domenica 30 giugno 2013

Antonio Rizzo "Policoro è Tua" sosteniamo la battaglia di Frammartino , vogliamo un'informazione libera e cristallina"

  Ottavio Frammartino, con molta incisività, come al solito, ha posto all'attenzione di tutti il
problema dell'informazione nella nostra regione. In particolare, Frammartino ha portato a conoscenza di tanti, il fatto che l'Ente Regione affida in appalto il servizio radiofonico di informazione, immagino sull'attività istituzionale dell'Ente stesso, e ci ha informati, altresì, del fatto che la Regione spenderebbe più di due milioni di euro all'anno per attività di comunicazione. Abbiamo appreso, inoltre, che una parte consistente del denaro utilizzato per l'appalto di cui sopra, deriverebbe dalle royalties che le compagnie petrolifere ci lasciano per lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi presenti sul nostro territorio. Devo dire che la Regione, a quanto pare, interviene in maniera consistente nel sistema dell'informazione, con gli strumenti sopra detti. Da più parti, inoltre (richiamo, sul punto, un intervento di qualche tempo fa di Mario Isoldi), si e' sottolineato che la povertà della nostra regione, povertà che, con Ottavio Frammartino e "Policoro e' tua", insieme con altri movimenti, abbiamo sempre affermato essere stata indotta e conservata dalla classe dirigente regionale, quale fonte dello stato di bisogno del cittadino, in tal modo reso ricattabile per fini elettorali, incide anche sul controllo dell'informazione. Ed infatti, i mezzi di informazione, per poter sopravvivere, hanno bisogno di acquisire contratti pubblicitari che, in una regione come la nostra, appunto povera, con un tessuto imprenditoriale di dimensioni modeste in termini economici, sono di entità tali da non consentire la sopravvivenza di detti mezzi di informazione, restando, quale fonte di sopravvivenza, per essi, soltanto la pubblicità cosiddetta istituzionale e, quindi, per le sue dimensioni, soprattutto quella regionale. Così stando le cose, si può senz'altro dire che l'informazione, nella nostra regione, viene, allo stato, con svariate modalità (radiogiornali affidati in appalto, siti internet di informazione riconducibili all'Ente Regione, pubblicità istituzionale affidata con modalità che non ci sono note), gestita in regime di monopolio o di quasi monopolio dall'Ente Regione.
L'informazione non e' una bazzecola da niente, poiché si riconduce ad una norma, l'art.21 della Costituzione, che tutela uno dei diritti fondamentali della persona: la libertà di manifestazione del pensiero e di informazione. Si badi che questi diritti fondamentali di libertà non sono riconosciuti dalla Costituzione solo in senso attivo, nel senso di tutelare la libertà di chi manifesta il pensiero o di chi fa informazione, ma anche in senso passivo, nel senso che la Costituzione tutela anche il diritto della persona di ricevere un'informazione libera, che, poi, si sostanzia in un' informazione pluralista che tenda, in tal modo, a rappresentare nel modo più fedele possibile alla realtà il fatto che si comunica. Le considerazioni che precedono non ci rendono tranquilli sul fatto che a noi, cittadini lucani, venga garantito quel diritto fondamentale, costituzionalmente sancito, di essere destinatari di un'informazione pluralista e, quindi, libera. Per questo, ci sentiamo di sostenere la battaglia di Ottavio Frammartino, nel pretendere che la gestione pubblica di una materia delicatissima, come quella di cui parliamo, venga fatta in maniera cristallina e con l'osservanza di regole ferree, anche con riferimento alla valutazione della qualita' degli uomini scelti per la gestione di uno strumento che e' esercizio di un potere incommensurabile. Ci aspetteremmo, poi, da parte di qualche C.d.R., di qualche testata giornalistica, sentitasi lesa dalle denunce di Frammartino, toni più pacati e meno ingiuriosi di quelli esternati nei confronti dello stesso, magari corredati da elementi di fatto che smentissero le sue accuse, anche perché, si sappia, Frammartino e' uno che l'informazione la fa, gratuitamente, anche ponendo a rischio la sua persona. Infine, e' auspicabile davvero l'intervento forte della FINSI o dello stesso Ordine dei Giornalisti, al fine di verificare se vengano, nella nostra regione, garantite le condizioni per l'esercizio libero e corretto dell'attività di informazione e se vengano garantite a tutti i professionisti del settore pari opportunità di svolgere il proprio ruolo informativo. E' un interesse, questo, prima ancora che di categoria, nostro, come cittadini, per il nostro diritto ad essere informati in modo corretto e ...."libero".

Avv.to Antonio Rizzo
Policoro è Tua

sabato 29 giugno 2013

Smentiti i Pluricondannati via etere. Scelta di democrazia e trasparenza per la commissione del Bando caffè letterario . La redazione del CREl si innervosiscono per l'appalto da 230 mila euro a carico dei contribuenti , noi no.

Karakteria , oppure carattere chi sa cosa doveva fare , allusione vigliacche  , senza il coraggio di fare il nome , in un gioco di parole fatte da un conduttore Pluricondannato ,per mettere alla berlina quella che doveva essere una trappola messa in campo sia dal centrodestra Locale che da chi vuole macchiare la limpidezza e il coraggio di un nuovo protagonismo politico, dove la questione morale , le battaglie per la moralità e quelle delle opportunità sono il faro della propria azione politica , allusione quelle che oggi vengono tutte spudoratamente smentite dai fatti . Alla fine Ivano ( lo voglio ricordare uno dei candidati più suffragati nella precedente amministrazione )  ha detto si all'invito fattagli dall’amministrazione di far parte della commissione giudicatrice per il bando letterario  , e smentendo coloro che si qualificano con orgoglio come pregiudicati che si ergono a censori , i pidiellini ecc… questo incarico che tanto ha fatto discutere, non gli consentirà ( se mai ne avesse avuto ) di partecipare a qualsivoglia bando. Tutto è avvenuto come non mai alla luce del sole , altro che cialtroni (mi rivolgo a Montesano Nicola e al suo amico debitore) tutto nasce da una brillante provocazione di Di Pierri , che in consiglio comunale , la, nella casa del popolo la massima assise della democrazia, viene proposto il nome. Leone è costretto ad accettare questa provocazione , consapevole che una diversa decisione avrebbe gettato delle ombre pesanti su tutta l’operazione , saltano i giochi e giochini e si innervosiscono non solo i pregiudicati , ma anche una parte del  PD  perde la testa. Ma l’operazione trasparenza da parte di questo ragazzo, non finisce qui, vuole condividere la sua decisione di partecipare alla commissione , non solo con la sua associazione , con i suoi amici , ma con tutta la città , mette su FB e sul suo sito un appello e chiede a tutti di esprimersi affinchè INSIEME si possa prendere una decisione condivisa. Si discute , si esprime la propria opinione le proprie preoccupazione ecc… poi insieme decidiamo. Altro che inciucio , finti oppositori o quali giochi e giochetti , una grande lezione di trasparenza e democrazia , un contributo importante a questa città a tutela dell’opportunità.
E non è finita qua perché ha promesso  che tutto sarà fatto alla luce del sole , il ragazzo che di sostanza ne ha da vendere saprà essere di parola , e sono convinto che anche dalle piccole cose si può dare un contributo importante al cambiamento. Io ho l’orgoglio di essere stato il candidato sindaco di un gruppo di persone , come Ivano , l' avv.to  Antonio Rizzo ed altri , che difronte alla sirena degli incarichi e del potere hanno saputo dire di no , per scelta e coerenza, mentre altri che sbraitano dalla mattina alla sera si candidano a lauti appalti da 230 mila euro che consentono alle proprie figlie di lavorare senza nessuna evidenza pubblica , o consulenze legali di somme importanti. 

Policoro è Tua lo voglio dire alla redazione del CREL ( a cui risponderò Lunedì ) a Giovannino che mi dicono abbia scritto la nota inviata alla stampa  non  è cosa proprio piccola , alle ultime elezioni ha preso  7,47 per cento alle amministrative,  e i nostri comizi hanno fatto il pieno , ed oggi , dietro la porta del nostro movimento c’è la fila di chi con noi vuole costruire alleanza ecc…. , ed è pur vero che il mio Italiano è stentato ,  tanto è vero che il vostro editore mi ha dedicato la canzone l’africano puzzolente  , oggi nelle Hit parade delle procure ,e sarà poco dotto e pieno di errori grammaticali ,  ma penso comprensibile ed efficace  visto i numeri di visitatori del mio Blog ( il primo blog politico in basilicata dicono le agenzie di rilevamento ) , anche su questo siamo trasparenti il contatore è li……….. e costa alla comunità zero e tenuto e conto che i nostri comizi fanno il pieno.....
Oggi mi godo questa splendida giornata , Grazie a Ivano ,  Lunedi ci occuperemmo di Giovanni dei  pluricondannati , risse,  danneggiamento in concorso  e attentati contro il diritti politici del cittadino in concorso ed altro….. non sapremmo scrivere . ma a te e Vito assicuriamo che sappiamo leggere , e ci dispiace per voi  sappiamo interpretare anche le norme e la dove non arriviamo abbiamo per nostra fortuna il conforto di luminari del diritto , poi vedremmo se l'ignoranza e il pressapochismo sono le nostre  prerogative.

venerdì 28 giugno 2013

Potenza riserva al suo cittadino più illustre un'accoglienza molto fredda

Non c’era nessuno ad aspettare il corteo funebre proveniente da Roma lungo il percorso cittadino. Un po’ di gente si è iniziata a vedere a corso XVIII Agosto. Poi in piazza Prefettura ci sono state le tante presenze istituzionali. I funerali questa mattina in Duomo alle 11.30
di ANTONELLA GIACUMMO
Potenza riserva al suo cittadino più illustre
un'accoglienza molto fredda
L'arrivo del feretro di Colombo in piazza Prefettura a Potenza (foto Mattiacci)
 
POTENZA - Sono nata nel 1975. A Potenza, la città di Emilio Colombo. Tra i miei ricordi - in quelli di tutti i potentini - c’è almeno un incontro con il presidente. Di qualcuno di quegli incontri i miei genitori forse conservano ancora qualche foto. C’era sempre tanta gente attorno a quell’uomo con gli occhiali (per me bambina era solo questo). Tanti potenti. Sindaci, assessori, commendatori, signore ben vestite.
Sarà per questo che - pur non nutrendo molta simpatia per quel mondo - sono sempre intimamente stata convinta che  ilfunerale del senatore a vita sarebbe stato un evento indimenticabile per la città di Potenza. Ho sempre immaginato un bagno di folla, il parapiglia, le lacrime, il
dolore. Tutta quella immensa folla che c’era sempre quando il presidente partecipava a una manifestazione. Ieri la salma di Emilio Colombo è arrivata nella sua città natale. Quella in cui io sono nata e nella quale il respiro di Colombo lo potevi avvertire ovunque. Anche se lui era dall’altra parte dell’Oceano in quel momento. La Basentana - mi raccontavano - è stata realizzata perché Colombo, tornando a Potenza da uno dei suoi viaggi, era rimasto bloccato a Vietri per la neve. L’intera città è nata ed è cresciuta sotto l’impulso di quella Democrazia cristiana di cui lui qui era il massimo esponente. Potenza era Colombo: non c’è politico locale che con quella figura non si sia dovuta confrontare. Da qualunque parte stesse.
Ma io sono nata negli anni Settanta, quelli della massima contrapposizione politica. Questi sono anni diversi. Sono gli anni in cui la contestazione della nostra classe politica la bevi con il caffè del mattino. E Potenza non è più la città di Colombo.
Decisamente non lo è più. Perché il funerale che mi ero immaginata, quello con le ali di folla che si aprono per far passare la salma, non c’è stato. Non c’era nessuno ad aspettare il corteo funebre proveniente da Roma lungo il percorso cittadino. Un po’ di gente si inizia a vedere a corso XVIII Agosto. Poi in piazza Prefettura ci sono le tante presenze istituzionali. Tutti i sindaci dei Comuni lucani, tutti i gonfaloni, i presidenti delle due Province di Potenza e Matera - Piero Lacorazza e Franco Stella - il presidente della Regione Vito De Filippo e quello del consiglio regionale Vincenzo Santochirico, i sindaci Vito Santarsiero e Salvatore Adduce. Attorno alle due sorelle del presidente e ai nipoti ci sono tanti volti noti. Pochi volti semplici. In piazza un migliaio di persone in tutto ci sono, ma nel cuore della sua città don Emilio - come qui tanti lo chiamavano - non riceve quel caloroso abbraccio che sinceramente mi sarei aspettata di vedere.
Mi sono guardata attorno fino a piazza Matteotti. Nell’atrio del Comune è stata allestita la Camera ardente: le bandiere a mezz’asta (anche la sede Rai di Potenza ha fatto la stessa scelta) non sembrano colpire più di tanto i cittadini. Lungo i vicoli non ci sono assembramenti né file. Sul corso, lungo via Pretoria, lo struscio prosegue tranquillo e normale. Come se poco interessasse l’arrivo di quell’illustre concittadino. Lo statista, l’uomo politico che in passato muoveva le folle, non è più parte integrante di questa città.
«Questa è l’Italia - commenta qualcuno in piazza Matteotti in attesa di dare le condoglianze alla famiglia - un giorno sei il re, ma poi alla fine della vita non conti più nulla per nessuno». I fedeli di Colombo, quelli che gli sono stati accanto fino alla fine, sono quasi sgomenti in piazza Matteotti. Si aspettavano qualcosa in più un po’ tutti. Un po’ più di calore, di affetto. Tra i gonfaloni schierati, alla spicciolata arrivano i nomi importanti, qualche cittadino - molto anziano - ma nel momento che pare di massimo afflusso, per entrare nell’atrio del Comune ci impieghi dieci minuti. «Imbarazzante», sussurra qualcuno. «C’era più gente a Roma», dice qualcun altro.
Forse più semplicemente é la fine di un’epoca. Quella in cui la politica contava tanto, forse troppo. Quella in cui un politico era rispettato, amato, riverito. Quella in cui si credeva che un politico avrebbe potuto cambiare il corso delle vite dei cittadini. Di una città. Di una regione. Nessuno ora ci crede più. In questi anni abbiamo assistito a un così lento e inesorabile declino della politica e dei suoi ideali, che tutti hanno finito per mettere tutto in un unico calderone: quello dell’antipolitica. E gli scandali, i soldi rubati, l’assenza di onestà non fanno che peggiorare questa immagine. Tra quella salma e via Pretoria c’è un piccolo pezzo di strada. Il vuoto su quel tratto è il segno tra il “noi” - i cittadini - e il “voi” - i politici. E chi quel vuoto ancora non riesce a vederlo, a leggerlo, ad analizzarlo, è ancora più miope di quanto i cittadini già non credano.
Con Colombo se ne va definitivamente l’epoca delle certezze. Anche qui a Potenza, dove tutto arriva più tardi. Poi magari oggi ai funerali ci sarà quel fiume di persone che tutti oggi si attendevano. E qualcuno tirerà un sospiro di sollievo. Ma quel vuoto resta là. A parlare di una distanza forse ormai incolmabile.
a.giacummo@luedi.it

mercoledì 26 giugno 2013

Ho fatto un sogno ; un consorzio vincerà l'appalto da 240 mila euro del Radiogiornale Regionale. Oggi alle 16 ai Casalini conferenza stampa

 Quando Shakespeare fa dire a Prospero nella “Tempesta” (atto IV) :”siamo fatti della stessa

sostanza dei sogni”, ci sta dando una risposta molto esauriente su cosa sia probabilmente un sogno. Infatti la sostanza di questo mio sogno e che l' 'appalto del radiogiornale Regionale sarà vinto per l'ennesima volta da un pluricondannato , da uno che si definisce , come se fosse un merito , o una medaglia un preguidicato. La storia di questo appalto ha dell'incredibile, le irregolarità con cui è stato bandito in questi anni sarà il tema della conferenza stampa che terrò oggi nella P.zza dei Casalini , e domani darò come sempre un puntuale resoconto su questo Blog. La storia è in salsa Santarcangiolese , c'è un presidente di un consorzio di Sant'arcangelo , c'è la figlia del presidente sempre guarda caso di Sant'Arcangelo e non c'è due senza tre , anche il rappresentante legale dell'affidatario è di Sant'arcangelo tutte coincidenze. Il giornalismo Regionale comincia a Santa'arcangelo e finisce a Sant'Arcangelo  (con il silenzio assenso di un ordine dei giornalisti vergognoso) e non fa niente se trasmetti su una radio da un impianto abusivo , non fa niente se sei pluricondannato, non fa niente se l'appalto è un vestito cucito a misura ed non fa niente che le pocedure sono tutte viziate. In questa basilicata dove tutto diminuisce , dal numero dei occupati a quello dell'indice della ricchezza , aumentano solo i dati dei morti dei Tumori , gli indici della povertà e i costi di questo appalto che passa dai  180.000 mila euro previsti dal Piano editoriale  del 2012 passano a 230.000: 50 mila in più. Ma ben 110 in più rispetto al 2011 quando il costo per il radio giornale era di “soli” 74.000 euro. Alla faccia della spending review  e della rimborspoli che ha investito tutto il Palazzo.

Compagni quando se magna se magna

martedì 25 giugno 2013

E' morto Colombo. "Come un nostro Napoleone"

L'opera umana di Emilio Colombo è gigantesca. Da giovane deputato conduce De Gasperi in un viaggio nell'umanità disperata e povera delle nostre terre e da allora in poi con tappe forzate e decise porterà la terra dei cafoni di Levi nella modernità italiana...
di LUCIA SERINO
COME UN NOSTRO NAPOLEONE
Emilio Colombo durante una visita in redazione al Quotidiano della Basilicata (foto Andrea Mattiacci)
di LUCIA SERINO
E’ stato il nostro Napoleone,e dunque può valere l'incipit: "Ei fu". Perche' la vera gloria c'e' stata, e anche se poi fugata rimane per lui una vera gloria nazionale. .
Il piu' grande statista lucano del XX  secolo (a me pare che superi per risultato Nitti che lo ebbe avversario elettorale e che profetizzo' "quel Colombo volera' lontano"), ultimo costituente in vita, grande elettore di tutti i presidente della Repubblica, presidente del Parlamento Europeo, leader democristiano ed esponente della corrente identitaria dorotea, ma soprattutto padre politico e fondatore della Basilicata moderna.
L'opera umana di Emilio Colombo e' gigantesca. Da giovane deputato conduce De Gasperi in un viaggio nell'umanità disperata e povera delle nostre terre e da allora in poi con tappe forzate e decise portera' la terra dei cafoni di Levi nella modernita' italiana. Non fu un paradiso. L'emigrazione di massa, spesso governata dal centro, determinera' ferite esistenziali e sociali. Con una cultura modernista agganciata al ministerialismo, adoperera' la spesa pubblica per garantire alla sua terra d'origine nuove vie di comunicazione, insediamenti produttivi, grandi opere idriche, case  popolari, nuovi modelli di agricoltura, assunzioni di massa nella pubblica amministrazione, istruzione,, presenza di uffici statali.
Il consenso fu oggettivamente di massa. Curato con il sostegno della Chiesa e  di un apparato di partito ben ramificato che nei fatti, non e' mai stato abbandonato dalla societa' lucana. Il tutto fu irrobustito da massiccio anticomunismo che rese originale la vicenda della sinistra locale.
Uomo di mirabile ingegno. Forgiato alla lotta politica da Don Vincenzo De Luca, lievito' il suo sapere nei campi dell'economia e della politica diventando interlocutore dei grandi statisti europei. Rara figura di politicoitaliano  in grado di parlare correttamente le lingue straniere, egli e' stato, nel bene e nel male un protagonista illustre e riconosciuto della Prima Repubblica. Lottatore indomito della vita politica non ha mai concesso spazio e respiro all'avversario. Fini' impiccato in effige nella tremenda Rivolta dei Boia chi molla in Calabria e fu attore principale dello sciasciano contesto italiano che ancor oggi cerchiamo di decifrare. I suoi vizi pubblici, diventati quasi tutti acclarati al tempo del gossip giudiziario, non oscurano le pubbliche virtu' di gran lunga maggiori dei suoi peccati che avra' consegnato al suo confessore. Da senatore a vita ebbe stile nell'affrontare inattese bufere e nel saper chiedere scusa al momento opportuno.
Fu determinante in alcune scelte italiane e sara' la Storia a giudicarne gli effetti di lungo corso. Per la Basilicata fu decisivo. Creo' una catena gerarchica di comando che oggi e' definitivamente finita  con un alto numero di generali non sempre all'altezza del loro comandante. Uomo dalle letture e dai gusti raffinati, egli e' stato anche uomo di mondo nel vero senso della parole considerando le sue relazioni internazionali.
Nella seconda Repubblica in Basilicata con i suoi interventi pubblici era diventato una sorta di padre della Regione e del partito che aveva unito le contrapposte culture politiche della guerra fredda. Per contrappasso, forse egli godeva di maggior rispetto dagli ex comunisti del Pci che non dai democristiani che forse avevano dovuto psicologicamente uccidere il padre. Era diventato un'icona pop. Immaginavo il suo ritratto originale come tracciato da Levi e poi colorato da Andy Wharol in una riproduzione infinita del suo viso.  
Davanti al suo feretro per non scadere nella vuota retorica, penso si possano adoperare le parole del Bardo scritte per salutare Cesare: "Nobile e' stata la sua vita, e in lui i cosi' diversi tratti ben fusi che la Natura pote' ergersi a proclamare in faccia al mondo: "Questo fu un uomo". 
E’ stato il nostro Napoleone,e dunque può valere l'incipit: "Ei fu". Perche' la vera gloria c'e' stata, e anche se poi fugata rimane per lui una vera gloria nazionale. .Il piu' grande statista lucano del XX  secolo (a me pare che superi per risultato Nitti che lo ebbe avversario elettorale e che profetizzo' "quel Colombo volera' lontano"), ultimo costituente in vita, grande elettore di tutti i presidente della Repubblica, presidente del Parlamento Europeo, leader democristiano ed esponente della corrente identitaria dorotea, ma soprattutto padre politico e fondatore della Basilicata moderna.
L'opera umana di Emilio Colombo e' gigantesca. Da giovane deputato conduce De Gasperi in un viaggio nell'umanità disperata e povera delle nostre terre e da allora in poi con tappe forzate e decise portera' la terra dei cafoni di Levi nella modernita' italiana. 
Non fu un paradiso. L'emigrazione di massa, spesso governata dal centro, determinera' ferite esistenziali e sociali. Con una cultura modernista agganciata al ministerialismo, adoperera' la spesa pubblica per garantire alla sua terra d'origine nuove vie di comunicazione, insediamenti produttivi, grandi opere idriche, case  popolari, nuovi modelli di agricoltura, assunzioni di massa nella pubblica amministrazione, istruzione,, presenza di uffici statali.Il consenso fu oggettivamente di massa. 
Curato con il sostegno della Chiesa e  di un apparato di partito ben ramificato che nei fatti, non e' mai stato abbandonato dalla societa' lucana. Il tutto fu irrobustito da massiccio anticomunismo che rese originale la vicenda della sinistra locale.Uomo di mirabile ingegno. Forgiato alla lotta politica da Don Vincenzo De Luca, lievito' il suo sapere nei campi dell'economia e della politica diventando interlocutore dei grandi statisti europei. Rara figura di politicoitaliano  in grado di parlare correttamente le lingue straniere, egli e' stato, nel bene e nel male un protagonista illustre e riconosciuto della Prima Repubblica. Lottatore indomito della vita politica non ha mai concesso spazio e respiro all'avversario.
 Fini' impiccato in effige nella tremenda Rivolta dei Boia chi molla in Calabria e fu attore principale dello sciasciano contesto italiano che ancor oggi cerchiamo di decifrare. I suoi vizi pubblici, diventati quasi tutti acclarati al tempo del gossip giudiziario, non oscurano le pubbliche virtu' di gran lunga maggiori dei suoi peccati che avra' consegnato al suo confessore. 
Da senatore a vita ebbe stile nell'affrontare inattese bufere e nel saper chiedere scusa al momento opportuno.Fu determinante in alcune scelte italiane e sara' la Storia a giudicarne gli effetti di lungo corso. Per la Basilicata fu decisivo. Creo' una catena gerarchica di comando che oggi e' definitivamente finita  con un alto numero di generali non sempre all'altezza del loro comandante. Uomo dalle letture e dai gusti raffinati, egli e' stato anche uomo di mondo nel vero senso della parole considerando le sue relazioni internazionali.
Nella seconda Repubblica in Basilicata con i suoi interventi pubblici era diventato una sorta di padre della Regione e del partito che aveva unito le contrapposte culture politiche della guerra fredda. Per contrappasso, forse egli godeva di maggior rispetto dagli ex comunisti del Pci che non dai democristiani che forse avevano dovuto psicologicamente uccidere il padre. Era diventato un'icona pop. Immaginavo il suo ritratto originale come tracciato da Levi e poi colorato da Andy Wharol in una riproduzione infinita del suo viso.  
Davanti al suo feretro per non scadere nella vuota retorica, penso si possano adoperare le parole del Bardo scritte per salutare Cesare: "Nobile e' stata la sua vita, e in lui i cosi' diversi tratti ben fusi che la Natura pote' ergersi a proclamare in faccia al mondo: "Questo fu un uomo". 

lunedì 24 giugno 2013

Invasi da erbaci e serpenti. Al mare Impazza la spazzatura , mentre l'amministrazione incurante delle proteste, manda in onda la pUbblicità "Policoro è Pulita"

Invasi da erbacce e serpenti è  il titolo del quotidiano dell'altro caratteri cubitali . L'articolo non è altro che
l'ennesimo esposto dell'ennesimo cittadino incazzato contro l'amministrazione "Tutte chiacchiere e niente fatti " della così detta rivoluzione gentile che fin ad oggi si è contraddistinta per per l'immagina che ha dato all'esterno di questa città, quella della munezza che invade le strade del Lido. Erbacce e sporcizia dice l'articolo del quotidiano , è lo scenario che si apre davanti ai cittadini del comparto C3/4B.  comparto questo abbandonato sia dalla ditta che doveva finire i lavori "cooperativa Eden Casa " che dal comune che aveva promesso ai residenti di affrontare i problemi , ma questa come altri impegni di Leone rimasta lettera morta , infatti ci troviamo ancora con le  opere di urbanizzazione non terminate e la cooperativa sciolta , di cui non si sa  a questo punto che fine farà e chi terminerà detti lavori , un vero e proprio SCHIFO. E la denuncia del cittadino "Vincenzo Genovese , fatta alle autorità competenti , parte proprio dallo stato indecoroso , incivile in cui sono abbandonati i giardini pubblici , quelle opere a scomputo che dovevano essere la parte che rendevano urbanisticamente belli questi nuovi quartieri , ma per il loro stato di abbandono rappresentano un pericolo permanente soprattutto per i Bambini. Ville e villette , case residenziali immersi nel caos urbanistico e nella sporcizia totale , che non solo ferisce la dignità degli abitati di quella zona , ma visto i costi insostenibili delle aliquote delle tasse , riteniamo di poter parlare senza dubbio , di un furto fatto dal comune senza nessun ritorno di servizi. Abbandonati dalla cooperativa , ma anche  dal comune e speriamo che non lo siamo anche dalla giustizia visto i vari esposti ed iniziative che continueremo a prendere , con la speranza che vengano rispettati i nostri diritti. Ma lo schifo non finisce qua , se pure il consigliere Labriola (si proprio lui l'oppositore responsabile quello che piace al vip Lippo) fa girare una foto della situazione di degrado e sporcizia a che costeggia il lido di Policoro , domandandosi se questa è il biglietto da visita della città,  per un'altraestate  la seconda che vivremo immersi nei rifiuti. Se lo dice lui che misura sempre le parole , noi irresponsabili che dovremmo dire..... Eppure e di poche settimane fa la notizia del mancato assessore Lippo,  che assicurava
alla città che la tradeco pur in una transazione visto la recessione del contratto   "a costo invariato del servizio avrebbe garantito al meglio il servizio" un'altra cazzata , questa si a costo zero. La cosa più comica che aprono la campagna Pubblicitaria "Policoro è una città Pulita" ma visto che all'assurdità non c'è limite, se poi leggiamo l'appello  e di quelli che fanno , che quasi quasi dicono " visto il fallimento della raccolta , visto la città e ormai irrimediabilmente sporca , ci appelliamo al buon senso dei cittadini. E per loro fortuna ancora una volta sono i cittadini, che con senso di sopportazione e comportamenti consapevoli stanno dando un segno di grande civiltà , altrimenti visto che la pazienza è colma e tenuto conto che ci hanno spennato incassando bei soldini , avvrebbero dovuto prendere simbolicamente i FORCONI
SIAMO UNA CITTà PULITA
DIMOSTRIAMOLO INSIEME

venerdì 21 giugno 2013

Leone “ Basta democrazia , qua ci vuole un pò di sano fascismo” Sculaccia i Trenta e gli impedisce di partecipare a un confronto con noi a Radio AUT

Ebbene si, alla fine non c’è la fatta proprio , si sente assediato e circondato , non regge il
confronto, dopotutto a noi  non può addebitare responsabilità morali e vizi che di solito sputa come veleno quando è in difficoltà , ne tanto meno tirare l’argomento amministrazione Serafino Di Sanza , che in consiglio da oppositore  lui  amava definire con parole indicibili , ma che oggi quasi a riconoscere uno dei tantissimi suoi errori ha voluto alla sua destra uno dei più stretti collaboratori dell’allora sindaco. Lui che nella vita (politica ) ha sbagliato tutto, si vergogna dei venti anni di alleanza con Lopatriello , quello che appena un anno fa avrebbe messo la mano sul fuoco e che oggi invece vede come un appestato, quasi a testimoniare che se oggi vi è un politico degno dello smemorato di collegno , questo è Rocco Leone.  Non solo per l’attinenza letterale del sindaco (smemorato ) di quello che è stato uno degli episodi più controversi che hanno segnato la storia di questo paese , ma si attiene a quella storia anche al clima che Leone da vero  Fascista vuole oggi dettare , infatti dell’episodio dello smemorato  come ebbe a suggerire il grande scrittore siciliano Sciascia,  apparve come una questione apparentemente innocua dal punto di vista politico, ma fu  utile al regime fascista per distrarre l’opinione pubblica dalla violenta operazione di liquidazione dell’opposizione . Lui smemorato , ma nello stesso tempo nato nel culto del figlio della Lupa, dice ai suoi  Trenta Balilla ,  niente confronto con l’opposizione exstraconsiliare , come se questi non avessero un nome e cognome e una identità , che dopo tutto elettoralmente rappresentano il 7,5 % di questa città e se mettiamo i voti di Vinci si arriva al 15% ,  e nel caso di Farina il 5°politico più suffragato nelle precedenti amministrative , doppiando in consenso personale tutti gli attuali assessori e consiglieri comunali della maggioranza tranne Ferrara. Certo che siamo una minoranza , ma per scelta , perché amiamo questa città , perché non cerchiamo le vie brevi del governo a tutti i costi. Avremmo potuto prendere questa città , bastava una nostra alleanza nel centro sinistra , avremmo vinto , ma eravamo consapevoli che non avremmo realizzato quel modello di città che abbiamo nella nostra testa , nei nostri sogni e che vuoi cercate insensatamente di copiare senza riuscirci.  La differenza tra noi e voi e che voi siete la brutta copia di quello che apparivate in campagna elettorale,  noi siamo sempre gli stessi, e ve lo dico gridando “ Una garanzia di onesta , passione e coerenza senza se e senza ma ”  solo questo ci consente ogni giorno di essere seguiti da centinaia di persone , che da noi vogliono sapere cosa succede in questa città , di noi si fidano anche se molte volte non ci condividono , su di noi ripongono le speranze di giustizia e legalità . Sappiatelo , non siamo soli, non ci isolerete, sentirete il nostro fiato sul vostro collo , oggi più determinati di ieri. Se Leone vi impedisce di confrontarvi con noi, quasi a sculacciarvi , ci dispiace per voi e della vostra condizione da “sudditi”  noi continuiamo ad essere uomini liberi e senza prezzo. 

giovedì 20 giugno 2013

Il Valutatore Montesano rinuncia all'indennità. Gli altri che fanno ? Riduzione indennità amministratori per finanziare riduzione IMU ?

 Il valutatore Nicolone  Montesano , in questi giorni ci sorprende per il suo attivismo su
FB, ieri preoccupato ed arrabbiato per lo stanziamento di 24 milioni di euro da parte della regione stanziate per finanziare opere per matera città della cultura 2019, mentre Policoro non ha una lira di Finanziamento per completare la piazza centrale a Mare  , è giu botte al suo PD che non da una mano al PDL locale , in atteggiamento da grande statista Responsabile , che sta in politica per il bene comune, del vulimici bene paisan.  Questa posizione  merita il commento altrettanto Responsabile del consigliere Labriola , che eccepisce che non vi è una strategia di programmazione , non dice chi è il colpevole , probabilmente gli irresponsabili gruppi exstraconsiliari o l'opposizione senza sconti di Di Pierri , e avanti con la grande proposta sempre "per il bene comune" aver perso l'opportunità del piano città , mentre in questi giorni e mesi non una parola RESPONSABILE  hanno speso in consiglio per denunciare il fallimento del contratto di quartiere, ed l'ulteriore illegittimo spreco di denaro pubblico perpetuato in questi mesi in modo scandaloso , Tanto i soldi sono degli altri.

Ma il valutatore , ci informa via FB dopo l'ennesimo attacco ai BLOG , rei di tutti i peccati di questa città , di aver rinunciato all'indennità di circa 2.500 euro annuale stanziati per il nucleo di valutazione che destinerà in beneficenza, secondo noi azione meritoria che andrebbe seguità anche dagli altri due nominati dal sindaco , uno in quota Impegno Comune e l'altro dei Trentini, ma esempio che secondo noi andrebbe esteso a tutti i livelli, drastica riduzione delle varie indennità a cominciare da quella degli assessori a finire a quella dei vari componenti nei vari consigli di amministrazione sub Regionali. Capisco che è una proposta IRRESPONSABILE , ma si darebbe seguito al solito detto "faccio politica perchè mosso dalla passione" e do un calcio al vile denaro anzi lo destino al bene pubblico. In questo senso tra l'altro Leone è un esempio, infatti non ha lasciato la propria professione per dedicarsi a fare il sindaco a tempo pieno , e riesce , a coniugare la sua impegnativa professione con quella di amministratore, quindi è possibile vivere del nostro facendo un gesto Irresponsabile , ma che darebbe un segnale forte che la politica non è come la gente pensa sinonimo di aspirazione  al potere, ma testimoniare con i fatti che è donare il proprio impegno al bene comune in senso lato. Chi sa che al Responsabile Montesano , non sposi questa proposta qualche altro RESPONSABILE ? O SAREMO ALLA SOLITA CANZONE DI " PAROLE PAROLE PAROLE SOLTANTO PAROLE"

Leone dice che non facciamo mai proposte " questa di una riduzione delle indennità di carica del 50% degli amministratori da approvare nel prossimo bilancio , sarebbe la prima , e  dovrebbe in proporzione andare a finanziare la riduzione imu per le attività commerciali un piccolo segnale da dare per dare un segnale importante.









mercoledì 19 giugno 2013

Mento tutti e noi moriamo senza sapere il perchè. Il caso dell'ex Liquichimica e la "svista" atomica.

 Tratto dal quotidiano della Basilicata

Nel 2005, per conto della Regione e al costo di 914mila euro, Metapontum Agrobios stilava un rapporto sulla radioattività dell'area che negava quanto viene accertato oggi dall'Arpab. Quel rapporto otto anni dopo è stato smentito dai risultati dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente


POTENZA - Altro che gas cancerogeni, e contaminazioni della falda. Almeno secondo Metapontum Agrobios. Peccato che 8 anni più tardi si sarebbe accertato il contrario, e nessuno può stabilire in quanti siano stati esposti alle radiazioni per colpa di quella "svista".
«Le misure radiometriche effettuate hanno dato esito negativo - nessuna presenza di radioattività discriminabile significativamente dal fondo naturale». E' quanto sostiene il rapporto a firma del responsabile prevenzione e protezione di Agrobios Fiorentino D'Andraia del 16 novembre del 2005 finito tra gli atti del Piano di caratterizzazione della discarica di fosfogessi e fanghi del depuratore potentino nell'area dell'ex Liquichimica della zona industriale di Tito Scalo, commissionato proprio alla società un tempo di Regione Basilicata ed Eni e dal 1998 di Regione e Alsia.
Costo totale: 914mila euro. Così il report di via Verrastro degli incarichi a consulenti e collaboratori esterni del 2005, che riepiloga l'oggetto della delibera 967 del 9 maggio del 2005. Una delle ultime della giunta guidata da Filippo Bubbico, appena una settimana prima dell'insediamento del suo successore Vito De Filippo, uscito vincente dalle consultazioni del 17/18 aprile.
La data non è un dettaglio irrilevante se si pensa che sei anni più tardi la procura regionale della Corte dei conti avrebbe provato - senza riuscirci - a recuperare 6 milioni di quegli affidamenti ad Agrobios, che dal 2004 aveva "spostato" la propria attività dal «trasferimento dell'innovazione in agricoltura e nel sistema agro-industriale attraverso progetti di ricerca e servizi analitici nel settore delle biotecnologie vegetali e dell'ambiente», a incarichi tutto sommato sovrapponibili con quelli dell'Arpab. Ma l'agenzia di via della Fisica, nata nel 2004, per i pm contabili non sarebbe stata in grado comunque di svolgere «progetti afferenti alla valutazione dell'inquinamento e da idrocarburi o presente nei siti di Tito e Valbasento», data la loro «complessità». Perciò la delibera sulla caratterizzazione dell'area dell'ex Liquichimica e il report sulla sua radioattività non è rientrata nel novero di quelle "impugnate" per danno erariale, su cui i giudici in ultimo avrebbero disatteso la richiesta di un maxi-risarcimento a carico di amministratori e dirigenti regionali  avanzata dall'accusa. Troppo «complesse» anche quelle impugnate, e troppo «inefficiente» l'Arpab. Queste in estrema sintesi le motivazioni della sentenza depositata a dicembre del 2011. Pensare che distanza di un anno e mezzo la situazione si è capovolta.
Infatti per i tecnici del Centro regionale di radioattività dell'Arpab quelli «inefficienti», o meglio inefficaci se non proprio incapaci, sarebbero i colleghi analisti di Metapontum Agrobios srl che in realtà dall'inizio dell'anno sono "transitati" per più della metà proprio nell'Agenzia, senza passare per un concorso a salvaguardia della "professionalità accumulata". Magari imparando da certi errori.
«Sono state effettuate numerose misure: all'esterno, all'interno delle tre aree costituenti la discarica (sin dove è stato possibile addentrarsi), nelle zone intermedie a tali aree e nell'intorno del laghetto». Scrive D'Andraia a proposito del campionamento nell'area dell'ex Liquichimica. «Tutte le misure , effettuate a 1 metro di altezza dal terreno e al suolo non hanno evidenziato valori di esposizione  o di contaminazione (alfa/beta(gamma) significativamente discriminabili dal fondo naturale della zona».
«L’insieme dei dati misurati ad altezza di circa 1 metro dal suolo - scrive invece la dottoressa Fortunato dell'Arpab - può essere sintetizzato come segue: il range minimo – individuato quale “fondo ambientale” della zona varia da 65 a 95 nSv/h (unità di misura della dose equivalente di radiazione,ndr); il range dei livelli medi riscontrati nei punti esaminati e nelle condizioni all’atto dei sopralluoghi effettuati nella prima e nella seconda fase varia da 95 a 340 nSv/h; sulla base di quanto riportato nei punti precedenti si evince che in alcuni punti il rateo di dose gamma raggiunge livelli pari a oltre quattro volte i livelli di “fondo ambientale” della zona».
Con criterio «a giudizio», spiega ancora l'ingegner D'Andraia nella relazione del 2005, «sono stati prelevati all'interno della ex discarica fosfogessi 6 campioni»,  per cui «tutte le misure di conteggio effettuate (confrontate con i campioni di bianco di riferimento) non hanno fornito valori di attività che si discostano significativamente da quelli dovuti al fondo naturale».
Per la dottoressa Fortunato invece, i valori di concentrazione di figli e nipoti radioattivi dell'Uranio nei fosfogessi «risultano certamente superiori» ai dati storici dei monitoraggi effettuati in regione dall'Arpab, mediamente inferiori a 100 Bq/Kg (unità di misura dell'attività di un radionuclide, ndr). Quello del Radio in particolare, a seconda del «diverso grado di mescolamento con terreno o materiale di diversa natura/origine (compreso il materiale inerte)» in alcuni punti si aggirerebbe anche tra i 459 e i 2461 Bq/Kg rispetto a una soglia limite prevista dalla legge, oltre la quale è obbligatoria «l'adozione di azioni di rimedio» a tutela degli «individui esposti», fissata a 500 Bq/Kg.
Per non parlare della contaminazione della falda sottostante a monte di uno dei due affluenti "potentini" del Basento, che nel 2005 non è stata neanche presa in considerazione. Tre anni dopo soltanto a seguito dell'autodenuncia di un'altra ditta di Tito Scalo (la Daramic, ndr) sono state attivate delle barriere idrauliche per evitare che l'inquinamento si propagasse all'esterno dell'area industriale, e nel 2009 il sindaco di Tito ha vietato di prelevare acqua dal torrente Tora. Se no chissà per quanto tempo ancora sarebbe stata utilizzata per irrigare i campi nei dintorni.

LA REPLICA DELL'INGEGNERE
«Noi abbiamo fatto un tipo di sondaggio con strumentazione da campo forse meno sensibile di quella attuale. Quello fatto dall'Arpab è certamente molto più approfondito, molto più dettagliato e adeguato se si vuole, con una strumentazione sicuramente molto più forte. Basti pensare che col laboratorio hanno fatto anche la parte radiochimica. Ma anche i valori del primo sondaggio dall'Arpab sono un po' strani perché ci sono delle zone con un valore un po' più alto del fondo e delle zone dove addirittura è meno». Spiega così l'accaduto il responsabile prevenzione e protezione di Agrobios Fiorentino D'Andraia contattato al telefono dal Quotidiano. Sul campionamento effettuato sulle trincee della discarica di fosfogessi di Tito Scalo spiega di essersi «addentrato all'interno fin dove era possibile perché era un po' pericoloso dato che c'erano delle dune e altri ostacoli» e di aver «cercato di monitorare» tutto quello che si poteva: «All'epoca era veramente difficilissimo un po' anche per la vegetazione. Si può camminare un po' sul ciglio delle dune ma addentrarsi con quel terreno che è soffice è davvero un po' pericoloso». L'ingegnere prova a sgombrare il campo dall'idea che possano aver voluto nascondere la situazione: «Non avevamo motivo. Peraltro quello è un sito da mettere comunque in sicurezza come tutta l'area di Tito Scalo». Quanto al dato della contaminazione cerca di rimetterlo nei giusti termini: «Anche se si vedono le risultanze dell'Arpab non è che si tratti di valori così importanti. E' solo che hanno utilizzato una strumentazione più sensibile di quella che avevamo noi a disposizione».
l.amato@luedi.i


martedì 18 giugno 2013

Intervenga Speranza , Il PD Policorese è abusivo.

In onore di Giovanni Bellino, Pasquale Cospito, Andrea Cosentino, Fortunato Giannuzzi, Pasquale Martello, Antonio Serio.

Un argomento di cui si nutrono le invettive dell’antipolitica è rappresentato dall’uso del
danaro pubblico per il finanziamento dei partiti.
L’argomento non è nuovo. E’ caso mai nuova la portata del fenomeno, mentre alcuni si chiedono se le relative erogazioni siano indispensabili per la democrazia. Rispondo che non lo è.
Ho svolto, nella mia vita, per periodi non brevi, intensa attività politica, anche come funzionario prima di dedicarmi alla professione di avvocato.
A Nova Siri negli anni ’60 sono stato consigliere comunale e segretario di sezione del P.C.I.. Mi raccontarono allora i compagni che intorno al 1954 avevano assunto in locazione un locale per svolgere attività politica. Il relativo canone veniva sostenuto dai contributi mensili che gli iscritti versavano. Ma in un inverno vi fu un periodo di lunga disoccupazione per cui si era accumulata una non trascurabile morosità con il rischio di uno sfratto. Un gruppo di compagni, Giovanni Bellino che oggi non c’è più, Pasquale Cospito ed altri né vollero arrendersi né vollero esporsi ad una brutta figura. Si recarono dal proprietario che era un imprenditore agricolo e gli proposero, a scomputo, la prestazione di alcune giornate di lavoro. Il locatore accettò. I compagni, quindi, provvidero a zappargli un campo di fave e il debito fu pagato.
Altro gradito ricordo riguarda la sezione del P.C.I. di Policoro. Alla fine degli anni ’50 il barone Berlingieri decise di vendere le casette in cui avevano vissuto i braccianti suoi dipendenti prima che fosse espropriato del vasto feudo.
I dirigenti sezionali del tempo tra i quali ho conosciuto Andrea Cosentino, Fortunato Giannuzzi, Pasquale Martello e Antonio Serio decisero di acquistare una di quelle casette dalla superficie di 40-50 metri quadrati. Per pagarla organizzarono, per diversi anni, la sottoscrizione per la raccolta dei fondi per il partito. Il territorio di Policoro a quell’epoca veniva coltivato a grano. I compagni, quindi, nel periodo della mietitura-trebbiatura visitavano tutti i poderi raccogliendo secchi di grano che i contadini, anche non comunisti, senza alcuna difficoltà offrivano. Nel volgere di alcuni anni il prezzo di acquisto fu interamente pagato.
Successivamente altri comunisti hanno demolito quella casetta ricostruendola ed elevandola per tre piani. Il piccolo edificio è oggi del P.D. .
Diversa fu l’esperienza dei democristiani. Come è noto il feudo di Berlingieri fu espropriato e l’appoderamento per l’assegnazione dei terreni ai coltivatori fu gestito dall’Ente di Riforma che costruì anche alcuni edifici per l’espletamento di vari servizi. Locali furono assegnati o concessi al Comune istituito nel 1959, ai carabinieri, alle poste e altri. Nel corso principale un locale fu concesso alla D.C. con canone simbolico sul cui pagamento, in verità, non vi è mai stata certezza.
Non mancò mai l’iniziativa del P.C.I. nel denunciare quell’atto non lecito.
Oggi il P.C.I. non c’è più. Il locale, però, è passato di mano a P.D.S. e D.S..
Non c’è più neppure la D.C.. Ma il locale da sempre occupato non è mai stato restituito.
Il P.D., che si compone di eredi del P.C.I. e della D.C., occupa ora tutte e due le sedi.
Così ricostruita la vicenda desidero oggi onorare la memoria di Giovanni Bellino, Andrea Cosentino, Fortunato Giannuzzi, Pasquale Martello e Antonio Serio e di tutti quei compagni che con loro hanno collaborato e che non sono più tra noi. Onore a Pasquale Cospito con l’augurio di lunga vita.
Intendo poi richiedere un atto di giustizia.
L’ente regionale ALSIA ha ereditato i beni dell’Ente di Riforma. Del locale affidato decenni or sono alla D.C. che cosa ne è stato? E’ stato venduto? E se non è stato venduto ed è ancora di proprietà pubblica, viene pagato un canone di locazione? E se è ancora di proprietà pubblica, non sarebbe giunto il momento di porre fine ad un generoso quanto indebito utilizzo?
Mi aspetto dagli organi pubblici un atto di giustizia.
Mi aspetto dalla componente P.D. a livello regionale un comportamento coerente: la legalità va rivendicata quando si è all’opposizione; va praticata quando si regge il governo della cosa pubblica.

                                                                               Vincenzo Montagna
                                                                     già consigliere regionale del P.C.I.



lunedì 17 giugno 2013

BASILICATA…La regione più povera d’Italia che però fa diventare Miliardari le compagnie petrolifere

Noi sempre più poveri , loro sempre più ricchi , la regione Lucana sta per chiudere bottega per Fallimento , mentre la politica è la sua classe dirigente, incurante del degrado sociale e morale sta su toto nomine di chi farà il governatore 
“……Infatti, andando sul sito governativo, dello Sviluppo Economico, si troveranno i dati di pro
Sarebbe interessante avere i dati sulla qualità del greggio estratto per determinare il corretto valore; io non sono riuscito a trovarli.
duzione degli idrocarburi in Kg, mentre sappiamo benissimo che il costo del petrolio sulle borse mondiali lo si calcola al barile, e vi assicuro non è così semplice convertire i barili di greggio in kg, questo perché il petrolio è venduto in almeno una dozzina di qualità…..
….Comunque,la produzione nel 2012 è stata di 3.000.935.610 kg il che equivale a 29,5 milioni di barili nel caso di petrolio light di altissima qualità o 17 milioni di barili nel caso di petrolio heavy di pessima qualità..
…Considerando che 2012, il prezzo del basket Opec, composto da dodici tipi di crudi diversi, è a 95 usd (circa 73 euro) al barile significa un valore che oscilla da circa 2 miliari tecento milioni di euro a 1,3 miliardo e duecento milioni di euro……
…Risulta anche molto bizzarro il fatto che i contatori sulle risorse estratte siano della stessa ENI. Immaginate se io mi costruissi una casa, e decidessi di collegarmi alla fornitura di energia elettrica, con un mio contatore; e poi a fine mese comunicassi i miei consumi; bizzarro vero? Se lo fa ENI, evidentemente no….
....Malgrado questo grosso giro di denaro, in Basilicata il lavoro manca esattamente come prima, che si scoprisse il petrolio. Non sono state realizzate opere infrastrutturali, il costo della benzina non ha subìto sconti. La gente, soprattutto i più giovani, continua a emigrare: negli ultimi quindici anni a Grumento Nova, 2.500 abitanti, la popolazione è diminuita di un quarto, mentre da tutta la regione — che ha poco più di 570 mila abitanti — si continua a emigrare al ritmo di quattromila persone all’anno. E l’aria, l’acqua e persino il rinomato miele della Val d’Agri sono sempre più a rischio perché sempre più ‘ricchi’ di idrocarburi”….”

venerdì 14 giugno 2013

L'amministrazione di centro destra di Leone: opportunismo e clientelismo

pubblicato daKarakteria in data 13 giugno 2013
E’ trascorso un anno e l’amministrazione di centrodestra che riamministra Policoro da più di un quindicennio ha dato nuovamente prova di poco coraggio e incapacità nell’affrontare i mali cronici della nostra città.
Con la ditta che esegue i servizi di igiene urbana è continuato il tira e molla del contratto, ora finalmente risolto, e ci apprestiamo a trascorrere l’estate in una situazione di forte precarietà dal punto di vista igienico e di visibilità agli occhi dei pochi turisti che verranno a Policoro; non si è messo mano ancora allo strumento urbanistico del piano d’ambito, che giace tale e quale (deroghe e criminali speculazioni edilizie a parte avvenute in questi 15 anni) come lo ha lasciato l’amministrazione Arbia dal 1997.
Quando si è tentato di porre mano alla questione del parco urbano (area tra via Puglia e via Gonzaga, le famose Terre di via Puglia) il tentativo è stato un bluff (dovuto a totale incapacità o ad espressa volontà di perdere?) e il legale incaricato ha dovuto far constatare agli amministratori di centrodestra l’impossibilità di ogni azione legale e amministrativa per il ripristino della vecchia destinazione urbanistica. Terre perse alla collettività.
Il sindaco Leone ha chiesto al nominato dirigente del 3^ settore di dar corso alla redazione del regolamento urbanistico e l’ing. dirigente Demarco, ha dato incarico all’arch. Rota di Matera della redazione del regolamento al costo di circa 50.000 euro, riducendolo a servizio in economia e non rendicontando alla cittadinanza l’incarico del 2005 e le spese per esso sostenute.
Nell’applicazione degli oneri Bucalossi a chi richiede permessi a costruire, permangono delle zone d’ombra, l’attuale amministrazione Leone ritiene non giustificato né accoglibile l’istanza per la redazione di un regolamento comunale sugli oneri concessori, qualche cittadino si è visto costretto a non ritirare il permesso a costruire e a rinunciare all’investimento progettato; sarebbe auspicabile l’istituzione di una commissione comunale consiliare d’inchiesta sull’applicazione degli oneri concessori dal 1997 ad oggi, per far luce su eventuali abusi di potere.
L’amministrazione si è urgentemente prodigata a sistemare qualche area verde per apporvi l’altarino e la statuetta della Madonna (Lopatriello aveva sistemato il Cristo Redentore all’ingresso della città) e si è prodigata in feste e festicciole varie. Così pure quando volendo dare una parvenza di partecipazione cittadina alle scelte dell’amministrazione indice un concorso di idee su una spesa di 50.000 euro. Vince il concorso una certa idea, ma si realizza l’idea arrivata terza.
Degli incarichi al comune e della vergognosa vicenda del WWF e della disparità di trattamento con la quale vengono trattati gli altri gestori di strutture comunali non ne parliamo proprio.
Ancor oggi, nel 2013, nel nostro comune, persiste la regola "dell'amico in comune" e una commistione tra potere politico e potere burocratico; il primo ha il potere di indirizzo politico e di controllo ed il secondo di gestione delle risorse e di perseguimento delle finalità imposte dalla politica; ecco allora veder confermati illegittimamente per lungo tempo ,a dirigenti, “funzionari disponibili”; amministratori che si insinuano nella gestione amministrativa di competenza dei dirigenti; consiglieri comunali eletti che rinunciano a tale carica per diventare assessori e quindi percepire le indennità di funzione, ed allo stesso tempo ritenersi ancora “impropriamente” dei politici; li vedi allora in consiglio comunale redarguire e baccagliare con i consiglieri d’opposizione, dimenticando che alla funzione di consigliere comunale loro hanno rinunciato, che i loro interventi in consiglio comunale devono essere solo tecnici, appunto quali collaboratori di un organo politico come il Sindaco, che può dare delega per un assessorato e può toglierla.
Ad oggi 2013, il governo di centrodestra della città di Policoro, non ha minimamente affrontato il problema della casa per i meno abbienti, assistiamo quindi ad edili locali senza lavoro e ad operai ed impiegati senza casa; eppure alcune imprese venute da fuori in questi anni sono state lautamente premiate con aree pubbliche edificabili ed oneri concessori non aggiornati. I nostri giovani oltre ad essere precari a vita, dovranno sopportare l’onere gravoso di un fitto o l’acquisto di una casa presso una impresa speculatrice di rendita fondiaria.
Per la salvaguardia del nostro Bosco Pantano dai numerosi reati perpetrati in suo danno, per le nostre pinete e le aree verdi lungo i fiumi e per gli innumerevoli abbandoni di rifiuti in tutte le aree pubbliche e private, non si riesce a fare un po’ di vigilanza formale, affiancando ad un agente di polizia locale uno o più agenti volontari.
Policoro, 12.06.2013 Biagio Padula

giovedì 13 giugno 2013

Inchiesta Corriere della Sera: siamo i più poveri e con la più alta percentaule di morti per tumore.

 La Basilicata è la regione più povera d'Italia: dati Istat 2010. La Basilicata ha una
percentuale di morti per tumore più alta della media nazionale: dati dell'Associazione Italiana Registro Tumori.
In Basilicata le aziende agricole si sono dimezzate nell'arco di 10 anni: dati Confederazione Italiana Agricoltori. La Basilicata ha un tasso di disoccupazione costantemente in crescita: dati Cgil
«Nella sola Val d'Agri (dove è più intensa l'attività dei petrolieri) ci sono 8 mila persone tra disoccupati e inoccupati». La Basilicata ha oltre 400 siti contaminati dalle attività estrattive: dati della Commissione Bicamerale sul Ciclo dei rifiuti. La Basilicata è ricca di petrolio: dati Eni. 
CHI DENUNCIA VA IN GALERA- In Basilicata si sta tentando di salvare l'ambiente da un presunto inquinamento provocato dai pozzi petroliferi. Per questo si va in galera. Ne sa qualcosa Giuseppe Di Bello, tenente della Polizia Provinciale di Potenza che per aver segnalato una massiccia presenza di idrocarburi nelle acque del lago del Pertusillo, a due passi dal Centro Oli Eni a Viggiano, è stato sospeso dal servizio, dalla paga e dai pubblici uffici per due mesi, sottoposto a un processo e spostato a guardare le statue in un museo.
Non è andata meglio al giornalista e coordinatore dei Radicali lucani Maurizio Bolognetti che ha pubblicato la notizia dell'inquinamento. I carabinieri gli hanno perquisito casa da cima a fondo. Pochi mesi dopo, in quel lago sono morti centinaia di pesci.

IL TIRA E MOLLA - Di pozzi nella sola Val d'Agri ce ne sono 39, alcuni a pochi metri da una scuola materna o addirittura uno che sovrasta un municipio. Ma quello a cui si assiste è un imbarazzante tira e molla tra chi dice che è tutto a posto e chi invece sventola dati da far rabbrividire. «Abbiamo trovato 6458 microgrammi/litro di idrocarburi nei tre punti in cui abbiamo campionato il lago che porta acqua potabile nei rubinetti di Puglia e Basilicata - denuncia Albina Colella, geologa e sedimentologa dell'Università degli Studi della Basilicata -. Su undici campioni di sedimenti, ben sette avevano presenza di idrocarburi superiori al limite di riferimento». Anche la dirigente del laboratorio strumentale Arpab, Katarzyna Pilat ha confermato di aver trovato maggiore concentrazione di idrocarburi pesanti (C12 - C 40) nei sedimenti presenti nel punto di innesto del fiume Agri. Tuttavia va precisato che in Italia mancano riferimenti normativi vincolanti sia per quanto riguarda l'analisi dei sedimenti che per l'esame di concentrazione di idrogeno solforato nell'aria. L'Arpab, ad esempio, utilizza come riferimento le linee guida dell'Oms che in quanto tali restano solo indicazioni, quindi non vincolanti.
Il responsabile del distretto Meridionale dell'Eni, Ruggero Gheller, smentisce qualsiasi collegamento con le attività estrattive: «I nostri impianti sono chiusi, non c'è alcun rilascio di sostanze all'esterno ma soprattutto ogni pozzo è stato costruito dopo autorizzazioni della Regione e sottoposto a rigidissimi controlli da parte dell'Arpab». Tutto vero. Le strumentazioni non hanno mai rilevato niente di importante. Ma come si è svolto il sistema di controlli in questi anni, ce lo spiega bene il nuovo presidente dell'Arpab, Raffaele Vita, in un fuorionda. A lui hanno affidato la patata bollente dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente dopo un'escalation di arresti. «Qui era come al catasto. Sono entrate persone che facevano tutto un altro mestiere e all'improvviso si sono trovati ad affrontare il tema del petrolio. Li ho trovati a scaricare i film dai computer, ho dovuto mettere le protezioni. Eravamo una massa di improvvisati. E la politica faceva tutt'altro che mettere la barra dritta».

25 ANNI DI ESTRAZIONI - Non è un caso che un certa rete di monitoraggio sia stata attivata solo dal 2011 (per stessa ammissione dell'Eni) mentre il petrolio in Basilicata si estrae da circa 25 anni (risalgono al 1981 le prime ricerche di petrolio in Val d'Agri con il pozzo Costa Molina 1). Anni in cui sono passati sotto silenzio tutta una serie di incidenti e anomalie. Che per l'Eni, però, non si chiamano incidenti ma eventi, cose che possono capitare. «Come la fuoriuscita di migliaia di litri di greggio in un bacino naturale per la raccolta di acque piovane il 17 marzo 2002; la nebulizzazzione di 500 litri di greggio il 06 giugno del 2002; l'immissione in aria di ingenti quantitativi di gas inquinanti il 4 ottobre del 2002» ricorda Bolognetti. Oppure la «misteriosa» intossicazione da idrogeno solforato di 20 operai di un'azienda che si trova proprio di fronte il Centro Oli, per i quali fu necessario contattare il centro anti veleni di Pavia.
«Dovete chiedere a chi in questi anni ha gestito il petrolio in Basilicata come hanno fatto a dare certe autorizzazioni» inveisce il sindaco di Marsicovetere Sergio Claudio Cantiani. E' un medico. Il suo municipio anziché essere sovrastato dal classico campanile, si trova all'ombra di un pozzo di petrolio. «Noi siamo contenti, tutto va bene e andrà ancora meglio quando l'Eni ci pagherà le royalties che ci consentiranno di far fronte ai mancati trasferimenti da parte dello Stato. Per il resto siamo solo vittime delle gestioni precedenti». Andando a vedere chi ha gestito la Basilicata in questi anni, si trovano persone come Filippo Bubbico, presidente della Basilicata dal 2000 al 2005. Nominato tra i dieci saggi del presidente della Repubblica e di recente premiato viceministro del governo Letta, è stato indagato per abuso di ufficio, associazione a delinquere e truffa aggravata e ne è sempre uscito incensurato. Oppure Vincenzo Santochirico, l'assessore all'Ambiente che parlò di «maldestro tentativo di allarmare la popolazione della Basilicata sostenendo che l’acqua destinata ad uso potabile fosse inquinata», promosso prima presidente del Consiglio regionale e poi a grande elettore del Capo dello Stato.

LA STORIA DEL PETROLIO - Ma per capire come è andata la storia del petrolio in Basilicata, basta spulciare la cronaca giudiziaria recente. In quasi dieci anni sono finiti in manette il direttore generale dell'Arpab, il coordinatore provinciale dell'Ente regionale Ambiente, il vicepresidente, tre assessori e un consigliere regionale. Altri otto consiglieri sono stati destinatari di divieto di dimora, mentre sotto inchiesta sono finiti due deputati lucani. E non c'è solo la politica. Nel 2002 sono stati arrestati un maggiore della Guardia di Finanza, un generale dei servizi segreti (Sisde), imprenditori, banchieri, finanzieri. Tutti al centro di inchieste con un unico comune denominatore: il petrolio.

LA DIGA E L'INQUINAMENTO - Al di là di quello che è il balletto dei numeri, siamo andati sulla linea di sbarramento della diga del Pertusillo. A dieci metri di distanza c'è l'impianto che porta queste acque a Bari, Brindisi, Lecce e in parte della Basilicata. Le stesse acque vengono utilizzate in agricoltura. In superficie galleggia un fitto manto marrone, schiumoso e maleodorante. «Non è terreno - ribadisce il tenente Di Bello - Sotto ci saranno almeno altri 60 mt di acqua». Lancia un sasso. Fa fatica ad affondare. Si muove come in una melma, come se fosse petrolio. C'è di tutto, dalle bottiglie di detersivo agli pneumatici. «L'amalgama di tutto sono gli idrocarburi leggeri e i densattivi provenienti dai depuratori che non funzionano». Idrocarburi sono stati trovati anche nel miele delle api. Nessuno osa dire da dove provengano. «Qui nessuno dice che c'è inquinamento. Se vai alla regione ti dicono che è tutto a posto» commenta sconfortata Giovanna Perruolo della Confederazione italiana agricoltori.
Sta di fatto che sui mercati agricoli nazionali i prodotti che vengono da questa parte della Basilicata non li vogliono. «I fagioli di Sarconi erano il nostro vanto, venivano richiesti anche all'estero. Oggi gli agricoltori sono costretti a dire che vengono dalla Cina. Nessuno li vuole perché sospettano la contaminazione». L'elenco delle conseguenze dell'inquinamento è lungo. Parla di animali che non fanno più il latte nelle vicinanze degli impianti petroliferi, vigneti secchi, uva che cresce con una patina d'olio sui chicchi, terreni diventati infruttiferi, pesci che muoiono in massa, pere dal marchio Dop che non coltiva più nessuno. «Ormai ci arrivano solo richieste di pensioni per masse tumorali, l'incidenza delle malattie è altissima». L'Eni paga il 10% di royalties. Il 7% va a Regione ed Enti locali. Il 3% serve a finanziare un bonus benzina di 180 euro l'anno destinata a ogni automobilista della Basilicata. «Peccato che qui il petrolio paradossalmente costa di più che in altre parti d'Italia» rivela Costantino Solimando. Di professione fa la guardia zoofila e appena può va fuori regione a fare benzina. «Il gasolio lo pago 1,60, qui in Val D'Agri è a 1,80. Mi dica lei se non è una presa in giro anche questa».

mercoledì 12 giugno 2013

Lippo assicura nessun aumento della Tares , mentre l'IMU sta mettendo in mutande le attività commerciali

Da quello che emerso dalla conferenza stampa sulla risoluzione del contratto , e che noi ci dobbiamo attenere e che Lippo ci smentisce sulle previsioni degli eventuali aumenti sulla Tares da noi annunciati  , al netto dei 30 centesimi a mq  previsti dal governo all'incirca 30 euro di media per le famiglie non ci sarà una lira in più che pagheremmo di tasse , per cui cari numerosissimi lettori ,vi consigliamo di stampare anche questo post e conservarlo così come vi avevamo chiesto di fare con quello precedente in cui parlavamo dando i numeri dei costi previsti da noi  , per poi verificare a saldo della Tares , e a chi dare il premio pinocchio 2013. La cosa che ci è piaciuta di quella conferenza stampa è stata la sobrietà del sindaco , solitamente ricco di insulti , stranamente ieri ha fatto la vittima , ed inutile con noi che egli faccia la parte dell'insultato oppure di quello che viene aggredito , noi abbiamo sempre rimarcato che Rocco Leone è persona irresprensibile sotto l'aspetto della sua personale onesta. ottimo pedriata ( non per niente  è il pedriata di mio figlio) ma questo non vuole dire che  non sia un  amministratore inconsapevole , perchè non può venirci a dire dopo venti anni di governo che la responsabilità e solo di altri così come di altri componenti di questa giunta , questo non  vuol dire che la sua azione amministrativa non sia immune da errori grossolani al limite dell'illegittimità  da noi più volte denunciati e da azioni di cattivo clientelismo perpetuato in questo periodo, e come gli ho sempre ribadito . non solo lui ha il dovere di essere onesto (ribadiamo dovere e non eccezione o qualità) ma lo deve anche sembrare. E non è vero che sono gli altri che lo insultano , il suo linguaggio è ricco di carinerie nei confronti di chi lo contrasta con decisione , e va da amico delle Lobby , a faccendiere a cartomante e siamo su quelle più educate per non parlare di pezzi ........... Come riteniamo sconcertante il disprezzo con cui tratta il suo passato politico , dopo che per oltre quindici anni il suo Leader delle coalizioni da lui sostenute Nicola Lopatriello  fosse un yeti sconosciuto il male assoluto , vorremmo sapere se lui di questo rapporto salva qualcosa o è stato tutto una schifezza.
Sui dati le somme ecc..e il progetto avvenire , emersi ieri in conferenza ,non ci esprimiamo , volendo oggi verificare con le carte in mano quello che ha detto Lippo , e  in questi giorni ci ritorneremmo .Per quando poi ci riguarda non è assolutamente vero che noi non abbiamo proposto nulla in merito al problema dei rifiuti , a differenza loro,  il nostro programma sull'argomento era dettagliato basta andare sul nostro BLOG (policoroetua.blogspot.com) e  non solo ,  la guerra alla Tradeco e alle sue inadempienze le abbiamo cominciato a fare sia durante (quando Lçeone decandava le meraviglie di questo appalto)  che prima delle elezioni amministrative , e non accettiamo su questo e su altro lezioni da nessuno. Chi ha cambiato idea sono stati  lippo e Labriola , e oggi che la tradeco se ne vada siamo contenti , anche se si è arrivato a questo risultato con un prezzo alto per la città. Nei loro programmi di tutto ciò non abbiamo trovato niente leggete cosa  abbiamo scritto noi il 2 marzo nel nostro programma politico presentato e protocollato al comune :

gestione Rifiuti." La questione dei Rifiuti è ormai questione centrale per la vita di Questa comunità. L’appalto assegnato dalla precedente amministrazione che introduceva la raccolta differenziata ad oggi risultata fallimentare. La città è sporca e ci sono seri dubbi che la raccolta differenziata venga fatta così come auspicato. Insufficiente sono sia la formazione fatta ai cittadini, sia i servizi appaltati, a cominciare da quello della consegna ai cittadini del materiale necessario per

la raccolta. Inoltre noi da sempre (unica forza nel paese ) ne abbiamo contestato la regolarità amministrativa dell’assegnazione. Partendo proprio da questo chiederemo da subito alla ditta di pagare le penali previste dal capitolato d’appalto e di rispettare alla lettera lo stesso. In secondo luogo le verrà richiesto un cambio di rotta deciso con una semplice richiesta: vogliamo la città pulita e che la differenziata venga fatta seriamente , altrimenti applicheremo continueremo ad applicare le penali e non per ultimo la recessione del contratto. Inoltre l’azienda appaltante dovrà sopperire alla carenza del servizio dovuta al mancato riciclo dei rifiuti speciali degli artigiani e di alcune categorie di negozianti che, dovendo provvedere in proprio alle spese di smaltimento si trovano a dover pagare due tasse sui rifiuti".

Domani seconda parte, dalla tassa insostenibile dell'IMU che in questi giorni disperati i nostri commercianti saranno costretti a sborsare ( molti non lo faranno visto le condizione dell'economia) a nuovo appalto e le cose non dette in conferenza da Lippo e Leone ....