Oggi alle 9.30 conferenza stampa di Policoro è tua al comune sull'appalto scuolabus
Il metodo era quello dello spezzatino , serviva più piccolo lo spezzettava , oppure viceversa oppure l’appalto non si facevano proprio , aspettando tempi migliori. Le accuse mosse dai PM a Pastore Dionigi funzionario dell’economato della Regione arrestato ieri insieme ad altri tre imprenditori è quello di fare appalti su misura , un sarto. Nell’inchiesta è coinvolto anche un funzionario del comune di Potenza Giuseppe Benito Schifone , gli imprenditori Vincenzo Battafarano di Rotondella e Vito Antonio Zaccagnino.Il funzionario avrebbe avuto rapporti amicali ed assegnava contratti affaristici , scrive il pm che queste si facevano a turno tra le imprese amiche. C’è di tutto dall’appalto da un milione di euro alla manutenzione degli impianti dei vari palazzi Regionali, compreso lo smaltimento dei rifiuti speciali, parte questa dell’inchiesta ancora in corso.
Non manca come tutte le schifezze nazionali, anche il
coinvolgimento di un assessore anzi ex del comune di Potenza , L. De Rosa,
accusato di induzione alla corruzione e corruzione sessuale. Si parla di un’offerta
di 50 mila euro per risolvere alcuni problemi su appaltucci , e non solo l’assessorino
avrebbe secondo gli inquirenti avuto prestazioni sessuali da avvenenti
signorine (almeno 5 ne hanno contato gli inquirenti) ma anche interventi nell’abitazione
della compagna del De Rosa , nel centro storico di potenza. Lo stesso non si sa
se seriamente o per scherzo avrebbe chiesto ad un’ imprenditore di regalare
qualche prestazione sessuale anche a un suo collega assessore “tanto per
ammorbidirlo”.
Gli appalti della Regione finiti nel mirino sarebbero una
quindicina tutti secondo la procura passati per le mani del Pastore che era il
responsabile del procedimento.
Il capo ufficio legale della Regione Pasquale Golia , in questa inquietante storia
starebbe secondo gli inquirenti al
centro di un episodio di inquinamento delle indagini. Infatti pur di fronte a
una prescrizione di segreto istruttorio , avvisa un imprenditore disattendendo
la prescrizione , consegnando ed informando dell’attività investigativa messa
in atto dalla Polizia l’amico imprenditore Mecca . Peccato che li avevano
piazzato cimici che avrebbero ripreso tutto.
Ai domiciliari sono finite sette persone, tra cui alcuni dipendenti del Comune di Potenza, della Regione Basilicata e imprenditori. Sono tutti accusati di corruzione, istigazione alla corruzione, falso e turbativa d'asta- Sette misure cautelari ai domiciliari sono state eseguite da parte della polizia nei confronti di funzionari e dipendenti pubblici della Regione Basilicata, del Comune di Potenza e di imprenditori. Sono tutti accusati, a vario titolo, di corruzione, istigazione alla corruzione, falso e turbativa d'asta.
Nell'ambito dell'operazione, il terzo filone dell'inchiesta "Vento del Sud" che ha fatto luce su diversi appalti e che negli scorsi mesi ha portato all'arresto anche di un consigliere comunale di Potenza, sono stati eseguiti anche i provvedimenti del divieto di dimora per un funzionario del Comune di Potenza e dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per altre due persone.
I provvedimenti cautelari sono stati emessi dal gip di Potenza su richiesta della Procura del capoluogo lucano. Secondo quanto si è appreso, sono stati notificati anche gli avvisi di chiusura delle indagini preliminari per le altre persone indagate nell'inchiesta
I provvedimenti cautelari sono stati emessi dal gip di Potenza su richiesta della Procura del capoluogo lucano. Secondo quanto si è appreso, sono stati notificati anche gli avvisi di chiusura delle indagini preliminari per le altre persone indagate nell'inchiesta
Fra un'ora altri aggiornamenti sulla vicenda che coinvolgerebbe anche la sfera della politica con cambi di favori sessuali.