Di F. Mele
POLICORO – E' finito alla Procura della
Repubblica il duro scontro sul taglio di alberi deciso dalla civica
amministrazione. Ad interessare la magistratura sono stati Ottavio Frammartino
(Policoro è tua) e Giovanni Lasalandra (M5S) che hanno firmato un esposto -
querela. “Tra il 21 novembre, festa dell’albero, e il 24 – si legge nel
documento - in via M. Bianco e via G. Fortunato sono stati abbattuti 35 pini ad
alto fusto. Tale azione non solo ha suscitato preoccupazione tra i cittadini ma
ha cambiato l’aspetto dell’arredo urbano facendo mancare in un’arteria
trafficata la necessaria purificazione dall’inquinamento. A giustificazione, il
25 novembre è stata pubblicata l’ordinanza 4649 emessa da un dirigente il 17
novembre in cui facendo riferimento all’ordinanza 4457 emanata dal sindaco
Rocco Leone, rimasta inevasa, rinnovava l’atto ritenendo che 9 alberi
costituivano grave pericolo per la pubblica incolumità. Ed ordinava con urgenza
il loro abbattimento. Ma l'amministrazione abbatteva senza motivazione 35 pini”.
Per Frammartino e Lasalandra l’ordinanza firmata del dirigente “è un atto
contingibile ed urgente e doveva essere emanato dal sindaco”. Da qui la loro
querela “al fine di comminare la giusta punizione per i reati che saranno
ravvisati nei fatti narrati”. Ma con la “bufera pini” ecco quella dei “pioppi
capitozzati” lungo il perimetro dell'area dei Giardini murati.“Barbarie”, ha
attaccato in conferenza stampa Frammartino, Con lui Lasalandra ma anche Gianni
Di Pierri (Policoro futura), Mario Salerno (Amambiente) e Benedetto Gallitelli.
Laconica la replica di Leone: “Sarò onorato di andare davanti al giudice per
avere messo in sicurezza una zona della città. Quei pini erano pericolosi per
l'incolumità pubblica. Quanto alla capitozzatura dei pioppi essa è stata decisa
da professionisti del settore ed eseguita da una ditta specializzata in
materia”.
''Albericidio' a Policoro, cresce il coro dei no
ILMETAPONTINO.IT
La decisione di tagliare gli alberi in città continua a far discutere e mentre in queste ore il blogger Ottavio Frammartino ha presentato un esposto ai Carabinieri di Policoro, il circolo cittadino di Legambiente è intervenuto sulla questione con una nota stampa.
Sul bloglegambientepolicoro è ancora presente la nostra proposta ai futuri sindaci della città di Policoro nelle elezioni amministrative del 2012, dove chiedevamo “ Una città bella, pulita e trasparente perché la bellezza ci salverà!”.
In questo documento inviato ai sindaci per l’occasione c’è uno spazio dedicato al verde urbano, molto diverso da quello che noi immaginavamo e che, purtroppo, oggi siamo costretti a guardare nella nostra città dopo il nuovo assetto urbano.
Comprendiamo anche la pericolosità, le barriere architettoniche, lo smantellamento dei marciapiedi, le radici che penetrano nelle fognature e nelle abitazioni, ma non comprendiamo l’accanimento e la deturpazione di un ambiente creato negli anni passati e distrutto in pochi giorni.
Nelle immagini ben si nota come un viale ha cambiato in negativo i connotati, basta mettere a confronto le immagini di prima e dopo il taglio degli alberi per rendersene conto. Non solo, le strade desolate e il parco irriconoscibile dei “Giardini Murati”, il parco accanto all’ufficio postale, più volte da noi segnalato, anch’esso è stato svuotato degli alberi nell’ultimo anno. Una logica incomprensibile!
Abbiamo sempre chiesto una programmazione del bene comune o meglio del verde comune. Abbiamo chiesto, quest’estate, la promozione di orti urbani nelle zone degradate della città.
Chiediamo, pertanto, che tutti gli alberi tagliati vengano sostituiti da altrettanti alberi e che siano alberi idonei all’arredo urbano.
Come circolo e come associazione abbiamo sempre parlato di bellezza e continueremo a farlo.
“Bellezza è il nostro immenso patrimonio di arte e cultura. Bellezza è un ambiente sano e pulito. Bellezza è agire nell'interesse del bene comune.
La bellezza dei nostri territori è la nostra dote, la nostra ricchezza. Individuarla, tutelarla, crearne di nuova è la chiave per immaginare un futuro oltre la crisi. Perchè questo diventi realtà è necessario non solo investire risorse per contrastare il degrado, l'abbandono, il consumo insensato del territorio: la vera sfida è ricostruire il concetto di bene comune, l'orgoglio dell'appartenenza e della partecipazione alla vita collettiva.”Questo è ciò in cui noi crediamo.