lunedì 18 gennaio 2016

Nel Rapporto 2015 dell’UNMIG, Basilicata sempre più terra di conquista dei petrolieri

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Fonte: Rapporto 2015 UNMIG (Petrolio)
[di Organizzazione lucana ambientalista] E stato pubblicato sul sito UNMIG il Rapporto 2015 (dati riferiti al 2014) sull’attività degli idrocarburi in Italia. La Basilicata si conferma, con il 20%, la regione con la percentuale più elevata del gas estratto in terra ferma, seguita con il 4% dalla Sicilia e il 3 % Emilia Romagna. Mentre per il petrolio estratto, la Basilicata è prima assoluta in Italia (69%), seguita dalla Sicilia (16%) e Piemonte (1%).
Con oltre il 30% delle riserve certe di idrocarburi accertate sul totale delle Regioni italiane, la Basilicata si conferma “terra di conquista” per le compagnie minerarie mentre la legge “sblocca Italia”, voluta dal governo Renzi sostenuta dalla Regione Basilicata, trasforma il territorio regionale in “hub energetico” fossile.
Le compagnie minerarie vogliono però “raddoppiare” le quantità estratte di petrolio e gas in Italia trivellando proprio nel territorio e nel mare della Basilicata.
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Fonte: Rapporto 2015 UNMIG (GAS)
Un “sacrificio” che peserebbe ulteriormente, con impatti elevatissimi sulla salute e l’ambiente, così come dimostrano le tre ultime istanze VIA presso il Ministero dell’Ambiente presentate dalla Shell ( istanze La Cerasa, Pignola e Monte Cavallo) e con oltre 13 istanze già presenti nel Mar Jonio, mare “dimenticato” da tutti.
Per gli impatti sui sistemi idrici terrestri, quelli marini e sulla salute umana permangono gravi ritardi per i monitoraggi e per le valutazioni di impatto sanitario. Una situazione questa che dovrebbe indurre invece a dire basta ad altre istanze di ricerca e estrazioni su un territorio già duramente provato dalle attività petrolifere.