sabato 26 luglio 2014

Pittella e il menù delle lenticchie sul Titolo V

“Continua il pellegrinaggio di Pittella al Mise e dal ministro Guidi – interviene No Scorie Trisaia con unbenefit petroliferi già acquisiti ma negati per strada, come la card carburanti e le royalites bloccate dal patto di stabilità . Con il tifo della politica spenta, del sindacato e di altre associazioni di categoria che si cimentano in progetti di sviluppo per investire le lenticchie della card carburante . Registriamo che l’argomento sviluppo petrolifero è finito anche nel linguaggio dei più accaniti sostenitori. Tutti ritornano dal Mise con un pugno di mosche nelle mani. E anche le ricette per cucinare in nome dello sviluppo le lenticchie governative del petrolio non attirano più nessuno. Pittella insiste in un dialogo che è a senso unico da anni. Dialogo aperto in Basilicata da una politica miope che invece ha lasciato campo libero alle compagnie petrolifere, con il risultato che in quindici anni di vantaggi non se ne sono visti (anzi ora ci lecchiamo le ferite dell’impatto ambientale).
comunicato sulle questioni petrolifere in Basilicata – per cercare di racimolare
La regione si è ulteriormente impoverita, non solo perchè il petrolio non ha portato sviluppo ,ma anche perchè non si è investito nella reale economia del territorio,perdendo tempo utile . L’agricoltura, il turismo, l’agroalimentare possono raddoppiarsi e triplicarsi in eterno portando reddito e occupazione (e anche tessere sindacali).Il petrolio è a termine e ulteriori raddoppi portano danni ambientali e solo illusioni di sviluppo.
A che serve poi parlare di memorandum e di art 16 se Pittella sa bene che se passa la riforma del titolo V della costituzione lui come regione prima e comuni dopo non avranno più voce in capitolo sulla questione energia?
Perchè Pittella non parla di riforma del titolo V della costituzione? Sta solo temporeggiando in attesa della sua approvazione, per poi dire è colpa del governo? Quando mai ha aperto una discussione in Basilicata sulla riforma del titolo V della costituzione coinvolgendo le stesse istituzioni lucane a partire proprio dai Comuni ? Quando mai ha aperto un dibattito con le forze politiche, sociali e soprattutto i cittadini ? Perchè dobbiamo poi subire un’aggressione senza precedenti sui nostri territori e nel nostro mare, quando in realtà altre zone e mari d’Italia sono salvaguardati proprio dal governo (Toscana, Tirreno, Golfo di Venezia docet)?
Come cittadini saremo determinati ad andare avanti e ad affrontare un referendum come per l’acqua pubblica anche sulla riforma del titolo V della costituzione affinchè le popolazioni locali mantengano il proprio diritto ad autodeterminarsi sulle scelte che non devono essere imposte dall’alto sulla testa dei cittadini. In altre regioni d’Italia, come la regione Sardegna ci insegna , si chiama democrazia partecipata.