Fonte:
Rapporto 2015 UNMIG (Petrolio)
[di Organizzazione
lucana ambientalista]
E stato pubblicato sul
sito UNMIG il Rapporto 2015 (dati
riferiti al 2014) sull’attività degli idrocarburi in Italia. La
Basilicata si conferma, con il 20%, la regione con la percentuale più
elevata del gas estratto in terra ferma, seguita con il 4% dalla
Sicilia e il 3 % Emilia Romagna. Mentre per il petrolio estratto, la
Basilicata è prima assoluta in Italia (69%), seguita dalla Sicilia
(16%) e Piemonte (1%).
Con
oltre il 30% delle riserve certe di idrocarburi accertate sul totale
delle Regioni italiane, la Basilicata si conferma “terra di
conquista” per le compagnie minerarie mentre la legge “sblocca
Italia”, voluta dal governo Renzi sostenuta dalla Regione
Basilicata, trasforma il territorio regionale in “hub energetico”
fossile.
Le
compagnie minerarie vogliono però “raddoppiare” le quantità
estratte di petrolio e gas in Italia trivellando proprio nel
territorio e nel mare della Basilicata.
Fonte:
Rapporto 2015 UNMIG (GAS)
Un
“sacrificio” che peserebbe ulteriormente, con impatti
elevatissimi sulla salute e l’ambiente, così come dimostrano le
tre ultime istanze VIA presso il Ministero dell’Ambiente presentate
dalla Shell (
istanze La Cerasa, Pignola e Monte Cavallo) e con oltre 13 istanze
già presenti nel Mar Jonio, mare “dimenticato” da tutti.
Per gli impatti sui sistemi idrici terrestri, quelli marini e sulla salute umana permangono gravi ritardi per i monitoraggi e per le valutazioni di impatto sanitario. Una situazione questa che dovrebbe indurre invece a dire basta ad altre istanze di ricerca e estrazioni su un territorio già duramente provato dalle attività petrolifere.