessa lista sono – invece – il consigliere regionale
di “Io Amo la Lucania” Ernesto Navazio (capolista), Francesco
Sacco, Stefania Chiarito, Ettore Lo Nigro, Rossana Gaudiano e Adele
Vinci. Corrono da soli, come detto, Fli e Udc. A Montecitorio il
capolista sarà l’ex presidente della Camera e leader del partito, Gianfranco
Fini. Dietro di lui Egidio Digilio, Maria Rosaria Carbone,
Annalisa Bevilacqua, Tommaso Coviello e Giuseppe Olivieri.L’Udc,
invece, propone capolista il segretario nazionale Lorenza Cesa,
seguito dal presidente del Consiglio provinciale di Potenza, Palmiro
Sacco, Antonio Corbo, Giuseppe Gandi, Rocco Fuinae Luisa
Basile. Niente candidatura per l’ex vicepresidente della Giunta
ragionale, Agatino Mancusi. Correranno con una propria lista, ma
fuori dal centrosinistra, anche i Popolari Uniti. Che – però -
non candidano né il segretario regionale del Partito, Tonino Potenza, né il
consigliere regionale Gigì Scaglione. E mentre per la Camera dei Deputati
propongono nell’ordine Nicola Tauro, Valeria Giorgio, Antonio Roccanova e Antonio
Filardi; al Senato – invece – puntano su una lista dal profilo “sanitario”,
candidando come capolista il dott.. Michele Cannizzaro (ex
direttore generale dell’Asl di Potenza), seguito dal vicesindaco del capoluogo
lucano, Pietro Campagna, Sergio Caparrotti (cardiochirurgo ed
ex primario dell’ospedale San Carlo di Potenza), Giosué Ferruzzi, Amalia
Scavone, Antonio Santangelo e Gaetano Gescia. Da soli
anche i Radicali, con la listaAmnistia, Giustiza e Libertà. Alla
Camera, dietro a Maurizio Bolognetti, lo storico leader del
partito, Marco Pannella e - a seguire - la deputata uscente,
Elisabetta Zamparutti, Maria Antonietta Ciminelli, Marco Cerrone e
l’altra storica figura radicale, Emma Bonino. A Palazzo Madama, la
lista sarà capitanata da Antonio Matroianni. Sempre per il
Senato e fuori dagli schieramenti “tradizionali”, ci sarà anche una lista
di “Comunità Lucana”. A capitanarla sarà il segretario
regionale dell’omonimo movimento, Miko Somma. E con lui, in lista,
anche Antonio Bevilacqua e Fiorenzo Magni. Per
il Movimento 5 Stelle saranno candidati i vincitori delle parlamentarie on
line. Alla Camera in lista Mirella Liuzzi, Michele Labriola, Giovanni
Perrino, Virgilio D’Ottavio e Rocco Ostuni. Al Senato, invece, Vito
Petrocelli, Rocco Vaccaro, Gianluca Tramutola, Piernicola Pedicini, Giuseppe
Arcieri e Sandro Calabrese. Nel centrosinistra niente lista socialista
al Senato. Gli “eredi” del garofano troveranno spazio ed ospitalità nella lista
del Pd. Ma il nominativo, tal Gennaro Labbelarte, dato da Roma di
lucano ha solo le origini, essendo nato nel 1957 a Melfi. E così fra i due
“litiganti” Rocco Vita e Livio Valvano, a spuntarla è un “terzo incomodo”. Nel
Partito democratico rientra il “caso” Chiurazzi. Sarà candidato alla Camera
(sesto posto) alle spalle del governatore De Filippo che, alla
fine, ha accettato la richiesta di Bersani di stare in lista. Ma non ci
sarà Antonio Luongo che, per l’operazione “liste pulite” si è
visto “costretto” a fare un passo indietro, rinunciando – così – a quel terzo
posto che gli avrebbe consentito la rielezione in Parlamento. Per cui la lista
democratica a Montecitorio sarà così composta: 1) Roberto Speranza, 2)
Vincenzo Folino, 3) Maria Antezza, 4) Vito De Filippo, 5) Carlo Chiurazzi, 6)
Lucia Sileo.Nessuna sorpresa per la lista a Palazzo Madama. Dietro alla
capolista Emma Fattorini (classe 1952), docente di Storia
contemporanea all'Università “La Sapienza” di Roma, il senatore
uscente Filippo Bubbico e Salvatore Margiotta,
nella scorsa legislatura alla Camera. Poi il socialista Labbelarte seguito da 3
donne che sono: Angela Latorraca, Felicetta Lorenzo e Roberta
De Salvo. Correrà con proprie liste, alleato al Pd, il Centro Democratico,
il partito fondato da Bruno Tabacci (Api) eMassimo Donadi (ex
Idv). Capilista saranno il consigliere regionale Nicola Benedetto (al
Senato) e l’assessore regionale Vilma Mazzocco (alla Camera).
Dietro di lei, al secondo posto, l’ex sindaco di Policoro, Serafino Di
Sanza. Chiuse le liste anche per Sinistra Ecologia e Libertà, altri alleati
del Pd. Capolista alla Camera sarà il leader del partito, Nichi
Vendola. A seguire il sindaco di Rionero in Vulture, Antonio
Placido, vincitore delle parlamentarie di fine dicembre, Lidia
De Nittis, Cesare Roseti, Maria Antonietta Maggio e Maria
Murante. Mentre in testa per Palazzo Madama ci saràGiovanni Barozzino,
operaio Fiat di Melfi e sindacalista Fiom, scelto direttamente dal governatore
pugliese. Alle sue spalle, nell’ordine, Rosalinda Di Pasca, Loredana
Atella, Lucio Pastore, Caterina Lepore, Assunta Collazzo e - solo in
ultima posizione - l’attuale assessore all’Ambiente della Provincia di
Matera, Gianni Rondinone. Infine Rivoluzione Civile che
alla Camera candida dietro al candidato premier Antonio Ingroia, Antonio
De Luca, Antonio Palagiano, Flavia Carriero e Lucia Ferrante.
Al Senato, invece, capolista sarà Aniello Di Nardo, seguito al secondo posto da Donato Brienza,
Mario Nicola Di Dio, Giuseppe Guglielmi, Eleonora Laura, Vincenzo Coppa e Iulia
Iemma.
Il Pd salva Cosentino
Espresso
Una mozione alla Camera per chiedere le dimissioni del sottosegretario
accusato di Camorra. Bocciata per le astensioni e le fughe di molti
parlamentari Pd. Ecco i nomi, uno per uno
(30 gennaio 2009)
Mercoledì scorso la
Camera ha respinto una mozione (presentata da esponenti del Pd, dell'Idv e
dell'Udc) per far dimettere il sottosegretario all'Economia Nicola
Cosentino, accusato da sei pentiti - come ha scritto "L'espresso"
nelle scorse settimane - di fiancheggiare il clan camorrista dei Casalesi.
Nella mozione, di cui il democratico Soro è stato primo firmatario, si
ricordano le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, l'inchiesta della
Procura di Napoli, i presunti patti elettorali tra l'esponente di Forza Italia
e i boss di Casal di Principe. "A prescindere dall'eventuale
responsabilità penale dell'onorevole Cosentino, su cui farà piena luce la
magistratura", recitava la mozione, "è evidente come la sua
permanenza nelle funzioni di Sottosegretario di Stato leda gravemente non solo
il prestigio del Governo italiano, ma anche e soprattutto la dignità del Paese;
ragioni di opportunità e di precauzione dovrebbero indurre il Governo ad
evitare che una persona sottoposta ad indagini per così gravi delitti,
espressivi di una collusione tra politica e sodalizi criminosi, in attesa di
dimostrare la sua piena innocenza, possa continuare ad esercitare le proprie
funzioni di Governo, peraltro in un ruolo così delicato, concernente tra
l'altro la funzionalità del Cipe".
La mozione impegnava il Governo ad invitare l'onorevole avvocato Nicola
Cosentino a rassegnare le dimissioni da Sottosegretario di Stato per l'economia
e le finanze.
La mozione non è passata perché, se la maggioranza di centrodestra ha difeso
compatta il sottosegretario, molti esponenti del Partito democratico si
sono astenuti, mentre altri hanno preferito uscire dall'aula e non votare.
Tra l'altro, date le molte assenze nelle file del Pdl, se il Pd avesse votato
compattamente per la sua mozione questa avrebbe avuto ottime possibilità di
passare. Spicca in modo particolare l'assenza dal voto del segretario del Pd
Walter Veltroni, che in un'intervista a L'espresso aveva
chiesto le dimissioni di Cosentino. In 22 erano assenti, altri sette
risultavano in missione. Alcuni dei presenti sono addirittura rientrati subito
dopo la bocciatura, e hanno ripreso a votare altre risoluzioni.
Nella lista qui sotto - diffusa Sinistra democratica - i parlamentari Pd, che
con il loro voto contrario, la loro astensione o la loro assenza hanno
determinato l'esito della votazione.
Hanno votato contro gli onorevoli: Capano e Sposetti.
Si sono astenuti gli onorevoli: Bachelet, Cuperlo, Parisi, La
Forgia, Bernardini, Madia, Mantini, Maran, Boccia, Capodicasa, Concia,
Coscioni, Ferrari, Giachetti, Ginefra, Marini, Mecacci, Recchia, Sarubbi,
Schirru, Tempestini, Turco Maurizio, Vannucci, Viola, Zamparutti Zunino.
Non hanno partecipato al voto, nonostante in giornata fossero presenti
in aula, gli onorevoli: Tenaglia (ministro ombra della giustizia), Calearo,
Fioroni, Gasbarra, Lanzilotta, Letta Enrico, Morassut ,Bobba, Sereni, Vassallo,
Merloni, Boffa, Bonavitacola, Bressa, Bucchino, Carra, Castagnetti,
Corsini,Cuomo, D'Antona, De Pasquale, De Torre, Fadda, Ferranti, Fiano, Fiorio,
Genovese, Giacomelli, Giovannelli, Gozi, Losacco, Lovelli, Lulli, Marantelli,
Margiotta, Mosca, Murer, Narducci, Pedoto, Piccolo, Rosato, Russo, Samperi,
Scarpetti, Servodio, Testa, Vaccaro, Vassallo, Vernetti, Vico.
Erano assenti gli onorevoli: Veltroni, Bersani, Colannino, D'Alema,
Lusetti, Melandri, Pistelli, Touad, Ventura, Gentiloni, Beltrandi, Calvisi,
Cenni, Colombo Furio, Damiano, Gaglione, Luongo, Lusetti, Marroccu, Melis,
Motta, Portas, Tullo, Calipari.
Risultavano "in missione" gli onorevoli: Fassino, Migliavacca,
Bindi, Albonetti, Barbi, Farina, Rigoni.