mercoledì 30 dicembre 2015

Fuochi di Fine anno di Di Pierri , la fuga di Leone e la sua maggioranza

 Siamo all'ennesima figura di M.... di una maggioranza e di un sindaco , che ancora una volta violano la legge , e ti chiedi come mai stamo ancora A Piedi Libero. Ecco una domanda che rivolgiamo alla procuratrice di Matera dott.ssa Gravina , come si potrà giustificare le imputazione a Lopatriello e company e fare finta che ieri in consiglio non si sia consumato un reato grave , una violazione grande come una casa della legalità.

Un consiglio comunale quello di ieri , testimoniato dal video di Jonica Tv , dove il solo consigliere di minoranza gianni di Pierri mette in fuga Leone il sindaco VERGOGNA , ancora una volta a dimostrazione che l'opposizione quella seria che lavora anche alla vigilia delle feste ha un volto è un nome.

Il Fattaccio : e l'ordine del giorno per l'approvazione del documento Unico di programmazione presentato dalla maggioranza , uno strumento cardine della riforma di di contabilità degli enti locali , approvato di recente dal governo Renzi. Il documento che deve essere approvato
dalla giunta con avere il successivo parere favorevole dei revisori dei conti , prima di essere presentato in consiglio
Infatti Leone la sua giunta vanno oltre , potendo contare sui dei revisori con poteri paranormali , dotati dalla dono della chiaroveggenza , dei superman della  telestesia o metagnomia , poteri che meriterebbero un approfondimento di qualche bravo Pm della procura di Matera. Infatti i tre baldi professionisti approvano il documento ancor prima che la giunta l'adotti , che dire siamo al fantastico. Peccato , che in consiglio , vi è un consigliere di opposizione che fa notare la stranezza di questa procedura , la sua illegittimità , e leone , protagonista sui banchi da testimone ed ex imputato del processo Lopatriello , vede scene di manette e si da alla fuga , con lui tutta la maggioranza. Punto ritirato , VERGOGNA . 

lunedì 21 dicembre 2015

LA DISCARICA ABUSIVA DI ROCCO LEONE IL SINDACO VERGOGNA. Appello alle forze dell'ordine : bonificate subito

 CON QUESTO SERVIZIO video DI Jonica TV abbiamo rilevato  l'esistenza – su un'area allo zuccherificio  di tronchi di palma della specie Phoenix Canariensis privo di fronde.  Abbiamo riscontrato  la presenza di  'ceppaia' di enormi quantità di palme, oltre che i resti derivanti dal suoi abbattimenti , in particolare tacchi e foglie: e proprio tra questi ultimi venivano rinvenuti numerosi 'pupari' attribuibili alla presenza del “punteruolo rosso” (Rhyncophorus ferrugineus). Inoltre un ulteriore esame della parte superiore del tronco abbiamo riscontrato esemplari   adulti di punteruolo, insetto nocivo oggetto di una misura di emergenza da parte della Comunità Europea (Decisione 2007/365/CEE),  e in Italia del DM 07/02/2011 “disposizioni sulla lotta obbligatoria  contro il punteruolo rosso della palma Rhyncophorus ferrugineus”.

Tutto questo in una discarica abusiva , (vietato all'utilizzo dell'area come discarica con ordinanza del comune) dove il comune ignaro della propria disposizione discarica palme infette , con modalità ASSASSINE , SENZA RISPETTARE LE MINIME NORME DI SICUREZZA E PROTEZIONE DELLA SALUTE DEI CITTADINI ,  mettendo a repentaglio di un'itera comunità.
L'area come vedrete dal video , è ormai iirimedialbilmente compromessa ed tutto questo non ad opera di ignari cittadini , ma per mano dell'amministrazione comunale. E per fortuna che il sindaco oltre ad essere l'autorità principale preposto alla tutela della salute dei cittadini è anche un medico ......VERGOGNA

Speriamo che i vigili o i carabinieri o la finanza facciano gli accertamenti di rito e le disposizione di bonifica dell'area
Dal Senegal Ottavio Frammartino



giovedì 17 dicembre 2015

Sforiamo o non sforiamo ? Le bugie di Leone ......

Certo che sono dei fenomeni , prima fanno una delibera in cui autorizzano i Dirigenti a pagare e fare spesa pur di essere consapevoli che questa  decisione porterebbe l'amministrazione a non rispettare il patto di stabilità , ma poi in consiglio comunale si smentiscono da soli , giurando che ciò  che ciò non accadrà .  Della serie : siamo incopetenti e non ci abbiamo capito un niente. Noi allora abbiamo chiesto un parere alla MARGHERITA , vedete il risultato


domenica 13 dicembre 2015

Miracolo a Policoro : L'apparizione

Ebbene si l'ennesimo  miracolo policorese , dopo il servizio di Jonica TV , in p.zza Heraclea è apparso come un miracolo il cartellone , riguardanti i lavori che in questi giorni interessano la nostra Piazza.



sabato 12 dicembre 2015

Ripresi i lavori alla Casa Famiglia. Dopo il servizio di Jonica TV ?

Con una nostra grande soddisfazione sono ripresi i lavori alla Casa Famiglia , fermi ormai da 375 giorni,. Non sappiamo se per coincidenza , o perchè la nostra puntuale opposizione , sveglia anche i dormienti uffici , i lavori sono ripresi , coincidenza vuole con le soluzioni che noi abbiamo suggerito.
Speriamo solo che la legalità venga rispettata , aspettiamo la conclusione dei lavori , che monitoreremo momento per momento .



lunedì 7 dicembre 2015

Solidarietà e integrazione ricordando Pino Mango con il più grande autore italiano, Mogol – 7 dicembre PalaErcole di Policoro dalle 20,30.

Alle 18,00 del 7 dicembre Mogol incontra i giornalisti nella biblioteca comunale di Policoro
POLICORO. Musica d’autore, spettacolo e beneficenza, anche quest’anno l’offerta culturale e filantropica proposta dall’associazione culturale World of Colors con sede a Policoro ha sintetizzato al meglio quei valori e chiuderà il calendario 2015 con il grande evento in programma dalle 20,30 al PalaErcole di Policoro “Solidarietà e integrazione – Insieme costruiremo un mondo a colori”.
A ricordare l’artista lucano Pino Mango, che ha lasciato un segno profondo nel panorama artistico italiano e internazionale,  sarà il più grande autore italiano di testi e canzoni, Mogol che prima dell’iniziativa incontrerà i giornalisti dalle 18,00 nella biblioteca comunale di Policoro.
La serata si annuncia densa di contributi artistici, momenti di riflessione e buonumore, fra gli ospiti Dino Paradiso, Nino Buonocore, Nick Luciani, Franco Fasano, i Renanera, Gatto Panceri, Mario Rosini, Giuseppe Barbera.
Interverranno inoltre il Coro dell’istituto Comprensivo “Don Lorenzo Milani”, orchestra e coro dell’istituto comprensivo “Giovanni Paolo II”, “Litt&Progg” band del liceo scientifico “Enrico Fermi” di Policoro, Amasud, Marianna Ponticelli Group, Rei Momo.
A condurre la serata Metis Di Meo e Dino Paradiso. Le interviste alle personalità affidate al giornalista e inviato Rai, Giuseppe Di Tommaso.
Dal 5 dicembre e fino al 7 ad arricchire l’offerta l’iniziativa “Una foto con Mango”, una raccolta degli scatti fotografici che ritraggono i fan con il cantautore.
A rendere interattiva l’iniziativa è prevista una tappa di “Fox Hunting 2015”, attività che consiste nella ricerca di simboli che raffigurano la volpe e la renna (vista l’atmosfera natalizia, ndr). “Caccia la volpe, condividila, donala, liberala” è il claim che sintetizza il gioco ideato da Maurizio De Rosa e riproposta dalla  Pro Loco cittadina in collaborazione con World of Colors. I più fortunati potranno vincere i biglietti d’ingresso. “Cercare, esplorare, condividere, aiutare”, ha commentato Maria Teresa Prestera, vicepresidente dell’associazione WoC. Che ha aggiunto: “Quest’anno i fondi raccolti saranno destinati alla realizzazione, con l’Anfas, di una sala di musicoterapia a Policoro”.
Direttore artistico dell’evento è Franco  Fasano, riprese video affidate a Giovanni Gentile, regia Giovanni Favale, direttore della fotografia, Nino Oriolo
Nel corso della serata non mancheranno soroprese e contributi video di grandi artisti italiani che saranno così presenti all’evento e condivideranno il messaggio “Insieme costruiamo un mondo a colori”.

venerdì 4 dicembre 2015

Disastro ambientale in Val d’Agri? I pm di Potenza ipotizzano il reato permanente. Nella finanziaria verso il blocca trivelle ?

E mentre l'Eni replica: «Assoluto rispetto dell’ambiente e della salute di cittadini e lavoratori», da Roma arrivano voci di una manovra dell’esecutivo per stoppare i quesiti contro le trivelle
Disastro ambientale in Val d’Agri?I pm di Potenza ipotizzano il reato permanente
Il Centro oli di Viggiano
POTENZA - C’è anche il disastro ambientale tra le ipotesi al vaglio dei pm di Potenza che indagano sul Centro oli di Viggiano. Eni però si difende e respinge con forza tutte le accuse. Mentre il Governo starebbe già preparando una mossa per disinnescare il referendum anti-trivelle. Tanto per ribadire che il rilancio del Paese non può prescindere dal petrolio. A cominciare proprio dalla Basilicata.
Era rimasta in silenzio per mesi la compagnia di San Donato sull’inchiesta dell’Antimafia lucana che ha preso di mira l’infrastruttura fondamentale del suo programma di estrazioni in Val d’Agri. Prima la gestione dei reflui delle prime lavorazioni del petrolio estratto, per cui si sospetta l’esistenza un vero e proprio «traffico di rifiuti». Poi le emissioni di gas venefici in atmosfera, che invece configurerebbero un’ipotesi di «reato permanente».
Ieri mattina la società del cane a sei zampe ha deciso di rompere il silenzio, dopo l’ennesimo blitz dei carabinieri del Noe all’interno del centro oli e gli avvisi di garanzia notificati a 37 persone, 9 dei quali suoi dipendenti. In una nota diffusa agli organi di stampa si è detta «convinta di avere sempre condotto le proprie operazioni secondo canoni di eccellenza e nell’assoluto rispetto dell’ambiente e della salute dei cittadini e dei lavoratori».
Proprio la «verifica degli effetti dannosi per l’ambiente e/o la salute umana eventualmente causati dalle emissioni inquinanti» dell’impianto è infatti al centro dell’ultima consulenza disposta dai pm di Potenza.
Eni dichiara di essersi affidata e di affidarsi «con assoluta serenità all’operato della magistratura e alle sue decisioni». Quindi spiega che «nell’ambito di questo profondo rispetto (...)  sta collaborando con gli organi inquirenti con assoluta umiltà, trasparenza, correttezza e serietà». Con «la convinzione che l’attività di controllo e di verifica si svolga con assoluta serenità da parte di chi ha in carico tale responsabilità».
D’altro canto la compagnia denuncia la pubblicazione di «nomi, foto, date di nascita di lavoratori e lavoratrici del Centro olio Val d’Agri», che risultano indagati nell’ambito dell’inchiesta dei magistrati guidata dal procuratore Luigi Gay. Un fatto giudicato lesivo del «rispetto minimo che è dovuto a persone che lavorano con onestà, serietà e coscienza».
«E’ come se fosse stata colpita la dignità - prosegue la nota - di tutti gli uomini e le donne Eni che si confrontano ogni giorno con un lavoro complesso e delicato». Per quanto la società si dica «consapevole che circa l’attività che svolge in Val d’Agri ci sono state, ci sono e ci saranno sempre opinioni diverse». Eppure alla ricerca continua del «confronto, perché crede che dal disaccordo costruttivo possano nascere sempre opportunità di crescita».
Intanto, da Roma, arrivano voci di una manovra dell’esecutivo per stoppare i quesiti contro le trivelle. A rilanciarle è stata Coldiretti Calabria per cui: «nella legge di Stabilità in discussione alla Camera sarà previsto da parte del Governo un emendamento che di fatto sospende l’autorizzazione alle trivellazioni contenute nel decreto Sblocca Italia».
Coldiretti, esulta, ma c’è già chi pensa a un escamotage per cambiare quanto basta le norme contestate, per evitare la consultazione nelle urne.
Perché la strategia energetica italiana non cambia. E i disastri rimangono da dimostrare. 
l.amato@luedi.it
Tratto dal quotidiano della Basilicata

giovedì 3 dicembre 2015

Blitz dell’antimafia ieri al centro olio di Viggiano. L'accusa è disatro ambientale. Gli indagati

centro olio viggianoDa notizie dei media diffuse nella serata di ieri 1 Dicembre sarebbero stati notificati numerosi avvisi di garanzia a rappresentanti e dirigenti ENI, delle ditte che smaltiscono rifiuti per conto della compagnia mineraria, gestori dei monitoraggi e dirigenti Arpab (in tutto oltre 30 avvisi). Sarebbe stata anche effettuata un’ispezione presso l’impianto.
E’ la seconda volta che l’antimafia si occupa del centro olio di Viggiano i cui valori di emissioni liquide e gassose sarebbero state modificate per renderle compatibili con i limiti di legge.
L’inchiesta riguarderebbe più regioni italiane dove, secondo i magistrati inquirenti, venivano trasferiti i rifiuti prodotti in Val d’Agri. Resi noti i nominativi degli indagati. Tra le ipotesi di reato, quella di «traffico di rifiuti» con modifiche sostanziali dei codici CER in uscita dall’impianto che ricordiamo è classificato dalla normativa Seveso come “suscettibile di provocare incidente rilevante”. I magistrati starebbero indagando anche sui possibili danni arrecati alla salute dei residenti e dei lavoratori dell’area industriale di Viggiano.
i 37 indagati:
 1) Ruggero Gheller, 43 – anni, ex capo del distretto meridionale Eni
2) Domenico Scarcelli,- 48 anni di Matera
3) Nicola Savino, 58 anni, direttore di Tecnoparco Valbasento:
4) Vincenzo Lisandrelli,33 anni di Civitavecchia;
5) Carmela Criscuolo,47 anni, imprenditrice di Polla (Sa);
6) Giuseppe Criscuolo,75 anni, imprenditore di Polla (Sa);
7) Roberta Angelini, 55 anni, dirigente Eni
8) Nicola Allegro, 37 anni di Castiglione della Pescaia (GR)
9) Luca Bagatti, 32 anni, di Sestri Levante (Ge);
10) Emilio Munari, 54 anni di Genova;
11) Massimo Robello, 42 anni, di Sori (Ge);
12) Silvio Fumagalli (34 anni di Genova);
13) Antonio Cirelli 31 anni di Paterno;
14) Alfonso Bianchini, 47 anni di Bella ma domiciliato a Villa d’Agri;
15) Egidio Giorgio, 41 anni di Potenza;
16) Salvatore Lambiase, 65 anni di Ottaviano (Na);
17) Domenico Antonio Santoro, 60 anni di Potenza;
18) Raffaele Sebastiano Vita, ex Dg Arpab,60 anni di Satriano;
19) Bruno Rosario Bove,59 anni, dirigente Arpab di Vietri di Potenza;
20) Rocco Masotti, 60 anni, Dirigente ufficio suolo e rifiuti dell’Arpab;
21) Teresa Carlucci, 50 anni di Sarconi;
22) Aldo Schiassi, 60 anni, direttore generale dell’Arpab fino a ieri;
23) Franco Dell’Acqua, 49 anni di Matera;
24) Rocco Antonio Aversa , 52 anni di Lametia Terme (Cz);
25) Salvatore Mazzotta, 52 anni di Montepaone (Cz);
26) Antonio Curcio, 48 anni di Lamezia Terme (Cz);
27) Vincenzo Morise, 68 anni, di Cirò Marina (KR);
28) Giuseppe Fragomeni 72 anni, di Portoferraio (Li);
29) Maria Rosa Bertucci, 56 anni di Rende (Cs);
30) Francesco De Cristofaro, 62 anni, di Lucera (Fg);
31) Giovanni De Cristofaro, 40 anni di Lucera;
32) Italo Forina, 74 anni di Canosa di Puglia (Ba);
33) Longino Carducci, 64 anni di Offida (Ap);
34) Fausto Latini, 54 anni di Jesi (An);
35) Flavio Salvatore Gentile, 50 anni di Piazza Armerina (En);
36) Enrico Trovato, 41 anni, attuale capo del distretto meridionale Eni;


37) Claudia Monfredini, 33 anni, attuale capo dei permessi Eni e prima al controllo emissioni

mercoledì 2 dicembre 2015

Stipendi: i lucani tra i più poveri La classifica di Jobpricing: Basilicata penultima

L'analisi elaborata per Repubblica.it: la nostra regione seguita solo dalla Calabria; 23.876 euro di reddito medio annuo, rispetto ai 34.500 euro di un lombardo
L'immagine riassuntiva dell'indagine di Repubblica.it
L'immagine riassuntiva dell'indagine di Repubblica.it
LA Basilicata è la seconda regione italiana per stipendi più bassi. Più poveri, rispetto ai lucani, sono solo i calabresi.
Lo dice la rilevazione dell'Osservatorio Jobpricing che ha elaborato la classifica per Repubblica.it. Graduatoria che vede affermarsi la Lombardia (seguita da Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna) e in generale le regioni del Nord, rispetto a un Sud in cui il reddito relativo al lavoro dipendente è sensibilmente più basso, più di dieci punti percentuale.
Se, in media, un lombardo ha uno reddito di 34.500 euro, quello di un lucano si ferma a 23.876 euro. Se si guarda, invece, alla Province, Potenza è 92esima su un totale di 110 con 24.406 euro di retribuzione annua lorda.
Matera è ancora più indietro, al 95 esimo posto, con 23.695 euro.
Ben lontano dai 34.508 euro di Milano. Ma un pò meglio di altre province del Sud: stanno peggio, oltre a quelle calabresi, anche Lecce, Messina o Ragusa, in coda alla classifica.
Per completezza di analisi, va detto che la rilevazione non tiene conto di autonomi e Pubblica amministrazione. Settore, quest’ultimo, in cui sono impiegati moltissimi lucani. Il dato di Jobprincing è comunque in linea con quello che qualche settimana fa era emerso dal rapporto Svimez, secondo cui il 61,7 per cento dei lucani percepisce al massimo il 40 per cento del reddito medio delle regioni del centro nord; mentre il 34,8 ne percepisce solo il 20 per cento.
Un dato che se sommato alla percentuale ancora molto alta di disoccupati (soprattutto per quello che riguarda donne e giovani), conferma un tessuto economico sociale molto fragile, in una regione che rimane tra le più povere d’Italia. 

martedì 1 dicembre 2015

Policoro Sentenza di condanna della corte dei conti per Antonio Labate. L'ex responsabile della protezione civile deve risarcire il comune

Di F. Mele
Gazzetta del Mezzogiorno

La corte dei conti sezione giurisdizionale per la basilicata ha condannato Antoni Labate responsabile del servizio di staff “di Protezione Civile “ negli anni 2000/2004 a risarcire 2.077,50 uero il comune di Policoro.

La sentenza al termine del giudizio chiesto dal procuratore Michele Oricchio il 30 marzo 2010

Orricchio accusava Labate del danno di 17.417,16 euro per episodi di irregolare gestione del denaro pubblico. Danno da manutenzione e carburante della Fiat Panda della protezione civile utilizzata senza prova documentale. Danno del progetto un Amico per la Città , destinato al miglioramento delle condizioni di sicurezza presso le scuole. Danno del progetto “Una Mano Amica “ per l'assistenza delle persone indigenti. Danno per uno stage della protezione civile per una cena di saluto.

Danno per i pasti nell'ambito dell'esecuzione di una ordinanza di sgombero pagati ad un ristorante per 36 pasti consumati da estranei.

La procura evidenziava che Labate fosse stato rinviato a giudizio per alcuni episodi per falso ideologico ed appropriazione indebita. Labate si costituiva difeso dall'avv.to Domenico Ranù che ribatteva “la fiat Panda era stata usata prima dalla polizia municipale , in assenza di un regolamento d'uso” Per Un “un amico per la città “ gli acquisti contestati erano strumento necessari”. Il progetto “Una mano amica” era stato recepito dal comune. Alla cena di saluto dello stage avevano partecipato i volontari. Destinatari delle spese dei pasti dell'ordinanza di sgombero erano stati i bisognosi. La difesa chiedeva l'assoluzione o una riduzione dell'addebito. All'udienza del 10 maggio 2011 il colleggio condannava labate a risarcire 750 euro di spese di ristorazione a personale Rai presente in Policoro per finalità di servizio e sospendeva la valutazione sui pagamenti all'esame del Tribunale di Matera. La cui sentenza arrivava l'8 ottobre 2014.

Da qui la nuova udienza alla sezione della corte contabile del 22 settembre 2015. Il collegio contestava “come la falsità della liquidazione delle spese per la panda era stata negata dal giudice penale con insussistenza del danno erariale. Diversa la valutazione per atti di liquidazione che pur prescritti in sede penale , conservavano la propria carica offensiva in sede contabile. Di qui la condanna di Labate a pagare 2,077,50 euro al comune.