lunedì 29 aprile 2013

Cercasi disperatamente fascia del sindaco, intanto oggi Leone firma la rescissione del contratto con la Tradeco.


 Nell’ultimo consiglio comunale , sia il consigliere Labriola che il sindaco Leone ci hanno informato che in questi mesi si sono consumati due reati uno gravissimo riguardo la raccolta dei rifiuti e l’altro che è sparita dal comune la fascia del Sindaco.
Leone ha ammesso la sparizione della fascia , ma non ci detto se la cosa è stata segnalata ai P.G. visto il danno di 500 euro che grava sul bilancio l’acquisto di una nuova  come fatto rilevare dal consigliere Di Pierri , vero mattatore di questo consiglio comunale . Mentre il consigliere Labriola , ha denunciando l’omessa segnalazione del Dec incaricato dal comune a monitorare l’impresa che gestisce la raccolta dei rifiuti , di non aver segnalato che il conferimento dell’umido da parte della ditta  viene fatto  in modo palesemente Illegittimo.
Sempre Labriola parla di atto “  indecoroso  indecente illeggittimo”  perché   l’umido di policoro verrebbe smaltito  tale è quale nella discarica di Salandra , e rincara la dose quando se la prende anche la giustificazione sciocca di dire che il dirigente della provincia ha autorizzato tale procedimento perche trattasi di un “ abuso” sia dell’ente provinciale che ha compiti di controllo che  sia del comune che non è sottratto a tale compito di monitoraggio del rispetto della legge.
Ricordando ai due che  tra i doveri di un consigliere comunale e di un sindaco  che rivestono  nell’espletamento delle proprie funzione quello di essere dei pubblici ufficiale vi è l’obbligo che venuti a conoscenza di un reato di riferirne senza indugio all’autorità giudiziaria , noi ci auguriamo che tale passo sia stato fatto , a  salvaguardia non solo della legalità (parola oggi non molto amata) ma anche dei legittimi interessi di questa comunità , In ogni caso domani (lunedi ) ci recheremo presso la caserma dei carabinieri di Policoro per segnalare alla autorità l’accaduto , ci auguriamo che altrettanto facciano le istituzione così come sollecitiamo il presidente pro tempore al del consiglio comunale avv.to Sanasi di inviare il resoconto stenografico  del consiglio comunale del 24 alla procura di Matera.
Infine dopo questi fatti gravi , il sindaco non ha più alibi per rimandare la rescissione  di  un contratto , di cui illegittimità e abusi sono da tempo segnalati da noi ma mai presi in considerazione , ed un servizio inefficiente che ha messo in ginocchio la città .

Chiediamo per una voltà che la legalità e gli interessi  della città e dei suoi abitati prevalgono su tutto il resto. Ci auguriamo che il Sindaco oggi così come ha promesso in consiglio  comunale , rescinda il contratto con la tradeco e ci si avvii senza indugi in questo campo non solo a ristabilire la legge ma anche a ridare decoro alla città.


domenica 28 aprile 2013

Policoro un mercato in sicurezza

Ieri 27  Policoro si è trovata con un mercato nuovo , che hanno creato qualche disaggio di circolazione e di
parcheggio  , ma ha reso piu fruibile e sicuro il parcheggio. Infatti le bancarelle occupavano solo un lato delle strade , tale predisposizione ha reso necessario occupare anche un lato di via Siris. Il comando dei vigili ci ha spiegato che tale localizzazione è stato necessario in primis per garantire maggiore sicurezza , tenuto conto che tale richiesta era stata avanza dalla prefettura visto l'alto numero di furti e di  borseggi che si riscontravano durante i mercati nella nostra città. Infatti ieri è stato possibile sventarne uno , e la donna è stata accompagnata dai nostri vigili al comando per l'accertamento di rito. Seconda ragione , che abbiamo anche noi verificato era quello di rendere fruibile il mercato anche ai diversamente abili , mentre prima con le strade occupate sui due lati dalle bancarelle rendevano il percorso difficile   per la calca delle persone , e l'altro motivo è quello di creare una corsia praticabile dalle ambulanze in caso di necessità. Certamente va migliorato la possibilità dei parcheggi vicino alle scuole , soprattutto nell'ora di entrata e di uscita dei bambini , ma su questo il comando ci ha assicurato che per il prossimo mercato hanno già in mente soluzione che possano migliorare il servizio. Noi inoltre suggeriamo al sindaco di invitare ai residente che almeno nel giorno del mercato per decongestionare il traffico ad usare i mezzi alternativi  , magari istituendo dei parcheggi per le bici, in modo da lasciare i parcheggi auto liberi  e rendere fruibile le arterie stradali per i numerosi cittadini dei comuni limitrofi , che sono comunque una risorsa per la povera economia locale. Inoltre abbiamo notato che i posteggi delle bancarelle erano numerate e delimitate , questo ci hanno spiegato serve a prevenire ed sanzionare gli abusivi , peccato che non si trovi un sistema altrettanto efficace per gli assessori abusivi.

Vincenzo viti , il Batman Lucano

Personalmente ci dispiace per Vincenzo Viti  , e siamo anche sorpresi che uno come lui sia caduto in una vicenda che al di la delle responsabilità penali,  non gli fa onore , perchè i fatti descritti nell'ordinanza sono per di se gravi. Penso che se fosse vivo ancora il primo presidente della regione Basilicata , Vincenzo Verrastro lo avrebbe preso a calci nel sedere.


L’assessore Vincenzo Viti avrebbe speso, nel 2011, 25133 euro per la ristorazione, 68 euro per ogni giorno dell’anno, festivitè e vacanze comprese. Sempre due anni fa, alla voce “materiali di consumo”, lo stesso Viti presentò una richiesta di rimborso da 7.288 euro, identica cifra contabilizzata nel 2010. Ma tra i rimborsi è finito ben altro: la sostituzione degli pneumatici, spese per viaggi e vacanze, accompagnati da parenti (più o meno stretti), persino la posa del parquet di casa e spese sostenute per la cresima di un nipote.
Dalle indagini e dagli elementi acquisiti sono emersi anche casi di alterazione di scontrini e ricevute: a piccole somme veniva anteposto un altro numero per moltiplicare di molte volte l’importo totale. In generale gli indagati si sono fatti rimborsare spese di ristorazione, anche non direttamente proprie, viaggi anche non fatti, consulenze non vere, lavori nelle loro case. Vi sono anche episodi di doppia presentazione delle ricevute a distanza di tempo.
Ma è ancora Vincenzo Viti, accusato di essersi appropriato illecitamente di oltre 18 mila euro, a essere definito dal gip di Potenza Luigi Spina “un vero ‘specialista’ nell’allegazione di spese di ristorazione, e non solo, assolutamente non sostenute”. Agli atti, contro di lui numerose ricevute di ristoranti “gonfiate” scrivendo un numero davanti al conto: da 23 a 230 euro, da 86 a 386, da 92 a 292. Viti, tra l’altro deputato Dc per tre legislature alla Camera, ha agito in concorso con Ascanio Emanuele Turco, suo cugino “nonché consulente-commercialista”. Diverse fatture riconducono proprio ad acquisti di cancelleria fatti proprio da Turco in Puglia.
Viti ha anche attuato un “maldestro tentativo di alterare e deviare il percorso investigativo”, “coperto” da un ristoratore di Matera che, quando gli investigatori hanno cercato i documenti originali delle spese messe a rimborso, ha detto di non averli perché il magazzino si era allagato il 20 gennaio 2012. Ma la denuncia dell’allagamento era stata presentata dieci mesi dopo, il 17 novembre 2012, “ossia due giorni dopo la richiesta di esibizione”.

Domani le olgiatine e le amanti , gli pagavamo anche questo a sti porci.

sabato 27 aprile 2013

Castelluccio : Dai viaggi fantasma alla manomissione dello scontrino dove il 3 diventa 8

 Il consigliere Castelluccio ha presentato nel 2011 il rimborso di una fattura del 13/06/2011
(euro 525) relativo ad un tagliando su una BMW X3 , risultata di proprietà di Di Maggio Ida che ha negata di averla anche occasionalmente prestata al consigliere , la stessa è risultata collaboratrice del consigliere , avendo espressamente negato tale circostanza  non avendo mai prestato attività lavorativa per conto del Castelluccio , pur avendo preso parte ad un soggiorno avvenuto a Tivoli per un importo di euro 144,00. In entrambi i casi si tratta di spese in toto o in parte di natura personale e come tali non potevano essere rendicontate o portate a rimborso.
A proposito di imborsi Kilometrici per destinazione fuori regione , risulta che tra il 7/04/2011 ed il 29/11/2011 il Castelluccio effettuava una serie di viaggi utilizzando un calcolo dei Km percorsi completamente indebito e con una differenza , rispetto al reale di 2.660 Km in più per i
P.Castelluccio
quali introitava il corrispondente rimborso

Anche la spesa di ristorazione sono state gonfiate dal consigliere in forma disinvolta , scrive il gip , soprattutto per quelle fatte presso il ristorante il Cortile che è stata una delle mete preferite. Ad esempio  una fattura di euro 80 per otto pasti , risulta manifesta la correzione materiale del numero 3 trasformata in 8, circostanza che lascia ritenere che l’originale fattura riguardasse 3 persone ed il costo finale di 30 euro.
Per una strana combinazione , dice il gip l’originale della ricevuta non è stata conservata dal titolare del ristorante e non e stato possibile la verifica
La posizione del Castelluccio è risultata dopo l’accurata indagine della squadra mobile di Potenza molto compromessa relativamente alla legge regionale che disciplina i rimborsi ai gruppi consiliari , il PG infatti riferiva che nel periodo tra il 25 /05/201° e il 21/12/2011 il Castelluccio aveva dichiarato di aver partecipato a 42 incontri politici istituzionali avvenuti in buona parte a Roma e presso uffici ministeriali , ottenendo un riborso dei costi KM pari a 19,150,000 euro. Dalle verifiche di riscontro , analoghe a quelle effettuate per Pagliuca , è emerso al contrario che gli incontri come avvenute in almeno 12 volte , in verità non avevano mai avuto luogo , i ministeri interpellati sul punto , rappresentevano di non aver mai censito la persona Castelluccio presso le loro sedi , in cui l’indagato non aveva libero accesso.
Per questi viaggi “simulati” il Castelluccio aveva ottenuto l’indebito rimborso di euro 5.850.00.
Peraltro  nelle date del 2011 dei giorni  2/2 , 25/05, 06/06, 6/7 , 15/12  e 21 /12  il Castelluccio prendeva parte a Potenza ad altrettanti  riunioni del consiglio Regionale in orari e circostanze incompatibili con le corrispondenti dichiarate missioni di rappresentanza a Roma, per ciascuno di queste missioni inoltre il Castelluccio otteneva rimborsi chilometrici di 450,00 euro.
Conclude malinconico e diciamo immaginiamo noi , abbastanza schifato il Gip che le missioni fatte a Roma nelle predette date siano state illegalmente introitate dal consigliere policorese.  Pari ad euro “2.700,00” euro”, e conclude il giudice che dall’esito di valutazioni di tipo prudenziali , si può ritenere che in totale il profitto illecito ex art. 314 C,P; incamerato dal consigliere sia corrispondente almeno a euro  7.605,04.
Domani Vincenzo Viti il Batman del rimborso della ristorazione-

venerdì 26 aprile 2013

Compensi falsi , incontri in albergo e auto riparate, Manomettevano anche gli scontrini per poche decine di Euro

Nuovi avvisi di Garnzia , sembrerebberò coivolti anche l'ex governatore De Filippoe il presidente del consiglio Santochirico 
mentre leggi l'ordinanza del GIp sui provvedimenti a carico dei consiglieri Regionali , ti
assale un senso di schifo, rabbia , e ti chiedi come si è potuto arrivare a tanto ,  gente che al d ila delle responsabilità penali tutte da accertare, dovrebbero vergognarsi di girare per la regione. Grave sotto l'aspetto morale le accuse al consigliere Venezia , manometteva in più occasioni ricevute fiscali per poche decine di euro , un pranzo o una pizza da 10 euro diventava 20 o trenta. Diffusa tra i consiglieri era la cresta sui collaboratori (approfondimenti in merito sono ancora in corso ) dichiaravano una somma , in effetti ne davano altre e tenevano per se il resto. Plateale è  la vicenda Di Rosa Mastrosimone la passionaria Mastelliana , che ha riscosso un pò di soldini come rimborso di viaggi per una collaboratrice , questa  interrogata ha smentito tale circostanze , non avendo lei mai fatto missioni avendo semplicemente svolto la sua azione sempre tra le mure dell'assessorato. Sempre rosa oltre ai soliti e collaudati scontrini dei ristoranti , era solita ogni tanto farsi rimborsare anche il pane che acquistava per se, ma non solo rientravano in questa presunta rubberia anche le sigarette, profumi e salumi. Ma non contenta ha chiesto anche il rimborso per i festeggiamenti di Capodanno e Santo Stefano. Aveva anche il dono dell’ubiquità, mentre dichiarava di stare a roma , faceva spesa o fatturava in negozi di  potenza , Matera e Roma. Secondo le carte addirittura noi gli pagavamo il soggiorno a Roma presso il hotel Marriotti accompagnata dal marito per una somma totale di oltre 500 euro per due giorni così come risultano agli inquirenti fatture per 9700 euro al ristorante di potenza "Fuori le Mura " nonostante il proprietario abbia dichiarato agli inquirenti di non conoscerla , come dire mangiava il suo fantasma. Pagliuca capogruppo del PDL invece è andato oltre addirittura attestando di aver soggiornato in un albergo che poi è risultato inesistente, e il caso della fattura incassata per aver soggiornato all'Hotel Sarus di Matera, peccato che nella città dei sassi non esiste questo albergo. Anche lui come la Mastrosimone  era baciato dal dono dell'ubiguita , infatti aveva contemporaneamente presentato rimborsi per viaggi per roma , potenza ecc.... un vero superman.  Autilio invece aveva la passione delle Vacanze , Nizza Chiaggiano , Berlino , mai per lavoro ma per vacanza e mai da solo sempre e solo con la propria famiglia.Anche lui era capace come gli altri due colleghi a stare nello stesso momento in tre parti diverse.Presentava una fattura del Vesuvio mentre si trovava in Germania o un'altra fattura da Marsicotevere mentre si trovava a Roma. Fatture su fatture non solo riguardante la ristorazione ma anche il tagliando della propria macchina.
Segue domani con Viti & Castelluccio ecc....

giovedì 25 aprile 2013

Regione Basilicata la grande coalizione del Magna Magna. de Filippo prima fa la nuova giunta poi se ne vergogna e si dimette.

 prima della grande coalizione Nazionale  in basilicata , l'inesistente opposizione della destra ,
la grande coalizione magna magnaPD.Viti, IDV Mastrosimone, PDl Pagliuca
da tempo aveva fatto la grande  coalizione del magna magna , rubavano e sperperavano i nostri soldi in modo bipartisan. De Filippo invece prima nomina la nuova giunta così composta :

Maurizio Marcello Pittella  , Nicola Benedetto  ; Luca Braia ; Roberto Falotico  ; Attilio Martorano  ; Enrico Mazzeo Cicchetti . Poi se ne vergogna e si dimette , l'unica cosa sensata da parte sua oltre le dimissioni è quando dice ; "che l'indagine sui rimborsi illecitamente percepiti "deturpa l'immagine della Basilicata, con ipotesi forse non penalmente gravi, ma umanamente odiose" Infatti su questo condividiamo le parole del presidente uscente , Rubberia Odiosa  , un insulto alle persone perbene che ogni giorno tirano la carretta con immani sacrifici per potarsi un tozzo di pane a casa e assicurare una vita decente ai propri figli.
L’operazione giudiziaria, avviata ad ottobre 2012 con il sequestro di una serie di documenti  prelevati dal Consiglio Regionale e riferiti al 2010 e al 2011, a cavallo tra le due legislature guidate dal presidente De Flilippo, è stata condotta in modo congiunto da Guardia di Finanza, Carabinieri e Squadra Mobile, su ordine della Procura della Repubblica di Potenza. Le persone coinvolte dovranno rispondere sull’uso illecito di rimborsi utilizzati per spese di vitto, per trasferte e missioni.
E’ “uno scenario di diffusa illegalità”, spiega il procuratore Triassi, quello che emerge dall’inchiesta sui rimborsi illeciti percepiti da assessori e consiglieri della Regione Basilicata, preannunciando “certamente” altri indagati e “possibili evoluzioni” di un’inchiesta partita dal sequestro di un’ingente documentazione presso gli uffici regionali nello scorso ottobre. Una volta analizzato il materiale, l’attenzione degli inquirenti si è soffermata su situazioni evidentemente meritevoli di verifiche e approfondimenti. 
C'é l'esperto nelle fatture gonfiate, il "mago" delle correzioni degli scontrini e, in modo "bipartisan", consiglieri regionali con il dono dell'ubiquità (che riuscivano a cenare in più punti della Penisola), con il parquet da rifare, o che chiedevano rimborsi per l'acquisto dei grissini e salumi, delle "Vivident", dei cd musicali, o con la "cresta" sugli stipendi dei collaboratori. Non sono grandi cifre quelle rilevate dalla Procura della Repubblica di Potenza, nell'inchiesta coordinata dal procuratore Laura Triassi sui rimborsi ai consiglieri regionali: si tratta di percezioni indebite che vanno da poco meno di ottomila a circa 26 mila euro per ognuno dei 16 indagati, tra cui due assessori regionali - Rosa Mastrosimone (Idv) e Vincenzo Viti (Pd) - e il capogruppo del Pdl, Nicola Pagliuca, attualmente ai domiciliari. Il gip, Luigi Spina, definisce però "imbarazzante" il quadro che emerge dai controlli svolti tra il 2010 e il 2011. Il giudice, nell'ordinanza, "con profonda amarezza", lascia comprendere che scontrini e fatture dipingono uno scenario "fantasioso". Come "minimo comun denominatore" c'é il capitolo sui rimborsi chilometrici, falsi o gonfiati, sulle ricevute di pasti o "missioni" nella Capitale, rimborsate e mai fatte. E poi, tra le "gesta" individuali, ognuno ha una sua peculiarità.

’assessore Vincenzo Viti avrebbe speso, nel 2011, 25133 euro per la ristorazione, 68 euro per ogni giorno dell’anno, festivitè e vacanze comprese. Sempre due anni fa, alla voce “materiali di consumo”, lo stesso Viti presentò una richiesta di rimborso da 7.288 euro, identica cifra contabilizzata nel 2010. Ma tra i rimborsi è finito ben altro: la sostituzione degli pneumatici, spese per viaggi e vacanze, accompagnati da parenti (più o meno stretti), persino la posa del parquet di casa e spese sostenute per la cresima di un nipote.
Dalle indagini e dagli elementi acquisiti sono emersi anche casi di alterazione di scontrini e ricevute: a piccole somme veniva anteposto un altro numero per moltiplicare di molte volte l’importo totale. In generale gli indagati si sono fatti rimborsare spese di ristorazione, anche non direttamente proprie, viaggi anche non fatti, consulenze non vere, lavori nelle loro case. Vi sono anche episodi di doppia presentazione delle ricevute a distanza di tempo.
Ma è ancora Vincenzo Viti, accusato di essersi appropriato illecitamente di oltre 18 mila euro, a essere definito dal gip di Potenza Luigi Spina “un vero ‘specialista’ nell’allegazione di spese di ristorazione, e non solo, assolutamente non sostenute”. Agli atti, contro di lui numerose ricevute di ristoranti “gonfiate” scrivendo un numero davanti al conto: da 23 a 230 euro, da 86 a 386, da 92 a 292. Viti, tra l’altro deputato Dc per tre legislature alla Camera, ha agito in concorso con Ascanio Emanuele Turco, suo cugino “nonché consulente-commercialista”. Diverse fatture riconducono proprio ad acquisti di cancelleria fatti proprio da Turco in Puglia.
Viti ha anche attuato un “maldestro tentativo di alterare e deviare il percorso investigativo”, “coperto” da un ristoratore di Matera che, quando gli investigatori hanno cercato i documenti originali delle spese messe a rimborso, ha detto di non averli perché il magazzino si era allagato il 20 gennaio 2012. Ma la denuncia dell’allagamento era stata presentata dieci mesi dopo, il 17 novembre 2012, “ossia due giorni dopo la richiesta di esibizione”.
“Imbarazzante”, secondo quanto scrivono i giudici, “è risultata l’ubiquità” di Rosa Mastrosimone (che si sarebbe “appropriata” di 12.193 euro in totale): in un solo giorno avrebbe ad esempio chiesto rimborsi per spese sostenute a Potenza, Roma e Matera. Ci sono poi pranzi consumati nello stesso momento in posti distanti centinaia di chilometri, e rimborsi per “un elevato numero di pasti” che il gestore del ristorante ha poi dichiarato di non aver mai servito. Senza contare i rimborsi per i viaggi dei collaboratori (che questi dichiarano di non aver mai fatto), l’acquisto di salumi in un autogrill del Lazio (25,88 euro), di “Caramelle Vivident” e sigarette “Ms Club slim” (9,30 euro), grissini (3,80) e pane, un “Bed and breakfast” per la figlia a Roma, e pasti di Capodanno e Santo Stefano.
Nicola Pagliuca, invece, (“titolare” di un’appropriazione da 18.022 euro) ha chiesto il rimborso per due cd musicali acquistati in un autogrill (32,80 euro), con una lunga lista di “1″ aggiunti davanti all’importo reale di ogni fattura e una lista, altrettanto lunga, di rimborsi per viaggi giustificati come “incontri in Regione Lazio” in realtà mai avvenuti. A tutto ciò si aggiunge uno scontrino di 130 euro spesi in una pasticceria il giorno del suo compleanno, e un “fantomatico Hotel Saurus di Matera”, secondo gli investigatori, in cui il consigliere regionale avrebbe pernottato, ma che nella città dei Sassi non esisterebbe (è ad Altamura, ma Pagliuca non vi avrebbe mai soggiornato).
Il gip Spina evidenzia il “vario e diversificato ‘catalogo’” degli illeciti (vi è chi ha chiesto rimborsi per “ricevute fiscali per consumazioni alle quali era stato applicato uno ‘sconto camionisti’”). E spiega che persone con “trattamenti retributivi più che dignitosi” hanno attuato una “speculazione illecita, sempre e comunque, riferita anche a spese banali e irrisorie, giungendo in qualche caso a livelli eticamente imbarazzanti”.
Dalle informazioni rese da un funzionario regionale, il gip trae spunto per dire che “fino ad oggi nessun correttivo è stato adoperato a tutt’oggi nessuna procedura di controllo, interno o esterno, è stata attivata”. Oltretutto, i controlli, allo stato, “non sono in grado di impedire, neanche per il futuro, condotte analoghe”.


mercoledì 24 aprile 2013

Arresti a due assessori Viti e Mastrosimone , Pagluca ai domiciliari e a Paolo Castellucci divieto di dimora a Potenza

Vinceno Viti (Pd), Rosa Mastrosimone (Idv) e il capogruppo del Pdl in consiglio Nicola Pagliuca sono finiti in un'indagine sull'uso illecito dei rimborsi previsti per i loro incarichi. Inchiesta rimborsi in Basilicata


POTENZA - Svolta nell’inchiesta sui costi della politica nel Consiglio regionale della Basilicata. E’ in corso da parte di Guardia di Finanza, Carabinieri e Squadra Mobile, su ordine della Procura, l’esecuzione di numerose ordinanze di custodia cautelare nei confronti di una decina di politici che hanno richiesto rimborsi non dovuti per spese di vitto, per trasferte e missioni. Le misure cautelari, fra cui tre agli arresti domiciliari, riguardano anche assessori e consiglieri regionali di diverse forze politiche. L'inchiesta è partita ad ottobre con il sequestro di una voluminosa documentazione nel Consiglio regionale.

Gli assessori agli arresti domiciliari sono Vincenzo Viti (Pd, lavoro e formazione) e Rosa Mastrosimone (esterno in quota Idv, agricoltura). Il consigliere regionale ai domiciliari è Nicola Pagliuca, capogruppo del Pdl. Sono stati notificati altri provvedimenti cautelari, come obblighi di dimora in un numero ancora non precisato.

Sono otto i divieti di dimora notificati nell’ambito dell’inchiesta sui rimborsi illeciti percepiti dai consiglieri regionali della Basilicata: riguardano i consiglieri in carica Antonio Autilio (Idv), Paolo Castelluccio (Pdl), Agatino Mancusi (Udc), Mariano Pici (Pdl), Alessandro Singetta (Gruppo Misto), Mario Venezia (Pdl), Rocco Vita (Psi) e l’ex consigliere Vincenzo Ruggiero (Udc).

Per sette degli otto consiglieri (tranne Ruggiero), il divieto di dimora consiste nell’impossibilità di soggiornare nella città di Potenza. Per Ruggiero, invece, il divieto si riferisce al paese di Valsinni (Matera), dove ricopre un incarico politico.

Nell’inchiesta coordinata dal Procuratore capo della Repubblica di Potenza, Laura Triassi, sono stati anche sequestrati conti corrente per un valore totale di circa centomila euro. In particolare, le somme sequestrate agli assessori e ai consiglieri regionali lucani indagati variano da circa cinquemila a 18 mila euro.
POTENZA - Due assessori in carica e un consigliere in carica della Basilicata sono agli arresti domiciliari nell'ambito di un'inchiesta sull'uso illecito di rimborsi previsti per le loro attività. Gli assessori agli arresti domiciliari sono Vincenzo Viti (Pd, lavoro e formazione) e Rosa Mastrosimone (esterno in quota Idv, agricoltura). Il consigliere regionale ai domiciliari è Nicola Pagliuca, capogruppo del Pdl. Sono stati notificati altri provvedimenti cautelari, come obblighi di dimora in un numero ancora non precisato.

delibera wwf: anche Leone cede, alla legalità preferisce il "Io tengo Famiglia "

 Sembra un film che avrà molte repliche , lo vedremo prossimamente sui nostri
schermi in visione Policorese al cinema e della serie gli amici degli amici per il caffè letterario , la quarta farmacia ecc... , la saga del tengo famiglia di lopatriellana memoria con l'aggravante dell' aggiunta degli amici degli amici o della Finanza amica , sta spezzettando accaparrando , lottizzando le poche opportunità che l'amministrazione offre , infatti noi tuttologi come con disprezzo ama definirci Re Leone da domani cercheremo di essere anche previgenti , indovinando i destinatari o il distinatario dei vari affidamenti. Quella della delibera del WWF , era una conclusione segnata , ma non sono bravi neanche a farsi una delibera ad HOC , perchè cosi come è ,  e palesemente illegittima e politicamente dirompente. Una sola ed indiscutibile verità è contenuta in quell'atto , già denunciato anni fa da questo blog ed accertato da un'idagine della polizia che il debito tra il wwf Italia e il comune ammonta a 120 mila euro ( fatelo sapere all'ignaro dirigente Vitale ) come riteniamo grave che in una zona SIC SIA IL wwf  Italia a commettere un abuso addirittura a chiedere una sanatoria , loro che dovrebbero , per statuto essere i guardiani ortodossi della tutela ambientale , oggi sono a Policoro i protagonisti di un'altro sfregio all'inerme territorio policorese, come non bastasse l'obbrobrio che ogni giorno vediamo sotto i nostri occhi. Noi a questo schifo ci opporremmo con i pochi strumenti che abbiamo , in primis quello di informare l'opinione pubblica e in secondo quella (come già abbiamo fatto ) di affidare la delibera ai nostri legali affinché ci indichino la strada per ristabilire la legalità offrendo così alla città un'altra opportunità, affinché il bene comune sia  nella disponibilità della città e vi siano pari opportunità nel principio che l'unico criterio di valutazione vadano verso la tutela dell'interesse del comune. , e non in quella della casta policorese. Ragione per cui condividiamo e riportiamo il post con la decisione di Karakteria , chiediamo all'opposizione consiliare di far sentire la sua voce (se c'è ne ha) o prenderemo atto che anche qui ormai siamo alla grande coalizione quello dei compagni si magna............  e quando se magna se --..........

Premesso che:

- il debito riconosciuto al fratello dell'assessore per canoni di fitto non pagati ammonta a 120.000 euro e il Comune di Policoro concede di saldarli in forma rateizzata;
- per altri esercenti che usufruiscono di strutture comunali con morosità di gran lunga inferiori a quella sovracitata, invece il Comune ha già incaricato i legali di procedere agli sfratti;
- tutta la vicenda della gestione del centro visite-galoppatoio WWF è segnata da intrighi, mancanze, agevolazioni che vanno avanti da ben 15 anni;
- anche la delibera di giunta n.47 dell'11 aprile 2013 (giunta Leone) viene nuovamente viziata dalla volontà politica di mantenere le strutture nelle mani del fratello dell'assessore e per questo elude parti importanti di documenti, mentre ne enfatizza altre in maniera del tutto forzata e arbitraria, sicuramente non imparziale;
- la delibera di giunta n. 47 apre la strada alla sanatoria delle opere abusive e conseguentemente alla richiesta di concessione gratuita delle strutture e del bosco da parte di quello strano miscuglio composto da WWF (?), società privata Polielion e WWF srl;
- nella delibera si fa riferimento alla partecipazione a bandi regionali dalle modalità di partecipazione tutte da verificare e a ipotetici progetti che non si sa dove siano e che vengono ritenuti inspiegabilmente dalla giunta come già certi;
- invece nessun cenno si fa sulla effettiva gestione del bosco e sulla qualità reale della tutela ambientale svolte in questi 15 anni nè sull'incendio di qualche anno fa e sui soldi dell'assicurazione.
- sono in corso di accertamento da parte di diversi legali e cittadini policoresi ancora più gravi elementi di illegittimità della delibera n.47;

                                                   Ritenuto:

- che ogni debito nei confronti del Comune è da ritenersi un debito nei confronti della Comunità policorese;
- che ogni lavoro assegnato in maniera non meritata, ogni cattiva gestione del bene comune, ogni favoritismo,  sono un'opportunità sottratta al cittadino onesto, una risorsa sprecata, una sottrazione di ricchezza per l'intera città;
- che il WWF Italia, per la serietà che contraddistingue l’istituzione naturalista, deve essere portato a conoscenza nei più alti vertici della struttura, attraverso lettere e incontri formali con il presidente nazionale e/o attraverso idonea pubblicizzazione sugli organi di informazione nazionale dello stato reale di gestione dell'Oasi e della fauna ivi presente, della storia amministrativa che ha contraddistinto l'esperienza policorese e presunto familismo amorale nel quale (magari inconsapevolmente …è da verificare) si è trovato coinvolto;
- che i cittadini, a fronte di livelli straordinari di disoccupazione e al perpetrarsi di una certa etica politica che non adopera nessun criterio di pari opportunità e pari diritti, ora sono veramente stanchi: sono stanche le madri di vedere i figli disperarsi per un posto di lavoro già assegnato a qualche parente o qualche lacchè di qualche amministratore, sono stanchi i figli di vedere le risorse pubbliche bruciarsi nell'incompetenza, nel guadagno facile e nell'incuria, mentre le loro competenze, le loro idee innovative, il loro desiderio di lavorare e produrre sono continuamente frustrati e impedito non è solo il reddito, ma anche il loro realizzarsi come donne e come uomini;
- che i consiglieri comunali e gli assessori dell’attuale amministrazione che si professano giovani e nuovi, hanno il dovere di accertare la verità e di opporsi e prendere le distanze da questo modo di fare;

                                    

                          L'associazione Karakteria DELIBERA:

- L'illeggittimità della delibera n. 14 dell'11 aprile 2013, dunque la sua immediata disapplicazione;
- Lo sfratto dell'antico gestore, mentre ai figli che non c'entrano niente verrà proposto di entrare nella cooperativa che dovrà sostituire l'antica gestione;
- L'impegno politico e organizzativo della nostra associazione e di altri soggetti riconosciuti policoresi e nazionali a  disapplicare la delibera, fondare una cooperativa di giovani disoccupati e a presentare un progetto per la gestione dell'Oasi, del bosco e del centro visite.
Nei prossimi giorni pubblicheremo la delibera e spiegheremo,dimostrando punto per punto, gli elementi di ambiguità, di vizio e di illeggittimità che la contraddistinguono.
La nostra azione, svolta insieme a Policoro è Tua e ad altri soggetti cittadini e nazionali che sono in via di coinvolgimento, non si fermerà all'informazione, ma implicherà ogni azione politica, legale ed economica volta alla risoluzione del problema e al cambio di gestione.
Il fine dell'iniziativa è politico e vuole dimostrare ai cittadini come una risorsa concessa e amministrata secondo i criteri di giustizia sociale ed ambientale può veramente creare lavoro, sviluppo turistico e cambiare le sorti di un'intera comunità. E' giunto il momento di reagire e di riapprioraci di ciò che è nostro.
Chiunque sia interessato al progetto può contattarci.

martedì 23 aprile 2013

A proposito di SPERANZA


Di Andrea Di Consoli
 - Faccio solo umilmente notare che quanto ho denunciato da alcuni anni - abuso di una
retorica vuota e ipocrita, utilizzo di un linguaggio falso e inconsistente, politiche in bilico sul senso d'irrealtà, arroganze oligarchiche, ecc. - era tremendamente reale. Quando la politica umilia il linguaggio - la sua verità, la sua luce, la sua umile zoppia - è inevitabile la caduta, la fine indecorosa. Denunciavo, inascoltato, la vacua inconsistenza linguistica di un Roberto Speranza, offensiva anzitutto perché faceva passare questo messaggio, ovvero che le parole non servono a niente, perché l'unica cosa che utile è tenere unito il partito in nome del Potere. Ho sempre disprezzato questo cinismo arrivista, e la cronaca, oggi, mi dà ragione: ecco infatti a cosa ha portato l'abuso di parole vacue come “straordinario”, “tempo nuovo”, “asticella”, “responsabilità”, ecc. nel mentre un'oligarchia assai arrogante, dopo essersi presa la Basilicata, ha pensato di prendersi anche l'Italia. 
Non è andata così, e a deciderlo sono stati i cittadini con il voto. Ai giovani lucani dico ancora una volta che non basta mettersi sotto padrone con ubbidienza per fare strada. Per fare strada duratura, al contrario, ci vuole cultura, studio, inquietudine, umiltà, furore, verità e, soprattutto, libertà. Non cinismo, non arroganza, non arrivismo, non finzione, non servilismo. I nodi sono venuti al pettine, il principale del quale è l'ipocrisia di chi ripete formulette orecchiate alla maniera dei pappagalli mentre poi, nel chiuso delle stanze, ha come unica stella polare il Potere, il suo trionfo. Non esiste nessuna verità politica senza una verità linguistica articolata, profonda, pensosa, generosa. Certo, altri padroni arriveranno e altri servi serviranno, ma per intanto le prime maschere sono state strappate. La storia culturale, sociale, politica di Lucania merita altri spessori, altre inquiete verità. Per questo, vanamente, ho scritto in tutti questi anni, ovvero per rivendicare lo spessore di una storia umiliata e offesa. Il problema non è il Pd in sé, ma le parole vacue e ipocrite di dirigenti come Roberto Speranza, che per me rappresenta la negazione assoluta di qualsiasi libertà coniugata con la cultura. 
Ora siamo a un grado zero, e mi auguro che non prevalga la sete di nuovi padroni sotto cui accucciarsi pur di non affrontare il mare aperto e avventuroso di una politica grande, sia pure rischiosa. Una stagione è finita e, come avevo previsto, questo suicidio è avvenuto con il cappio ben annodato di una retorica offensiva e arrogante, vacua e inconsistente. Le parole sono importanti, perché sono la voce dell'anima, il suono dei pensieri. 
Se sotto le parole non c'è nulla, prima o poi questo diventa evidente a tutti. Imprudente, al contrario, è stato scambiare via Pretoria con via del Corso. E non basterà per salvarsi attendere se a salire al potere saranno “amici” o capi vari come Letta, D'Alema, Amato, Barca o Pittella ai quali inoltrare la richiesta di asilo politico. Al contrario, in futuro serviranno parole difficili e vere, e una disperata vitalità. Senza umiltà e senza disperazione cadranno uno per volta, a costo di sfidare i morsi del vuoto politico, che non è vero che in politica si riempie sempre.

lunedì 22 aprile 2013

Leone come Lopatriello: quando "la fantasia è solo una bugia"


pubblicato daKarakteria 
Ho letto il 23 marzo 2013 sul sito on-line del comune di Policoro la dichiarazione del sindaco Leone in merito alla verifica delle opere di urbanizzazione dei comparti edilizi, che dichiara che:”..è partito l'incameramento delle polizze fideiussorie” per le ditte appaltatrici che non hanno provveduto a riqualificare le aree di nuova costruzione.
Il consigliere comunale Domenico Bianco,con delega ai comparti, in collaborazione agli uffici tecnici comunali in seguito ad un lavoro di monitoraggio iniziato nel settembre scorso, ha riscontrato la seguente situazione:”
ñC3/4b (via V. Stella): lavori cominciati e interrotti;
ñC1/1 (viale Salerno): lavori non avviati;
ñC1/8 (via M. D'Azeglio): lavori non avviati;
 -C2/3 (via Agrigento): lavori in corso “
Con roboante titolo, il sindaco di centro destra Leone, (in questo simile al suo predecessorre Lopatriello), proclama: IMPEGNI RISPETTATI”, dimenticando volutamente che al programma elettorale del PDL scorso, al punto 2) dello sviluppo è scritto testualmente.” Completare le opere di urbanizzazione dei nuovi comparti sparsi sul territorio”.
Caro sindaco Leone, per poter legittimamente dire che hai rispettato gli impegni assunti, devi prima “COMPLETARE LE OPERE DI URBANIZZAZIONE DEI NUOVI COMPARTI SPARSI SUL TERRITORIO”, altrimenti il tuo scritto, le tue affermazioni, sono solo parole vuote senza alcun valore.
Ho voluto citare questo fatto per fare un discorso un po' più ampio, comunque importante  che tratta del decoro e della pulizia urbana,della visibilità e della vivibilità di Policoro agli occhi di un turista ed in ultima analisi dellalegalità legata anche alle piccole cose.
Un turista che viene per la prima volta a visitare Policoro, (non parlo di quello di Gorgoglione, di Mosorrofa o di un paese africano, con tutto il rispetto verso questi paesi) ai suoi occhi appare evidente il degrado della città: -buche nell'asfalto delle strade cittadine senza fine; -marciapiedi rotti; -tombini ostruiti; automobilisti che passano col semaforo rosso; alberi in buche asfittiche che liberano la propria energia spaccando e modificando con le loro radici la viabilità delle strade  e dei marciapiedi, ed ancora alberi di alto fusto ridotti a pennacchi, ed alberi che da una vita non mai crescono sono solo dei piccoli arbusti che occupano la luce e la visibilità delle case adiacenti, e che cosa brutta vedere quei mezzi alberi nella città potati ad angolo retto .....colpa di tante amministrazioni che non hanno mai chiesto una consulenza ad un agronomo, ad un esperto forestale su quali fossero gli alberi idonei che potevano essere piantumati nella nostra cittadina ed in quali luoghi, poiché è inutile piantarli dove le strade cittadine non lo permettono, ....... .e sporcizia in ogni luogo per l'inciviltà di alcuni Policoresi ma maggiormente per un contratto di servizi di igiene urbana di circa 17 milioni di euro valido per nove anni, che fa acqua da tutte le parti come un colabrodo, per colpa e responsabilità della politica di centro destra policorese.
Voglio sottolineare un “modus operandi” termine usato da un consigliere comunale di maggioranza di centro destra a Policoro, quando si rilasciano (ad Enti e Privati) le semplici autorizzazioni da parte dell'UTC alla manomissione di sede stradale comunale; nelle autorizzazioni è  tra l'altro scritto:
“riempimento dello scavo con sabbia asciutta, costipata, fino ad una profondità di cm 40 dal piano viabile; riempimento con tout-venant bituminoso fino ad una profondità di cm 10 dal piano viabile; il bynder dello spessore omogeneo di cm 10 per le strade asfaltate deve essere lasciato per circa 15 giorni aperto al traffico prima della stesura del tappetino; il tappetino di cm 3 dovrà essere eseguito previa scarificazione del manto di usura esistente, rendendo la fascia di ripristino a forma regolare …...; la striscia del tappetino dovrà abbracciare lo scavo per tutta la sua lunghezza ed avere una larghezza finita di cm 250,....”.
Ma se le autorizzazioni comunali sono subordinate giustamente a queste condizioni poiché trattasi di strade pubbliche, mi viene da chiedere perchè siamo diventati così insensibili ad un problema che incide sulla nostra qualità di vita, sulla nostra sicurezza stradale, sulla visibilità che ha la nostra città agli occhi del turismo.
Certamente non è sufficiente che sia solo la strada di viale S.Giusto (la strada che porta a Marinagri) ad essere tenuta perfettamente percorribile, ne tanto meno hanno valore come richiamo turistico le barchette di cemento poste lungo via Siris. Sicuramente in tutto questo noi cittadini abbiamo molto da perdere, chi dovrebbe vigilare sull'operato degli operatori pubblici e privati non lo fa, per non farsi dei nemici e nella convinzione  che tanto ci penserà il comune a risolvere il problema quando asfalterà le strade; chi ha responsabilità amministrative, di maggioranza ed opposizione terminata la campagna elettorale dove si sbandiera a destra ed a manca la legalità, la correttezza.....questo e quello e quell'altro torna alla sua routine, ossia a farsi i fatti propri e favori a qualche “amico” senza mai pagare in termini elettorali od economici, e la città sprofonda sempre di più in un merdaio dove la maggioranza delle persone non  capisce mai di chi è la responsabilità politica,amministrativa,civile e/o penale di questo sfacelo.
Ripropongo l’analisi lucida e spietata di Stefano Ceci in occasione di un incontro a Policoro durante l’ultima campagna elettorale comunale:
1. “Abbiamo pensato per anni che il turismo in Italia si potesse contare contando i posti letto. Il turismo, al contrario, è mobilità, fruibilità, esperienza di viaggio”.
2. “Non c’è futuro del settore se non attraverso una gestione integrata pubblico-privato. Le Apt chiuderanno tutte a breve”.
3. “Assistiamo alla morte della intermediazione turistica, quella dei tour operator. Internet ha fatto saltare il tappo. Sono morti i villaggi turistici. Il turismo torna nelle mani di chi lo fruisce”.
4. “Centralità dell’ospitalità. O si hanno b&b identitari del luogo e il personale è capace di gestire l’ospite, o si hanno strutture di standard di qualità internazionali”.
5. “Il modello mare di Policoro non ha futuro, è fuori mercato. Servono modelli ecocompatibili ed ecosostenibili”.
6. “Anche la comunicazione turistica sta cambiando. Il web ha fatto morire  un sistema di marketing che si basava su slogan e volantini”.
7. “Serve rimettere nel circuito beni e patrimonio. Dare seguito ad un esproprio per decoro. Da quel che ho potuto vedere, il distretto turistico a Policoro ha fatto la fortuna degli speculatori”.
   ---Biagio Padula---

domenica 21 aprile 2013

con Napolitano la partitocrazia si chiude nel bunker


La candidatura di Giorgio Napolitano, 87 anni, alla presidenza della Repubblica certifica il comatoso delirio di onnipotenza in cui si trovano i partiti. Di fronte alla decomposizione economica e sociale del Paese una classe politica di nominati è capace solo di replicare lo status quo. In molti gridano al golpe. E non è difficile capire perchè.
I cittadini chiedevano il cambiamento: volevano nelle istituzioni uomini e idee nuove perché quelle vecchie avevano portato l’Italia alla deriva. Invece, dopo il Colle, ci sarà un governo con tutti dentro:seguendo il programma dei 10 saggi. Nessun taglio al finanziamento pubblico ai partiti, riforme contro giudici, stampa e intercettazioni. Niente colpi d’ala nell’economia.
A pretenderlo, dopo aver ottenuto il bacio della pantofola dai sedicenti leader che sono andati al Quirinale per imploralo, è stato Napolitano. Lo raccontano politici e cronisti. Lui tenta di negarlo. Masul sito della presidenza della repubblica l’oscena nota con cui il capo dello Stato accetta l’incaricocompare accanto a un articolo de “La Stampa” del 14 aprile. Il titolo è significativo: “L’ultima domenica di Napolitano: ‘Non mi convinceranno a restare’”. Basta leggerlo per farsi un’opinione precisa di quanto valga la parola dell’uomo.
Così, Presidente del Consiglio sarà, con tutta probabilità, l’ex braccio destro di Bettino Craxi,Giuliano Amato. Mentre, come vice si parla già di Gianni Letta. O in alternativa di suo nipote Enrico assieme a Angelino Alfano. Ci sarà poi qualche tecnico che, a questo punto, ci si augura essere specializzato in porte blindate.
Il bunker in cui si asserraglia la partitocrazia – per colpa della follia del Pd e per la gioia di Silvio Berlusconi, unico momentaneo vincitore della partita – sarà assediato: dai cittadini.
C’è da augurarsi che almeno tra loro continui a prevalere la non violenza e il buon senso. Ma la minaccia che un esecutivo del genere duri per anni, assieme alla certezza che la recessione economica continuerà – a essere ottimisti – ancora molti mesi, non lascia presagire niente di buono.
Tenete i nervi saldi. Il peggio, purtroppo, deve ancora venire.
Ps (0re 21,23): Dopo la rielezione di Napolitano i cittadini, Sel e M5S hanno dimostrato buon senso. Le manifestazioni davanti a Montecitorio, a cui hanno partecipato tantissimi elettori Pd, sono state impressionanti, ma composte.  Beppe Grillo ha chiesto “una protesta civile” e ha rimandato di ore il suo arrivo a Roma proprio proprio per evitare qualsiasi rischio.  Nello sfascio delle istituzioni qualcosa che resiste per ora c’è: il senso dello Stato della maggioranza degli italiani. Il governissimo destinato a durare anni che il partiti hanno in mente, in queste condizioni, forse sarà molto più breve. O non sarà.
Diceva il Mahatma Ghandi: “Dobbiamo diventare il cambiamento che vogliamo vedere”. Ricordiamocene tutti.  Con la non violenza ha liberato un Paese.   
 di Peter Gomez

sabato 20 aprile 2013

Oggi alle 16.30 P. Minozzi primo incontro Progetto G. Vicino.


Condannate il senatore Margiotta" L'accusa in appello sul caso Total


Chiesta la revisione dell'assoluzione decisa in primo grado. Al centro l'accordo con un imprenditore per una presunta mazzetta da 200mila euro
Condannate il senatore Margiotta"
L'accusa in appello sul caso Total
Salvatore Margiotta
 Ha chiesto l'accoglimento del ricorso presentato dalla procura della repubblica di potenza il sostituto pg lucano Renato Liguori contro l'assoluzione in primo grado del senatore Salvatore Margiotta, accusato di corruzione  per essersi accordato con un imprenditore di policoro, Francesco Ferrara, per una mazzetta da 200mila euro. Tanto sarebbe costato il suo interessamento sui vertici di total per l'affidamento di un appalto da 28milioni di euro nell'ambito del programma di estrazioni di petrolio nella valle del sauro. L'inchiesta e' stata condotta tra il 2007 e il 2008 dal pm Henry John Woodcock. Il legale difensore di Margiotta donato pace ha chiesto la conferma dell'assoluzione. "Quella effettuata dall'accusa e' una ricostruzione tutt'altro che oggettiva dei fatti emersi dall'indagine". E' quanto ha sostenuto il legale.  La decisione dei giudici della corte d'appello presieduta da Vincenzo Autera e' attesa nelle prossime ore al termine della camera di consiglio.

venerdì 19 aprile 2013

Quirinale 2013: Bersani e il Pd, c’è della logica in questa follia?


 Più osservi Pierluigi Bersani nella corsa per l’elezione del nuovo Presidente
abbraccio dell'inciucio
della Repubblica e più ti convinci che pure sul suicidio aveva ragione Voltaire. “Non che ammazzarsi sia sempre follia” scriveva nel ’700 il filosofo francese, “Ma in genere non è in un eccesso di ragione che ci si toglie la vita”.

E così ha fatto anche il futuro ex segretario del (futuro ex?) Pd. Sprezzante della logica, delle richieste degli elettori (i suoi) e di un pezzo importante del partito, Bersani ha scelto la strada dell’accordo con Silvio Berlusconi e si è schiantato.

Ora però gli resta un problema. Il Pd è duro a morire. Il sostegno al governo Monti, la non sua non campagna elettorale – con conseguente disastroso risultato nelle urne – e la “bella sorpresa” della candidatura al Colle di Franco Marini, 
non sono bastate al segretario per dare il colpo di grazia ai democratici. Dalle parti del Pd c’è ancora vita. Non si per quanto, ma il caro estinto non è ancora tale. E anzi basterebbe poco per rivitalizzarlo e tentare di rivitalizzare con lui il Paese.

Ma Bersani non sembra capacitarsi di dover trapassare da solo. E da vero e coriaceo leader, per rassicurare tutti, dice: “Riuniremo l’assemblea dei grandi elettori, vedrete che una soluzione si troverà”.

Non ne dubitiamo. Il fatto è però che una soluzione non va trovata, perché c’è già. E si chiama Stefano Rodotà.

Capirlo non è difficile e dovrebbe arrivarci anche un futuro ex segretario in apparente stato confusionale. Rodotà è stimato dagli elettori di centro sinistra, è invocato a gran voce dalla base, è un giurista di caratura internazionale, ha insegnato nelle università di mezzo mondo(dalla Sorbona a Stanford), ha un lontano passato di politico – spesso critico nei confronti dell’apparato – e per la gioia della maggioranza dei piddini  è stato addirittura presidente del Pds. Certo è molto anziano, ma visto che Bersani aveva detto di sì a Marini, non si capisce perché per lui ora la cosa possa costituire un problema.

Non basta. Il Partito Democratico, nelle prime due votazioni per il Colle, si è pure reso conto che Rodotà, di suo, ha più di 200 grandi elettori (M5S e Sel). Per farlo salire al Quirinale, visto che il Pd di voti ne ha quasi 500, ci vuole davvero poco. E subito dopo, Beppe Grillo lo ha detto pubblicamente martedì 16 aprile, il dialogo per far partire un governo comincerà.

Insomma, qui è la ragione che dovrebbe spingere Bersani e i suoi a votare Rodotà. A questo punto qualunque altra scelta (a partire da Massimo D’Alema, che tanto piace a Berlusconi, fino aPiero Grasso o Sabino Cassese) non può più essere giustificata con l’intelletto

Per questo, se il segretario nelle prossime ore muoverà altri passi verso l’assassinio del suo partito, o ammette di essere uno stupido, o annuncia finalmente agli elettori che c’è qualcosa che non sanno. Che tra i vertici del Pd (nelle loro varie forme) e quelli del Pdl (nella loro unica forma) c’è almeno un patto, un ricatto, un accordo magari ventennnale. Un qualcosa che possa rendere, non diciamo accettabile, ma almeno ragionevole questa follia.


Tratto dal Fatto di Peter Gomez

giovedì 18 aprile 2013

Policoro. Non bastano gli abusi edilizi del WWF , ma anche il fiume hanno saccheggiato.Cosa farà l'assessore abusivo?


Un assessore abusivo , il wwf abusivo , una delibera abusiva quella che prevede il  regalo della struttura all'idrovora  non si capisce bene a chi se al wwf nazionale o wwf srl oppure a possedonia la gestione gratuita per meriti naturalistici  , ma non solo questo ma di altro e di molto grave emergono da una delibera che noi consideriamo un’insulto  all’intelligenza dei cittadini policoresi , un obbriobrio giuridico ,  di cui aspetti ne parleremo successivamente dopo un incontro che faremo tra Policoro e tua , Karakteria e Policoro Futura  non solo approfondire gli aspetti amministrativi che a una prima lettura appaiono gravi ma anche per prendere un’iniziativa politica forte perché non è più tollerabile utilizzare le risorse del comune come regalie a pensone vicinissime ai soliti noti , che tra l’altro occupano abusivamente postazioni di governo della città in palese violazioni delle norme e delle leggi. La cosa che ci dispiace di questa storia e che uno come Rocco Leone si sia piegato a questa logica , e stia tradendo quello spirito di legalità che doveva contraddistinguere la sua legislatura . Ma con questo post non voglia parlare di quella scellerata delibera del wwf del 11 aprile e pubblicata ieri sul sito del comune  , di cui tratteremo successivamente , ma di un altro scempio grave, 

Oggi ci vogliamo soffermare su un altro scempio grave avvenuto proprio in prossimità dell’oasi del bosco di pantano , che dal wwf doveva essere protetto e perseverato ,che oltre agli accertati abusi edilizi commessi dalla stessa  per lavori eseguiti senza autorizzazione edilizia , in cui è in corso una richiesta di sanatoria  , registriamo anche lo scempio naturalistico i cui responsabili devono esser individuati.
Il fiumicino che trasporta le acque a mare  in quella zona che è zona sic quindi tutelata da una normativa prescrittiva europea ,il  suo percorso è stato  deviato con una chiusura artificiale  , creando sulla spiaggia un lago artificiale. Sembrerebbe ed usiamo il condizionale,  che al comune da oltre due anni sia stata  segnalata informalmente  questa situazione  da una associazione ambientalista  Ad oggi non vi è nessun provvedimento preso dagli uffici , eppure i tecnici del comune che  più volte si sono  recati sulla zona contestando al wwf gli abusi edilizi come si evince dalla delibera n°47 , non hanno mai rilevato tale situazione ?  E se invece la cosa fosse stata segnalata perché l’ufficio non ha provveduto a procedere ed individuare i responsabili ? In questo caso chi si è voluto proteggere ? . E oggi dopo che noi abbiamo segnalato e documentato  questo scempio naturalistico , il sindaco o l’assessore abusivo manderanno qualcuno ad accertarsi che quello che diciamo sia  vero e ci faranno sapere cosa intenderanno fare , o se anche questa violenza ambientale  non sia un altro scempio che la città di Policoro paga alle ragioni di una famiglia a dispetto degli interessi collettivi ?  



il percorso del fiumicino prima della deviazione
il percorso dopo la deviazione