sabato 29 novembre 2014

LEONE VOMITA VELENO. SMENTITO DA LEGA AMBIENTE , CONFERISCE AL DOTT.RE A DE CAPUA CONSULENZA POSTUMA E GIUSTIFICATIVA .

 In un consiglio comunale desolatamente vuoto , a testimoniare lo scollamento tra la città e questa amministrazione , ormai vissuta come esattori e barbari , Leone ancora una volta , approfittando di un pulpito , quello del consiglio comunale , dove noi non possiamo rispondergli , ha dato sfogo alla sua pancia vomitando tutto l’indicibile dal suo vocabolario ricco di insulti, questa volta rivolto contro di Noi.

 Che cosa non ci ha potuto dire , ai soliti diffamatori e Delinquenti , ha aggiunto ieri Vigliacchi , lestofanti , nulla facenti ecc… , noi rei di aver criticato l’alberomicidio messo in atto con barbaria dalla sua amministrazione ,approfittando di un cotesto (consiglio comunale ) a cui non potevamo rispondere ,  trattati con una violenza ingiustificata.
E poi a sciorinare una sequenze di bugie , una proprio grossa,  più grossa di  quella di ferrara vicesindaco , annunciata solennemente in P.zza , ieri ne ha sparato un’altra , quella che sull’alberomicidio avesse il consenso di un esperto della Lega Ambiente .
Ieri sera ,  subito abbiamo sentito il presidente di lega Ambiente di Policoro , che ci ha riferito testualmente 
 “  la circostanza riferita da Leone , non è assolutamente veritiera , anzi che l’associazione aveva già  contestato duramente l’ingiustificato taglio in via Puglia (vicino alla posta ) Tanto che l’amministrazione   dopo l’incontro avvenuto al comune con un esperto dell’associazione , non ha  proceduto a dare seguito ad un’ordinanza già emanata di ulteriori tagli di Pini.
Quindi senza possibilità di essere smentiti un’altra colossale Bugia del sindaco alla ricerca di giustifcazioni per l’ingiustificabile. Potremmo dire che si arrampica sugli alberi , ma di alberi non c’è ne sono più.
Poi l’annuncio di aver dato una consulenza al Dott.re De Capua , dirigente della Provincia per una consulenza . Sbilanciandosi il Leone  in consiglio ha già preannunciato l’entusiasmo del dirigente per le scelte dell’amministrazione . . Infatti ormai le consulenze non si danno prima  , ma siamo alle consulenze giustificative , come quelli dell’ENI o Total.
 Aspettiamo con curiosità per la consulenza giustificativa e ne faremo dotti la popolazione. Intanto noi continuammo la nostra battaglia contro questo insensato abbruttimento della città , con marciapiedi in bitume , rappezzamenti qua e la , alberi tagliati , abbandono dei parchi , strade sgarrupate , sporcizia e tasse al massimo.
Ha detto che noi siamo dei vigliacchi perché da nulla facenti ci nascondiamo dietro i Social Network per scrivere senza guardarlo negli occhi. Allora noi accettiamo la sfida , e lo invitiamo a un incontro in piazza per fargli tre domande , che riproporremmo finchè non avremmo risposta , visto che si sciacqua la bocca con la parola legalità :

1 NOI CHE VENIAMO DEFINITI DIFFAMATORI E DILINGUENTI DA LEI , POSSIAMO ASSICURALA E PROVARE CHE NON SIAMO MAI STATI CONDANNATI DA UN TRIBUNALE  , LEI SIGNOR SINDACO Può DIRE LA STESSA COSA ?

2 CORRISPONDE A VERO CHE LEI HA ASSUNTO UN SUO AMICO E SOSTENITORE DELLA SUA COALIZIONE AL COMUNE PER CHIAMATA DIRETTA ?  COME SI CHIAMA QUESTO SE NON BECERO CLIENTELISMO ?

3 E VERO O NON E’ VERO CHE UN SUO ASSESSORE HA GESTITO DIRETTAMENTE UN APPALTO IN SPREGGIO ALLE ELEMENTARI NORME DI LEGGE , SENZA CHE LEI ABBIA BATTUTO CIGLIO ?  

INTANTO LUNEDI  ALLE 18.00  CON ESPERTI E CITTADINI CONFERENZA STAMPA IN P.ZZA RIPOLI , PER UN’INIZATIVA CONTRO L’ALBEROOMICIDIO .VI ASPETTIAMO

venerdì 28 novembre 2014

Mentre continua l'inchiesta sul Magna magna Regionale (spese pazze anche per scampi e creme) , la consulta respinge il ricorso della Regione. Volevano Rimanere impuniti

Hanno tentato di rimanere impuniti , contestando alla corte dei conti la
legittimità a verificare le loro rubberie , E' quanto ha deciso la Corte Costituzionale in riferimento a un ricorso presentato dalla Regione lo scorso maggio su un conflitto di attribuzione, riferito alle deliberazioni dei giudici contabili sull'esercizio 2013 per i gruppi consiliari.Il ricorso fa riferimento all’autonomia dell’ente regionale (istituzionale, legislativa e finanziaria) e ai controlli della Corte dei Conti, che non sono solo di verifica "della corrispondenza del rendiconto al modello astratto" ma arrivano a "verifiche di tipo sostanziale" che "prendono in esame scelte di merito", invadendo quindi "le legittime prerogative dei gruppi consiliari".
La Corte Costituzionale, quindi, ha giudicato in parte inammissibile il ricorso per il conflitto di attribuzione, respingendo poi lo stesso per quanto riguarda le verifiche dei giudici contabili, anche tenendo conto delle modifiche introdotte con la legge regionale numero 28 del 2012.

Avvisi di chiusura delle indagini per le spese pazze 2009  Dalle creme antirughe agli scampi "di rappresentanza

Di Amato Leo

 POTENZA - Scampi freschi per 160 euro, creme antirughe, panettoni, bollette telefoniche duplicate, un divano, e persino il contributo a un concerto di beneficenza del cantante Massimo Ranieri. 
C’è questo e altro tra i rimborsi dei 21 consiglieri regionali ed ex, che in queste ore stanno ricevendo l’avviso di conclusione delle indagini, per i reati di peculato e falso, sulle “spese pazze 2009”. Assieme ai titolari di un noto ristorante del capoluogo.
L’inchiesta degli agenti delle Fiamme gialle di Potenza, coordinata dai pm Francesco Basentini e Valentina Santoro, è il terzo filone degli accertamenti avviati a ottobre del 2012 sulla gestione delle spese di segreteria e rappresentanza dei membri del parlamentino lucano: 2.600 euro al mese incassati in maniera anticipata da giustificare alla fine del periodo contabile fissato dall’ufficio di presidenza, depositando scontrini e fatture collegate. 
Tra le contestazioni spiccano quelle per l’ex assessore Rosa Mastrosimone, che a marzo dell’anno scorso era finita ai domiciliari e si è dimessa per quanto emerso dalle indagini sui rimborsi incassati nel 2010 e nel 2011. Sua la crema antirughe inserita tra le spese «per l’esercizio del mandato senza vincolo di mandato», assieme a tovaglie, profumi vari, e la riparazione di un televisore. 
Mentre l’ex presidente del Consiglio regionale Vincenzo Santochirico rischia di finire a processo per l’acquisto di un divano e ben 58 panettoni di «rappresentanza».
Singolare il caso dell’ex segretario del Consiglio, Luigi Scaglione, che ha rendicontato 6 fatture diverse con la stessa data per pasti consumati a ristorante: 2 a Potenza, e 4 a Milano, di cui 2 tra le spese del suo gruppo consiliare di riferimento, e 4 tra quelle di rappresentanza. Dieta metabolica? Non si direbbe se si pensa che una sola di queste è valsa poco meno di 300 euro, vino incluso. Di cui 160 di scampi freschi. 
Poi c’è una strana bolletta telefonica da oltre 500 euro, già portata a rimborso nel primo semestre del 2009, ma sdoppiata nel secondo, quando agli atti è finito il bollettino postale utilizzato per pagarla (con un euro in più per l’addebito dei costi dell’operazione). 
Al presidente del Consorzio Asi Potenza, Donato Salvatore, viene contestata la spesa per l’affitto di un minibus e il pernottamento con alcuni amici a Verona in occasione del Vinitaly. Un appuntamento fisso, che gli è già costato il rinvio a giudizio, con una quarantina di altre persone, incluso il presidente della Regione Marcello Pittella e il suo predecessore Vito De Filippo, nel processo sui rimborsi 2010 e 2011. 
E ancora vini pregiati per il consigliere Michele Napoli, un collaboratore “fantasma” per Franco Mollica, e il contributo per il concerto di beneficenza di Massimo Ranieri per l’ex assessore Antonio Autilio. 
C’è chi si è fatto rimborsare le bollette del suo studio legale, come Antonio Di Sanza. 
Non mancano, infine, esborsi per la cura delle auto: a rimborso lavaggi, manutenzione, e anche la rata del leasing per l’acquisto di una Mercedes. 
Il contributo per le spese di segreteria e rappresentanza è stato abrogato a dicembre del 2012 (due mesi dopo il blitz negli uffici del Consiglio regionale) accorpandolo alla diaria per le «spese sostenute per le attività e i compiti connessi con lo svolgimento del mandato» aumentata da 3.200 euro a 4.500, senza alcun obbligo di rendicontazione. Unico limite l’utilizzazione di un terzo di questa somma (1.500 euro) per assumere uno o più collaboratori. Pena un taglio equivalente della stessa.
(tratto dal quotidiano della Basilicata)

giovedì 27 novembre 2014

I nuovi Barbari. La decapitazione dell'alberoeccidio emessa con ordinanza illegittima , lo scempio continua

 Un disastro, ma a questo si aggiunge la bruttura che stiamo vedendo nella città e che con sdegno molti cittadini schifati per come stanno riducendo la citta denunciano su FB.
 La loro insensibilità, la barbarie mista ad arroganza , superbia  e mancanza di amore per la città stanno spazzando i simboli del vissuto di questa nostra amata cittadina
-      E proprio l’altro ieri per fare luce nel fitto buio degli atti amministrativi messi in atto da Leone e i Trentenni , il consigliere Di Pierri (sempre lui) ha chiesto di “ di conoscere quanti alberi siano stati estirpati nei giorni scorsi nell’abitato di Policoro, quale criterio sia stato adottato ed in particolare se gli alberi abbattuti siano stati tutti singolarmente accertati come “pericolosi”; se siano state preventivamente valutate soluzioni alternative che tutelassero l’incolumità pubblica salvaguardando gli alberi stessi, se ci sono progetti e/o relazioni di agronomi o esperti in scienze forestali che prevedevano l’abbattimento, se vi è un censimento di tutti gli alberi presenti nell’area urbana”
-      Perché l’operazione ABBATTIMENTO O DECAPITAZIONE DEGLI ALBERI sembrerebbe che sia avvenuta senza le dovute autorizzazione , in sfreggio non solo al buon senso , ma anche alla legalità. E dopo tante bugie, grazie alle pressione dell’opinione pubblica , ieri finalmente è stato pubblicata l’ordinanza  4649 , a firma dell’ingegnere UTC che ordina di abbattere 9 alberi di Pino di cui :di cui sette posti a dimora su via Monte Bianco, uno posto in via G. Fortunato e uno posto tra all’incrocio tra via Monte Bianco e Via Pisa.
-      Invece gli alberi abbattuti sono in tutto 35 , una decimazione vera e propria specie in via Monte Bianco dove la furia distruttrice di leone ha fatto fuori un’intero filare di alberi di alto fusto, facendo diventare di uno dei viali più belli di Policoro , in un luogo triste e anonimo , che solo avederlo ti stringe il cuore.
-      Ci chiediamo , chi ha dato l’ordine di questi tagli ABUSIVI, il sindaco in persona che molti testimoniano che era li ad assistere all’alberoeccidio , sostituendosi al dirigente , chi altro visto che tutti i funzionari al comune non ne sanno niente?
-      La legna di quegli alberi (visto il loro valore di mercato )dove sono andati a finire , sono stati contabilizzati tra il patrimonio del comune o donati  in regalia a qualche amico ?
Ma la stessa ordinanza che è urgente e contingente ed è stata fatta per ragioni di urgenza per far fronte alla necessità di tutelare la sicurezza, l’igiene, la sanità e l’incolumità pubblica.
 Doveva essere emanata necessariamente dal Sindaco e non dal dirigente, come è avvenuto , esse infatti non sono ricomprese tra gli atti di competenza dei dirigenti (che sono invece espressamente indicati dall’art. 107 del TUEL) ma sono espressamente disciplinate tra le attribuzioni del Sindaco.
In particolare l’art 54 co. 4 del Tuel così recita :
4. Il sindaco, quale ufficiale del Governo, adotta, con atto motivato e nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento, provvedimenti (2) contingibili e urgenti al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità pubblica e la sicurezza urbana. I provvedimenti di cui al presente comma sono tempestivamente comunicati al prefetto anche ai fini della predisposizione degli strumenti ritenuti necessari alla loro attuazione.
Ed infatti basta leggere l’ordinanza la cui motivazione dice testualmente che essa è emessa proprio per "prevenire ed eliminare il grave pericolo che minaccia la pubblica incolumità" (a causa dei recenti avvenimenti meteorologici),  e dunque configura proprio l’ipotesi tipica di ordinanza contingibile ed urgente sopra riportata. Questa nostra tesi tra l’altro è confortata da una sentenza n. 11448 del 23 Marzo 2012, inoltre, la I sezione penale della Suprema Corte di Cassazione ha escluso la delegabilità delle ordinanze contingibili ed urgenti da parte del Sindaco ai dirigenti (né tantomeno, ovviamente, i regolamenti comunali potrebbero derogare a detto riparto di competenze).
E allora , quali ragioni , interessi contigenti ed urgenti ha ispirato questo scempio ?

mercoledì 26 novembre 2014

L'assessore Padula , ammette ; ho gestito quell'appalto direttamente , ma la colpa è dei dipendenti comunali.

 Mi raccontava tempo fa un PM presso la procura di Salerno , che
arrestarono un giovane imprenditore per aver pagato una tangente è questo a giustificazione della sua azione delittuosa disse “dotto , da poco dirigo l’azienda di mio padre ,  non  sapevo che fare una bustarella era un reato , ho seguito il consiglio del mio ragioniere”. L’epilogo di questa storia è stata una dura condanna all’imprenditore da parte del tribunale , con l’aggravante (motivava il giudice ), che la non conoscenza della legge a chi svolge un ruolo apicale non è un’attenuante ma un’aggravante.
Questa storia mi è venuta in mente , quando a una risposta all’interrogazione scritta del Consigliere Di Pierri (qualcuno che fa l’opposizione c’è eccome se c’è) riguardo alla gestione dell’appalto per la produzione del materiale di propaganda delle Siriti Estate 2012 , il nostro amatissimo saggissimo , splendido e meraviglioso Assessore Padula alias Cacao Meravigliao , risponde ammettendo che l’appalto di quella edizione per la produzione del materiale di propaganda è stato gestito direttamente dal suo assessorato precisamente da lui e non  solo ma che è stato indotto a tale errore dai uno o più dipendenti  gli avevano suggerito tale via.
Infatti candidamente anche Padula come il giovane imprenditore dice che era stato nominato assessore pur essendo un’ignorante in materia amministrativa , e che il reato l’ha commesso in buona fede , e mette dei dubbi invece sui dipendenti comunali e la loro buona fede. Infatti deve avere un odio contro questi , perchè ne segnala uno al giorno per provvedimenti disciplinari .
Allora noi ci chiediamo ,  l’assessore si è autodenunciato all’autorità competente ed abbia segnalato come fa di solito per i dovuti provvedimenti disciplinari  ( e visto i risvolti penali anche per quelli ) i dipendenti che lo hanno indotto in errore. L’errore ha favorito qualcuno , visto che era una trattativa privata e chi, e quali interessi di quale dipendente andava a tutelare
2) se il dirigente Dott.re Ivano Vitale competente in materia , in quando responsabile dei provvedimenti disciplinari e del settore , dopo il pentimento dell’assessore Padula indotto dall’interrogazione del consigliere Di Pierri , ha raccolto gli elementi e segnalato il gravissimo fatto (come gli compete ) all’autorità giudiziaria?
Se non è stato fatto perché , visto che ad alcuni dipendenti non si perdona nulla , per altri invece si è solleciti a tagliagli le gambe per un nulla ?
Al segretario Comunale , come responsabile dell’anticorruzione , se è a conoscenza di tale situazione , se gli è stata segnalata la risposta dell’assessore Padula al consigliere Di Pierri , se ha segnalato come suo dovere l’illecito alle autorità competenti , ed avviato un’inchiesta interna per verificare se si sono avuti altri casi di appalti gestiti direttamente o indirettamente dalla Politica.
Invierò questo Post ai diretti interessati , al dott.re Vitale e al dott.re Marrazzo , e se come cittadino oltre che come associazione non avrò una risposta entro dieci giorni , segnalerò io le omissioni del dirigente e del Segretario alle autorità.

Al Sindaco Leone se ha ancora la forza ed il coraggio di far prevalere il principio di legalità , chiedendo le dimissione dell’assessore ,  anche se questo tocca agli amici . Ma ormai su questo tema , siamo su un piano che il Rocco Leone che conoscevamo ha da molto tempo smarrito per inseguire la mediocrità della casta imperante

martedì 25 novembre 2014

Incarichi: la 'banda' degli ingegneri 'amici' Quasi 600 mila euro di onorari agli ingegneri “amici

Quasi 600 mila euro di onorari agli ingegneri “amici”? Ecco i
l saldo che il Consorzio di Bonifica Vulture-Alto Bradano deve per attività di consulenza specialistica in relazione al “Completamento dello Schema Idrico Basento 
Bradano–Attrezzamento distretto G”. L’incarico risale al 14 ottobre 2003. Stessa data per tutti: Ing. Egidio Giorgio, Melfi, ex consigliere comunale di Forza Italia, gruppo Pagliuca; Ing. Enrico Gerardo Marotta, oggi direttore generale di Aql; Margiotta Associati, studio di ingegneria dell’on. Salvatore Margiotta, ex PPI-Margherita, oggi Pd; Architetto Antonio Bisceglia, Lavello, attuale esponente del Pd? Questi studi di ingegneria, hanno avuto lo stesso incarico nella stessa data con la stessa delibera del Comitato di Coordinamento del Consorzio il 24 ottobre 2003. Hanno firmato la convenzione datata nel medesimo giorno 9 dicembre 2003. Tutti, nella stessa data, 1 settembre 2014, presentano fattura proforma per quell’incarico con i seguenti importi netti a pagare: Ing. Egidio Giorgio, 156.000 euro; Enrico Gerardo Marotta, 182.000 euro; Margiotta Associati, 168.000 euro; Antonio Bisceglia, 125.000 euro. Le domande sono: è stata fatta una gara per assegnare questi incarichi? se non è stata utilizzata una procedura di evidenza pubblica, con quali criteri e ragioni “superiori” sono stati affidati quegli incarichi? che cosa significa consulenza specialistica considerato che l’incarico con il medesimo oggetto è stato affidato a quattro soggetti diversi che hanno più o meno le stesse competenze? Ai lettori le altre domande. Alle autorità competenti le risposte. Alla magistratura eventuali accertamenti.

Tratto dalla redazione Basilicata24.it

lunedì 24 novembre 2014

Alberoeccidio, continua la furia distruttiva di Leone e i suoi Boys.

Uno scempio, interi quartieri dove sono stati estirpati irrazionalmente gli  alberi , senza una giustificazione plausibile , anzi tante bugie tante giustificazioni , per mettere una toppa a questa scelta degna dei barbari.
La città gioiello disegnata da Mecca-La Cava , voluta da Nicola Montesano , accarezzata dalla sensibilità culturale di Vicino ed oggi sfregiata irrimediabilmente dalla rozzezza di Leone ei suoi Boys.
E’ una questione questa che stiamo ponendo , prima di tutto d’ identità di rispetto e di sensibilità , qua ha prevalso l’insensibilità , la cattiveria l’odio per il bello con una furia senza precedenti.
Via Monte Bianco con i suoi Pini ad alto fusto , uno dei vialoni come via Siris e le sue parallele più  belli della città annientata ,  alberi decapitati , lo possiamo chiamare il vialone della morte e della cattiveria fine a se stessa. A scendere in via Siris sulla destra  hanno lasciato e non si sa perchè qualche sparuto albero , come un monumento dei caduti. Morte e distruzione anche in i tra via Monte Bianco e via Fortunato e molti ficus tra via Brescia e le strade adiacenti , un patrimonio arboreo di inestimabile valore massacrato.
Il Sindaco dice che erano pericolosi , eppure la legge prevede il censimento di tutti gli alberi e l’individuazione di quelli pericolosi con le relazioni di agronomi o dottori forestali che ne attestano lo stato. Hanno probabilmente trovato uno pericoloso ed è stato il pretesto per farli fuori tutti. Eppure quelli di via Monte Bianco possono essere considerati monumentali, perché siamo anzi eravamo davanti a dei filari ad alto fusto

L’altra scusante (questa vergognosa) si abbattono gli alberi per abbattere le barriere architettoniche , eppure tra un’ albero e l’altro c’è spazio a sufficienza , non solo ma proprio su via monte Bianco le barriere architettoniche sono già abbattute., e allora ? Eppure se ne dovrebbe vergognare di utilizzare questi argomenti , visto che a tutto oggi non è riuscito a far partire il servizio scolastico di assistenza e accompagnamento per i bambini diversamente abili.
Che non sia consapevole dei danni che sta provocando ne siamo certi ,  basta leggere quello che ha detto alla gazzetta del mezzogiorno in una intervista a Filippo Mele “Siamo una città verde ma quando serve, purtroppo, qualche albero bisogna sacrificarlo anche per dar ai disabili la possibilità di circolare liberamente”. Avete capito qualche albero…li stanno decimando ……….Vergogna.
Oggi chiederemo l’accesso agli atti è  una diffida alle autorità preposte

e se questo eccidio continua , questa volta ci leghiamo vicino agli alberi per impedire questo massacro alla città.

domenica 23 novembre 2014

Trivelle Policoro. Vergognoso PD. La maggioranza ora vada oltre le formalità. Allora noi le saremo a fianco

Tratto da Karakteria

Sono mesi che le associazioni e i movimenti, chiedono di smuovere l'inamovibile presidente Pittella per
spingerlo ad impugnare il decreto Sblocca Italia, soprattutto nei punti che - estromettendo ogni dignità e sovranità democratica ai territori- preannunciano la distruzione della Basilicata.
Sono mesi che espressioni come "fine della Basilicata", "morte della nostra terra", "partita finale", non risuonano solo dalle righe delle bacheche e dei blog ambientalisti, ma vengono pronunciate da amministratori, parlamentari, scienziati, economisti, sindacati, hanno portato alle forti prese di posizione di Folino e i vescovi a prendere posizioni altrettanto decise.
Finalmente, a Policoro, la delibera comunale che vuole convincere Pittella ad impugnare lo Sblocca Italia è passata, ma a fatica e con un significato politico a tratti ancora in bilico e a tratti addirittura raccapricciante. 
Per comprendere questo significato politico e il senso dell'aggettivo "raccapricciante" è indispensabile fare un passo indietro e comprendere il senso che hanno ormai queste delibere comunali.
Per spiegare la gravità del problema che abbiamo di fronte l'unico paragone che regge è quello del deposito unico di scorie radioattive a Scanzano del 2003, anche se in quel caso si sarebbe sacrificato solo il metapontino. Con lo Sblocca Italia invece è tutto il territorio lucano che diventerà terra di trivellazioni. Il metapontino lo diventerà in terra e in mare.
Di ieri è la notizia, diramata dal comune di Pisticci, della presenza di elevata radioattività nell'acqua potabile proveniente dalla Val d'Agri, ma è solo l'utlimo scandalo legato alle trivellazioni e inutile in questa sede è sottolineare ancora i disastri ambientali, economici e sociali, prodotti da vent'anni di estrazioni e quelli ancora più massicci che ci attendono per i prossimi anni, se non blocchiamo lo sblocca trivelle di Renzi.
(Nei prossimi giorni ci occuperemo delle vergognose mistificazioni di Pittella riguardo alla social card).

Che senso ha allora continuare a chiedere che Pittella impugni?

Ha il significato profondamente politico di rendere sempre più evidente qual'è la volontà popolare in questa regione. Ha il significato importantissimo di coivolgere i Municipi in una battaglia di dignità e di renderli protagonisti del processo di salvezza del nostro territorio. Ha il senso politico di indurli a schierarsi per rompere quella catena di interessi incrociati, quella cappa di omertosa connivenza di familismi trasversali che caratterizza da sempre la politica. Di spezzare i fili dei burattinai delle lobby politico-finanziarie che hanno preso di mira la Basilicata e che, dall'alto verso il basso, passano di mano in mano, fino ad intricarsi in reti sempre più fitte sul tessuto socio-politico di una regione clientelare ed incosciente, persino ora che si trova sull'orlo del baratro.
Impegnare i comuni nella battaglia è l'ultimo, disperato tentativo di smuovere le istituzioni, partendo da quelle più prossime alla comunità, per impedire che in questo momento fatidico per il destino dell'intera regione, il popolo e la terra lucana vengano definitivamente abbandonati alla mercè degli ultimi invasori.
Il preidente Pittella e la sua giunta (imposta e straniera) hanno stretto un patto scellerrato con Renzi e con le lobby del petrolio.
L'obiettivo dei "comitatini" è ora quello di far rinsavire i sindaci e far assumere consapevolezza e impegno a tutti i rappresentanti politici della regione sulla necessità di sganciarsi, almeno in questo momento fatidico, dalla rete meschina dei loro rapporti corti, dall'astrattismo del loro universo politichese, per occupparsi della concretezza di un popolo ridotto a scarto dal suo governo nazionale e di una regione che vuole essere ridotta a terra di conquista.
Perchè a questa punto o la Basilicata trova la forza di reagire, non solo dal punto di vista giuridico, ma anche e soprattutto dal punto di vista politico e sociale, oppure è la fine. Trivelle, depositi unici di scorie, discariche speciali. Prepariamoci alla definitiva invasione!

Vergognoso il comportamento dei consiglieri PD

Marrese si assenta dal consiglio comunale e dall'imbarazzo. Montesano fa un intervento pietoso, mostrando con alcune dichiarazioni (ad esempio cita un'avvenuta riforma del tit. V della Costituzione mai avvenuta) di non avere nessuna conoscenza dei fatti e nessuna consapevolezza della gravità della situazione. Fortunato, spaesato, buttato nell'arena, cerca argomenti che esprime confusamente, dichiara la sua contrarietà alle trivellazioni ma poi - per disciplina di partito - non ha il coraggio di votare con coerenza e si astiene. Vetere, pur senza tessera il più piddino di tutti (cuore forzitaliota, asse degli equilibri della sezione, renziano e pittelliano), vota addirittura convintamente contro ogni ipotesi di opposizione allo Sblocca Italia, che anzi saluta con favore e autentico trasporto, pur mostrando (nel suo grottesco intervento, sbugiardato punto per punto dall'avv. Bellizzi) di non averlo nemmeno lontanamente letto. Diciamo: vota semplicemente per un atto di fede incondizionata nei confronti del suo nuovo Dio politico, Marcello Pittella. Dio, che vede e provvede...provvede a lui però, non alla nostra terra.
I consiglieri PD si erano presantati all'assise comunale senza una riunione di direttivo o di sezione. La decisione, dunque, non è stata presa democraticamente dalla base o dagli organi indipendenti della sezione policorese. Anzi immediatamente fuori dal consiglio la base del partito e un membro del direttivo, che addirittura minaccia di stracciare la tessera, si scagliano contro i loro rappresentanti.
La decisione sembra il frutto di telefonate dall'alto, di pressioni che ordinano di indossare Lacorazza  a difesa dello status quo. L'ordine è di prendere dei distinguo dalla corrente pittelliana, ma di non schierarsi apertamente contro le trivellazioni in terra e in mare e tutto quanto ho scritto sopra. Questo per dare un segnale interno a Pittella, ma non contraddire l' altra corrente (da Bubbico a Speranza) che al Governo sta lavorando per gli stessi obiettivi del governatore lucano e della sua giunta straniera.
Insomma parliamo di un ragionamento tutto interno agli affaracci interni al Pd ed avulso dalle emergenze concrete che stiamo affrontando.
L'ordine è di astenenrsi. Astenersi come disertare, come obbedire ad un'idea di politica che antepone i capricci e i calcoli e gli itneressi dei capoccia alle istanze della base del partito, del popolo e del territorio. Una decisione, priva di consapevolezza e di libertà di coscienza, che stravolge il senso stesso della politica, intesa come rappresentanza della volontà popolare, come salvaguardia degli interessi del territorio. 
Il PD si rivela ancora una volta un partito illiberale e lontano.
L'ex consigliere comunale Franco Labriola (espressione della corrente civatiana) ieri ha preso le distanze dal voto dei consiglieri del suo partito e ha dichiarato chiaramente che il comportamento dei suoi compagni rappresenta "un punto di non ritorno".
Di punti di non ritorno, a limite ormai abbondantemente superato, da parte dei civatiani se ne sente parlare sempre più spesso, ma fino ad ora gesti concreti non se ne sono visti. Li aspettiamo con viva speranza! Ma anche con non poca disillusione...ormai.
  

sabato 22 novembre 2014

VERGOGNOSO, ABERRANTE , QUESTO è UN ALBEROECCIDIO.

Siamo di Fronte a un reato di danno ambientale , dicono molti cittadini difronte allo sconsiderato scempio messo in atto dall’amministrazione Leone. Delle scene VERGOGNOSE.
La gente non è solo indignata ma monta anche la rabbia per come stanno riducendo la città , una bruttura. Un anziano cittadini mi dici con le lacrime agli occhi che sono nate prime alcune piante abbattute da queste ….. e poi la città
Il motivo di questo scempio sarebbe la pericolosità segnalata anche da qualche cittadino , invece i tagli sarebbero stati fatti “anche laddove non sarebbe stato necessario, senza la perizia di un agronomo o forestale e in assenza di una schedatura attestante la pericolosità o la malattia dei singoli alberi, in modo indiscriminato , anzi peggio per agevolare i lavori dei marciapiedi , la solita storia , e per fortuna che hanno fatto un appalto con l’aggiudicazione sul progetto migliorativo.

Eppure, esistono soluzioni alternative in grado di salvare le piante e sistemare i marciapiedi e la sede stradale. Proposte che tuttavia non sarebbero state prese in considerazione dal Comune. Come sempre prevale la loro arroganza ed ottusità.

Anzi , sono proprio gli errori commessi da questi signori nella manutenzione degli stessi ad essere un pericolo, la natura non è mai un pericolo se l’uomo usa metodi secondo scienza e coscienza , come ci spiega in questo video il dott.re Giovanni Lasalandra , agronomo ed insegnante all'agrario.

venerdì 21 novembre 2014

Un imprenditore di Policoro per protesta con il camper davanti alla Regione. Quando la burocrazia uccide le imprese.

 Mario Salerno, direttore di una scuola di formazione professionale privata di Policoro
legalmente riconosciuta da Regione e Provincia, sarà oggi, 18.11.14, dalle 10.30 in poi, con il suo camper, davanti alla sede dell'assessorato regionale alle politiche di sviluppo, lavoro, formazione e ricerca per protestare. Perchè? “Perchè da settembre – ha risposto – sono in attesa di ricevere gli attestati da consegnare agli iscritti ai corsi ultimati nel giugno scorso con l'esame davanti alla prevista commissione provinciale. Ma da allora niente. Un mese fa, dopo mie rimostranze bonarie, l'assessore Raffaele Liberali, finalmente, li ha firmati. Uno, due giorni per protocollarli e poi sarei andati a prenderli di persona a Potenza per consegnarli agli aventi diritti ed incassare il corrispettivo spettante per l'attività di formazione prestata. Invece...”. Invece? “Mi sono stancato di telefonare. Mi hanno detto che si è rotto il sistema informatizzato del protocollo dell'assessorato. Da un mese! Ed io non so cosa rispondere ai corsisti in attesa di ricevere il “pezzo di carta” che permetterebbe loro o di aprirsi in proprio una attività o di lavorare per conto terzi. Si tratta, per lo più, di corsi da estetista e di somministrazione e commercio di alimenti e bevande. Gli attestati sono a loro necessari. Poi, con queste voci su corsi di formazione falsi in molti pensano a male. Ecco perchè ho deciso di uscire allo scoperto e di far sentire le mie ragioni. Oggi piazzerò il camper davanti all'assessorato e non me andrò sino a quando non mi consegneranno i diplomi firmati un mese fa dall'assessore Liberali”. Il nostro interlocutore non si è fermato più di parlare. Si è detto esasperato dalla situazione che sta vivendo che si ripercuote pesantemente sulla sua attività. Ma ci sono altri due motivi per cui ha deciso di protestare. Il secondo: “L'inerzia e la mancanza di provvedimenti nei confronti di quegli enti di formazione che, contrariamente a quanto previsto nelle linee guide della Legge regionale n. 33 / 03, hanno organizzato corsi per Operatori socio sanitari (Oss) fasulli illudendo e danneggiando centinaia di disoccupati grazie a materiale pubblicitario ingannevole che coinvolgeva la stessa Regione”. Ed il terzo motivo della protesta? Salerno: “L'azione intrapresa dalla Regione nel voler affidare, in esclusiva, i corsi per i citati Oss alle Asl mentre nelle altre regioni detti corsi sono di competenza di tutti gli Enti privati legalmente riconosciuti”.
Di Filippo Mele 
Gazzetta del Mezzogiorno

giovedì 20 novembre 2014

QUELL'OMICIDIO GRIDA GIUSTIZIA. “L'ENNESIMO DELITTO DI MAFIA IMPUNITO”

POLICORO – E' uno dei delitti irrisolti della Basilicata. “Un delitto di mafia”, per don Marcello Cozzi, vicepresidente nazionale di Libera. Mario Milione aveva 34 anni e due figli minori quando fu trovato carbonizzato nel bagagliaio di una Lancia Dedra il 19 ottobre 2004 nelle campagne di Ginosa (TA). Forse egli era ancora vivo quando l'auto fu data alle fiamme tra il 16 ed il 19 ottobre di 10 anni fa. Ma quell'efferato crimine è ancora impunito. Lo Stato non è riuscito neanche a stabilire la data certa della morte. “Non è un Paese civile – ha ribadito don Cozzi - quello nel quale un padre va a piangere sulla tomba del figlio sulla cui lapide è incisa solo la data di nascita, ma non quella di morte. Quella data che non c'è è il simbolo dell'ennesima verità mai raggiunta e dell'ennesimo percorso di giustizia mai giunto a compimento”. Don Cozzi ha continuato con due interrogativi: “I mafiosi che hanno ucciso Mario pagheranno mai? Chi di dovere riuscirà mai a dare una risposta alla famiglia?”. Ed ha concluso cosi: “A questo punto far luce su questo delitto non è solo una questione giudiziaria ma è un questione di civiltà”. Già. L'inchiesta sull'omicidio fu affidata, per competenza territoriale, alla Procura di Taranto. E Libera, nonostante abbia fatto intervenire i suoi legali, non è riuscita a sapere quali siano stati gli atti di indagine ed a quali risultanze, se ve ne sono state, siano arrivate. Ricordiamo che il padre di Mario, Salvatore, nell'unica volta che parlò alla stampa, dichiarò il 4 gennaio 2011 alla Gazzetta “di avere forti sospetti su alcune persone come responsabili dell’omicidio di mio figlio. Sono disponibile a fornire il loro nomi alle forze dell’ordine ed ai magistrati”. Ma nessuno, tra inquirenti ed investigatori, ritenne di acquisire la sua testimonianza. E l'assassinio di Mario continua a gridare giustizia. Il padre elencò tutti i suoi sospetti. Sospetti non solo sui soggetti di cui era disponibile a fare i nomi ma anche sul luogo dove sarebbe avvenuto l’omicidio e sul movente: “Mario, forse, fu ucciso in Basilicata e la sua salma fu fatta trovare, per depistare, in Puglia dove diedero fuoco all’auto. Mario ha commesso come tanti altri giovani errori di gioventù. Fu facile creare il movente della tossicodipendenza. Ma mio figlio non era un tossico ma un bravo ragazzo, un lavoratore che portava il pane ai suoi figli a casa”.

Tratto dal Blog di Filippo Mele

mercoledì 19 novembre 2014

Incidente con feriti tra via Barletta (comparto briamonte) e vico Stella

Stammane l'ennesimo incidente tra via Barletta e Vico Stella, ma questa volta per poco non c'é stato il morto. Piú volte i residenti avevano sollevato il problema di sicurezza di quell'incrocio , dove. manca qualsiasi segnaletica e la qualità delle urbanizzazioni sono quelle che sono. L'mministrazione é stata sempre silente. L'incidente avvenuto tra due auto di cui una si é accapotata, avvenuto verso le 7,30 provocando un ferito ricoverato all'ospedale cittadino.
Appena avremo notizie sul fatto aggiorneremo il Post

Taglio degli alberi indiscriminato. Altro che città giardino é una città sempre più brutta.

Uno degli slogan preferiti da Leone era che avrebbe fatto di Policoro, una città giardino. infatti non si è fermato al solo cemento e capannoni industriali in centro città, lui è andato oltre, abbattendo sia a mare che al  centro alberi, con la complicità di qualche  sovraintendente regionale corrotto nell'animo. infatti in molte vie partendo da piazza a Ripoli stanno abbattendo uno dopo l'altro gli alberi ornamentali che caratterizzavano questa città. Il motivo, ripristinare i marciapiedi , anzi più che ripristinare di rappezzare , fare qualche intervento qui e la , giusto per prendere per il culo i cittadini per poi trovarsi da qui a qualche mese con gli stessi problemi. Come é successo per le strade nel centro urbano . non solo sporca ma anche brutta sta diventando Policoro in mano al Leone. loro che hanno esaltato a parole l'opera urbanistica degli anni 60 di La Cava,  di cui quegli alberi erano parte ornamentale di questa città , ne
stanno abbattendo l'anima. infatti molti di questi alberi fanno parte dell' identità della città, abbaterli significa uccidere una parte di questa identità , mossi dalla brama di qualche appalto facile e di soluzione semplicistiche laddove si necessitavano interventi e soluzioni complesse che rispettasero la storia e il vissuto della cittá.  Qualcuno.  ci dica il nome del sovrintendente che ha consentito questo scempio , per dedicargli una piazza , quella di Attila o dell ignoranza.

vs

martedì 18 novembre 2014

Don Antonio Mauri " la natura è un bene di dio " no alle trivelle" Il movimento studentesco non molla , Pitella assediato

Gli studenti non  mollano , a Potenza il movimento studentesco e il
popolo assediano  il presidente che è sempre più isolato , lui e Speranza contro i Lucani.
Sembrerebbe che la contropartita a questo sblocca trivelle non sia soltato il futuro politico del sor Marcello legato mani e piedi a Renzi , ma anche la modifica della Severino , che salverebbe er Pittella in caso di condanna in primo grado nel processo magna magna , la grande abbuffata di destra e sinistra alle spalle del popolo Lucano.
Quindi pur di salvarsi Pittella è disposto a tutto , altro che contropartite per la basilicata.
Ma anche la chiesa si schiera senza se e senza no contro questo decreto , e anche Don Antonio Mauri parroco di Policoro si esprime e dice :  
La natura, creata da Dio insieme all’uomo, immagine e somiglianza Sua, deve essere difesa da ogni forma di distruzione o stravolgimento. Continia dicendo che :i vescovi lucani che hanno espresso l'auspicio che "ogni attività che interessa e interesserà il nostro territorio risulti compatibile con lo sviluppo autoctono della regione, con la valorizzazione delle sue tante valenze umane, ambientali ed economiche". E che ci siano "politiche di sviluppo compatibili e rispettose" del territorio della Basilicata con una mentalità francescana, anch’io come parroco di una delle parrocchie più popolose della diocesi e anche della Basilicata voglio dare tutta la mia solidarietà e preghiera per la situazione venutasi a verificare a livello nazionale e locale per lo “sblocca Italia” che di fatto condanna la Basilicata e senza entrare in politica affermo con più forza le cose ribadite in altre occasioni.

Il mio interessamento non parte da motivi politici, ma dalla consapevolezza che la Chiesa deve illuminare le coscienze circa tutte le problematiche dell'essere umano.
Diceva don Maurizio PATRICIELLO il 02.11.2013 :"Se sedici anni fa lo Stato avesse avvertito noi cittadini napoletani e casertani che saremo morti di tumore per lo sversamento dei rifiuti, almeno i giovani avrebbero preso le valigie e sarebbero andati a vivere altrove, e le tante mamme che hanno perso i loro figli malati di cancro non avrebbero partorito in questa terra".
Questo in grande si riferiva alla "terra dei fuochi" in Campania.... ... e in Basilicata? Siamo sicuri che l’estrazione del Petrolio dopo i recenti fatti di Pisticci (acqua radioattiva) non causi mali maggiori? I nostri Amministratori locali e regionali che provvedimenti prendono?

Come vedete il fronte si allarga , ed anche i giovani del Pd , prendono coraggio e si schierano , consapevoli che la scelta in consiglio comunali dei propri consiglieri Montesano e Fortunato , non rispecchia la volontà dei militanti , dicono in un comunicato che : “Come GD Basilicata sin dal giorno prima della firma da parte del Presidente della Repubblica abbiamo espresso le nostre perplessità, e poi abbiamo chiesto nei giorni scorsi la non conversione in legge e l'impugnazione del decreto. Pur riconoscendo i passi avanti e il lavoro fatto dai nostri rappresentanti istituzionali nel lavoro parlamentare rimaniamo fermi sulla nostra posizione, non possiamo condividere la cessione di sovranità che è dentro quel decreto e che di fatto centralizza e blinda le decisioni aprendo la strada a nuove trivellazioni senza coinvolgimento della comunità regionale.

lunedì 17 novembre 2014

Policoro :"QUELLA STRADA è PERICOLOSA"

Mariglen Dingozi 
Quella strada dove ha perso la vita il 9 novembre  Mariglen Dingozi è Pericolosa., Tutti sapevano ma nessuno ha fatto niente. Infatti la prima ad intervenire dopo il tragico evento che ha scosso la città è stata la ex vicesindaco di Policoro Mary Padula con un articolo pubblicato su La Nuova del Sud , che ha espresso l’auspicio che “ questo triste evento sia da stimolo per l’amministrazione affinchè proceda alla messa in sicurezza della strada” Infatti Mary ricorda che nei messi dove è stata amministratrice l’allora ed attuale assessore Domenico Bianco aveva fatto fare uno studio sulla pericolosità di quella strada e pensato ad un progetto che prevedeva l’illuminazione , un marciapiede degli spartitraffico per un costo complessivo di 120 mila euro
Invito accolto da Domenico Bianco , che sottolinea che l’ammodernamento di via puglia sia tra le priorità di questa amministrazione . Quel progetto sottolinea “sarebbe dovuto essere finanziato con fondi europei che oggi non ci sono più. Il comune di Policoro dovrà trovare , continua Bianco, risorse proprie per i lavori e al momento le uniche entrate sono quelle della Buccalossi.
Ma basterebbe eliminare qualche festicciola dispendiosa ed inutile (vero cacao meravigliaooo) , razionalizzare la spesa pazza del palaercole , dove  gli amici degli amici continuano ad utilizzare il palazzetto a spese nostre , e non fare variante fasulle o truffa sui lavori pubblici ,  si recupererebbero e come le risorse per finanziare i lavori di ammodernamento delle strade. Neanche un anno fa si sono spese centinaia di euro per rifare le strade cittadine, rattoppi qua e la,  ed oggi il risultato che la città sta peggio di due anni fa , infatti su via puglia arteria importante  si muore .
Chi doveva controllare la congruità dei lavori , che ha fatto ?
Aspetteremo il prossimo morto per batterci il petto , o agiamo subito ?


domenica 16 novembre 2014

Lacicerchia (sindaco di Craco): il maleodorante e micidiale petrolio sta travolgendo la classe dirigente della nostra Basilicata

Un vero e proprio temporale si abbatte in questi giorni sui politici lucani che in questi mesi e in questi anni hanno sempre banalizzato e minimizzato l’impatto che le attività estrattive hanno sul territorio e la popolazione della nostra regione. Insieme allo sblocca Italia , contro di loro si sono messi i sindaci e le amministrazioni comunali ,ormai tante,che chiedono a Pittella di impugnare gli articoli 36/37/38 , un grande movimento degli studenti , delle associazioni ambientaliste , studiosi e intellettuali , associazioni culturali artisti.
Mancano il Ministero dei Beni culturali , mancano gli ordini dei medici e i medici di questa regione che stanno in silenzio. Certo mancano città significative come Matera e Potenza: siano coraggiosi Adduce e De Luca , uno aspetta i soldi delle royalties per dare attuazione all’accordo di programma per Matera 2019 , l’altro li aspetta per risanare il bilancio cittadino frutto della dissipazione storica di finanza pubblica del capoluogo di regione.
Dopo avere perso oltre 100 milioni di fondi europei per i loro PISU le due città dimostrino anche loro come faccio io che senza i soldi del petrolio si può fare sviluppo , loro ancor più di me possono farlo.
Penso a Matera , città capitale europea della cultura che si dovrebbe organizzare per attrarre capitali internazionali , altro che gli spiccioli delle royalties petrolifere. Il maleodorante e micidiale petrolio sta travolgendo la classe dirigente della nostra Basilicata : ci mancavano anche il grave l’incidente di Pisticci e la vera e propria bomba radioattiva che emerge ormai senza possibilità di smentite ( anche sul piano scientifico non sono contestabili le acute informazioni e riflessioni dell’ottimo Andrea Spartaco) come connaturata al ciclo estrattivo.
D’altronde stiamo estraendo a profondità inaudite. Alcuni dicono che la Basilicata ha sicuramente un primato : il petrolio si estrae alle maggiori profondità del pianeta, 6000 , 7000 metri underground. Stiamo distruggendo le risorse idriche sotterranee, i fiumi , molti terreni agricoli anche per lo smaltimento abusivo e illegale dei reflui che sembra molto diffuso, lo smaltimento a Tecnoparco che fa veramente ridere sul piano tecnologico, si determina ormai da tempo un vero e proprio attacco alla salute dei cittadini.
Dopo l’incidente di Bernalda di 2 anni fa ora quello di Pisticci e l’Eni dice che sono attentati dimostrando banalmente che il rischio legato alle infrastrutture di trasporto del petrolio e del gas è veramente alto: io come gli altri sindaci siamo Autoritá Locali di Protezione Civile, io sono come altri sindaci lucani anche Autoritá Locale di Pubblica Sicurezza ma denuncio che non ho mai ricevuto il Piano di gestione delle emergenze di tali infrastrutture e chiedo al Prefetto di Matera di convocare con urgenza una riunione con i sindaci e la Regione.
Vorrei ricordare a tal proposito che il Piano di sicurezza del trasporto dei materiali radioattivi dovrebbe essere integrato se si conferma la presenza ( nove volte superiore all’acqua potabile) di radioattività nelle fecce petrolifere che scorrazzano dalla Val D’Agri a Pisticci scalo anche nel nostro territorio comunale.
Bene , in conclusione voglio fare un appello ai miei amici politici parlamentari , consiglieri regionali e dirigenti di partito.
Facciamo subito il referendum e chiediamo ai cittadini residenti in Basilicata se vogliono un futuro di tormenti e dolori, nero e oleoso come il petrolio o un futuro di serenità , salute e sviluppo nella libertà e trasparenza. Se vince il petrolio io mi rassegno ed eventualmente me ne vado, se vinciamo noi loro si rassegnino e in alternativa se ne vadano.
Pino Lacicerchia , Sindaco di Craco

sabato 15 novembre 2014

COME CI PIGLIANO PER IL .... UN BLUFF L'INAUGURAZIONE DELLA JONICA. IL TRATTO IN DIREZIONE REGGIO CALABRIA – TARANTO E' ANCORA UN CANTIERE

NOVA SIRI – Inaugurazione bluff della variante della Statale Jonica il 5 novembre scorso. La direzione Reggio Calabria – Taranto è ancora tutta un cantiere. E si viaggia sulla vecchia arteria. Lo abbiamo scoperto ieri nel corso di un nostro sopralluogo dopo la segnalazione di un lettore. La variante, cioè, è stata aperta solo a metà, nella direzione Taranto – Reggio Calabria, dopo il taglio del nastro in pompa magna ed in stile prima Repubblica di 10 giorni fa. Spontanea la domanda: fidarsi o non fidarsi dell'Anas? Era stata proprio l'Azienda autonoma delle strade a comunicare l'apertura al traffico della nuova 106 raddoppiata a 4 corsie, 2 per ogni senso di marcia con spartitraffico centrale più banchine laterali e senza pericolosissimi accessi a raso. Ed i giornalisti erano accorsi a seguire l'evento sorbendosi anche una decina di discorsi dei personaggi intervenuti al taglio del nastro. “Oggi – tuonarono tutti gli intervenuti – è un grande giorno. Finalmente si apre la nuova Jonica e va in pensione il famigerato semaforo posto all'incrocio con la Statale Sapri – Jonio”. Dimenticandosi, ovvio, dei 35 anni di litigi tra le opposte fazioni partitiche del centro metapontino divise sul tracciato della nuova Statale a secondo dei propri interessi elettorali. Ma, tant'è. Giornali e tv scrissero, Gazzetta compresa, dell'inaugurazione e dell'apertura al traffico della variante di Nova Siri. Nessuno disse nell'occasione che l'inaugurazione avveniva per... metà. Solo, cioè, per la direzione Puglia - Calabria e non per quella Calabria – Puglia. Così, dopo la segnalazione di Giovanni Lasalandra (esponente del M5S), “Ma cosa hanno aperto se ancora ci sono e ci saranno lavori in corso? Vuoi vedere che sapevano del maltempo?”, siamo andati a verificare. Ed effettivamente aveva ragione il nostro lettore. Ieri, dopo aver percorso in appena 6 minuti il tratto ammodernato da Rotondella a Rocca Imperiale (CS), ci abbiamo impiegato almeno 5 volte tanto per il percorso inverso. Da Rocca Imperiale, cioè, sino all'agro di Rotondella, le due nuove corsie per senso di marcia sono interdette alla circolazione. Vi sono ancora lavori in corso in più punti. Lavori di una certa entità. Che non si sa quando finiranno. Speriamo che al termine ci risparmino un nuovo taglio del nastro.

CANTIERE INFINITO. QUANTO TEMPO DURERà ANCORA IL CALVARIO?
NOVA SIRI – Da Rocca Imperiale (CS) sul tratto di Jonica che arriva in agro di Rotondella, pulman, tir, auto, sono costretti a viaggiare su una sola e pericolosa corsia. Con un volume di traffico notevole. Ed in pochi rispettano i limiti di velocità. Le condizioni della strada, un cantiere, rendono le cose più complicate. Ed il famigerato semaforo funziona ancora o no? Funziona a metà, a luce gialla lampeggiante. Pronto a rientrare in azione. Quanto durerà il “calvario” di Nova Siri?
tratto dal Blog di Filippo Mele 
Pubblicato sulla gazzetta del mezzogiorno (14/XI/14)



venerdì 14 novembre 2014

Leone e Di Pierri alzano le barricate a tutela della propria terra e della salute: qui si muore di tumore. Il PD come Ponzio Pilato. Vetere vota a favore dello sblocca Italia

 Nel consiglio comunale tenutosi oggi a Policoro,  i ragazzi
  del Liceo nel chiedere un voto del consiglio affinché il presidente della Regione impugni  il decreto sblocca Italia davanti alla corte costituzionale,
concludevano il loro intervento dicendo :
 la nostra richezza sono L’acqua , il Mare , L’ambiente Naturale , l’agricoltura e il turismo.
Aiutateci a coltivare i nostri sogni , a non spezzare le nostre speranze , a non  uccidere il nostro futuro.
Il consiglio comunale di Policoro ha accolto questo grido di speranza nonostante l’astensione dei consiglieri del PD e il voto contrario del Consigliere Nuccio Vetere.

Mattatore dell’assisi oltre la bravissima prof.ssa Colella e l’avv.to Bellizzi sono stati il Sindaco ed il consigliere di Policoro Futura Di Pierri.

Animati dallo stesso spirito , costi quel che costi , impedire la selvaggia colonizzazione e sfruttamento della Basilicata , i due opposti per antonomasia , trovano un intesa ideale nell'alzare un netto e deciso no allo sblocca Italia meglio noto come lo sblocca trivelle sia sulla terra ferma che a mare. Il sindaco da medico sa gli effetti sulla salute che hanno le estrazioni in basilicata , ha sotto gli occhi la disperazione dei tanti che passano dal suo studio , ed è consapevole che il numero sale sempre di più.
 Infatti l'intervento del dott.re Farina è stato impressionante sotto questo aspetto ci da dei numeri da guerra (per sintesi riportiamo i dati del dottore pubblicati in rete) “ Dal 1997 al 2005 le Asl n.4/5 ( Matera - Val Basento e Metapontino – Montalbano J.) la fanno da padrona per colon retto e mammella. Nel Medio Agri i tumori al colon per le donne risultano aumentati ( si intende sempre il tasso di incidenza) del 29,4% tra il 1997/2005; il pancreas aumenta del 17,6% e per i maschi il colon del 35,7%; la prostata del 29,7% e la leucemia mieloide dell’11,9%. Nell’Alto Agri: la mammella del 49,6%, il retto del 13,4% e la vescica nei maschi del 19,9%. Nel solo periodo 2003/05, Alto e Medio Agri hanno la maggior incidenza regionale di tumori al colon e stomaco per le femmine. L’usl n.4 nel 2000/02 primeggia per la mammella: le donne sono le più colpite tra le usl n.4/5. Anche per i maschi nel periodo 2000-02 l’usl 4 si conferma quella più colpita mentre tra il 1997/99 sono le usl n.1 (Venosa) e n.2 Potenza. Il tutto senza contare l’organo più colpito in assoluto, ossia il polmone, che è la vittima preferita ove occorrerebbe capire con urgenza i casi non dovuti al fumo attivo/passivo. Si affacciano anche i linfomi di Hodgkin e non, con un aumento medio tra donne e uomini del 7% circa tra Medio ed Alto Agri, con casi sempre più numerosi tra i 15 ed i 24 anni. Così come il tumore alla mammella che dal 1997 al 2005 si è presentato sempre più in giovani donne, età 40-44 anni: sicuramente merito delle campagne di screening ma l’epidemiologia dovrebbe farci capire fino a che punto la diagnostica è merito della scienza medica, e dove invece iniziano i fattori ambientali. Nei maschi del Medio Agri tra il 2003/05 diagnosticati più casi di tumori ai testicoli e leucemia linfatica tra i 20-29 anni, così come forte l’aumento anche di tumori allo stomaco”.

Di Pierri da legale è consapevole dell'abnormità giuridica dell’art.38 del decreto sblocca Italia , oltre che questo decreto è la svendita alle compagnie del territorio , infatti cita i numeri da elemosina incassati in basilicata , negli ultimi 12 anni , 720 milioni , circa 60 milioni annuali a fronte dei miliardi incassati dallo stato e dalle compagnie. A loro il Business a noi desertificazione del territorio l’inquinamento e la morte.

Per lui e per Leone non basterà fare questa delibera , ma promettono guerra e vigilanza contro ogni tentativo di rubare la speranza a quei giovani che hanno chiesto aiuto contro questo scempio della nostra terra.

Il Pd , quello consiliare pietoso , come Ponzio pilato ha deciso di lavarsene le mani , arrampicandosi sugli specchi. Diciamo quello consiliare perché consapevoli che non tutto il Pd ha condiviso questa decisione dei consiglieri Fortunato e Montesano , la base o parte consistente di quella la pensa diversamente.

Onestamente preferiamo l’atteggiamento del consigliere Nuccio Vetere , che ha votato decisamente contro la delibera del consiglio comunale affinchè si impugnasse il decreto  ,  lui dopo tutto anche con argomentazioni del tutto inesatte ( esilarante e l’intervento della Bellizzi che smentisce punto per punto. Appena pronto metteremo in rete il video) è  per lo sblocca Italia , la delegificazione delle autorizzazioni un bene , la semplificazione un inno alla libertà , l’esproprio al territorio della decisione una richezza , e poi se ci saranno le trivelle a Mare scenderà in piazza … a fare cosa non si sa , visto che sarà troppo tardi , probabilmente per versare lacrime da coccodrillo……..  

giovedì 13 novembre 2014

RISCHIO MAFIA SUL TERRITORIO? I RIFERIMENTI QUI CI SONO GIA'” MAFIOSI CI SONO GIà”.

              LO SOSTIENE ANNA PALERMO DI LIBERA BASILICATA
Tratto dal Blog http://blog.libero.it/filippomele
Filippo Mele
 SCANZANO JONICO - “Rischio mafia? Qui i riferimenti mafiosi ci sono già”. Lo ha detto al convegno su “Giustizia, legalità e rischio mafia nel Materano della crisi”, Annamaria Palermo, di Libera Basilicata. Una dichiarazione shock spiegata con due operazioni della Direzione distrettuale antimafia di Lecce che hanno interessato anche soggetti locali: “Si tratta dell'operazione Neve tarantina, che ha dimostrato come armi e droga da Gioia Tauro a Taranto passassero di qui con l'intervento di malavitosi del posto, e di quella Octopus, che ha portato al sequestro del primo stabilimento balneare della malavita organizzata d'Italia proprio a Scanzano Jonico. Procura di Matera e Dda di Basilicata facciano la loro parte”. E Gianni Fabbris, di Altragricoltura, ha aggiunto: “C'è un diffuso rischio di infiltrazione malavitosa. Cordate stanno dando l'assalto ai nuovi poveri delle campagne. Chiediamo una indagine parlamentare e giudiziaria sui capitali che dall'usura possono essere riciclati negli acquisti all'asta. E chiediamo indagini sulle decine di attentati verificatisi qui. La Procura di Matera sbaglia a definirli fuocherelli. Serve un adeguamento della capacità operativa di quella Procura. Se poi qualcuno non è all'altezza, lasci il posto ad altri”. Rischio infiltrazione denunciato anche da Angelo Festa, dell'Associazione antiusura Famiglia e sussidiarietà, “in un territorio interessante da un punto di vista economico”. Ma quali valutazioni ha fatto sul “Caso metapontino” la Commissione parlamentare antimafia dopo le audizioni di Matera e Roma? “La più importante – ha risposto il sen. Tito Di Maggio – è che c'è molto da lavorare sul territorio da parte degli organi di polizia. E nulla di buono potrà venir fuori dallo scontro tra la Procura di Matera e quella di Potenza. Ma non è un problema della nostra commissione. Da parte nostra faremo una relazione sulla vicenda Metapontino”. Ha condotto i lavori don Basilio Gavazzeni, della fondazione antiusura mons. Cavalla

mercoledì 12 novembre 2014

Migliaia di ragazzi in piazza assediano Pittella contro lo Sblocca Italia. I ragazzi Lucani vogliono riprendersi Il futuro


Gli studenti che assediano la Regione
Sono migliaia i ragazzi che ieri hanno assediato Pittella , il presidente che ha svenduto la Basilicata  alle lobby del Petrolio , per dire un grosso no e che si vogliono riprendere il loro futuro.
 Quale futuro è quella disegnata da questa sciagurata classe politica per i nostri ragazzi se non una vita di precariato, una vita di compromessi, una vita di “ammiccamenti”, una vita di grande carriera e a chi è più disposto a mettere da parte i propri valori;
la generazione zero-futuro si ribella, non vuole svendere le sue idee, non vuole essere accondiscendente ,dice no alla svendita della propria terra  non accetta la svendita del proprio futuro , vuole vivere in un paese dove lo stato lavori per creare vero sviluppo e opportunità e non occasioni di sfruttamento utili solo ai profitti delle multinazionali che distruggono il territorio e mettono in pericolo la salute .
Vogliono una Regione ed uno stato  che li difenda e non da cui difendersi, dove sentirsi a casa e non da cui scappare, di cui essere orgoglioso e non di cui è meglio non parlarne. La generazione zero-futuro vuole gridare che a questo gioco non ci sta e se non cambiano le regole e le prospettive di sviluppo loro scendono in piazza a difendere i loro diritti ed il loro futuro
Hanno gridato ieri forte a Pittella di dire no al decreto trivella Basilicata , di cambiare registro e lo hanno fatto in miglia , tanti a Potenza se ne erano visti poche volte.
Lo sblocca Italia è il nostro blocca futuro allora noi noi blocchiamo la città” urlano e assistono  al fallimento della democrazia sul denaro, dei valori sul denaro, della dignità sul denaro.
E dicono forte e chiaro MO BASTA.