giovedì 17 aprile 2014

CHE COSA E’ LA DIGNITA’? NELLA MIA LUCANIA SI VIVE SOLO DI ILLUSIONI.

Vorrei chiedere al presidente, alla giunta e a tutti i dirigenti della mia regione se sanno cosa
significa la parola dignità. Se hanno mai provato a vivere con 1500 euro al mese, ai giorni d’oggi
con tasse da pagare, aumento del costo della via, uno, due o più figli a carica che magari studiano
fuori per stanno programmando il loro futuro sperando che sia migliore di quello dei loro genitori
e magari sognano di realizzare i propri progetti proprio nella loro regione di nascita. Di certo però
se sono lucani questo desiderio è destinato a rimanere tale se si continua ad essere amministrati
così. Tralasciando i sogni di noi ragazzi quello che vi voglio chiedere se realmente pensate che si
riesca a condurre una vita dignitosa se tale mensilità viene a mancare. In una famiglia
monoreddito come si sente un padre che non riceve uno stipendio da 4 mesi? Ha ancora una
dignità quando il figlio preoccupato chiede al padre se è stato chiamato per andare a firmare il
contratto? Penso che una risposta la dovete dare a queste domande e dovete dare delle risposte
alle famiglie dei 48 precari dell’Alsia. Sono ormai anni che va avanti questa “ telenovela “ di questi
lavoratori, dipendenti della regione e delle vostre decisioni. Lavorano con un contratto a tempo
determinato e quando scade sono poi costretti a stare a casa qualche mese. Nemmeno se
prendessero grandi stipendi tali da poter gestire i proprio risparmi in quei mesi senza lavoro per
poter vivere in maniera tranquilla, senza ansie, paure , si gioca sulla loro pazienza, lealtà, serietà e
bontà e vengono tenuti in questa condizione e si continua a prenderli in giro. Eppure ai sensi della
legge dovrebbero essere ingaggiati con contratto a tempo indeterminato avendo fatto i mesi
stabiliti e ne tempi giusti. Ma l’amministrazione della Basilicata ha una grande capacità, ossia
riesce a non rispettare questa legge all’ennesima potenza, non solo non li garantisce un contratto
a tempo indeterminato, ma nemmeno più quello a tempo determinato. Il presidente e la giunta
appena insediati nel Novembre del 2013 conoscevano la condizione di questi dipendenti il cui
contratto scadeva il 31 Dicembre 2013 e da subito promise di prendere provvedimenti per
stabilizzarli subito, in realtà oggi ancora non si è fatto nulla. Mi viene da pensare che poi questi
dipendenti non vengono illusi per poi “usarli” come bacino di voti per le elezioni. Facendo un
semplice calcolo con l’ipotesi che ciascuno riesca a convincere altre sette persone sono minimo 8
voti per 48 dipendenti il che significa 384 voti, che per il candidato di turno che mostra un minimo
di interesse non sono pochi se poi sommati agli altri. Potrei aver fatto un ragionamenti sbagliato e
quindi evito di fare altre ipotesi che potrebbero risultare non vere e che in ogni caso voi come
anche la prima rinneghereste. Se come amministrazione dite che le responsabilità sono dei
dirigenti e dei funzionari e che voi avete fatto ciò che potevate fare allora prendete provvedimenti
nei loro confronti, abbiate il coraggio di licenziarli, così funzione una grande aziende, chi non
produce se ne va a casa. Il problema è però che loro danno la colpa all’amministrazione, allora dico
io decidetevi mettetevi d’accordo manco più le bugie sapete dire. Da questo scarica barile chi ci va
di mezzo sono solo le 48 famiglie perché voi state tranquilli lo stesso, non vi preoccupate di loro e
con i vostri stipendi che nessuno vi leva state bene comunque o lavorano i 48 dipendenti Alsia o
non lavorano. E non voglio alzare una polemica sulle cifre dei vostri stipendi perché se una